Posts written by _ZoRa_

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    Jean-Luc Leroy
    Emozionato
    French
    Ghost Hunter
    Empatico
    In queste prime battute riesci a respirare a pieni polmoni una routine di cui non pensavi avresti sentito la mancanza, fino a che non è successo. Tu che con fin troppa premura incentivi uno dei tuoi fratelli nel fare una cosa, la resistenza che incontri, non ti lasci sfuggire nemmeno lo sguardo che poi si trasforma in sorriso di Arnaud. Sorridi a mo' di scuse, è un modo che hai di fare da sempre, che alcuni definirebbero premuroso in maniera oltre modo esagerato, quasi affettato. Anche se in te nulla è affettato, lo si percepisce subito quando ti forzi a fare qualcosa che non ti esce naturale, te lo si legge in faccia come fossi un libro che tutti riescono a leggere. Poi ti perdi nell'abisso dei tuoi pensieri e questa lettura diventa impossibile quasi per chiunque. In te si celano molte dualità, Jean.
    Dai istruzioni precise al tassista perché vi porti in un ristorante che sei riuscito a scovare mentre girovagavi senza meta in moto, uno di quei locali dove il menu è italiano, ma nemmeno troppo visto che i newyorkesi non sono in grado di lasciare al naturale le cose senza provare ad americanizzarle, ma che tuttavia rimane di una qualità più che accettabile. Persino nei vini, cosa non da poco. Ogni tanto mentre nel viaggio incontrate mete interessanti fai da cicerone a tuo fratello, indicando qua e là monumenti o strade. Te ne parlerò non appena ci sistemiamo al tavolo, così non ci saranno troppe interruzioni. Pratico e semplice, e forse anche perché senti un po' un moto di imbarazzo ed emozione. In fondo il succo dei tuoi contatti risiede proprio in Rexana, argomento che devi ancora riuscire a sbloccare mentalmente prima di parlarne senza problemi a tuo fratello. Qui comprendi quanto sia solo tutto nella tua testa, quanto i tuoi filtri e i tuoi blocchi influenzino il tuo modo intero di esistere e vedere le cose, persino di percepirlo in maniera del tutto distorta; la cosa quasi ti fa sorridere, perché ti sei sempre convinto di conoscere bene gli animi delle persone, costretto dalla tua abilità a saperlo. Ma sentire non è come ascoltare, e questo è lo stesso identico discorso. Senza soffermarsi a ciò che realmente significa, non puoi comprendere un bel nulla dell'animo umano, nemmeno del tuo. Forse si tratta solo di accettare le tue decisioni finora ed assumertene la responsabilità. Più facile a dirsi che a farsi.
    Arrivati nel Queens a destinazione, il quartiere dove hai trovato il modo di affittare un intero piano di appartamenti per te e i tuoi fratelli in modo da avere privacy e vicinanza, allunghi una mancia al tassista come in uso qui ed apri la portiera, saltellando appena sul posto un po' impaziente, movimenti quasi impercettibili che sai che tuo fratello però noterà di certo. Fai strada e segui il cameriere che vi fa accomodare su uno dei tavoli per due persone. Non c'è troppa gente, l'orario di punta è prima di come siete abituati in Europa e la cosa ancora adesso ti scombussola. Il tuo stomaco non sembra volersi abituare ad orari diversi da quelli francesi.
    Qui ho mangiato un paio di volte, certo non siamo in Francia, ma francamente meglio della media. Alzi le spalle, quasi come se questa fosse la risposta adatta a tutto ciò che ti circonda. I tuoi gusti in fatto di cibo sono piuttosto sofisticati quando puoi permettertelo. Solo in missione non ti lasci distrarre da facezie simili. Ordini polpo alla brace e pappardelle al nero di seppia, lasciando ad Arnaud il compito di scegliere il vino che preferisce. In fondo se lo merita dopo tutte quelle ora di viaggio. Solo dopo che ha terminato riprendi il discorso lasciato il sospeso nel taxi. Come contatti conosco i Bishop. Sono informatori dei Cacciatori, oltre che rete per una serie di organizzazioni diverse che possono tornarci utili. Non puoi però fare a meno di arrossire al pensiero di quanto bene conosci almeno una dei Bishop. Quando vuoi organizzo un incontro, di modo da capire come muoverci quanto prima.
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    Mireya Alma Gallego Vega
    Costarica
    Huntress
    Fire and Earth
    Alchemist
    Animagus
    Seguo i movimenti degli altri come fossi acqua che deve adattarsi ad un nuovo contenitore. Ascolto, annuso, osservo. Ogni cosa, soprattutto Rufus. Lui è al comando, ma voglio capire chi tiene d'occhio del gruppo oltre a me, se ci sono membri che lo preoccupano, per cui quindi devo avere un occhio in più anche io. Sembra tranquillo però, forse sarà una Caccia non troppo movimentata visto che gestiscono la cosa a cadenza annua. Una buona mossa per mantenere i territori puliti da certa feccia ed usare questi momenti per valutare i nuovi. Come me. Possibili acquisti, alleanze e pedine che si aggiungono su una scacchiera ben più complessa. Come da me, anche qui sembrano esserci famiglie che detengono una nomea famigerata, famiglie d'elite e famiglie decadute. In un certo senso sono tutti giochi di potere in precario equilibrio ed anche io sto per entrarvi a far parte se metterò radici in queste zone. Quello che vedo al momento mi piace, tanta presenza e una massa di muscoli che mi fanno tremare di eccitazione, ma forse è solo il pensiero di cacciare che mi fa sentire così. Il momento in cui ci si prepara lo assaporo sempre con assai gusto, un antipasto che mi mette gola e mi fa desiderare di continuare con il menu.
