A warning to the prophet, The liar, the honest, This is war.

Ardan/Noah/Nik

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    "Sono cresciuto senza una famiglia e ne voglio una".
    Non aveva ascoltato neanche una parola di ciò che gli aveva detto. Ardan lo fissò tremendamente serio, i propri pensieri che rivalutavano Nikolaus, quel Nikolaus con cui era andato sempre d'accordo perché di fatto non vi erano state grandi perdite a censire e disarcionare i loro mondi. Ancora più opprimente eccola, la pressione di sentirsi comunque una spanna sopra di lui.
    "Sono cresciuto senza una famiglia e ne voglio una".
    Ardan continuava a guardarlo con sdegno, con disgusto. Ridipinse Nikolaus come fosse intrappolato nella propria mente. Una via di una città sconosciuta, un vicolo totalmente ricoperto dalle luminarie di Natale. Persone che passavano coperte dalle proprie giacche pesanti, persone che conversavano e non badavano a quel bambino che, con una zazzera di capelli bruni e al contempo ramati e con entrambi i palmi delle mani aperti premeva fronte e naso sulla vetrina di un negozio. Poteva quasi sentire il freddo della sua pelle a contatto con il calore dell'interno di quel negozio che esponeva mille giocattoli colorati e imbottiti di stoffa. Al centro un trenino che su delle rotaie non smetteva di girare e di tubare vapore...Nikolaus lo voleva così tanto...sbarrava gli occhi entusiasta come non ci fosse al mondo nulla di più bello, quasi desiderava di poter essere un fantasma per riuscire a oltrepassare quella barriera.
    Poi il buio, e di nuovo un'altra visione. Si ricordò di quando nelle celle era stato investito da quel ricordo e ne aveva sofferto con Nikolaus più di quanto potesse fare un fratello.
    La rapina in quel locale. Il vento che dall'auto aveva sfiorato quei capelli che col tempo erano allungati. Quel furto andato male, quel commesso, lo sparo, la fuga.
    Chiuse gli occhi. Li strinse forte. Aveva bisogno di una sigaretta.
    Il mondo andava così tanto per il verso sbagliato da solo, con le sue stesse mani...perché? Perché nessuno se ne rendeva mai assolutamente conto?
    Aprì gli occhi e si ritrovò a stringere le labbra, poi a ricomporle come nulla fosse. Cazzi suoi.
    No. Non erano cazzi suoi. Erano un pugno di stronzate. Nikolaus continuava a parlare sul rifarsi una vita, ma lui in fin dei conti una vita non se l'era mai ridefinita, non aveva mai lottato davvero per imporsi e diventare un uomo degno di rispetto. Piuttosto era fuggito, piuttosto scappava ancora, piuttosto incentrava la risoluzione di tutti i suoi problemi di fondo su altro invece che prendere di petto qualsiasi situazione.
    Nikolaus era un codardo. Allo stesso modo, però, Nikolaus era suo...non lo sapeva. Era qualcosa, qualcosa che forse avrebbe dovuto trattare con importanza, ma ne valeva la pena?
    «Spero che tuo figlio non sia mai come te »
    Se lo lasciò sfuggire troncando di netto le parole di Nikolaus al primo momento in cui esitò per rispondergli, poco prima che la voce di Noah si intromettesse rendendo la situazione ancor più fastidiosa. Lo sussurrò tra i denti, quasi con fatica, ma con una rapidità estrema. Non aveva neanche pensato alla possibilità di trattenere quel pensiero, perché davvero, alla fine era ciò che pensava. Nikolaus avrebbe potuto prenderlo a schiaffi, avrebbero potuto picchiarsi mandando a monte la loro alleanza, ma in ogni giudizio Ardan metteva sempre molto di sé...e in quel momento ci pensava eccome.
    Chi era stato davvero un padre non sarebbe dovuto bruciare e morire così in fretta, rispetto ad altre vite che invece venivano fabbricate nell'indifferenza.
    "Sono cresciuto senza una famiglia e ne voglio una".
    Anche lui era cresciuto senza. Non ne aveva mai avuta una, non davvero, ma non si sarebbe mai permesso di richiederla a un ripugnante destino per vedersi in qualche modo realizzato dentro i bordi di una finta fotografia di famiglia.
    Con quel pensiero rimase in disparte anche quando Noah replicò a Nikolaus con la stessa superficialità e strafottenza. Ciò che più lo fece imbestialire, comunque, fu ancora una volta quello che credeva il suo compagno migliore.
    Lo lasciava fare. Lo ringraziava pure, per essersi preso cura di Isobelle. Cristo, perché dopo tutto quel tempo Ardan cominciava a far caso a quelle piccolezze solamente così tardi? Nikolaus l'aveva picchiato quella volta, in quel monolocale di merda, ed era palese il perché: una parte di lui sapeva benissimo che Ardan non avrebbe mai reagito, non nel modo spietato e sadico con cui si rivolgeva a tutti gli altri. Era andato sul sicuro...lui andava sempre sul sicuro, e quando non c'era non ci pensava e andava avanti.
    « Alaska è innamorata di me e mi sta aspettando »
    "Porco Pelor maledetto, sono circondato da un branco di idioti".
    Si mise a braccia conserte. L'espressione da seria si tramutò in una smorfia che fece prima reprimere tutto quel divertimento che in un colpo solo stava letteralmente ribaltando la situazione. Prima gli angoli della bocca tremarono, poi una scintilla quasi infantile e allo stesso tempo degenerante prese vita negli occhi gelidi che si strinsero per dare spazio a una risata prima roca,
    poi via via sempre più forte. A un certo punto, a lungo andare, si dovette quasi piegare su se stesso per reprimere le fitte allo stomaco che gli arrossarono le guance.
    Intanto l'attacco di quel cane andò a segno e fu l'unica parentesi che riuscì a spegnere in parte le risate di Ardan che era come se seraficamente non si stesse curando dello sbalzo di Nikolaus che si ritrovò ai suoi piedi.
    «Sentito Nik? Eddai, rialzati! Non puoi averla persa! »
    Si chinò tendendo una mano a Nikolaus. Nonostante fosse un testa di cazzo era comunque Nikolaus, e uno dei suoi pregi era il fatto che avesse sempre la capacità di rimettersi in piedi in breve tempo.
    «Qui c'è qualcuno che crede nell'amore. Ma che romantico, tra poco mi piscio nelle mutande dall'emozione. Scusa, ti dispiace? » da una tasca tirò fuori un pacchetto di sigarette e un accendino, fece scattare la fiamma mettendo la mano incavata intorno al tabacco bruciato. Inspirò con tutta calma, poggiando poi lo sguardo felino sul licantropo: « E' che per un attimo mi hai fatto ricordare quanto è divertente avere una sottospecie di conversazione con un fottutissimo idiota. Credi...no, aspetta, fammi capire » allontanò il filtro dalle labbra tenendo la sigaretta nella destra e cominciando a gesticolare: « Credi davvero che esista l'amore e tutte quelle sottocazzate simili? E nel caso io mi stessi sbagliando, comunque, credi che tu possa essere davvero amato da qualcuno? Merda, sei tremendamente comico. Mi avresti anche potuto convincere, sai? Tu, Alaska, la storia del coglione che va a salvare la povera vittima innocente...il cattivo » enfatizzò l'ultima parola indicandosi e facendo quasi un inchino con tanto di sorriso sghembo: « Tutto quadra. Peccato che non sia così, vero Brody? Peccato che i ruoli in realtà siano l'esatto opposto...ed è anche un peccato che tu ci creda davvero, ma che dici Nik, io gliela lascerei quest'illusione. Del resto potresti riservare all'umanità un sacco di altre sorprese, tipo altre violenze, altre vite perse e dimenticate, vite mai nate, altri insulti, altre incapacità...oh sì Brody. Io ho visto tutto. Io so tutto » scandì l'ultima frase con immenso piacere, prese un'altra boccata di fumo: te lo dico sinceramente: « E ad Alaska le ho fatto solamente un favore. Sta bene, benissimo direi...quindi, ora credo che abbiamo risolto, no? Tanto ti interessa solamente questo. Non vorrai mica tentare di uccidermi senza alcun motivo se non per salvarti dalle tue colpe, vero, cane rabbioso? Oh, scommetto che in quel caso Alaska sarebbe molto fiera di te »
    Dio, quanto godeva. Noah era stato così stupido da centrare quel loro secondo incontro sul dialogo, ma era entrato nel suo campo preferito senza neanche saperlo. Era ciò che lo divertiva di più, soprattutto perché in qualsiasi caso ciò che gli riusciva meglio era osservare gli altri dall'esterno.
    Era cambiato tremendamente. Ormai dispensava con minuzia le proprie precisazioni alle persone che ritrovava orribili e indegne per sfiorare anche solo per sbaglio la vita, le conduceva con quelle verso le proprie falle, ammirandole mentre cadevano da sole nel vuoto...e poi oh, Brody sarebbe stato il prossimo ad essere torturato dal rancore di Ardan e dall'insoddisfazione che celava agli altri più che mai.

