Carnage VS Satet

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  1. -Chaos.
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    The world doesn't save anyone
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    NIGHTSLASH
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    SchedacercaVoice

    "Beware the Black Mask"


    L'
    idea, per quanto ben congegnata, rimaneva un concentrato di incoscienza e stupidità dei migliori che avesse mai visto. Rimase appollaiato sul suo trespolo, stagliando la sua ombra contro la luce della luna che illuminava la notte oscura, volgendo lo sguardo sulla porta posteriore di quel tugurio, in attesa.
    La spalla diede un leggero pizzico. Scosse il capo, lasciando che gli occhi corressero lungo la strada asfaltata e oscura che emanava il suo olezzo di piscio e immondizia. Una strada tristemente conosciuta. Rapidi si susseguirono i ricordi del giorno oscuro, in cui aveva trascinato involontariamente le menti delle persone intorno a lui in un incubo ad occhi aperti, costretti dalle loro paure a lottare tra loro. Troppo tardi era arrivato, appena in tempo per evitare un ulteriore massacro e che Joy stessa diventasse l'assassina che lui era e che aveva giurato di non essere. Lì, fermo, si rendeva conto di quanto quella promessa fosse ardua da portare avanti. In una città maledetta che faceva dell'orrore la sua lingua, che stuprava bambini e li privava dell'innocenza, della speranza anche solo di un futuro migliore, che relegava uomini e donne nei bassifondi, striscianti in terra per la fame ed il freddo e costretti a bruciare persino il proprio cappotto perchè il calore perdurasse una notte in più, mentre il ceto superiore ingrassava e vessava con il crimine quelle stesse strade; la morte sembrava essere l'unica punizione adeguata. Più volte si era trovato a pochi centimetri dal viso di uno di quelli, che forti della protezione di chi dava loro armi e rifugio, aveva perpetrato le peggiori atrocità nei confronti di chi non riusciva neanche a guardarlo, e più volte aveva ringhiato contro se stesso per eliminare la pulsione a spezzare il suo collo ed estirpare quella feccia dal mondo stesso.
    Era migliore di loro.
    No, era una bugia.
    Non era migliore. Si raccontava di esserlo. Lasciarli vivere era forse il segreto accordo per permettergli di colpirli ancora, di coglierli ancora in flagrante e avere il motivo per esternare quel segreto e taciuto dolore che ancora spingeva i suoi pugni al colpo e inebriava della vista della punizione. Un'eroe non lo era mai stato. Difendeva i deboli. Difendeva gli innocenti. Difendeva le persone che amava. Ma quanta oscurità poteva celarsi nelle grida di quei pugni che chiamavano la morte, assassina e definitiva, e che riponevano solo in essa la sperata risoluzione della lotta? Uccidere per non dover più combattere. Uccidere per non dover soffrire alla vista del male.
    Joy per prima gli aveva rivelato quanto sbagliato fosse quel modo di agire, quanto dolore portasse a lei e quanto male facesse alla sua anima, ma parlava senza sapere.
    Come si poteva perdonare la vista di una donna stuprata e uccisa, abbandonata per terra in un vicolo, coperta delle feci dei cani per non aver avuto nemmeno la grazia di una morte degna? Come si poteva perdonare la vista di corpi bruciati che galleggiavano placidi alle foci del fiume, padri di famiglia che non avrebbero rivisto i loro figli, colpevoli solo di essersi trovati nel posto sbagliato al momento sbagliato o aver sfidato per onore forze che non potevano contrastare. Volti sfigurati dagli acidi. Bambini costretti a vedere la madre con innumerevoli uomini per poter mangiare la sera, e tutto per nutrire il grasso ventre dei corrotti potenti e criminali.
    Shaw era abituato a tutto ciò, non si stupiva più, né si lasciava cogliere dalla rabbia. Shaw era più forte di quanto lui non sarebbe mai stato. Eppure quella stessa vista stringeva tra le sue grinfie la maschera nera e la portava al più profondo dei baratri. Checché Shaw ne dicesse la morte continuava a sembrare l'unica adeguata giustizia per coloro i quali, colti dal furore di un momento, dall'egoismo o dal semplice interesse, lasciava il volto di una donna sfigurato e privo della sua luce, abbandonato di notte dentro un cassonetto, nudo e coperto del suo sporco sperma, usato per soddisfare i propri impulsi e poi gettato via, come se non si trattasse nemmeno di un essere umano.
    Non meritavano il trattamento prescritto dalla giustizia.
    Eppure aveva giurato.
    Aveva promesso.
    E avrebbe continuato a proteggerli, per giustizia, non per vendetta.
    Dei suoni scossero la sua mente dalla riflessione. La porta si aprì, lasciando uscire due tizi in compagnia di un terzo evidentemente spaventato. Le intenzioni dei due gorilla non mancarono di farsi chiare nel giro di pochi secondi, quando sbatterono il malcapitato contro il muro di fronte, sotto i suoi stessi occhi. Sarebbe dovuto rimanere fermo. Avrebbe dovuto aspettare e proteggere coloro i quali, stolti ma audaci, si erano gettati tra le grinfie di quel mondo oscuro. Aspettare. Lasciarlo lì a morire, per proteggere i suoi compagni. Dopotutto la sua battaglia era altrove, i suoi commilitoni erano all'interno dell'edificio, non era la sua guerra.
    No.
    Non c'era una guerra, che non fosse la sua guerra.

