Votes taken by Joy.

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    Daniel Callaway
    All’inizio l’insieme di fialette colorate e cavi degli strumenti poggiati sui banchi degli studenti, potevano sembrare un ammasso confuso di cianfrusaglie, ma in realtà non erano affatto quello che sembravano e Daniel, da poco insegnante di Magia Bianca, voleva conservarsi il piacere di un certo alone di mistero. Magia Bianca non era decisamente al pari di Magia elementale o psichica in questione di effetti speciali, ma sicuramente il giovane insegnante si sarebbe impegnato per mantenere vivo l’interesse dei suoi studenti. Seduto sul bordo della cattedra, Daniel attendeva che tutti prendessero posto nella spaziosa aula adibita alle sue lezioni, le ampie vetrate sui lati della classe annunciavano una piacevole mattina soleggiata. Rimase con le braccia incrociate e un sorriso nervoso stampato in viso, ricambiando gentilmente tutti i saluti degli studenti, fino a quando tutti non presero posto. «Buongiorno a tutti, mi chiamo Daniel Callaway, sono il vostro nuovo insegnante di Magia Bianca, che per definizione è la magia volta al bene. Questo non vuol dire che chi non sia una vergine dal cuore puro non possa utilizzarla. Chiunque buono o cattivo che sia, che abbia o meno avuto rapporti immorali, può trovare in se stesso il desiderio di salvare qualcun altro. Certo serve anche una discreta dose di filantropia, alcuni individui si preferirebbe lasciarli morire piuttosto che salvarli» ah il caro vecchio dilemma che ogni buon eroe deve affrontare, nessuno poteva capirlo meglio di Daniel e lui stesso avrebbe fatto in modo che anche i suoi studenti potessero avere modo di sperimentare il brivido di scegliere se fare la cosa giusta. «La magia bianca in poche parole è un atto di altruismo verso qualcuno e per quanto possa sembrare semplice a parole, a conti fatti essere altruisti è una grande impresa» sospirò Daniel, sciogliendo la stretta davanti il petto per portarsi alla lavagna e scrivere con il gessetto la parola Boienergetica. «Ora iniziamo da un concetto di base molto importante: la Bioenergetica. Vi siete mai chiesti da dove provenga la vostra magia? Bhe nel vostro corpo scorre un flusso di energia chiamato QI in cinese, KI in giapponese, Prana in sanscrito, ma è più comunemente noto dalle nostre parti con il vocabolo latino Spiritus. Altro non è che la forza vitale da cui attingono tutte le vostre funzioni fisiche e psichiche. In quanto maghi voi avete il raro dono di poter manipolare a vostro piacimento quest’energia e produrre così degli incantesimi attraverso i palmi delle vostre mani. Ma attenzione. Quest’energia non è inesauribile e non è sempre pronta all’utilizzo. È strettamente legata al vostro stato fisico e mentale. Traumi emotivi o fisici possono creare dei nodi nella vostra coscienza o nel vostro corpo e soffocare così il flusso della vostra energia, affievolendola drasticamente». Daniel lasciò il gessetto sulla cattedra e infilò le mani nelle tasche, osservando uno ad uno i suoi studenti, era terribilmente curioso di conoscerli a fondo, anche se sapeva sarebbe stato un percorso assai lungo e non privo di ostacoli. «Quindi per avere la completa padronanza delle vostre capacità magiche e diventare maghi di alto livello, dovete prima di tutto conoscere voi stessi e il vostro corpo. A tal proposito, prima di iniziare la lezione, dovrete fare un test, si chiama Test di Psicoenergeitica e si effettua con lo strumento che ognuno di voi ha sul banco. Si utilizza per la misurazione dei livelli energetici. Il risultato del test rivela lo stato d’animo che il soggetto sta vivendo. L’unica cosa da fare è indossare ai polsi gli anelli di tenuta, applicare le ventose elettromagnetiche al centro della fronte, del torace e dell’addome. L’apparecchio creerà un campo energetico di vibrazione che entrerà in risonanza con il vostro stesso campo. In base alle vostre risposte bioenergetiche il liquido colorato all’interno delle quattro fialette metriche salirà a diversi livelli:

    - Fialetta rossa: stato vitale – rivela le condizioni fisiche del paziente, cioè quanta energia vitale pura possiede. I valori al di sotto del 10 % rappresentano gravi stati d'esaurimento. I valori al di sopra del 90% indicano una condizione fisica ottimale.
