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.Theodore Duncan WalkerI have zero tolerance for betrayal, which they will soon indelibly learn.«Bene» risponde con un ceno della testa. Non ama dover sottoporre ad incantesimi di memoria i propri agenti. Si tratta di procedure con una percentuale di errore e seppure sia minima quei due hanno rischiato a sufficienza per questa missione. In ogni caso si assicurerà che nessuno sappia mai che sono stati loro ad andare in Egitto, così nessuno richiederà una revisione dei loro ricordi. Si è già liberato dei pochi documenti che certificavano la missione. Tutto rimarrà nell’anonimato fin quando la loro vanità, o un bicchiere di troppo, non li spingerà a parlare. Tuttavia i rapporti psicologici sul conto dei due agenti confermano che si tratti di soggetti in grado di rispettare gli ordini e la parola data. Non è attestato abuso di alcol e droghe in passato, né sospettato nel presente. Con un certo margine di possibile le acque si calmeranno molto presto. Walker si sofferma per un secondo ad osservare l’agente Lagrange, attendendo il momento in cui sarà sicuro di poter tirare un sospiro di sollievo. Anche quella missione sta per concludersi, un’altra presto sarà alle porte e già sente la stanchezza premergli sulle spalle. Le parole di Lagrange lo lasciano un attimo interdetto. Theodore si acciglia sconcertato. La missione non è stata un completo successo, ma sono entrati e usciti da un sito archeologico maledetto, lo hanno reso inaccessibile così che non fagociterà più nessun incauto, senza escludere che il loro ritrovamento potrebbe rivelarsi ugualmente molto utile. In fin dei conti i due agenti se la sono cavata molto meglio di quanto si aspettasse. Sacrificare delle abilità simili per lavori semplici di pattugliamento, o ricerca, è ridicolo, un vero spreco di capacitò. «Forse non ha capito, agente Lagrange, lei e il suo collega siete ufficialmente fuori la definizione di “matricole”. Sarete interpellati per molti altri casi come questo, casi che richiedono capacità e sacrificio. Nessuno vi ha mai detto che sarebbe stata una passeggiata, o peggio: un lavoro da scrivania. Se desiderava quello poteva fare l’avvocato, signor Lagrange. Invece ha scelto di essere un agente del dcmc. Ha scelto di fare la differenza. E questo non vuol dire fare da balia ad un paio di creature magiche imbestialite, quello lo può fare anche un qualsiasi magizoologo. Essere un agente del dcmc vuol dire intervenire qualora delle creature, dagli spiriti più innocui ai draghi più pericolosi, interferiscano con la sicurezza delle persone. E si, a volte sarà anche costretto a scontrarsi con malintenzionati, il cancro di questa società, e lei in quanto agente dovrà ingoiare il rospo, stringere i denti, e averci a che fare». Appena smette di parlare Walker recupera il suo normale contegno. Infiammarsi per così poco rientra tra le sue peculiari abilità, ma in verità non ha mai avuto molta pazienza con i capricci. Se avesse voluto ragazzini lagosi tra i piedi avrebbe fatto dei figli, invece ha diligentemente evitato la cosa. Non conosce i motivi per cui l’agente Lagrange voglia fare un passo indietro invece di guardare avanti e conquistare il suo meritato posto di rilevo nel macusa, e detto sinceramente nemmeno gli importa. Se le sue inclinazioni etiche e morali intralciano il suo lavoro allora è meglio per tutti se sposta altrove i suoi interessi e così anche le sue terga. La voce dell’agente Egorov fortunatamente lo distrae dai suoi pensieri riportandolo alla missione. Quell’informazione gli manca. «E’ quello che temevo, dunque ci troviamo di fronte a dei ladri interessati allo scettro di Horus e delle sue abilità, di cui sono certamente informati, anche se non sappiamo fino a che grado». L’aggiunta di un mago nero alla cricca di ladruncole non promette niente di nuovo. Il gruppo si sta infoltendo e probabilmente anche organizzando per recuperare l’ultimo frammento. «I ladri sanno del vostro ritrovamento? Sarebbe un dettaglio importante se non ne fossero a conoscenza. Non chiedetemi cosa sia, o a cosa serve, la segretezza potrebbe rivelarsi particolarmente strategica in questo frangente delle indagini». Rimane ad ascoltare la risposta alla sua domanda. La reliquia recuperata dai due agenti potrebbe essere la chiave per l’utilizzo corretto dello scettro di Horus. Senza quello l’esercito di Horus sarebbe difficile da comandare e potrebbe rivoltarsi chiunque, persino coloro che lo hanno richiamato.narrato ◆ «parlato» ◆ pensato
Edited by Joy. - 4/8/2017, 21:17 -
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Edited by Joy. - 4/8/2017, 11:34 -
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Eccomi, scusami anche tu se ti rispondo solo ora, mi dispiace un sacco per il fatto dell'aereo, so che non dev'essere piacevole come player dover cercare di assecondare queste cose, sicuramente però vi rifarete andando avanti con la quest, cercherò di fare di meglio la prossima volta :3 e grazie ancora della pazienza, lo apprezzo davvero tanto -
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Edited by Joy. - 2/8/2017, 13:14 -
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Buongiorno!