    Poi un bagliore, uno scintillio vermiglio. Lo sentì arrivare subito, un rumore di passi che non aveva bisogno di essere nascosto e che anzi, faceva di tutto per essere sentito annunciando la presenza del più schifoso degli esseri.
    Ardan l'aveva atteso e finalmente eccolo lì. Borioso si nascondeva dietro le spalle di Brody, conversava con Ardan solamente in determinate situazioni, quando era sicuro che la propria vittima stesse per compiere l'ennesimo atto per liberarsi dai propri fardelli...poi, quando capiva che il loro colloquio si sarebbe trasformato in una minaccia per se stesso, quando notava che i suoi attacchi venivano riflessi da Ardan con la prontezza di uno specchio, spariva.
    Ardan ormai aveva compreso il macchinario che puntualmente Gregory metteva in moto...e pensare che parecchi mesi fà lo destabilizzava, lo faceva tremare, lo buttava nell'oblio in preda ai propri incubi più gravosi, più veri e ricorrenti. Aveva gettato Ardan in una crisi infinita, ma adesso...adesso il biondo aveva perfettamente capito tutto. Gregory si era fottuto nell'istante in cui aveva deciso di spuntare nella mente di Ardan proprio mentre stava per torturare Alexis. Lì Ardan si era liberato di quelle spoglie pesanti, del terrore di un possibile contatto, e anzi si era quasi divertito. Dopo due misere mosse, già la partita intorno alla scacchiera si era interrotta. Gregory se n'era andato, nel silenzio più assoluto, era fuggito come il peggiore dei paurosi.
    Adesso invece che Noah Ardan fissava un punto oltre la sua schiena. Era passato d'importanza con la fugacità di un soffio di vento.

    "Io te l'avevo detto Ardy... ma tu, tu non vuoi crederci. Tuo padre è caduto, il tuo migliore amico cade, ora...tutti crollano, prima o poi. Rimaniamo sempre e solo noi due, in attesa del Gran Finale".
    "In realtà non mi hai detto proprio niente. Continui a non dirmi nulla, Gregory Kane".

