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.if at some point we all succumb for goodness sake let us be young, 'cause time gets harder to out run and i’m nobody, i’m not doneSorseggia il suo tè girando lentamente il fondo di miele. Le gambe irregolari sono nascoste al di sotto della cattedra. Sono ragazzi nuovi quelli che avrà davanti a breve, giovani a cui mostrerà pian piano anche le sue deformità, ma per il momento lascia solo al viso l'onere di mostrare loro barlumi di una magia tanto antica da essere quasi sconosciuta. Al di sotto della benda l'occhio del drago si muove rubizzo, segnala l'agitazione di Faquarl. Dopo mesi in cui sono diventati professori, finalmente anche lui riesce a coglierne l'aspetto più piacevole. Ha accantonato la sua naturale ritrosia, l'austerità data dalla sua natura, finalmente si abbandona ad un vezzo più umano. Prosper gli lascia il giusto spazio per assaporare l'aria dell'aula, lo sente carezzevole nella sua frenesia. Credeva di dover aspettare molto più a lungo prima che la sua ostinazione gli permettesse di riprendere le vesti del Maestro che aveva accanto a Tolomeo. Sono vesti malinconiche per lui, l'aspetto di un passato che cerca fin troppo spesso di dimenticare e stringere nella solitudine mancata della sua mente. Prosper lo sente sempre. Lo sente e lo comprende, poiché a differenza dell'altro i suoi occhi si rivolgono alle identità di quel corpo per sostenerle e non sentirsi solo, e non controllarle come troppo spesso Ra'am fa. Per lui è impossibile comprendere il profondo dolore di Faquarl così come la delusione per aver fatto una scelta che adesso appare sbagliata. Ma nessuno di loro vuole lasciarsi andare alla malinconia. È una giornata piacevole, di quelle in cui le nubi sono troppo pigre per portare pioggia e troppo leziosamente distese nel cielo per permettere al sole di risplendere con il massimo del suo calore. Danno al mondo un profilo grigio e bianco insieme, una luce diversa e più invernale. L'ultimo baluardo della stagione ormai seccata, quella che già è stata sopraffatta dalla primavera.
Oggi vuoi aiutarmi un po'?
Credevo di esser stato chiaro. Le attività che scegliete voi due sono solo vostre, non voglio entrarci.
Mi sembravi desideroso di partecipare, oggi.
Voglio solo assicurarmi che tu sappia quello che fai. Sei diventato Maestro troppo presto.
Sono cosciente dei miei limiti, ma ho due veri Maestri con me.
Sorride, pensa a quell'occasione che ha trovato e che finalmente gli ha ridato un po' di vita. Pensa a quello che finalmente può fare per lenire il dolore delle sue assenze in quei lunghi anni. Troppi perché possa avere una giustificazione per la sua codardia. Adesso sente di essere pronto ad insegnare come Faquarl ha fatto prima di lui e Ra'am ha sempre saputo di poter fare. Si alza per appoggiarsi davanti alla cattedra, muovendosi con quel fare un po' claudicante, quando gli studenti arrivano. Sono molti, sempre di più. «Benvenuti. Non abbiamo ancora avuto modo di conoscerci. Sono Watson Mendeleev, da qualche mese vostro professore di Magia Elementale. Mi fa piacere vedere che così tanti abbiano deciso di unirsi al nostro corso» comincia, restando immobile al centro della stanza. Sente Faquarl drizzarsi preoccupato per quel "nostro" assolutamente fuori luogo. Nessuno deve sapere quante persone si agitano in Watson Mendeleev, né chi loro siano, ma a Prosper piace troppo spesso concedere indizi. «Dovrei cominciare con la teoria, ma il tipo di magia che voglio insegnarvi è di quelle che vanno prima assaporate sul campo, e poi comprese. Tutto quello che dovete sapere è che il potere di dominare gli elementi non si trova solo dentro di voi, ma nell'incontro con l'elemento stesso». Faquarl lo interrompe. Sente silente il suo desiderio di subentrare, di provare a dire quello che lui direbbe. Prova a ritrarsi per lasciargli il giusto spazio, ma il drago non è pronto.Potrebbero notare la differenza se ci scambiamo adesso.
Prosper gli concede quel compromesso ponendosi nelle vesti di Cristiano e lascia a lui quelle di Cyrano. Riprende a parlare, ripete pedissequamente gli insegnamenti che centinaia di anni addietro hanno impartito anche a lui. Le parole di Tolomeo che rivivono in quelle di Faquarl, forse nate da lui stesso o solo così forti da portare il loro peso attraverso i secoli. «Osservate ciò che vi circonda. Comprendetelo, percepitelo, e saprete governare tutti gli elementi che desiderate. Per ora, siate ambiziosi, ma anche ragionevoli, e concentratevi su quel frammento di mondo che sentite più vicino, ovvero il vostro elemento». Prosper ha ammorbidito un po' le parole che a lui sono giunte crude quando ha dovuto imparare. Vuole provare ad insegnare più che addestrare, una possibilità che fin troppo spesso sfuma e si dimentica. Infila una mano nella tasca della giacca per estrarne dei piccoli monili, molto simili a gocce di ambra. Al loro interno si agitano luci vive e soffuse. Nyhq, è il vostro momento. L'akhi si manifesta nella stanza avvolgendo i presenti con un bagliore intenso. Le parole di Watson Mendeleev raggiungono gli studenti come un eco lontano e cristallino. «Verrete trasportati in una dimensione chiamata Caos Elementale» comincia, chiudendo gli occhi per tenere a mente l'area limitata e protetta dove ha intenzione di condurli. La severità ha bisogno sempre di una carezza per risultare efficace. «Troverete il modo per uscire quando avrete compreso cosa vi circonda. Per quelli di voi che avranno bisogno di più tempo non preoccupatevi: nessuno verrà mai abbandonato». Nyhq spalanca le porte del Caos schiudendo un passaggio davanti agli studenti. Li conduce in quella piccola area da loro delimitata dove potranno apprendere. Prosper risveglia gli altri monili. Siate i miei occhi, dice ai suoi spiriti, affidandosi a loro perché possano seguire ogni studente e vigilare su di essi. Il suo pensiero è come un sussurro e una preghiera, e alla fine, anche Watson Mendeleev scompare per raggiungere il suo posto.