Prima di tutto grazie mille per il feedback e la sincerità, sono felice che tu l'abbia scritto perchè così nella quest per te e Lara cercherò di stare molto più attenta ai dettagli che mi hai fatto notare.
Per quanto riguarda la turnazione di cui ho parlato con Pat ne terrò enormemente in considerazione durante la tua miniquest cosi che inizio a valutare una prima applicazione pratica, anche se ovviamente essendo solo due le problematiche a tal proposito si dovrebbero ridurre considerevolmente.
Invece, parliamo approfonditamente dei dettagli che hai messo alla luce
1) fatica: fino ad ora l'ho considerata solamente per giustificare condizioni in cui un incantesimo, o un'azione non superavano la cd che non è mai stata influenzata veramente dalla fatica. Dal momento che eravate tutti maghi esperti dire semplicemente che avevate sbagliato nella formulazione dell'incantesimo era paradossale, non sempre potevo utilizzare la giustificazione delle tempestiche veloci, o della presenza di distrazioni esterne. Dunque la fatica è sempre stata solo un aggettivo di contorno, questo perchè non è quantificabile per noi master, dipende veramente da troppi dettagli e ci troveremmo molto in difficoltà nella sua valutazione. Se anche ponessimo un limite massimo di incantesimi dopo il quale si entra in "fatica" e la cd degli incantesimi aumenta, ci troveremmo di fronte la situazione che i player sarebbero scoraggiati dall'usare gli incantesimi, cosa che personalmente preferirei evitare perchè lo scopo del gioco è quello e in più è genericamente noto nel mono di magia della Rowling che i maghi abusano enormemente delle loro capacità magiche anche a discapito del loro intelletto (ricorda il primo libro e la prova delle pozioni risolta da Hermione).
2) Theresa è stata colpita da un fulmine ed effettivamente aveva dei malus fisici, ma faceva i propri incantesimi seduta nella cabina di pilotaggio. Per quanto riguarda gli incantesimi, essendo la sua mente pienamente in funzione (ho evitato tassativamente di darle danni mentali) gli incantesimi erano comunque possibili, in più ha utilizzato incantesimi della cui formulazione è ampiamente esperta. Theresa infatti tende ad utilizzare più o meno sempre gli stessi incantesimi in tutte le quest, ciò fa si che inevitabilmente la cd dopo un po' si abbassi, eppure durante questa quest non ho mai abbassato nessuna cd, proprio per evitare che vi fossero favoritismi.
3) La partenza dell'aereo: alla fine della quest ho fatto partire l'aereo senza considerare alcuni malus per tre semplici motivi.
- il motivo principale è che Logan era tramortito e Alexandr non poteva utilizzare la magia. Se non avessi fatto partire l'aereo Theresa e Logan non avrebbero avuto alcun motivo per non ucciderli entrambi e impossessarsi del secondo aereo. So che questa non è una giustificazione valida, perchè si deve sempre aderire alla credibilità e non impedirne il corso per evitare che dei pg muoiano, ma dal momento che il termine di una settimana era scaduto da due giorni abbondanti e i due agenti non erano riusciti ad impedire che il frammento venisse preso dai due ladri, ho preferito mettere un punto alla quest e far partire l'aereo, altrimenti sarebbe potuta continuare tranquillamente per un'altra settimana, molto oltre il limite che vi avevo tassativamente assegnato.
