Votes taken by -Chaos.

  1. .
    EWDtfBf
    L
    o scoppio fu violentissimo. In mille pezzi, il cristallo di fronte a lui, si sparse nell'aria, distruggendosi. C'era riuscito, la calma e la tranquillità del suo colpo erano stati fonte di precisione e potenza, consentendogli di controllare alla perfezione il flusso di magia.
    Rimase immobile per un secondo, il boato era stato assordante, quasi da otturare le orecchie, e si era espanso lungo tutta l'arena, portando con se la traccia della sua magia e della sua posizione. I sensi, allertati, tendevano i suoi muscoli ad ogni fruscio, qualcuno sarebbe riuscito a tornare, sarebbero sicuramente arrivati a lui prima che potesse fare qualsiasi mossa.
    Scrocchiò il collo, sorpreso parzialmente dalla lunghezza dell'attesa. L'aria intorno a lui disegnava mulinelli di brezza leggera che sollevavano lievemente le foglie degli arbusti, portando il fischio lontano del vento con se, ma nessun passo, nessuna presenza.
    Rimase interdetto ancora un secondo... possibile che...
    Per un momento, per un momento infinito, carezzò l'idea che nessuno lo avesse cercato, notato. Non era possibile, per quanto l'idea di recuperare e portarsi ai cristalli avversari fintanto che loro era sopravanzati potesse sembrare buona, lasciarlo da solo con dei fragili cristalli e tutte le possibilità di distruggerli era pura e semplice follia.
    Sentì l'adrenalina montargli in testa, inebriarlo, via via che quella folle idea definiva i suoi contorni nella sua realtà... poteva... poteva essere vero?
    Stai perdendo tempo, Red!
    La voce nella sua testa tuonò in maniera perentoria, così distante dal tipico tono gentile di Gregory, diversa. La loro compenetrazione gli dava un accesso più completo alla totalità del suo potere magico, tanto da poter scambiare gli ambiti di specializzazione dei due ragazzi, consentendo all'ira di Red di imparare incanti di magia bianca e all'insicurezza di Gregory di riuscire nella magia psichica. Ma a quale prezzo? Giorno dopo giorno sentiva l'influenza di quel debole nella sua mente, e lui, d'altro canto, assorbiva la sua decisione, la sua forza... scorretto. Cercò di calmarsi, la sua influenza non era del tutto un male per la sua controparte, infatti: aveva ragione.
    Stava perdendo tempo, si stava beando della possibilità di non essere seguito, dando loro il tempo di cambiare idea e raggiungerlo prima di poter fare qualsiasi cosa. No, doveva agire, e agire in fretta, non poteva lasciare a loro un tempo di reazione tale dall'invertire le sorti dell'impresa, e voleva assolutamente chiudere quella storia, ad ogni costo.
    I hate when you're right
    Ma doveva ammettere, ancora una volta, che era vero.
    Ragazzi, come va?
    La voce di Kether risuonò nel casco, richiamando la sua attenzione e disegnando sul suo viso un ghigno abbastanza inquietante, nascosto dalla maschera di vetro sul suo capo.
    «Dannatamente bene, dannatamente...»

    Scattò in avanti, il potere della pantera gli aveva donato non solo un'invisibilità parziale tra le ombre, ma anche un poderoso aumento nella forza che si rifletteva nella velocità con cui scalciava il terreno ad ogni colpo. Erano pochi passi, a stento qualcuno, ma li compì con una velocità straordinaria, sorprendendosi quasi della sua capacità.
    Quattro energisfere per quattro cristalli.
    La posizione era sempre uguale, quel movimento che aveva imparato a memoria, la posizione della tigre, le mani al fianco, la concentrazione e il rilascio di energia. Ancora una volta, a un passo dalla possibile vittoria, rilasciò il suo potere magico nei palmi delle mani, lasciando scorrere l'energia attraverso le braccia, aprendo il ki del suo corpo e fondendosi con esso in quel moto armonico regolare. La sua aura si espandeva al massimo delle forze, mentre distendeva i palmi davanti a lui, in un unico, secco, movimento, e rilasciava la sua energia con la forza di un uragano.
    Avrebbe provato a lanciare 4 energisfere, in maniera tale da distruggere tutti e quattro i cristalli rimanenti, che il professor Callaway aveva detto loro essere più fragili del cristallo centrale. Era a un passo dalla vittoria.


    Gregory Kane

    smeraldo

    [x] scheda - starring: Cameron Monaghan
    code role © Akicch; - NON COPIARE - WANT YOUR OWN? GET IT
  2. .

    Justin Greenwood [x]

    casata ed anno

    Christian-Bale-Persuasian
    There's no War that is not your War.
    Aprì gli occhi, svegliato da dei rumori al piano inferiore.
    La luce fendeva placidamente l'aria all'interno della stanza, filtrando dalle tende tirate e mantenendo l'atmosfera della semi oscurità, quella che lui desiderava.
    Cercò di alzare la testa, i rumori continuavano, decise di non badarci molto, i soliti problemi con le domestiche di turno che sarebbero stati risolti dal tono perentorio di sua nonna. Ricadde pesantemente tra le coperte, lasciando andare un sospiro e socchiudendo gli occhi. Le bende coprivano ancora buona parte del corpo, il braccio sinistro era completamente ingessato. Irene glielo aveva rimesso in sesto, questo era vero, ma le conoscenze alchemiche della vecchia amica non erano di certo sufficienti per consentire una guarigione rapida e completa delle sue ferite.
    Era rimasto lì, da quasi una settimana, immobile, a contemplare le ferite profonde che deturpavano il suo corpo, ricordo di quella lotta furiosa che avevano vissuto.
    Cosa diamine aveva fatto?
    Si era premurato di pagare i migliori dottori perchè assistessero i ragazzi all'ospedale, curando le loro ferite al meglio, curando quei danni che i suoi egoismo e i suoi errori avevano provocato. Joy... Joy era stata la prima ad essere ferita, più volte, mentre lui era troppo occupato ad esibirsi in un balletto con la chimera che avrebbe dovuto uccidere in due colpi. Se solo fosse stato abbastanza forte...Come aveva pensato di poter lasciare una scelta del genere a dei ragazzini non addestrati, non preparati, inesperti e inebriati anche solo dal possedimento di nuovi gadjet, tanto inutili quanto pericolosi nelle loro mani.
    Cosa diamine aveva fatto?
    Aveva lasciato partecipare a un combattimento all'ultimo sangue persino lei. Era imperdonabile.
    Stavi per ucciderli tutti
    Quella frase ripercorreva la sua mente ogni giorno ormai, nuda e cruda verità degli avvenimenti. Potevano morire, e sarebbe stato lui ad ucciderli in quel caso, lui che non era stato abbastanza forte da fermarli, abbastanza forte da affrontare Crane e Ra'm insieme, abbastanza forte da portarla in salvo, preferendo semplicemente smaterializzarsi per impedire agli altri di vedere il suo volto.
    Lui che si credeva un eroe, che credeva di poter portare qualcosa di buono al mondo, mascherato nell'oscurità di una città corrotta per simboleggiare il terrore nei cuori dei criminali, lui era nient'altro che un vigliacco, uno schifoso vigliacco, tutto meno che un eroe.
    I rumori continuarono, salendo per le scale, accompagnati da una voce fin troppo famigliare. Gli venne quasi da ridere sul momento: aveva dato disposizioni affinchè tutti e sopratutto lei fossero fermati all'ingresso e rispediti a casa, credendo in quell'assurda possibilità che le maniere gentili e ponderate dei domestici e dei nonni paterni potessero fermare un caratterino come il suo.
    La porta si aprì con uno schianto, che risuonò nella sua testa come l'esplosione di una bomba a mano, costringendolo a socchiudere un occhio per il dolore. Il viso costernato di Perry si fece largo, precedendo una folta chioma bionda e un cipiglio decisamente inviperito.
    «Sono desolato, Sir, non ha voluto sentire ragioni»

    narrato - parlato - pensato
    codice role © Akicch; NON COPIARE - WANT YOUR OWN? GET IT



    Edited by willow. - 5/10/2016, 21:48
  3. .
    EWDtfBf
    L
    oscurità.
    La pietra che aveva ottenuto gli aveva dato forse il potere migliore che potesse sperare, nascondersi, invisibile tra le ombre, inglobato nell'oscurità che tanto bramava.
    Sì... combattete voi
    Aveva visto le due ragazze combattere contro il grosso cervo, accarezzando per un secondo l'idea di colpirle, di annientarle mentre erano impegnate in quel combattimento, ma soprassedendo ai suoi istinti. No, la vittoria era più importante, era essenziale portarsi dall'altra parte dell'arena, aiutato dal favore della confusione e della sua invisibilità.
    Piano, molto piano, passo dopo passo, sfruttando i movimenti rovinosi dell'animale che scuotevano il terreno con la furia di un terremoto, sopprimendo la sua aura ad ogni post per accerchiare le ragazze come un fantasma, un'ombra nella notte, in quell'arena densa di tensione e pericolo.
    Avanzò nel sottobosco, il tempo sembrava essersi dilatato in millenni ad ogni passo che compiva, per l'attenzione e la calma con cui effettuava ogni movimento.
    Riusciva ancora a fatica a controllare la tensione, il battito del suo cuore, dirigendo l'adrenalina che sgorgava feroce nell'estatica sensazione di essere riuscito a trovare la strada migliore per arrivare in fondo senza neanche dover combattere. Si sorprese a bearsi di quella sensazione, l'aver evitato la lotta, così distante dal carattere di Red.

