[Magia Bianca] Recupero Magia Bianca I

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     -1   -1
     
    .
    Avatar

    Advanced Member
    FEMALE_STARFEMALE_STARFEMALE_STARFEMALE_STARFEMALE_STARFEMALE_STAR

    Group
    Staff
    Posts
    7,361
    Reputation
    +1,797
    Location
    neverland

    Status
    NEW_POST
    Daisy: La luce che ricopre le tue mani presto ti avvolge totalmente, manifestazione chiara di quell'amore che sai di provare per lei. Tua madre sorride e vorrebbe accarezzarti il volto, ma non ce la fa, la malattia la sta portando via da te una seconda volta. "Stai scoprendo te stessa...bambina mia" mormorò con un filo di voce, la malattia infine sembra che stia vincendo. Sembri provare rimorso verso di lei, ma è solo l'ombra del desiderio che hai sempre avuto di poter passare più tempo con lei. La luce che ti avvolge si fa più intensa donandoti un senso di pace e facendosi strada attaverso di te con un pensiero semplice: se vuoi puoi aiutarla.

    Nome: Pranoterapia
    Requisiti: Completamento della prima lezione
    Descrizione: permette di donare la propria energia vitale a scopo curativo. E’ possibile curare qualsiasi tipo di ferita fisica. La forza dell’incantesimo è direttamente proporzionale al grado di altruismo del gesto e al coinvolgimento emotivo del mago. Ciò si traduce in Bonus:
    +1 sul tiro del dado, se il mago cura una persona a lui sconosciuta senza secondi fini
    +2 sul tiro del dado, se il mago cura una persona a lui emotivamente molto legato senza secondi fini
    Nota:
    1) Non è possibile curare malattie, o stati di avvelenamento
    2) L'utilizzo sul cancro causa un accrescimento dello stesso
    3) La pranoterapia ha effetto anche sui maghi neri
    Movimento: è sufficiente posizionare una, o entrambe, le mani a qualche centimetro dalla ferita o genericamente dalla pelle dell’individuo. I palmi si illumineranno dello stesso colore dell’aura.


    Dopo che avrai usato la Pranoterapia, potrai passare alla seconda lezione.

    Edited by .isabella. - 22/3/2017, 13:53
     
    Top
    .
  2.     +1   -1   -1
     
    .

    Member
    FEMALE_STARFEMALE_STARFEMALE_STAR

    Group
    Zombies
    Posts
    396
    Reputation
    +173

    Status
    NEW_POST

    Angelica Adenauer
    20 anni - neutrale malvagio - criminalistica e criminologia - scheda personaggio
    So I walked through to the haze, And a million dirty waves, Now I see you lying there, Like a lilo losing air, air
    La linea che separava il coraggio dalla follia, spesso, non era meno sottile del confine tra amor proprio e orgoglio. Angelica li aveva varcati entrambi senza nemmeno guardarsi indietro, convinta di essere ancora nella zona che rispondeva al cervello e non alla pancia, ma si era sbagliata. Lo capì solo nel frangente in cui la voce di Reinhard le arrivò diritta fino al cuore, facendole venire una fitta tanto forte da farle rivoltare le budella. Avrebbe potuto seguire la seguire la sua guida, ma si era lasciata avvolgere dal seducente pensiero di aver risolto l'enigma ed essere la vincitrice incontrastata del gioco. L'aveva presa sul personale, bloccata da quella che in fondo era una distrazione costruita ad-hoc. Eppure, non era così arrabbiata con se stessa. Passato il magone sarebbe rimasta solo la consapevolezza, e per mezzo di essa, la crescita. « Fama di loro il mondo esser non lassa; misericordia e giustizia li sdegna: non ragioniam di lor, ma guarda e passa. », asserì con sicurezza, parlando più a se stessa che alla personificazione del suo rancore. « Addio. », e senza nemmeno voltarsi indietro, passò.

    La foresta bruciava insieme a tutte le sue cose care, ma Angelica non si sarebbe voltata indietro. Mai più avrebbe ceduto al gioco psicologico di Callaway. Ben presto l'ambiente circostante iniziò a cambiare, doveva essere la strada che portava verso la fine della foresta. Ad ogni modo, Angelica non ebbe molto tempo per contemplare la natura scampata alle fiamme: una scena a dir poco familiare la aspettava poco più avanti. Agathe, debilitata dal fumo era circondata da quelli che erano in tutto e per tutto i ragazzi che l'avevano aggredita anni prima. Questo teatro era costruito per suscitare compassione e pietà, ma quale individuo con un po' di coscienza poteva lasciarsi commuovere da una trappola che non era stata nemmeno camuffata come si deve? Il loro scopo era quello di ancorarla al passato, ma lei doveva salpare: la magia era il suo futuro. « Ti aiuterei, se solo fossi la mia vera madre. », mormorò, sorpassando la donna e i suoi aguzzini. Era la verità: non avrebbe esitato a schierarsi dalla parte di Agathe. Per quanto fosse stata codarda ed egoista, era stata da ispirazione ad Angelica nel mettere se stessa per prima. La tedesca si rivolse al suo Virgilio dalla forma d'aquila e disse: « Mostrami la via, per favore. »
    code © psiche
     
    Top
    .
  3.     +1   -1   -1
     
    .


    FEMALE_STARFEMALE_STARFEMALE_STARFEMALE_STAR

    Group
    Zombies
    Posts
    627
    Reputation
    +88

    Status
    NEW_POST


    Le palpebre si socchiusero per la piacevole sensazione che quel leggiadro bagliore le trasmise lungo il corpo, avvolgendola in un delicato bozzolo verde. Se la madre l'avesse guardata per un attimo, avrebbe di sicuro scorto la meraviglia che riempiva in maniera totale gli occhi di Fee, in quel momento talmente sgranati da sembrare due piccole palline, che non riusciva a non spostare di continuo il capo, per poter così meglio ammirare la luce. Lasciò la mano di Talia, per spostare le nude braccia davanti a sé e ammirarle. « Mami, mami » spostò indietro la piccola sedia di legno, alzandosi, neanche rendendosi conto che il tono che le uscì dalle labbra era di un ottava più forte del normale « cos'è? Che mi succede? » D'improvviso sembrò tornata la bambina dai lunghi boccoli d'orati che osservava con stupore ed innocenza ogni minuscolo dettaglio di quella vita ancora così nuova per lei e, correndo malamente, si aggrappava con il palmo della manina alla gamba del genitore che in quel momento era più vicino, continuando a cercare risposte finché non si riteneva adeguatamente soddisfatta. Alla frase di sua madre, detta piano e con incredibile stanchezza, l'entusiasmo che sentiva mutare e crescere dentro di sè sembrò spegnersi, in particolar modo quando spostando di nuovo gli occhi verso il volto di Talia, riconobbe quella sofferenza che era stata costretta a sopportare per anni. « Posso fare qualcosa? » chiese sussurrando, forse per paura che la risposta che tanto le premeva fosse negativa. Qualcosa però in quella luce, la distrasse a tal punto da non rendersi conto se sua madre avesse risposto e cosa le fosse uscito dalle labbra. Il bagliore che oramai si irradiava in tutta la sua figura, le stava donando un senso totale di pace che di rado era riuscita ad avere. In piedi si avvicinò il più possibile al letto matrimoniale, chinandosi di poco verso la donna con le braccia protese, sperando che seguire l'istinto non l'avrebbe portata ad un fallimento che poco avrebbe tollerato. I capelli arruffati le scivolarono oltre le spalle mettendole in ombra il volto, ma non se ne preoccupò al momento, vista la piena concentrazione che stava avendo per cercare, se non guarire, di alleviare almeno un po' le sofferenze della madre. Respirando a fondo sentì gli occhi chiudersi, tentando di ignorare ogni singolo rumore esterno, per poter impiegare le forze al suo interno. Con armonia e calma, tentò di far fluire l'energia che scorreva nelle sue vene, nei suoi arti e semplicemente dentro di lei, fuori dal corpo attraverso le mani direzionate sul volto di Talia. La cosa più importante per Fee in quel momento era poter riaprire gli occhi e trovarsi davanti la donna che amava così tanto senza lo sguardo sofferente che la caratterizzava.
    Felicity Daisy Johnson
    Empatica ○ 22 Anni ○ Mezza fata della terra ○ Scheda

