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.©HuntressAlchemistAnimagusI suoi modi mi piacciono, sembra sapere il fatto suo. Fa domande per capire le mie inclinazioni di caccia, punto a suo favore. Vuole capire di cosa mi occupo, le mie preferenze, forse anche per capire dove guidarmi nella strategia di quel giorno. C'erano diversi gruppi che avrebbero scandagliato diverse aree, un metodo che in molti usavano per tracciare i confini dei loro territori e mantenerli puliti nel corso degli anni. Mi allargo in un sorriso beffardo. Da noi è pieno zeppo di vampiri e fantasmi, ma nulla da soddisfazione come un bel bestione che viene giù. Non sempre le preferenze vengono accontentate, in fondo per quanto uno si possa specializzare ha il compito di gestire ogni creature sia un problema nell'area, perciò nel corso degli anni ho imparato diversi metodi di caccia che mi permettono di destreggiarmi con davanti un qualsiasi avversario, grande o piccolo che sia. Nulla è da sottovalutare, se lo fai...estàs muerto. Le creature di grosse dimensioni però hanno un fascino particolare. Sposto il peso da un piede all'altro, sentendo lo spostamento del machete appeso alla cintura, un'arma tipica più delle mia zona, dove ci si deve far spazio tra la vegetazione da soli, piuttosto che seguire piste già predisposte. Tu? Quale caccia ti fa ribollire il sangue per l'adrenalina? Non vedo perché l'unico ad indagare debba essere lui. Ad ogni buon conto, non sono solo loro a dover vedere se io posso essere compatibile con loro. Informazioni come queste possono far pendere il filo della decisione, anche se alla fine i soggetti di caccia possono variare dalle circostanze. Un bel gruppo di gente, devo dire. Mi sembra di capire che sia una caccia...ricorrente. La pausa mi serve per cercare il termine adatto, non sono ancora così esperta dell'inglese da sentirmi totalmente a mio agio nell'usarlo. Osservo i movimenti di tutti, come anche il naturale centro di gravità che si crea attorno a Rufus, il nostro gruppo che si avvicina a lui in attesa delle sue istruzioni, del segno che ci permetterà di partire, iniziando a seguire le tracce per stanare qualsiasi creatura stia creando scompiglio nella zona. La scoperta, l'inseguimento è una delle parti che ho imparato ad apprezzare solo dopo parecchi anni, quando la fretta e la voglia di cimentarmi nella lotta ha ceduto il passo alla consapevolezza di cosa volesse dire cacciare davvero. Ho imparato a provare il brivido di piacere nello stanare la preda, aggirarla e portarla alla trappola, impedendole di muoversi liberamente. Allungo la mano in segno di saluto anche verso gli altri due individui che immagino compongano il resto del nostro gruppo. Que nuestros enemigos caigan bajo nuestros golpes. Un augurio di buona caccia.
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.©FrenchGhost HunterLe tue movenze hanno il sapore di routine già vissuta, eppure profondamente diversa, come se qualcuno avesse deciso di modificare la ricetta originale, provando a migliorarla. Sembra tutto così fuori dalla realtà ancora che devi abituartici, ma forse è proprio solo questione di questo. Abitudini. Nuovi frammenti di vita che si intrecciano a quelli del passato, formando ciò che siete ora e che sarete in futuro; come un pezzo di argilla nella mani di un abile vasaio. Quanto meno, si spera sempre sia abile.
Le tue braccia si spostano in automatico a ricevere quel fagotto umano, così piccolo che sembra avere loggia tra due braccia possenti, in grado di difenderlo dalla cruda realtà. Ne senti il peso, quello metaforico, perché il peso di una vita grava ora come non mai nella tua mente. Tu che uccidi secondo una rigida mentalità, comprendi solo ora cosa voglia dire mettere al mondo una vita. Era un argomento che avevi solo sfiorato finora, in maniera teorica e per quanto Arkell non fosse figlio tuo, senti il trasporto emotivo che ti spinge a fare una tacita promessa, mentre ti perdi nei suoi occhi vacui, che ti fissano sorridendo intanto che stringono una delle tua dita: tu lo difenderai con tutte le tue forze, ci sarai per lui e per i suoi genitori, qualsiasi cosa succeda. Sei un artista, che imbratti la mamma? Glielo sussurri in francese, mentre sulla tua faccia si dipinge la classica faccia da ebete che si vede fare a chiunque parli ad un bambino o ad un cucciolo.
Sei distratto da quel piccolo essere che tieni in braccio, tanto che non ti accorgi affatto delle parole di Rex o della sua assenze, ma solo del suo ritorno in abiti diversi. Sei una scheggia. Sembri quasi una di quelle che per spettacolo si cambiano in continuazione; hai lavorato in un circo in mia assenza? Ci metti un secondo di troppo a rendere Arkell. Certo che si. Gli stavo insegnando le parolacce in francese. Gli insegnerei a rimorchiare, ma per quello devo fare ancora pratica io prima. Battute leggere, che ti scaldano come avessi un caldo fuoco nel petto, rassicurante. Le tue labbra si stirano in un sorriso, insieme al petto che ti si gonfia, inebriato da quella sensazione di benessere. Ed io che avevo portato la colazione esattamente per vedertelo fare! Protesti appena battendo un piede, fingendo un'offesa mortale. Arkell, hai fatto bene a sporcare la mamma, se lo merita. Non appena si distrae, lo rifacciamo, eh? Il tempo passa sereno, non hai preso altri impegni per la mattina, deciso a goderti ogni attimo, deciso a vedere anche Pierre al suo risveglio per passare del tempo anche con lui se glielo avesse concesso; in fondo ti eri presentato senza preavviso.
