storia
CHILDHOOD AND HOGWARTSNato dalla tempesta. Fu questo il ricordo più nitido di Layla Joyce, sua madre, quando ripensava al giorno in cui James era venuto al mondo. Tuoni roboanti sconquassavano le imposte del piccolo ospedale, un classico, violento, temporale estivo.
Eppure l'Irlanda era famosa per le sue storie, specie per quelle che ben pochi conoscevano, se non grazie ai retaggi delle famiglie più antiche. Nascere durante un temporale, pareva essere presagio di una vita di tribolazioni o di un carattere indomito. Layla fissò l'emblema di Corvonero che aveva al collo, pendente di una sottile collana in oro. Oscure parole minacciavano il futuro di suo figlio, ma erano solo dicerie, nulla di più e lei gli dedicava tutto l'amore che una madre può dare al figlio dacché è in fasce. Legata com'era alle proprie origini e alla propria storia, spesso gli raccontava aneddoti sulle famiglie più antiche, in particolare quelle sui Lynch, di cui ce n'erano due in particolare che James amava riascoltare a distanza di tempo.
C'era molto di Layla nel suo piccolo James, la stessa sete di sapere, di conoscenza. Presto gli raccontò del castello di Hogwarts con minuzia di particolari e James rimaneva ad ascoltarla per ore, ammaliato dalla sua voce così dolce e dalla sua cultura, che sembrava infinita.
Suo padre invece era un babbano di origini inglesi. Si chiamava Michael Vince, ma James non ebbe mai modo di conoscerlo se non attraverso foto che lo ritraevano scoprendosi, crescendo, molto simile a lui. Dall'agosto 1988 al maggio 1991, soldati irlandesi vennero schierati sotto la forza delle Nazioni Unite UNIIMOG, al confine tra Iraq e Iran per sorvegliare il ritiro delle forze di entrambe le parti all'interno dei loro rispettivi confini dopo la fine della guerra Iran-Iraq. Suo padre non fece mai ritorno dal quel contingente. I suoi tratti erano duri, molto diversi da quelli di James, più simili alla madre, eppure di lui aveva ereditato il tratto più bello, due occhi color dell'oceano, vivaci ed al contempo imperscrutabili.
Conducevano un tenore di vita modesto nella loro piccola casa, grazie anche agli assegni del marito defunto. Presero tutto di seconda mano per l'imminente ingresso ad Hogwarts del ragazzino, ma a James non è mai importato, nonostante fosse spesso oggetto di derisione per la sua povertà.
Il suo più grande desiderio di allora venne esaudito dal cappello parlante che lo smistò nei Corvonero, così come era stato per sua madre e per quasi tutti i membri della sua famiglia, prima di lei.
Hogwarts era una miniera di informazioni che affascinò James sin dal primo istante. Passava le ore in biblioteca, il suo svago più bello assieme al Quidditch, giocando da cacciatore per i colori della sua casata. Venne promosso a capitano, ma mai a Prefetto e men che meno a Caposcuola dato il suo temperamento vivace. Nonostante gli ottimi voti e le miriadi di informazioni contenute nei libri, James amava esplorare ogni più piccolo antro del castello, finendo spesso in punizione per sortite notturne ben poco gradite ai professori.
Nei suoi anni al castello, conobbe una ragazza a cui rimase particolarmente legato fin da subito. Era di alcuni mesi più grande di lui, anche lei irlandese, di Dublino, il suo nome: Meaghan O'Neill. Si conobbero un pomeriggio. Fino a quel momento frequentavano i corsi assieme essendo entrambi Corvonero, ma complici due modi opposti di vivere il castello, non c'era ancora mai stato un momento ideale per conoscersi meglio. Li accomunava la passione per i libri, ma mentre James riusciva a farsi accettare attraverso il Quidditch, lei sembrava diversa da tutte le sue coetanee, mostrando particolare interesse per la divinazione ed i fantasmi. Il sole stava tramontando quando sentì la sua voce poco distante. La trovò attorniata da ragazzi intenti a lanciarsi la sua tracolla, deridendola e spintonandola. Una furia ceca montò in James, ben più alto di molti suoi coetanei. Finì in punizione per aver rotto il naso a due di loro, mentre il terzo fuggì dal professore della sua casa, ben felice di togliere punti ai Corvonero, senza mostrare il benché minimo interesse verso le cause che avessero spinto James a comportarsi in quel modo.