    I ragazzi non lo avevano seguito, non avevano potuto ovviamente, invisibile e con l'aura soppressa evitava i nemici quanto i suoi compagni, ma sarebbe stato un bene. Meno sapevano delle sue intenzioni meglio era per tutti, non avrebbero compromesso il suo movimento con eroici gesti totalmente inefficaci.
    Circumnavigò le ragazze, abbassando la testa e ritirandosi ancora più in fondo nella boscaglia, confuso nell'ombra. Solo fu quando abbastanza lontano si concesse una posizione leggermente meno contrita, rimanendo comunque all'erta verso qualsiasi tipo di movimento. L'aura soppressa al massimo gli aveva consentito di non attivare l'altare successivo e di sfuggire alle percezioni nemiche, ma, una volta alla luce dei cristalli, la sua invisibilità sarebbe totalmente svanita.
    Un unico, rapido, movimento.
    Erano troppo lontane per percepire suoni piccoli, troppo per riuscire a vederlo, forse solo l'attivazione della sua aura non sarebbe passata inosservata, ma sarebbe stato già troppo tardi.
    Si portò dietro i cristalli, nascosto dalla loro luce, quasi in assoluta, strana, tranquillità. Tutti troppo avanti per fermarlo, nessuno a vederlo: un'atmosfera del tutto irreale in quella condizione.
    Esaminò la situazione mentalmente: i cristalli più piccoli erano facilmente distruttibili, sarebbe bastato un colpo, mentre quello centrale, per quanto più importante ai fini del punteggio, avrebbe necessitato di più colpi. Aveva conservato le energie, era vero, ma doveva rendere al meglio il colpo.
    Come un monaco cinese, ruotò elegantemente le braccia nei movimenti tipici del Ba Gua Zhang, posizionandosi di fronte al cristallo. Non era un'azione puramente scenica, la fluidità di quel movimento che doveva richiamare la leggerezza dell'aria veniva combinata alla respirazione per calmare il proprio cuore e permettergli di concentrarsi
    Ripetè un paio di volte gli stessi movimenti, lasciando finalmente andare la propria aura, riuscendo quasi a vederla mentre si concentrava in onde regolari intorno alle sue mani. Concentrandosi, aveva eliminato ogni possibile impedimento alla sua magia, escludendo i suoi intorno a lui come ricordi di un passato lontano, isolandosi nel suo mondo interiore.
    Mise entrambe le braccia avanti, nella classica posizione della tigre, concentrando suoi palmi la sua energia ed inspirando copiosamente l'aria. Li portò elegantemente al fianco, sentendo la sfera che si formava al suo interno, abbracciando la sua energia mentre tentava di esplodere in tutta la sua potenza e cullandola perchè scorresse gentile.
    Il controllo e l'armonia, per quanto potesse sembrare strano, erano l'unica cosa che importava davvero nell'uso della magia: questo, Red lo aveva imparato a proprie spese. A nulla valeva la sua forza magica, a nulla valeva la sua furia se non riusciva a controllarla con armonia, per quanto distante dal suo carattere questa cosa potesse essere. Gli sembrò, per un secondo, che un anno di meditazione, di calma, di frustrazione e fallimento, non repressi, ma incanalati e armonizzati, fossero concentrati in quell'unico colpo.
    Espirò.
    Lasciò andare la sua aura in tutta la sua potenza mentre distendeva le braccia in avanti, pronto a lanciare ben 3 energisfere consecutive, assicurandosi in ogni caso la distruzione del cristallo. Lo avrebbero scoperto, questo lo sapeva, ma, come aveva previsto, sarebbe stato troppo tardi.


    Gregory Kane

    smeraldo

    [x] scheda - starring: Cameron Monaghan
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    modificato per editare una ripetizione sul finale

    Edited by The Akuma - 19/9/2016, 17:10
  4. .
    EWDtfBf
    A
    nsimò un secondo.
    Aveva ancora i palmi delle mani congiunti in avanti, il fumo fuoriusciva dalle mani, dalla tuta, mentre la pantera scompariva.
    Si rimise eretto, alzando la testa verso il cielo e respirando a fondo l'aria fresca e quel forte profumo di erbetta. Lo aveva dimostrato, in un sol colpo, aveva dimostrato chi era e cosa era in grado di fare, distruggendo la pantera con un solo colpo. Si guardò le mani, ancora, paradossalmente, perso nella contemplazione di se stesso. No, non era narcisismo, era più una semplice ammissione: forse, davvero, non era soltanto lo stronzo che tutti disegnavano, forse era capace di qualcosa di più.
    Si avvicinò a passi lenti al punto in cui la creatura era scomparsa, al suo posto vi era un piccolo cristallo nero, riluceva, nella sua opacità, alla luce di quella finta luna. Si chinò leggermente per prenderlo in mano, soppesandolo, la forma e la dimensione collimavano perfettamente con gli incavi che erano stati apposti sui guanti della tuta.
    La voce di Callaway non tardò ad arrivare, portando con se la spiegazione che tanto desiderava avere: quel cristallo avrebbe potenziato le sue abilità fisiche e gli avrebbe dato un potere stealth considerevole, consentendogli di mimetizzarsi con le ombre.
    Lo strinse in mano, esitando un secondo, guardando gli altri ragazzi dietro di lui. Rispetto a loro non era che un pivellino, non aveva dato nessun esame, frequentato appena qualche lezione: era il fanalino di coda in quella giostra vorticosa che aveva portato tutti più avanti di lui, lasciandolo a racimolare qualche briciola, lasciandolo nell'autocommiserazione dell'inettitudine.
    Non ci pensò che per un momento, poi, inserì il cristallo all'interno di una delle tre fessure. Immediatamente si sentì pervadere dalla profonda energia che ne derivava, sentendola scorrere nelle sue vene, impetuosa, forte. Così, probabilmente, doveva sentirsi qualcuno sotto MD – droga che aveva sempre rifiutato di provare – padrone del mondo e delle sue creature. Rimase un solo secondo a bearsi di quel potere, lasciandosi andare nell'autocompiacimento, assaporando quell'energia.
    Infine si voltò.
    Alzò la mano, in segno di allerta. L'altare non si era riattivato con la sua vicinanza, questo voleva dire che reagiva alla presenza di specifiche auree: se si fossero avvicinati con tutta probabilità sarebbe spuntata un'altra creatura. Il ruggito, oltre tutto, doveva aver percorso l'aria fino alla metà campo avversaria, rivelando la loro posizione: avevano bisogno di cambiare strategia.
    Era sorprendente il modo in cui persino Red, dopo una prova di quel tipo, riuscisse a mantenere un'apparenza di calma. Respirò a fondo, osservando i ragazzi dietro di lui: il casco gli avrebbe permesso di comunicare senza dover urlare le sue intenzioni, mantenendo la voce in un sussurro.
    «La nostra posizione deve essere abbastanza chiara ormai, dobbiamo cambiare strategia»
    Gli occhi corsero lungo le vie laterali, erano leggermente sopraelevate, ma il terrazzamento del terreno consentiva di raggiungerli in poco tempo. Certo, doveva poter sfruttare il vantaggio al massimo delle sue possibilità, e la boscaglia era il posto migliore per farlo.
    Si voltò all'indietro, gettando uno sguardo a Shaw.
    «Io posso confondermi tra le ombre, Shaw non può farlo, perciò faremo in questa maniera: Kether, sopravanzami e vai sulla via laterale. Gab, fa lo stesso e vai sull'altra, io e Shaw vi seguiremo dal basso, coperti dalla boscaglia: se qualcuno dovesse colpire uno di voi allora saremo pronti a coglierlo di sorpresa... sarò pronto»
    Il piano era rischioso, la formazione era cambiata, adesso stavano giocando a ruoli invertiti, ma il potenziamento dovuto al cristallo gli dava buone probabilità di riuscita. Sì, era l'unico modo per poter vincere in quel momento, sfruttare tutto ciò che avessero in mano.
    «Shaw, assicurati di circumnavigare l'altare, o dovrai lottare contro la creatura, dopo ritorna al centro. Ricordate: se sapete di essere in svantaggio lasciatevi colpire, tornerete alla base e potrete difendere meglio il territorio dagli attacchi nemici»
    Senza aspettare altro, facendo un cenno d'intesa, cominciò ad avanzare, mimetizzato dalle ombre del sottobosco

    Un altro altare: doveva essere quello della metà campo, era più grande e sovrastava la radura centrale. Sì, molto probabilmente Peterson aveva messo un'altra creatura a guardia della costruzione, non lo interessò. Cercò di rilassare il suo cuore al massimo, appiattendosi nell'ombra con il quale si mimetizzava, azzerando il respiro fin quasi a trattenerlo. Praticò una Soppressione dell'aura, sopravanzando in avanti e superando la metà campo: se, come aveva previsto, gli altari reagivano alle auree, quella tecnica gli avrebbe permesso di passare indisturbato e cominciare a fronteggiare il vero nemico.
    Le ombre erano sue sorelle.
    «Sopprimete le auree, se ci ho visto giusto, molto probabilmente non compariranno nuove creature da abbattere»


    Gregory Kane

    Beware

    [x] scheda - starring: Cameron Monaghan
    code role © Akicch; - NON COPIARE - WANT YOUR OWN? GET IT
  5. .
    EWDtfBf
    M
    erda, doveva aspettarselo.
    Quell'arena, come aveva giustamente previsto, era stata evocata dal santone di evocazione, maestro giusto e retto quanto severo. Una schiena nera, irta di una folta peluria, fece capolino attraverso la superficie di marmo. A fatica, quasi sofferente, le zampe, la testa, il corpo di una pantera nera gigante uscirono dall'altare, cadendo a terra con un tonfo sordo.
    Non poteva sperare in nulla di meglio.
    Era ovvio lo aveva previsto, Callaway non poteva rendergli le cose facili, come sempre, mentre Peterson aveva un particolare e tremendo giusto per situazioni alla stregua dell'orrido e dell'omicidio. Ingenuamente si chiese se quelle tute, così perfettamente pensate per proteggerli dalla morte, tenessero conto dei pericoli che un'evocazione del genere poteva portare. No, un uomo qual'era Callaway non poteva lasciarsi andare a tali imprecisioni, checchè ne potesse dire era un genio a suo modo, e meritava fiducia in particolari situazioni.
    L'observo fece il suo lavoro. L'udito sviluppato di Red gli permise di decifrare i movimenti della pantera, seguendo il suo passo felpato – ma pesante – attraverso il terreno boschivo, avvicinarsi nella sua direzione: doveva averlo fiutato. Shaw era poco più indietro, pronto, non aveva fatto un passo in avanti, rimanendo nell'ombra, pronto a colpire.
    Bravo Ragazzo...
    Si sorprese, per un secondo, a temere il dolore del morso della pantera sul suo corpo, a immaginarlo dilaniato nell'eventualità che la tuta non avesse funzionato, si sorprese a scoprirsi umano, per una sola volta.