Non hai bisogno di attivare la tua abilità per percepire la dolcezza celata nell'ultima frase di Rexana, mentre la segui in modo che possa finir di preparare le cose per la passeggiata. Ti passi un dito sul braccio coperto dal nuovo tatuaggio, ancora saturo di colori, la pelle appena guarita, segno della novità del disegno. Questo? No, serve solo a farmi sognare e a vagare con la mente ogni volta che lo guardo. Ci sto prendendo gusto, anche se non penso arriverò ai tuoi livelli. A me il colore della pelle ancora si intravede. Socchiudi gli occhi e tiri fuori un mezzo ghigno divertito, mentre la stuzzichi come non facevi da tempo. -
.©FrenchGhost HunterCon le ragazze pensi di essere un disastro. Ne sei davvero convinto, perché finisci con l'essere spesso in imbarazzo, ma la verità in fin dei conti è che risulti genuino, e per la maggior parte delle volte va semplicemente bene così. Non ti sei mai cimentato in relazioni da solo sesso, certo, incontri occasionali vanno bene, ma non sei in grado di tenere separate per troppo tempo le cose, non sei uno di quei tipi. Con Dani ti trovi piuttosto bene, a tratti sembra interessarle solo il sesso ed un attimo dopo ti smentisce, facendo domande atte ad approfondire la conoscenza che entrambi avete l'uno dell'altro. La cosa non ti crea alcun problema, in fondo state passando una piacevole serata insieme. Non stai a psicanalizzare ogni tuo attimo, una volta tanto hai semplicemente deciso di goderti ciò che ti capita, che ti sta attorno, assaporandone ogni istante, come questi, prima di quegli attimi che vi vedranno allacciati come foste un unico corpo. Che poi non ti aspetti mai davvero che finisca così, perché anche se l'incontro stesso è implicita richiesta di quell'atto, nel mentre tutto può accadere ed essere. Parole detto con leggerezza, pensieri fugaci che trapassano l'animo. Una voglia che può svanire come è giunta. Non è questo il caso, non è questo il momento. Senti il tuo corpo rispondere alla sua presenza, quasi come se sapesse esattamente cosa aspettarsi, forse grazie a ricordi ancora vividi nella memoria, attimi di piacere che nella tua situazione sono con un balsamo e sale sulla ferita al tempo stesso, estremamente piacevole ma doloroso al tempo stesso. Perché ti ricordano chi non puoi avere; che però la persona con cui sei in quel momento ti basta, ed è sufficiente questo per acquietare il tuo animo stanco di soffrire.
Quando tra le sua labbra scivola la tua lingua madre, un tremito di percorre. Ti manca parlare il francese, l'inglese non riesci a sentirlo come tuo, parli, di fai comprendere, ma non arriva al tuo essere, non ti vibra nell'animo. Merci. Un ringraziamento leggero, mentre finisci di sorseggiare il drink, stringendo gli occhi ad una fessura quando lei continua il discorso. In una breve frase si può celare una grande verità, Jean, tu lo sai bene. Argomento spinoso, che richiede più alcol di quello che ho in corpo. In generale sono d'accordo, comunque. E' una vita che sei oppresso dal peso che i tuoi genitori ti hanno riversato, la responsabilità di riportare in auge il nome della famiglia, di ricreare quel clan con un'abilità da sfruttare a proprio vantaggio; il peso del fallimento quando non ti sei sentito all'altezza. Accetti con sollievo il cambio di argomento, seppur sia in egual modo un campo minato, seppur in senso diverso. Ti sporgi vicino a lei, mimandone il gesto, stando al suo gioco, pronto ad aspettarti il peggio. Scoppi in una risata che fa girare diverse persone verso di te, infastiditi dal rumore secco della tua risata. Uuuh. Domanda scottante, ma te lo concedo. Devo deluderti però, so che ti aspettavi per certo uno scatenato uomo da party...un tronco sarebbe più sinuoso delle mie movenze, temo. Non menti, sei terribile nel ballo. Forse l'unico che può riuscirti è il robot, ci provi persino, provando a muovere le braccia a scatti, chiara dimostrazione della tua capacità di ballerino provetto. Per altro ascolto musica..di altri tempi, direi. Dire Straits?
Alzi la mano per attirare l'attenzione del barista, ed ordinare altro per entrambi. Altro giro? -
.©FrenchGhost HunterTi stai lentamente ricostruendo. Stai finalmente trovando equilibrio dopo tanto tempo, come se fossi riuscito a capire la logica dei tasselli che stanno componendo il puzzle della tua vita; non sei vicino ad averlo concluso, sei lontano persino dall'essere a metà dell'opera, ma ora ti sembra di aver avuto l'illuminazione che ti permette di vedere il quadro di insieme, il disegno concluso. Per farlo però sei dovuto partire dai bordi, hai dovuto dividere tutti i pezzi ammucchiandoli tra loro secondo schemi, somiglianze, con calma, pazienza, perizia. Un mucchietto Rexana, uno Pierre, ed infine tu. Ogni pezzo ha il proprio posto, nessuno può sostituirlo, ma trovare l'incastro a volte può essere difficile. Tu ci hai messo quasi un anno, alla fine. Ti sembra ieri quel 4 Luglio di quasi un anno fa, dove Rexana ti ha rivelato i suoi sentimenti, dove tutto ha preso a muoversi verso la direzione che vi ha portato tutti lì dove siete ora. Non sai dire dove questa vi porterà, ma sai che non vuoi più rinunciare a quelle due persone che significano tutto per te, quasi più della famiglia stessa, quella di sangue. No, questa è la famiglia che tu hai scelto per te stesso, una scelta che mai hai intenzione di rinnegare. Come non puoi rinnegare i tuoi sentimenti, ancora così vividi e forti per lei, eppure ora diversi. Più maturi. Sai bene che la vostra storia ha avuto un inizio ed è anche giunta al termine, lo hai accettato, ma non per questo devi smettere di amarla. Ti basta ciò che hai ora, vedere il suo sorriso, far parte della sua vita, seppur in maniera diversa, esserci per il figlio dei tuoi migliori amici. Ti senti così grato per averli ancora vicino a te che non ti importa il resto. Non puoi semplicemente vivere senza di loro, un dato di fatto che hai accettato.