    […]

    La porta si aprì una seconda volta, lasciando uscire la figura emaciata di un uomo alto, dall'aspetto viscido, e quella ben più aggraziata di Dede, in sua compagnia. Ansante, continuò a guardare l'uomo che reggeva per la collottola, sollevato da terra.
    Respirava a stento, troppo tumefatto e coperto di sangue in volto perchè se ne riuscissero a distinguere i connotati. Poteva a stento vedere, attraverso il casco, i suoi occhi correre verso di lui e implorare la cessazione di quell'ostilità unilaterale, che ora teneva lui sollevato e il suo compagno a terra, ormai svenuto.
    Distese il braccio, lasciandogli la collottola e vedendo il suo corpo piombare al suolo, mentre la voce viscida e sinistra dell'uomo emaciato si rivolgeva melliflua alle orecchie della giovane ragazza, voltandosi poi lentamente.
    Che l'avessero visto, era sicuro. Che avessero preso atto della condizione in cui versava il vicolo, era sicuro anche quello. Che l'uomo alto, concentrato di viscidume e feccia dei bassifondi, avesse preso atto che levare le tende e correre fosse l'unica scelta possibile, seppur inutile, quello sarebbe stato sicuro nei prossimi dieci secondi.
    Scrocchiò il collo, voltandosi.
    La voce uscì distorta dal microfono nella maschera, espressione oscura e terribile della sua stessa, elemento intimidatorio e orribile per chiunque avesse sperato di opporsi alla sua crociata.
    «Tu...»
    Si morse il labbro, forte, lasciando che il sangue scorresse nella sua bocca e che alimentasse il fuoco di quella rabbia, di quella pura spinta e tensione che aveva portato il suo corpo a scendere dal trespolo e a colpire con furia in difesa di un semplice sconosciuto. Lasciò correre gli occhi su Dede, ricordando il volto di Shaw, unico amico che avesse visto quanto, oltre il volto, si celasse dietro quella maschera nera, e che in quella donna riponeva un rinnovato affetto e speranza. Lasciò che quella volontà prendesse il sopravvento sul suo corpo mentre accarezzava il profilo liscio delle catene d'acciaio nella sua mente e riportava su quel piano le sue armi migliori, quelle che avevano segnato il suo cammino e solcato la notte di quella città per molti mesi ormai. Avrebbe evocato le sue Catene, lasciandole cadere al suolo e tintinnare, minacciose e taglienti.
    «...Lasciala...»
    Aijirn
    Richiamò con la mente il suo spirito, attivando il destino comune che li legava, sentendo la carica elettrica scorrere nel suo corpo. Si concentrò, fissando lo sguardo attraverso la maschera sull'uomo di fronte a lui, lasciando scorrere il flusso del suo potere combinato a quello dello spirito, allargando le braccia. Sovraccaricò il suo corpo di energia elettrica, facendo scorrere la carica lungo la superficie d'acciaio delle catene. Puro gesto scenico forse, pura intimidazione, eppure l'acciaio stesso, colpendo, avrebbe trasferito la carica sulla vittima, bruciando e devastando il suo corpo e i suoi nervi, rendendolo inerme.
    «...stare.»


    S
    kills utilizzate durante il post:

    Evocazione Bianca per evocare le Furious Chains

    Destino Comune
    Requisiti: 24 [Passiva]
    Il Cangiante diviene una sorta di parassita del mago, pertanto rimane sul piano terrestre e non ha bisogno di essere richiamato per rendere disponibile il suo potere. Lo spirito e l'utilizzatore hanno un legame psichico e fisico che permette loro di:
    Comunicare pensieri e sensazioni superficiali. Maggiore è l'affinità con lo spirito, maggiori le possibilità di comunicazione.