    wanna more? ➙ Hime©

     
    Top
    .
  4.     +2   -1   -1
     
    .
    Avatar

    Advanced Member
    FEMALE_STARFEMALE_STARFEMALE_STARFEMALE_STARFEMALE_STARFEMALE_STAR

    Group
    Staff
    Posts
    7,361
    Reputation
    +1,797
    Location
    neverland

    Status
    NEW_POST
    Angelica: Ancora qualche attimo di pazienza, caro.

    Daisy: La luce della tua aura si fa sempre più intensa. Avvolge sa te che tua madre in un abbraccio che ha il potere di ridarle man mano le forze. Puoi vedere il suo volto prendere sempre più colore e la malattia fluire via da lei. Quando aprirai gli occhi troverai davanti a te il viso di tua madre vivo e roseo, nessuna traccia di quella malattia che l'ha portata via da te, potrai ricordarla in un modo tutto nuovo. E tua madre ti sorride, un sorriso pieno e caloroso che ti abbraccia e che potrai rimembrare sempre.
    Il tuo cerbiatto che non ha mai lasciato il tuo fianco si struscia vicino le tue gambe, si lascia accarezzare e poi scompare in un piccolo buffo di luce. Non appena la luce scompare sei di nuovo in aula.

    Complimenti! Sei riuscita a completare la lezione.

    //Papà salice è molto contento <3
     
    Top
    .
  5.     +2   -1   -1
     
    .

    Member
    FEMALE_STARFEMALE_STARFEMALE_STARFEMALE_STAR

    Group
    Zombies
    Posts
    735
    Reputation
    +105

    Status
    NEW_POST
    Winter Delilah Merriwether
    @Brighton
    13.12.2016
    11:00 am
    Losing your memory
    Wake up, it's time, little girl, wake up
    Winter sentì la sua stessa energia fluire dal suo corpo come un’onda d’urto, il rinculo di un colpo di pistola, che viaggiava dalle sue dita fino al corpo di Peter.
    Ci era riuscita.
    Non aveva ancora idea di come avesse fatto, ma ci era riuscita.
    Era stato difficile riuscire a concentrarsi, a canalizzare la sua attenzione verso un gesto altruistico e sfibrante, che la stanchezza sembrò catturarla tutta d’un colpo, una nube scura che le ottenebrava le membra.
    Era riuscita a ricordarsi delle parole del professor Callaway giusto in tempo per non cedere allo sconforto – la spiegazione chiara e concisa di come poteva eseguire un incantesimo di pranoterapia, la perfetta soluzione per sanare le ferite di suo padre che Winter era riuscita ad acciuffare tra i suoi ricordi al posto giusto ed al momento giusto.
    Posò delicatamente la testa di suo padre a contatto con il pavimento, ed esalò un sospiro per allentare la paura che l’aveva colta di sorpresa – il suo corpo era ancora mosso da violenti tremori, l’accumulo di emozioni troppo forti che minacciava di straripare da un secondo all’altro. La situazione speculare in cui si era trovata con Daniel le aveva fatto temere per la sua incolumità, e poi per quella di suo padre – le aveva ricordato ancora una volta chi comandava tra loro due, chi era il più forte e chi il più debole, chi il predatore e chi la preda.
    I colpi infieriti a Peter, poi, avevano minato la sua sicurezza con forza ancora maggiore, che aveva trascinato con sé il tempo che scorreva sempre più in fretta, le lancette dell’orologio che correvano in una corsa contro il tempo. Perché Daniel era lì, sembrava fisico, reale, ed il male che poteva fare a suo padre poteva rivelarsi ancora peggiore.
    Sapeva che non era finita – Winter avvertiva la presenza del ragazzo gravare dietro le sue spalle, guardingo, come sull’attenti, un ghigno curioso dipinto sul volto mentre osservava con disinteresse e vago divertimento la scena che gli si prospettava davanti: la sua vecchia, ingenua fiamma dei tempi di scuola che si affannava sul corpo del padre steso a terra, un’imperdibile spettacolo che si era goduto dall’inizio alla fine senza proferire parola.
    Winnie immaginava che un campanello avesse tintinnato nella sua testa, così come era stato per lei – era proprio in quel modo che aveva sempre pensato fosse morta Cassandra – tra le braccia di qualcuno inginocchiato al suo fianco, qualcuno che le teneva la mano, che l’amava, forse, che cercava di fare qualsiasi cosa fosse in suo potere per salvarla. In quel caso, però, sul pavimento che era una costellazione di coraggiose ed eroiche anime cadute, la sorte non era stata dalla sua parte – la fortuna aveva voltato il capo, si era coperta gli occhi, indignata, il cielo aveva pianto tutte le sue lacrime quando anche l’ultimo respiro di vita aveva lasciato i suoi polmoni.
    Winter non aveva nemmeno idea di come fosse morta – nessuno aveva voluto dirglielo, e lei si era sempre guardata bene dal domandarlo. Aveva preferito inventare anche quello, posizionare i cadaveri attorno a lei come la sua fantasia aveva deciso, regalarle una presenza amica accanto, un mago o una strega che accudisse il suo spirito ed allontanasse le sue paure.
    Aveva avuto paura, prima di morire? Si era sentita sola? Era stato doloroso?
    Erano tutti interrogativi a cui non avrebbe mai ricevuto risposta.
    Aveva raccontato nei minimi dettagli il prodotto della sua immaginazione a Daniel, anni prima, durante un pomeriggio di pioggia. Stavano seduti sul pavimento dell’aula di Divinazione, in cima alla Torre Nord del castello, e Winnie posava la testa sul suo petto, mentre le parole fluivano dalle sue labbra senza interruzione, un flusso di coscienza impossibile da arginare una volta incominciato.
    Winter sapeva che se lo ricordava – doveva ricordarselo. Non poteva averlo dimenticato – era scritto nei suoi occhi, che la ragazza aveva cercato voltandosi lentamente nella sua direzione, nel sogghigno che gli incurvava gli angoli delle labbra e dirottava l’attenzione lontano dai suoi tratti angelici: era contento di averle fatto tornare alla memoria quel momento.
    Si sollevò con incredibile cautela, fissando le iridi cerulee su ogni possibile movimento del ragazzo di fronte a lei. Aveva paura. La sua mente era di nuovo provata dallo sforzo di concentrarsi su di lui, il suo cuore diviso perfettamente a metà, una parte di lei che la spingeva a pianificare nel dettaglio la fuga, il viaggio improponibile dal salotto alla porta che aveva lasciato aperta, mentre un’altra voleva restare ed assicurarsi che Peter fosse davvero al sicuro.
    Una piccolissima fibra del suo essere, per di più, rimaneva ancorata al suolo, stregata di fronte al ricordo dell’amore che una volta l’aveva spinta a fidarsi di Daniel. Qualcosa, nonostante tutto, la tirava ancora verso di lui in modi che non riusciva a comprendere.
    Il mago non sembrava però restio a recidere il cordone ombelicale che li legava indissolubilmente – voleva possederla, semplicemente. Non c’era traccia di amore nel suo sguardo, solo fuoco, lingue incandescenti del desiderio di prevaricare su di lei che riusciva a stento a contenere.
    Si protese nella sua direzione per prenderla di nuovo per un braccio, ma Winter, con uno scatto impaurito, scartò di lato, nel tentativo di sfuggire alle sue grinfie, «No!», strillò, «N-non di nuovo, bastardo», la sua mano si mosse ancor prima che il cervello mandasse un comando – aveva puntato verso il suo volto, fulminea, e, se fosse riuscita nel suo intento, avrebbe appena sferrato il suo primo colpo con l’intenzione di ferire qualcuno.
    © code created by jellyfish in blondieland
     