Vuoi rinunciare alla possibilità di dire la tua? Non è da te.
Oggi sei più spiritoso del solito. Ripeti quanto ti dico, prima di confonderli con le tue chiacchiere.narrato ◆ «parlato» ◆ pensato
Benvenuti fanciulli! Per chiarezza, questo è il recupero della prima e seconda lezione del primo anno di elementale. Potete recuperarle entrambe o solo una, come più vi aggrada. Le prime indicazioni pratiche sono:- Durata del recupero. Essendo un recupero di norma si è un po' più "liberi" con i tempi, ma per non accavallarci con le lezioni e non protrarlo troppo a lungo metterò come termine ultimo per chiudere l'8 maggio. Ovviamente potreste anche finire prima, pure molto prima, visto che la durata in senso stretto del recupero dipende da come ve la giocate.
- Scadenze. Non ci sono reali scadenze, tranne nel caso in cui arriviate a situazioni più incalzanti in cui un vostro ritardo potrebbe ripercuotersi sul gruppo o siate in combattimento.
- Ingresso. Anche qui, non avete una scadenza. Potete entrare nel recupero un po' quando vi pare, senza essere penalizzati. Tenete solo a mente che dopo ogni vostro post ci sarà un mio esito, quindi potrebbero esserci ritardi se siete un po' sfigati e beccate un momento in cui non posso rispondere. C'è anche da dire che sono naturalmente lenta perché questa è la mia seconda lezione e sono divorata dall'ansia, ma facciamo finta di no, così conservo un po' di dignità.
- Numero di post. Indefinito. Per dire che potete fare 2/3 post come venti, ai fini della lezione conta saper interagire con l'ambiente e altro.
- Da dove partite? Nel primo post potete cominciare dal risveglio, dalla sera prima, da quando entrate in aula, da quel lontano ottobre del 2007, o direttamente dallo scenario scelto nel Caos Elementale. Un po' come vi pare, tanto ai fini della lezione non cambia, quindi muovete i vostri personaggi come preferite.
- Scenari. Potete scegliere da dove partire, se volete organizzarvi in off per formare dei gruppi e stare tutti insieme da una parte bene, se no potete anche fare da soli. Gli scenari fra cui scegliere sono:
- il pacco n°1, molto scenico e affascinante, francamente non il massimo se non avete scarpe comode.
- Scapolottina n°2. Appare un po' desertico (no, è davvero un deserto), forse non il massimo per chi preferisce un Mai Tai a bordo piscina mentre chiacchiera sugli scoop del momento.
- N°3, dove potrete sentire le reminiscenze dei più classici documentari sugli animali. Perché si sa, i corsi d'acqua attraggono tutta la fauna del pianeta. Non molta nel Caos Elementale, non vorrei rimaneste delusi.
- Dulcis in fundo, lo scenario n°4. Quello senza sabbia, per gli amici.
- Leggi della fisica e quanto ce ne freghiamo. Come magnificamente riassunto dall'incipit di questo punto, nel Caos Elementale le leggi della fisica potrebbero abbandonarvi. La predominanza degli elementi è assoluta, pertanto tenete a mente che qualsiasi creatura elementale gioca in casa, voi no.
- Alleati e autoctoni. Non siete stati spediti in una dimensione vuota e desolata, tutt'altro. Ci sono creature, spiriti, cose non meglio identificate. Non tutti vi attaccheranno per forza, così come non tutti vorranno aiutarvi, ma sta a voi decidere come gestire le azioni diplomatiche e non con chiunque incontrerete.
- Cose che mi servono in off
prima che debba venire a cercarvi. Ricordatevi di scrivermi in off le seguenti informazioni:- Elemento principale, alias quello che avete scelto per il vostro pg. In tal proposito vi linko la discussione con delle descrizioni degli elementi e il modo in cui si orienteranno le skills ottenibili. Ovviamente non sono descrizioni esaustive, potete interpretarle anche in modo vostro, purché mi sappiate giustificare perché il vostro pg è affine ad un elemento e non ad un altro (es. il fuoco può non essere solo distruttivo, magari voi avete la componente della profonda istintività o come vi pare).
- Elementi affini. Non sono elementi su cui a questo livello avete un potere diretto, se non per la Manipolazione Semplice che vedrete più sotto, ma anche questi sottostanno alla legge di "affinità" con il pg. Insomma, dovete pensare a come è fatto il vostro personaggio e il resto vien da sé. Sempre nella discussione degli elementi, trovate anche i vantaggi/svantaggi di avere elementi affini. Se vi interessa dateci un'occhiata, se no andate a istinto, funziona pure così. Comunque, potete sceglierne da 0 a 2 massimo, considerando che non potrete cambiarli più, salvo in casi eccezionali, e che al secondo anno dovrete scegliere fra cambiamento di stato o ibridazione, nel secondo caso vi conviene scegliere gli elementi con cui vorrete ibridare il vostro (massimo due, per l'appunto). I due elementi affini non possono essere ibridati fra loro. Vi scrivo le ibridazioni possibili se volete darci uno sguardo (anche qui, non dovete scegliere per forza in base alle ibridazioni future, è più importante seguire il temperamento del vostro pg):
- Terra+Fuoco → Lava
- Terra+Acqua → Fango
- Acqua+Erba → Melma (Terreni paludosi in senso stretto)
- Acqua+Aria → Nebbia
- Erba+Terra → Corallo
- Fuoco+Aria → Nubi Ardenti
- Eventuali altre materie. Se avete già sostenuto altre lezioni, scrivetemi anche quali e con che voto, così che possa regolarmi su quello che potete o non potete fare.
