[Magia Elementale] Recupero I-II lezione I anno

Anno 2016/2017

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    WATSON MENDELEEV
    professore magia elementale
    RA'AM - PROSPER GOWDIE-MONVISIN - FAQUARL
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    if at some point we all succumb for goodness sake let us be young, 'cause time gets harder to out run and i’m nobody, i’m not done
    Sorseggia il suo tè girando lentamente il fondo di miele. Le gambe irregolari sono nascoste al di sotto della cattedra. Sono ragazzi nuovi quelli che avrà davanti a breve, giovani a cui mostrerà pian piano anche le sue deformità, ma per il momento lascia solo al viso l'onere di mostrare loro barlumi di una magia tanto antica da essere quasi sconosciuta. Al di sotto della benda l'occhio del drago si muove rubizzo, segnala l'agitazione di Faquarl. Dopo mesi in cui sono diventati professori, finalmente anche lui riesce a coglierne l'aspetto più piacevole. Ha accantonato la sua naturale ritrosia, l'austerità data dalla sua natura, finalmente si abbandona ad un vezzo più umano. Prosper gli lascia il giusto spazio per assaporare l'aria dell'aula, lo sente carezzevole nella sua frenesia. Credeva di dover aspettare molto più a lungo prima che la sua ostinazione gli permettesse di riprendere le vesti del Maestro che aveva accanto a Tolomeo. Sono vesti malinconiche per lui, l'aspetto di un passato che cerca fin troppo spesso di dimenticare e stringere nella solitudine mancata della sua mente. Prosper lo sente sempre. Lo sente e lo comprende, poiché a differenza dell'altro i suoi occhi si rivolgono alle identità di quel corpo per sostenerle e non sentirsi solo, e non controllarle come troppo spesso Ra'am fa. Per lui è impossibile comprendere il profondo dolore di Faquarl così come la delusione per aver fatto una scelta che adesso appare sbagliata. Ma nessuno di loro vuole lasciarsi andare alla malinconia. È una giornata piacevole, di quelle in cui le nubi sono troppo pigre per portare pioggia e troppo leziosamente distese nel cielo per permettere al sole di risplendere con il massimo del suo calore. Danno al mondo un profilo grigio e bianco insieme, una luce diversa e più invernale. L'ultimo baluardo della stagione ormai seccata, quella che già è stata sopraffatta dalla primavera.

    Oggi vuoi aiutarmi un po'?
    Credevo di esser stato chiaro. Le attività che scegliete voi due sono solo vostre, non voglio entrarci.
    Mi sembravi desideroso di partecipare, oggi.
    Voglio solo assicurarmi che tu sappia quello che fai. Sei diventato Maestro troppo presto.
    Sono cosciente dei miei limiti, ma ho due veri Maestri con me.


    Sorride, pensa a quell'occasione che ha trovato e che finalmente gli ha ridato un po' di vita. Pensa a quello che finalmente può fare per lenire il dolore delle sue assenze in quei lunghi anni. Troppi perché possa avere una giustificazione per la sua codardia. Adesso sente di essere pronto ad insegnare come Faquarl ha fatto prima di lui e Ra'am ha sempre saputo di poter fare. Si alza per appoggiarsi davanti alla cattedra, muovendosi con quel fare un po' claudicante, quando gli studenti arrivano. Sono molti, sempre di più. «Benvenuti. Non abbiamo ancora avuto modo di conoscerci. Sono Watson Mendeleev, da qualche mese vostro professore di Magia Elementale. Mi fa piacere vedere che così tanti abbiano deciso di unirsi al nostro corso» comincia, restando immobile al centro della stanza. Sente Faquarl drizzarsi preoccupato per quel "nostro" assolutamente fuori luogo. Nessuno deve sapere quante persone si agitano in Watson Mendeleev, né chi loro siano, ma a Prosper piace troppo spesso concedere indizi. «Dovrei cominciare con la teoria, ma il tipo di magia che voglio insegnarvi è di quelle che vanno prima assaporate sul campo, e poi comprese. Tutto quello che dovete sapere è che il potere di dominare gli elementi non si trova solo dentro di voi, ma nell'incontro con l'elemento stesso». Faquarl lo interrompe. Sente silente il suo desiderio di subentrare, di provare a dire quello che lui direbbe. Prova a ritrarsi per lasciargli il giusto spazio, ma il drago non è pronto.

    Potrebbero notare la differenza se ci scambiamo adesso.
    Vuoi rinunciare alla possibilità di dire la tua? Non è da te.
    Oggi sei più spiritoso del solito. Ripeti quanto ti dico, prima di confonderli con le tue chiacchiere.

    Prosper gli concede quel compromesso ponendosi nelle vesti di Cristiano e lascia a lui quelle di Cyrano. Riprende a parlare, ripete pedissequamente gli insegnamenti che centinaia di anni addietro hanno impartito anche a lui. Le parole di Tolomeo che rivivono in quelle di Faquarl, forse nate da lui stesso o solo così forti da portare il loro peso attraverso i secoli. «Osservate ciò che vi circonda. Comprendetelo, percepitelo, e saprete governare tutti gli elementi che desiderate. Per ora, siate ambiziosi, ma anche ragionevoli, e concentratevi su quel frammento di mondo che sentite più vicino, ovvero il vostro elemento». Prosper ha ammorbidito un po' le parole che a lui sono giunte crude quando ha dovuto imparare. Vuole provare ad insegnare più che addestrare, una possibilità che fin troppo spesso sfuma e si dimentica. Infila una mano nella tasca della giacca per estrarne dei piccoli monili, molto simili a gocce di ambra. Al loro interno si agitano luci vive e soffuse. Nyhq, è il vostro momento. L'akhi si manifesta nella stanza avvolgendo i presenti con un bagliore intenso. Le parole di Watson Mendeleev raggiungono gli studenti come un eco lontano e cristallino. «Verrete trasportati in una dimensione chiamata Caos Elementale» comincia, chiudendo gli occhi per tenere a mente l'area limitata e protetta dove ha intenzione di condurli. La severità ha bisogno sempre di una carezza per risultare efficace. «Troverete il modo per uscire quando avrete compreso cosa vi circonda. Per quelli di voi che avranno bisogno di più tempo non preoccupatevi: nessuno verrà mai abbandonato». Nyhq spalanca le porte del Caos schiudendo un passaggio davanti agli studenti. Li conduce in quella piccola area da loro delimitata dove potranno apprendere. Prosper risveglia gli altri monili. Siate i miei occhi, dice ai suoi spiriti, affidandosi a loro perché possano seguire ogni studente e vigilare su di essi. Il suo pensiero è come un sussurro e una preghiera, e alla fine, anche Watson Mendeleev scompare per raggiungere il suo posto.

    narrato ◆ «parlato» ◆ pensato



    Benvenuti fanciulli! Per chiarezza, questo è il recupero della prima e seconda lezione del primo anno di elementale. Potete recuperarle entrambe o solo una, come più vi aggrada. Le prime indicazioni pratiche sono:
    • Durata del recupero. Essendo un recupero di norma si è un po' più "liberi" con i tempi, ma per non accavallarci con le lezioni e non protrarlo troppo a lungo metterò come termine ultimo per chiudere l'8 maggio. Ovviamente potreste anche finire prima, pure molto prima, visto che la durata in senso stretto del recupero dipende da come ve la giocate.
    • Scadenze. Non ci sono reali scadenze, tranne nel caso in cui arriviate a situazioni più incalzanti in cui un vostro ritardo potrebbe ripercuotersi sul gruppo o siate in combattimento.
    • Ingresso. Anche qui, non avete una scadenza. Potete entrare nel recupero un po' quando vi pare, senza essere penalizzati. Tenete solo a mente che dopo ogni vostro post ci sarà un mio esito, quindi potrebbero esserci ritardi se siete un po' sfigati e beccate un momento in cui non posso rispondere. C'è anche da dire che sono naturalmente lenta perché questa è la mia seconda lezione e sono divorata dall'ansia, ma facciamo finta di no, così conservo un po' di dignità.
    • Numero di post. Indefinito. Per dire che potete fare 2/3 post come venti, ai fini della lezione conta saper interagire con l'ambiente e altro.
    • Da dove partite? Nel primo post potete cominciare dal risveglio, dalla sera prima, da quando entrate in aula, da quel lontano ottobre del 2007, o direttamente dallo scenario scelto nel Caos Elementale. Un po' come vi pare, tanto ai fini della lezione non cambia, quindi muovete i vostri personaggi come preferite.
    • Scenari. Potete scegliere da dove partire, se volete organizzarvi in off per formare dei gruppi e stare tutti insieme da una parte bene, se no potete anche fare da soli. Gli scenari fra cui scegliere sono:
      • il pacco n°1, molto scenico e affascinante, francamente non il massimo se non avete scarpe comode.
      • Scapolottina n°2. Appare un po' desertico (no, è davvero un deserto), forse non il massimo per chi preferisce un Mai Tai a bordo piscina mentre chiacchiera sugli scoop del momento.
      • N°3, dove potrete sentire le reminiscenze dei più classici documentari sugli animali. Perché si sa, i corsi d'acqua attraggono tutta la fauna del pianeta. Non molta nel Caos Elementale, non vorrei rimaneste delusi.
      • Dulcis in fundo, lo scenario n°4. Quello senza sabbia, per gli amici.
    • Leggi della fisica e quanto ce ne freghiamo. Come magnificamente riassunto dall'incipit di questo punto, nel Caos Elementale le leggi della fisica potrebbero abbandonarvi. La predominanza degli elementi è assoluta, pertanto tenete a mente che qualsiasi creatura elementale gioca in casa, voi no.
    • Alleati e autoctoni. Non siete stati spediti in una dimensione vuota e desolata, tutt'altro. Ci sono creature, spiriti, cose non meglio identificate. Non tutti vi attaccheranno per forza, così come non tutti vorranno aiutarvi, ma sta a voi decidere come gestire le azioni diplomatiche e non con chiunque incontrerete.
    • Cose che mi servono in off prima che debba venire a cercarvi. Ricordatevi di scrivermi in off le seguenti informazioni:
      • Elemento principale, alias quello che avete scelto per il vostro pg. In tal proposito vi linko la discussione con delle descrizioni degli elementi e il modo in cui si orienteranno le skills ottenibili. Ovviamente non sono descrizioni esaustive, potete interpretarle anche in modo vostro, purché mi sappiate giustificare perché il vostro pg è affine ad un elemento e non ad un altro (es. il fuoco può non essere solo distruttivo, magari voi avete la componente della profonda istintività o come vi pare).
      • Elementi affini. Non sono elementi su cui a questo livello avete un potere diretto, se non per la Manipolazione Semplice che vedrete più sotto, ma anche questi sottostanno alla legge di "affinità" con il pg. Insomma, dovete pensare a come è fatto il vostro personaggio e il resto vien da sé. Sempre nella discussione degli elementi, trovate anche i vantaggi/svantaggi di avere elementi affini. Se vi interessa dateci un'occhiata, se no andate a istinto, funziona pure così. Comunque, potete sceglierne da 0 a 2 massimo, considerando che non potrete cambiarli più, salvo in casi eccezionali, e che al secondo anno dovrete scegliere fra cambiamento di stato o ibridazione, nel secondo caso vi conviene scegliere gli elementi con cui vorrete ibridare il vostro (massimo due, per l'appunto). I due elementi affini non possono essere ibridati fra loro. Vi scrivo le ibridazioni possibili se volete darci uno sguardo (anche qui, non dovete scegliere per forza in base alle ibridazioni future, è più importante seguire il temperamento del vostro pg):
        • Terra+Fuoco → Lava
        • Terra+Acqua → Fango
        • Acqua+Erba → Melma (Terreni paludosi in senso stretto)
        • Acqua+Aria → Nebbia
        • Erba+Terra → Corallo
        • Fuoco+Aria → Nubi Ardenti
      • Eventuali altre materie. Se avete già sostenuto altre lezioni, scrivetemi anche quali e con che voto, così che possa regolarmi su quello che potete o non potete fare.