    Top
    .
  6.     +3   -1   -1
     
    .

    PORTFOLIO
    FEMALE_STARFEMALE_STARFEMALE_STARFEMALE_STARFEMALE_STAR

    Group
    Zombies
    Posts
    3,971
    Reputation
    +2,132
    Location
    Naples

    Status
    NEW_POST
    Angelica
    Scusami il ritardo, ma oggi pomeriggio non ero a casa ^-^

    · Docente · Magia Bianca ·

    A
    ngelica calpesta impassibile brandelli del suo passato. Avanza con la stessa determinazione di un ariete, pronta a sfondare ogni ostacolo abbia la sventura di pararsi sul suo cammino. Suo padre. Sua madre. Le sue debolezze. Ogni cosa si sbriciola davanti a lei, priva di forza, peso, o consistenza. Sembra rifiuti ogni legame con il suo passato, niente può trattenerla, niente riesce a commuoverla. La sua avanzata ha i tratti di un’ostinata ricerca di libertà. Una libertà tanto assoluta quanto apparentemente fragile. Impugna l’artificiosità di immagini animate dal suo inconscio per giustificare quella mancanza di pietà verso se stessa e il proprio passato. Tanta crudele freddezza turba Daniel. Angelica conserva la precisa consapevolezza che tutto ciò che vede non è reale. Non si lascia trascinare dai sentimenti, riesce a conservare una razionalità sbalorditiva. Nessuno dei suoi studenti si è mai dimostrato tanto chiuso verso se stesso. L’esperienza gli ha insegnato che una chiusura tanto ostinata deve avere le sue ragioni di esistere e nulla al mondo lo spingerà a modificare ciò che è destinato ad essere tale. Ciò che però lo preoccupa è il timore che dietro quella porta chiusa ci sia qualcosa che Angelica non possa lasciar libero di uscire. Ogni volta che una sua studentessa ha aperto una porta si è ritrovata davanti consapevolezze devastanti. Lei forse non è una di quei casi, forse è stata davvero in grado di voltare pagina, ma Daniel non intende correre alcun rischio. Accarezza con passi lenti l’erba secca del bosco in fiamme. Quella visione lo tormenta. Vorrebbe spegnere il fuoco, dare pace ai tronchi martoriati, eppure non può fare altro che sopportare quella vista e andare avanti. Contempla il rigoglio di quella foresta, in netto contrasto con il furore delle fiamme, si chiede come possa albergare dentro di lei un binomio tanto netto. Poggia una mano sul tronco ruvido di un albero, sente la ricerca di pace che Angelica ha lasciata impressa in quel bosco. Sente i suoi passi avvicinarsi così sposta lo sguardo sul suo viso. Ha un aspetto docile, quasi da bambina, eppure le appare accesa dello stesso fervore delle fiamme. «Scusami l’intrusione». Esordisce con tono gentile, ma afflitto. «Non è mia abitudine intervenire nel percorso dei miei studenti. Di solito lascio che siate voi a farvi strada tra i vostri sentimenti, ma tu non sembri essere come tutti gli altri». La sua espressione si addolcisse in un sorriso cortese, quasi di scuse. Allontana a malincuore la mano dal tronco d’albero per portarla come l’altra nella tasca dei pantaloni. Solleva lo sguardo sulle chiome degli alberi, sono alte e frastagliate, piene di foglie. «La tua foresta è meravigliosa, davvero». Il vento porta l’odore del legno bruciato e scintille. «Perché la stai lasciando bruciare?».
    Daniel Callaway

    © .isabella.



    Winter

    eeeee nel momento in cui cerchi di attaccare Dan il tuo animale guida ti ferma, tornando nel cristallo e riportandoti in aula. (Daniel non ti avrebbe permesso di diventare violenta, sei il suo fiorellino delicato e dolce, voleva solamente vedere se ti sei finalmente liberata di quel pezzo di merda e mi sa proprio di si)

    EEE ANCHE TU HAI FINITO!

    Evoluzione 10/10
    Winter, io e Daniel siamo fieri di te, sei davvero riuscita a fare un enorme passo avanti durante la lezione, è indubbio che hai trovato dentro di te la forza di liberarti del mostro che continuava a tormentarti, certo questo non vuol dire che non tornerà nei tuoi incubi, ma sei decisamente più forte di quanto non fossi all'inizio della lezione, sei persino riuscita a curare chi Dan aveva ferito, dimostrando il tuo animo altruista anche difronte la tua più grande paura. Good Job!
    Coerenza dell'evoluzione 9/10
    Credo personalmente sia mancata una motivazione forte di cambiamento, però, ho apprezzato molto il fatto che ti sei affidata molto al fatto che Winter è semplicemente riuscita ad elaborare la violenza negli anni in cui è rimasta lontana da Dan, eppure mi sembra sia mancato un vero elemento scatenante la forza interiore di Winter
    Accuratezza descrittiva ambientale ed emotiva 10/10
    Niente da dire, ben fatto.
    Voto finale 29/30

    Skill sbloccate:

    Nome: Animale guida
    Requisiti: completamento prima lezione
    Descrizione: Il ki del mago bianco assume le sembianze di un animale, che lo rappresenta. Sarà una guida e una protezione in tutte le dimensioni in cui si trova il mago (dimensione interiore, chaos elementale, dimensione ombra, dimensione specchio, ecc). Condurrà sempre il mago verso l'uscita (se questa è presente), o all'occorrenza lo condurrà verso ciò che cerca.
    Nota: E' possibile materializzare il proprio animale guida nella dimensione fisica terrestre, solamente nel caso in cui venga ibridato con il proprio elemento (incantesimo apprendibile durante la seconda lezione del terzo anno del corso di elementale).
    Formula: dux animalis
    Movimento: non prevede alcun movimento, è sufficiente desiderare di trovare la propria guida in un momento in cui ci si sente persi, o in pericolo, in un'altra dimensione, qualsiasi essa sia.