    Come l'ultima volta, Ardan era sia proiettato nel mondo reale, proprio davanti a Noah, sia nella sua mente, nera e senza confini. Sembrava la dimensione ombra, anzi, era uguale, la disegnò per la seconda volta perfettamente così, e lì dentro comparve in piedi. Guardò l'altro con un ghigno malcelato sulle labbra. Guardò il suo completo rosso, mentre il suo era quello nero con cui l'aveva accolto la prima volta nella sua mente.
    Comparve ancora quella scacchiera tra di loro, due sedie. Ardan prese posto dalla sua parte e si rimaterializzarono i pezzi nelle stesse posizioni del momento in cui la partita si era interrotta, neri dalla parte di Ardan, rossi dalla parte di Gregory.
    Il ragazzo poggiò i gomiti sul bordo della scacchiera, raccolse le mani, intrecciò le dita e ci poggiò sopra il mento guardando intensamente Gregory, uno sguardo di sfida che non aveva bisogno di limiti perché voleva ridurlo nel modo peggiore possibile, e lo avrebbe fatto con le sue stesse mani, anche a costo di crepare a sua volta.
    "Oh sì, hai ragione, non vedo l'ora di fargli implorare pietà, di farlo crollare a terra con le sue stesse mani davanti ai miei piedi, peccato che in questo caso io mi riferisca a un altro schifoso cane, Hell Hound. Hai l'abitudine di confondere sempre i ruoli: sei nella mia testa, le decisioni spettano a me, io cresco ogni giorno di più mentre tu...tu sei sempre uguale. Anzi, direi che sei tremendamente peggiorato rispetto all'ultima volta. Così tanto che...stai affondando".
    Sotto i piedi di Gregory il pavimento acquoso cominciò a trasformarsi in una poltiglia viscida che lo spingeva sempre di più a sprofondare, lentamente. Gli arrivò alle caviglie mentre Ardan slegò le mani da sotto il mento roteando lo sguardo verso l'alto, pensoso.
    "Non scomparirai più adesso, non fino a quando lo deciderò io. Dov'eravamo rimasti? Ah, sì, la solitudine. Vorresti insegnarmi qualcosa a riguardo? Sotto quel sorriso nascondi la paura della stessa solitudine che io porto con coscienza. Potrei sentirti tremare mentre parli degli altri e non di te, per sviare il concetto principale: sei solamente un parassita. Ora divertiamoci un po', Gregory, del resto ti conoscevo bene...chi meglio di me può sapere cosa c'è nella tua testolina. Ti infastidisce? Per caso vorresti scappare? A me sembra proprio di sì".
    Prese un pedone nero. Lo fece avanzare di una sola casella.

    Mentalmente Ardan cominciò a prepararsi eventualmente per un attacco: preparò l'idea di richiamare un'armatura leggera, ma non fece alcun gesto, studiava Noah da lontano e ci sarebbe stato tempo di richiamarla come si deve successivamente. Intanto si tenne a distanza e con lo sguardo cercò se intorno, in quel vicolo, ci fossero delle scale antincendio da salire, o dei rialzi da cui successivamente poter combattere ad un livello più rialzato rispetto agli altri due.
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    Edited by » avalanche. - 27/4/2017, 10:18
     
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    Vedi Chaos sprofondare nel cemento, bloccarsi nell'asfalto mentre il suo volto sembra farsi esanime. Gli occhi roteano nelle orbite e la bocca si apre, lasciando fuoriuscire un rivolo di bava dalle labbra che..
    «HAI ROTTO!!»
    Si riprende, portandosi le mani alle tempie
    «Gesú... Quanto parli. Mi sta venendo un'emicrania assurda...»
    Si sposta, piegandosi in avanti per osservare le sue gambe fuse nel terreno. Non sembra essere impensierito dalla situazione, non sai neanche se ha davvero ascoltato le tue parole.
    «No Ardy, se c'è una cosa buona, nell'essere un parassita, è che... Beh, come dire... Noi non ci stacchiamo mai. Io non scappo, sono sempre con te, anche quando non mi vedi... Però... »
    Ritorna ad osservarti, piegando la testa di lato
    «Mi lusinga il tuo bisogno di avermi vicino! Beh sono qui ora, avanti, stupiscimi: papino ti guarda! Oddio, cioè, è un modo di dire ovviamente... Vabé hai capito»
    Prepari la tua armatura (CD:40, Punteggio:40) per poi cercare di guardarti intorno per ritrovare il tuo trespolo, avendo fatto tesoro degli insegnamenti gentili e paterni di Wagner (CD:50 Per trovarli tutti, punteggio: 50, hai fatto 7 e 17, che grandioso culo). Sei sul retro del felix, insieme a Nik. L'ambiente è un vicolo che ricordi bene: sulla tua destra vi sono dei cassonetti dell'immondizia, alti appena 1,60m, ma lì vicino vi è anche il cornicione del primo piano del palazzo accanto. Alla tua sinistra, invece, vi sono le scale antincendio del palazzo stesso, rialzate a 2 metri da terra. Dietro Noah, sul fronte opposto del vicolo, si trova una grondaia abbastanza spessa che sale fino alla sommità del palazzo di fronte e, dulcis in fundo, a partire dal terzo piano di entrambi i palazzi vi sono dei cavi spessi e resistenti che collegano le finestre tra loro, adibiti probabilmente all'esposizione del bucato.
     
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    · Mago Nero · 23 anni · Dreadwolf ·

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    na scarica di dolore. I muscoli si irrigidiscono con violenza. È già a terra quando sente le prime fibre sciogliersi indolenzite. Si contorce sull’asfalto cercando di afferrarsi il braccio destro tremante. Formiche invisibili marciano sotto la pelle con decine di centinaia di spilli al posto delle zampe. Cerca di rimettersi in piedi ritraendo le lame di sangue e piantando il pugno sinistro a terra. Punta i gomiti sull’asfalto, solleva prima un ginocchio e poi l’altro. «Sei proprio un gran figlio di puttana» mormora sollevandosi finalmente in piedi. Ardan è una consapevolezza sempre più marginale nella sua mente. Noah e il suo brutto muso diventano l’unico obiettivo visibile di un moto di rabbia crescente. Il cuore pulsa dolorosamente nel braccio destro, ma lo ignora sperando di ritrovare una certa padronanza sui propri muscoli. Recupera il collegamento con il resto degli studenti di magia nera per chiedere ad ognuno di loro una quota della loro energia, non tanto per curare le proprie ferite, quanto piuttosto per avvertirli del pericolo. Vuole essere certo di uscirne vivo, ma ancora più di questo vuole che Noah non ne esca affatto. Scatta in avanti come a volerlo colpire di nuovo, ma non appena si trova ad una distanza minima di sicurezza per evitare di ricevere un pugno scarta di lato. Mentre si volta per portarsi alle sue spalle solleva le braccia e ringhia la formula del colpo di sangue, sperando che da ognuna delle sei ferite a mezzaluna emergano proiettili di sangue pronti a colpire Noah. Una volta alle sue spalle abbassa i palmi ed arretra per evitare un possibile attacco fisico. Deve mantenere l'attenzione di Brody su di sè così da consentire ad Ardan di muoversi indisturbato e preparare il suo attacco. «Arrenditi amico, Alaska ti ha già dimenticato. Devi credermi perché ce la siamo ripassata un po' tutti e non sembrava pensare a te. Questa scenetta è solamente un'inutile farsa».
    Nik

    © .isabella.