Scusate se sono logorroica, è purtroppo una condizione con cui lotto (inutilmente) da una vita. Giuro che abbiamo quasi finito.
Vi spiegherò di volta in volta come funzionano gli incantesimi che sbloccate, quindi ora "state senza pensieri". Per adesso potete usare solo questa skill di elementale. Sotto spoiler c'è una piccola spiegazione degli incantesimi:
Manipolazione Semplice
Requisiti: 18
Il mago è in grado di muovere l'elemento a lui più affine. Questo tipo di manipolazione elementare consente di spostare minimamente:- una manifestazione elementale in movimento [massimo 50cm]
- una manipolazione elementale statica [massimo 1m]
SPOILER (clicca per visualizzare)Cosa significa? Potete muovere il vostro elemento e, in misura decisamente minore (alias: sarà più difficile, ma sempre nell'ambito della fattibilità), anche altri due con cui avete una più blanda affinità. Sarà qualcosa di simile ad una reazione istantanea o una manipolazione molto grezza, che vi permetterà ad esempio di tentare una difesa disperata se proprio non avete altre alternative. I 50cm e 1m si riferiscono alla portata dello spostamento, così che possiate regolarvi facendo più volte l'incantesimo in caso vi serva muoverlo di più. Non ci sono movimenti né formule definite, ma questo non vuol dire che non possiate accompagnare lo spostamento con una mano per essere più concentrati o simili. Insomma, fate come vi pare. Che novità. Ah, altra cosa: spostare solo una porzione dell'elemento è di per sé molto complesso, molto semplice invece fare lo stesso con qualcosa di piccolo, come un sasso.
Per i novellini freschi freschi di benvenuto o alle prese con la loro prima lezione(mi dispiace siate capitati con me). Vi metto un po' sotto spoiler come funzionano le cose, gli esiti e simili, cose che gli altri dovrebbero già ampiamente sapere e possono quindi ignorare come fosse niente.SPOILER (clicca per visualizzare)Come detto, dopo ogni vostro post ci sarà un mio esito. In tale esito scriverò come sono andate le vostre azioni o, nel caso abbiate parlato con un autoctono, eventuali risposte, inconvenienti, e blablabla. Vi dirò anche via via se avete sbloccato incantesimi. In ogni post avete 5 azioni massimo da utilizzare, che possono essere spese per:- Incantesimi. Es. Manipolazione Semplice è un'azione.
- Movimenti silenziosi o difficili. Per chi avesse mai giocato a D&D è più facile: una prova di scalata è un'azione. Muoversi senza esser visti o far rumore, è un'azione. Fuggire è un'azione. Cadere per terra, è solo un inconveniente, non un'azione. Fare girogiro tondo, non è un'azione, a meno che non vogliate convincere qualcuno a farlo con voi.
- Difesa. Che sia una capriola di lato, uno scansarsi ignorante, o simili, comporta un'azione.
Per vedere se le vostre azioni sono andate o meno a buon fine, si utilizza il mistico metodo del bonus post + tiro del dado. Nel primo caso, vedrete un punteggio che terrà conto di un'infinità di cose come quanto siete stati coerenti, realistici, e blablabla. Nel secondo caso, parliamo di culo. Sì, un po' di fortuna/sfortuna sfacciata.
Ah, se avete dubbi chiaramente ditemelo, se non si fosse notato ho la tendenza a perdere il filo del discorso. Mi trovate per mp, su facebook, oppure potete controllare/postare nella discussione domande frequenti.
Detto ciò... vi prego, divertitevi.. -
.· empatich · 22 years · half fairy · neutral good ·© .isabella.SPOILER (clicca per visualizzare)"butto" (povera bestiola) fee nello scenario numero 3.
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.SPOILER (clicca per visualizzare)
- Elemento principale: Acqua
- Elementi affini: Erba, Aria
- Altre materie: nessuna, è la prima "lezione" a cui partecipo
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Felicity
bonus post: 34
Giungi nel caos elementale, in quella che sembra una vallata stretta, ma piuttosto lunga, interamente percorsa da un piccolo fiumiciattolo. Fai tornare il tuo animale medicina alle sue normali dimensioni (CD: 35; punteggio: 41) così che comincia a scalpitare e trotterellare in giro schizzando acqua con gli zoccoli. Pur non essendo la sua dimensione, questo frammento di apparente calma placida gli piace. Ci vogliono pochi secondi perché sembri un po' più nervoso. Ci ha messo un po' per capire di non trovarsi nel suo normale habitat, e sicuramente c'è qualcosa di diverso dal piano terrestre. Lo tieni vicino con dolcezza, intimadogli di aspettare mentre tu cerchi di saperne di più del luogo dove sei giunta. Per prima cosa, potenzi il senso della vista per poter vedere meglio come gli occhioni del lupo di Cappuccetto Rosso. E in effetti grazie ai tuo occhida elfo(CD: 33; punteggio: 50) puoi vedere che la "gola" dove ti trovi continua per diversi chilometri, ma oltre di essa si estende la steppa. Non riesci a coglierne i particolari, ma ti è possibile vedere la piana secca fino a perdita d'occhio a nord. A sud, il restringersi delle pareti della piccola valle non ti permette di vedere cosa ci sia oltre, ma sicuramente anche in quella direzione il fiume continua per diversi chilometri. La tua sintonia con l'ambiente circostante (CD: 33; punteggio: 45) ti permette di ampliare le tue percezioni e sentire qualcosa di molto strano. Stavolta la natura ti comunica in modo molto più vivo e confuso. Senti voci permeare la terra stessa, masse di energia che si muovono frenetiche. Ogni cosa che ti circonda sembra essere assolutamente viva. È un miasma così caotico che non riesci a capire di cosa sia composto, ma percepisci chiaramente una cosa: agitazione. Qualcosa sta arrivando, qualcosa di grosso che si è messo in moto da poco. L'ambiente stesso lo teme, ma ti sembra di capire che non è una creatura o un qualche mostro ad incarnare questa paura, è qualcosa di diverso. Ti appelli al tuo animale guida (CD: 35; punteggio: 39) che pure si unisce alla cricca sgambettando lucente. Comincia a correre ovunque, a fermarsi e tornare indietro. Guarda verso l'alto, dove il cielo è coperto da una coltre pesante di nubi.