Per questo il loro trasloco non ti pesa, appena fuori città, quel giusto per sentirsi al sicuro da quello che sta vivendo ora la Grande Mela. Hai portato i panini al latto con pezzetti di cioccolato per colazione. E' presto, sfrecci rapido in moto, il vento caldo che soffia come un alito bollente. Non puoi uscire di casa troppo tardi, il sole può sciogliere ogni cosa in questo periodo dell'anno, e così ti affretti a raggiungere la nuova dimora dei tuoi amici in sella alla tua moto. Suoni senza pensare che nessuno possa accoglierti, perché in fondo sai che questo non accadrà mai. Rexana tiene Arkell in braccio, lo culla gentilmente, mentre ti accoglie con un sorriso. Sempre. La mattina ha l'oro in bocca. O un panino al latte, fai tu. Sorridi di rimando, sorride persino il tuo cuore, lo senti battere leggero e spensierato, perché senti che ora sei a casa. Panini al latte con il cioccolato. Non garantisco sulla commestibilità, erano secoli che non li facevo. Ne estrai un paio e li lasci dove Pierre possa trovarli una volta sveglio, mentre scrivi un breve messaggio da inviargli. Bon réveil, papa endormi. J'ai apporté le petit déjeuner, ne suffoque pas.
Un gesto eloquente della mano ad indicare la porta. Prima le mamme. Ti seguo...anche se forse vuoi cambiarti, prima? Noti le macchie tipiche di una mamma, vomito, bava, un mix di latte. Non vuoi sapere. Non ancora almeno. Ti accomodi vicino al tavolo. Vuoi lasciarlo a me intanto? Allunghi le braccia, pronte a ricevere quel fagottino che ha metà DNA di Rex e metà di Pierre.
Edited by _ZoRa_ - 6/7/2022, 12:42 -
.©HuntressFire and EarthAlchemistAnimagusSono stati mesi impegnativi, lo ammetto. Sono sempre stata una donna con ideali precisi e precisi punti di riferimento, uno di questi era la famiglia. Ha ferito più di ogni altra cosa vedere quanto sia decaduta, quanti i suoi componenti si siano lasciati deviare da tutte quelle idee contorte che dovrebbero renderci tutti uguali nella stessa misura. Stronzate, siamo così lontani dall'essere anche solo vagamente paragonabili che il solo pensiero mi fa venire il voltastomaco. Non potevo più accettare che il mio nome venisse legato ad una simile onta, ma non posso cancellare certo le mie origini e di certo non le nego. Nego tutto ciò che questo nome ora rappresenta, ma farò in modo che attraverso me ci sia parte di quel DNA che ancora valga qualcosa a questo mondo. Ho viaggiato a lungo perché questo possa verificarsi, ho studiare le varie famiglie dei territori che ho attraversato in cerca di un clan che sia sovrapponibile al mio modo di vivere, agli ideali in cui credo così profondamente da essere radicati alla mia anima, da non poterli scindere dal mio essere. Alla fine sono giunta ai Foulger. Devo studiarli, come loro devono studiare me, e quale modo migliore se non tramite una caccia? Una tradizione per ripulire le zone da cui provengono, per tenerle sgombre dal sudiciume che farebbe marcire le loro terre, subdole creature che si insinuano nelle menti dei più fragili, in attesa solo di poter affondare le proprie zanne in carne succulenta. Cacciare per me è come respirare, un atto così automatico a cui non devo più neppure pensare, perché il mio corpo si muove secondo memoria meccanica. Controllo che tutto sia in ordine, secondo un rigoroso senso logico: il beutel, la sacca con le pozioni, il pennarello per i cerchi alchemici. Ogni cosa deve essere in perfette condizioni, funzionale, pratico. Assaggio l'aria, la annuso, cerco di fondarmi con l'ambiente che mi circonda. Cerco di farmi un'idea della squadra a cui mi hanno assegnato. Devo fare in modo di fondermi con loro, di amalgamarmi come se fossi della famiglia, leggerli prima che possano leggere me. Ho anni di cacce alle spalle, non sarò per loro un peso. Loro lo saranno per me? I metodi di caccia cambiano da famiglia a famiglia, persino la cultura può influire sui movimenti, le strategie. Spero di trovare qualcosa di grosso. Adoro le cacce di grosse prede, sentire lo svantaggio fisico e trasformarlo in assoluta vittoria. Saggio il terreno sotto di me, saltellando appena sul posto, ansiosa di partire. Cerco con lo sguardo il capo della squadra, seppur non li conosca è evidente quale sia, per come si comportano gli altri, per gli sguardi, per le conferme che chiedono. Un uomo alto, massiccio, quasi mastodontico in confronto a me; biondo, occhi azzurri, un viso scolpito. Gli fischierei dietro, in un contesto meno formale. Mi do un contegno, mentre mi avvicino per presentarmi ufficialmente. Scommetto che sei tu quello che comanda qui. Non nascondo il mio accento, sarebbe impossibile. Sono parole vane per me, adulatorie certo. Mi servono per capire che tipo di persona ho davanti, alla maggior parte delle persone vanesie piace essere riconosciuti per il proprio ruolo, per la propria forza. In base alla sua risposta posso capire molto. In fondo, se voglio trovare protezione sotto l'ombrello dei Foulger, devo capire con chi ho a che fare. Se ne sono degni. Se ne sono degna io. Io sono Mireya, insieme ad una miriade di altri nomi che ti risparmio. Volevo ringraziare per la possibilità di unirmi alla caccia e presentarmi. Mi sembra il minimo. Allungo la mano verso il gigante, le buone maniere prima di tutto. Non gli conviene mal cagarmi, o avrà da ricredersi lungo la caccia.