    -Fialetta blu: stato emotivo – dà informazioni riguardanti lo stato emotivo del paziente. Valori al di sotto del 50% segnalano malumore, al di sotto del 10% stati patologici di depressione grave. Valori al di sopra del 90% stati di eccitazione eccessivi, spesso indotti da droghe, o da emozioni intense, come rabbia o bhe eros. Attenzione: se il liquido non si ferma su nessun valore è possibile che abbiate uno squilibrio emotivo che può andare da un semplice carattere lunatico, o confusione emotiva, a vero e proprio bipolarismo, dipende dalla variabilità e dalla rapidità delle fluttuazioni.
    - Fialetta viola: stato mentale - indica lo stato di coscienza dell’individuo, inclusa ad esempio la vostra capacità di concentrarvi e lo stato della vostra memoria, insomma quanto siete presenti a voi stessi durante il giorno, valori al di sotto del 50% possono indicare semplice distrazione, valori al di sotto del 10% un deficit grave dell’attenzione, in questo caso consiglierei un test per l’adhd
    - Fialetta verde: stato causale – rappresenta per certi versi lo stato del vostro subconscio, è molto difficile elaborare questo tipo di risultati, perché il subconscio è qualcosa di fin troppo esoterico e variabile, ma che sonderemo durante questa lezione. In poche parole questa fiala vi dice quanto il vostro subconscio sia represso o aperto e se siete in intimo contatto con esso o se invece è soffocato, o magari fuori controllo. I valori causali, usualmente, si trovano al di sotto dei valori emozionali. Valori elevati possono indicare gravi disturbi psichici che vanno dalla schizofrenia a disturbi borderline, livelli molto bassi indicano un blocco del proprio subconscio, che può nascere da traumi vissuti nell’infanzia ad esempio, o anche una forte repressione dei propri istinti.

    Una volta completato il test, voglio che voi stessi interpretiate i risultati e mi diate uno alla volta una diagnosi del vostro stato psicoenergetico e delle possibili motivazioni per cui si trova in queste condizioni, non abbiate paura di dire e supporre tutto ciò che vi viene in mente, molto spesso le associazioni mentali casuali sono il modo in cui il nostro subconscio cerca di dirci qualcosa»
    Concluse rimanendo immobile di fronte alla cattedra «Se avete domande o avete bisogno di una mano con il test chiedete pure»
    docente Magia Bianca



    - Benvenuti! :D questa è ufficialmente la prima lezione di MB a cui i vostri studenti partecipano, quindi è autunno, bel sole, tempo mite, la lezione è a mezza mattinata, diciamo le 10, all'aula di Magia Bianca obv
    - spero di non aver parlato troppo, in ogni caso i prossimi post saranno mooolto meno prolissi se avete domande basta chiedere e vi sarà detto, cercherò di rispondere ai quesiti degli studenti direttamente dopo i vostri post senza aspettare il mio post successivo, così la cosa sarà più immediata.
    - Se volete fare più di un post per turno potete farlo, in ogni caso vi sarà dato un solo punteggio complessivo
    - Non abbiate paura di far dire al vostro pg tutto quello che volete, lo scopo è proprio che mi parliate di lui\lei, mi piacerebbe possiate sfruttare questa lezione per approfondire la sua psicologia e magari descrivere cose che non potreste durante una role normale
    - Giudico principalmente capacità grammaticali e di esposizione, niente errori e siete a cavallo insomma
    - La scadenza è Mercoledì alle 23:59
    - Per critiche e suggerimenti mandatemi un mp!