    Nome: Espressione e Soppressione dell’aura
    Requisiti: completamento della prima lezione
    Nota: Incantesimo che NON richiede tiro del dado
    Descrizione: capacità di rendere visibile l’aura anche nel mondo fisico e di sopprimerla fino a farla scomparire del tutto, così da non lasciare alcuna traccia percepibile da parte di altri maghi. L’espressione dell’aura ha un effetto intimidatorio e oppressivo nei confronti delle aure più deboli, oltre a potenziare tutti gli incantesimi di magia bianca (+1).
    Note:
    1) nel turno successivo bisogna usare un'azione per mantenere l'aura espansa\soppressa
    2) se si utilizza un incantesimo con l'aura soppressa, questa si riesprime automaticamente
    3) l'espressione dell'aura rende più facilmente soggetti all'assorbimento di energia da parte dell'aura di un mago nero
    Formula: sufficienti alcuni secondi di concentrazione, più il mago è esperto più gli sarà facile

    Nome: Percezione dell’aura
    Requisiti: completamento della prima lezione
    Descrizione: Percezione dell’aura di maghi, No-Mag, piante, creature (magiche e non) e oggetti incantati.
    Nota:
    - Gli esseri umani hanno aure più complesse degli animali
    - L'aura dei maghi è più forte rispetto a quella dei no-mag
    - L'aura dei maghi bianchi è molto più forte e definita rispetto a quella degli altri maghi, per cui invece è confusa e poco definita.
    - L'aura delle piante è genericamente verde e poco complessa
    - L'aura di oggetti incantati è legata al tipo di incantesimo e al mago che l'ha creata, ma è facilmente riconoscibile
    - Ogni individuo ha un’aura caratteristica e assolutamente unica, riconoscibili da chi ha già incontrato l'aura in questione
    Permette di collocare nello spazio un'aura anche se il "proprietario" non è visibile ad occhi nudo (perchè nascosto, o troppo lontano), ed inoltre di percepire – ed eventualmente riconoscere –impronte residue lasciate dal passaggio di un’aura.
    Nota: Raggio di azione di 50 metri a 360°
    Formula: sufficienti alcuni secondi di concentrazione, più un mago è esperto più è rapida e passiva.

    Nome: Diagnosi dell’aura
    Requisiti: completamento della prima lezione
    Descrizione: Permette di ottenere informazioni su
    - Stato del ki di un mago
    - Dettagli riguardanti un'incantesimo castato su un oggetto
    - Il tipo di incantesimo che sta usando un mago, in questo caso si ottiene un bonus +1 sugli incantesimi lanciati per difendersi dall'attacco
    - Malattie magiche, come corruzione del sangue, licantropia, vampirismo, cannibalismo wendigo-derivante.
    Formula: è sufficiente concentrazione, chiudere gli occhi può aiutare in tal senso.

    Nome: Pranoterapia
    Requisiti: Completamento della prima lezione
    Descrizione: permette di donare la propria energia vitale a scopo curativo. E’ possibile curare qualsiasi tipo di ferita fisica. La forza dell’incantesimo è direttamente proporzionale al grado di altruismo del gesto e al coinvolgimento emotivo del mago. Ciò si traduce in Bonus:
    +1 sul tiro del dado, se il mago cura una persona a lui sconosciuta senza secondi fini
    +2 sul tiro del dado, se il mago cura una persona a lui emotivamente molto legato senza secondi fini
    Nota:
    1) Non è possibile curare malattie, o stati di avvelenamento
    2) L'utilizzo sul cancro causa un accrescimento dello stesso
    3) La pranoterapia ha effetto anche sui maghi neri
    Movimento: è sufficiente posizionare una, o entrambe, le mani a qualche centimetro dalla ferita o genericamente dalla pelle dell’individuo. I palmi si illumineranno dello stesso colore dell’aura.

    Nome: Camuffamento dell'aura
    Requisiti: 26 alla prima lezione
    Descrizione: E' possibile specchiare la propria aura rendendola uguale a quella di un individuo a scelta presente nel raggio di 3 metri, quindi una persona relativamente vicina. In questo modo è possibile eludere una percezione dell'aura, ma non una diagnosi dell'aura, che smaschererebbe facilmente il camuffamento.
    Formula: dissimulo aura
    Movimento: poggiare il palmo destro sul cuore, corrispondente al chakra centrale.

    Nome: Concentrazione dell'Aura
    Requisiti: 28 prima lezione di magia bianca
    Descrizione: Il mago è in grado di utilizzare incantesimi di potenziamento sensoriale con l'aura soppressa, concentrando piccolissime quantità di aura in corrispondenza degli organi corrispondenti ai diversi sensi (compreso il terzo occhio).
    Formula: aggiungere alla formula dell'incantesimo di potenziamento sensoriale la parola "Silente"
    Movimento: passarsi leggermente le dita sull'organo sensoriale che si vuole potenziare, nel caso del terzo occhio sfiorarsi la fronte, nel caso di più potenziamenti contemporanei sfiorare in ordine i diversi organi.
     
    Top
    .
  7.     -1   -1
     
    .