Ne ho visti di quelli. Dovrebbe dirti dove vuoi andare, vero?
Senti una voce nell'aria. Nulla più che un sospiro, che sembra provenire da ogni parte e nessuna.
Non hai una meta da queste parti. Devi costruire la tua meta.
Quando parla la seconda volta riesci a capire che si trova in un punto indefinito accanto a te.
Kynewulf, per gli amici spiderman.
Bonus post: 33
Sì, il luogo dove ti trovi è mozzafiato. Un lento leggero porta fino a te silenzio e un po' di fresco visto il clima così caldo. Sotto i piedi puoi sentire la sabbia secca, arida, eppure non ti sembra né desolata né morta. Le guglie di pietra sembrano più basse a nord, ma ti basta vederle appena per comprendere che poggiano solo su un pendio più basso. Provi a scalare (ricorda di sottolineare le azioni: scalare è considerata un'azione ) una di queste guglie, magari per vedere fin dove ti conduce. Essendo parecchio alta, è anche piuttosto difficile arrivare fino alla cima. (Ti conto più azioni per coprire tutta la parete di roccia, tanto essendo stata la tua unica azione puoi farla/rifarla altre quattro volte: CD: 45; punteggio: 47; 45; 45... insomma, i dadi ti amano un sacco). Ordunque, riesci a salire sulla guglia fino a raggiungere una piccolissima piattaforma a circa quattro metri e mezzo di altezza dove puoi riposarti e decidere se proseguire la scalata, o tornare in basso. Da lì puoi anche ammirare il resto dello scenario: come avevi intuito, a nord la terra sembra dolcemente scendere in un pendio fino ad un deserto dove le guglie sono più rade. A sud, invece, la parete di roccia non ti permette di vedere granché, ma di sicuro le montagne si fanno più fitte.
Posto secco, ma piacevolmente sicuro. Apparenze a parte, è ovvio.
La voce che senti, un sussurro quasi, ma ben distinta è poco più sopra di te, come fosse sospesa nell'aria.
Cosa che (ovviamente) mi ero dimenticata di dire per i nuovi: la CD sarebbe la "classe difficoltà", ovvero quanto è difficile l'azione che state cercando di compiere. Gli incantesimi di elementale che in teoria state imparando ad usare ora saranno naturalmente più complessi, ma via via con la pratica diventeranno più semplici e immediati.. -
.Quei capelli biondi, mossi, un po' meno lunghi del solito, nonostante il cielo fosse incupito da una leggere coltre di nubi - meteo che di solito oscurava anche i colori di Eris - significavano una sola cosa: impazienza. Le lezioni si susseguivano una dopo l'altra e Eris era sempre più impaziente di iniziare quelle nuove, conoscere di più di quel mondo che per tanto tempo le era stato insegnato in modo passivo, con la pigrizia dei ricchi. Lei si voleva mettere in gioco, voleva apprendere e voleva imparare. Se l'Alchimia era sempre stata una parte di sé e la sua innata abilità in essa l'aveva ampiamente dimostrato, Elementale era qualcosa che sentiva lontana e ancora incomprensibile, bramava quella conoscenza come poche cose al mondo e l'aura di mistero che aleggiava intorno alla figura del professor Mendeleev, serviva soltanto ad acuire la sua curiosità.
Non riuscì a staccare lo sguardo smeraldino da quella benda neanche per un istante, troppo occupata a immaginare cosa nascondesse lì sotto per prestare attenzione ad quel "nostro" che in quella frase sembrava avere una ragione speciale, importante quasi. Anche le seguenti parole le ascoltò con perizia senza riuscire però a farle sue, non in quel momento in cui era distratta da una morbosa curiosità verso ciò che non conosceva e che non ne era a sua portata, e che probabilmente non lo sarà mai.
In un battito di ciglia si trovò in un luogo nuovo, in cui le fu subito chiaro che l'aria che respirava non era comune, la sentiva simile a quella sulla terra ma comunque diversa, conservava le conoscenze di un luogo superiore. Si sentì fortunata ad essere lì e a poterne osservare i rilievi e i profili. La luce le si infranse sulla retina con la dolce violenza della natura, costringendola a sbattere le palpebre più volte prima di tornare ad essere in grado di vedere e di riconoscere ciò che la circondava, la maestosità di uno scenario sublime punteggiato di riflessi azzurri, un tappeto verde ancorato alle più svariate sfumature e del luccichio del sole che si batteva su innumerevoli pozze d'acqua che sembravano creare un docile percorso.
Intimidita dall'essenza di quel posto, non se la sentiva di modificarlo utilizzando le forze alchemiche di cui poteva servirsi, non in quel momento per lo meno. Mentre i filamenti biondi, che le incorniciavano un volto piegato in un sorriso estasiato, si lisciavano trasmettendo le emozioni che le affannavano il cuore, lo sguardo vagava ovunque, in tutte le direzioni, mentre anche il suo stesso corpo si voltava da un lato e da un altro, in una danza circolare su se stessa, cercando di cogliere quanto più possibile potesse palesarsi ai suoi occhi.
- Elementi: Erba (primario), Terra (affine).