    - icrizioni al link https://brakebillsgdr.forumfree.it/?t=72357353
    - per chi sia interessato a sapere chi sia Daniel Callaway

    Edited by Joy. - 6/2/2017, 14:51
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    Che poi non so chi accidenti tu sia! .... forse è arrivato il momento di presentarmi.... o forse no! Forse potrei lasciare un alone di mistero, dicono aiuti con la questione del fascino, io diciamo che con gli uomini ho le capacità di approccio di un camionista bulgaro quindi potrebbe tornarmi utile sembrare una donna vera..... AH AH AH AH AH AH AH AH scusami mi stavo strozzando con il tè. Torniamo a noi.... dov'ero? vabhè chissenefrega. Ho solo personaggi uomini in questo forum (si anche negli altri ma non lo dico sempre per continuare a sembrare una donna vera), ma credo che se farai un uomo io farò un pg femmina solo per appiccicarmi stile polipo a lui! Credo che sarà strano quando tra le vocine nella mia testa si aggiungerà anche quella di una donna..... molto strano..... no aspetta ma io ho un pg donna ! o meglio avevo...... vabhe insomma andiamo alle cose importanti mi chiamo angela, ma puoi chiamarmi engie (con la e perchè è sostanzialmente più figo) ho 23 anni vengo da Napoli e studio medicina, se vuoi il mio indirizzo e il mio recapito telefonico basta chiedere *occhiolino ammiccante*
    Detto ciò spero di non averti terrorizzato, se si, bhe, non sei il primo.....
    ....
    ....
    .....
    amami.
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    O MIO DIO IO TI AMO SPOSAMI.

    Spero tu veda gotham perchè sarò la tua barbara.
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    CIAOOOO NON MI ERO DIMENTICATA GIURO
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    Dannazione. Il nome. Preso com’era dall’impeto del momento se l’era dimenticato. Non appena il professor Ensor gliel'aveva fatto notare, l’imbarazzo lo aveva colpito come un pugno dritto alla bocca dello stomaco. Avrebbe preferito mille volte essere risucchiato da un baratro, piuttosto che continuare a rimanere fermo immobile come uno stoccafisso dopo quella figuraccia. Maledetto nome. Non riusciva a toglierselo dalla testa. Isaac Wilson, Isaac Wilson, Isaac Wilson, Isaac Wilson, Isaac Wilson. Dannazione. Stupido, stupido, stupido. Quando al termine degli interventi il professore riprese a parlare, Isaac cercò con tutte le sue forze di scacciare quella vocina petulante, che continuava nervosamente a rimproverarlo. Scosse più volte la testa con scatti rapidi e brevi nella speranza di non essere notato. In effetti, nonostante nessuno in quel momento lo stesse guardando, continuava ad avere l'asfissiante sensazione che decine di occhi lo stessero fissando. Si strinse ancora più forte alla cinghia della sua tracolla, cercando come poteva di concentrarsi sulla voce dell’insegnante piuttosto che sui propri pensieri. Gli elementi canonici sono solo quattro, quindi. Niente a che vedere con quelli misti. Registrato. Tutto era marchiato a fuoco nella sua mente, reso vivido da quello sforzo immane di rimanere concentrato. Riuscì a trovare un po’ di pace dai suoi rimproveri interiori solo quando il professore socchiudendo le mani fece crescere magicamente un alberello in un vasetto di vetro. Niente di più strabiliante. L’albero era perfettamente normale, uguale a qualsiasi altro bonsai sulla faccia della terra. Isaac rimase ad osservarlo ammirato per diversi secondi prima di riscuotersi. Molti dei suoi compagni già si stavano cimentando nel tentativo di riprodurre a modo proprio l'incantesimo del professore. Quale dei quattro elementi gli apparteneva? La terra era di certo quello che preferiva. Il fuoco era decisamente troppo pericoloso, l’idea di ritrovarsi in una barca in mezzo al mare lo terrorizzava forse più dell’idea di prendere un aeroplano e ritrovarsi bhe in mezzo al nulla più assoluto a chissà quanti piedi dal suolo. La terra invece era tutta un’altra cosa. Distese erbose, alberi da frutta, fiori, polline e poi colline, montagne e pianure. Ecco cosa adorava. Sognava una vita ritirata in campagna, o magari da eremita in qualche brughiera scozzese. Insomma, intendeva rimanere con i