    FEMALE_STARFEMALE_STARFEMALE_STARFEMALE_STAR

    Group
    Zombies
    Posts
    627
    Reputation
    +88

    Status
    NEW_POST
    scusate se scrivo qua ma non sapevo dove farlo per poter sentire entrambe ç.ç Sto rispondendo alla seconda lezione, ma mi è sorto un dubbio sul recupero. Non so bene le skill che ho sbloccato, se sono quelle tre o anche tutte quelle che per averle basta il completamento minimo della prima lezione, e neanche il voto. Scusate ancora la rottura, ma non so come muovermi nell'altra lezione sennò, causa skill :3
     
    Top
    .
  8.     +1   -1   -1
     
    .
    Avatar

    Advanced Member
    FEMALE_STARFEMALE_STARFEMALE_STARFEMALE_STARFEMALE_STARFEMALE_STAR

    Group
    Staff
    Posts
    7,361
    Reputation
    +1,797
    Location
    neverland

    Status
    NEW_POST
    Daisy
    Evoluzione 10/10
    Il tuo personaggio è la dolcezza fatta persona, è una persona pura e semplice e come tale ti sei rapportata ai miei suggerimenti. Stai pian piano scoprendo cosa sei e cosa sei capace di fare, per te la magia è sempre stata una cosa normale, e stai prendendo coscienza di cosa essa può fare per gli altri e per te stessa.
    Coerenza dell'evoluzione 10/10
    Hai rispettato perfettamente l'idea che mi ero fatta del tuo personaggio, Felicity incarna perfettamente tutti gli aspetti positivi come dolcezza, gentilezza e non ho trovato nessuna discordanza tra come ti sei mossa e come è il carattere del personaggio. Hai saputo darle in quel mare magnum di dolcezza anche un tocco di "umanità", facendole vivere per un attimo una reazione diversa e del tutto giustificata dettata dalla perdita così giovane della madre.
    Accuratezza descrittiva ambientale ed emotiva 9/10
    Mi sono piaciute moltissimo le tue descrizioni, ma ti consiglio di andare molto più a fondo, hai un pg che ha una forte predisposizione per l'empatia che quindi si connette facilmente con ciò che vede e sente, usa questa carta a tuo vantaggio.
    Voto finale 29/30

    Nome: Animale guida
    Requisiti: completamento prima lezione
    Descrizione: Il ki del mago bianco assume le sembianze di un animale, che lo rappresenta. Sarà una guida e una protezione in tutte le dimensioni in cui si trova il mago (dimensione interiore, chaos elementale, dimensione ombra, dimensione specchio, ecc). Condurrà sempre il mago verso l'uscita (se questa è presente), o all'occorrenza lo condurrà verso ciò che cerca.
    Nota: E' possibile materializzare il proprio animale guida nella dimensione fisica terrestre, solamente nel caso in cui venga ibridato con il proprio elemento (incantesimo apprendibile durante la seconda lezione del terzo anno del corso di elementale).
    Formula: dux animalis
    Movimento: non prevede alcun movimento, è sufficiente desiderare di trovare la propria guida in un momento in cui ci si sente persi, o in pericolo, in un'altra dimensione, qualsiasi essa sia.

    Nome: Espressione e Soppressione dell’aura
    Requisiti: completamento della prima lezione
    Nota: Incantesimo che NON richiede tiro del dado
    Descrizione: capacità di rendere visibile l’aura anche nel mondo fisico e di sopprimerla fino a farla scomparire del tutto, così da non lasciare alcuna traccia percepibile da parte di altri maghi. L’espressione dell’aura ha un effetto intimidatorio e oppressivo nei confronti delle aure più deboli, oltre a potenziare tutti gli incantesimi di magia bianca (+1).
    Note:
    1) nel turno successivo bisogna usare un'azione per mantenere l'aura espansa\soppressa
    2) se si utilizza un incantesimo con l'aura soppressa, questa si riesprime automaticamente
    3) l'espressione dell'aura rende più facilmente soggetti all'assorbimento di energia da parte dell'aura di un mago nero
    Formula: sufficienti alcuni secondi di concentrazione, più il mago è esperto più gli sarà facile

    Nome: Percezione dell’aura
    Requisiti: completamento della prima lezione
    Descrizione: Percezione dell’aura di maghi, No-Mag, piante, creature (magiche e non) e oggetti incantati.
    Nota:
    - Gli esseri umani hanno aure più complesse degli animali
    - L'aura dei maghi è più forte rispetto a quella dei no-mag
    - L'aura dei maghi bianchi è molto più forte e definita rispetto a quella degli altri maghi, per cui invece è confusa e poco definita.
    - L'aura delle piante è genericamente verde e poco complessa
    - L'aura di oggetti incantati è legata al tipo di incantesimo e al mago che l'ha creata, ma è facilmente riconoscibile
    - Ogni individuo ha un’aura caratteristica e assolutamente unica, riconoscibili da chi ha già incontrato l'aura in questione
    Permette di collocare nello spazio un'aura anche se il "proprietario" non è visibile ad occhi nudo (perchè nascosto, o troppo lontano), ed inoltre di percepire – ed eventualmente riconoscere –impronte residue lasciate dal passaggio di un’aura.
    Nota: Raggio di azione di 50 metri a 360°
    Formula: sufficienti alcuni secondi di concentrazione, più un mago è esperto più è rapida e passiva.

    Nome: Diagnosi dell’aura
    Requisiti: completamento della prima lezione
    Descrizione: Permette di ottenere informazioni su
    - Stato del ki di un mago
    - Dettagli riguardanti un'incantesimo castato su un oggetto
    - Il tipo di incantesimo che sta usando un mago, in questo caso si ottiene un bonus +1 sugli incantesimi lanciati per difendersi dall'attacco
    - Malattie magiche, come corruzione del sangue, licantropia, vampirismo, cannibalismo wendigo-derivante.
    Formula: è sufficiente concentrazione, chiudere gli occhi può aiutare in tal senso.

    Nome: Pranoterapia
    Requisiti: Completamento della prima lezione
    Descrizione: permette di donare la propria energia vitale a scopo curativo. E’ possibile curare qualsiasi tipo di ferita fisica. La forza dell’incantesimo è direttamente proporzionale al grado di altruismo del gesto e al coinvolgimento emotivo del mago. Ciò si traduce in Bonus:
    +1 sul tiro del dado, se il mago cura una persona a lui sconosciuta senza secondi fini
    +2 sul tiro del dado, se il mago cura una persona a lui emotivamente molto legato senza secondi fini
    Nota:
    1) Non è possibile curare malattie, o stati di avvelenamento
    2) L'utilizzo sul cancro causa un accrescimento dello stesso
    3) La pranoterapia ha effetto anche sui maghi neri
    Movimento: è sufficiente posizionare una, o entrambe, le mani a qualche centimetro dalla ferita o genericamente dalla pelle dell’individuo. I palmi si illumineranno dello stesso colore dell’aura.

    Nome: Camuffamento dell'aura
    Requisiti: 26 alla prima lezione
    Descrizione: E' possibile specchiare la propria aura rendendola uguale a quella di un individuo a scelta presente nel raggio di 3 metri, quindi una persona relativamente vicina. In questo modo è possibile eludere una percezione dell'aura, ma non una diagnosi dell'aura, che smaschererebbe facilmente il camuffamento.
    Formula: dissimulo aura
    Movimento: poggiare il palmo destro sul cuore, corrispondente al chakra centrale.

    Nome: Concentrazione dell'Aura
    Requisiti: 28 prima lezione di magia bianca
    Descrizione: Il mago è in grado di utilizzare incantesimi di potenziamento sensoriale con l'aura soppressa, concentrando piccolissime quantità di aura in corrispondenza degli organi corrispondenti ai diversi sensi (compreso il terzo occhio).
    Formula: aggiungere alla formula dell'incantesimo di potenziamento sensoriale la parola "Silente"
    Movimento: passarsi leggermente le dita sull'organo sensoriale che si vuole potenziare, nel caso del terzo occhio sfiorarsi la fronte, nel caso di più potenziamenti contemporanei sfiorare in ordine i diversi organi.