Tuttavia, da quel momento in poi, le rimase vicino, come si sentisse in dovere di difenderla ancora, eppure non era il reale motivo che lo spingeva. Gli sfottò coinvolsero presto anche lui, ma non gli importò. Più tempo passava con Meag, più si rendeva conto che quello che pensavano gli altri ragazzi aveva ben poca importanza e una sera, mentre tornavano al dormitorio, la attirò a sé e la baciò.
Da quel momento furono inseparabili per tutti i restanti anni al castello, aprendosi l'uno all'altro come non avevano mai fatto con nessun altro, standole vicino quando lei gli parlava del sentirsi in colpa per la morte di sua madre e quando lui confidava a lei di sentirsi un po' a disagio per il suo essere povero e mezzosangue rispetto alla ricca famiglia purosangue da cui proveniva lei.
Fu un forte dispiacere quando le loro strade, ultimati i M.a.g.o. dovettero prendere vie molto diverse. Gli studi di lei sarebbero proseguiti in America, mentre lui avrebbe seguito le orme del padre entrando nell'accademia della Irish Army che ne avrebbe fatto un soldato.
Se la vivacità ad Hogwarts l'aveva spesso messo nei guai con le regole, responsabilizzata dalla divisa militare si tramutò in zelo. Gli anni del Quidditch tra l'altro gli portarono in dote un fisico asciutto e prestante, che ben figurò dinanzi ai suoi superiori che in due anni appena lo promossero, permettendogli di lasciare l'accademia per lavorare sul campo.
IRISH ARMY AND C.I.A.La sua prima missione fu nel sud del Libano. Nonostante fosse piuttosto semplice, dovendo solo fornire protezione perimetrale per un'unità di ingegneria dell'esercito finlandese per conto dell'UNIFIL, si trattava di un territorio ostico, dilaniato dalla guerra appena conclusasi, ma i cui strascichi non erano ancora del tutto sedati come James poté constatare da sé quando fu incaricato di prender parte alla scorta dei rifornimenti.
Si mossero di notte per non attirare l'attenzione, ma finirono coinvolti in uno dei tanti scontri tra la Fath al-Islam, un'organizzazione terroristica islamica e le Forze armate libanesi, meglio conosciute come LAF, che si tradusse in un massacro che ridusse il piccolo contingente incaricato, ad una massa di corpi inermi sparsi a macchia d'olio nei pressi dei camion incendiati. Pur essendo ferito, ma ancora vivo, James si trascinò solo più tardi vicino alla prima carcassa di metallo ancora fumante, impietrito di fronte a quello scempio.
A soccorrerlo fu un'israeliana, Ziva Cohen, intervenuta sul posto alla ricerca di compatrioti feriti. Era pochi anni più grande di lui come scoprì poco più tardi, ma ciò che lo incuriosì maggiormente fu l'essere curato con la magia. Lei gli intimò di non farne parola, ma bastò rivelarle che fosse un mago anche lui per mantenere saldo quel reciproco segreto e conoscersi, scoprendo in lei una donna molto responsabile, schietta pur essendo abbastanza riservata per quanto riguarda se stessa, finché la burocrazia non lo riammise nel plotone di guardia all'unità di ingegneria finlandese.
Completato il mandato con l'UNIFIL, il primo battaglione composto da finlandesi ed irlandesi fu congedato e James fece ritorno a casa, guarito nel corpo, ma non nell'animo, ancora scosso da quanto aveva vissuto.