Edited by _ZoRa_ - 24/6/2022, 19:56 -
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SCUOLE FREQUENTATE
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RAZZE E ABILITA
Animagus | 2006 | NO
PROFESSIONE
Pozionista | 2006 ad oggiORGANIZZAZIONI E SETTE
Cacciatrice
FEDINA PENALE
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IMMIGRAZIONE
Costaricana | 1989| Legale©Mireya Alma Gallego Vega“Vivere in contrasto con la propria ragione è la morale più intollerabile.”nome; Mireya Alma
cognome; Gallego Vega;
nascita; 06/06/1989
luogo di nascita; La Fortuna (Costa Rica)
abilità; Animagus (Tordo del Gray)
altezza; 1,60 m
peso; 52 kg
sport praticati;
Catalizzatore;YIN: Eliotropo —> E' la pietra degli eroi che decidono di martirizzarsi per il prossimo, o per un bene più grande. Simboleggia il sacrificio, ma non la sconsideratezza, non si lega a persone spericolate, non è la stupidità del coraggiosi, ma è sia l'immolarsi in vista di qualcosa di più grande di sé (concetto soggettivo), sia sacrificarsi ogni giorno in qualcosa di piccolo per fare del bene ad altri.
YANG: Corallo —> Essendo passionali i portatori del corallo oscuro sono spesso impetuosi, irosi e hanno un problema a reprimere la violenza. Sono delle mine vaganti che spesso necessitano di un controllo esterno per potersi riequilibrare ma se qualcosa va storto o qualcuno va contro a ciò che gli è più caro non c'è nulla in grado di arginarli.
Edited by tippete - 10/3/2024, 17:26 -
.©DCMC - Capo Unità DPFireHakkaBook RestorerRexana nel suo ruolo ha iniziato a detenere segreti che per i più sono difficili anche solo da immaginare. Figurarsi capire. Forse è proprio questo il punto, certe cosa sono, semplicemente, e non vanno comprese. La mia mente però lotta contro questo pensiero, così distante da tutto ciò che sono sempre stato, il mio modo di affrontare le cose. Mi incuriosisce quando parla di Las Cruces, è stata una bella gatta da pelare per il MACUSA quell'evento e ancora molto è rimasto senza risposte per certi versi ai più. Cattura la mia attenzione il fatto stesso che io possa vivere un'esperienza simile alla sua; per quanto mi fidi di lei, non ci ho mai messo sullo stesso piano e anche ora fatico a farlo. Nelle sue parole è chiaro come sia qualcosa che riguarda le sue sorelle, la sua famiglia. I fili del destino si intrecciano spesso in alcune famiglie con sangue molto potente. In tutto questo non riesco a leggere la mia posizione. Chiudo gli occhi, cercando di respirare e prendere il controllo di quelle informazioni che iniziano a farmi girare la testa. Mi stai dicendo che quello che vedo...potrebbero essere frammenti di una vita passata? Non ho mai contemplato l'idea che siano esistiti diversi me nel corso del tempo, sono informazioni di una portata colossale. Io e te ci conosciamo da anni. Perché ora?
La mia mano è ancora sollevata a mezz'aria, quella di Rex poco lontano, un invito, che mi lascia spazio di scelta. Se quello che dice è vero, sfiorandola nuovamente dovrei vedere nuovamente quelle stesse immagini. Sono disposto a mettermi in gioco? Un semplice gesto mi separa forse dalla risposta ai sogni che mi tormentano da giorni, che ho cercato di ignorare. Voglio davvero conoscerne il significato? Apro gli occhi, che finora avevo tenuto chiuso nella speranza di mettere ordine ai miei pensieri, e mi avvicino a Rex. Non mi piace lasciare le cose a metà. Voglio sapere. Un'intrinseca richiesta di aiuto a farlo. Appoggio delicatamente la mano sulla sua, stringendola come si fa quando ci si saluta. La scossa è immediata ed istintivamente stringo la presa; per un attimo perdo visione di ogni cosa, c'è solo un nero vuoto, impenetrabile. Posso sentire il mio respiro accelerare, come anche i miei battiti, quando alla fine torno a vedere. Sbatto le palpebre, non riconosco il luogo in cui mi trovo. Poco distante da me fluttua in aria la clessidra dei miei sogni, le mie mani scorrono veloci in gesti che mi sono familiari, facendo spostare la sabbia al suo interno. La sabbia prende forma, mi mostra cose, ad ogni mio gesto una nuova immagine. Nella mia mente risuona una sola parola. Precognitrice.