    Scusate se sono logorroica, è purtroppo una condizione con cui lotto (inutilmente) da una vita. Giuro che abbiamo quasi finito.
    Vi spiegherò di volta in volta come funzionano gli incantesimi che sbloccate, quindi ora "state senza pensieri". Per adesso potete usare solo questa skill di elementale. Sotto spoiler c'è una piccola spiegazione degli incantesimi:

    Manipolazione Semplice
    Requisiti: 18
    Il mago è in grado di muovere l'elemento a lui più affine. Questo tipo di manipolazione elementare consente di spostare minimamente:
    • una manifestazione elementale in movimento [massimo 50cm]
    • una manipolazione elementale statica [massimo 1m]
    Tale spostamento può avvenire in un'unica direzione, senza cambiare traiettoria. La CD sarà inferiore per gli elementi a cui il mago è affine [Massimo 2].

    Cosa significa? Potete muovere il vostro elemento e, in misura decisamente minore (alias: sarà più difficile, ma sempre nell'ambito della fattibilità), anche altri due con cui avete una più blanda affinità. Sarà qualcosa di simile ad una reazione istantanea o una manipolazione molto grezza, che vi permetterà ad esempio di tentare una difesa disperata se proprio non avete altre alternative. I 50cm e 1m si riferiscono alla portata dello spostamento, così che possiate regolarvi facendo più volte l'incantesimo in caso vi serva muoverlo di più. Non ci sono movimenti né formule definite, ma questo non vuol dire che non possiate accompagnare lo spostamento con una mano per essere più concentrati o simili. Insomma, fate come vi pare. Che novità. Ah, altra cosa: spostare solo una porzione dell'elemento è di per sé molto complesso, molto semplice invece fare lo stesso con qualcosa di piccolo, come un sasso.


    Per i novellini freschi freschi di benvenuto o alle prese con la loro prima lezione (mi dispiace siate capitati con me). Vi metto un po' sotto spoiler come funzionano le cose, gli esiti e simili, cose che gli altri dovrebbero già ampiamente sapere e possono quindi ignorare come fosse niente.
    Come detto, dopo ogni vostro post ci sarà un mio esito. In tale esito scriverò come sono andate le vostre azioni o, nel caso abbiate parlato con un autoctono, eventuali risposte, inconvenienti, e blablabla. Vi dirò anche via via se avete sbloccato incantesimi. In ogni post avete 5 azioni massimo da utilizzare, che possono essere spese per:
    • Incantesimi. Es. Manipolazione Semplice è un'azione.

    • Movimenti silenziosi o difficili. Per chi avesse mai giocato a D&D è più facile: una prova di scalata è un'azione. Muoversi senza esser visti o far rumore, è un'azione. Fuggire è un'azione. Cadere per terra, è solo un inconveniente, non un'azione. Fare girogiro tondo, non è un'azione, a meno che non vogliate convincere qualcuno a farlo con voi.

    • Difesa. Che sia una capriola di lato, uno scansarsi ignorante, o simili, comporta un'azione.
    In generale, è considerata "azione" qualsiasi cosa debba essere esitata perché potrebbe andare storta, quindi anche se dovete fare spostamenti molto lunghi. Per permettermi di vedere rapidamente cosa devo esitare, sottolineate le azioni che fate in ogni post.
    Per vedere se le vostre azioni sono andate o meno a buon fine, si utilizza il mistico metodo del bonus post + tiro del dado. Nel primo caso, vedrete un punteggio che terrà conto di un'infinità di cose come quanto siete stati coerenti, realistici, e blablabla. Nel secondo caso, parliamo di culo. Sì, un po' di fortuna/sfortuna sfacciata.


    Ah, se avete dubbi chiaramente ditemelo, se non si fosse notato ho la tendenza a perdere il filo del discorso. Mi trovate per mp, su facebook, oppure potete controllare/postare nella discussione domande frequenti.

    Detto ciò... vi prego, divertitevi.
     
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    L
    e palpebre si socchiusero ripetutamente per qualche secondo. Iridi azzurre scattavano in tutte le direzioni a loro possibili, cercando di abituarsi al nuovo panorama che si stagliava dinanzi a lei. Era quello dunque il caos elementale. Sentì un brivido di eccitazione scorrerle lungo la spina dorsale. Aveva aspettato con ansia la lezione di magia elementale. Era una creatura ibrida, con sangue di fata nelle vene e amava la natura nelle sue più varie sfaccettature. L'idea di poter essere affini a degli elementi la riempiva di gioia. Voltò il capo verso la sua spalla destra, dove una versione rimpicciolita di Amir riposava placidamente. « Forza pigrone. E' tempo di movimento » esclamò con allegria al suo animale medicina, poggiando il palmo della mano sinistra accanto alla spalla, così da permettere al cavallo di spostarsi sopra essa. Accucciandosi davanti a lui mormorò la formula « erweitern » così da farlo tornare alle sue reali dimensioni. Spostò l'arto velocemente, così da non finire schiacciato da uno dei quattro zoccoli e si rialzò, sorridendogli. Da quel che poteva vedere si trovava in un luogo dove spostarsi con un equino poteva trattarsi di una fonte di valido aiuto. Certo poteva far apparire le smeraldine ali nascoste sottopelle e volare, ma dopo la lezione disastrosa di criptozoologia aveva giurato a se stessa che non lo avrebbe più lasciato solo, rischiando di metterlo in grave pericolo.« Aspetta un attimo » gli accarezzò con affetto la lucente criniera, ordinandogli di rimanere accanto a lei. Doveva concentrarsi un attimo su ciò che la stava circondando, se voleva intuire il modo migliore di muoversi. Sfilò l'anello con all'interno il catalizzatore, che portava al dito indice, per posarlo sul palmo della mano destra, quella che aveva sempre usato come dominante, e stringerlo a sè. Stendendo le pallide dita dopo qualche attimo avrebbe esclamato con convinzione la formula « sehkra » chiudendo poi gli occhi, nel tentativo di potenziare la sua vista. Acquamarina dai riflessi bianchi: sarebbe stato il colore che avrebbe visto appartenere alla sua pietra catalizzatrice, nonostante le palpebre ancora serrate. Riaprì gli occhi, cercando di osservare con più attenzione possibile l'ambiente intorno a sè. Si sarebbe poi piegata sulle ginocchia, felice di indossare dei semplici Jeans, e non vestitini scomodi, sfiorando una porzione di terra. Socchiuse gli occhi, concentrandosi. Rimase in quella posizione, sfruttando le sue doti ecoempatiche e concentrandosi su cosa l'ambiente intorno a lei le comunicasse. Era calmo? Oppure qualcosa l'agitava? Per Fee era importante trovare quelle risposte. Sia per capire se qualche minaccia fosse vicina, sia per poter aiutare la natura, così a lei preziosa, qual'ora fosse in uno stato di irrequietezza. Infine riflettè su un altro possibile valido aiuto, oltre Amir. « dux animalis » le parole le uscirono fuori con scioltezza, desiderando di veder apparire l'evanescente cerbiatto Diana, nome datole dalla mezza fatina. « Ho bisogno del tuo aiuto amica mia, della tua guida in questo posto a me sconosciuto » la sua richiesta era semplice, ma chiara. Un ibrido, un cavallo e un luminoso cerbiatto. Visti dall'esterno potevano sembrare un'allegra e decisamente strana combriccola.
    felicity daisy johnson

    «
    In a magical forest among the purple ice plants
    the queen fairy floats by inside a bubble and chants
    Come to me all fairy lights and play softly among your flutes"
    hundreds of fairies fly to her in a great multitude they swoop.
    Soft music from the fairies make the flowers start to sway
    bending low and high reaching for the sky they splay.
    The flowers bouncing each bubble with a fairy inside
    giving each a beautiful and peaceful joy ride.