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    - usa la skill da capobranco
    - Scatta verso Noah e poi scarta di lato
    - usa colpo di sangue
    - si allontana

    Edited by Joy. - 5/5/2017, 14:38
     
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    Nik
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    Indietreggi, ritraendo gli artigli di sangue per poi puntare Noah. La tua skill da capobranco funziona alla perfezione (CD:35, Punteggio:40, Dado d6 per vedere quante persone ti cedono energia:4). Scatti avanti per provocare Noah ma balzi di lato in velocità, per attaccare a sorpresa il nemico. Utilizzi il colpo* di sangue, cercando di lanciare sei proiettili contro il nemico, che partono dalle tue nocche a gran velocità verso Noah.
    gran capo lycan, 24h per difenderti

    Joelle e Lara
    Arrivate sul luogo dello scontro, nascondendovi con successo. Quello che riuscite a vedere è l'attacco di Nik verso Noah, Ardan, invece, è fermo poco più indietro.
    Le preparazioni delle vostre armature funzionano alla perfezione.
    I lycan possono entrare, per evitare contromosse studiate, azioni che non siano state osservazioni o preparazioni non sono state esitate. Status quo ripristinato insomma
     
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    Joëlle
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    lycan ✖ Ψ Β Z
    23 y.o.
    ▌▌
    titolo canzone, artista - album
    date role xx.xx.xxxx
    place, time (h. 22:00)
    Le bastò vedere l'attacco del moro ai danni di Noah per convincersi ad evocare subito un'armatura. Sapeva di essere forte abbastanza da potersi permettere qualcosa di molto resistente, ma la possibilità di avere una buona possibilità di movimento per agire con manovre rapide e silenziose era più importante. Noah si trovava già nel bel mezzo dello scontro e lei avrebbe potuto agire, almeno inizialmente, da un punto buio e nascosto per poi spostarsi con rapidità e prepararsi alle mosse successive, impossibili da prevedere. Pensò ad un'armatura in grado di coprirla interamente in pelle molto scura, possibilmente nera in modo che potesse favorire i suoi spostamenti nell'oscurità. La pelle la immaginava più resistente nei punti vitali, rafforzata su ginocchia e gomiti e aderente al busto, ma leggermente più larga al collo per poterlo muovere senza problemi. Evocò un pugnale ombra e si procurò due tagli sul fianco, un punto che non avrebbe rischiato di rendere difficoltoso l'utilizzo di armi di qualsiasi genere. Una ferita era per l'armatura, l'altra per un arco scuro, non esageratamente grande per essere sfruttato sia per lunghe sia per medie distanze. Sapeva tirare da anni, non le serviva che fosse altamente elaborato ma solo che le permettesse di scoccare frecce con una certa precisione. Le serviva, dunque, che avesse semplicemente una rientranza d'appoggio a metà dell'asta per favorire una precisione maggiore nell'indirizzare la freccia verso il suo bersaglio. Prima ancora di evocare ciò che mancava a completare quell'arma affinché potesse essere utilizzata, si mosse nell'ombra cercando un punto ideale per attaccare puntando sulla sorpresa, almeno per il momento, e a distanza per difendere così l'alpha, dandogli il tempo di reagire all'attacco mentre lei avrebbe tentato di distrarre gli avversari e, possibilmente, indebolirli.
    © code created by jellyfish in blondieland


    Azioni:
    - Evoca armatura
    - Evoca arco
    - Si muove nell'ombra
    - Cerca un punto strategico per attaccare di sorpresa e nascosta

    Sorry sorry
     
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    Chierica Applicata - 22 anni - Lycan
    Erano arrivate un attimo in ritardo. Videro partire dalla mano di uno dei ragazzi proiettili di sangue che non lasciarono dubbi sull'identità degli avversari: maghi neri. Al Brakebills dopo tutto quello che era successo attorno a quelle figure rimaneva un alone di paura e incognito, ma una cosa l'aveva imparata...non far corrompere il proprio sangue dai loro attacchi, perché a quello avrebbero mirato. Per questo era di vitale importanza difendersi al meglio prima di rivelare la sua posizione, che per ora rimaneva sicura e protetta, all'ombra. Si procurò una ferita sul polso mordendosi, il sapore del suo sangue, metallico e caldo che si mescolava con il dolore, con la sensazione e gli impulsi che le mandava il suo cervello. Quello era il sacrificio. Le avrebbe permesso un collegamento. Ma perché evocare? Quali erano le sue motivazioni? Non la rabbia. Quella non era un'emozione che si concedeva spesso l'ex Cacciatrice. Per auto-difesa? In parte. Strinse i pugni, forte, lasciando colare in parte il sangue sul terreno. In parte aveva Joe, con cui aveva stretto un'amicizia solida, un legame persino mentale grazie al loro DNA, al loro branco. Aveva davanti a sé il suo capo branco, l'alpha, che le aveva chiamate in suo aiuto. Non avrebbe potuto tirarsi indietro. Non si trattava solo di dovere verso Noah. Loro erano parte di lei, parte dei suoi pensieri. Certo, a tratti avevano rapporti freddi, ma se era certa di una cosa, era di poter contare sul branco in caso di bisogno. E non desiderava altro che rendersi utile lei quando erano gli altri a chiamare rinforzi. Questo la spinse ad evocare un'armatura di spesso cuoio, resistente, difficile da penetrare con attacchi semplici, che le avrebbe comunque permesso di essere agile e silenziosa, niente gingilli sbrilluccicosi o rumorosi. Doveva essere veloce e letale. E la protezione doveva essere integrale, per non lasciare scoperta nemmeno un millimetro della sua pelle. Non avrebbe concesso il suo sangue a quegli esseri dall'animo nero.
    A quel punto, la sua priorità era di dare un minimo vantaggio a Noah. Vide Joe muoversi, perciò capì che toccava fare la sua parte. Attingendo al suo potenziale magico, poggiò le mani sul terreno, focalizzandosi in particolare sulla parte su cui poggiavano i piedi di quello che aveva attaccato Brody, in modo da manipolarne lo stato, per renderlo liquido, quel tanto che bastava per farlo affondare fino alle ginocchia, in maniera quanto più rapida possibile. A quel punto avrebbe invertito il processo rendendo nuovamente solido il terreno, per bloccarlo almeno momentaneamente.
    A prescindere dalla buona riuscita di questo incanto, avrebbe richiamato Verdra, il suo cangiante di aria, per avere più supporto durante la battaglia, e il suo elemento a disposizione grazie al suo innesco.
    Lara Lilnoir [ sheet ] í‚ Alcuni legami superano, vincono su tutto
    [ code by psiche ]