    Annuisco alla sua frase e lo seguo, controllando un'ultima volta che tutto il mio equipaggiamento sia esattamente dove deve essere e che tutti i ganci reggano, per non ritrovarmi a perdere oggetti essenziali. Come quelli per i cerchi alchemici. Lo faccio in automatico senza nemmeno guardare troppo, memoria meccanica che è inserita nel mio DNA così profondamente da delinearmi persino più del mio nome. L'idea è di fermarmi per un po', guardarmi in giro. Sto cercando un nuovo clan. Non ho motivo di nasconderlo, è chiaro ed evidente a tutti, e non si tratta nemmeno di una cosa inusuale. Salgo con un balzo sul pick-up, atletica e persino un po' esibizionista. Sono piccola, soprattutto rispetto a questo gigante, ma deve capire che questo non è un buon motivo per sottovalutarmi. Chi lo fa di solito si ritrova con la gola tagliata di netto e una pozza di sangue ai suoi piedi.
    Durante il tragitto resto in ascolto di ogni rumore, di ogni verso di animali nella zona. Osservo ogni tragitto possibile, ogni sentiero, ogni traccia. Attenta. Che mi dici del tuo clan? Non che non abbia fatto i compiti...ma vorrei sentirlo da uno di voi. Un modo come un altro per avvertirlo che ho fatto ricerche su di loro, seppur in maniera piuttosto generale. Preferisco sempre valutare poi le cose con i miei occhi, sentire con le mie orecchie e giudicare per conto mio. Troppo spesso le persone che danno informazioni sono prive di pregiudizi di sorta e questo rischia di annebbiare il mio giudizio. Che non è assoluto nel senso generale del termine, ma è assoluto in quanto mio. Sento le vibrazioni del pick-up sul terreno, sobbalzo a ritmo dell'andatura del veicolo, mentre il limitare del bosco si avvicina e con questo l'inizio della Caccia.
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    Jean-Luc Leroy
    Shock
    French
    Ghost Hunter
    Sono acque profonde quelle in cui vi state immergendo per via della conversazione, acque in cui nuoti da troppo tempo, acque che ogni giorno tentano di trascinarti verso il fondo oblio in cui ti crogioleresti fin troppo facilmente, lasciandoti sommergere. Ogni giorno provi a fare del tuo meglio per rimanere a galla, senza però rinunciare a starci in quelle acque. Si, ha ragione, forse sarebbe più semplice se si scegliesse di lasciar perdere. Di fatto il tuo pensiero però si ripete, eco di parole che hai appena pronunciato. Rex, non sono cose che si possono semplicemente decidere. Sarebbe più facile, ma non funziona così. Ti accanisci su un pezzo di unghia che si sta sollevando, cercando di resistere all'impulso di mangiarla e strapparla via. Ora ci starebbe davvero bene una sigaretta. Il suo sguardo attento lo vede, lo percepisce, ti blocca, caldo contatto che ti scalda il cuore all'istante. Di fatto forse sarebbe stato meglio se io non fossi venuto nemmeno, se dobbiamo seguire questa logica Rexana. In un senso o nell'altro, tu e Pierre avete comunque proseguito il vostro percorso. E' comunque un andare avanti; non deve per forza essere una fine ad altro questo processo. E' il tuo semplice modo di vedere le cose, non una verità assoluta, quanto relativa e circoscritta alla tua persona. Se andare avanti vuol dire dimenticarti, non sarò mai in grado di andare avanti. Nemmeno vorrei farlo, come dici tu. Il significato però lo declino diversamente. Devi snudare la tua anima per affrontare questo discorso, e vedere di riflesso la sua, ma la cosa non ti spaventa. Lei è una delle poche persone con cui lo fai senza nemmeno pensarci, naturale conseguenza del tuo appartenerle.
    Poi arriva. Un fulmine a ciel sereno che colpisce e devasta ogni cosa che tocca, dal punto di contatto parte un incendio inestinguibile. Sei certo di aver sentito bene, Rex non avrebbe mai osato rendere una frase tanto devastante ambigua, non hai dubbi sul fatto che non hai frainteso. I tuoi occhi si dilatano quel tanto da mostrare lo shock dell'informazione, il tuo respiro si accelera e si fa più pesante. Sei seduto, ma ti senti sprofondare verso un baratro senza luce. Eppure riesci a riprenderti quel tanto da capire che non è questo il momento per cadere, lei si è confidata per un motivo, non certo per punirti o commiserarla. E' il suo sguardo che si sposta verso suo figlio a farti rinsavire. Le stringi la mano, mentre decidi più o meno inconsapevolmente di liberare la tua abilità, perché questo argomento non prevede scherzi, errori, sbagli. Vuoi conoscerne i dettagli per poi muoverti di conseguenza, per poter agire esattamente come e dove serve. Farò ogni cosa in mio potere per aiutarti. Aiutarvi. Non c'è esitazione nella tua voce, solo sicurezza, come se stessi pronunciando una profezia. Io...non posso pensare a questa ipotesi...ma lo sai. Ci sarò, qualsiasi cosa succeda. E' sabbia quella che senti nello stomaco, è una matassa troppo grande da sciogliere ora, devi prenderti il tempo per metabolizzarla. Parlamene. Devo capire come aiutare ora. Lo dici quasi come una supplica, perché non puoi che muoverti, non puoi che tentare ogni cosa nelle tue possibilità.