    «Fai tanto il gradasso, ma non vali un cazzo»
    «Oh baby, così ti contraddici, non eri tu ad urlare fino a un secondo fa qui a letto?»
    Joy, per tutta risposta, prese la maglia, coprendosi il seno e lanciandogli uno sguardo di puro odio, fendendo l'aria con la sua rabbia
    «Sei... spazzatura»
    Rimase fermo a quelle parole, osservando la ragazza dal letto, il ghigno sadico di chi sapeva di aver vinto sulle labbra
    «Non importa quante volte pensi di vincere, o quante ti fa piacere farlo... non sarai mai nulla se non spazzatura. E lo vedranno... credimi, lo vedranno»


    No, non era spazzatura. Non importava che quelle parole fossero risalenti a mesi prima di Zoey o al giorno prima, non importava. Non importava che i suoi stessi compagni di squadra lo ritenessero un borioso buono a nulla, non importava. Non importava nulla a parte il suo stesso nome, e il fatto che Red Label avrebbe distrutto quel demoniaco animale in un solo colpo: lui non era spazzatura, e non era neanche umano, lui era lui, e se ne sarebbero resi conto.
    Gregory... attento
    Non è il mio nome
    Ci penso io, provo a rafforzare le tue magie bianche... poi provo a far diventare cieca quella cosa, ok?
    Quello. Non. È. Il. Mio. Nome...
    Come un fiotto di energia, sentì la sua figura illuminarsi di un bagliore verde. Sentì l'energia crescere dentro di lui, scorrere nelle sue vene, come un febbrile impulso sotto la pelle che fremeva per uscire in tutta la sua grandezza. Kether poteva anche non essere potente singolarmente, ma gli aveva dato un potere immaginabile.
    No, non è il tuo nome...
    La voce nella testa lo costrinse a piegarsi sulle ginocchia. Era così limpida, così chiara, così seria. L'energia di Kether non era passata inosservata, la pantera aveva visto l'aumentare dell'energia dentro di lui, manifestatasi come una sottile ma brillante aura verde. La voce risuonava ancora nella sua testa, rimbombando, mentre sentiva l'animale girarsi.
    Non aveva utilizzato a caso l'observo, non aveva lasciato nulla al caso. Dal suo nascondiglio, potè distintamente vedere le zampe della pantera piegarsi, l'angolo di piegatura, i suoi muscoli tendersi, le fauci spalancarsi ed esondare quel fiato pestilente carico di morte.
    La poteva vedere, in anticipo.
    Con un gesto atletico, scartò lateralmente, portandosi fuori dalla boscaglia, attutendo il colpo con una capriola e cercando di riportarsi in posizione eretta di fronte all'animale, che vedeva visibilmente disorientato. Gli occhi vitrei annunciarono che l'incantesimo di Kether aveva avuto il suo effetto, la pantera era cieca e non riusciva a seguire perfettamente i suoi movimenti, ma aveva pochissimi secondi.
    Non è il tuo nome
    Il tai chi non è solo uno stile di combattimento, è pura filosofia di vita. Insegna a convogliare le proprie emozioni in movimenti sinuosi e lasciare il cuore sereno, per combattere al massimo delle proprie possibilità. In quel momento, carico di tensione e di adrenalina, la rabbia di Red era convogliata nelle sue mani, poste di fronte a lui, unite per i polsi, nella posizione della tigre. Il cuore sereno lasciò scorrere l'energia magica in tutto il suo corpo, mentre, quasi spontaneamente, la sua aura potenziata si manifestava in tutta la sua grandezza.
    NON E' IL TUO NOME
    Ruotò i palmi, portandoli quasi congiunti al fianco, sentendo la sfera di energia rossa, tremendamente più potente di quanto avesse sperato, formarsi attraverso essi. La rabbia era sparita, era solo decisione, decisione nel dimostrare che era qualcosa di più di un semplice manipolatore, qualcosa di più di uno stronzo qualsiasi che aveva il gusto di soggiogare ragazzine con la sua perizia. Sentì l'energia scorrere attraverso il suo corpo, calda, avvolgente, quasi ustionante nelle sue vene... doveva dimostrarlo...
    TU. CHI. SEI?
    Il mio nome è... RED!
    Rilasciò le mani in avanti lasciando fuoriuscire tutta l'energia magica che possedeva in una sola, potente, energisfera, se tutto fosse andato come previsto la pantera non avrebbe minimamente resistito al colpo potenziato, troppo rapido e potente per essere schivato, e non le sarebbe rimasto altro che soccombere al colpo. Lui era Red Label, e tutti, prima o poi, lo avrebbero capito.


    Gregory Kane

    Beware

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  6. .
    EWDtfBf
    S
    postò gli occhi sopra le due linee laterali, volgendo il capo coperto dal casco e prendendosi un secondo di silenzio, riflettendo.
    «La linea centrale è di gran lunga la più diretta, mentre quelle laterali sono normalmente più lunghe, anche se di poco... ma questo è anche abbastanza scontato»
    Le ragazze, dall'altra parte, potevano stare prendendo qualsiasi tipo di posizione. Il limite di non poter vedere cosa succedesse nell'altra metà campo, finchè almeno non si sarebbero trovati abbastanza vicini, apponeva un ostacolo insormontabile alla formulazione di una strategia vincente. Tutto quello che avevano erano congetture, nulla di più, mere congetture e qualche calcolo statistico che di solito funzionava come la crema anti-irritazione subito dopo essersi rasato il pacco. Tuttavia, alcune preziose informazioni, fornite da Callaway, potevano tornare utili in quel caso.
    «Dobbiamo stare distanziati, a due a due, di almeno un centinaio di metri»
    Esordì, il tono era leggermente perentorio, più serio di quello che usualmente aveva Red, più.. normale, dotato della sfumatura che la presenza non più occultata di Gregory gli dava.
    «Io e Big Jim andremo avanti, penso che ci sappia fare in attacco e io gli farò da visore»
    Disse riferendosi al tizio alto con la tuta, accanto a lui: Shaw. Non lo conosceva bene, gli erano bastate un paio di occhiate per capire che tipo di chichè del ribelle scostante fosse, non gli importava. Avrebbe fatto bene il suo lavoro trovandosi in una situazione di pseudo responsabilità – che tanto rifiutava – per quello strano meccanismo di psicologia inversa che affliggeva i maschi alpha della sua specie.
    Si voltò verso gli altri due, non sembravano particolarmente forti singolarmente, ciononostante dovevano conoscersi bene, a quanto aveva capito, e l'intesa era qualcosa che compensava largamente una probabile, singola, debolezza.
    «Voi due seguiteci, aspettate il via libera per avanzare, state sempre a tiro di incantesimo ma cercate il più possibile di non farvi vedere e rimanere nascosti.»
    Era ovvio, una strategia così semplice che non poteva, di certo, non funzionare. Non erano lui e Shaw ad avere una grande responsabilità in attacco: loro erano esche. Checché se ne pensasse il più abile, il più veloce e capace, doveva sempre fungere da esca, questa era una delle regole di un combattimento a squadre. Certo, molto probabilmente, un'azione combinata con il ribellino non avrebbe trovato ostacoli di alcun tipo, riuscendo facilmente a depennare qualsiasi impedimento sulla loro strada, ma... se così non fosse stato, se malauguratamente un'azione avversaria li avesse colpiti, rimandandoli alla base..
    «...avrete un tiro pulito. Saranno impegnati a combattere con noi, perciò, appena riuscite a mirare alla perfezione, colpite, anche alle spalle, fanculo l'onore»
    Si, se anche fossero stati colpiti avrebbero raggiunto Kether e Gabe nel giro di qualche minuto, grazie alla loro prestanza fisica, compiendo quello strategico moto convettivo che le avrebbe schiacciate nella loro metà campo, salvo poi lasciarle andare in avanti quando sarebbe stato troppo tardi. Fece un cenno a Shaw, indicando la via centrale. Un attacco a testa bassa? La cosa più scontata, la cosa più logica. Non aspettò altro, seguito dal ragazzo, cominciò a correre in avanti.

    C'erano diversi arbusti, cespugli di sottobosco, accanto a lui poteva vedere Shaw, dietro, a tiro di incantesimo, Gabe e Kether sarebbero avanzati insieme a loro: non si diede la pena di controllare, sperando in cuor suo che i due avessero recepito il messaggio e stessero pronti, nascosti nell'ombra, per colpire.
    Rallentò il passo, intercettando con lo sguardo uno spiazzale poco più avanti, un altare. Alzò la mano, facendo cenno a Shaw di fermarsi, gettandosi poi di lato tra gli arbusti per nascondersi nell'ombra. Quella non era un'arena normale, era stata evocata, nessun elemento al suo interno era casualmente scenico, non potevano permettersi errori di alcun tipo, soprattutto sottovalutare l'ambiente circostante.
    No, doveva premunirsi di prudenza in quell'occasione: era spavaldo, sicuro di se, tremendamente arrogante, ma non era un idiota, e di certo non poteva permettere a una come Zoey di vincere su di lui. Quello che ci voleva era una visuale di vantaggio.
    Rilassò i muscoli, concentrandosi, respirando a fondo e calmando ogni nervo, ogni emozione, rasserenando il cuore quanto più possibile per concentrare la sua forza magica. La sentiva scorrere, sentiva il ki infiammare le sue vene, quel calore così forte eppure così, semplicemente, rassicurante per lui in quel momento.
    Sei pronto
    Lo era, la voce nella sua testa non gli diede il minimo fastidio, la meditazione che aveva imparato a sviluppare durante tutto l'anno passato lo aveva portato a livelli di calma e controllo inimmaginabili per qualcuno come Red, riuscendo, in particolari situazioni sotto pressione, a liberare la sua magia con estremo controllo.
    Lasciò andare, per un secondo, la sua aura.
    «Observo»
    No, di certo tutta quella concentrazione non era limitata ad un semplice observo, all'apertura del terzo occhio per potenziare tutti i sensi. No, quasi contemporaneamente avrebbe attivato la percezione dell'aura, per sopperire alle mancanze dei suoi sensi laddove sarebbe stato impossibile vedere o sentire. Un tipo di visione a 360 gradi che gli avrebbe consentito di far fronte a qualsiasi tipo di pericolo.
    Facendo un cenno a Shaw, mosse qualche passo verso l'altare, rimanendo nascosto.
    .


    Gregory Kane

    smeraldo

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    ho modificato per aggiustare le sottolineature xD
  7. .
    EWDtfBf
    T
    hings Changes.
    Le cose cambiano, costantemente, continuamente. In un anno le cose erano cambiate molto più che in tutta la sua stessa vita per Gregory, il che, considerando l'insieme, era di per sé un bel dire. Sì, le cose erano cambiate. Sorrise, pensandoci, mentre attraversava ad ampie falcate i corridoi della scuola, in quella mattina fresca dei primi giorni di autunno. Le lezioni erano cominciate, e, quasi a rivangare il passato attraverso un deja-vu, ancora una volta si dirigeva in quell'aula, nell'ala est, quella in cui tutto aveva avuto inizio.
    Le cose erano cambiate, e in meglio. Un nuovo spirito animava Greg durante il suo incedere, Callaway, questa volta, era riuscito a confrontarsi per il meglio con la mente del ragazzo, aiutandolo a stabilire il primo vero contatto con la sua controparte, con l'essere che aveva odiato ogni giorno identificandolo in ogni specchio avesse la sfortuna di incrociare.
    Potrei vomitare
    La voce risuonò nella sua testa, limpida, velata di quella tipica nota di disgusto che ormai la contraddistingueva. La lezione con Callaway aveva sbloccato il suo Ki, era vero, ma la compenetrazione tra Greg e Red era diventata molto più forte da allora, riuscendo addirittura a trascendere il semplice cambio di personalità e rappresentando una coesistenza mentale a volte utile, a volte decisamente fastidiosa. Non potè fare a meno di ridere quando un ridicolo pensiero sfiorò la sua mente, arrivando quasi a considerare Red Label, la fonte della sua sofferenza, suo Amico.
    Dillo ancora e ti chiudo nel subconscio così in fondo che passerai l'eternità a rivivere il trauma del professor Pitch che lo fa con Barbra Brufolo sulla cattedra
    «Ah, sta zitto»
    Delle facce si voltarono a guardarlo alla sua imprecazione, non gli diede peso. Per molti versi questa sorta di rapporto atipico, per lui, era decisamente migliore di qualsiasi cosa ci fosse prima: il timore intrinseco di svegliarsi la mattina non ricordando le ore precedenti, con la possibilità di aver ferito qualcuno, di averlo fatto soffrire, e l'odio che ne scaturiva. Da un altro punto di vista era passato da una DID a una forma di Psicosi Schizofrenica, il che non era un gran vantaggio dal punto di vista clinico, ma anche a questo non diede peso.
    Arrivò alla porta dell'aula, sfiorando il legno lucido con le mani e arrestandosi, esitando un momento. Mise la mano in tasca, portando una fiaschetta alla bocca, assaporandone l'odore forte e inebriante.
    «Questa volta è meglio se vai avanti tu»
    Ne bevve una lunga sorsata.