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    -Evoco armatura
    -Manipolo lo stato del terreno per renderlo prima liquido, poi solido
    -richiamo Verdra, il cangiante di aria
     
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    Joelle
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    Riesci ad evocare la tua Armatura (CD:40, Punteggio:43) e successivamente anche il tuo Arco (CD:35). Bardata di questa tua armatura silenziosa ti muovi, trotterin trotterellando, verso una postazione più riparata (CD:35 per muoverti in silenzio in mezzo a quel casino che stanno facendo, tra sfrigolii di fulmini, chiacchierate, aspetta che mo salgo qua, tu stai llà, capriole e pinzillacchere) e riesci a trovare riparo dietro un comodissimo e fashion cassonetto dell'immondizia.
    Da lì puoi osservare tutta la scena, brandendo il tuo arco sprovvisto di frecce, e decidere come muoverti.

    Lara
    Bonus post 35
    Dalla tua posizione vedi Joelle evocare un'armatura, e dici "mo che io so stronza?" e la evochi anche tu direttamente a seguire. (CD:40, Punteggio: 52). La tua Armatura è esattamente come la volevi, ma riguardo le manipolazioni alchemiche, beh, non tutto va come sperato. Sei troppo lontana per poter manipolare con precisione il terreno sotto i piedi di Nik (CD:45, Punteggio: 38) e men che meno per indurirlo, anche perché, più solido de così. Purtroppo dovrai avvicinarti allo scontro, se vorrai fare la differenza.
    Ma anche la somma, dipende da quello che ti va.
    Richiami comunque il tuo cangiante, che esprime la sua dolce voce nella tua testa con un sonoro "Vaffanchiappola", si era appena addormentato e gli hai un po' scassato le balle.
    KAFFE'?
     
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    Insoddisfazione.
    Insoddisfazione su tutti i punti. Dopo quella valanga di parole, dopo quella quantità di accuse vomitate per cercare, forse, di concretizzare verso un punto di sfida che avrebbe portato a un'evoluzione, a un cambiamento, Ardan guardò Gregory negli occhi...e mentre quello parlava, gesticolava e si aggrappava al bordo di una laguna morta, per la seconda e per la terza volta, Ardan percepì un vero e proprio peso sulle spalle.
    Insoddisfazione. Delusione. Rabbia.
    Alle sue parole vi erano contrapposti mille percorsi differenti, con origini importanti ma privi di direzione.
    La rabbia si affievoliva all'esterno e cresceva all'interno. Gli sembrò quasi che lo spazio intorno alla dimensione che aveva costruito per Gregory si stesse rimpicciolendo nonostante tutto fosse un'enorme massa nera e infinita. Avrebbe voluto che continuasse ad essere così. I limiti lo innervosivano. Perché esistevano. Perché gli uomini erano limitati.
    Non c'era un modo per distruggere quelle costruzioni materiali? Erano quelli a comporre Gregory, Nikolaus e tutto ciò che lo circondava?
    Limiti. Era andato avanti e non si era accorto di quanto invece gli altri avessero chiuso porte su porte dietro il suo cammino. Ora, voltandosi indietro, non provava altro che un asfissiante vuoto.
    Sarebbe andato avanti...ma aveva paura. Aveva paura di sentirsi stanco. Lo doveva a suo padre, sentiva il voltastomaco nel pensare alla piccola briciola di Ryan Morley sopita nel corpo di quell'essere enormemente inferiore, piatto, privo di qualunque importanza.
    Avrebbe voluto raccoglierla con le sue stesse mani e portarla via, via da quel posto.
    Era tutto sbagliato. Quelli che lo circondavano erano tutti tremendamente uguali.
    Ardan era sempre stato a contatto con la ricchezza materiale e mentale, e dopo aver perso suo padre aveva continuato a ricercarla ferito da quell'assenza che avrebbe potuto guidarlo...ma si rese conto di essere immerso nella più totale povertà.
    Povertà nel dover vendere i suoi ultimi risparmi, di dover dissacrare quelle poche reliquie che aveva dovuto trafugare dall'origine della propria famiglia, dal suo onore più profondo. Povertà nel vedersi riflesso nei confini che altri gli avevano imposto.

    "Sento spazi aprirsi dentro di me, come una casa con stanze mai esplorate ma nessuno è in grado di notarle. Sono lì, chiuse a chiave, e tutti ci passano accanto non badandoci neanche".

    Non gli importava più cosa Gregory stesse leggendo nei meandri della propria mente. Non gli importava. Non avrebbe comunque capito, neanche lui, neanche l'unico fautore della sua sofferenza più grande, neanche l'unica persona che avesse potuto davvero vedere la propria fragilità scomporsi come riflessi di un diamante grezzo. Lascivo si abbandonò a quella frase che aveva confessato a Ra'm, forse la più complessa e la più lineare che ricordava.
    Davanti a Gregory come davanti a Noah sentì lo stomaco stringersi come corroso da quello stesso clima che sia dentro che fuori gli precludeva la vita.
    "Perché dovrei stupire te. Perché dovrei stupire colui che uccidendo è già morto..."
    Sono tutti morti. Sto parlando con un branco di morti.
    "Quel giorno io non ho fatto a pezzi lui, quel giorno ho distrutto il tuo scopo. Sei solamente il cadavere di mio padre"
    Era quasi stupito da quel filo sottile mormorato quasi con un tremore indeciso. Non sapeva cos'avesse mosso davvero quei sentimenti, non sapeva cosa stesse provando nello specifico, non sapeva se quelle considerazioni fossero davvero giuste...ma sentiva dentro di sé la loro assurda pesantezza.
    Il loro primo dialogo, dopo la tragedia, sembrava quasi annullarsi sotto quelle frasi.
    "...che senso hai. Perché esisti ancora? "
    Solo l'ultima fu pronunciata come una domanda. Si sentiva immobilizzato davanti a quella scacchiera forse più di Gregory, intrappolato nella viscosità della propria mente.