    Ovviamente oltre l'Ecoempatia che hai sbloccato all'inizio. ;)
     
    Top
    .
  9.     +1   -1   -1
     
    .

    I love Puddin'
    FEMALE_STARFEMALE_STARFEMALE_STARFEMALE_STAR

    Group
    Zombies
    Posts
    644
    Reputation
    +438
    Location
    Arkham Asylum

    Status
    NEW_POST
    Doveva essere una cosa seria...

    ☯ dulcinea angelique verhoeven
    ■ student
    character sheet+libretto
    dress
    ■ single
    ■ 20 years
    Gli occhi rimasero penitenti fra le fiamme, fedeli come una vite inanellata al proprio cardine, completamente incapaci di scucirsi dalla trama ruvida del fuoco sul corpo dell'uomo. Una crisalide rossa in profondo affanno nel chetare le ali della cenere. La bocca appassì in sé stessa, ferita dall'intollerabile importanza che quel padre aveva invocato nel morire. Veloce, troppo veloce. Una lampada che non avverte, si spegne e deposita un bambino ai piedi di un altare di incubi. E un buio orrendo. Voleva gridare Dulcinea, perchè a lei era rimasto solo il dovere di guardare, e forse capire, come se un volto mai conosciuto di sé volesse gustarsi il rivolo di dolore che saliva per vie invisibili ed esplodeva, con tutto il suo cuore stretto fra le mani. Una granata intima di ciò che si è perduto tanto tempo fa. Voleva gridare, ma era come se il corpo si fosse castigato posando un dito sulle tiepide premure del conforto, chiedendo silenzio. Solo silenzio. Allora si voltò passandosi le dita sulle ciglia, decisa a salvare perlomeno le guance dall'avidità indiscussa delle lacrime. Quello che stava bruciando non era suo padre, ma un castello di rabbia costruito da ricordi troppo cresciuti di una donna troppo bambina. L'idea di non avere nulla di lui, assolutamente nulla che potesse essere perdonato, la faceva sentire sconfitta. Doveva esserci qualcosa da salvare. Qualcosa da poter mettere in tasca come un sasso trovato in riva al mare e, durante l'inverno che ammutolisce i colori, tirarlo fuori e sgranarlo con le dita finchè la pelle respira e sa, che quel profumo è casa sua. Aveva bisogno di quel sasso, aveva bisogno del ricordo di suo padre.
    Poi si ruppe, l'ospedale e il suo silente esistere. Si sciolse l'icona santa sulla quale da bambina si inginocchiava e lasciava in custodia gli spasmi della mente.
    E sentì il vento. Ma vento è una parola troppo forte. Una brezza, cancellò l'immobilità sorda dei muri bianchi e portò invece l'impazienza delle madri e dei loro occhi sui pantaloni sudati e sporchi d'erba e zucchero filato. Dulcinea barcollò sulla cornice di quella nuova scenografia, appena scartata come una caramella alla frutta. Si sentiva instabile dopo la violenza con la quale l'ultimo ricordo l'aveva morsa. Non credeva d'essere pronta per un'altra pugnalata alle spalle. Un pallone raggiunse il suo piede e sorrise nel rispedirlo indietro con un calcio verso un gruppo di bambini dai capelli scompigliati simili a nidi di torvo. Non riusciva a smettere di ridere e ricordare. Da bambina, quando Marcel riusciva a congedarsi dai suoi doveri portava lei e Olivia a Parigi, a Parc Monceau; in primavera vi erano così tanti fiori da dubitare dell'inverno e della sua abitudine profana di spogliare le città. A lei era sempre piaciuto correre, pigiare i piedi sull'inno verde della terra e smettere d'essere bimba. Quando correva era solo aria, e sole, e zucchero mal leccato dalle labbra. Poi si lasciava rapire dalle carezze severe di una panchina e dondolava i piedi che mai riuscivano a lambire il suolo da quella posizione, con un palloncino che puntualmente s'illudeva di poter sgusciare via da quel piccolo sigillo di dita, e misurare il cielo a passi lenti, come solo palloncino sa fare. Dulcinea osservò di sottecchi il proprio grifone e poi gli alberi che costeggiavano il parco, quasi a voler ascoltare il loro parere. Nulla. C'era d'aspettarselo.
    Camminò rapida e raggiunse il carretto dei pop-corn chiedendo una nuvola di zucchero. Allora lo vide. Una vecchia giacca con dentro un vecchio padre. Il suo. Il capo della ragazza prese una posa innaturale, eretta e gli occhi lucidi per l'immagine del fuoco che assorbiva tutto. Ma quell'uomo sembrava un nome pronunciato a fior di labbra, un nome leggero che basta un attimo, e non c'è più. Lo osservò come si osserva l'ultima luce del crepuscolo. Dov'era l'imponenza che gli aveva sempre letto addosso? Non potè fare a meno di chiedersi in quale ruga avesse occultato la sua disciplina medica, in quale cabina avesse nascosto l'ombra del suo camice bianco, non c'era più critica nel suo sguardo. Si avvicinò con cauta curiosità, lo zucchero filato fra le mani e il grifone al suo fianco. Si sorprese nel sedersi e sentirsi più piccola di allora, sebbene questa volta, i piedi ferissero il suolo. Voltò il capo e i capelli biondi modellarono geometrie sulle parole del vento. Sembrava stanco, affaticato, ma aveva la spettrale bellezza di cui solo le cose fragili sono capaci. Sospirò unendosi all'insolubile palpitare del parco.
    Non sapeva cosa dire. Staccò un batuffolo di zucchero prima di poggiare la sua attenzione su Marcel. E parlò della prima cosa che le venne in mente.
    << Secondo te, se mi infilo lo zucchero filato nel naso... quando starnutisco esce tipo zucchero a velo?>>
    .
    © created by jeankies! - don't copy, be be respectful and use your mind
     
    Top
    .
  10.     +3   -1   -1
     
    .

    Member
    FEMALE_STARFEMALE_STARFEMALE_STAR

    Group
    Zombies
    Posts
    396
    Reputation
    +173

    Status
    NEW_POST

    Angelica Adenauer
    20 anni - neutrale malvagio - criminalistica e criminologia - scheda personaggio
    So I walked through to the haze, And a million dirty waves, Now I see you lying there, Like a lilo losing air, air
    L'inferno che Angelica percorreva serenamente era astratto quanto una metafora ma non meno concreto degli ostacoli che aveva superato per raggiungerlo. Era il trionfo della consapevolezza sulla repressione e della passione sulla malinconia, la chiusura di una prigione e l'apertura di un mondo libero. Quelle pagine ingiallite che tanto dolcemente aveva carezzato non erano più, divorate da un fuoco che non apparteneva a Reinhard e mai gli sarebbe appartenuto. Lei era l'incendio, una fiamma inestinguibile che si nutriva dei propri fallimenti fino a dimenticare di essere nata come il lucignolo di una candela. I suoi occhi si fermarono sull'aquila al suo fianco, il daimon che l'aveva guidata fino al cuore del labirinto. « Penso che tu abbia bisogno di un nome, non è bello doverti pensare come qualcosa di generico, capisci? », chiese, fingendosi pensierosa di colpa. In realtà, aveva già un nome per lei, che poi era lo stesso che avrebbe dato a un animale domestico, semmai ne avesse avuto l'occasione. « Ti chiamerai Victoria. Una donna importante venne chiamata allo stesso modo, dovresti esserne orgogliosa. », affermò, radiosa.

