Gli occhi verdi simbolo della famiglia Ledrec brillarono mentre erano ancora circondati dal volto spavaldo e divertito di una Genevieve che ancora si stava congratulando da sola per la bravura nella recitazione. I poliziotti le avevano offerto una tovaglia da poggiare sulle spalle ed una tisana calda mentre deponeva le ultime informazioni di una vaghezza incredibile, mentre con gli occhi si guardava intorno alla ricerca della strada più veloce per andarsene quanto più rapidamente possibile. Eppure un brivido sembrava scorrerle nella schiena mentre i movimenti lenti dettati da una Pauline che a fatica riusciva a controllare il proprio nervosismo del momento, teneva ben saldo quel volto al corpo della Ledrec. Genevieve era uno scudo ed allo stesso tempo una presenza prevalente nel proprio cervello che la continuava a difendere sia che ne fosse consapevole che non lo fosse. Abbassò lo sguardo, nell'osservare candida le mani tremanti che rigiravano la borsa che conteneva le due pietre di luna che era riuscita a beccare dentro il museo e si rivolse sorridendo un'ultima volta al militare che le faceva firmare qualche carta prima di andarsene.
Genevieve Abadie l'aveva scampata di nuovo, ma Pauline dentro di sé ancora tremava. Tremava di una confusione che non aveva mai ben percepito appieno, tremava di una serie di mille brividi che la facevano sentire sempre punto ed accapo, sempre ancora ed ancora una sensazione di controllo quasi incontrollabile. A volte decideva d'essere una maschera a volte la maschera prendeva vita e decideva di fare a modo suo. Pauline a volte combatteva, a volte recitava, a volte le lasciava fare. Ed adesso, che camminava in direzione della figura possente poggiata al muro non potè fare a meno che sorridere, gioviale. Folle narcisista che amava mettere entrambe nei guai. Oppure, che risvegliava quel lato di Pauline sempre più audace che da tempo aveva sopito:
"Ehi, hai una sigaretta?"
la voce squillante di Genevieve aveva attirato l'attenzione dei presenti - quattro ragazzi sparpagliati per le strade - e probabilmente quella del bell'uomo che lentamente fumava una sigaretta.
Lo guardò negli occhi, sorridendo a chi aveva proprio la faccia di una persona di cui non fidarsi:
"Ma io non fumo..." gemette una voce, all'interno della propria testa.
.
.