- Scenario: 4°
- Altre skills: Alchimia 30+. -
.Zed Cornelius Murray ( ▲ ) - Moth - the awkward guy« LET'S THINK THE UNTHINKABLE. LET'S DO THE UNDOABLE. LET US PREPARE TO GRAPPLE WITH THE INEFFABLE ITSELF, AND SEE IF WE MAY NOT EFF IT AFTER ALL. »
Era il lontano ottobre del 2007. Dalle finestre del castello di Hogwarts un giovane Murray osservava il cielo rannuvolarsi, riunirsi in neri addensamenti sulle acque scure del Lago Nero. Se lo stava osservando da ogni angolazione. D'altra parte era il primo Murray a vedere coi propri occhi la sala comune Serpeverde, cosa che gli aveva regalato una differente prospettiva: quella dal basso. Le profondità avevano qualcosa di ipnotico. Tuttavia, si era arrampicato comunque fino in cima a quella torre dimenticata dal cosmo, non tanto per la nostalgia di casa che, dopo appena un mese al primo anno, comunque provava fino ad un certo punto, quanto per il bisogno fisico di una visione delle cose più simile a quella che lo aveva accompagnato da sempre, a Sennen Cove. Con un tempaccio come quello, a casa, sarebbe già corso via, fino a Land's End sulla scogliera. Si sarebbe messo lì, in bilico sul bordo più estremo, all'esatto confine tra terra ed aria a prendersi gli schizzi delle onde che mastodontiche arrivavano fin lassù con la loro furia salmastra. Perchè là, nel punto più ad ovest della Cornovaglia, il vento soffiava con una forza tale da rendere il mare una burrasca nera e liquida. Hogwarts non offriva niente del genere, il Lago sebbene increspato non si abbandonava a quelle emozioni furiose. Era più controllato, più imperscrutabile. Sotto il pelo dell'acqua, tutto si agitava placidamente, al confronto.
Per essere un Chaos, sembra abbastanza tranquillo. Che delusione.
Si guardò attorno, le mani sui fianchi e l'espressione carica di disappunto. La verità? Tutta scena. Fare lo spavaldo era solo un modo come un altro per cercare di prendere semplicemente confidenza con la cosa. Prendere le cose alla leggera era sempre stato il suo modo preferito per concentrarsi. Era esteticamente carino. Stagni d'acqua circa dovunque riflettevano pezzi di cielo grigio acciaio, laghi di metallo in mezzo a zolle d'erba.
Carino. Dev'essere un problema per le zanzare, ma comunque carino.
Doveva darsi una regolata, focalizzarsi e non fare stronzate. Stronzate tipo uscirsene con qualche magicabula di magia nera, per esempio. Non doveva neanche mettersi in condizione di aver bisogno di ricorrervi, tanto per non avere la tentazione. E soprattutto, regola numero uno: NON SFARFALLARE. Volare e disintegrarsi in uno sciame era diventato praticamente naturale come camminare o respirare, quasi istintivo. Ci si era abituato con una velocità impressionante, e purtroppo era anche il marchio di fabbrica della sua identità segreta da supercriminale ricercato. No, indagato. Non ricercato. C'era una dannata differenza.
Akti Fos.
Pronunciò piano quelle due parole, portando la propria percezione al massimo delle possibilità.the heart is deceitful above all things,SPOILER (clicca per visualizzare)Elemento principale: ARIA. Plot twist.
Elementi affini: none.
Scenario 4, quello senza sabbia.. -
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Eris
(non ti metto il bonus post che tanto vedi tutto quello che vuoi) L'aria è fresca, umida. Ti si attacca un po' alla pelle con un tocco freddo. Le nubi si addensano sulla tua testa, non permettendoti di vedere né il sole né il cielo, ma questo conferisce un tenue bagliore all'aria stessa. A nord la steppa prosegue a perdita d'occhio, le pozze d'acqua sembrano farsi più rade, ma non riesci a vedere granché visti i colori omogenei e sfocati dell'orizzonte. Girando su te stessa puoi vedere il terreno molle e palustre a ovest, le colline più verdeggianti a sud, quelle più tozze e aride a est, Zed impalato a qualche metro. Attenta! Senti una voce animarsi dal terreno stesso, e lì scorgi quello che dovrebbe essere una pianta o un arbusto, assolutamente vivo e operoso nel volerti impedire di calpestare alcune foglie. Non le trovi ovunque queste piante, continua, muovendosi intorno le foglioline che hai calpestato per risollevarle pian piano. Beh, di molte piante in realtà, sono tutte un po' rare qui, ma ne crescono di molto particolari. E grazie a chi? A noi, ovviamente! Poi vedi che arriva uno straniero qualsiasi e ti manda tutti i broccoli in insalata. Dal modo in cui rimbrotta sembrerebbe un po' avanti con l'età.
Svelta, cioè, no, ferma! Resta immobile! Dimmi che non hai preso il mubido, dimmi che non hai preso il mubido...
...il mio mubido!
...maledizione. Si lamenterà per secoli. Non è colpa tua, è solo lui ad essere troppo attaccato alle piante.
...e dove si è cacciato quello scansafatiche di Tan'ata? Sotto terra, e figurati dove deve stare!
Lascia perdere il vecchio Lerome, aspetta ancora che il suo vecchio mago lo venga a riprendere. Questo lo rende... spiacevole.