    «Buongiorno un cazzo!»
    Callaway, nel suo ottimismo e nella sua capacità intrinseca di prendere qualsiasi cosa si reggesse sul filo del rasoio e spingerla inevitabilmente verso il baratro, continuava a stargli sul cazzo anche quella mattina. Passò una mano in mezzo ai capelli rossi, non curandosi del tono eccessivamente confidenziale con cui aveva salutato il professore, osservando i presenti con sguardo annoiato. Gli occhi si posarono su un prorompente davanzale che aveva imparato a conoscere bene negli ultimi tempi: Zoey. Doveva ammetterlo, era una ragazza straordinaria, o, che dir si voglia, straordinariamente masochista per come sopportava la sua esistenza nella sua vita. Rifiutò di ammettere persino quella volta che tra loro fosse nato qualcosa al di là del sesso, ritrovandosi inevitabilmente a pensare, come beffandosi da solo, a come avesse cominciato a cercarla più spesso del solito e a come avesse spaccato la faccia a quel tizio del bar solo per averle rivolto la parola... correndo in seguito per la dolcezza della sua compagna, animata da un amore tale dal volergli fracassare lo scroto per essersi atteggiato a cavaliere con lei.
    Dopotutto, aveva ragione.
    Le cose cambiavano, era vero, ma Red sarebbe rimasto Red, in qualsiasi situazione. Era quello che lo contraddistingueva, la sua essenza primordiale, la sua caratteristica che tanto lo rendeva particolare e affascinante.
    Ti sei perso la spiegazione, apollo
    Irritante, piccolo, bastardo. Red imprecò mentalmente mentre osservava i ragazzi indossare delle ridicole tutine illuminate... aderenti... nere... e rosse...
    Scattò in avanti con una velocità innaturale, afferrando una di quelle tutine rosse, magicamente adattate già al suo corpo e al suo fisico, cogliendo l'occasione per cominciare a cambiarsi lì stesso, prima di indossare la passaporta. La stretta all'ombelico, così familiare, lo trasportò nell'arena. Poche, semplici, regole. Dovevano distruggere qualche cristallo, spaccare qualche naso, e sarebbero andati alla grande, tantopiù quando dall'altra parte a fronteggiare c'era anche Down, cioè Dawn, insomma quella che per il momento era distesa a terra a poggiare lo “splendido viso” nel fango dell'arena.
    Scrocchiò il collo, conosceva appena i suoi compagni di squadra, e oltre alla biondina svampita, dall'altra parte doveva fronteggiare Zoey, sorrise istintivamente. Ancora una volta, come sempre, le avrebbe fatto capire chi comandava, ancora una volta, come quando urlava sotto le coperte.
    «Ok ragazzi, poche chiacchiere, dobbiamo fare bum con le pietre e smash sulle facce, e il primo che si tira indietro perchè sono donne giuro che gli faccio il culo personalmente»
    Osservò il terreno di gioco, guardandosi intorno, una strada centrale e due laterali, leggermente sopraelevate, di lunghezza circa 1 km, a quanto aveva detto Callaway. Sicuramente la presenza di Dawn sarebbe stata impiegata a difesa delle torri, il suo carattere le impediva totalmente di sferrare un attacco frontale senza sporcare le sue stupende mutandine, con tutta probabilità avrebbero optato anche per un support e un attacco frontale, magari abbastanza defilato, per evitare di essere scoperte o coglierli di sorpresa con un'imboscata. Si, la quantità di variabili in uno scontro diretto a squadre poteva essere infinita, separarsi poteva sembrare un'ottima mossa, ma li indeboliva, attaccare in blocco li avrebbe fortificati, ma sarebbero stati un facile bersaglio... Si fermò a guardare in basso, chinando il capo, alzando poi la testa verso l'altra metà del campo e voltandosi a guardare i compagni.
    «Ho un'idea»


    Gregory Kane

    smeraldo

    [x] scheda - starring: Cameron Monaghan
    code role © Akicch; - NON COPIARE - WANT YOUR OWN? GET IT


    Gregory studia Psicopedagogia: Magia Bianca, Magia Psichica e, come aggiunta, Magia Runica
    Ha scelto di specializzarsi in: Energisfera, Scudo Energetico
    Colore aura: Cristallo (in questa forma Rossa principalmente, venata del blu di Greg)
  8. .
    La situazione continua a confondersi. L'attacco di Alexis va a segno ma, complice il dolore provato dalla ragazza, che diminuisce la concentrazione, perfora solamente la spalla del ragno, costringendolo ad un urlo di dolore, accompagnato da schizzi di caldo sangue vermiglio.

    L'ombra si muove sull'asfalto, trascinandosi. I dolori lancinanti alla schiena le impediscono di alzarsi, il respiro corto e affannato, condito di dolorosi gemiti, sembrano aver segnato la sua sorte. Con un urlo rabbioso la testa della creatura si alza, puntellandosi sulle braccia che si ricaricano di energia elettrica. I fulmini sferzano l'aria come fruste mentre la forza magnetica si espande in maniera esponenziale in tutto il vialetto.
    Elettro...

    Ardan richiama l'acqua sui palmi delle mani, non dalla creatura stessa, quanto dall'ambiente circostante, intercettando il voltarsi di una delle teste che, quasi a volergli dimostrare la sua inutilità, si volta verso Noah, pronta ad un altro colpo letale. Shaw carica un secondo colpo distruttivo, facendo scorrere il calore nelle vene e riscaldando l'aria intorno a se, non curandosi dello spider di fronte ad Alexis, che sembra stia caricando un furioso colpo in risposta all'attacco della ragazza...

    SHOCK!



    Ai sensi doveva sembrare come un'esplosione atomica. Miliardi di luci si accavallano sul campo visivo dei ragazzi, distruggendo la follia dell'incubus, le loro orecchie trapassate da chiodi, una frazione di secondo sufficiente per annullare ogni incantesimo e lasciare Ardan e i suoi occhi, folli di odio, a guardare, di fronte a lui, il viso insanguinato e sofferente di.... Alexis


    Buio



    Nome: Incubus
    Tipo:Droga Alchemica - Necromantica - Proibita
    Descrizione:Si ricava dalla trasmutazione alchemica, a livello submolecolare, della normale Vertigo con l'estratto di ghiandole surrenali umane al momento della morte. Per mantenere l'ormone della paura ai massimi livelli è necessario estrarlo uccidendo il paziente, pertanto la droga ha caratteristiche necromantiche ed è proibita. Si presenta agli stadi più deboli come una polverina rossa, tende all'arancione agli stadi più forti
    Proprietà: Se iniettata provoca nel paziente allucinazioni per tutti e 5 i sensi, creando intorno a lui un mondo totalmente fantastico fatto di visioni orribili. I danni celebrali sono permanenti e gravissimi, alta possibilità di incorrere in infarti e ictus a causa delle visioni ripetute. Effetto perdurante dalle 6 alle 8 ore
    Se inalata in forma aerea la vittima proietta le sue peggiori paure, consce o inconsce, sui soggetti adiacenti, trasfigurandoli in orrende creature e spingendoli ad attaccare, l'effetto dura dalle 8 alle 12 ore, a seconda della potenza della dose, i danni sono anche qui irreversibili.
    Note:
    -Sembra che dal test35 in poi i soggetti adiacenti, ovvero quelli che mantengono un contatto visivo costante da prima dell'inalazione della droga tendano ad immunizzarsi dal questa sorta di trasfigurazione e mantenere la loro "effige umana"
    -Stranamente, per motivi non ancora chiari, i soggetti immunizzati a vicenda sembra sviluppino una sorta di connessione Psicoalchemica, le visioni dei soggetti collimano quasi alla perfezione


    Ardan e Noah sono stati sbalzati indietro, perdendo il contatto visivo con il resto del gruppo, così come Alexis e Shaw (pur avendo l'impressione di essere sbalzati in una totale altra direzione) sono stati sbalzati vicino loro. I primi due, che non hanno perso il contatto sensoriale tra loro, hanno trasfigurato la coppia composta da Alexis e Shaw come un'unica chimera a due teste, a causa della loro vicinanza, composta da numerosi arti (come i rami che Alexis era solita utilizzare per combattere) e capace di vomitare sangue bollente (il fuoco di Shaw). Rispettivamente, Noah e Ardan sono stati visti come la stessa creatura ma sdoppiata, per il loro metodo di combattimento più individualista ma più rapido, alternando il ghiaccio e l'acqua di Ardan alla pura forza bruta di Noah. Zoey e Josie, separate dall'alchimista, hanno subito uno strano fenomeno, mantenendo la connessione ma trasfigurandosi rispettivamente nello stesso essere, dandosi battaglia.


    Emh...

    SORPRESA!



    Continua qui
  9. .
    Alexis riesce nel suo attacco, la scossa tellurica scuote il terreno aprendo una piccola voragine, sembra, però, che la situazione di forte stress abbia impedito alla ragazza di concentrarsi a fondo per controllare il suo potere. L'apertura non è abbastanza per fermare uno dei due ragni, la chimera dimostra una velocità imprevista, muovendosi con un'agilità tale da portarsi di fianco alla ragazza nell'arco di un secondo, quasi impossibile da seguire con gli occhi. Sbilanciata dalla velocità del suo movimento, tuttavia, non riesce a colpire con la furia sperata, limitandosi ad atterrare la ragazza con un colpo al braccio che frattura leggermente l'omero.
    L'ombra della creatura troneggia sulla ragazza, il suo corpo grottesco, deforme, si piega in avanti, gocce di acido scendono con una lentezza infinita dalle sue fauci, sciogliendo il terreno di fronte ad Alexis. La faccia della creatura si apre a metà, rivelando un'apertura dentata tripartita lungo tutta l'estensione del cranio, mentre libera un urlo demoniaco a un passo dalla giovane: la situazione si fa veramente pericolosa.

    Shaw,intuendo perfettamente le intenzioni della sua compagna, calibra il proiettile di fuoco infondendogli tutta la sua potenza. La creatura deforme si muove, venendo poi bloccata dal terremoto che sbilancia tuttavia anche Shaw, impossibilitandolo a calibrare perfettamente il colpo, colpendo poi la creatura solo di striscio, provocando una leggera esplosione. Il fumo si dirada, rivelando una visione forse peggiore della precedente: il ragno grottesco, è piegato di lato, dalla bocca perde diverso sangue, due degli arti sono stati ustionati pesantemente, pendono molli di lato, inutilizzabili.