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    Jean-Luc Leroy
    Emozionato
    French
    Ghost Hunter
    Empatico
    Non sei più stato all'aeroporto da quando sei giunto in questa landa, non ne hai mai avuto motivo, nemmeno l'arrivo di Clem ti ha fatto tornare, ma solo perché è stata una sorpresa. Quello che attendi ora, senza cartello, è tuo fratello maggiore. Hai pensato molto se accoglierlo con un grande cartello, magari con qualche scritta divertente, ma è tanto che non lo vedi, lasci perdere l'idea per timore di sembrare troppo stupido, troppo infantile. Alla fine hai optato per un semplice abbraccio, reale, genuino. Non lo neghi, senti la mancanza della tua famiglia, ma d'altro canto non hai mai avuto intenzione di rientrare al momento, e la cosa ti mette un po' in agitazione. Arnaud sarà il nuovo capofamiglia quando vostro padre cederà il posto, ha già dei piani ben precisi per voi, non vuoi deludere nessuno; hai perciò deciso che con tuo fratello sarai più onesto possibile, con lui tutto diventa più facile se capisce che non lo stai raggirando. E' stato un fratello maggiore che per molti versi può non essere uno di quegli esempi limpidi da seguire, ma lo rispetti, per il suo ruolo e perché non glielo invidi. Sai cosa vuol dire crescere con addosso le aspettative di genitori che non accettano un no come risposta. Tutto sommato l'ha saputa gestire egregiamente, ti fidi di lui. Il tuo unico mezzo è la moto, ma visto che dovete trasportare i suoi bagagli sei giunto con la metro, per poi spostarvi nel Queens attraverso un taxi. Un salasso, ma va bene così. Ti sei già riproposto di parlare dell'alloggio ad Arnaud, per ora lo ospiterai nel tuo appartamento, che però è un semplice bilocale, e con Clem tre persone sono davvero troppe. I mezzi però non vi mancano, perciò hai già guardato qualche appartamento più grande che non sia troppo costoso. Ce ne sono anche di piccoli e vicini, il che vi consentirebbe di vivere le vostre vite separatamente, senza pestarvi i piedi in quella privacy che come fratelli non vi fate problemi a condividere, ma che in cacce che richiedono tempo alla fine si rende necessaria. Sei un po' nervoso, hai persino avuto per tutta la mattina il singhiozzo, non sai se dovuto al tuo stato d'animo, ma la cosa non ti ha aiutato a metterti a tuo agio. Temi il giudizio del maggiore dei tuoi fratelli, portavoce della famiglia in questa specifica situazione, futuro stesso dei Leroy. Così decidi di ricorrere ad un trucco che da tempo reputi tale, la tua abilità, la quale da quando hai imparato a gestire attraverso i tatuaggi usi di rado. La mole di informazioni che recepisci dalla folla di persone che si accalcano in aeroporto è tale da lasciarti disorientato per i primi 15 minuti, per poi abituarti; sorridi un po' al pensiero che quella era la tua normalità. Hai imparato ad apprezzare così tanto il silenzio.
    Noti tuo fratello in mezzo alla folla non tanto per la sua altezza, non è più alto di te che di pochi centimetri, ma per il suo portamento, la sua presenza; forse non se ne rende conto, ma sta attirando diverse occhiate, perché senza volerlo è naturale conseguenza portare la propria attenzione verso di lui. Forse è il suo atteggiamento pacato, comporto, con sempre quell'aria un po' annoiata e trasognante. Gli sorridi, ricambi il saluto tipico, due baci sulla guancia, abitudine che quasi hai perso, dato che qui non si usi e a volte può persino essere visto come esagerato, troppo intimo. Lo reputi ridicolo, dato che della manifestazione dei proprio sentimenti hanno creato interi movimenti, intere strutture televisive. Mi limito ai posti più famosi, ci sto lavorando su. Ci si può creare un impero, a pensarci meglio. Gli rispondi in inglese, un modo per farlo allenare, anche se ti manca terribilmente parlare la vostra madre sai che ci sarà di certo occasione per farlo. Com'è stato il viaggio?? Vi portate all'esterno, senti il suo bisogno di aria, che sai verrà brutalmente infranto e deluso. Di certo non l'aria. Arrossisci appena, perché il tuo primo pensiero, quello spontaneo, incontrollato, va a Rexana, e solo dopo a Pierre, Arkell, Dani...e per ultimo, solo per ultimo, i Banditori. La cosa ti mette un po' a disagio, ma sai anche che difficilmente sarà Arnaud a giudicarti al riguardo. Le sue scelte in fatto di sentimenti lo hanno portato ad avere figli con donne diverse e nemmeno una relazione duratura. Forse è il destino dei maschi della famiglia Leroy di quella generazione. Il pensiero un po' ti fa sorridere. Allunghi una mano verso la strada e fischi per richiamare un taxi. Vuoi portare subito le valigie da me o hai fame? Conosco un posticino dove non rimarremo avvelenati dalla cucina americana, a meno che il tuo intento non sia provare le varie...prelibatezze del posto. Quest'ultima frase la dici in francese, perché in fondo non è mai una buona idea insultare apertamente un americano.

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    HTML
    <tr>
    <td>[URL=https://brakebillsgdr.forumfree.it/?t=78005502]Jean-Luc Leroy[/URL]</td>
    <td>Cacciatore (Fantasmi soprattutto)</td>
    <td>Indagini riguardo Hotel e i fatti accaduti nel corso degli anni</td>
    <td>Fascia di gioco: 2</td>
    </tr>
    <b>Indagini:</b> Sono una brutta persona, soprattutto pigra, quindi lascio mettere tutto questo blocco di info ad Isy.
    <b>Preferenze di gruppi:</b> Con Arnaud bello, suo fratello, dato che le indagini le fa con lui.
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    Jean-Luc Leroy
    Nostalgico
    French
    Ghost Hunter
    E' automatico rispondere alla sua battuta con un sorriso, perché le basta davvero poco per trovarne altri di motivi, visto in particolare che tu per primo ne troveresti troppi per convincerti che rimanere ora è la cosa migliore. Forse una parte di te è andato a caccia di un motivo, che hai trovato nei Banditori, che ti permette di prolungare il soggiorno, rimandare gli addii, le tue responsabilità nei confronti della famiglia. Le poche volte che hai sentito tuo padre ha intuito che si aspetti che torni per mettere su famiglia, forse sta già imbastendo qualche alleanza matrimoniale, tu che sei il fulgido raggio di sole, avrà selezionato il DNA della tua compagna nemmeno come fosse un pedigree di un cane, una riproduzione di alta genealogia, Tutto questo ti mette la nausea, ma sai che prima o poi dovrai affrontare questo mostro che ti terrorizza. Non ora però. Ora vuoi goderti lei, Pierre ed il loro bambino.