    Si allontanò dallo scontro. Non fu una cosa davvero voluta, fu un istinto. Non gli piaceva, non voleva più essere lì, sentiva quanto quel luogo, quel centro fosse inadatto.
    Diede solamente un'occhiata a Nikolaus, un avviso veloce per fargli capire che l'avrebbe coperto dai piani alti. Non l'avrebbe comunque lasciato lì, solo, a fare i conti con Brody, ma aveva bisogno...
    Di che cazzo aveva bisogno?
    Doveva calmarsi. Improvisamente fece dietro front, silenziosamente saltò sul cassonetto a bordo della strada e con uno scatto piegò le gambe cercando di aggrapparsi con entrambe le mani al cornicione del primo piano del palazzo per poi issarsi e trovare un appostamento dal tetto abbastanza stabile da cui osservare l'area.
    Concentrò quindi la vista, sussurrò un "observo" cercando di individuare i movimenti di Noah e l'area da cui stava per attaccare dall'alto.
    Lì avrebbe potuto prendere tempo inoltre per finire di evocare l'armatura. Cercò di concentrarsi, di interiorizzare il bisogno di richiamare un'armatura leggera quel che bastava da permettergli movimenti agili e rapidi...ma si soffermò anche sulla fattura. Immaginò un materiale freddo, resistente. Un materiale che provenisse più da quel rimorso interno che avrebbe voluto far sfogare in qualche modo, in qualsiasi modo.
    Doveva lasciarlo andare, doveva incanalare quella collera strisciante e volgerla al suo comando.
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    Ardan
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    Ti muovi velocemente, cercando di dirigerti verso il cassonetto per raggiungere la scala, saltando in avanti mentre cerchi di afferrare la scala. Ti issi, muovendoti velocemente verso l'alto e, pur essendo visto da tutti (CD:10 per essere rilevato, punteggi: 13 Noah, 17 Joelle, 11 Lara), riesci a raggiungere un'altezza abbastanza elevata.
    Il tuo observo riesce tranquillamente (CD:30) e la tua osservazione vede Noah da solo, ma non riesce a scorgere le due ragazze sapientemente nascoste nell'ombra (CD:42 per entrambe, Punteggio:40, è sfiga proprio)
    «Da cosa scappi?»
    Ti concentri per evocare la tua armatura, riuscendoci (CD:40, Punteggio:40, 2 volte), pronto ad attaccare dall'alto.
    «No Ardy, non sei cambiato. Sei lo stesso bimbo arrabbiato e pieno di sé, attaccato alle sue stronzate da nulla, proiettato a 2 centimetri da sé stesso. Non hai la mia attenzione»
    Se n'è andato, sai che se n'è andato.
     
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    Despite all my rage I am still just a rat in a cage
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    And I still believe that I cannot be saved»
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    Scatta immediatamente di lato per poter arretrare il più in fretta possibile. Non ha alcuna intenzione di lasciarsi sottoporre ad una seconda seduta gratuita di elettroshock. Gli stuzzichini al formaggio al supermercato, ecco qualcosa di gratis che non rifiuta mai, o le scaglie di cioccolato nelle pasticcerie, anche i cucchiaini di gelato prima di scegliere i gusti da mettere sul cono. Elettroshock gratis? Elettrizzante, ma No Grazie. Cerca con gli occhi le ferite sulla pelle del ragazzo per accertarsi di avere il supporto di Linfa Vitale. Arriccia con soddisfazione le labbra in un sorriso sfrontato. Coglione. Il fatto che l'avversario non conosca i suoi incantesimi è un vantaggio incredibilmente apprezzato. «Gearradh» mormora per manipolare gli artigli di sangue della mano sinistra in uno scudo dal diametro di circa sessanta centimetri, giusto per star sicuro nel caso in cui l'uomo d'acciaio non decida di assestare il suo pugno bionico. «Fhàidheanta Coirbeachd» cerca di non sbagliare accenti e pronuncia, scandendo ogni lettera. Intende sfruttare l'energia vitale dell'avversario per aumentare la durezza e la resistenza del suo scudo e degli artigli di sangue che ha ancora alla mano destra. «Facciamo così. Io e il mio amico ce ne andiamo per la nostra strada e tu fai il bravo cagnolone e rimani a cuccia buono buono. Che ne pensi?». Alza la voce per farsi sentire da Noah, non ha intenzione di cimentarsi di nuovo nello scontro, né di arrivare al punto di ucciderlo per liberarsi di lui. Ha accettato il patto con tharizdun, ma è ancora deciso a non diventare uno psicopatico. Uccidere solo per non essere ucciso. Questa è la regola a cui si aggrappa per rimanere ancora se stesso, nonostante la corruzione si muova come un'ombra nella sua mente, fin troppo compiaciuta dai suoi scatti di rabbia.

    code by .isabella.



    Azioni:
    - Arretra per schivare qualsiasi attacco di Noah
    - Usa taglio di sangue per manipolare gli artigli di sinistra in uno scudo
    - Usa due volte Corruzione mistica sullo scudo e una volta sugli artigli di destra per renderli più resistenti. Allo stesso tempo spera in questo modo di sfiancare l'avversario

    Skill utilizzate:

    Nome: Taglio di Sangue
    Voto: 18
    Tipologia: Base - Sangue
    Descrizione: Tramite una ferita auto inferta al proprio corpo si può estrarre una quantità di sangue dal proprio organismo e manipolarne la forma, fino a renderlo solido o malleabile a vari livelli. Può essere modellato e utilizzato per creare armi di vario tipo, ad esempio lame, o fruste, che rimarranno comunque attaccate al taglio sulla pelle del mgo. (Vedasi Deadman Wonderland)
    Formula: Gearradh