    Ardan riesce a sfuggire all'attacco della creatura, scartando di lato e teletrasportandosi. Il lancio dell'anello è stato sufficientemente preciso per posizionarsi a fianco della creatura, ma non abbastanza preciso per mantenere una distanza di sicurezza. Lo sforzo di concentrazione, in quella situazione, per effettuare il teletrasporto, si riflette sull'effettiva energia cinetica sviluppata dal colpo, che colpisce il fianco della creatura ma non fa altro che sbilanciarla leggermente. La testa della creatura si volta verso di lui, un bozzo sotto gli occhi incavati, arrossati, deforma ulteriormente il volto grottesco. Le fauci si aprono, con lentezza infinita, fino a spalancare del tutto quell'oblio infernale. Un rumore gela il sangue nelle vene: la mandibola comincia a spaccarsi rilasciando una pioggia di sangue bollente ai piedi della creatura. Brani di carne marcita cominciano a staccarsi da quella maschera di morte, il puzzo penetra fin nelle ossa, inondando i polmoni, mentre anche la lingua si stacca e finisce a terra.
    «Debole...»
    Un grumo di carne sembra formarsi dal fondo della gola, espandendosi e continuando la sua opera di frantumazione ossea. Il cranio della creatura sembra ridursi in pezzi mentre persino le ossa cervicali si spaccano in un sonoro e agghiacciante crack. Il grumo si allarga, rivelando due occhi appena incastonati, che fissano il ragazzo dal fondo dell'ormai stracciata gola.
    «Indegno...»
    Come partorita, coperto di sangue bollente, deforme, ustionato, la macabra caricatura di quello che sembra un volto umano esce fuori dalla bocca della creatura. La voce roca, grottesca, ma familiare per il ragazzo, i denti della creatura infilzati sulla fronte e sul mento di quel volto figlio della stessa. Un urlo di dolore squarcia il velo del cielo mentre la faccia, finalmente, emerge dalla creatura stessa, fissando i suoi occhi su Ardan.
    «Figlio..»

    Il movimento di Noah sembra preciso ma sottovaluta non poco la fragilità del terreno, corroso dalla creatura, mentre si muove. Il piede affonda nel terreno, bloccandolo parzialmente, il getto di sangue bollente oscura l'aria sopra di lui come una pioggia di nera pece...
    Il braccio destro del ragazzo viene colpito, dal gomito in sotto, inondando l'aria di un fetido odore di bruciato. Le fibre muscolari si corrodono mentre sulla pelle compaiono bolle dovute all'ustione, che scava lentamente nella sua pelle, fumando e bruciando i terminali nervosi del ragazzo. Il braccio è inutilizzabile, la sorte di Noah sembra segnata, e il suo compagno sembra troppo lontano per difenderlo da un successivo attacco.
    (Quando si ha sfiga coi dadi purtroppo...)

    L'improvvisa esplosione di Zoey, accompagnata dalla feroce risata, quasi folle, della ragazza, sembrano avergli donato un potere straordinario. Coordinando un attacco telecinetico di grossa portata comincia a colpire la creatura con tutto quello che trova in giro, la quale, disorientata, non può fare a meno che subire, uno dopo l'altro, i colpi violenti, finendo accasciata a terra. La furia della ragazza sembra non avere limite, un'altra serie di poderosi colpi è pronta a colpire la chimera di fronte a lei.
    Una luce dal cielo squarcia l'aria, piombando sul terreno di fronte a lei con un boato. Di fronte al Durugh si erge la creatura, gli occhi come luci incastonate in quel corpo di pura ombra e le fattezze umanoidi. L'ombra muove qualche passo in avanti, lentamente, allargando lievemente le braccia lateralmente. Una luce vivida investe la giovane, come se pura elettricità attorniasse gli arti di quell'ombra, spaccando il terreno sotto i suoi piedi.
    Roco, oscuro, il tono della sua voce si disperde nell'aria, trapassando da parte a parte la ragazza, quasi scuotendo la sua stessa anima
    «Adesso basta»
    Nome: Unknow
    Tipo: Ombra-Elettro
    Sembra un demone plasmato dalle tenebre, il corpo si delinea attraverso del fumo nero, di cui sembra essere composto. Le braccia rilasciano costantemente elettricità sotto forma di fulmini, ma quest'ultima sembra attraversare tutto il suo corpo come se si trattasse di una nube temporalesca. Non si sa di cosa sia capace, ma sembra estremamente potente e pericoloso

    E' il momento di fare sul serio.

    Joy, non riesce a seguire i movimenti del durugh di fronte a se (Time's up). Disorientata dall'attacco sonico subisce uno dopo l'altro i colpi della creatura che, rimbalzando ovunque, si scaglia con furia verso di lei, sottoponendola a una raffica quasi letale. L'ultimo colpo atterra la ragazza, sembra che le lesioni, seppur numerose, non siano state letali per la ragazza, limitandosi a fratturargli un paio di costole, rendendola però incapace di rialzarsi e fronteggiare il successivo attacco della creatura. A un passo dalla morte, quando l'oscurità sembra abbracciarla, aprendo il terreno per inghiottirla, tuttavia..
    Un secondo demone ombra appare di fronte alla ragazza, le scariche di elettricità riempiono l'aria, percorrendo le pareti intorno a lui. Stranamente, però, dà le spalle alla ragazza, fronteggiando il durugh in tutta la sua imponenza, come a ristabilire l'equilibrio del combattimento. Sarà saggio fidarsi di questa creatura? O è solo un altro trucco dell'alchimista per pugnalare la ragazza, dopo aver instillato in lei la speranza?

    Edited by The Akuma - 26/8/2016, 18:03
  10. .
    The - Alchemist - Magician - 27Y.O. [x]
    @Black Strobe ◆ I'm a Man
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    Sam Crane ◆ quote quote quote quote
    S
    trabuzzò leggermente gli occhi quando sentì pronunciare il nome di Austin. Come diavolo facevano a conoscerlo? Quei ragazzi, quei ragazzi erano già andati troppo oltre per potersi tirare indietro, questo lo sapeva, così come lo sapevano loro.
    Abbassò gli occhi, la biondina aveva rincarato la dose, confermando la domanda di Shaw. Portò la mano verso l'anello, ci ripensò, osservandoli, gli occhi seri e semichiusi, a scrutare ognuno di loro.
    «Non possiamo parlarne qui... venite con me»
    Concluse alla fine, alzandosi dal tavolo. Si avviò, attraversando il locale, dalla parte opposta rispetto alla porta d'ingresso, zigzagando tra i tavoli e schivando qualche avventore più affezionato. Arrivò di fronte l'uscita di emergenza e premendo la maniglia verso il basso, l'aprì.
    L'aria fresca dei vicoli, in quella New York che si avviava al pomeriggio, investì la faccia del gruppo, portando con se il tanfo della pattumiera lì vicino. I manifesti di spettacoli e avvenimenti svolazzavano, parzialmente staccati dalla parete male intonacata. Alcune delle finestre sbattevano al vento, ai piani alti dei palazzi che escludevano il vicoletto dalla luce, in quella complessa rete di stradine isolate, tanto da rendere il suono della metropoli attiva solo un ricordo lontano.
    Crane avanzò di qualche passo, lasciando che i ragazzi lo seguissero, per poi voltarsi verso di loro, scrutando i loro volti intensamente
    «Austin... era il mio mentore. Era il professore di Alchimia quando ero ancora uno studente, il più grande alchimista che avessi mai incontrato - risatina - , la Darko non è che una studentella rispetto alla sua maestria. Era andato avanti in tutti i campi di ricerca, precorreva i tempi velocemente, forse troppo per quelle menti limitate. Quando fu bandito stavamo lavorando a un progetto insieme, fui costretto a scappare dalla scuola per salvare la nostra ricerca e lui... »
    Voltò la testa lentamente, guardando prima le sue scarpe, poi riportando gli occhi sui ragazzi
    «Mi salvò dalla cancellazione della memoria, e mi rimise in sesto per integrarmi tra la gente comune»
    Il tono di voce stava cambiando, da preoccupato era tornato a melodioso, una musicalità diversa, cadenzava le parole con lentezza, quasi in maniera sinistra
    «Per quello a cui stiamo lavorando adesso.. se dovessi fallire avrei davvero bisogno di protezione: e voi... voi avete fatto fin troppe domande, per non essere considerati una minaccia»
    Si voltò, dando le spalle ai ragazzi e portando le mani davanti al viso e aprendole, mentre il suo respiro si faceva più pesante. Una sottile polverina rosa sembrò condensarsi sulle sue mani, sembrava quasi che la stesse emettendo con il suo respiro, che provenisse dalla sua faccia. Il tono del respiro si stava facendo gutturale, pesante, l'aria stessa sembrava riempirsi di odori forti, il puzzo della pattumiera acuirsi nelle narici dei ragazzi mentre osservavano l'uomo piegarsi in avanti, lentamente.
    «Ho detto che non ho più il controllo dell' Incubus... non che mi è stato sottratto...»
    Il tono di voce era cambiato, la voce si era fatta bassa, roca, come se stesse parlando dietro una maschera antigas. I capelli cominciavano a cadere a ciocche, lasciando il posto a una cute dal colore innaturale, di un marrone scuro che ricordava il cuoio. La voce continuava a farsi metallica, accompagnata dal respiro pesante, affannato.
    «Fare esperimenti con l'alchimia è pericoloso... mette Paura... finchè non cominci a comprenderla. Diventi tu stesso il tuo peggior terrore, lo usi a tuo vantaggio. Dopotutto la paura è un po' come l'amore...»
    Si voltò lentamente, mostrandosi in quell'orrido spettacolo. La sua faccia si era trasformata in una maschera di cuoio, del tutto fusa con la pelle del suo viso. Gli occhi vitrei di quell'uomo si puntarono sui ragazzi, mentre con le mani alzava il cappuccio del lungo cappotto di pelle nera. Lo squarcio che aveva al posto delle labbra si aprì nella macabra caricatura di un sorriso.
    «...è nell'aria»
    Si avvicinò al gruppetto lentamente. Ciò che dovevano star cominciando ad avvertire lo beava. Il tono di voce dell'uomo doveva apparire loro lontano e potente, mentre le pareti perdevano di solidità, squagliandosi ai lati della strada. L'odore forte dell'incubus nelle narici, rilasciato sin dall'apertura della porta sul retro, ottundeva già tutti i loro sensi, rendendo le loro menti facile preda del terrore.
    «Che succede? Vi vedo... spossati»
    Alzò la mano verso due dei ragazzi
    «Forse dovreste... SEDERVI!»
    Due dei giovani furono sbalzati indietro, cadendo poco lontano. Crane avanzò verso i rimanenti, scaraventando a terra altri di loro.
    «Oh non vi preoccupate, non c'è niente di cui aver paura, a parte la paura stessa! E..»
    Dei rumori, suoni orribili, si sollevarono dal fondo del vicolo sul retro del bar, mentre ombre sull'asfalto si allungavano alle loro spalle.
    «Loro»
    .
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    Crane si è mostrato per quello che è, uno spietato criminale deformato dai suoi esperimenti di alchimia, voi, invece, siete stati colti di sorpresa dall'incubus che vi ha fatto inalare sin dal principio. Tuttavia non sembra che sia l'unica difficoltà che vi si pone davanti.
    Noah e Ardan vengono sbalzati indietro dal primo attacco telecinetico, cadendo lontano, nel vicolo, hanno perso di vista tutti i loro compagni, e qualcosa sta strisciando verso di loro, a passi lenti e sconnessi, mantenendo poco l'equilibrio a causa della sua struttura. Una chimera, deforme, si avvicina verso di loro.
    Nome: Twince
    Tipo: Chimera – Umana – Proibita
    Dimensione: Grande
    Composta dalla fusione di diversi corpi insieme, questa chimera utilizza le sue due teste dominanti per controllare i diversi arti di cui si compone. Ha una forza bruta molto elevata, a dispetto della struttura esile, e il sangue che sgorga da entrambe le bocche ha temperature elevatissime oltre che un'alta acidità.
    I movimenti sconnessi possono far pensare che sia una creatura lenta, tuttavia carica con forza e molto velocemente, si consiglia di non trovarsi nel mezzo di una sua carica.
    Resistenza magica comune.
    Proprietà metamorfiche minori.
    Classe: Bestia Omicida
    Numero di nemici: 1