Ad attenderlo un compenso minimo per la missione svolta e un cavillo burocratico che bloccava gli assegni di reversibilità che percepivano dopo la morte del padre. La situazione era talmente disperata che James non ebbe altra scelta se non corrompersi. Iniziò ad accettare missioni clandestine per conto di privati, come il più infimo dei mercenari. I rischi erano ben più alti, ma una sola di quelle missioni gli faceva guadagnare gli stessi soldi che avrebbe fatto in anni di corretta condotta militare.
Si occupava per lo più di task force impegnate nel contrabbando di creature magiche come wesen, veela e maridi. Le trasferte in Russia per conto della Zaytsev, una famiglia molto ricca ed influente, erano la parte più impegnativa, ma anche la più remunerativa.
Per reprimere il suo senso di giustizia, si creò un proprio codice di condotta che antepose a qualsiasi autorità, ma quasi non servì. Sua madre meritava di vivere senza più avere problemi economici e per James, questo, era già un motivo più che valido.
Gli fu impossibile tuttavia restare anonimo. Nel 2011, un uomo di nome Cornelius Bates assunse il comando delle operazioni di contrabbando della Zaytsev. Pochi anni a separarli, ma un carattere molto simile. Per quanto fossero mercenari, conservavano entrambi quell'onore di soldato, assente nei voltagabbana che li circondavano. Entrambi gioviali, ma taciturni in missione, con la mente sgombra. Imparò molto da lui in quegli anni finché non si tirò fuori dai rapporti coi Russi senza dargli spiegazioni. Poco più tardi anche James fece lo stesso. Era soltanto un soldato preposto alla guardia conosciuto col nome fittizio di Jason Rush. Solo Cornelius era a conoscenza della sua vera identità.
Tornato in Irlanda, accettò una missione in Syria per un altro anno al fine di insabbiare il periodo in cui non aveva prestato servizio. Tuttavia era un ragazzo ben diverso dall'inesperta matricola che aveva servito in Libano. Grazie ai preziosi consigli di Cornelius aveva unito la sua prestanza fisica, data dalla sua giovane età, a una spiccata arguzia avvalorata dall'esperienza vissuta in Russia. Al punto che quando il suo contingente si unì a quello americano, gli bastò poco per essere notato.
Nondimeno, la sorpresa crebbe quando l'offerta che gli si presentò fu quella di operare nei servizi segreti per conto della Central Intelligence Agency. Rimase affascinato all'idea di farne parte, eppure l'avrebbe costretto a lasciare sua madre, ma stavolta per un periodo ben più lungo.
Si prese del tempo per riflettere, confrontandosi con lei prima di volare verso il nuovo continente nel 2014, riallacciando timidi contatti con Meaghan. Seguì un percorso di apprendistato ed in pochi anni fu in grado di partecipare alle prime missioni.
Ciononostante, lavorare per la CIA, come scoprì James a sue spese, era ben diverso che farlo per un organo preposto alla difesa. Fu del tutto naturale il momento in cui mise il piede in fallo, in cui peccò di inesperienza, lasciando che scoprissero la sua vera identità, mettendo a serio rischio la vita di sua madre. Fu allora che capì che le sue conoscenze magiche non gli bastavano. Si iscrisse al Brakebills, laureandosi in Psicocinesi, Magia Elementale e Criptozoologia nei cinque anni previsti. Nel mentre strinse un patto profondo con un Nubes che chiamò Dange, l’unico con cui potesse confrontarsi apertamente senza temere ripercussioni. Terminata l’università, riprese a lavorare a pieno regime per conto della CIA.
ON GAMESebbene, dal di fuori, il ruolo dell'agente lo avesse da sempre affascinato, aver toccato con mano quanto potesse far soffrire perdere una persona cara per un minimo errore, anche solo di valutazione, lo rese particolarmente anaffettivo nei confronti di chiunque cercasse, in qualche modo, di avere un contatto con lui. Si limitava a rapporti sessuali senza un briciolo di sostanza, puro sfogo di istinti carnali, ma nulla di più, finché non conobbe Mallory Knox, una donna sposata, abbandonata dal marito pochi anni prima, senza averle dato alcuna spiegazione.