Lascio la presa, annaspo in cerca di aria. Sento il sudore scendere dalle tempie, ho bisogno di respirare. Allento il nodo della cravatta e tolgo la giacca. Questo non può essere vero. Cosa significa tutto questo? Sento nella mia voce il timore dell'incognita e Rexana sembra potermi dare le risposte che cerco. -
.©FrenchGhost HunterDani si approccia al mondo con in modo diverso da te Jean, ma la cosa ti pare ovvia. Ognuno è diverso, perché ha vissuti diversi, che ha metabolizzato in maniera diversa. Quando si tratta delle persone, 2 + 2 non fa praticamente mai 4. Ti rendi conto anche di quanto un concetto possa apparire diverso agli occhi di una persona. Per esempio essere messi alla prova. Mmm. Io non saprei cosa dirti su questo versante. Mi piacciono le sfide, ma non mi piace essere messo alla prova. Suona quasi come...se mancassi di fiducia. Stai dicendo molto più di quanto possa sembrare, non sono semplici parole, ma un accesso al tuo essere, al tuo modo di approcciarti alla vita. Persino duale. Come può esistere una sfida senza che qualcuno ti metta alla prova? Forse la differenza sta nella persona che lo fa, oppure nella sua effettiva volontà di farlo. Spesso le persone ci mettono alla prova senza nemmeno rendersene conto. Così puoi accettarlo, non ti senti ferito. Giochi con le dita sul collo della bottiglia, inseguendo una piccola goccia che scende lungo il vetro. Non ti senti in imbarazzo, la parte complicata dal tuo punto di vista l'avete già superata, siete già andati a letto e se vi siete ritrovati è perché ad entrambi è piaciuto. Non vedi il motivo di sentirti stranito. Emetti uno strano verso, a metà tra uno sbuffo e una risata. Nono, ti assicuro, non sei tu. E' la Mela il problema. Noti il tono di voce più basso, ti sembra giusto appoggiarti a quel velo di suoni per evitare il linciaggio. Bevi un sorso di birra mentre la guardi incuriosito. Io, come ben avrai intuito, sono evidentemente tedesco. Sorridi, sai benissimo che il tuo accento è così evidente da non poter lasciar sorta di dubbio. Quindi...Tu parles français? Per me gli unici che vogliono scappare sono quei genitori con l'idea di far crescere i loro figli in un ambiente che reputo più sicuro di...questo.
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.©DCMC - Capo Unità DPFireHakkaBook RestorerLe sue parole mi toccano profondamente. Lealtà. Ecco cosa la spinge a continuare a tenere accesa quella brace di speranza, perché se la facesse spegnere, negando quindi qualsiasi possibilità di ritorno, vorrebbe dire arrendersi, cancellare nell'oblio ogni cosa che li riguarda. Non avevo mai analizzato la cosa da questo punto di vista e la cosa mi scompensa. Mi sono sempre ritenuto una persone leale, ai propri ideali, a ciò in cui credo. Forse però non alle persone, ed è questa flebile possibilità che mi fa prudere la nuca, facendo bruciare la bocca dello stomaco. Che tipo di persona sono davvero? Sono uno che cancellerebbe dalla propria memoria qualcuno o qualcosa per uno scopo che ritengo superiore. Quel genere di persona che io stesso nel mio ruolo al MACUSA temo di più quando me lo trovo dinanzi, perché disposto al sacrificio per il proprio scopo. Grazie a Pelor sono mosso dalle migliori intenzioni, ma paragonarmi a quel genere di persone mi rende inquieto. Devo concentrarmi per non lasciare che i miei pensieri continuino in quella direzione, trainati dal flusso della mia mente.
Non lo trovo strano...la solitudine mi da conforto, mi sento a mio agio. Proprio per questo però posso dirti che non siamo mai realmente soli. Nel momento del bisogno andiamo a cercare in automatico un appoggio, qualunque esso sia. Ne ho avuti molti di appoggi, alcuni li ho dovuti lasciar andare, nel peso della perdita e della protezione. La figura di Caspar sopra tutte spicca nella mia mente, lui che più di tutti ha significato per me un faro in una notte tempestosa, mentre navigavo a vista in un mare di scogli. Chissà cosa direbbe dell'uomo che sono ora. Nella notte non è raro che mi fermi a pensare a cosa farebbe o direbbe, un esempio che ancor ora tendo a idealizzare e seguire. Nei suoi momenti migliori, si intende.
