Alla domanda della ragazza, Rose ebbe un momento di panico perchè era una sconosciuta e nonostante fosse una persona di solito gentile con chi non conosceva,era timida senza contare che le aveva chiesto una sigaretta. Lei non fumava,come avrebbe potuto dirle di no? Ma si era ripromessa, da quando aveva iniziato il suo percorso, di essere meno timida quindi un respiro e poi:mi dispiace davvero, non c'è l'ho perchè non fumo abitualmente.
Bene, ora doveva solo trovare una soluzione, suggerirle di chiedere a qualcun altro. Già,ma a chi? Si guardò intorno, incerta, non c'era nessuno a parte loro due e un bar tabacchi.
C'è un bar tabacchi qui all'angolo, forse può chiedere lì,disse timidamente un pò imbarazzata,credo che lì le vendano, io devo tornare a casa.
Mise la spiegazione come aggiunta alle sue parole, doveva smetterla di essere così timida e sì doveva tornare a casa ma quel palco la attirava come una calamita facendole ricordare quando Nick l'aveva fatta cantare in pubblico. Provava sentimenti molto delicati e complicati riguardo alla musica, sentiva ogni cosa tranne gli Springs anche se il suo ascolto si era ridotto da quando era successo tutto quel baradam, quel disastro.
Rose, a suo tempo, si era sentita non solo illusa dal punto di vista romantico ma anche derubata del suo sogno ed era certa che nessuno avrebbe capito, fissava il palco con un misto di malinconia e desiderio.
Aveva ripreso in mano la sua vita ma quella ferita era ancora aperta, era combatutta e confusa tra i ricordi da una parte, la sua voglia di rimettersi in gioco dall'altra.