    Qualche minuto dopo, una figura maschile fece capolino da un punto indefinito della foresta. La tedesca non ci mise molto a capire che si tratta del professore Callaway, un uomo che di certo non passava inosservato. Inutile dire che la sua presenza non solo interruppe le piacevoli riflessioni della strega, ma la sorprese per quanto inaspettata fosse. Angelica si prese del tempo per decidere se la cosa le facesse piacere o meno. Di certo, Callaway non era felice. Era comprensibile che un uomo che costruiva prove così intime ci teneva a tenersi lontano da chi doveva affrontarle, altrimenti che senso avrebbe avuto? Prese con le pinze il modo in cui il docente le disse che non era come tutti gli altri; a seconda dei casi, poteva trattarsi di un complimento o una critica. O, forse, era solo il genuino e paterno interesse che in genere possiedono gli insegnanti idealizzati. Pur non essendosi mai definita una sognatrice, Angelica si trovò a pensare a come sarebbe stato avere un padre come lui. Il pensiero le scaldò il cuore più tempo del necessario. « Una piacevole sorpresa, professore. », rispose involontariamente con più formalità del dovuto. « Ha... ha mai avuto bisogno di parlare con se stesso senza sapere da dove iniziare? », domandò, questa volta con meno sicurezza del solito. Doveva concentrarsi, doveva. Allora perché iniziava a sentirsi in colpa? « Credo di aver avuto il problema opposto: non riuscivo a fermarmi. Non perché il discorso seguiva una linea tendente all'infinito; al contrario, era un cerchio. Un ciclo così lungo da farmi dimenticare di essere tornata al punto di partenza, suppongo. », prese per un momento fiato. « Le interessa sapere perché l'ho lasciata bruciare? Cercherò di alleggerirla, ma sarà una storia noiosa, la avverto. », e la ragazza di Francoforte iniziò a raccontarla.

    « Era una tiepida sera di agosto, una di quelle che ti fanno capire che l'autunno è alle porte. Agrodolce è l'aggettivo corretto per definirla. Avevo preso in prestito diversi libri dalle biblioteche più antiche e famose della Germania su qualunque cosa riguardasse la magia. Folklore e superstizioni popolari, religioni pagane e persino un paio di tomi di teorie del complotto. Mi ero preparata con settimane d'anticipo, quindi non ebbi problemi logistici, sempre che si possano usare termini del genere per definire il viaggio di un'ingenua ragazzina che vuole imparare a controllare i propri poteri autonomamente. Come ho detto, arrivai nella radura che il sole era ormai tramontato e, provata dal viaggio, decisi di rimandare lo studio al mattino seguente. Il tempo di preparare la tenda ed ero già addormentata, con tutto che non avevo mai dormito all'aperto.

    Quando mi svegliai, le stelle e la luna erano alte nel cielo. Senza un motivo particolare, proseguii nel bosco senza avere con me una torcia elettrica, una bussola o qualunque altro strumento che potesse aiutarmi a orientarmi. Non lo stavo facendo per mettermi alla prova, né perché ero una sprovveduta: era successo e basta. Dopo molto tempo incontrai una ragazza dai capelli rossi in un'altra radura, il volto illuminato dalla luce lunare. Ricordo solo l'intenso colore dei suoi capelli che ondeggiava sulle mie spalle nude. Stavamo facendo l'amore o stavamo lottando? Sarebbe bello se i sogni potessero dirci di più, Callaway. Ma arriva il momento in cui dobbiamo lasciare andare anche quello che amiamo. Io la amavo, ma ho accettato che non esiste, così come è finito il tempo perso dietro a quelle speculazioni inconcludenti.
    », si accorse troppo tardi che il sguardo era troppo fisso sugli occhi del professore. E si sentiva in colpa, perché era un uomo buono.

    Perché la sua era davvero una foresta meravigliosa. Sorrise, il solletico sulle gote e un sapore salato sulle labbra. Perché era un uomo buono, e lei non si meritava la sua pietà. Ma, come un assetato di fronte a un'oasi, Angelica non avrebbe mai negato a se stessa un paio di sorsi.
    code © psiche
     
    Top
    .
  11.     +3   -1   -1
     
    .

    PORTFOLIO
    FEMALE_STARFEMALE_STARFEMALE_STARFEMALE_STARFEMALE_STAR

    Group
    Zombies
    Posts
    3,971
    Reputation
    +2,132
    Location
    Naples

    Status
    NEW_POST
    Dulcinea

    Marcel ti segue con lo sguardo mentre ti siedi, sembra stia osservando un quadro astratto di cui cerca disperatamente di afferrare il significato. Ride sorpreso quando gli fai quella strana domanda. E' una risata insolitamente spontanea, sembra una resa più che uno scoppio di gioia. Non ne ho idea, ma desisti dal testare la tua teoria, temo rischieresti una sinusite. Niente non ce la fa a non essere un medico, ma insomma direi che lo sforzo di venire al luna park è un grande passo avanti. Allontana gli occhi dal tuo viso e torna ad osservare il luna park davanti a lui. Sto cercando di capire una cosa che non riesco proprio a spiegarmi. Perchè mi hai lasciato bruciare?

    Angelica

    Daniel ricambia il tuo sguardo intingendo gli occhi chiari di un affetto accogliente, vorrebbe poterti abbracciare con lo sguardo, accoglierti dentro di sé e poter comprendere ogni tuoi intricato sospiro. Assomigli ad una conchiglia, ermetica, chiusa in te stessa, nel disperato tentativo di proteggere la perla che ti porti dentro, convinta che sia tutto ciò che tu abbia. Eppure se solo potessi aprirti, se solo avessi il coraggio di mostrarti al mondo, con le giuste difese, saresti in grado di affascinare chiunque ti osservi. Daniel continua ad accarezzarti con gli occhi, non osa allontanare quelle fiamme che hai deciso brucino ogni cosa, rosse come i capelli di quella donna. Non sa se racconti di un sogno, o di un amore perduto, se le tue parole sono allegorie troppo distanti dalla sua comprensione perchè possa afferrarle, eppure ne rimane estasiato. A tratti riesco ad immaginare l'amore violento che hai condiviso con la donna dai capelli di fuoco, dovrai lenire quella sofferenza nascosta dietro la passione, perchè se non sei in grado di curare te stessa non sarai in grado di curare il prossimo.
     
    Top
    .
  12.     +1   -1   -1
     
    .