Mal era una donna indomita e indipendente, una criminale di prim'ordine da consegnare alla giustizia, eppure James se ne innamorò, scoprendolo soltanto quando lei si presentò alla porta di casa sua per lasciarlo. Il marito era tornato e il loro rapporto, seppur preda di una travolgente passione, restava troppo infimo e insignificante di fronte all'amore che lei serbava per suo marito.
Ciononostante, il suo addio lo ferì profondamente, provocando in lui una reazione malsana, che lo spinse a limite del suicidio pur di riaverla. Il solo lato positivo di quanto accadde, fu la rapida ascesa nella C.I.A.. Se durante il loro rapporto, essere finalmente felice con qualcuno lo aveva spinto a migliorarsi e a fare carriera, l'abbandono l'aveva quasi costretto a mitigare il suo dolore accettando missioni spesso suicide, che solo chi crede di non aver più nulla da perdere avrebbe potuto gestire. I suoi capi gli promisero ogni sorta di posizione di rilievo, pur di sfruttare fino all'ultima oncia quello stato confusionale e di profondo dolore che lo rendeva simile una macchina.
Nondimeno, dopo esser stato per davvero ad un passo dal perdere la vita, decise di affrontare nuovamente Mallory e fece leva sulla sua parte peggiore, pur di convincerla a non allontanarlo. Tuttavia, quella sottomissione, lo mise di fronte ad un problema ben peggiore. Essendo i Nubes per natura liberi ed indipendenti da qualsivoglia autorità, Dange gli si rivoltò contro nonostante il patto profondo che li legasse. Arrivò dapprima a negare il suo aiuto, lasciandolo in fin di vita in un vicolo abbandonato, per poi chiedergli una scissione del patto, non appena venne salvato da Maeve O'Bran.
L'unico modo per non perdere l'unico vero amico che avesse, era rinunciare a Mallory, ma era incapace di prendere quella decisione da solo. Tentò persino un colloquio col Dott. Watson Mendeleev, insegnante di Magia Elementale, eppure l'unica in grado di restituirlo alla realtà e guardare con occhi nuovi la sua vita, fu la prima donna che aveva amato: Meaghan.
Se ne ricordo per puro caso, la sera dopo aver parlato col professore. La chiamò, si incontrarono e confidò a lei tutto quanto gli era accaduto. Pensava che sarebbe fuggita dall'uomo ignobile che sentiva di essere diventato, invece lei gli rimase accanto.
E infine capì quello che Mal aveva anche cercato di spiegargli. Lui era stato per lei soltanto un passatempo, bello e intenso forse, ma non più di questo. Scelse di dimenticarla, lasciandosi finalmente alle spalle il capitolo più doloroso della sua vita. Riabbracciò il contatto col suo Nubes, felice che James fosse tornato l'uomo con cui aveva suggellato anni prima un patto che li rendeva l'uno parte dell'altro, quasi fossero una sola cosa.
James continuò a frequentare Meaghan per tutto il mese successivo. La sua vicinanza non solo gli aveva fatto bene, ma lo portò a considerare che il loro rapporto si era interrotto per cause non imputabili a loro e che nulla gli impediva ora di riprendere da dove avevano lasciato. Tante cose potevano essere cambiate nel frattempo, ma più ci pensava, più il desiderio cresceva anziché scemare. Era tempo di cambiare rotta, era tempo di mettersi nuovamente al servizio del bene, magari nel M.A.F.I. o nel D.C.M.C., scegliendo poi quest'ultimo, provando ad essere felice con lei.
Gli riuscì ed in men che non si dica, convogliarono a nozze. Tuttavia, in quello stesso periodo, il destino chiamò al suo più grande dovere, entrare a far parte della Setta degli Assassini. Scoprì di avere un antenato molto famoso, Jacob Fyre, vissuto durante la Rivoluzione Industriale, comprendendo l'origine dei sogni ricorrenti di cui non sapeva darsi spiegazione perché appartenenti a contesti passati, che ha poi sperimentato in prima persona durante l'addestramento eseguito nell'Animus, grazie ad Errol Kulin, raggiungendo in un anno grazie anche alle missioni, il grado di Seguace.