    © .isabella.



    Skills(Azioni utilizzate nel post

    » Nome: Ingrandimento Selettivo
    Requisiti: >25 prima lezione primo anno criptozoologia
    Tipologia: Incantesimo
    Descrizione: Controincantesimo del rimpicciolimento selettivo, permette al mago di riportare l'animale medicina alle sue fattezze reali.
    Può essere effettuato anche su animali diversi dall'animale guida con CD aumentata di +5
    Formula: erweitern
    Movimento: Tenere il proprio animale medicina sul palmo della mano. E' chiaro che quando si ingrandirà questo movimento non sarà più necessario.

    » Nome: Potenziamento Visivo
    Requisiti: >26 I lezione I anno criptozoologia
    Tipologia: Potenziamento / Incantesimo
    Descrizione: L'incantesimo permette di potenziare il senso della vista. (+2 alla vista del pg durante la lezione)
    Formula: "Sehkra"
    Movimento: Stringere la propria pietra catalizzatore nella mano dominante e aprire il palmo davanti a sé pronunciare la formula e chiudere gli occhi. Se l'incantesimo funzona lo studente vedrà, con gli occhi chiusi, il colore specifico della pietra, che dipende da studente a studente e sarà sempre lo stesso. (3 turni)

    » Osserva l'ambiente intorno a sè.

    » Nome: Ecoempatia
    Requisiti: CAPACITA' EMPATICHE e Magia Elementale (elemento: erba)
    Descrizione: il mago ematico può percepire le condizioni dell'ambiente naturale circostante, o più specificatamente di una pianta. Sono inclusi tutti gli ecoambienti (foreste, deserti, tundre, lagune ecc). Il mago può così percepire se l'ecosistema è in agitazione, oppure è tranquillo. Il mago può sapere inoltre se è stato\è manipolato dalla magia.
    Movimento: sufficienti alcuni minuti di concentrazione, più il mago è esperto ad empatizzare con l'ambiente, più gli sarà facile. Il contatto fisico può aiutare.

    » Nome: Animale guida
    Requisiti: 18 prima lezione magia bianca
    Descrizione: Il ki del mago bianco assume le sembianze di un animale, che lo rappresenta. Sarà una guida e una protezione in tutte le dimensioni in cui si trova il mago (dimensione interiore, chaos elementale, dimensione ombra, dimensione specchio, ecc). Condurrà sempre il mago verso l'uscita (se questa è presente), o all'occorrenza lo condurrà verso ciò che cerca.
    Nota: E' possibile materializzare il proprio animale guida nella dimensione fisica terrestre, solamente nel caso in cui venga ibridato con il proprio elemento (incantesimo apprendibile durante la seconda lezione del terzo anno del corso di elementale).
    Formula: dux animalis
    Movimento: non prevede alcun movimento, è sufficiente desiderare di trovare la propria guida in un momento in cui ci si sente persi, o in pericolo, in un'altra dimensione, qualsiasi essa sia.


    Bonus del PG/Bonus Razza

    » controllo elementale dell'erba: +5
    Sbloccata: Bonus ibrido

    » capacità di volare.
    Sbloccata: Bonus ibrido
    Le fate possono volare, ma non ad altezze esagerate in quanto le loro ali sono molto fragili.

    » debole all'elemento del ghiaccio. -5
    Sbloccata: Malus ibrido

    » ecoempatia
    Sbloccata: I lezione I anno Magia Bianca(Recupero)
    Requisiti: quarta lezione, CAPACITA' EMPATICHE, ELEMENTO ERBA
    Tipologia: Incantesimo di percezione delle emozioni
    Descrizione: il mago ematico può percepire le condizioni dell'ambiente naturale circostante, o più specificatamente di una pianta. Sono inclusi tutti gli ecoambienti (foreste, deserti, tundre, lagune ecc). Il mago può così percepire se l'ecosistema è in agitazione, oppure è tranquillo. Il mago può sapere inoltre se è stato\è manipolato dalla magia.
    Formula: sufficienti alcuni minuti di concentrazione, più il mago è esperto ad empatizzare con l'ambiente, più gli sarà facile. Il tocco può aiutare in questi casi.
    Movimento: none

    » empatica:
    Sbloccata: caratteristica innata
    Mago che riesce a percepire le emozioni e le sensazioni altrui e che sviluppa uno stretto contatto emotivo con il mondo che lo circonda (perciò ne può essere influenzato sia positivamente che negativamente).

    » potenziamento Sensoriale Passivo - UDITO E OLFATTO
    Requisiti: Partecipazione alla I lezione I anno
    Tipologia: Potenziamento
    Descrizione: Lo studente riceve un potenziamento di +1 ad un senso a sua scelta. Questo potenziamento rimane di BG
    Formula: //
    Movimento: //

    » area di sensibilità animale
    Requisiti: Partecipazione alla I lezione I anno
    Tipologia: Percezione
    Descrizione: Una volta conosciuta la propria area animale affine (fra rettili, insetti, marini, volatili e mammiferi) il mago sarà facilitato in approcci con le creature appartenenti alla propria area (diminuendo di 3 la CD di ogni azione relativa ad un approccio o attacco alla relativa creatura)
    Formula: //
    Movimento: //

    Skill sbloccate:

    » Manipolazione Semplice
    Requisiti: 18
    Il mago è in grado di muovere l'elemento a lui più affine. Questo tipo di manipolazione elementare consente di spostare minimamente:
    una manifestazione elementale in movimento [massimo 50cm]
    una manipolazione elementale statica [massimo 1m]
    Tale spostamento può avvenire in un'unica direzione, senza cambiare traiettoria. La CD sarà inferiore per gli elementi a cui il mago è affine [Massimo 2].
    Info

    » elemento principale: erba

    » elementi affini: terra e acqua

    Lezioni già svolte:

    » I e II lezione I anno magia bianca: entrambe 30

    » I e II lezione I anno criptozoologia: 30 alla prima e 26 alla seconda

    » I e II lezione I anno evocazione: 28 alla prima e 26 alla seconda



    "butto" (povera bestiola) fee nello scenario numero 3
     
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  4. Elemento principale: Acqua

  5. Elementi affini: Erba, Aria

  6. Altre materie: nessuna, è la prima "lezione" a cui partecipo


  7. Kynewulf
    Gordon
    Quando si affronta una cosa nuova, di norma si ha una certa ansia, emozione o anche preoccupazione perchè no? Nel mio caso era un poco diversa la situazione, visto che avevo giusto una sana curiosità, che non sfociava dunque in altri sentimenti e visivamente si poteva davvero capire solo quel particolare. Quel mattino mi ero alzato presto, apposta per non arrivare in ritardo, anzi possibilmente sarei arrivato in anticipo. Indossai un abbigliamento comodo, composto da una felpa con cappuccio nera e grigia, un paio di blue jeans ed ai piedi, scarpe da ginnastica. Non portai roba per appunti, ma perchè era una mia fissa. Prendere appunti non mi serviva, prestare attenzione alla lezione si, avevo buona memoria e magari si sarebbe rivelata ancora una volta utile.
    Arrivai in classe che c'erano già altri studenti, purtroppo. Salve salutai in generale, prima di attendere che la lezione cominciasse, e ciò mantenendo lo sguardo sull'unica persona che avesse davvero importanza in quella stanza, ovvero il professore. La prima impressione fu che fosse strano. Parlava al "noi", ma noi chi? Che nascondesse qualcosa? Non potevo certo dirlo, ma non era certo quello il momento di indagare, anzi. Anche perchè era uno di quei docenti che andava dritto al punto, più o meno e difatti ci illustrò quale sarebbe stato il suo metodo quel giorno. Pratica. Almeno per una prima parte, certo c'è da dire che di norma si fa il contrario, ma non conoscevo ancora quella materia specifica, l'unica era dunque ascoltare le direttive e dare il proprio meglio, sempre.
    Osservare. Comprendere. Percepire. Le parole chiave per poter poi governare gli elementi. Quello era il genere di appunti che prendevo, parole chiave che conducevano ad un concetto più ampio. Ed ecco che lo osservai mentre recuperava dalla tasca quelle che sembravano gocce d'ambra, ma sicuramente non erano ciò che sembravano. Un bagliore intenso seguì, con la voce del docente che giungeva come da lontano. Dovetti socchiudere gli occhi a causa di quella luce, quasi chiuderli, anche se mi rifiutavo di chiuderli completamente Caos Elementale? Che nome molto promettente, ma non ci badai molto, quello non era il punto della lezione.
    Ognuno avrebbe potuto avere i suoi tempi, quindi ci sarebbe stato chi avrebbe finito in fretta e chi si sarebbe fermato più a lungo. Ma la cosa importante era uscirne con delle conoscenze. Quando il bagliore scomparve, riaprii gli occhi. Mi guardai attorno un momento. Era uno scenario spettacolare, davvero Cavoli commentai e pareva pure che fossi da solo, non che la cosa mi desse fastidio, al contrario. Quello scenario era davvero spettacolare (scenario 1) presentava per lo più roccia, ma anche alberi e.. era stupendo. Mi presi un momento per contemplarlo, prima di decidere che era il caso di muovermi.
    Mi guardai un momento attorno, cominciando quindi a scalare una delle parenti. Volevo andare un poco più in alto, per capire se c'era qualcosa, nascosto magari, e la sola cosa era salire. Certo non avevo le scarpe adatte ma sempre meglio di nulla, vi pare?Magari c'era anche qualche animale o creatura, non me ne sarei stupito ed anzi, ci speravo, ma ero un tipo di persona che si concentrava su un obiettivo, poi affrontava le cose man mano che si presentavano.
     