Impulsivamente sento i muscoli del collo irrigidirsi, perché questo sogno mi tormenta da tempo, un chiodo fisso che ora temo possa sfociare in altro, crogiolandomi nella routine, dicendomi che si tratta solo di stress. Do voce a questo. Nulla di che. Credo si tratti solo di stress.. Percepisco come devo sembrare, chiuso a riccio in posizione di difesa, teso. Provo a rilassarmi, controllo il mio respiro. Accidenti, sono una persona adulta e ho di fronte una persona che potrebbe essere in grado di aiutare. Per una volta, accettalo. Lo dico a me stesso. Non sono invincibile. Sogno una clessidra. Ha un moto particolare, scorre secondo una logica diversa, è un tipo di magia che sento di conoscere...ma non capisco cosa sia. Sento odori, vedo volti. Stessa identica cosa, so di conoscerli ma non li metto a fuoco. Allungo la mano appena, la guardo, la giro, la osservo come se potessi leggervi il motivo di quella scossa tra noi. Quando ci siamo sfiorati l'ho rivisto. Più vivido, eppure ancora mi sfugge...qualcosa. Può leggere dalla mia espressione frustrazione. Detesto quando non capisco cosa mi succede intorno, mi piace ancora meno quando quel qualcosa capita a me. Sento sfuggire dalle mie mano il controllo, lotto annaspando, tentando di stringere la presa sulla realtà. -
.©FrenchGhost HunterI gesti e le parole che vi scambiate sono come un'altalena, in un moto perpetuo che continua a portarvi in un momento preciso in cui la vostra relazione era più semplice, senza nulla a renderla complessa, ad ora, dove tutti e tre faticate a capire limiti di parole, concetti, che portano imbarazzo, silenzio. Sa di casa la loro presenza, ma al contempo ti fa sentire solo. Ed in questo dualismo devi capire come inserirti adeguatamente. Ora però ha poca importanza, ci sono cose ben più importanti a cui pensare; la difesa della casa prima di tutto, ed il parto. Ti senti sollevato nel sentire le parole di Pierre, se anche lui confessa che i Bishop hanno tutto sotto controllo, così deve essere, la questione ti rende meno teso. Inspiri l'ultima boccata di fumo prima di spegnere per terra la sigaretta, raccogliendo poi il mozzicone per non sporcare l'esterno della tenuta. Diventare genitori è una grossa responsabilità. Immagino che ti faccia cambiare la prospettiva in cui vedi e percepisci le cose. Cose che prima di toccavano meno, ora sembrano montagne da scalare. Alzi le spalle, perché in fondo si tratta di una cosa ovvia. Come ogni grande cambiamento, come ogni persona che entra nella tua vita, un figlio cambia le carte in gioco, costringendoti a cambiare strategia di vita. Detto questo, sono contento che c'è gente competente per il parto, io posso solo fare supporto morale, temo. Esatto, in questo frangente la tua utilità è estremamente scarsa. Quello che posso fare però è controllare che tutto rimanga sicuro intanto che voi siete "occupati". Ad ognuno il proprio ruolo insomma. Ed è anche una scusa per partecipare a questo momento senza in realtà presenziare davvero. Una parte di te si sente di troppo in tutto questo. In caso serva posso calmare gli spiriti dei più agitati. Lo sguardo si volge verso Pierre, perché proprio non ti figuri il tuo amico in quella situazione. Sarà calmo e logico? Apprensivo e agitato? Senza dubbio emozionato. Con l'induzione empatica puoi aiutarli a gestire tutto quell'insieme di emozioni e rendere il tutto ancora più emozionante. Direi che è un'ottima idea quella di entrare. Primo, così posso buttare questo. Agiti il mozzicone come fosse una mazza. Secondo, così ci godiamo una tazza di tè, non voglio infierire troppo, ci sarà modo di bere tanto. Terzo, una volta sistemato, vorrei fare il giro del perimetro, per sicurezza. Sei lì per quello e non ti senti in grado di rilassare del tutto i muscoli, in tensione per un pericolo che non sai se arriverà mai.
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.©FrenchGhost HunterIn te si celano molti dualismi Jean, ed uno di essi è che riesci ad andare facilmente d'accordo con tutti, e nello stesso tempo ti senti sempre a disagio davanti ad essi. A volte riesci a nasconderlo bene, altre volte meno; forse è proprio questo che fa si che gli altri ti prendano in simpatia, ti vedono lì, impacciato, indaffarato a trovare un modo per non sembrare un'idiota, che tendono una mano in tuo favore, un ancora di salvataggio a cui ti aggrappi per non farti trascinare dalle onde del tuo essere. Con Dani è stato più o meno così, ti senti a tuo agio e non ti senti a tuo agio. Forse gioca a tuo vantaggio il fatto che non siate mai andati oltre un certo limite, che silenziosamente vi siete imposti e che avete accettato di buon grado, senza troppe domande, senza troppe informazioni a fare da contorno, solo la semplice presenza. Sorridi rendendoti conto di quanto una domanda di pura cortesia possa avere diverse letture in base a chi hai di fronte; lei forse non è quel genere di persona da scialacquare la domanda con un altrettanto "Ok" di cortesia. Ti accomodi vicino a lei, girandoti per darle spazio e allo stesso per guardarla, perché non sei lì per goderti il locale o chissà che altro, anche se il contorno a tuo avviso può fare davvero molto. Non eri stato molte volte lì, ma in quel momento non ti dai pena di osservarlo davvero, fai solo scorrere gli occhi per dare un occhio alle vie di fuga, retaggio di insegnamenti che mai ti abbandoneranno, meno che mai in momenti come questo dove a NY un attacco è sempre in agguato. Non era mia intenzione. Alzi le mani a tua discolpa. In genere sono domande di cortesia...a cui si risponde seriamente solo se davvero intenzionati a farlo. Etichette imposte che tutti osservano e che quindi a volte ti portano a dimenticare come ci siano persone che invece ragionano al di fuori di tutto questo. Chissà tu a quale categoria appartieni. Le vie di New York per me sono ancora un mistero. Troppo caotica per i miei gusti. Per fortuna la tecnologia corre in nostro aiuto. Alzi la bottiglia che il cameriere ti ha appena portato in risposta del suo gesto, portandotela alla bocca e assaporando il fresco gusto di luppolo che scende lungo la tua gola. Sei sempre stato un amante del vino, ma qui forse è meglio limitarsi alla birra, o rischi seriamente di sputare in faccia a qualcuno quello che loro definiscono vino. Facendo poi la figura del sofisticato, che solo in minima parte sei.