    Alexis e Shaw sono stati sbalzati lontano alla stessa maniera. Appena si rialzano cominciano a sentire qualcosa che dai muri scende fino a terra, velocemente, il vicolo per loro è come immerso nella nebbia e non riescono a intercettare né Crane né i loro amici. Tutto quello che vedono sono delle ombre che avanzano nella nebbia, fino a palesarsi di fronte a loro, muovendosi veloci e a scatti, accompagnati da sinistri rumori secchi, come ossa che si rompono in continuazione
    Nome: Man-Spider
    Tipo: Chimera – Umana – Proibita
    Dimensione: Media
    Grazie alle diverse e lunghe gambe che si ritrova, il suo punto di forza rimane un'elevata velocità e agilità. Le braccia, ossute, e il corpo esile, sono piuttosto fragili, ma non esita ad utilizzare i suoi terminali ossei come arma per infilzare e trafiggere le proprie prede. Riesce inoltre a tessere una tela acida dalle gambe, che utilizza per immobilizzare le sue prede e mangiarle mentre sono ancora vive.
    Resistenza Magica Comune
    Classe: Bestia Omicida
    Numero di nemici: 2

    Josie e Zoey, invece, rimangono da sole, perse nell'incubus, le pareti perdono di consistenza e persino rimanere unite diventa difficile. Quando sembra che una parete stia per crollare, gettandosi di lato, si perdono di vista. Entrambe, ormai isolate devono fronteggiare quello che si sta facendo largo tra le macerie, uscendo con forza e incredibile lentezza, accompagnata da un respiro pesante che sembra non avere tregua, mentre con un grido sordo e lontano si mostrano di fronte a loro.
    Nome: Durugh
    Tipo: Chimera – Scimmiesca – Ombra
    Dimensione: Media
    Sono un tipo di chimere demoniache create dalla fusione di una scimmia con l'elemento ombra. Questi mostri hanno le più svariate dimensioni, possono essere piccole come pixie o grandi come gorilla. Sono molto veloci e agili e attaccano cercando di smembrare le proprie prede per potersi dedicare a mangiare le loro interiora. Non sembra ma sono anche discretamente forti.
    Resistenza magica comune
    Proprietà metamorfiche minori
    Classe:Bestia Omicida
    Numero di nemici: 1 a testa


    Avete fino alle 12:00 del 26 per portare il vostro primo attacco, altrimenti attaccheranno le chimere, e potrebbero essere potenzialmente letali.

    Ps. Verrà dato un feedback ad ogni post per rendere il tutto più dinamico

    Edited by The Akuma - 24/8/2016, 19:55
  11. .
    The - Alchemist - Magician - 27Y.O. [x]
    @Black Strobe ◆ I'm a Man
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    Sam Crane ◆ quote quote quote quote
    M
    io Dio!
    Crane fece di tutto per evitare di buttare gli occhi al cielo. La velina mora, come a controprovare la sua stupidità, si esibì in un'accorata richiesta di aiuto. A volte era strano costatare come l'innocenza potesse sopravvivere fino a così tarda età, ma evidentemente la natura umana riusciva ancora a sorprenderlo.
    Quasi non badò alle parole della ragazza, concentrandosi di più sul ragazzo moro, il bel tenebroso o, come si poteva definire, il bassista carismatico del gruppo. Accompagnò con lo sguardo il suo sedersi, disinvolto, e tracannare la birra prima di sporgersi verso di lui: una persona con cui fare affari.
    Mise una mano in tasca alle parole del giovane, tirando fuori una bustina di polvere bianca e gettandola distrattamente sul tavolino
    «50»
    mormorò, il tono melodioso come sempre, ma secco. Le contrattazioni andavano sempre gestite in maniera perentoria, senza lasciare spazio a possibili richieste ma mantenendo un tono poco aggressivo.
    Osservò il ragazzo di fronte a lui, lasciando correre gli occhi sulla velina leggermente, abbassandoli sul tavolo e tirando via un altro po' di coca dal suo anello.
    Sospirò leggermente
    «Volete davvero immischiarvi? Beh, immagino non sia affar mio..»
    Si distese leggermente sul divanetto, illuminato dalla luce dei neon sopra di lui.
    «Si chiama Incubus, è effettivamente una mia creazione, frutto di un errore di laboratorio durante un esperimento con la Vertigo, ma penso che questo lo aveste già intuito..»
    Fissò gli occhi su quelli del ragazzo moro, congiungendo le mani sul tavolo, di fronte a lui, avvicinandosi leggermente
    «Purtroppo non sono più io a controllarla... il mio mentore, ormai, ne ha preso il controllo, e non vorreste scontrarvi con una persona del genere.. Vuoi sapere che cosa voglio?»
    Il tono di voce si fece pressochè un sussurro
    «Voglio qualcosa che non potreste mai darmi: protezione. Se volete andare fino in fondo non posso fermarvi, ma davvero, lasciate perdere: quello che avete all'orizzonte non è una cosa che semplici studenti possono controllare, o fronteggiare»
    .
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    Edited by willow. - 23/8/2016, 14:44
  12. .
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    Sam Crane ◆ quote quote quote quote
    A
    rompere il silenzio, come poteva immaginare, fu lo spocchioso arrogante di turno. Prevedibile ovviamente, gli bastò un occhiata per leggerlo perfettamente, l'aspetto ostentante di quella nobiltà e ricchezza, lo sguardo fiero e duro, le occhiate di sufficienza mentre aspirava la sua amata polvere bianca. Il classico ragazzetto ricco senza un problema nella vita, convinto di essere ribellino per aver provato qualche droga in vita sua e aver fatto qualche marachella in più.
    Si rilassò meglio sul divano, lo sguardo teso lasciò il posto alle consuete palpebre ribassate, mentre alzava un sopracciglio verso il ragazzo di fronte a lui.
    «Sì, lo capisco...»
    Esordì, strascicando le parole, bevendo una lunga sorsata della sua birra e mantenendo il contatto visivo con il ragazzo, fissando i suoi occhi su quelli di ghiaccio del biondino.
    «Dall'ambiente da cui provieni uno sguardo duro e un tono perentorio devono, come si dice, incutere timore..»
    Sottolineava le parole con una musicalità innaturale, strascicando la lingua sul palato, cantilenante, fastidioso
    «Questa, per te, deve sembrare una sorta di minaccia. Sono sicuro che per tutta la vita ti hanno detto che sei superiore, che sei un mago nobile e potente e devi essere temuto e rispettato, beh, credimi amico mio - si sporse leggermente in avanti, poggiandosi sul tavolino - negli ambienti da cui provengo devi saper fare qualcosa di meglio per minacciare qualcuno, ma apprezzo il tentativo»
    Sentenziò, rilassandosi di nuovo sulla poltroncina
    «Volete informazioni, ma a quanto pare ne sapete già tanto: sapete chi sono, cosa faccio per vivere.. quello che non sapete è cos'è esattamente quella polvere nella boccettina»
    Il suo volto si rifece serio, osservando i ragazzi con aria corrucciata, quasi preoccupandosi per loro, mentre ritornava sulla boccetta
    «Vi state immischiando in un gioco pericoloso, persino per me, dovreste lasciar perdere. Posso farvi sballare quanto volete, ma questo... questo amico mio è un incubo»
    .
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    Edited by The Akuma - 23/8/2016, 01:57
  13. .
    The - Alchemist - Magician - 27Y.O. [x]
    @Black Strobe ◆ I'm a Man
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    Sam Crane ◆ quote quote quote quote
    O
    dore penetrante di sigaro scadente: gli piaceva quel bar. Stava lì immobile, stravaccato sul divanetto a muro, con la mano posata in maniera scomposta sul tavolino ad accarezzare il vetro marrone della Budd che stava bevendo. La luce retrò dei neon aveva un che di affascinante, soprattutto sotto l'effetto della meth che aveva fumato prima, lo cullava in quel pomeriggio appena iniziato, rintanato in quel maleodorante scantinato, al sicuro dai raggi del sole.
    La sua sconfinata tranquillità da droga fu sconvolta dall'arrivo di un nugolo di avventori decisamente diversi dai soliti: ragazzetti, sicuramente studenti del Brakebills. Sorrise inavvertitamente quando vide Jack fare cenni del capo verso il suo tavolo, amava quando lo faceva, significava un fastidio superiore al culo per il portafoglio rigonfio nella tasca posteriore dei pantaloni, e questo non era di certo un male. Rimase fermo tuttavia, aspettando la fine della piccola discussione che si era instaurata, fin quando il collega di Jack, affettuosamente rinominato “Edward Cullen” per la sua rinomata espressività botulinica, non si girò verso di lui, porgendogli il bicchiere con la solita simpatia.
    Nope, non in quel momento, come ogni bravo venditore sapeva che il modo migliore di avvicinare clienti era stupirli, e anticipare di un secondo il loro esordio con un'entrata ad effetto era il miglior modo di stupire chiunque. Scansò il bicchiere, passando di fianco a Shaw senza dire una parola, non vedendo nemmeno il bicchiere o la fialetta che il ragazzo gli stava porgendo, per avvicinarsi a passi lenti al bancone, facendo svolazzare il lungo cappotto di pelle, forse più vintage del locale stesso.
    «Oh, ma cosa abbiamo qui, nuovi clienti!»
    Il tono di voce era cantilenante, la classica parlata strascicata di un tossico, fornita di una strana e inusuale musicalità quando lasciava andare le parole, cadenzandole a tratti a velocità degne dei migliori cantanti R&B
    «Dobbiamo festeggiare Jack, non viene spesso carne fresca in questo buco di merda, soprattutto non così fresca»
    Si appoggiò al bancone, facendo cenno al barista del locale di passargli la cassettina di birre budd appoggiata vicino alle spine e quasi accasciandosi sul legno mentre lasciava 20 dollari come pagamento. Rialzò il collo in un movimento fluido mentre cominciava a camminare dietro i ragazzi, squadrandoli uno a uno
    «Ma chi abbiamo qui? Vediamo, lo spocchioso arrogante, le due veline... il nero tenebroso e – indugiò un secondo, osservando la seconda biondina – mio Dio!, ragazza ti si piegherà la schiena se non fai qualcosa per quelle!»
    Aveva sottolineato ogni soprannome con una pausa strategica nel discorso, instillando quella punta di irritazione necessaria per far perdere la lucidità ad ogni compratore: giocava in casa quando si trattava di commercio.
    «Ma prego, venite a sedervi con me, vi ho preso le birre! Come dicevo, non capitano spesso nuovi avventori, e sono stanco di vendere agli scarafaggi: non la reggono! Corrono per tutto il locale e vanno a morire, cagandosi addosso dentro le bottiglie di liquore»
    Aggiunse, intercettando il momento in cui tutti avevano appena portato lo shot alla bocca e sperando vivamente in uno spettacolo di Miss Maglietta Bagnata da parte del barman, solo cambiando l'acqua con il whisky sdegnosamente sputato. Ridacchiò da solo, tornando a sedersi, lo sguardo basso verso il tavolino: Uno show ben riuscito.
    Aprì l'anello che portava sulla mano sinistra, lasciando cadere un po' di polverina bianca sul dorso della destra, avvicinando il naso e aspirandola forte, gettando indietro la testa con un largo sorriso sul volto
    «Aaaahh SI! Sapete ho provato tutte le magistronzate dell'universo ma la coca, cristo cambierei tutto quello che sintetizzo per una settimana di neve! Ma veniamo a noi, cosa siete venuti a compr..»
    Lo sguardo si posò sulla boccettina che Shaw aveva poggiato sul tavolino, facendosi tutto a un tratto serio, quasi preoccupato, passando gli occhi dalle pupille dilatate dalla boccetta alla faccia marmorea e inespressiva di Shaw. Deglutì, sperando che nessuno di loro lo avesse visto.
    «Mi sembra siate venuti a comprare... informazioni» .
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    Bene signori, adesso avete attirato l'attenzione dell'alchimista. Potete scegliere di gestirvela come vi pare, un approccio più cauto può dare sbocchi di discussione diversi da uno più aggressivo, scegliete voi come portarlo avanti.
    2 giorni per rispondere o Crane potrebbe decidere di andarsene!
  14. .
    AHAHAH fisica e horror? Andiamo moooolto d'accordo!
    Piacere comunque, io sono Akuma e passerò il mio tempo a far passare i tuoi pg da complicate magie evocative e dimensionali a incubi ad occhi aperti :D, BENVENUTA!
  15. .
    Richard J. L. Peterson