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    Giungi nel caos elementale, in quella che sembra una vallata stretta, ma piuttosto lunga, interamente percorsa da un piccolo fiumiciattolo. Fai tornare il tuo animale medicina alle sue normali dimensioni (CD: 35; punteggio: 41) così che comincia a scalpitare e trotterellare in giro schizzando acqua con gli zoccoli. Pur non essendo la sua dimensione, questo frammento di apparente calma placida gli piace. Ci vogliono pochi secondi perché sembri un po' più nervoso. Ci ha messo un po' per capire di non trovarsi nel suo normale habitat, e sicuramente c'è qualcosa di diverso dal piano terrestre. Lo tieni vicino con dolcezza, intimadogli di aspettare mentre tu cerchi di saperne di più del luogo dove sei giunta. Per prima cosa, potenzi il senso della vista per poter vedere meglio come gli occhioni del lupo di Cappuccetto Rosso. E in effetti grazie ai tuo occhi da elfo (CD: 33; punteggio: 50) puoi vedere che la "gola" dove ti trovi continua per diversi chilometri, ma oltre di essa si estende la steppa. Non riesci a coglierne i particolari, ma ti è possibile vedere la piana secca fino a perdita d'occhio a nord. A sud, il restringersi delle pareti della piccola valle non ti permette di vedere cosa ci sia oltre, ma sicuramente anche in quella direzione il fiume continua per diversi chilometri. La tua sintonia con l'ambiente circostante (CD: 33; punteggio: 45) ti permette di ampliare le tue percezioni e sentire qualcosa di molto strano. Stavolta la natura ti comunica in modo molto più vivo e confuso. Senti voci permeare la terra stessa, masse di energia che si muovono frenetiche. Ogni cosa che ti circonda sembra essere assolutamente viva. È un miasma così caotico che non riesci a capire di cosa sia composto, ma percepisci chiaramente una cosa: agitazione. Qualcosa sta arrivando, qualcosa di grosso che si è messo in moto da poco. L'ambiente stesso lo teme, ma ti sembra di capire che non è una creatura o un qualche mostro ad incarnare questa paura, è qualcosa di diverso. Ti appelli al tuo animale guida (CD: 35; punteggio: 39) che pure si unisce alla cricca sgambettando lucente. Comincia a correre ovunque, a fermarsi e tornare indietro. Guarda verso l'alto, dove il cielo è coperto da una coltre pesante di nubi.
    Ne ho visti di quelli. Dovrebbe dirti dove vuoi andare, vero?
    Senti una voce nell'aria. Nulla più che un sospiro, che sembra provenire da ogni parte e nessuna.
    Non hai una meta da queste parti. Devi costruire la tua meta.
    Quando parla la seconda volta riesci a capire che si trova in un punto indefinito accanto a te.

    Kynewulf, per gli amici spiderman.
    Bonus post: 33
    Sì, il luogo dove ti trovi è mozzafiato. Un lento leggero porta fino a te silenzio e un po' di fresco visto il clima così caldo. Sotto i piedi puoi sentire la sabbia secca, arida, eppure non ti sembra né desolata né morta. Le guglie di pietra sembrano più basse a nord, ma ti basta vederle appena per comprendere che poggiano solo su un pendio più basso. Provi a scalare (ricorda di sottolineare le azioni: scalare è considerata un'azione ;) ) una di queste guglie, magari per vedere fin dove ti conduce. Essendo parecchio alta, è anche piuttosto difficile arrivare fino alla cima. (Ti conto più azioni per coprire tutta la parete di roccia, tanto essendo stata la tua unica azione puoi farla/rifarla altre quattro volte: CD: 45; punteggio: 47; 45; 45... insomma, i dadi ti amano un sacco). Ordunque, riesci a salire sulla guglia fino a raggiungere una piccolissima piattaforma a circa quattro metri e mezzo di altezza dove puoi riposarti e decidere se proseguire la scalata, o tornare in basso. Da lì puoi anche ammirare il resto dello scenario: come avevi intuito, a nord la terra sembra dolcemente scendere in un pendio fino ad un deserto dove le guglie sono più rade. A sud, invece, la parete di roccia non ti permette di vedere granché, ma di sicuro le montagne si fanno più fitte.
    Posto secco, ma piacevolmente sicuro. Apparenze a parte, è ovvio.
    La voce che senti, un sussurro quasi, ma ben distinta è poco più sopra di te, come fosse sospesa nell'aria.

    Cosa che (ovviamente) mi ero dimenticata di dire per i nuovi: la CD sarebbe la "classe difficoltà", ovvero quanto è difficile l'azione che state cercando di compiere. Gli incantesimi di elementale che in teoria state imparando ad usare ora saranno naturalmente più complessi, ma via via con la pratica diventeranno più semplici e immediati.
     
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    ERIS MAEVE DOYLE
    METAMORPHOMAGUS - SHEET - VOICE - STUDENT

    Quei capelli biondi, mossi, un po' meno lunghi del solito, nonostante il cielo fosse incupito da una leggere coltre di nubi - meteo che di solito oscurava anche i colori di Eris - significavano una sola cosa: impazienza. Le lezioni si susseguivano una dopo l'altra e Eris era sempre più impaziente di iniziare quelle nuove, conoscere di più di quel mondo che per tanto tempo le era stato insegnato in modo passivo, con la pigrizia dei ricchi. Lei si voleva mettere in gioco, voleva apprendere e voleva imparare. Se l'Alchimia era sempre stata una parte di sé e la sua innata abilità in essa l'aveva ampiamente dimostrato, Elementale era qualcosa che sentiva lontana e ancora incomprensibile, bramava quella conoscenza come poche cose al mondo e l'aura di mistero che aleggiava intorno alla figura del professor Mendeleev, serviva soltanto ad acuire la sua curiosità.
    Non riuscì a staccare lo sguardo smeraldino da quella benda neanche per un istante, troppo occupata a immaginare cosa nascondesse lì sotto per prestare attenzione ad quel "nostro" che in quella frase sembrava avere una ragione speciale, importante quasi. Anche le seguenti parole le ascoltò con perizia senza riuscire però a farle sue, non in quel momento in cui era distratta da una morbosa curiosità verso ciò che non conosceva e che non ne era a sua portata, e che probabilmente non lo sarà mai.
    In un battito di ciglia si trovò in un luogo nuovo, in cui le fu subito chiaro che l'aria che respirava non era comune, la sentiva simile a quella sulla terra ma comunque diversa, conservava le conoscenze di un luogo superiore. Si sentì fortunata ad essere lì e a poterne osservare i rilievi e i profili. La luce le si infranse sulla retina con la dolce violenza della natura, costringendola a sbattere le palpebre più volte prima di tornare ad essere in grado di vedere e di riconoscere ciò che la circondava, la maestosità di uno scenario sublime punteggiato di riflessi azzurri, un tappeto verde ancorato alle più svariate sfumature e del luccichio del sole che si batteva su innumerevoli pozze d'acqua che sembravano creare un docile percorso.
    Intimidita dall'essenza di quel posto, non se la sentiva di modificarlo utilizzando le forze alchemiche di cui poteva servirsi, non in quel momento per lo meno. Mentre i filamenti biondi, che le incorniciavano un volto piegato in un sorriso estasiato, si lisciavano trasmettendo le emozioni che le affannavano il cuore, lo sguardo vagava ovunque, in tutte le direzioni, mentre anche il suo stesso corpo si voltava da un lato e da un altro, in una danza circolare su se stessa, cercando di cogliere quanto più possibile potesse palesarsi ai suoi occhi.


    - Elementi: Erba (primario), Terra (affine).
    - Scenario: 4°
    - Altre skills: Alchimia 30+
     
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    Zed Cornelius Murray ( ) - Moth - the awkward guy
    « LET'S THINK THE UNTHINKABLE. LET'S DO THE UNDOABLE. LET US PREPARE TO GRAPPLE WITH THE INEFFABLE ITSELF, AND SEE IF WE MAY NOT EFF IT AFTER ALL. »

    Era il lontano ottobre del 2007. Dalle finestre del castello di Hogwarts un giovane Murray osservava il cielo rannuvolarsi, riunirsi in neri addensamenti sulle acque scure del Lago Nero. Se lo stava osservando da ogni angolazione. D'altra parte era il primo Murray a vedere coi propri occhi la sala comune Serpeverde, cosa che gli aveva regalato una differente prospettiva: quella dal basso. Le profondità avevano qualcosa di ipnotico. Tuttavia, si era arrampicato comunque fino in cima a quella torre dimenticata dal cosmo, non tanto per la nostalgia di casa che, dopo appena un mese al primo anno, comunque provava fino ad un certo punto, quanto per il bisogno fisico di una visione delle cose più simile a quella che lo aveva accompagnato da sempre, a Sennen Cove. Con un tempaccio come quello, a casa, sarebbe già corso via, fino a Land's End sulla scogliera. Si sarebbe messo lì, in bilico sul bordo più estremo, all'esatto confine tra terra ed aria a prendersi gli schizzi delle onde che mastodontiche arrivavano fin lassù con la loro furia salmastra. Perchè là, nel punto più ad ovest della Cornovaglia, il vento soffiava con una forza tale da rendere il mare una burrasca nera e liquida. Hogwarts non offriva niente del genere, il Lago sebbene increspato non si abbandonava a quelle emozioni furiose. Era più controllato, più imperscrutabile. Sotto il pelo dell'acqua, tutto si agitava placidamente, al confronto.

    Per essere un Chaos, sembra abbastanza tranquillo. Che delusione.

    Si guardò attorno, le mani sui fianchi e l'espressione carica di disappunto. La verità? Tutta scena. Fare lo spavaldo era solo un modo come un altro per cercare di prendere semplicemente confidenza con la cosa. Prendere le cose alla leggera era sempre stato il suo modo preferito per concentrarsi. Era esteticamente carino. Stagni d'acqua circa dovunque riflettevano pezzi di cielo grigio acciaio, laghi di metallo in mezzo a zolle d'erba.

    Carino. Dev'essere un problema per le zanzare, ma comunque carino.