Stringi gli occhi alla sua domanda, in risposta alla tua. Per quanto lei abbia risposto in maniera del tutto superficiale. Diciamo che non è il mio momento più brillante. Questo città è assurda, sembra essere una calamita per lo schifo. Ti limiti a darle un accenno agli eventi che si stanno susseguendo, seriamente intenzionato a non tirare fuori l'argomento Pierre-Rex con lei. No, sei stupido ma non fino a questo punto. In fondo se vuoi gestire i sentimenti che provi ancora per Rexana, devi imparare a lasciar andare. Non dimenticare, quello è impossibile, ma devi codificare tutto questo con una lettura differente. Metterti a parlarne con la ragazza con cui sei stato occasionalmente e che probabilmente ti ha scritto esattamente per questo motivo, manderebbe in fumo ogni suo piano al riguardo. Come anche i tuoi in fondo, altrimenti non l'avresti raggiunta. -
.©FrenchGhost HunterLe settimane appena passate sono state tra le più surreali che tu abbia vissuto si può dire. Una manifestazione sfociata in violenza, la corsa con il cuore in gola verso Lily Dale, vero Pierre e Rexana, la coppia di persone più importanti che hai nella tua vita, che ancora ti fa domandare quale sia il tuo posto in quella relazione, in tutto quello che stanno vivendo. Perché hai deciso di andare oltre, di provarci almeno, di superarla, ma l'inadeguatezza che nei momenti di tranquillità ti ha pervaso mentre eri a casa di Rex la senti ancora sotto la pelle, ti rimane in testa come un chiodo fisso, eco dei sentimenti che stai cercando ancora ora di elaborare, quasi di assopire; sentimenti che però risuonano come un richiamo a cui fatichi a resistere, dolce e letale come il canto di una sirena. Il parto. Quella gioia così intensa e genuina che è alternanza di qualcosa di così ingestibile, un buco nero che ti divora dall'interno e che ti fa provare dei sentimenti così contrastanti. Che ti fa arrivare al punto di odiare te stesso, sei così ingiusto.
E' libertà quindi quando rispondi a quel semplice messaggio, eco di una voglia cristallina, così semplice che ti sembra quasi una benedizione, perché di cose complesse nella tua vita ne hai abbastanza e per una sera vuoi solo goderti il senso di quello che risulta essere il trascinarsi guidato dalle sensazioni del momento, un flusso di coscienza e desideri a cui non vuoi dare un senso o un ordine. Dani è un caso, una persona entrata nella tua vita in maniera del tutto inaspettata, un modo per stare meglio che è andato oltre, messaggi casuali che ora ti portano a sorridere quando li vedi in anteprima.
Sfrecci nella strade serpeggiando tra le auto in sella al tuo ultimo acquisto, anche solo sentire il vento che ti sferza ti crea quella beatitudine di cui hai bisogno; la parcheggi appena fuori dal locale ed entri, la cerchi con lo sguardo, la trovi con già davanti una birra. Ciao, eccomi. Scusa il ritardo, mi sono perso tra le strade di NY. Guardi il cameriere mentre prendi posto accanto a Dani, facendo un cenno per ordinare lo stesso. Che si dice? -
.©Night of RiotsLycanBetaIn momenti come questo il tempo si dilata e si estende in maniera incontrollato. Attimi che sembrano eterni in una frazione del cazzo diventano impossibili da percepire. Colpa dell'adrenalina, della quantità di informazioni da assimilare. A me importa solo di essere ancora nascosto, perché cazzo alcuni iniziano ad indietreggiare. Per forza. Il tizio davanti a me non riesco nemmeno a capire come riesca ancora a stare in piedi, si è preso una cazzo di pallottola in fronte. Fortuna o bravura che sia, me ne importa poco, basta non sia successo a me o Tom. Lui però ora è scoperto. Lo posso sentire lo stronzo con cui abbiamo a che fare, non so nemmeno come sia uscito, ma c'è riuscito senza che ce ne accorgessimo. Finora. I colpi che ho lanciato però gli arrivano, e sono sicuro li abbia sentiti. Espongo i denti in un ghigno divertito. Fulmini per cena, gustateli tutti brutto figlio di puttana. Non ne vedo gli effetti, ma l'area di impatto è stata abbastanza ampia da aver sicuramente creato dei danni anche nel caso in cui il mio colpo non sia stato preciso. Ma nemmeno ci penso a quello, io non sbaglio mai, a priori.
Mi giro leggermente, perché il mio udito sente un suono che sancisce la fine del divertimento. Sirene. Tempo di smammare, bro. Abbiamo fatto abbastanza danni direi, non voglio farmi beccare come un coglione.