    Nome: Corruzione Mistica
    Voto: 28
    Requisiti: Linfa Vitale Attivo da 1 Turno oppure Corruzione da 2 Turni
    Tipologia: Corruzione
    Descrizione:Il personaggio può potenziare i suoi incantesimi utilizzando il Sangue suo o altrui o sfruttando la Corruzione.
    Benificio: il personaggio può ingrandire, estendere, intensificare o ampliare un incantesimo. Il personaggio può scegliere uno dei suddetti effetti da applicare all’incantesimo scelto. In automatico il bersaglio scelto perderà salute ogni volta che il potenziamento verrà applicato, se però si riesce a spezzare "Linfa Vitale", o a epurare la Corruzione, il potenziamento verrà perso.
    Formula: Fhàidheanta Coirbeachd
     
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    Niky Minaj
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    Utilizzi il taglio di sangue per modificare i tuoi artigli in uno scudo, riuscendoci perfettamente (CD:35). Adesso sei perfettamente coperto contro attacchi del nemico, sebbene sia il caso di ricordarti che il sangue conduce elettricità quindi se volesse scagliarti un fulmine contro lo scudo penso che una piccola scossa la prenderesti comunque.
    Provi 60/70 corruzioni mistiche sul bersaglio, riuscendoci (CD:45 per scudo e artigli, Punteggi:52, 41, 48). Il tuo scudo e i tuoi artigli diventano più duri, ma ovviamente hai la tua regola che ti impone di non uccidere a meno che tu non stia per morire. Da qualche parte, un piccolo, dolce, Wagner, sta soffrendo internamente e abbandonando ogni speranza di salvezza.
    Ad ogni modo cominci ad indietreggiare, cercando di allontanarti dallo scontro mentre Noah si sente più debole a causa della corruzione (guadagnando un -2 a tutti i tiri del prossimo turno, se vorrà rientrare, e da lì in poi un altro -2 cumulativo per turno).
    Joelle e Lara, Nik sta battendo in ritirata, 24 ore per intervenire e fermarlo o riusciranno a scappare
     
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    Si odi la scopa lo so, ma io la amo. Mega PRR
    Edit perché sono idiota e ti ho pernacchiato dimenticando di dire che è una combo

    Chierica Applicata - 22 anni - Lycan
    Aveva un'armatura che le permetteva di essere coperta e allo stesso tempo silenziosa e veloce. Ottimo. Ora le serviva un'arma. Non ci mise molto a trovare quella ideale, decisione data dalla vista della codardia dei due Maghi Neri. Stavano cercando di filare. Certo, a loro probabilmente non ne veniva nulla in mano di uno scontro quella sera, ma per i lycan tutto era diverso. Avevano un compito ben specifico e non era per nulla facile, ma avevano la possibilità di ottenere la pietra e non potevano perdere una simile occasione. Scelse un'arma che non sentiva particolarmente affine, preferiva le armi bianche da taglio, tuttavia la possibilità che come loro anche i Maghi Neri evocassero un'armatura l'aveva portata a scegliere un'arma differente, più brutale. Una mazza chiodata, anche chiamata stella del mattino. Era un'arma semplice nel suo complesso, un manico di legno liscio e levigato, non più lungo di 50 cm, con alla punta una sfera cilindrica di metallo resistente da cui partivano più punte acuminate. Quell'arma le avrebbe permesso di creare danni sia da botta che da taglio, il che poteva rivelarsi un forte vantaggio.
    Spinta dal desiderio di rendersi utile e completare la missione che era stata affidata loro, vedendo i loro obiettivi tanto a portata di mano quanto prossimi alla fuga, si morse nuovamente il polso, a creare una seconda ferita che aprisse il portale dal quale poter evocare la sua arma. Non doveva essere troppo pesante, perché per le sue braccia, seppur allenate, sarebbe stato difficile manovrare una mazza pesante.
    A quel punto però dovevano fare di tutto per evitare la fuga di (cervelli) Maghi Neri, perciò non esitò un secondo a tirare fuori dal sacchetto dove era riposta la sua scopa, che riprese le sue normali misure. Montandoci sopra, si avvicinò il più velocemente possibile al mago nero senza armatura ma ricoperto da un grosso scudo (quello che sarebbe Nik),virando bruscamente all'ultimo per cercare di arrivargli alle spalle. A quel punto avrebbe usato l'aiuto di Verdra per manovrare la sua scopa in caso di necessità, in modo da concentrarsi per il suo attacco elementale. La sua idea era quella di avvicinarsi a sufficienza per poter colpire con il soffio il viso del Mago Nero, mettendoci più forza che riusciva ad accumulare per il colpo. Avrebbe poi virato nuovamente con la scopa, in modo da disegnare alla fine una U stretta, impugnando la sua stella del Mattino e sfruttando la forza centrifuga dell'inversione di marcia per aumentare la potenza del colpo che voleva sferrare, eseguito con il braccio interno alla manovra, quello più vicino al nemico, mirando sempre alla testa del moro. Avrebbe usato anche la potenza dei muscoli della sua spalla, in modo che se anche i suoi attacchi fossero stati parati, avrebbero danneggiato irrimediabilmente lo scudo di sangue. A quel punto si sarebbe allontanata velocemente, lasciando campo libero a Joe per i suoi attacchi combinati. Con la loro affinità, non dubitava nella buona riuscita di azioni con la compagna. Sapeva di potersi fidare, sapeva di poter contare su di lei.


    Lara Lilnoir [ sheet ] í‚ Alcuni legami superano, vincono su tutto
    [ code by psiche ]


    Azioni:
    -Evocare stella del mattino
    -Monta sulla scopa e si avvicina
    -Soffio
    Requisiti: 28; [I Lezione; I Anno]
    Il mago emette una grossa quantità d'aria espirando violentemente. Qualsiasi cosa sia ad una distanza molto ravvicinata viene colpita in modo violento.
    -colpo con la mazza
    -si allontana sempre sulla scopa
     