    Doveva darsi una regolata, focalizzarsi e non fare stronzate. Stronzate tipo uscirsene con qualche magicabula di magia nera, per esempio. Non doveva neanche mettersi in condizione di aver bisogno di ricorrervi, tanto per non avere la tentazione. E soprattutto, regola numero uno: NON SFARFALLARE. Volare e disintegrarsi in uno sciame era diventato praticamente naturale come camminare o respirare, quasi istintivo. Ci si era abituato con una velocità impressionante, e purtroppo era anche il marchio di fabbrica della sua identità segreta da supercriminale ricercato. No, indagato. Non ricercato. C'era una dannata differenza.

    Akti Fos.

    Pronunciò piano quelle due parole, portando la propria percezione al massimo delle possibilità.

    the heart is deceitful above all things,


    Elemento principale: ARIA. Plot twist.
    Elementi affini: none.

    Scenario 4, quello senza sabbia.
     
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    Eris
    (non ti metto il bonus post che tanto vedi tutto quello che vuoi) L'aria è fresca, umida. Ti si attacca un po' alla pelle con un tocco freddo. Le nubi si addensano sulla tua testa, non permettendoti di vedere né il sole né il cielo, ma questo conferisce un tenue bagliore all'aria stessa. A nord la steppa prosegue a perdita d'occhio, le pozze d'acqua sembrano farsi più rade, ma non riesci a vedere granché visti i colori omogenei e sfocati dell'orizzonte. Girando su te stessa puoi vedere il terreno molle e palustre a ovest, le colline più verdeggianti a sud, quelle più tozze e aride a est, Zed impalato a qualche metro. Attenta! Senti una voce animarsi dal terreno stesso, e lì scorgi quello che dovrebbe essere una pianta o un arbusto, assolutamente vivo e operoso nel volerti impedire di calpestare alcune foglie. Non le trovi ovunque queste piante, continua, muovendosi intorno le foglioline che hai calpestato per risollevarle pian piano. Beh, di molte piante in realtà, sono tutte un po' rare qui, ma ne crescono di molto particolari. E grazie a chi? A noi, ovviamente! Poi vedi che arriva uno straniero qualsiasi e ti manda tutti i broccoli in insalata. Dal modo in cui rimbrotta sembrerebbe un po' avanti con l'età.
    Svelta, cioè, no, ferma! Resta immobile! Dimmi che non hai preso il mubido, dimmi che non hai preso il mubido...
    ...il mio mubido!
    ...maledizione. Si lamenterà per secoli. Non è colpa tua, è solo lui ad essere troppo attaccato alle piante.
    ...e dove si è cacciato quello scansafatiche di Tan'ata? Sotto terra, e figurati dove deve stare!
    Lascia perdere il vecchio Lerome, aspetta ancora che il suo vecchio mago lo venga a riprendere. Questo lo rende... spiacevole.


    Zed
    Giungi anche tu nella meta prescelta da "Prosper&co - I tuoi esperti per i tuoi viaggi", un luogo dove l'aria sa proprio di palude. Ne trovi comunque il lato affascinante, e come hai ben notato, sì, ci sono molte zanzare. Non le vedi, ma le senti. Senti i loro ronzii, la loro spavalderia. Potenzi il senso della vista, in modo da vedere anche tu quel che si snoda intorno a te: steppa, steppa e ancora steppa a nord, zolle di terreno paludoso ad ovest, colline a sud da cui nasce un piccolo fiumiciattolo che si perde nella zona più acquitrinosa, ancora colline a est, pur se più secche e meno morbide. Sopra di te il cielo è carico di nubi che sembrano concentrarsi verso le colline verdeggianti e il fiumiciattolo. Ad appena qualche metro da te scorgi anche Eris, alle prese con solo Salazar sa cosa. Il ronzio si fa più forte. Uno sciame di quelle che dovrebbero essere zanzare, ma sono schifosamente grosse, saetta verso di te. Sono almeno sei baeud (nome tecnico di queste creature assolutamente inventate diverse per aspetto anche rispetto la più schifida zanzara) grossi quanto un tuo pugno. Si scagliano contro di te, uno riesce a pungerti prima che tu possa reagire (tiro fortuna: 20). Nella tua mente affiora un ricordo fugace, forse proprio quel lontano ottobre del 2007. Il cielo era nuvoloso allora, lo vedi incredibilmente nuvoloso anche adesso, anche se in modo meno naturale. Pare siano le punture di questi insetti ad avere questo effetto, e ce ne sono altri 5 in arrivo pronti a pungerti.
     
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    Le profondità della mente umana

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    J. SAMUEL HENDERSON
    Appena arrivato Sam fu costretto a coprirsi gli occhi a causa del cambio repentino di luminosità dell'ambiente, mentre una leggera smorfia comparve sul volto del ragazzo a esprimere il suo fastidio momentaneo. Una volta che si fu abituato abbassò il braccio destro, che aveva usato inconsapevolmente per proteggersi, ed il panorama che gli si apriva di fronte lo lasciò quasi senza parole, aveva visto un luogo vagamente simile a questo solo nei mensili del National Geographic ma il posto in cui si trovava era decisamente molto di più che quello che potevano trasmettergli una manciata di foto su un giornale. Tutto intorno a lui sembrava possedere vita propria, anche l'aria stessa, non era sicuro ne del come ne del perché ma poteva sentirlo ad ogni respiro che quello che lo circondava era profondamente diverso dalla natura che aveva imparato ad amare e riconoscere sulla Terra. Muovendo i primi passi, troppo eccitato dall'esperienza che stava vivendo per guardare dove stesse camminando, si ritrovò a calpestare una delle innumerevoli pozzanghere che punteggiavano il paesaggio con un sonoro spash, riportandolo nel mondo reale.
    Merda! Ovviamente dovevo essere talmente idiota da beccare la prima pozzanghera che capitava, ecco cosa mi merito per non osservare dove metto i piedi.
    La sensazione di bagnato non era delle più confortevoli, soprattutto per il fatto che si era fatto una doccia solamente un'ora prima ed i vestiti che indossava sarebbero dovuti bastargli per almeno altri due giorni per rispettare il rigido budget che aveva a causa delle sue finanze ristrette. Anche se magari avrebbe fatto meglio a pensare a qualcos'altro in quel momento, come darsi un occhiata intorno per vedere se ci fosse qualche indizio su come poter riuscire a tornare indietro, ricordandosi le parole che aveva pronunciato il professore prima che venissero trasportati nel Caos Elementale. Si diede una scrollata veloce, giusto per rimuovere il grosso dell'acqua e fanghiglia che avevano impregnato il suo paio preferito di scarpe, e poi successivamente fare mente locale su quanto aveva detto Mendeleev quando li aveva introdotti a lezione, dopo aver usato quel "nostro" che sapeva così poco di plurale majestais, cosa che invece molti dei suoi insegnanti a Ilvermorny amano tanto usare, ma piùttosto di qualcos'altro di non meglio specificato e che probabilmente avrebbe fatto volentieri a meno di sapere. Gli aveva intimato di studiare ed osservare ciò che li circondava, e che ciò che cercavano era presente intorno a loro tanto quanto interno a se stessi, a partire dall'elemento che percepivano più vicino alla loro essenza. Un idea gli illuminò la mente, sapeva bene che non avrebbe avuto alcuna utilità immediata ma la tentazione e la curiosità di vedere cosa sarebbe accaduto erano fin troppo forti per non cedervi, e dopo essersi accovacciato vicino alla pozzanghera che aveva precedentemente calpestato e essersi guardato intorno una manciata di volte, con un lieve movimento raccolto delle mani verso l'alto cercò di far alzare una piccola massa d'acqua dalla superficie, si sentiva di nuovo come da bambino, quando il mondo era ancora qualcosa di nuovo e sconosciuto in attesa di essere scoperto ed esplorato, ed il luccichio che aveva negli occhi ne era la prova. Una volta rialzatosi e spolveratosi le ginocchia decise che era finalmente ora di smetterla di giocare e prendere la sua situazione attuale un po' più sul serio, dato che per quanto avrebbe voluto rimanere a studiare quel posto più a lungo non aveva la minima intenzione di essere l'ultimo a completare quella lezione e si mise quindi ad osservare il territorio circostante alla ricerca di qualche segno che gli consentisse di capire come proseguire, quale fosse la direzione migliore o magari se ci fosse qualche altro studente li con lui, consapevole che sarebbe stato sicuramente più facile destreggiarsi in quel posto con qualche aiuto piuttosto che da soli.
    ❝I see it through your eyes, beneath the durban skies❞
    SCHEDA HUMAN 21 AMAZED NERD
    code © psìche

    Elemento Principale: Acqua
    Elementi Affini: Aria
    Scenario Scelto: 4
    Altre Materie: N/A
     
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    Sam
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    Per un amante della natura e dei fenomeni particolari come te questo posto deve essere sicuramente più che affascinante. Cominci a giocherellare con l'acqua delle pozzanghere, il tuo elemento (CD: 42; punteggio: 54, i dadi mi dicono che la Forza scorre potente in te) in modo da cominciare anche a fare un po' di pratica con questa nuova magia. L'acqua che riesci a sollevare è viva e pulsante, forse è per questo che nel sollevarla hai sentito una discreta resistenza. In effetti, quella pozzanghera dove sei caduto è ben strana. Mentre sei impegnato a guardare il filo d'acqua che si agita sulla tua mano, ti sembra quasi di vedere qualcosa di diverso specchiarsi nella pozza. Non più nubi grigie e un cielo terso, bensì sabbia di un colore intenso e acceso. Quando rivolgi di nuovo lo sguardo all'acqua, tutto sembra essere svanito. Non tutto è come sembra, esclama quasi nitidamente una voce che permea l'aria stessa. Anzi, per essere più precisi, permea l'acqua che sei riuscito a sollevare... o forse è l'acqua stessa. Ti mostra per un secondo che può sfuggire al tuo controllo contorcendosi in un movimento circolare e dolce, per poi tornare ad una stasi quasi completa. Scusa, non sono riuscito a resistere. Vedere le reazioni dei maghi a posti come questo è sempre divertente. Sono Iaem, comunque. I movimenti delle persone presenti ti distraggono per qualche secondo. Ti guardi intorno, notando Zed ed Eris a pochi metri da te verso nord, e l'ambiente che si profila: steppa, steppa e ancora steppa a nord, zolle di terreno paludoso ad ovest, colline a sud da cui nasce un piccolo fiumiciattolo che si perde nella zona più acquitrinosa, ancora colline a est, pur se più secche e meno morbide. Sopra di te il cielo è carico di nubi che sembrano concentrarsi verso le colline verdeggianti e il fiumiciattolo. Non c'è una vera e propria direzione, una strada o un passaggio maggiormente battuto. Sembra in tutto e per tutto un posto deserto.
     