Zed
Giungi anche tu nella meta prescelta da "Prosper&co - I tuoi esperti per i tuoi viaggi", un luogo dove l'aria sa proprio di palude. Ne trovi comunque il lato affascinante, e come hai ben notato, sì, ci sono molte zanzare. Non le vedi, ma le senti. Senti i loro ronzii, la loro spavalderia. Potenzi il senso della vista, in modo da vedere anche tu quel che si snoda intorno a te: steppa, steppa e ancora steppa a nord, zolle di terreno paludoso ad ovest, colline a sud da cui nasce un piccolo fiumiciattolo che si perde nella zona più acquitrinosa, ancora colline a est, pur se più secche e meno morbide. Sopra di te il cielo è carico di nubi che sembrano concentrarsi verso le colline verdeggianti e il fiumiciattolo. Ad appena qualche metro da te scorgi anche Eris, alle prese con solo Salazar sa cosa. Il ronzio si fa più forte. Uno sciame di quelle che dovrebbero essere zanzare, ma sono schifosamente grosse, saetta verso di te. Sono almeno sei baeud (nome tecnico di queste creature assolutamente inventate diverse per aspetto anche rispetto la più schifida zanzara) grossi quanto un tuo pugno. Si scagliano contro di te, uno riesce a pungerti prima che tu possa reagire (tiro fortuna: 20). Nella tua mente affiora un ricordo fugace, forse proprio quel lontano ottobre del 2007. Il cielo era nuvoloso allora, lo vedi incredibilmente nuvoloso anche adesso, anche se in modo meno naturale. Pare siano le punture di questi insetti ad avere questo effetto, e ce ne sono altri 5 in arrivo pronti a pungerti.. -
.J. SAMUEL HENDERSONAppena arrivato Sam fu costretto a coprirsi gli occhi a causa del cambio repentino di luminosità dell'ambiente, mentre una leggera smorfia comparve sul volto del ragazzo a esprimere il suo fastidio momentaneo. Una volta che si fu abituato abbassò il braccio destro, che aveva usato inconsapevolmente per proteggersi, ed il panorama che gli si apriva di fronte lo lasciò quasi senza parole, aveva visto un luogo vagamente simile a questo solo nei mensili del National Geographic ma il posto in cui si trovava era decisamente molto di più che quello che potevano trasmettergli una manciata di foto su un giornale. Tutto intorno a lui sembrava possedere vita propria, anche l'aria stessa, non era sicuro ne del come ne del perché ma poteva sentirlo ad ogni respiro che quello che lo circondava era profondamente diverso dalla natura che aveva imparato ad amare e riconoscere sulla Terra. Muovendo i primi passi, troppo eccitato dall'esperienza che stava vivendo per guardare dove stesse camminando, si ritrovò a calpestare una delle innumerevoli pozzanghere che punteggiavano il paesaggio con un sonoro spash, riportandolo nel mondo reale.
Merda! Ovviamente dovevo essere talmente idiota da beccare la prima pozzanghera che capitava, ecco cosa mi merito per non osservare dove metto i piedi.
La sensazione di bagnato non era delle più confortevoli, soprattutto per il fatto che si era fatto una doccia solamente un'ora prima ed i vestiti che indossava sarebbero dovuti bastargli per almeno altri due giorni per rispettare il rigido budget che aveva a causa delle sue finanze ristrette. Anche se magari avrebbe fatto meglio a pensare a qualcos'altro in quel momento, come darsi un occhiata intorno per vedere se ci fosse qualche indizio su come poter riuscire a tornare indietro, ricordandosi le parole che aveva pronunciato il professore prima che venissero trasportati nel Caos Elementale. Si diede una scrollata veloce, giusto per rimuovere il grosso dell'acqua e fanghiglia che avevano impregnato il suo paio preferito di scarpe, e poi successivamente fare mente locale su quanto aveva detto Mendeleev quando li aveva introdotti a lezione, dopo aver usato quel "nostro" che sapeva così poco di plurale majestais, cosa che invece molti dei suoi insegnanti a Ilvermorny amano tanto usare, ma piùttosto di qualcos'altro di non meglio specificato e che probabilmente avrebbe fatto volentieri a meno di sapere. Gli aveva intimato di studiare ed osservare ciò che li circondava, e che ciò che cercavano era presente intorno a loro tanto quanto interno a se stessi, a partire dall'elemento che percepivano più vicino alla loro essenza. Un idea gli illuminò la mente, sapeva bene che non avrebbe avuto alcuna utilità immediata ma la tentazione e la curiosità di vedere cosa sarebbe accaduto erano fin troppo forti per non cedervi, e dopo essersi accovacciato vicino alla pozzanghera che aveva precedentemente calpestato e essersi guardato intorno una manciata di volte, con un lieve movimento raccolto delle mani verso l'alto cercò di far alzare una piccola massa d'acqua dalla superficie, si sentiva di nuovo come da bambino, quando il mondo era ancora qualcosa di nuovo e sconosciuto in attesa di essere scoperto ed esplorato, ed il luccichio che aveva negli occhi ne era la prova. Una volta rialzatosi e spolveratosi le ginocchia decise che era finalmente ora di smetterla di giocare e prendere la sua situazione attuale un po' più sul serio, dato che per quanto avrebbe voluto rimanere a studiare quel posto più a lungo non aveva la minima intenzione di essere l'ultimo a completare quella lezione e si mise quindi ad osservare il territorio circostante alla ricerca di qualche segno che gli consentisse di capire come proseguire, quale fosse la direzione migliore o magari se ci fosse qualche altro studente li con lui, consapevole che sarebbe stato sicuramente più facile destreggiarsi in quel posto con qualche aiuto piuttosto che da soli.❝I see it through your eyes, beneath the durban skies❞code © psìcheSPOILER (clicca per visualizzare)Elemento Principale: Acqua
Elementi Affini: Aria
Scenario Scelto: 4
Altre Materie: N/A. -
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Sam
bonus post: 34