    Member
    FEMALE_STARFEMALE_STARFEMALE_STAR

    Group
    Zombies
    Posts
    396
    Reputation
    +173

    Status
    NEW_POST

    Angelica Adenauer
    20 anni - neutrale malvagio - criminalistica e criminologia - scheda personaggio
    So I walked through to the haze, And a million dirty waves, Now I see you lying there, Like a lilo losing air, air
    Le parole di Callaway erano calde e morbide come l'abbraccio di una madre, e questo non contribuiva a farla sentire meglio. Non per il fraintendimento in sé, ma perché era stato proprio uno come lui a fraintenderla, quel professore che tanto gli dava l'idea di essere l'antitesi dell'egoismo così tipicamente umano. Angelica proprio non ce la faceva a trovare secondi fini in quegli occhi così vicini ai suoi, eppure così lontani dalla sua anima. Lei era il bellissimo sarcofago e il cadavere mummificato sigillato al suo interno: fetore e bruttura erano le sole cose che nascondeva.

    « Eileen. », disse con un filo di voce. Pronunciare il suo nome la destabilizzava a livello emotivo anche a distanza di anni. « L'avevo chiamata così, quella ragazza. », aggiunse, chiudendo per un istante gli occhi. Se si concentrava abbastanza, era in grado di vedere un volto sfocato e una lunga e nitida chioma rossastra. « Non direi "condiviso", "sentito" è meglio: lei non è mai esistita. Purtroppo il nostro unico legame è costituito da un sogno. », spiegò, il corpo rigido e le labbra secche. L'essere casseforti dell'intimità altrui era un privilegio che solo uomini come Callaway potevano avere senza ricorrere al sotterfugio. « Un sogno invitante e proibito. », confessò, gli occhi adornati da una luce diversa. Era stata l'illuminazione di un istante non dissimile da quella dei classici di Joyce. Nella sua epifania, Angelica era in grado di donare la vita al suo sogno di una notte. Eileen era il frutto della sua repressione sentimentale, una liberazione selvaggia che aveva potuto partorire solo nel cuore della foresta nera. Sbatté le palpebre: aveva bisogno di calmarsi.

    « Ma non si preoccupi, Eileen non mi fa soffrire. », ammise, riprendendo il controllo di se stessa. Non stava mentendo, ma quella che stava raccontando non era per niente la storia completa. Per certi versi, l'omissione poteva essere di gran lunga più ingannevole di una bugia ben congegnata. C'erano sfumature di lei che non andavano rivelate; in ciò non c'era cattiveria, ma solo buon senso. « Mi sento più pronta di quanto sia mai stata nella mia vita. », confessò con un sorriso lieve. Le parole non dette si persero nella sua immaginazione; la ragazza di Francoforte si chiese se le avrebbe mai pronunciato la frase per intero: "ma non si preoccupi, Eileen non mi fa soffrire. Bensì, mi fa sperare."

    Una vecchia canzone, dei vecchi jeans e dei vecchi libri.
    Nelle fiamme, moriva la Schwarzwald di Angelica.
    code © psiche
     
    Top
    .
  13.     +3   -1   -1
     
    .

    PORTFOLIO
    FEMALE_STARFEMALE_STARFEMALE_STARFEMALE_STARFEMALE_STAR

    Group
    Zombies
    Posts
    3,971
    Reputation
    +2,132
    Location
    Naples

    Status
    NEW_POST
    Angelica
    (scusami se ci ho messo una vita ma ci sono state un po' di cose per lo mezzo e in più Danny ci ha dovuto pensare a lungo a quello che gli hai detto, sei dannatamente enigmatico)

    «Dici di essere pronta, eppure io vedo intorno a me una foresta in fiamme, tua madre in pericolo, tuo padre ignorato, non hai provato ad affrontare niente di ciò che ti porti dentro. Sembra che tu stia provando ad ignorare i tuoi problemi pur di andare avanti. So che qui, dentro se stessi, cambiare le cose non cambierà la realtà all'esterno, ma si trova il coraggio per fare il primo passo per diventare maghi bianchi consapevoli. Non potrai mai imparare a dominare te stessa e la tua magia, se prima non conosci e accetti cosa ti è accaduto»
     
    Top
    .
  14.     -1   -1
     
    .

    Member
    FEMALE_STARFEMALE_STARFEMALE_STAR

    Group
    Zombies
    Posts
    396
    Reputation
    +173

    Status
    NEW_POST

    Angelica Adenauer
    20 anni - neutrale malvagio - criminalistica e criminologia - scheda personaggio
    So I walked through to the haze, And a million dirty waves, Now I see you lying there, Like a lilo losing air, air
    Di tutto quello che il professore le disse, l'ultima frase si insinuò particolarmente in lei, torcendosi nella sua anima come il pugnale di un sadico nel corpo della vittima. Angelica conosceva alla perfezione il suo passato e le ripercussioni che esso aveva avuto sulla sua vita, ma questo non voleva dire che l'avrebbe mai accettato, almeno per'ora. Aveva guardato in alto per non doversi voltare più indietro, liberandosi delle zavorre per essere libere di volare. « Mi perdoni, ma non è così. », la sua voce era bassa, ma sicura come il giorno in cui aveva lasciato la casa paterna. « Io non sono fuggita perché aveva paura; non la provavo allora e non la provo oggi. Me ne sono andata perché volevo essere l'artefice del mio destino, e lo voglio tutt'ora. », continuò, omettendo di dire che per diventare una strega migliore guardato la foresta bruciare centinaia di volte. Non poteva permettersi di mostrargli quel lato di sé, ma solo di spiegare una parte delle ragioni che avevano costretto l'uomo a intervenire nella sua prova.

    « Non ho bisogno di prestare attenzione a mio padre. », inizio con Reinhard, la sua prima catena. « Lui è un capitano che ha fatto affondare la sua nave e vuole costringermi a guardare i pesci e le alghe da un oblò. Se non lo avessi ignorato, sarei affogata nella sua volontà autodistruttiva. », disse con onestà, guardando Callaway negli occhi. « Mia madre non merita di soffrire. Soprattutto, non per loro. Ma io non possiedo la forza necessaria per fermare i suoi aggressori, i miei poteri sono un germoglio debole e fragile. Chi avrei dovuto scegliere: me o la visione di mia madre? Purtroppo, ho dovuto proseguire. », spiegò con una voce che lasciava trasparire una certa tristezza. La cosa peggiore, però, era che se per far fiorire il dono della magia avesse dovuto far danneggiare la sua vera madre, l'avrebbe osservata soffrire senza emettere un suono. « Quanto alla foresta, glielo avevo detto: è una parte di me che non esiste più. », affermò senza staccare gli occhi dai suoi. « Ho superato il passato, mi creda. Con il tempo riuscirò anche ad accettarlo, ma ora l'unico modo che ho per vivere è considerare la vita come una linea retta e non una sfera che contiene ogni singola esperienza dentro di sé. Lo faccio per il mio bene. »
    code © psiche
     
    Top
    .
28 replies since 19/3/2017, 15:51   671 views
  Share  
.
Top