Poco ma sicuro se non ha già sentito le sirene, lo stronzo in mezzo alle macchine le sentirà tra poco e a quel punto il suo obiettivo potrebbe diventare quello di farci perdere abbastanza tempo per tener incollati i nostri culi qui, facendoci beccare con le cazzo di mani sporche di marmellata. Merda in questo caso. Perciò il punto ora sta nel bloccare i movimenti del tipo per potercela svignare belli tranquilli. Tom, dobbiamo bloccare lo stronzo o rischiamo che ci fa perdere tempo qui e ci blocchi. Non farei affidamento sugli altri. Mi fido solo di lui in questa situazione, per gli altri sono un signor nessuno, come loro lo sono per me. Io non rischierei un cazzo per loro, quindi immagino per me lo stesso trattamento. Quella dove sta il tizio è una bella posizione per nascondersi alla vista tanto quanto è un punto di merda. Canalizzo le energie per sfruttare la Runa della Forza, in modo da rendere le mie capacità fisiche al massimo, sfrutto uno dei miei elementi per castare velocemente, essere rapido e veloce, non devo lasciare spazio di manovra e reazione, manipolo la terra per far emergere intorno al punto di scontro delle auto degli spuntoni di roccia, il tutto mentre allungo la mano verso l'auto davanti al mio avversario, applicando una forza telecinetica per spostarla rapidamente contro quella dietro, in modo che il tizio rimanga bloccato in mezzo. Non avrà modo di muoversi, schivare o scansare il mio attacco in questo modo, ingabbiato come una cazzo di preda. Ironico, un Cacciatore che si ritrova nella posizione di catturato. Così forse capisci cosa vuol dire, piccola merda. E perché no, ti arrostisco anche, manipolando il fuoco ancora all'interno del locale perché ti piova su quel brutto muso che ti ritrovi. -
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Non sapendo se effettivamente sgama qualcuno, l'ultima parte l'ho lasciata a condizionale, fa schifo da leggere ma insomma, funziona così XD ©Night of RiotsLycanBetaCol cazzo che mi rendo visibile così facilmente; sanno bene che c'è più gente di quella che vedono, ma o si concentrano su quelle che vedono o si concentrano sul cercarmi, in ogni caso questo mi da un vantaggio su di loro. Adoro vedere come le fiamme non riescano a venir domante, riflettendo esattamente come mi sento in questo momento: indomabile. Ora è il momento di farci sentire, di far casino, di creare scompiglio; almeno io ammetto a me stesso che tutto questo è solo una scusa del cazzo, che in fondo quelli che stanno lì dentro potrebbero anche avere ragione, eppure io con la loro ragione mi ci pulisco il culo dopo aver cacato. Quello che sono è il frutto di un sistema sbagliato, che non ti da possibilità di essere diverso da quello che uno stronzo ti attacca addosso, una cazzo di etichetta che ti rimane incollata e non ti si toglie più. Poi cazzo un'auto esplode, la mia barriera regge e porca puttana l'ho scampata. Col cazzo che vi permetto di rovinarmi la faccia con così tanta facilità. I tizi dentro saranno occupati ancora per un po' con le fiamme, perciò mi prendo il tempo per capire che tipo di persone stiamo affrontando. Apro i miei occhi alle energie. Un incanto semplice, che mi permetterà di capire se c'è qualcuno che conosce e usa la Magia Runica come me; può essere bastarda, se usata bene, ma io so di poter essere anche peggio. Ed ora vediamo se qualche stronzetto si sta nascondendo. Procedo a disegnare Ansuz, sperando riesca a rivelarmi la posizione di qualche bastardello che è riuscito a scappare alla vista, cosa alquanto probabile, visto il bordello che stiamo facendo, troppi i dettagli da tenere d'occhio. Sbuffo, eccitato e scosso da ondate di adrenalina. Non vedo l'ora di scovare qualcuno e marcarlo per poi tempestarlo di colpi, non di fuoco, se lo aspettano, hanno visto che sappiamo manipolarlo, ma elettricità, altrettanto tosta da fronteggiare. Qasy Miro a parti del corpo essenziali, una gamba, se riesco a colpirlo in quel punto renderei i suoi movimenti estremamente difficili, lenti. Un E-bullet ben calibrato. Mi viene quasi da ululare dalla gioia di questo momento liberatorio che aspettavo davvero da troppo tempo. -
.©Night of RiotsLycanBetaDevo ammetterlo questi ragazzi ci stanno dando dentro. Questo che puzza di un branco diverso ha quasi fatto crollare l'edificio. Mi piace il suo stile. In questo momento non mi importa di nulla, voglio distruggere qualcosa e magari se capita portare a casa la pelle. So che Tom mi sta guardando le spalle, sta godendo dello spettacolo tanto quanto me. Il tizio li istiga ad uscire, lo sento, così mi sposto leggermente da lui, in modo da poterli attaccare da angolazioni diverse, dispenderci anche per non essere attaccabili tutti nello stesso punto. E traccio Perth con un gesto fluido della mano, in modo da continuare a rimanere celato, magari per mettere a segno un bel colpo a tradimento a quel cretino che osa uscire allo scoperto ora. Se lo meritano tutti quelli che sono lì dentro. Ed ecco che inizia il bello. Kusak, fai in modo che le fiamme non si spengano.I suoi poteri gli permettono di rianimare letteralmente fiamme che si sono appena spente, un cazzo di crocerossino del fuoco. Il locale è mezzo distrutto, perciò mi concentro sul fuoco che è più vicino alla finestra, direzionandolo verso il fondo, dall'altra parte della stanza, in modo che percorra tutta la sua lunghezza, alimentandolo, per poter percepire ciò che lo circonda, come fossi lì anche io.
Tutto questo mi esalta, sento l'adrenalina che scorre nelle mie vene, sento tutto come se fosse maledettamente chiaro. Dio, questa sensazione mi fa sentire Dio. So di non essere immortale o immune ai danni che potrei subire, ma amo sentire addosso alla mia pelle tutto questo. Sento l'odore del fumo penetrarmi le narici, l'odore di bruciato che piano piano si espande tutto intorno. Adoro come il fuoco riesca a distruggere tutto ciò che incontra al suo passaggio; è maledettamente crudele. Perché è stato proprio grazie al fuoco che ci siamo evoluti come specie, partendo dal poter cuocere i cibi, al poterci riscaldare, al produrre energia. Tutto ciò che siamo ora è stato grazie al progresso tecnologico derivato dal fuoco; ma ciò che il fuoco dà, il fuoco distrugge, ed è maledettamente bello da vedere mentre lo fa.