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    Joëlle
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    lycan ✖ Ψ Β Z
    23 y.o.
    ▌▌
    titolo canzone, artista - album
    date role xx.xx.xxxx
    place, time (h. 22:00)
    Nel momento esatto in cui la sua mano impugnò il riser di quell'arco, Joe tirò rapidamente la corda per studiarlo nel più breve tempo possibile. Per quanto fosse allenata ad utilizzare quel tipo di arma sapeva che ogni arco, in relazione alla sua grandezza, l'allungo e la rigidità di corda e flettenti, poteva essere adatto per un certo tipo di tiro piuttosto che un altro e, allo stesso tempo, a un determinato modello di frecce. In quel caso, per medie e corte distanze ma soprattutto per contrastare l'influsso del vento o altri fattori esterni, le frecce ideali erano quelle in alluminio e carbonio. La lunghezza la decise in base all'allungo, calcolando ad occhio la distanza fra corda e riser durante quella sua prima prova per studiare l'arma, mentre per quanto riguardava la punta voleva che fosse piccola ma maledettamente appuntita. Il peso, inoltre, non doveva portare la freccia ad essere sbilanciata né verso la punta né verso alette e cocca poiché non poteva permettersi di giocare sull'inclinazione della scoccata. Visualizzato alla perfezione il set di frecce che voleva, scure come la notte, Joe affondò i denti nel labbro procurandosi un taglio per la sua evocazione. Noah era stato colpito, rischiava ancora di più ora che il biondo si era spostato per avere una posizione d'attacco migliore, e lei non poteva permettere che anche Lara venisse colpita da quel sangue nero. Avrebbe sicuramente fatto saltare la sua copertura ma a quel punto quanta importanza aveva restare nascosta nell'ombra? Di lì a poco qualcuno avrebbe potuto intercettare la sua posizione seguendo l'asta della freccia, quindi avrebbe dovuto tirare nel modo più rapido possibile.
    [A patto che l'evocazione vada a buon fine altrimenti tira bucce di banana...]
    Poggiò le frecce in verticare contro il cassonetto per averle a portata di mano e si sporse appena per avere una visuale migliore sul centro dello scontro e anche sul biondo, ormai coperto da un'armatura più difficile da penetrare. Ma fu la vista di Lara uscita allo scoperto e diretta verso l'altro ragazzo a farle capire dove puntare. In ginocchio, una posizione in grado di darle stabilità, incoccò la prima freccia, il braccio della mano che impugnava il riser disteso all'altezza della sua spalla. La sua amica si stava lanciando sul ragazzo e lei doveva approfittare di quella situazione per attaccarlo e indebolirlo, così prese un respiro, allentando una tensione che, seppure non percependola, avrebbe potuto portarla a sbagliare. Ma lei non poteva permetterselo, così si concentrò sul suo obiettivo e tirò la corda trattenendo la zona in cui la freccia era ancorata alla corda all'incirca sotto il mento. A quel punto rilassò i muscoli della schiena, soffiò via l'aria dalle labbra e scoccò il suo primo colpo diretto alle gambe dell'avversario. Subito dopo, rapida, afferrò una seconda freccia e la incoccò, muovendosi molto più velocemente rispetto a poco prima. Era sempre stato il primo colpo a dover ricevere un'attenzione migliore, quello che le dava la sicurezza di aver compreso bene la sua arma in modo da utilizzarla al meglio. Quelli a seguire, poi, le uscivano naturali come respirare (speriamo, insomma...). Spostò leggermente la mira per seguire i suoi movimenti e tirare una seconda direttamente contro l'altra gamba. Sarebbe stata veloce, in modo che il biondo non potesse realizzare da dove fossero provenute quelle frecce così che lei, a quel punto, potesse puntare proprio a lui. Era certa che, vedendo l'amico in difficoltà, il ragazzo sarebbe intervenuto in suo aiuto puntando sull'unico elemento in azione perfettamente visibile del gruppo di lycan: Lara. E non poteva permettere che l'attaccasse mentre lei era impegnata a fare altro, così incoccò una terza e una quarta freccia a distanza di tempo molto ravvicinata mirando a lui, ancora una volta alle cosce e approfittando di quel momento di confusione per destabilizzare. Non aveva la minima intenzione di uccidere, non l'aveva mai avuta da quando suo padre le aveva piazzato in mano archi e balestre, e di certo non avrebbe iniziato ora. Ma avrebbe lottato con tutta se stessa per Lara, per Noah e per quel branco che piano piano iniziava a prendere forma.
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    Azioni:
    - Evoca frecce
    - Ne tira 4: due a Nik e due ad Ardan
     
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    Nik, imparerai a tue spese che avere un codice morale o la regola di Batman non serve a molto in questo momento. Infatti, contrariamente a quanto sperato dalle norme sociali, il tuo tentativo di porre fine alla cosa pacificamente viene colto come una dichiarazione di guerra aperta. Come se la Russia avesse detto alla Corea del Nord "Senti dai, tu ti tieni i tuoi missili, noi ci teniamo i nostri e ognuno sta nel suo" e la Corea avesse risposto con un massiccio attacco nucleare.
    Infatti, a dispetto del tentativo del ragazzo di allontanarsi, Jo e Lara si preparano alla guerra evocando l'una le frecce (CD:35, Punteggio:38) e l'altra una Morning Star (CD:35, Punteggio:36). Quest'ultima monta sulla sua scopa, decisa a muoversi velocemente verso Nik a bassa quota, e arriva abbastanza vicino a lui (CD:10 per accorgersi dell'arrivo di lara, tiro sui riflessi di Nik: 15) per sparare il suo Soffio (CD:38, Punteggio:44) contro il ragazzo.
    Contemporaneamente Joelle cerca di colpire il ragazzo con le sue frecce (CD:45 per colpire con esatta precisione, Punteggi: 38, 34), scagliandole verso di lui. Ciononostante, per quanto Nik sembri doversi difendere da questo assalto, Lara si trova in traiettoria (tiro fortuna 4) e i colpi non sono tanto precisi. Una freccia infatti ferisce la gamba della ragazza, facendole perdere momentaneamente il controllo della scopa ed impedendole la manovra ad U atta a colpire Nik.
    Nik, hai comunque la possibilità di difenderti dal Soffio e di rispondere al fuoco entro 24h
    Le altre due frecce vengono lanciate verso Ardan, fermo sulla balconata delle scale anti-incendio, e (CD:45, Punteggi:44, 48) sibilano verso di lui a gran velocità. Il ragazzo ha visto il colpo lanciato verso Nik e (tiro riflessi ardan:15) si aspetta logicamente un attacco verso di lui, tanto più quando la prima freccia lanciata da Joelle (il 44) colpisce forte l'inferriata delle scale a pochi centimetri dalla sua spalla.
    Ardan, hai 24h per difenderti dalla seconda freccia
     
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