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    Zed Cornelius Murray ( ) - Moth - the awkward guy
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    Neanche il tempo di rendersi conto di non essere più solo in quel luogo - ci aveva sperato? Assolutamente sì. Era stato esaudito? Assolutamente no - che degli elicotteri avevano deciso di prenderlo di mira. Dico elicotteri perchè, prima che uno di questi adorabili esserini succhiasangue fosse abbastanza veloce da pungerlo, Zed pensò esattamente questo di quelle creature. Non aveva assolutamente nulla in contrario agli insetti, specie a casa loro, a patto però che rispettassero dimensioni adatte a renderli facilmente schiacciabili con una manata. Quegli zanzaroni, invece, avevano a loro disposizione un set di repliche di Excalibur al posto dei pungiglioni, e la prima puntura il ragazzo la sentì tutta. Lo sentì dipanarsi come una scarica elettrica, dal punto colpito fino in profondità, mentre con un pugno cercò istintivamente di allontanare quella bestiaccia maledetta, accompagnando tutto con un improperio diretto alle mutande di un certo Godric fondatore di scuole e casate dalla dubbia serietà. Il gesto rimase però appeso a metà, perchè come obbedendo a qualche comando esterno, la sua mente decise di divagare per qualche istante, portando con sè anche lo sguardo dal blu impossibile di Zed. Sguardo al cielo, sguardo a quelle nubi che si stavano addensando, esattamente come quella volta. Nere, incazzate, la calma piatta che non lascia presagire nulla di buono. Ma cosa c'era di strano? Non lo sapeva, ma c'era. Inclinò la testa, perplesso, curioso, preso come una falena viene attratta dalla luce di una lampada.
    Il ronzio degli altri elicotteri, parenti del bombardiere che già aveva scaricato la sua furia, lo riscosse d'un tratto. Strizzò gli occhi, dominando quell'istinto che gli diceva di gettar su di loro il proprio sangue trasfigurato in arma. No, Zed, no. Non era il luogo, non il momento, nulla di simile. Doveva ricordare questo: là dentro, non era Moth. Era solo Zed. Lo Zed scisso da ogni altra questione, chirurgicamente tagliato fuori da questioni losche od illecite.
    Organizzò un'idea di difesa, cercando di imbrigliare quei pensieri che niente, si erano fissati sulle nuvole e lì avevano tutta l'intenzione di rimanere. Mosse il corpo, imprimendo con le mani e le braccia un movimento del tutto simile a quello che avrebbe realizzato grazie alla magia. Del tutto inutile, certo scenografico. La verità era che aveva bisogno di concentrarsi, focalizzarsi.
    Cercò di muovere l'aria, a ridosso di quelle creature volanti, di modo da imprimere una veloce e violenta sferzata. Un movimento breve, abbastanza da sbilanciare il volo di quelle creature e dirigerle altrove. Magari verso bersagli più appetibili, gli altri due ad esempio. (Manipolazione semplice per dare una ventata alle bestiacce, in pratica)

    the heart is deceitful above all things,
     
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    · empatich · 22 years · half fairy · neutral good ·

    «
    Ehi » l'esclamazione improvvisa le uscì in modo istintivo dalle labbra, quando Amir spruzzando l'acqua bassa della sponda del fiume in tutte le direzioni. Senza pensarci la bionda portò la mano destra davanti al corpo, tentando di far leva sull'affinità che la collegava quell'elemento incorporeo per provare a fermare gli schizzi ed evitare così di far la fine di un piccolo pulcino bagnato. Ridendo avrebbe mosso le dita in direzione del fiume, facendo zampillare le piccole gocce d'acqua fino a farle tornare nel corso d'acqua, ovvero nella loro casa. Spostandosi verso il muso del cavallo. Abbassò lo sguardo, individuando un piccolo ciuffo d'erba che poteva essere adatto a diventare un piccolo spuntino per l'animale. Muovendo in piccoli gesti l'arto destro, cercò con la giusta concentrazione di far spostare l'erba dal terreno fino al palmo della mano. Se la manipolazione fosse avvenuta con successo, avrebbe teso il braccio per direzionare il pasto vegetale verso Amir, sorridendogli. « Ma che ti prende? » chiese all'equino, che Fee poteva intuire essere visibilmente nervoso. Non ebbe però bisogno di risposte. Subito dopo infatti, grazie al legame con la natura, tutto le fu sorprendentemente chiaro. Allerta. Ogni cosa in quello strano ed affascinante paesaggio sembrava gridare imminente pericolo. Anche Diana, il suo spirito guida che fin'ora aveva sempre mostrato pacatezza, sembrava irrequieta. Le chiare sopracciglia della mezza fata si aggrottarono, mentre volgeva di continuo lo sguardo attorno a se. « Forse sarebbe meglio spostarsi verso la steppa » mormorò agli altri due, in particolar modo al cerbiatto, che avrebbe dovuto aiutarla. Difficilmente, visto che neanche lei sapeva in cosa avrebbe dovuto darle una mano. A scappare da ciò che stava per arrivare forse? Il problema principale era che Felicity non avesse la più pallida idea di cosa si stagliava all'orizzonte. Portò l'anello con il catalizzatore in entrambe le mani, per lasciarlo poi nel palmo destro e portandoselo all'orecchio. « Gehor » esclamò, provando così a potenziare il suo udito, che sarebbe avvenuto solo se per qualche istante avrebbe sentito risuonare la voce della madre defunta. Socchiudendo le palpebre cercò di captare e distinguere ogni più piccolo rumore nel raggio di quanto le permettessero le sue orecchie. Passò poi ad osservare la pesante coltre di nubi preoccupata, tentando di vedere al di là delle nubi nel momento in cui qualcuno parlò. Il minuto corpo sobbalzò dallo spavento, facendo scattare il volto in tutte le direzioni. Ma non riuscì a vedere altro di ciò che già aveva visto. « Chi?.. chi sei? » pensò subito che sarebbe stato più opportuno chiedere cosa sei, sentendo i battiti del cuore accelerare. Non sapeva se quella presenza fosse là in amicizia o se potesse avere intenzione di far del male a lei e i suoi animali. Qualcosa dentro di lei le suggerì che era la prima la scelta più probabile. « Io sono Felicity. » si, si stava presentando a qualcosa che non riusciva a vedere. La gentilezza era un simbolo caratteristico del suo essere e non c'era niente che potesse far si che ciò venisse a mancare « e loro sono Diana e Amir » indicò gli animali vicino a lei, senza minimamente pensare a quanto potesse sembrare pazza se qualcuno l'avesse vista in quel momento « sai per caso come si può costruire la propria meta? O.. o almeno da dove iniziare.. » il tono di voce si andò via via abbassando, fino a diventare un accennato sussurro. Si sentiva totalmente smarrita in quegli attimi. Doveva ritrovare la giusta concentrazione se voleva essere pronta a ciò che stava arrivando e che sembrava ormai imminente.
    felicity daisy johnson

    «
    In a magical forest among the purple ice plants
    the queen fairy floats by inside a bubble and chants
    Come to me all fairy lights and play softly among your flutes"
    hundreds of fairies fly to her in a great multitude they swoop.
    Soft music from the fairies make the flowers start to sway
    bending low and high reaching for the sky they splay.
    The flowers bouncing each bubble with a fairy inside
    giving each a beautiful and peaceful joy ride.

    © .isabella.



    Skills(Azioni utilizzate nel post

    » Manipolazione Semplice
    Requisiti: 18
    Il mago è in grado di muovere l'elemento a lui più affine. Questo tipo di manipolazione elementare consente di spostare minimamente:
    una manifestazione elementale in movimento [massimo 50cm]
    una manipolazione elementale statica [massimo 1m]
    Tale spostamento può avvenire in un'unica direzione, senza cambiare traiettoria. La CD sarà inferiore per gli elementi a cui il mago è affine [Massimo 2]. (Due azioni. Una tenta con l'acqua e una con l'erba)

    » Nome: Potenziamento Uditvo
    Requisiti: >26 I lezione I anno
    Tipologia: Potenziamento / Incantesimo
    Descrizione: L'incantesimo permette di potenziare il senso dell'udito. (+2 all'udito del pg durante la lezione)
    Formula: "Gehor"
    Movimento: Stringere la pietra catalizzatore in entrambe le mani, passarla in quella dominante e portarla all'orecchio pronunciando la formula. Se l'incantesimo funziona lo studente sentirà una melodia a scelta provenire dalla pietra. (3 turni)

    » Cerca di distinguere i rumori intorno a lei

    » Prova a vedere oltre le nubi

    Bonus del PG/Bonus Razza

    » controllo elementale dell'erba: +5
    Sbloccata: Bonus ibrido

    » capacità di volare.
    Sbloccata: Bonus ibrido
    Le fate possono volare, ma non ad altezze esagerate in quanto le loro ali sono molto fragili.