Questa decisione sicuramente è infelice, oltre che impopolare, ma una volta superate le tempistiche occorre, a mio parere, che il master sia in grado di chiudere una quest.
- Theresa è un'alchimista esperta e i suoi incantesimi sono sempre andati a segno, l'indebolimento alla struttura del muso dell'aereo non era cosi consistente a mio parere da impossibilitarne completamente la partenza
- la tempesta di sabbia (cioè l'ostacolo maggiore) aveva esaurito i suoi tre turni (al quarto, cioè all'ultimo post di logan era ormai esaurita) e dunque non impediva più la partenza dell'aereo dei ladri, nè l'atterraggio del secondo aereo -
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Dunque in pratica suggerisci, sempre durante gli scontri, una turnazione più categorica, nel senso che i quattro partecipanti (numero casuale) postano tutti e poi il fato fa un esito collettivo, e cosi via finchè lo scontro prosegue, nel caso in cui invece lo scontro si interrompe perchè i personaggi si allontanano o scappano o fanno altre cose si riprende con gli esiti singolo subito dopo il post -
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Dunque ricapitolando ciò che hai scritto:
- nel caso vi siano dei duelli dovrebbe essere sempre necessario aspettare prima il post del fato prima di rispondere: tecnicamente è già così, questo però escluderebbe la possibilità di fare esiti collettivi durante gli scontri, in quel caso infatti ho aspettato che tutti e quattro i player postassero le loro combo per esitare
- turnazione: tecnicamente anche questa cosa è già cosi, non ho mai dato delle scadenze di 24h per difendersi per evitare di mettervi altra ansia, oltre la questione che la quest sarebbe finita allo scadere della settimana, ora però mi rendo conto che è stato percepito come se non ci fosse una turnazione, dunque è probabile che effettivamente mi sia sfuggita la turnazione e che abbia costretto un player a difendersi da attacchi di più post e per questo in effetti ti chiedo scusa, non me ne sono
proprio resa conto -
.· Professore di magia bianca · Capo dei Defensores·© .isabella.
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Ciao Theresa!
Parto con il ringraziarti del feddback e della valanga di complimenti, sono decisamente la più grande soddisfazione che un master può ricevere, quando il lavoro e la dedizione ripagano fa sempre tanto piacere.
Parleremo sicuramente in staff della turnazione e degli esiti collettivi, dunque vorrei chiedere il tuo parere per la mia proposta di metodologia (che potrebbe essere non condivisa dal resto dei master, dunque non è affatto qualcosa che verrà attuato con certezza):
Dal momento che fare solo esiti collettivi rallenterebbe troppo il gioco vorrei proporre uno schema di esitaggio misto, cioè nelle situazioni di spostamento, osservazione ed esplorazione attuiamo solamente esiti singoli, nel caso di conflitti tra le parte in gioco, fare esiti collettivi qualora le azioni delle parti sfidanti avvengono CONTEMPORANEMANETE. Se avvengono contemporaneamente è una decisione presa a discrezione della ragionevolezza del master, che non deve essere contestata dai playere, a meno che non ci siano state effettivamente incomprensioni del post.
Il problema che inevitabilmente sorge è che un personaggio può trovarsi costretto a difendersi da attacchi che non è certo vadano a segno. E ancee se sembra una stupidaggine, è un problema enorme.
Dunque dal momento che già parlammo di fare una sorta di "metaesiti" durante il recuperone al museo, ma la cosa non ottenne il favore generale, proporrei semplicemente che ogni personaggio deve difendersi da tutti gli attacchi, poi sarà il master a stabilire il modo in cui avvengono tutte le azioni in base ai punteggi del dado.
Ovviamente per evitare il metagame il master deve sempre stare attento alla coerenza della spiegazione per cui il personaggio si rende conto dell'attacco e si difende.