piedi saldamente a terra, circondato dalla natura, nella sicurezza di una casa rurale, magari ricoperta da rampicanti verdeggianti. Già immaginava il vento muovere le chiome degli alberi e il canto degli uccellini la mattina, avrebbe sentito solo i suoni della natura, lontano da tutti e da tutto, non sarebbe stato nemmeno costretto a parlare, o meglio a balbettare, con nessuno. Un paradiso. Si, il suo elemento era decisamente la terra. Così si decise ad avvicinarsi ad uno dei vasetti di vetro disposti appositamente per gli studenti. Cercò di riprodurre la posizione delle mani che il suo professore aveva assunto poco prima. Intrecciò le dita e allungando solamente gli indici ne unì l’estremità, allo stesso modo i pollici rimasero stesi uno di fianco all’altro. Isaac portò le mani così disposte esattamente sopra il vaso e chiuse gli occhi. Inspirò a fondo. L’ombra dell’imbarazzo di poco prima aleggiava cocciutamente nella sua mente e per quanto provasse a scacciarla il suo nome continuava a ribalzare da una parte all’altra dei suoi pensieri. Libera la mente, si ripeteva ogni volta che sbirciando oltre le palpebre socchiuse vedeva il vaso completamente vuoto. Devo concentrarmi sulla terra. Tornò con la mente alla sua casa immaginaria in mezzo alle colline, ritirata sopra un’altura morbida. D’estate avrebbe coltivato alberi di mandorlo tutt’intorno alle mura di mattoni. Adorava il profumo dolce dei fiorellini bianchi e il fatto che il tronco non si sollevasse troppo in alto, eppure i rami, sottili e morbidi, potevano raggiungere anche diversi metri d’altezza. Inspirò profondamente e poi espirò ancora, così fece più e più volte. Nella sua mente immaginava rami lentamente crescere e fiorellini bianchi sbocciare. Sentiva il profumo delle mandorle, che arrivava vago come da un sogno remoto, poi sempre più vivido e intenso, al punto da sembrare quasi reale. Isaac aprì gli occhi chiedendosi se lì intorno ci fossero alberi di mandorlo, ma non appena sollevò le palpebre si ritrovò di fronte i rami piccoli e sottili di un alberello in fiore. Esultò come un bambino a natale, sciogliendo la stretta delle mani per osservare meglio il risultato del suo primo incantesimo in assoluto. Grandioso! Ci sono riuscito! Pensò voltandosi a destra e a sinistra e nonostante notasse che molti altri avessero già fatto i propri incantesimi, non poté non sentirsi profondamente orgoglioso di se stesso.
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    ezioni interattive… interattive… Per definizione “Azioni e\o influenze reciproche tra due o più persone”, in poche parole doveva parlare e non con una sola persona, magari in un angolo appartato del giardino, ma piuttosto davanti a tutta la classe. La vera domanda a cui Isaac in quel momento cercava disperatamente risposta non riguardava gli elementi e nemmeno quale di questi avrebbe voluto dominare, ma piuttosto perché mai il professore di magia elementale si divertisse tanto a torturarlo. Era un sadico forse? Uno di quegli strani professori New Age che fanno fare lezione all’aperto e credono nell’apprendimento attivo? Eppure tutti gliene avevano parlato bene. L’avevano definito uno che non da troppa confidenza, che sta sulle sue, insomma non uno che si interesserebbe a fare conversazione con un branco di studenti. Tutt’a un tratto l’impulso di fuggire via iniziò a farsi più pressante, così come il numero sempre più elevato di interventi, che corrispondeva inevitabilmente all’avvicinarsi del momento in cui sarebbe arrivato il suo turno di parlare. E probabilmente sarebbe davvero fuggito via alla prima occasione, se solo gli interventi dei suoi compagni non fossero stati così terribilmente imprecisi. «V-Veramente la sua d-domanda è t-troppo generica, s-se non imprecisa» non appena ebbe iniziato a parlare la sensazione che correggere il professore non fosse una buona idea s’impadronì della sua mente, ma ormai era troppo tardi «N-Non può f-fermarsi alla parola Elementi, d-deve aggiungere anche un c-campo di interesse. P-potrebbe riferirsi ad Elementi Architettonici, Insiemistici, o all’opera di Euclide “Gli Elementi” o all’album “Elementi” del gr-gruppo musicale Le Orme, r-registrato