Per un amante della natura e dei fenomeni particolari come te questo posto deve essere sicuramente più che affascinante. Cominci a giocherellare con l'acqua delle pozzanghere, il tuo elemento (CD: 42; punteggio: 54, i dadi mi dicono che la Forza scorre potente in te) in modo da cominciare anche a fare un po' di pratica con questa nuova magia. L'acqua che riesci a sollevare è viva e pulsante, forse è per questo che nel sollevarla hai sentito una discreta resistenza. In effetti, quella pozzanghera dove sei caduto è ben strana. Mentre sei impegnato a guardare il filo d'acqua che si agita sulla tua mano, ti sembra quasi di vedere qualcosa di diverso specchiarsi nella pozza. Non più nubi grigie e un cielo terso, bensì sabbia di un colore intenso e acceso. Quando rivolgi di nuovo lo sguardo all'acqua, tutto sembra essere svanito. Non tutto è come sembra, esclama quasi nitidamente una voce che permea l'aria stessa. Anzi, per essere più precisi, permea l'acqua che sei riuscito a sollevare... o forse è l'acqua stessa. Ti mostra per un secondo che può sfuggire al tuo controllo contorcendosi in un movimento circolare e dolce, per poi tornare ad una stasi quasi completa. Scusa, non sono riuscito a resistere. Vedere le reazioni dei maghi a posti come questo è sempre divertente. Sono Iaem, comunque. I movimenti delle persone presenti ti distraggono per qualche secondo. Ti guardi intorno, notando Zed ed Eris a pochi metri da te verso nord, e l'ambiente che si profila: steppa, steppa e ancora steppa a nord, zolle di terreno paludoso ad ovest, colline a sud da cui nasce un piccolo fiumiciattolo che si perde nella zona più acquitrinosa, ancora colline a est, pur se più secche e meno morbide. Sopra di te il cielo è carico di nubi che sembrano concentrarsi verso le colline verdeggianti e il fiumiciattolo. Non c'è una vera e propria direzione, una strada o un passaggio maggiormente battuto. Sembra in tutto e per tutto un posto deserto.. -
.Zed Cornelius Murray ( ▲ ) - Moth - the awkward guy« LET'S THINK THE UNTHINKABLE. LET'S DO THE UNDOABLE. LET US PREPARE TO GRAPPLE WITH THE INEFFABLE ITSELF, AND SEE IF WE MAY NOT EFF IT AFTER ALL. »
Neanche il tempo di rendersi conto di non essere più solo in quel luogo - ci aveva sperato? Assolutamente sì. Era stato esaudito? Assolutamente no - che degli elicotteri avevano deciso di prenderlo di mira. Dico elicotteri perchè, prima che uno di questi adorabili esserini succhiasangue fosse abbastanza veloce da pungerlo, Zed pensò esattamente questo di quelle creature. Non aveva assolutamente nulla in contrario agli insetti, specie a casa loro, a patto però che rispettassero dimensioni adatte a renderli facilmente schiacciabili con una manata. Quegli zanzaroni, invece, avevano a loro disposizione un set di repliche di Excalibur al posto dei pungiglioni, e la prima puntura il ragazzo la sentì tutta. Lo sentì dipanarsi come una scarica elettrica, dal punto colpito fino in profondità, mentre con un pugno cercò istintivamente di allontanare quella bestiaccia maledetta, accompagnando tutto con un improperio diretto alle mutande di un certo Godric fondatore di scuole e casate dalla dubbia serietà. Il gesto rimase però appeso a metà, perchè come obbedendo a qualche comando esterno, la sua mente decise di divagare per qualche istante, portando con sè anche lo sguardo dal blu impossibile di Zed. Sguardo al cielo, sguardo a quelle nubi che si stavano addensando, esattamente come quella volta. Nere, incazzate, la calma piatta che non lascia presagire nulla di buono. Ma cosa c'era di strano? Non lo sapeva, ma c'era. Inclinò la testa, perplesso, curioso, preso come una falena viene attratta dalla luce di una lampada.
Il ronzio degli altri elicotteri, parenti del bombardiere che già aveva scaricato la sua furia, lo riscosse d'un tratto. Strizzò gli occhi, dominando quell'istinto che gli diceva di gettar su di loro il proprio sangue trasfigurato in arma. No, Zed, no. Non era il luogo, non il momento, nulla di simile. Doveva ricordare questo: là dentro, non era Moth. Era solo Zed. Lo Zed scisso da ogni altra questione, chirurgicamente tagliato fuori da questioni losche od illecite.
Organizzò un'idea di difesa, cercando di imbrigliare quei pensieri che niente, si erano fissati sulle nuvole e lì avevano tutta l'intenzione di rimanere. Mosse il corpo, imprimendo con le mani e le braccia un movimento del tutto simile a quello che avrebbe realizzato grazie alla magia. Del tutto inutile, certo scenografico. La verità era che aveva bisogno di concentrarsi, focalizzarsi.
Cercò di muovere l'aria, a ridosso di quelle creature volanti, di modo da imprimere una veloce e violenta sferzata. Un movimento breve, abbastanza da sbilanciare il volo di quelle creature e dirigerle altrove. Magari verso bersagli più appetibili, gli altri due ad esempio. (Manipolazione semplice per dare una ventata alle bestiacce, in pratica)the heart is deceitful above all things,. -
.· empatich · 22 years · half fairy · neutral good ·© .isabella..
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.SPOILER (clicca per visualizzare)
- Elemento principale: Acqua
- Elementi affini: Erba, Aria
- Altre materie: nessuna, è la prima "lezione" a cui partecipo
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..Prima ancora di varcare la soglia dell'aula designata alla lezione di Magia Elementale, Marloon, nella propria testa, possedeva già una fotografia sfocata di Watson Mendeleev con cui confrontare la figura originaria. Era stata Ayumu - la quale nell'ultimo periodo sembrava più determinata che mai ad assicurarsi che il riccioluto prendesse sul serio la propria carriera accademica, neanche ne determinassero le sorti dell'intera umanità - a presentarglielo come uno tra i professori più capaci e competenti, ma pur sempre uomo schivo e dal comportamento sostenuto. La intimoriva; così aveva detto la nipponica. Il ragazzo, dal canto suo, nell'osservare finalmente l'insegnante con i propri occhi si era sentito tutto menché intimidito; ne aveva tratto un certo sollazzo, a dire il vero. Marloon aveva, in passato così come capitava ancora nel presente, speso una quantità notevole del proprio tempo a bordo delle metropolitane di New York, sufficiente a permettergli di capire, oramai, quando qualcuno stesse affrontando una vera e propria conversazione all'interno della propria testa; i segni potevano essere molteplici: c'era gente che annuiva tra sé, oppure dissentiva con cenni del capo, altri, invece, muovevano impercettibilmente le labbra, oppure si lasciavano andare a vere e proprie smorfie del viso. Insomma, i segnali potevano essere più o meno marcati, ma di una cosa lo sguardo esperto del riccioluto poteva essere sicuro: Watson Mendeleev se la cantava e se la suonava, dentro la propria testa.