    Ti si mozza il fiato, bloccato senza via di uscita, perché il tasto che tocca Rexana è dolente, sale su una ferita che fatica a guarire, che tu ogni tanto maneggi come a volerla lasciare in realtà aperta, senza permetterle di cicatrizzarsi mai del tutto. Lo fai con le tue scelte, come quella del soggetto del tatuaggio che le celi, che la raffigura seppur in modo nascosto, ma che la riguarda in maniera così profonda. Un memoriale inciso sulla tua pelle, perenne monito dei tuoi sentimenti, del tuo dolore, del tuo amore. Del vostro amore.
    Allunghi una mano verso il suo viso, lo lasci sospeso il tempo che basta per convincerti a farlo, una carezza senza malizia. Rex, non si decidono queste cose. Succedono e basta. Poi sbuffi, ed inizi a torturarti le unghie come fai quando vorresti fumare ma ti trattieni. Non lo faresti mai così vicino al bambino e a lei che ancora allatta. Per altro sarei un bell'ipocrita ad addossarti un simile peso, io che ho semplicemente vissuto senza davvero farlo, per paura di mille se e ma. Non posso certo biasimarvi se voi siete riusciti ad andare avanti, a costruire dove io ho avuto timore e ho fallito. Non ve ne faccio certo una colpa. Non potrei mai. Parli di getto, non sei nemmeno sicuro di cosa hai detto, forse parte del discorso è uscito in francese, forse l'altra metà in inglese. Senti ronzare le orecchie, mentre ti strappi una pellicina che in segno di ribellione inizia a sanguinare. I rapporti si evolvono. Non c'è nulla da rimediare. Le sorridi, sforzandoti. Sai che capirà che lo sforzo non è una finzione, credi davvero a ciò che stai dicendo, lo credi con ogni centimetro del tuo essere. Questo non lo rende più semplice, però. Da qui la forzatura. Ti tortureresti ancora di più sapendo di questo peso sulle sue spalle, non lo potresti permettere mai.
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    Jean-Luc Leroy
    Brooklyn Public House
    French
    Ghost Hunter
    Percepisci il limite che si sta ponendo nel bere anche senza attivare la tua abilità. Ti sembra di riuscire a leggerla, una cosa viscerale, a pelle, perché non la conosci così bene da poter dire di comprenderla e quindi leggerla davvero. Con alcune persone ti esce più facile che con altre, anche se all'inizio sei sempre impacciato, soprattutto in situazioni dove ti devi esporre. Sei tanto sicuro nella Caccia alle creature, quanto impedito in quella alle ragazze. Il risultato però piace quasi sempre, perché da vedere in te non insicurezza, ma genuina dolcezza, semplicità. Qualità che in genere ti rendono apprezzabile, in particolare per quegli incontri dove non ci si aspetta molto altro, poche parole, molte attenzioni. Dani è iniziata alla stessa maniera, eppure sta diventando altro, un'ancora a cui si aggrappi per un perdite nel mare in tempesta che è il tuo animo. Non sai cosa vuoi, Jean. Ora le cose sono cambiate, quello che hai sempre desiderato non è più un'opzione, non sai quale sia il tuo posto. Pensieri però che in questo momento non ti sfiorano perché ti senti esattamente dove devi essere. Le sorridi e la prende per mano, per non perdere il contatto con lei, per non perderti nemmeno un istante del suo essere che allevia il vuoto sordo che senti nel tuo, mentre ti fai strada tra la folla per portarvi fuori, all'aria fresca. E' un balsamo tonificante, una ventata di fresca lucidità che ti colpisce il viso. Inspiri, lo smog della città che ti riempie i polmoni, ti ci sei abituata velocemente. Estrai il pacchetto di Lucky Strike, sigarette a cui ti sei abituato da quando ti sei trasferito in America, famose quanto altri marchi internazionali, come le Marlboro, glielo porgi per poi prenderne una tra le tue labbra. Non sei un grande fumatore, Jean, la tua è una routine che dipende dal tuo stato d'animo, dalla situazione, ma non rimani mai senza. E' una compagna pericolosa, ma non ti hai mai tradito quando l'hai cercata. Hai ragione, ci voleva un po' d'aria...per quanto non certo pulita. Appoggi la schiena al muro, alzando il mento al cielo mentre sorridi ed aspiri, il sapore del tabacco e della combustione che avvolgono i tuoi sensi. Lasci uscire il fumo in piccoli cerchi, un gioco che ti ha richiesto anni per essere perfezionato, una cosa che ti sei intestardito a voler imparare a qualsiasi costo. Se ti va dopo possiamo farci un giro in moto. Di aria se ne prende parecchia così.
    Non subito, ma è un'idea che ti piace, sentirla aggrappata a te mentre correte in città, dove vi porta il semplice desiderio di evadere, scappare, viaggiare.
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    Mireya Alma Gallego Vega
    Costarica
    Huntress
    Fire and Earth
    Alchemist
    Animagus
    So cosa voglia dire. Sembra che l'80% del mondo debba avere problemi per questo modo di fare; in fondo però persino io ci casco, più di quanto voglia ammettere. In genere però è perché ho ragione, non vado a creare dei cazzo di sotto-esseri mangia uomini. Questi hanno decisamente pisciato fuori dal vaso e andrebbero in qualche modo gestiti, ma non penso mi convenga intromettermi nel discorso. Per ora devo stare con la testa bassa e adattarmi a loro, plasmare le mie azioni a quelle di questa famiglia senza denaturarmi. Annuisco ad ogni affermazione, sto attenta all'inclinazione della sua voce per carpire anche i significati nascosti, qualsiasi cosa mi aiuti a capire cosa dire e cosa evitare. Sono sempre stata calcolatrice, ma il mio temperamento spesso si manifesta più che la mia ragione. Sangue caldo, che bolle, che mi mette in moto. Non amo stare ferma, e questo mio spostamento in cerca di una famiglia a cui legarmi lo dimostra a chiare lettere cubitali. Una brezza arriva da nord, annuso l'aria in cerca di note strane alle mie radici. Devo abituarmi ai nuovi odori, ho agito molto lontano da qui per tutta la mia vita e gli odori sono estremamente diversi, persino gli alberi hanno tonalità profondamente contrastanti rispetto a ciò che mi aspettavo. Può essere un problema se non mi abituo in fretta. Sono i messaggi che preferisco. Quelli di morte, per chi non capisce che il mondo non è il luogo adatto a loro.