    » debole all'elemento del ghiaccio. -5
    Sbloccata: Malus ibrido

    » ecoempatia
    Sbloccata: I lezione I anno Magia Bianca(Recupero)
    Requisiti: quarta lezione, CAPACITA' EMPATICHE, ELEMENTO ERBA
    Tipologia: Incantesimo di percezione delle emozioni
    Descrizione: il mago ematico può percepire le condizioni dell'ambiente naturale circostante, o più specificatamente di una pianta. Sono inclusi tutti gli ecoambienti (foreste, deserti, tundre, lagune ecc). Il mago può così percepire se l'ecosistema è in agitazione, oppure è tranquillo. Il mago può sapere inoltre se è statoè manipolato dalla magia.
    Formula: sufficienti alcuni minuti di concentrazione, più il mago è esperto ad empatizzare con l'ambiente, più gli sarà facile. Il tocco può aiutare in questi casi.
    Movimento: none

    » empatica:
    Sbloccata: caratteristica innata
    Mago che riesce a percepire le emozioni e le sensazioni altrui e che sviluppa uno stretto contatto emotivo con il mondo che lo circonda (perciò ne può essere influenzato sia positivamente che negativamente).

    » potenziamento Sensoriale Passivo - UDITO E OLFATTO
    Requisiti: Partecipazione alla I lezione I anno
    Tipologia: Potenziamento
    Descrizione: Lo studente riceve un potenziamento di +1 ad un senso a sua scelta. Questo potenziamento rimane di BG
    Formula: //
    Movimento: //

    » area di sensibilità animale
    Requisiti: Partecipazione alla I lezione I anno
    Tipologia: Percezione
    Descrizione: Una volta conosciuta la propria area animale affine (fra rettili, insetti, marini, volatili e mammiferi) il mago sarà facilitato in approcci con le creature appartenenti alla propria area (diminuendo di 3 la CD di ogni azione relativa ad un approccio o attacco alla relativa creatura)
    Formula: //
    Movimento: //

    Skill sbloccate:

    » Manipolazione Semplice
    Requisiti: 18
    Il mago è in grado di muovere l'elemento a lui più affine. Questo tipo di manipolazione elementare consente di spostare minimamente:
    una manifestazione elementale in movimento [massimo 50cm]
    una manipolazione elementale statica [massimo 1m]
    Tale spostamento può avvenire in un'unica direzione, senza cambiare traiettoria. La CD sarà inferiore per gli elementi a cui il mago è affine [Massimo 2].
    Info

    » elemento principale: erba

    » elementi affini: terra e acqua

    Lezioni già svolte:

    » I e II lezione I anno magia bianca: entrambe 30

    » I e II lezione I anno criptozoologia: 30 alla prima e 26 alla seconda

    » I e II lezione I anno evocazione: 28 alla prima e 26 alla seconda

     
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  17. Elemento principale: Acqua

  18. Elementi affini: Erba, Aria

  19. Altre materie: nessuna, è la prima "lezione" a cui partecipo


  20. Kynewulf
    Gordon
    Quel luogo era a dir poco fantastico. Non solo a livello di ambiente che era spettacolare, ma c'era un silenzio,una pace che normalmente mi potevo solo sognare. Venni accolto da un vento fresco che, col caldo che vi era, non poteva che giovare alla mia salute.
    Dopo quel momento di pura contemplazione, decisi di cominciare a scalare una delle guglie così da poter capire meglio dove mi trovavo.
    Continuai a salire, facendo poche pause strategiche. Prestando attenzione a dove mettevo i piedi, visto che vi era sabbia. Una sabbia strana che non dava il sentore di essere.. morta, ma capace di dare vita e visto che vi erano alberi qui o lì, non era poi così strano, ma al contempo lo era.
    La scalata durò diverso tempo, ma alla fine raggiunsi una sorta di piattaforma, alla quale mi presi un momento per riprendere fiato, ero abbastanza in alto da poter capire qualcosa in più e mi guardai attorno ancora una volta.
    Guardai versi sud, dove non si vedeva molto ma presumibilmente le montagne si infittivano. Quindi spostai lo sguardo nella direzione opposta, dove invece sembrava esserci un pendio più semplice che scendeva. Sentivo una sorta di sicurezza da quel luogo, nonostante tutto. Da che parte andare? La risposta giunse poco dopo, quando udii una voce, bassa come un sussurro ed allo stesso tempo chiara. E lì decisi infatti guardai verso l'alto Per fortuna sono sportivo.. commentai tra me e me prima di avvicinarmi alla parete e riprendere la scalata per raggiungere quella voce, volevo sapere cosa diceva, anche se stavo scegliendo la strada più complicata, meno agevolata.
    Conoscevo moltissime persone che, piuttosto che non fare fatica, avrebbero scelto di scendere, verso quel pendio che conduceva probabilmente ad una pianura. Ma la vita, si sa, è fatta di scelte ed ostacoli e non è detto che, scegliendo di scalare una montagna o quel che sia, si incontrino più ostacoli rispetto ad una strada in discesa. Certo non potevo saperlo, ma quella voce mi aveva incuriosito, senza contare che sentivo, in qualche modo, che se non fossi salito ancora, me ne sarei pentito in qualche modo. Al limite, potevo sempre decidere in seguito di scendere, nulla me lo avrebbe impedito, beh a meno che non sbucasse qualcuno o qualcosa con quell'intento, certo.
     
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    merci pour le venin
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    MARLOON YALES ♢ SHEETVOICE
    Prima ancora di varcare la soglia dell'aula designata alla lezione di Magia Elementale, Marloon, nella propria testa, possedeva già una fotografia sfocata di Watson Mendeleev con cui confrontare la figura originaria. Era stata Ayumu - la quale nell'ultimo periodo sembrava più determinata che mai ad assicurarsi che il riccioluto prendesse sul serio la propria carriera accademica, neanche ne determinassero le sorti dell'intera umanità - a presentarglielo come uno tra i professori più capaci e competenti, ma pur sempre uomo schivo e dal comportamento sostenuto. La intimoriva; così aveva detto la nipponica. Il ragazzo, dal canto suo, nell'osservare finalmente l'insegnante con i propri occhi si era sentito tutto menché intimidito; ne aveva tratto un certo sollazzo, a dire il vero. Marloon aveva, in passato così come capitava ancora nel presente, speso una quantità notevole del proprio tempo a bordo delle metropolitane di New York, sufficiente a permettergli di capire, oramai, quando qualcuno stesse affrontando una vera e propria conversazione all'interno della propria testa; i segni potevano essere molteplici: c'era gente che annuiva tra sé, oppure dissentiva con cenni del capo, altri, invece, muovevano impercettibilmente le labbra, oppure si lasciavano andare a vere e proprie smorfie del viso. Insomma, i segnali potevano essere più o meno marcati, ma di una cosa lo sguardo esperto del riccioluto poteva essere sicuro: Watson Mendeleev se la cantava e se la suonava, dentro la propria testa.
    Forse proprio per questo l'idea di lasciare che quel tizio lo spedisse in chissà quale parte del mondo - oppure dell'ultramondo, o dell'altro mondo, o in qualsiasi tipologia mondo fosse riconducibile il luogo criptico tratteggiato dai discorsi di quel professore dall'aspetto piratesco - non suonava particolarmente allettante alle sue orecchie. Per un attimo aveva preso in considerazione la possibilità di svignarsela dall'aula, così da evitare a pie' pari quella che, ne era certo, si sarebbe rivelata una notevole quantità di grane da risolvere; per quanto riguardava il fronte Ayumu, avrebbe senz'altro potuto omettere la propria dipartita dalla lezione e limitarsi ad assecondare gli sproloqui della nipponica sulla magnificenza di Watson Mendeleev, così da risparmiarsi persino una ramanzina non richiesta nello stile di dannazione, Marloon, devi studiare! e numerosi insulti in giapponese annessi. Sì, come piano non sembrava far una piega - o meglio, ne faceva eccome, ma il riccioluto si sforzò di stirarne mentalmente quante più possibili ed ignorare, invece, tutte le altre - e lo aveva quasi del tutto convinto ad abbandonare la classe con un professore, tante care cose, quando un intenso bagliore lo aveva avvolto a tradimento. Non era riuscito a vedere più niente, almeno non per una manciata di istanti, e l'unico, sottile ponte con la realtà aveva preso forma nella voce rauca e melliflua di Mendeleev, che pareva rimbombargli nelle orecchie come un eco mentre li scortava all'interno di una nuova dimensione, invitandoli a trovare un modo per uscirne. Alla grande, insomma.
    Anche una volta estintosi il bagliore, l'intensità della luce, nell'ambiente in cui Marloon si ritrovò catapultato, rimase di un vigore sufficiente da costringerlo a sbattere dapprima ripetutamente le palpebre, così da abituarvisi più in fretta, mantenendo poi gli occhi appena più socchiusi del normale, le sopracciglia aggrottate di conseguenza, nello spontaneo tentativo di proteggere la retina da quella naturalistica luminosità poco familiare ad un giovane newyorkese che, per tutta la vita, aveva avuto come massima definizione di natura Central Park.
    La natura, quella vera, adesso si palesava a lui come qualcosa di indefinito. Ovunque riuscisse ad arrivare con lo sguardo, Marloon non scovava nessun tipo di confine. Il panorama apertoglisi davanti sembrava pressoché un ripetersi infinito dello stesso quadro: pareti rocciose che si stagliavano per metri e metri verso l'alto, come stalagmiti createsi dal nulla; colline pietrose che si alternavano con dirupi scoscesi, costellati da arbusti e detriti; una distesa di rocce e sabbia rossastre, interrotta, di tanto in tanto, da agglomerati di alberi sempreverdi. A pochi minuti di distanza dalla sua comparsa in quello scenario, il ragazzo poteva già avvertire il clima caldo appiccicarglisi alla pelle scoperta delle braccia, così come al collo ed al volto; di tanto in tanto, si sollevavano folate di vento tiepido pronte a regalare un minimo di sollievo all'epitelio già accaldato, ma che sembravano più che altro esser buone soltanto a scompigliargli i riccioli e sollevare ulteriore terra bruciata. Marloon inarcò un sopracciglio, in un'espressione di improvviso divertimento, non potendo far a meno di chiedersi se il famigerato Caos Elementale avesse luogo, più che in un'altra dimensione, semplicemente nel cuore delle Pikes Peak, in Colorado; magari quella di Mendeleev non era altro che una fregatura per i novellini del corso ed in realtà non aveva fatto molto più se non spedirli da qualche parte in Arizona, forse nel Gran Canyon. Sarebbe stato un tiro da maestro, dannazione, ma tutto sommato dubitava che si sarebbe imbattuto in qualche pullman di turisti a cui scroccare un passaggio per tornare a casa. Certo, la speranza era l'ultima a morire.
    Rassegnato - e, sebbene forse non lo avrebbe ammesso, perfino incuriosito - alla consapevolezza di dover affrontare le bizzarrie che, su questo non v'erano dubbi, presto sarebbero comparse lungo il proprio cammino, Marloon si limitò a portare la mano destra a stendersi vicino alla fronte, così da offrire riparo ai propri occhi dall'accecante luce del sole, scrutando quanto più lontano potesse consentirgli il proprio sguardo, in cerca di un qualcosa - o un qualcuno - che potesse dargli almeno un'idea sul da dove diamine cominciare per uscire da quella situazione.
    -
    Scenario number one.
    Elemento principale: Fulmine.
    Elemento affine: Fuoco.
    Altre skills eheh non ho mai fatto un czz perché sono pessima: Psicocinesi 26
     