    ▪▪ nomeRichard Joseph Louis
    ▪▪ cognome Peterson
    ▪▪ età Dimostrata: 50 anni, Effettiva: 240 anni
    ▪▪ data di nascita 03/12/1776
    ▪▪ luogo di nascita Dublino, Irlanda
    ▪▪ Luogo di Residenza New York, USA
    ▪▪ Occupazione Professore
    ▪▪ Altezza 1,82 m
    ▪▪ Peso 80 kg
    ▪▪ Allineamento Legale Buono
    ▪▪ Orientamento sessuale Etero
    ▪▪ Patronus Egli stesso è il suo patronus
    ▪▪ Pietra//

    “You'll be a serve of the Lord, forever”
    Aspetto:
    Si presenta come un uomo distinto ed elegante. I capelli sono di media lunghezza, arrivano a malapena sulle spalle, modellandosi in riccioli dal colore marrone. Gli occhi stretti e chiarissimi sono leggermente incavati sul viso tondo, concedendo uno sguardo quanto più penetrante possibile, contornato da una barba ispida ma curata, poco lunga, che assume sfumature grigiastre. Il fisico non è particolarmente possente, ma nasconde ancora una buona elasticità, oltre che le sue forme. Non è particolarmente alto, a malapena 1,75 m, tuttavia la sua presenza si contorna di un'aura imponente di saggezza, accompagnata da un portamento rigido e al tempo stesso fluido. Il suo vestiario è molto particolare, indossa spesso una lunga tunica, riccamente decorata, e ornata sulle spalle e sul petto con simboli baroccati. Un tratto distintivo del suo portamento sono le mani, quasi perennemente giunte dietro la schiena. Il tono di voce, infine, è caldo e profondo, ma comunque molto dolce e gentile

    La voce di Richard è gentilmente rubata a Luca Ward


    Carattere:
    In principio impetuoso e forte, sempre sprezzante del pericolo e spavaldo con chiunque, non per nulla considerato una testa calda desiderosa di guai. Dopo la conversione il suo carattere muta radicalmente, cominciando a tinteggiarsi di bontà e pacatezza, pur non raggiungendo appieno lo status di buono per l'umanità delle sue passioni. Di grande saggezza e intelligenza, si prodiga verso i meno fortunati, cercando di smuovere l'opinione pubblica all'aiuto di queste persone. E' molto determinato e risoluto nelle sue scelte, portandole avanti senza valutazione dei rischi corsi e sacrificando a volte molto più del necessario per raggiungere i suoi obbiettivi.
    Dopo il patto
    Dopo il patto perde gran parte della sua umanità, diventando materialmente incapace di provare sentimenti malvagi come l'odio, l'invidia, la gelosia, la lussuria. Il suo spirito cambia completamente acquisendo toni di bontà quasi maniacale, trasformandolo in un perfetto santone. Il carattere gioviale e allegro lascia il posto a un più pacato e scuro portamento, pur contornato da infinita gentilezza. Diviene dotato di una grandissima saggezza, grazie, inoltre, alla ultra centenaria esperienza di vita, tuttavia non riesce ad abbandonare quello spirito serioso se non in particolari situazioni di pura gioia.
    Relazioni interpersonali
    La personalità angelica di Richard preclude buona parte delle sue relazioni interpersonali. Se infatti è gentile e amorevole con chiunque, questo non gli impedisce di essere anche distaccato e chiuso in se stesso. Molto spesso, infatti, preclude l'entrata alla maggior parte delle persone. È peraltro incapace di condividere con loro il minimo divertimento carnale, dal vizio della bevuta, della sigaretta, o quello lussurioso che sia. Questa cosa, sebbene possa sembrare un'ottima qualità, gli impedisce buona parte dei rapporti, che sostituisce con la costante pratica di meditazione, cui si ritira giornalmente. Togliendo questo fatto, essendo anche incapace di mentire, ingannare o avere qualsivoglia intento negativo, è anche il più affidabile degli amici.
    Egli stesso non disdegna le donne, fintanto che esse sono più di puro intrattenimento carnale ma rappresentanti, bensì, del sentimento del vero amore. Anche se, in vita sua, non ha memoria di aver giaciuto con alcuna di esse.
    ”Ho visto di cosa sono capaci gli esseri umani. Ho visto il dolore, la morte, che essi provocano. Ho visto il sangue per le strade, sulle mie mani, e da lì ho scelto: ho scelto di consacrare la mia vita a un potere più grande. Fino alla fine dei miei giorni, sono e sarò sempre servo della vera giustizia”
    ♕ Son of
    ♚ JHWH
    Patto con Michael
    Il patto con Michael, il primo arcangelo della dimensione di JHWH, conferisce poteri immensi per i comuni mortali, pur esigendo altrettante, devastanti, restrizioni. Come tale questo potere può essere rilasciato solo in particolari occasioni, concedendosi in parte a seconda del contesto.

    Bonus:

    • Semi Immortalità: Il contenitore (Richard) è protetto dall'arcangelo, come tale allungherà la sua vita il più possibile e lo difenderà da qualsiasi tipo di attacco, guarendo quasi istantaneamente le sue ferite. Inoltre, per il giuramento a JHWH, Richard non può suicidarsi, perciò l'unico modo di ucciderlo è uccidere l'angelo al suo interno, solo un demone primo o maggiore o una creatura deificata può operare tale “miracolo”

    • Straordinarie abilità fisiche: La sua velocità, al massimo del suo potere, raggiunge facilmente quella della luce. La forza è pressoché illimitata e la resistenza fisica è abbastanza da farlo sopravvivere a un'esplosione nucleare a bruciapelo

    • Straordinario potere magico: Ha la possibilità di sprigionare una forza magica senza eguali, tanto dal portarlo, potenzialmente, ad essere uno degli esseri più potenti dell'intero piano dimensionale. Oltre alla potenza si avvale anche della conoscenza magica assoluta, portandolo a padroneggiare qualsiasi tipo di incantesimo con una maestria senza eguali

    • Telepatia ed Empatia totale

    • Evocazione di Michael: Può sacrificare parte della sua vita per evocare sulla terra Michael, l'arcangelo, o almeno la sua forma a impronta. Questa evocazione gli consente di avere un angelo al suo fianco come combattente o come ponte tra le varie dimensioni e il piano terrestre

    • Fusione angelica: Fonde se stesso con lo spirito dell'angelo al suo interno, diventando una creatura virtualmente invincibile, possibile solo nel caso del rilascio totale del potere. In questo caso il corpo viene coperto da un'armatura dorata e sembra fatto di pura luce, oltre che essere adornato di ali fatte di luce, in questo stato ha anche il potere dell'intangibilità se non colpito da forze prettamente oscure

    • Benedizione divina: Pratica che rasenta l'onnipotenza. In preghiera, sacrificando tutto, può creare un ponte tra lui e JHWH per attingere ai suoi poteri e chiedere la sua benedizione, la può usare solo una volta nella vita


    Limitazioni e Malus:
    Per sottoscrivere questo patto e avere una tale mole di potere, Richard ha dovuto sacrificare ben più di se stesso e della propria umanità all'angelo di fronte a lui.

    • Bene assoluto: Richard ha sacrificato la sua umanità rendendosi incapace di provare sentimenti, emozioni, istinti di qualsiasi natura negativa. Non può mentire, non può odiare né provare piaceri terreni. Tuttavia può provare, in determinati casi, ira, e può agire in maniera spietata se è atta a perseguire la giustizia assoluta

    • No else love: Consacrando se stesso a JHWH, Richard si è impegnato a provare per lui amore eterno. Tuttavia, il signore di quel regno, geloso dell'amore di chiunque, ha ordinato all'angelo di cancellare dalla sua memoria ogni traccia d'amore che potrebbe sostituirsi all'interesse di JHWH. Richard può prendere moglie, ma appena avrà un figlio, per evitare che l'amore verso suo figlio interferisca con gli interessi del suo signore, l'angelo cancellerà la sua memoria, impedendogli di provare la gioia paterna.