    Mi avvicino, attendo istruzione, memorizzo il verso che usano, tipico usare quello degli animali del posto per confondersi meglio e non destare sospetti nelle prede. Lo riproduco, mi ci vogliono due tentativi per trovare la giusta intonazione; guardo la mappa, che per me è fondamentale. Loro lo fanno ogni anno, conoscono il posto senza bisogno di usarla, serve solo a chi ha il comando per dividersi le zone e rendere tutto più organizzato. Sapendo di unirmi a questa Caccia per fortuna ho avuto il tempo per studiare la conformazione della zona, ma essendo stato poco, la osservo con estrema attenzione. Sento i muscoli tendersi, il cuore accelerare, il mio intero essere consapevole che si sta per iniziare. La mia posizione è una delle più sicure, in avanscoperta certo, ma se si rimane cauti è anche quella che ti permette di visualizzare la preda, segnalarla e attendere che la formazione si chiuda, non lasciando scampo a nessuno. Apprezzi la scelta, è sensata sotto ogni punto di vista, è quella che ti permetterà di farti notare, ed è la posizione che permette a lui di starmi addosso, seguire ogni mia mossa. Todo está listo. Accarezzo il machete mentre lo dico; preferisco le armi bianche ma sono bene che spesso le situazioni non mi permettono di usarle. Non sono così stupida da preferire un tipo di arma a priori senza valutarne l'efficienza. Sono eccellente anche come tiratrice scelta in caso di bisogno, una morte netta, singolo colpo, sei morto ancora prima di rendertene conto. Ma non ci trovo gusto così. Gli sorrido, perché sentire la mia lingua un po' mi manca. Sono pronta. Al tuo segnale. E' importante far capire che accetto e rispetto la linea di comando, molte missione vanno a puttane perché c'è qualcuno che non la segue, che fa di testa sua. Divergenze possono essercene, ma devono essere lasciate fuori da questi momenti, il rischio è troppo alto.
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  9. .
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    Jean-Luc Leroy
    Nostalgico
    French
    Ghost Hunter
    La testa già viaggia seguendo direzioni e mete precise, cosa dirai a tuo padre, chi potrebbe mandare. Arnaud, poco ma sicuro, la scelta più ovvia e scontata. Molto però dipende da quanto gli altri siano impegnati, per quanto questa Caccia possa essere succulenta per loro in quanto esperti di Fantasmi, l'America non è il loro territorio, e se non gestiscono bene la cosa potrebbe essere vista persino come un'invasione. Di questo dovrà sicuramente parlare con Rexana, chiedere che la sua famiglia faccia da intermediari, per rendere il processo più semplice, meno pericoloso. Segui la linea del suo sguardo ed individui la panchina, calci via un sassolino che ti capita sotto tiro per poi sederti, curvo, appoggiando i gomiti sulle ginocchia, le mani intrecciate. Fissi il vuoto davanti a te, mentre la ascolti.
    Sarebbe per te impossibile accettare la sua offerta, perché più che una liberazione sarebbe un trauma ben peggiore di quello di dover gestire il plotone intero della tua famiglia; si, ti sei abituato all'idea di Pierre e Rex, Arkell, loro come famiglia. Hai accettato ogni cosa, ma questo non vuol dire che sia facile ogni volta. Dipende dai giorni, a volte fa più male che in altri, e tornare a convivere con loro farebbe riaffiorare troppi ricordi, troppe differenze rispetto al passato che ti tormenterebbero all'infinito. Per tua fortuna la poca praticità di aver la tua famiglia a casa tua rende a risposta molto semplice. Quel bilocale che definisco casa non potrebbe mai ospitare tutti, dovrebbe comunque trovarsi una sistemazione diversa. Ciò non vuol dire che vi libererete di me così facilmente. Sventoli ciò che rimane del tuo panino al latte e cioccolato. Questo volta non sono riuscito ad avvelenarvi, ma la prossima volta andrà meglio!
    Posi il tuo sguardo al piccolo ometto dentro al passeggino, sorridendo, impossibilitato a fare diversamente guardando quella nuova vita che vedrai crescere sotto i tuoi occhi, come è successo per Clem in particolare, data la differenza di età, la ricordi meglio di Sylvain. Hai sentito? Mi costringerai ad un linguaggio bimbo. Niente più parolacce, o chi finisce in punizione sarò io. Un auto ammonimento, una cosa a cui dovrai fare realmente attenzione quando Arkell sarà abbastanza grande da poter ripetere ogni parola che sente. Torni a fissare il vuoto, finendo l'ultimo pezzo della tua colazione. L'America in fondo non mi dispiace. Dipende da come vanno le cose, ma per ora non ho nessun motivo per andarmene. Ne hai fin troppi per rimanere.
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    C6RRC2C
    C6RRC2C
    JeanLuc Leroy. 32 y.o .