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    Jonathan Diego Wetmore
    « The greatest pleasure in life is doing what people say you cannot do. »
    ΨΒZ ▪ student ▪ 22 Y.O. ▪ british ▪ sheet©

    A giudicare dalle occhiaie marcate e dalla serata da poche ore terminata, nessuno avrebbe potuto immaginare che ad occupare la mente di Diego ci fosse qualcosa di più rispetto ad una scimmietta dal fare simpatico che, sonoramente, sbatteva a ritmo i piatti di una batteria. Tuttavia, una volta che la mancina ebbe raggiunto gli occhi assonnati per proteggerli da una nuova ed insolita luce, un'intera orchestra di pensieri cominciò definitivamente ad annebbiargli la mente.
    Una volta giunto in classe aveva cominciato a temere il peggio e a fantasticare su quale assurdo mostro avrebbe dovuto affrontare durante quella lezione. Insomma, i professori sembravano avere un debole per scenari apocalittici ed umanoidi informi e, dopo quasi un anno, Maciste ancora non poteva definirsi abituato. Eppure quel giorno Mendeleev riuscì a stupirlo e a fargli quasi rimangiare ogni brutto pensiero partorito durante il tragitto che conduceva lui ed i suoi confratelli alla classe di Magia Elementale.
    I suoi occhi stanchi furono invasi da una scintilla di eccitazione non appena riuscirono a distinguere il profilo delle varie vette e guglie. Era un paesaggio così familiare per lo spagnolo, tanto da riuscire a svegliarlo una volta per tutte dalla sua pessima condizione di festaiolo post-festa. Aveva visitato numerosi parchi che offrivano il medesimo panorama durante i suoi viaggi e aveva apprezzato ogni scarpinata percorribile al loro interno. Così rimase qualche istante in silenziosa contemplazione, osservando dapprima l'insieme ed in seguito i particolari di quell'interessante luogo naturale. Fece vagare lo sguardo sulle vette rocciose, cercando quelle più solide in vista di un'eventuale arrampicata e quelle meno sporgenti che avrebbero potuto facilmente ospitare un sentiero. Poi i suoi occhi cristallini si posarono sui pochi alberi presenti ed infine sul terreno, lo stesso che sottostava ai suoi piedi. Con calma si ritrovò a sfregare una delle sue adorate scarpe da ginnastica sulla sabbia, sperando di vedere qualcosa al di sotto di essa per semplice curiosità. Non aveva dimenticato il motivo per cui si trovava in quel luogo, sapeva di dover familiarizzare con un ambiente tecnicamente sconosciuto, eppure si limitò ad un'analisi forse superficiale a causa della totale assenza di pericoli visibili. Avrebbe fatto affidamento solo sul suo istinto, come sempre, e se la situazione avesse continuato ad apparire morta, avrebbe semplicemente cominciato a cercare la vetta più consona ad una sana ed avventurosa arrampicata.
    narrato ▪ «parlato» ▪ ascoltato



    Azioni e Skills
    • Si guarda intorno (osserva un po' tutto, anche il terreno)
    Bonus e info
    • Elemento principale: Fuoco
    • Elementi affini: Aria, Terra
    • Scenario 1
    • Evocazione 30, 22; Alchimia 27; Runica 28
     
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    Meggie
    20 || Single || Scheda
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    Nicholas, Christian, dobbiamo fare il recupero,se siete svegli è un buon inizio. Oh,buongiorno, Christian,sei puntuale come sempre, devo dire che è una delle tue qualità. Sì,lo so che non sei socievole ma la puntualità è importante, suppongo perchè tu non passi la notte a lavorare, a fare sesso o qualsiasi altra cosa faccia Nicholas,tu dormi e basta. Benissimo, anche il professore ne terrà conto sopratutto perchè tu stai studiando e pobrabilmente passerai l' anno, non vai neanche al mare come fa Nicholas.
    Va bene un pò di piacere ma esiste anche il dovere comunque guideremo il nostro amico fino all' aula sempre che non ci metta tanto a svegliarsi...

    Non vado al mare neanche in estatefu la lapidaria risposta del ragazzo che scrollò le spalle. Meggie non aveva voluto imporgli la sua compagnia ma pensava fosse carino facessero la strada tutti e tre insieme nonostante il fastidio che Christian aveva nei suoi confronti. Fastidio che le dispiaceva ma comunque cercava di dosare le parole quando era in sua compagnia e di non fare domande nè commenti sulla sua vita, di non impicciarsi troppo.
    Per questo non commentò la sua affermazione e per fortuna Nicholas emerse dalla sua stanza pochi minuti dopo. E Plummer? L' hai lasciato da solo? O almeno gli hai dato qualcosa con il tuo odore? Io l' ho fatto con Blue,per non farla sentire sola. Lo hai rassicurato che tornerai presto? Questo è importante così non si sente abbandonato a se stesso. Sai,per me è molto importante perchè....
    Meggie, Plummer è in grado di cavaserla da solo, me l'ha già dimostrato una volta quindi non ho problemi. Insomma, è libero di circolare e incontrare chi gli pare Nicholas riassunse così il suo concetto di avere un animale o un rapporto in generale.
    Mentre scendevano le scale, Meggie disse che se era così allora il cerbiatto non si sarebbe sentito solo poi si prestò come sua guida incoraggiando Christian a fare lo stesso. Osservò delle pause nel parlare in modo che i due ragazzi potessero consultarsi, sembravano andare d'accordo, non si stupiva dato che Nicholas parlava nella quantità giusta,lei si chiedeva come facesse, aveva un contaparole automatico in testa? Lo invidiava, anche lei avrebbe voluto averne uno.
    Christian lo guidava tra corridori e scale, a lei non rimaneva altro che tenere il loro passo. Disse loro di aspettarla un paio di volte,infine raggiunsero l' aula.
    Arrivarono a metà discorso, Meggie si sistemò nel primo banco libero ma non per molto dato che stava per essere trasportata nel Caos Elementale, una cosa su cui la ragazza aveva un pò di domande sulla dimensione ma supponeva che avrebbe trovato le risposte una volta lì.
    Una luce forte la circondò e lei socchiuse gli occhi per poi riaprirli quando il bagliore svanì,in che paesaggio particolare era capitata? Si guardò intorno, sistemandosi il cerchietto rosso sui capelli castani.
    Era praticamente sulla metà di una riva dagli strani colori,giallo,verde,blu però era affascinante guardarli e l'altra sponda aveva le stesse sfumature,in mezzo c'era un piccolo fiume, una piccola linea d'acqua.
    Meggie era molto curiosa, per questo si girò e sfioròcon una mano la riva per sentire con il tatto com'era fatta.
    Poi ritornò a guardareverso la riva opposta, forse doveva seguire il corso del fiume per capire il paesaggio,non aveva mai visto niente di simile in vita sua e le piaceva moltissimo.
    Quindi si incamminò lungo la superficie concava ma si rese conto che era difficile non scivolare sopratutto per lei che aveva delle ballerine ai piedi,erano le sue scarpe di tutti i giorni ma non aveva potuto prevedere che si sarebbe trovata in quella situazione, per risolvere il problema doveva chiedere aiuto al suo elemento,l'aria.
    Non chiuse gli occhi perchè non poteva ma si concentrò sull'evocare una piccola corrente in modo da essere sostenuta sulla riva.


    CODE&GRAPHIC BY HIME





    Skills utilizzate nel post
    Manipolazione Semplice
    Requisiti: 18
    Il mago è in grado di muovere l'elemento a lui più affine. Questo tipo di manipolazione elementare consente di spostare minimamente:
    una manifestazione elementale in movimento [massimo 50cm]
    una manipolazione elementale statica [massimo 1m]
    Tale spostamento può avvenire in un'unica direzione, senza cambiare traiettoria. La CD sarà inferiore per gli elementi a cui il mago è affine [Massimo 2.
    Bonus del PG/Bonus Razza
    Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipiscing elit. Donec sit amet tortor placerat, rutrum felis ut, vulputate neque. Sed ac felis sodales, luctus quam nec, feugiat tellus. Vivamus a purus vel velit malesuada volutpat. Cras quis neque augue. Morbi in semper sem. Aliquam lacinia massa ut nulla ultrices semper. Ut a semper arcu. Nam in justo blandit, egestas enim quis, imperdiet felis. Donec semper sapien metus, ut vestibulum ligula tempor ut. In dui nisl, ullamcorper at nulla vitae, tristique tempor est. Aliquam tellus felis, consequat ut tempus sit amet, commodo eleifend elit. Fusce eget auctor sem.

    Meggie è nello scenario 3
     
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