nel 2001, o alla r-rivista del movimento francese Nouvelle dr-droite. S-se invece parla di Elementi Chimici o N-Naturali, p-potrei risponderle che gli elementi rinvenuti sulla t-terra sono 96, dall'idrogeno al berkelio c-con esclusione del pr-promezio, ad oggi ne sono stati p-preparati a-artificialmente altri 21, quindi in totale s-sono noti 118 elementi. Se p-parla invece di f-filosofia sono c-cinque e non quattro: il fuoco, l’aria, l’a-acqua, la t-terra e l’etere. A-alcuni fisici aggiungono anche il f-fulmine e la roccia». Non appena riuscì ad arrestare il suo soliloquio, Isaac si guardò intorno per una frazione di secondo accennando un vago sorriso di scuse, ma non riuscendo a sostenere gli sguardi dei suoi compagni di corso abbassò la testa e strinse tra le mani la fascia della tracolla. Forse non era stata un’ottima mossa fare la figura del secchione proprio il primo giorno . «S-Sceglierei la T-terra, se p-potessi p-padroneggiarne uno. R-risanerei le foreste disboscate e i d-deserti…»

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    chi lo sapeva che le donne erano così suscettibili. Insomma si trattava solamente di un’osservazione obiettiva, un consiglio spassionato, o meglio una critica costruttiva. E poi ad essere sinceri passare davanti la stanza della ragazza del terzo piano non sarebbe stato un problema se non avesse lasciato la porta socchiusa, era stato praticamente inevitabile per Isaac intravedere il caos che si annidava oltre la soglia. Non si trattava di semplice confusione - quella poteva addirittura arrivare a sopportarla - ma piuttosto dell’origine stessa dell’entropia dell’universo. Nemmeno i migliori fisici statistici sarebbero riusciti a quantificare l’andamento esponenziale di quell’apocalisse che la ragazza del terzo piano definiva semplicemente “un po’ di disordine”. Disordine? No, niente di tutto quello che Isaac cercava di ignorare passando e ripassando davanti quella porta semichiusa, poteva essere definito come semplice “disordine”. La biblioteca del campus era “disordinata” – inutile dire che la bibliotecaria non ne aveva voluto sapere di adottare lo schema di catalogazione basato su autore, casa editrice, colore e altezza della copertina, che le aveva gentilmente proposto - ma di certo non quella stanza. Nemmeno la consapevolezza che di lì a mezz’ora sarebbe iniziata la prima lezione di Magia Elementale riuscì a fermarlo dall’entrare di soppiatto in quella stanza per cominciare a mettere in ordine. Poteva evitarlo? Ovviamente no. Era come chiedere a qualcuno con le mani legate di ignorare un certo fastidioso prurito al naso. Impossibile. Certamente tutta quella faccenda del rispettare la privacy altrui poteva reggere quando si trattava di qualcun altro, non certo di Isaac e delle sue manie. Inutile dire che di lì a pochi minuti la ragazza del terzo piano lo beccò con le mani nella sua biancheria intima. Ne risultarono diverse grida, una certa folla di curiosi davanti la stanza in questione e Isaac catapultato fuori insieme alla sua tracolla. Un coro di risate si alzò di fronte quella scena imbarazzante, così lo studente zaffiro fu costretto a filare via con la testa bassa e la schiena leggermente ingobbita per la vergogna. Come se non bastasse ci mancò poco che facesse tardi a lezione. Osservò scandalizzato il post it attaccato alla porta dell’aula. Giardino interno? Chi diamine farebbe mai lezione in un giardino? Insomma, cosa aveva mai contro i banchi e i libri e le cose fatte alla vecchia maniera questo Ensor? Aveva ragione suo nonno, ormai non c’è più rispetto per le tradizioni. Se una cosa si era sempre fatta in un mondo e aveva funzionato fino ad allora, perché cambiare? Non aveva assolutamente senso. Facendo i conti con un certo senso di fastidio, Isaac si diresse verso il giardino interno raggiungendo così lo sparuto gruppo di studenti che già vi si era radunato insieme al professore. Non conosceva nessuno di loro ad eccezione dell’altra ragazza zaffiro, ma ovviamente non salutò nemmeno lei, rimanendo in un angolino leggermente in disparte, sussurrando un balbettato e generico Buongiorno.

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