    chasseur
    empatico
    Stai ascoltando le note di una canzone che sa di ribellione, di rivendicazione di diritti non ancora ottenuti ma che sanno di propri. Sono note spinte, una tonalità di voce incompresa che canticchi mentre ti prepari un panino. Sei a casa, hai perso la cognizione del tempo ma nemmeno ti interessa sapere che ore sono, non hai preso impegni. Ti muovi secondo i tuoi istinti, ed in quel momento hai fame, così apri il frigo alla ricerca di ciò che andrà a comporre il tuo sandwich. Afferri la maionese e i cetriolini, richiudi il frigo e ti sposti a prendere una scatoletta di tonno, la apri e ne scoli l'olio in una bottiglia già mezza piena di olio esausto, che non butti nel lavandino perché ci tieni a differenziare la tua spazzatura. Poco importa se tra poco ingerirai cose poco sane, prese a caso, cibo che solo uno scapolo può mangiare senza pori domande scomode. Composto il panino ne dai un morso, continuando a canticchiare quella melodia che ti è entrata in testa da giorni, e che alimenti continuando ad ascoltarla in loop; e ti fermi, perché la melodia viene interrotta dal suono del campanello. Le tue sopracciglia si corrugano, non aspettavi visite. Sarà l'ennesimo fattorino della pizza che ha sbagliato citofono. Bello, la pizza la devi portare al 6-B, non a me. Lo dici con la bocca mezza piena, ma non è il fattorino che ti risponde, e mentre capisci chi hai di fronte finisci per sputare quello che ti resta del boccone sulla porta. In maniera naturale trasporti il parlato nella tua madre lingua. Porca miseria, Clem! Che ci fai qui, vieni vieni, sali su! 6-A. Usa l'ascensore di sinistra, se non vuoi rimanere bloccata per ore. Quello di destra si blocca in continuazione, tanto che ormai ti sei abituato a fare i piani di scale a piedi quando la signora Smith si dimentica di chiudere le porte dopo essere tornata dalla piega settimanale. Aspetti che sia arrivata sul pianerottolo un istante solo, per poi prenderla e sollevarla di peso, girando su te stesso. Ma guarda quanto sei cresciuta! Sei qui per la Caccia?? Le fai cenno di entrare con la mano dopo averle fatto rimettere i piedi per terra. Ti offro qualcosa?
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    Jean-Luc Leroy
    Brooklyn Public House
    French
    Ghost Hunter
    Puoi sentire il calore del corpo di Dani attraverso le mani che la stringono, puoi percepire l'odore che emanano i suoi capelli e per un attimo ti sembra di percepire anche il suo essere. Non vi conoscete, vi siete solo dati indizi riguardo la vostra vita, nulla di più, alcuni scambi sono stati profondi, altri superficiali. C'è così tanta pesantezza che vi circonda, ne puoi sentire il peso opprimerti, e così siete diventati un'evasione l'una per l'altra. Non una dipendenza, non ancora, ma una piacevole deviazione dalla strada principale che percorrete, ognuno la sua, che in sera come questa si intrecciano per poi separarsi ancora, quasi parallele.
    I tuoi piedi si spostano seguendo il ritmo di una musica che potete sentire solo voi, mentre lei risponde alle sillabe di quella stessa canzone che esiste solo unicamente per voi. Respiri lento, nel farlo assorbi il profumo dei suoi capelli e ti sembra la cosa più normale di questo mondo il bacio che lei per prima ti da. Dopo le serate precedenti, non ti imbarazza un bacio, in altre serate, contesti, forse ti saresti fatto problemi per la gente che vi guarda, che in quel momento fa partire un fischio seguito da parole che non senti, ma che immagini tranquillamente. Ora esiste solo quello che senti, il sapore delle sue labbra, che come le tue rispecchiano ciò che avete bevuto, il leggero retrogusto del tabacco, ed un mix unico che solo in lei potresti riconoscere. Il tuo corpo reagisce al bacio ancora prima del tuo cervello, rispondi senza alcun impaccio, la tua lingua che si apre la strada nella sua, leggero, invitante, mentre le tue mani scendono verso l'incavo della schiena per attrarla a te ancora di più. Smani per sentirla più vicina, ma non ti spingi troppo oltre, ben consapevole di non voler essere sbattuto fuori dal paese con una denuncia di atti osceni in luogo pubblico. Fai durare quel bacio un altro po', per poi scostarti appena, sorridendo nel modo più genuino possibile, come fa un bambino quando vede qualcosa che desidera farsi sempre più a portata. Juliet, the dice was loaded from the start. Il verso ti esce con un'inflessione della tua madrelingua più marcata rispetto alle altre, forse è l'alcol, forse il semplice fatto che ora il tuo cervello è inondato del suo essere. Altro giro..? Non vuoi interrompere quel momento, non vuoi velocizzare nulla di quel rapporto, non vuoi darlo per scontato. Per te, basta già così, quel momento, quelle sensazioni. Ti senti appagato senza bisogno di forzare l'attimo. Certo, se questo venisse senza forzatura, non ti tireresti indietro.
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    Jean-Luc Leroy
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    French
    Ghost Hunter
    L'aria mattutina che ti punge il viso ti schiarisce le idee, come se finora quello che hai detto e vissuto fosse stato circondato da una nebbia presente solo nelle fiabe. Ma forse per te essere in presenza di Rexana vuol dire proprio questo, non sapresti spiegartelo diversamente. Sa di casa, di protezione, ma anche di fantastico e irreale, come se ogni volta che la vedi venissi catapultato in un altro mondo.
    Con le mani in tasca, ti limiti a bearti del suono della sua voce che accarezza la sua madrelingua, mentre ti stringi nelle spalle, come a voler trattenere dentro te ogni sensazione che questa persona ti fa provare ogni volta che la incontri, che ci parli. Provi a mettere ordine ai tuoi pensieri, lasciando che il silenzio vi culli mentre rifletti sulla risposta. Probabilmente manderebbero tutto lo squadrone per una Caccia simile. A dirla tutta avrebbe decisamente senso metterli al corrente di quello che sto facendo. Alzi gli occhi al cielo, sconvolto dal fatto di non averci pensato prima. E sorridi, ma è un sorriso amaro, colmo di rimprovero verso te stesso. Merde. Mi sono concentrato così tanto su me stesso che non ci ho pensato affatto. Sai che capirà i tuoi sentimenti, il perché di quella omissione. La tua situazione famigliare non è per lei certo un segreto. Uno stupido cavallo con i paraocchi, ecco cosa sono. Prendi a parlare in francese, quando ti alteri esce in automatico, per una volta senza che ti preoccupi che gli altri possano comprendere ciò che dici.
    D'un tratto ti riprendi e guardi Arkell. Pardonne-moi, petite crevette. Non sta bene che lo zio imprechi davanti a te. Socchiudi gli occhi ad un raggio di luce che ti colpisce il viso. Magari sentirò Arnaud e gli altri. Se non sono già in Caccia, potrebbero arrivare in poco tempo a dare una mano. Il pensiero di rivedere i tuoi fratelli ti turba in modo decisamente singolare. Sono la tua famiglia e per questo hai un estremo rispetto per ognuno di loro, eppure essere in loro presenza ti agita al punto che il solo pensarci ti irrita lo stomaco, che a dimostrazione di questo brontola vistosamente. Deciso a farlo tacere, afferri il panino al latte e cioccolato e inizi a sbocconcellarlo. Forse non ci avveleno alla fine.