Dimmi se questo approccio misto potrebbe secondo te rappresentare una soluzione coerente con la tua proposta. -
.Theodore Duncan WalkerI have zero tolerance for betrayal, which they will soon indelibly learn.Abbassa un angolo del giornale per sbirciare oltre gli occhialetti da lettura. L’agente Lagrange lo osserva con un’espressione vagamente sofferente, che stona con il suo sguardo invece limpido. Negli occhi ha una scintilla di vitalità che le ustioni non sono riuscite a spegnere. Walker lo osserva severo, le labbra sono strette in una linea sottile, ma gli angoli sono impercettibilmente sollevati. Fortuito non è l’aggettivo che utilizzerebbe per definire le proprie decisioni. «Amo l’odore di disinfettante degli ospedali» risponde ironico mentendo però un tono disteso. Chiude il giornale e lo ripiega un paio di volte, prima di abbandonarlo con un gesto disinteressato sul tavolino accanto alla sua sedia. Mentre Lagrange si sincera delle condizioni della sua collega Walker toglie gli occhiali da lettura e li infila con cura nella tasca interna della giacca nera. Il suo sguardo corre per un attimo sui lineamenti androgini dell’agente Egorov. Eseguono attente analisi di ogni candidato al ruolo di agente del macusa, eppure lei è riuscita a nascondere in qualche modo la sua sessualità. È un’ennesima conferma del fatto che nella trama dell’istituzione magica ci sono delle microscopiche falle. «Sta meglio di lei sicuramente». Theodore poggia i gomiti sui braccioli della sedia, stringendo le mani intorno alla leggera curvatura. Torna a guardare l’agente Lagrange chiedendosi se non siano necessari altri cc della pozione antidolorifica preparata dai medimaghi. Il ragazzo però non proferisce alcun mugugno, probabilmente intenzionato a mostrarsi molto più resistente di quanto non sia. Decide di assecondare il suo desiderio e lasciare il compito del dosaggio dei medicinali a qualche medico. «Siete sopravvissuti ad una missione con bassissime possibilità di riuscita, agente Lagrange. Porgervi i miei complimenti di persona è un onore». Certo, se avessero un capo del dcmc probabilmente sarebbe stato lì al posto suo, ma preferisce glissare quel dettaglio. I suoi complimenti sono talmente rari che è decisamente una scelta più oculata evitare i se e godersi il momento. Theodore inclina appena la testa mentre osserva con ritrovata serietà l’agente. Ha avuto molte remore riguardo quella missione. Moltissime decisioni difficili da prendere. Mandare due agenti semplici è stata una scelta non solo politicamente strategica, ma anche tragicamente indispensabile. Troppi maghi erano scomparsi nel tentativo di espugnare la tomba di Horus, rischiare di perdere due agenti anziani sarebbe stata una mossa troppo azzardata, al punto da spingerlo riconsiderare l’idea di mettere in atto la missione. Mandare due agenti semplici invece era molto più sensato, se non fossero tornati la perdita non avrebbe indebolito il dcmc. Egorov e Lagrange erano sacrificabili. Tuttavia ancora non può smettere di pensare che, come tutti, anche loro sono figli di qualcuno, qualcuno fuori dalla sua giurisdizione, ma pur sempre una madre e un padre che avrebbero dovuto piangere su tombe simboliche la loro prematura e inspiegabile scomparsa. Le informazioni sarebbero infatti rimaste materiale classificato anche dopo la loro dipartita. Theodore in quel caso avrebbe dovuto portare da solo il dolore della verità. Eppure, a discapito di ogni statistica, aveva deciso di rischiare, se i due agenti fossero riusciti nella missione la vittoria avrebbe significato un passo avanti enorme per il governo magico. Era stata una decisione pericolosa, ma in quel momento non può che essere soddisfatto dalla scelta presa. «Sfortunatamente è una missione segreta e nessuno saprà mai cosa avete fatto lei e il suo collega». E così la sua reputazione di uomo che non elargisce complimenti rimane al sicuro. «Rimarrà top secret per il prossimo secolo e mezzo stando ai registri, la pregherei dunque di non raccontare a nessuno ciò che è accaduto al Cairo. Altrimenti i miei tentativi di arginare le conseguenze diplomatiche verranno sabotati e avrò solo perso tempo utile».narrato ◆ «parlato» ◆ pensato
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