    • Primo cancello: Di base Richard è un abilissimo mago evocatore, tuttavia non possiede il potere di Michael se non oltre il primo cancello. Una piccola parte del suo potere viene rilasciato a difesa del bene e in favore dei giusti, in pratica quando combatte a difesa di esseri buoni

    • Secondo cancello: Una parte maggiore del suo potere viene rilasciata quando si batte a difesa della vita, dono imprescindibile degli esseri viventi. In questo stadio il suo potere cresce già enormemente, pur non raggiungendo il massimo

    • Terzo cancello: Difesa dei puri, degli innocenti. Libera tutto il suo potere solo quando un innocente è in pericolo, e in parole povere, un neonato o un nascituro. Il potere liberato è immenso e devastante, se al posto di Lily Potter ci fosse stato Richard in quella stanza, Voldemort sarebbe morto con il battito di una palpebra.

    • Annullamento: Se, surclassando la volontà dell'angelo, Richard dovesse provare un amore maggiore per qualcuno che per JHWH, allora l'angelo abbandonerebbe per sempre il suo corpo, riportandolo ad essere una mano

    • Exilium: Se, per un qualsivoglia motivo, Richard dovesse disobbedire a JHWH, allora sarebbe esiliato da quest'ultimo nella dimensione demoniaca per l'eternità, privato dei suoi poteri, e finendo come anima dannata nel regno di Mephistopheles.

    Tolto questo, Richard rimane comunque un mago formidabile, formato in diversi ambiti, soprattutto in quello evocativo, rendendolo un avversario temibile e pericoloso per chiunque cerchi di opporsi a lui.


    ▪▪ Relazioni

    nome personaggio parentela| stato| ruolo
    In hoc, quid natura efficere possit, videtur experta. In hoc, quid natura efficere possit, videtur experta. In hoc, quid natura efficere possit, videtur experta
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    ▪▪ Background
    Infanzia
    Nasce nel 1776 a Dublino. Suo padre, Joseph Peterson, è un modesto proprietario di un'azienda tessile, mentre la madre, Henriette McFlanaghan, è una brava donna irlandese, dedita alla famiglia e alla crescita dei figli. Ha un fratello maggiore di tre anni, Henry Peterson, e una sorella, Susy, verso cui prova un amore infinito.
    Trascorre gli anni dell'infanzia in maniera relativamente tranquilla, senza, ovviamente, nessun tipo di istruzione. All'età di 8 anni affianca il padre in modesti lavoretti in fabbrica per imparare il mestiere di tessitore, alternando quindi la vita tra l'apprendimento e i lavori in casa, essendo il principale badante della sorellina Susy, di due anni più piccola.
    In quegli anni l'Irlanda vive un periodo di relativa tranquillità, influenzato solo parzialmente dai maggiori eventi europei, quali la rivoluzione francese. Tuttavia le cose cominciano ad andare male per la vita dei Peterson, con un crollo delle vendite quasi repentino, preludio di quello che sarà il devastante crollo demografico Irlandese.

    America
    Prevedendo il pericolo la famiglia decide di salpare alla volta del nuovo mondo appena nel 1798, Richard, all'età di 22 anni, si trova quindi ad affrontare un viaggio della speranza attraverso l'atlantico, per approdare nelle coste del New Jersey, terra formata da un accumulo di villaggi e cittadine a mala pena gestite, con controversi rapporti con la madrepatria dopo l'avvenuta dichiarazione di indipendenza del '76.
    Qui i tre figli, per affiancare il padre nel compito di provvedere alla famiglia, cercano di trovare un lavoro, pur essendo già in età avanzata per essere di utilità. Henry decide di arruolarsi nell'esercito statunitense, seguito a ruota dal fratello Richard, ormai diventato la testa calda della famiglia, mentre Susy e i genitori cercano di esportare il loro prodotto tessile in America.
    La vita da soldato non fa per Richard, che si ritira dall'esercito dopo solo 3 anni di servizio e non pochi guai con i superiori, intraprendendo una nuova vita che stava prendendo piede in quegli ultimi anni: il mandriano o, per meglio dire, Cowboy. Affiliato ad una banda di rapinatori la sua vita sembra avere un continuo tracollo verso l'immoralità, fin quando, nel 1804, non viene arrestato e imprigionato per l'omicidio di cinque persone durante una rapina a una diligenza.
    Trascorre fino ai trentasei anni in carcere. Questi anni sono segnati da due eventi dolorosi. Il primo, l'anno dopo l'incarcerazione è la morte di entrambi i genitori, ammalatisi di una grave forma di tubercolosi, consolato in minima parte dalla notizia della salvezza della sorella, in viaggio per una consegna, ma preoccupato per la situazione momentanea.
    Il secondo avviene nel 1808, poco prima della sua scarcerazione, ovvero la notizia della morte del fratello Henry. Questi, avendo seguito George Washington durante la conquista dell'ovest, era rimasto coinvolto nella più banale delle scorrerie in Oklaoma, dopo i trattati, ancora giovani, riguardo il commercio fluviale lungo il Mississippi.
    Devastato e sconvolto, la vita di Richard sembra non avere più un senso, se non per la sorella Susy, di cui ancora non riceve nessuna notizia. Viene rilasciato nel 1812, chiamato, come tutti i cittadini naturalizzati americani, a combattere per l'esercito americano durante la guerra contro l'impero Britannico.

    Guerra e Conversione
    Per coloro che non hanno mai visto la guerra con i loro occhi, questa sembra sempre poca cosa. La testimonianza di Richard sarebbe stata decisamente diversa. Assegnato al quinto reggimento per le sue doti di tiratore, è l'unico sopravvissuto di un assedio inglese ad una città vicina alla costa in North Carolina. Stremato, solo, con il sangue dei compagni sulle mani, dopo essere riuscito da solo a respingere un reggimento dell'esercito britannico, si dirige alla chiesa del villaggio, inginocchiandosi di fronte al Cristo Redentore. Avviene lì la sua conversione, il dolore, che aveva attanagliato tutta la sua vita, trova consolazione in Cristo e nella Fede. Decide di abbandonare le armi per obiezione di fede e di recarsi a New York per l'ordinazione sacerdotale.
    Dopo questa viene inviato in Tennessee, in un piccolo villaggio, come predicatore della fede di Dio. Sono anni felici per la sua vita, forse i primi da molto tempo, ma il neo parroco del villaggio riesce a ricreare un ambiente accogliente e gentile per i suoi cittadini, trasformando una bellicosa città di cowboy in un porto di pace e temperanza.

    La guerra di Secessione
    Sono passati molti anni, 40 per la precisione. Persino Richard si chiede come abbia fatto a sopravvivere così a lungo, ancora mantenendosi abbastanza giovane pur alla veneranda età di 84 anni. Nella sua città, ormai espansa, è considerato una sorta di saggio eremita, e la vita sembra scorrere tranquilla per loro. L'elezione alla presidenza di Abraham Lincoln da una svolta sostanziale alla sua vita, portando l'intera America in una profonda guerra di secessione.
    Pur predicando la non violenza, l'ascetismo puro e la remissione a Dio, Richard non può prevenire la guerra, né tanto meno può prevenire le innumerevoli scorrerie che gli abitanti del suo villaggio operano nei confronti dei nordisti, pur trattenendoli. Ma la ripercussione è inevitabile, un intero reggimento di soldati nordisti assalta la città, uccidendo senza pietà donne e bambini e bruciando la chiesa nel quale risiedeva Richard.
    Trovandosi di fronte a quel massacro, stanco, vecchio, arraffando i resti di donne e bambini brutalmente stuprate e trucidate, viene canzonato da soldati nordisti, in procinto di ucciderlo. È lì che esplode tutto il suo potere magico, in un urlo dalla potenza straordinaria che sprigiona un'onda d'urto tale da radere al suolo l'intero villaggio e uccidere buona parte dei soldati, disintegrandoli in una nuvola di sangue che cade sul corpo dell'irlandese.
    Stanco, senza più nulla, impotente e assassino, si trascina lungo i gradini della sua chiesa, arrivando all'altare semidistrutto, e rivolgendo a dio un urlo disperato.

    ”PERCHE' TUTTO QUESTO? GUARDA IL SANGUE CHE HAI VERSATO SULLE MIE MANI E INTORNO A ME! PERCHE', PERCHE' QUESTO DOLORE?



    Questo urlo funge da chiave per il cancello verso un'altra dimensione. Un essere sovrannaturale, alto più di 4 metri, bardato di un'armatura dorata e con grandi ali di luce e oro sulla schiena fa la sua comparsa di fronte a Richard. Si tratta di Mi ka el, il primo degli arcangeli della dimensione di JHWH. Egli, richiamato dalla forza dell'uomo, decide di donare il suo potere al vecchio. I termini del contratto sono semplici, potrà usare quell'immenso potere solo a difesa del bene e mai dovrà anteporre l'amore per qualcuno a quello per JHWH. Vecchio, stanco, ma desideroso di eliminare ogni male nel mondo, l'uomo stringe la mano dell'angelo.

    Un secolo da guardiano
    Il patto lo aveva ringiovanito di oltre trent'anni, ma aveva anche sacrificato buona parte della sua umanità e felicità umana. Cosciente della propria magia e del proprio potere, studia le arti magiche evocative in giro per il mondo, intervenendo velatamente e in maniera nascosta nei maggiori conflitti a livello mondiale, agendo sempre per opera della giustizia di JHWH.
    Conscio del suo potere, rimane dietro le quinte, sistemando i danni degli uomini e ammonendoli secondo la sua giustizia.
    Le cose cambiano più di un secolo dopo. Tornato in America, nel 1986, conosce una ragazza, Lara, di cui si innamora perdutamente. L'attrazione è forte ed entrambi vivono giorni felici in una vita agiata, grazie alle fortune accumulate in oltre un secolo di vita da guardiano.
    La rottura avviene nel 1992. Rimasta incinta, la donna, ormai moglie di Richard, da alla luce un maschietto perfettamente sano. È nel momento in cui Richard lo vede per la prima volta che avviene il tracollo: l'angelo al suo interno, temendo che l'amore verso il figlio nascituro possa anteporsi a quello per il suo signore, cancella totalmente la sua memoria, sia della donna che del bambino. Sviene di fronte al letto alla prima vista di suo figlio.
    Si risveglia pochi giorni dopo, in ospedale, con la moglie e il figlio accanto. Non riconoscendoli e pensando alla follia di qualche mendicante, li allontana, riprendendosi subito e scappando verso la città di New York, per sfuggire alla presa malsana di quella donna sconosciuta. Il senso di vuoto è incessante nel suo cuore, lo porta ad interrogarsi continuamente su cosa, nella sua vita, sia così profondamente mancato.

    Anni odierni
    Non ci vuole molto per scoprire l'esistenza del Brakebills college a New York. Facendo fede alla sua centenaria esperienza, approda tra le mura dell'università, ottenendo la cattedra nella materia magica in cui è più ferrato: evocazione.
    ▪▪▪▪ codice scheda © Akicch; NON COPIARE - WANT YOUR OWN? GET IT ▪▪▪▪


    Edited by -Chaos. - 16/3/2017, 22:34
110 replies since 25/1/2016
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