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    Edited by Tippete - 13/8/2022, 16:34
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    Jean-Luc Leroy
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    French
    Ghost Hunter
    Un botta e risposta il vostro, che ti gusti conscio di quanto tutto questo ti sia mancato durante la separazione. Non sai cosa vi riserverà il destino, perciò ti gusti ogni attimo che passi con Rex e Pierre. Sai che prima o poi dovrai tornare a casa, come sai anche che difficilmente loro ti seguiranno; casa loro è qui. Questo pensiero pesa come un macigno sul tuo cuore, perché l'idea di separarti ancora una volta da loro ti sembra come dover scegliere di separarti di un qualche tuo arto. Sono parte del tuo essere, sono un centro di gravità che ti attira inesorabile, da cui sai di non poterti allontanare senza perderti. Guardi Rexana in quella sua nuova forma, addolcisci l'espressione assaporando lo dolcezza dei suoi gesti rivolti ad Arkell, conscio che quello sguardo non sarebbe appropriato verso nessuna donna che appartenga ad un altro. Ma lei ti da le spalle mentre lo veste e Pierre sta dormendo. Tutti e tre sapete i sentimenti che vi legano, e non te ne vergogni. Vorresti solo che tutto questo riuscisse a prendere una forma ed un colore diverso nella tela della tua vita. Forse però non lo desideri davvero, perché parte del centro del tuo essere si poggia sui sentimenti che provi per queste due persone; chi saresti, se i sentimenti per loro si modificassero?
    Le sorridi, di rimando a ciò che dice, nonostante non riesca a vederti. Ad un certo punto riesci persino a sentire il sapore del tabacco che si disperdeva ovunque quando in Francia rollavate le sigarette, facendone finire gran parte in giro. Te lo ritrovati persino nelle mutande, chiedendoti come fosse possibile che finisse lì ogni volta. Tutto questo ti rimanda ai momenti che avete vissuto insieme. Il ricordo ti fa tirare fuori il pacchetto che contiene, in assoluto disordine, le cartine i filtri e il tabacco. Approfitti dell'impegno della vestizione per farti qualche sigaretta, nel mentre che continuate a parlare. Hai sempre preferito farti le sigarette che comprartele già fatte. Il gesto da loro un sapore migliore. Pff, questo lo dici tu. Per la maggior parte del tempo non so nemmeno cosa sto facendo; il che mi impedisce di insegnare ad Arkell a replicarlo. Una parte di te si sente a disagio nel discorso, ma non vuoi darlo a vedere. Se fossi così bravo a cavartela, non ti ritroveresti con lei che stringe al petto il figlio di un altro. Un pensiero che scaccia via con un gesto della mano, che dissimuli rispondendo ad un'altra battuta che vi state scambiando, ringraziando la tua stella che non sia in grado di leggere la tua mente o le tue emozioni. Persino tu vivi meglio da quando hai troncato il legame con il tuo potere, riuscendo a decidere quando attivarlo. Dimentichi che ti ho conosciuta quando avevi decisamente più pelle in vista. Davvero Rex, colori o non colori, quasi fatico a riconoscere il reale colore della tua pelle. Non che sia un problema, stai da Dio comunque. Una frase che ti lasci sfuggire, ma che non ti rimangi in nessun modo. In fondo, è la verità. Persino di stracci riuscirebbe a risplendere. Decisamente colore. A parte la lancia sul braccio, tutti hanno una nota di colore. Ti mordi la lingua, perché l'altro colorato non è in vista. Hai scelto accuratamente i pantaloncini per via della loro lunghezza, per celare il picchio macchiato di colore che rivelerebbe davvero troppo di te e dell'importanza di Rexana nella tua psiche. Per fortuna il discorso vira verso un sentiero diverso, seppur più cupo a tuo avviso. Non ne ero certo nemmeno io finché non mi sono imbarcato. In fondo, non sapevo cosa ci sarebbe stato ad attendermi qui. Ti stringi nella spalle e ti fissa la punta dell'alluce, lasciata libera dal sandalo che indossi. Ogni istante. Mi manca persino la lingua. Ho come l'impressione che questo idioma non...non riesco a dire le cose con lo stesso cœur. Sbuffi un sorriso, esasperato, perché risulta evidente ciò che hai detto dall'uso di un termine nella tua madrelingua per spiegare il significato di ciò che intendi. Diciamo però che non sono pronto a tornare a casa. Ho così tanto per la testa. Se chiedessi ai miei, sono sicuri che una volta saputo che ho già i tatuaggi per l'empatia, esigerebbero il mio rientro. Credo che sia per questo che non ho detto loro di averli già fatti. Assumi un'aria colpevole, consapevole della viltà di ciò che hai appena detto. So che è una cosa orrenda, ma non accetterebbero mai il mio desiderio di rimanere ancora qui, non senza un motivo che sia valido ai loro occhi. Solo...Alzi lo sguardo dal tuo alluce per posarlo nei suoi. Ti ci potresti perdere. Non sono pronto a lasciarvi, non ancora, non dopo esserci ritrovati. La potenza delle tue parole supera di poco l'intensità del tuo sguardo mentre pronunci quelle parole. Ti sembra così..vigliacco?
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    William Knight
    New York
    DCMC - Capo Unità DP
    Fire
    Hakka
    Book Restorer
    Le risposte che cerco è evidente non siano del tutto a portata di mano. Un filo conduttore sembra esserci, come se qualcuno abbia premuto un interruttore e questo sia bastato a mettere in moto il destino di persone finora collegate in qualche modo, eppure assopito prima di quell'evento. Quale che fosse la causa, ora tutti loro dovevano vedersela con la realtà dei fatti, seppur questa mancasse di senso. Fatico a star dietro a quello che mi dice, non tanto perché incomprensibile a parole, ma come concetto, una portata così enorme da lasciarmi una confusione, una nebbia mentale che non si dipanerà facilmente.