Forse proprio per questo l'idea di lasciare che quel tizio lo spedisse in chissà quale parte del mondo - oppure dell'ultramondo, o dell'altro mondo, o in qualsiasi tipologia mondo fosse riconducibile il luogo criptico tratteggiato dai discorsi di quel professore dall'aspetto piratesco - non suonava particolarmente allettante alle sue orecchie. Per un attimo aveva preso in considerazione la possibilità di svignarsela dall'aula, così da evitare a pie' pari quella che, ne era certo, si sarebbe rivelata una notevole quantità di grane da risolvere; per quanto riguardava il fronte Ayumu, avrebbe senz'altro potuto omettere la propria dipartita dalla lezione e limitarsi ad assecondare gli sproloqui della nipponica sulla magnificenza di Watson Mendeleev, così da risparmiarsi persino una ramanzina non richiesta nello stile di dannazione, Marloon, devi studiare! e numerosi insulti in giapponese annessi. Sì, come piano non sembrava far una piega - o meglio, ne faceva eccome, ma il riccioluto si sforzò di stirarne mentalmente quante più possibili ed ignorare, invece, tutte le altre - e lo aveva quasi del tutto convinto ad abbandonare la classe con un professore, tante care cose, quando un intenso bagliore lo aveva avvolto a tradimento. Non era riuscito a vedere più niente, almeno non per una manciata di istanti, e l'unico, sottile ponte con la realtà aveva preso forma nella voce rauca e melliflua di Mendeleev, che pareva rimbombargli nelle orecchie come un eco mentre li scortava all'interno di una nuova dimensione, invitandoli a trovare un modo per uscirne. Alla grande, insomma.
Anche una volta estintosi il bagliore, l'intensità della luce, nell'ambiente in cui Marloon si ritrovò catapultato, rimase di un vigore sufficiente da costringerlo a sbattere dapprima ripetutamente le palpebre, così da abituarvisi più in fretta, mantenendo poi gli occhi appena più socchiusi del normale, le sopracciglia aggrottate di conseguenza, nello spontaneo tentativo di proteggere la retina da quella naturalistica luminosità poco familiare ad un giovane newyorkese che, per tutta la vita, aveva avuto come massima definizione di natura Central Park.
La natura, quella vera, adesso si palesava a lui come qualcosa di indefinito. Ovunque riuscisse ad arrivare con lo sguardo, Marloon non scovava nessun tipo di confine. Il panorama apertoglisi davanti sembrava pressoché un ripetersi infinito dello stesso quadro: pareti rocciose che si stagliavano per metri e metri verso l'alto, come stalagmiti createsi dal nulla; colline pietrose che si alternavano con dirupi scoscesi, costellati da arbusti e detriti; una distesa di rocce e sabbia rossastre, interrotta, di tanto in tanto, da agglomerati di alberi sempreverdi. A pochi minuti di distanza dalla sua comparsa in quello scenario, il ragazzo poteva già avvertire il clima caldo appiccicarglisi alla pelle scoperta delle braccia, così come al collo ed al volto; di tanto in tanto, si sollevavano folate di vento tiepido pronte a regalare un minimo di sollievo all'epitelio già accaldato, ma che sembravano più che altro esser buone soltanto a scompigliargli i riccioli e sollevare ulteriore terra bruciata. Marloon inarcò un sopracciglio, in un'espressione di improvviso divertimento, non potendo far a meno di chiedersi se il famigerato Caos Elementale avesse luogo, più che in un'altra dimensione, semplicemente nel cuore delle Pikes Peak, in Colorado; magari quella di Mendeleev non era altro che una fregatura per i novellini del corso ed in realtà non aveva fatto molto più se non spedirli da qualche parte in Arizona, forse nel Gran Canyon. Sarebbe stato un tiro da maestro, dannazione, ma tutto sommato dubitava che si sarebbe imbattuto in qualche pullman di turisti a cui scroccare un passaggio per tornare a casa. Certo, la speranza era l'ultima a morire.
Rassegnato - e, sebbene forse non lo avrebbe ammesso, perfino incuriosito - alla consapevolezza di dover affrontare le bizzarrie che, su questo non v'erano dubbi, presto sarebbero comparse lungo il proprio cammino, Marloon si limitò a portare la mano destra a stendersi vicino alla fronte, così da offrire riparo ai propri occhi dall'accecante luce del sole, scrutando quanto più lontano potesse consentirgli il proprio sguardo, in cerca di un qualcosa - o un qualcuno - che potesse dargli almeno un'idea sul da dove diamine cominciare per uscire da quella situazione.-SPOILER (clicca per visualizzare)Scenario number one.
Elemento principale: Fulmine.
Elemento affine: Fuoco.
Altre skillseheh non ho mai fatto un czz perché sono pessima: Psicocinesi 26. -
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JonathanDiego Wetmore« The greatest pleasure in life is doing what people say you cannot do. ». -
.Meggie20 || Single || SchedaCODE&GRAPHIC BY HIMESPOILER (clicca per visualizzare)Meggie è nello scenario 3.