    Utilizzatore e Spirito condividono il momento della morte, per cui il decesso dell'uno corrisponde a quello dell'altro.

    Qualsiasi bonus o malus di cui risente il mago viene trasferito anche allo spirito (compresi incantesimi come espressione/soppressione dell'aura).

    Lo spirito mantiene una sua individualità, e per quanto non possa direttamente mettere in pericolo l'utilizzatore, deciderà se concedere o meno i suoi poteri volta per volta.

    Sovraccarico
    Requisiti: 26
    Il mago libera l'aura elettrica del proprio elemento, aumentando la carica e il potenziale intorno al suo corpo e potenziando i propri incantesimi (+3 al tiro per colpire).


    S
    tatistiche base relative alla Peak Human Condition:


    Forza: +2
    Velocità: +2
    Costituzione: +2
    Agilità: +3
    Resistenza: +3

    Bonus Allenamento:
    Anni di addestramento fisico specifico = +3

    NightSlash Suit

    La tuta di Night è formata da un insieme di nanofibre di carbonio e kevlar bagnate in titanio, consentendogli di avere un'ottima adattabilità elastica, resistenza e un peso leggero. La tuta pesa in totale 23 kg, ed è settata in diverse parti che proteggono la totalità del corpo di Nightslash.
    Dona, fisicamente, bonus +7 alla costituzione.
    Memore della lotta con Ra'm, in cui la vecchia tuta ha subito diversi danni per acidificazione e danno da fuoco, il bagno di titanio ha garantito il non ripetersi di quest'evento, ricoprendo la tuta e donando.
    Resistenza +3 al danno da fuoco
    Resistenza +5 al danno da Acido

    Tutte le funzionalità della tuta, essendo tecnomagica, sono alimentate tanto dalla magia quanto dal potere elettrico di Night, provando quindi il ragazzo in fatica e portandolo ad essere più debole quando la tuta deve attivare ogni funzionamento.
    Ovviamente, per controbilanciare il peso, la tuta è stata fornita di un sistema di pistoni e valvole ad aria compressa che scattano al comando muscolare, ricaricate poi dall'azione di piccoli rotori ad assorbimento posti sui fianchi, nella zona posteriore.
    Dona +3 alla forza dei colpi per un turno, maha bisogno di ricaricarsi nel turno successivo, assorbendo l'aria circostante e comprimendola. Malus di -2 ai tiri incantesimo in quel turno.
    Poiché l'energia elettrica è quella che più utilizza Night e dato il legame con Aijirn, che porta l'elettricità all'esterno attraverso la sua aura, la struttura reticolata di fibra di carbonio ha reso la tuta elettroisolante, tuttavia degli elettrodi d'acciaio posti sulle nocche convogliano l'energia elettrica acquisendone la carica. La tuta consente quindi di esternare energia elettrica attraverso l'aura ma non di riceverla dall'esterno.
    Il sistema elettrico della tuta è creato da una serie di generatori ed elettroregolatori posti massivamente sulla schiena e collegati a tutta la sua struttura. Questi consentono dei bonus alla precisione e regolazione del potere elettrico di Night, che non è ancora del tutto in grado di controllare, permettono al ragazzo di avere:
    Bonus +5 alla precisione degli incantesimi elettrici
    Bonus +2 alla potenza degli incantesimi elettrici

    Malus -3 all'affaticamento dovuto al continuo utilizzo degli stessi.
    Se il sistema di elettroregolatori sulla schiena, ovvero il grosso della tuta, viene danneggiato gravemente allora si perdono tutti i bonus e malus dovuti all'utilizzo dell'elettricità.

    La tuta è inoltre fornita di:
    - Un casco integrale resistente in fibra di Kevlar che elude lo sguardo attraverso due membrare retroilluminate esternamente a led. Questo consente di escludere la possibilità di un contatto psichico, in quanto il mago non è in grado di stabilire un contatto visivo, ma dona anche malus di -2 ai tiri sui riflessi per la ridotta periferica visuale.
    - Visore Notturno, visore termico
    - Un rampino magnetico alla cintura, in grado di agganciarsi ad un qualsiasi appiglio nel raggio di 25 metri e dotato di un cavo di fibre intrecciate di acciaio in grado di trainare fino a 200 chili con relativa facilità, del peso di 3 kg.
    - 3 fumogeni
    - 3 flashbang


    gxydCX7

    "Brothers, my brothers.
    Is this all that we are.
    Sisters, my sisters, we've been...
    ...crushed by the fist of god...."
    Role Code by -Chaos.



    Edited by -Chaos. - 7/3/2017, 14:35
     
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