    Come ovvio che fosse dato che a lei è capitato prima di me, ha già iniziato a fare delle ricerche. Questo mi rincuora, perché vuol dire che non devo partire da zero, il naso sepolto in infiniti tomi alla ricerca del più piccolo dettaglio in grado di sciogliere la matassa di dubbi che ormai si aggroviglia attorno alla testa, stringendola in una morsa che minaccia già di farmi venir il mal di testa. Ascolto avido ogni parola, conscio di dover a mia volta studiare il materiale e fare la mia parte. Non sono mai stato avvezzo a far fare il lavoro agli altri, men che meno se si tratta di una cosa delicata e personale come questa. Per altro, è pane per i miei denti, una cosa che molti avrebbero definito tediosa tanto da far morire di noi qualcuno, per me è oasi nel deserto. Potevo dimenticare persino di mangiare, dimenticare persino chi ero mentre studiavo testi antichi che mi affascinavano. Tutto quello che proponeva Rexana mi sembrava sensato, nonostante non gradissi un dettaglio in particolare. Per quanto mi riguarda posso provare a cercare qualcosa negli archivi del MACUSA, forse c'è qualcosa al riguardo e data la mia posizione non dovrei trovare ostacoli nell'accedervi. Esito un solo istante prima di riprendere a parlare. Per quanto riguarda i nostri dettagli..al momento io ho solo immagini frastagliate, e non ho ben compreso come mettere in moto il meccanismo in autonomia. Una parola mi risuona come se fosse incandescente: Precognitrice. Ti dice nulla? E come per magia, una parte della nebbia viene spazzata via da una folata di ricordi. La visione, questa volta appartenente alla mia realtà, ne sono più che certo, appartiene ai ricordi degli anni in Tibet e mi si presenta davanti agli occhi; sfoglio un libro in cerca di un rituale, e un termine tra tutti cogli la mia attenzione. Precognitrice. Non ricordo altro se non il nome del libro che stavo sfogliando, perché a quel tempo non aveva avuto nessun significato particolare. Mi sono appena ricordato di essere incappato anni fa in questo appellativo, negli anni in cui ho allargato i miei orizzonti accademici in Tibet; il libro aveva come tema ricorrente il tempo, numerosi rituali erano atti ad influenzarlo. Mi gratto in mento sovrapensiero, carico di informazioni che ora come ora sono inutili, in disordine; dovrò trascriverli in un diario apposito, come tutte le immagini di questa fantomatica precedente vita che ricordo e che da ora in avanti mi si presenteranno, come è dovuto in una qualsiasi ricerca di un certo livello. Questo avrebbe reso più semplice confrontarli con quelli degli altri, altre a dire il vero. Mi soffermo solo ora su questo dettaglio, ma a quanto pare tutte le altre persone coinvolte sono donne. Quanto meno sono beato tra le donne. Hai citato solo donne a parte me che hanno avuto simili esperienze. Non so nemmeno se sia una battuta o una semplice osservazione. Spero che non venga interpretata rigidamente come un chissà quale commento misogino.
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    Jean-Luc Leroy
    Brooklyn Public House
    French
    Ghost Hunter
    Ti bevi ogni suo gesto, ogni sua espressione come se fosse la bevanda più dissetante del mondo, godendoti la sensazione che ti lascia mentre ne respira il profumo denso. A suo modo stasera lo è, un diversivo così fresco e genuino che nella sua semplicità è esattamente quello di cui hai bisogno. Naviga in acque scure il tuo umore, il tuo essere, che sta lottando contro primordiali moti di rivendicazione che ti fanno sentire un inetto anche solo per il semplice fatto di provare queste sensazioni. Distrazioni come questa ti fanno dimenticare ogni problema. Lo è davvero? Una semplice distrazione? Non ti sei posto il problema, ma sai bene che non sei mai stato quel genere di ragazzo, tu ci metti sempre del tuo, e riesci ad estraniarti, a pensare al semplice atto solo quando questo non è ripetuto con la stessa persona, solo quando il momento si traduce nel piacere, che nei ricordi sembri voler trattenere senza nessun volto. Come può essere semplice distrazione quando ti ci stai affezionando, seppur in misura del tutto contenibile? Eppure sembra che tu voglia fingere che non ti interessi, mentre d'altro canto sei lì a bearti della sua compagnia e della sua figura. Afferri la sua mano con un movimento a scatto, mentre ti alzi spingendoti appena con un colpo di reni, tenendo le gambe rigide a proseguire i movimenti in risposta a Dani. Juliet says, "Hey, it's Romeo. You nearly give me a heart attack."Agli occhi di molti che già vi guardavano storti ora sembrerete fuori posto mentre intoni le noti di Romeo and Juliet, e la cosa ti sta bene. Perché nulla di quello che sei potrebbe venir compreso nella tua complessità da gente che si ferma a giudicarti perché ti stai lasciando trasportare con semplicità e quindi che vadano tutti quanto a quel paese. Mimi i suoni prodotti da robot iconici del cinema No-Mag, come R2D2 mentre ti muovi al suono di una musica che sentite solo voi. Blocchi il braccio a mezz'aria e fai ruotare l'avambraccio su se stesso, una mossa classica quanto per principianti, ma nel complesso puoi dirti soddisfatto della tua pessima performance. Quando il braccio fa un giro completo, lo porti ai suoi fianchi e la attiri a te, una risata cristallina che sa di serenità, appena abbozzata ma sufficiente a far battere più forte il cuore. He's underneath the window; she's singing, "Hey, la, my boyfriend's back. You shouldn't come around here singing up at people like that. Anyway what you gonna do about it?" Ottimi gusti musicali, Juliet.
    I vostri visi vicini, puoi sentirne il profumo ed il calore, un mix che ti attira come il miele fa con gli orsi.
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801 replies since 5/9/2015
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