Votes taken by TheFedIvan

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    Cornelius Bates - 34 Y.O. - the tiger-
    I won't stay put, give me the chance to be free
    Cornelius osservava il soffitto logoro della stanza con l'espressione di chi aspetta che la morte sopraggiunga nel giro di poche ore. Uno sguardo abbandonato nel vuoto di un soffitto che perdeva pezzi, come tutto ciò che faceva parte di quel lurido locale. Avrebbe voluto rimetterlo a nuovo, eppure sapeva che se fosse morto nel giro di ventiquattr'ore non ci sarebbe stata possibilità di darsi all'handmade per ricreare in quel luogo un ambiente ospitale. Blake lo guardava, dall'alto: la sua tigre, il suo meraviglioso animale medicina che ornava il suo corpo in un enorme disegno lungo tutta la schiena. In momenti come questi avrebbe voluto giocare a carte coi compagni che aveva seppellito durante la missione in Kashmir, voleva sentire l'ebbrezza di una nuova avventura con la spensieratezza che aveva perso. Aveva lasciato crescere la barba come segno dell'incuria del tempo, aveva lasciato che i capelli crescessero piano in quei riccioli color rame, aveva fumato fino ad essersi ingiallito le dita, aveva allenato ogni singolo muscolo del suo corpo in attesa di quel momento.
    Il momento in cui Theresa Dixon aveva messo piede all'interno del Felix.
    Come una boccata d'aria di mare, il volto arrotondato della bella donna illuminò la bellezza dela stanza, mentre con passi rapidi colmava quella distanza che per loro era stata fin troppo mantenuta. Le sue parole furono per lui come quel rumore limpido che si raggiunge quando si rigirano impercettibilmente le manovre di un'antica radio e si azzecca, in quel millesimo di secondo, la frequenza giusta. Vladislaus Drakulestii, l'incubo che violava la mente di quella donna dall'alba dei tempi, creava in lei il presupposto per correre in un'impresa suicida per colmare la propria vita, il proprio io. Non ricordava se le avesse mai chiesto perché proprio quel fantomatico vampiro che tutti temevano fosse il suo principale obiettivo, e sicuramente non lo pensava in quel momento mentre inspirava l'aria dalle narici e le stringeva la nuca con la destra, avvicinandola alle proprie labbra con la violenza di una bestia.
    Però, e non mi stancherò mai di dirlo, una tigre non è altro che un grosso gatto. Adorava giocherellare col corpo, con i pensieri, coi sentimenti di chiunque si trovasse nel raggio di metri, chilometri, di distanza da lui, a maggior ragione con lei, il cui sapore gli era così mancato. Strinse il suo corpo al proprio, allontanandosi con un sorriso addolcito e malevolo, la cicatrice che violava il suo volto in quei tre enormi tagli. "Che mi dai in cambio?"

    Code by Northern;Light~ Find your own in Wonderland.
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    A1TwY14
    Genevieve Abadie
    New York era il posto più bello in cui Pauline poteva portarla. Un luogo dove era uscito allo scoperto tutto il marcio che faceva parte di Pauline e che quindi prendeva suo nome e forma: Genevieve Abadie.
    Lei era così, ancora non sembrava nemmeno cosciente d'essere qualcosa di diverso da Pauline: il suo corpo era loo stesso, i suoi segni erano gli stessi, eppure reagivano a degli impulsi che lei stessa non sapeva se fossero gettati da questa sua strana presenza o meno. Un corpo che ospitava due anime. Due anime che forse andavano d'accordo, forse no, ancora non lo capiva. Indossava un body, coperto da una grossa pelliccia bianca che Pauline al solo pensiero avrebbe inorridito. Sotto il body delle lunghe calze che accentuavano le sue gambe slanciate: la sua altezza, sommata a dei vertiginosi tacchi, la rendeva palesemente più alta di quanto non fossero molte delle donne che aveva visto in giro per la città, ma quando arrivò all'interno del lussuoso locale non porse la giacca al portiere e proseguì lasciando una scia di profumo alle proprie spalle. L'ascensore, verso l'alto, verso il locale, stava per chiudersi quando pochi istanti prima Genevieve non vi pose la mano all'interno, verso il basso, in corrispondenza del sensore che aprì subito le porte dell'ascensore per farla entrare.
    L'ascensore lussuoso, senza alcun individuo all'interno se non un ragazzo, di pochi centimetri più alto di lei. "Hai mai visto Sliding Doors?" Sorrise, entrando con passo lento, quasi felino, all'interno dell'abitacolo di quel futuristico ascensore che puntava verso l'alto. Non s'era avvicinata molto al ragazzo, aveva comunque mantenuto la distanza necessaria per ritrovarsi a guardarlo, passandosi una mano fra i capelli biondi ed ondulati.
    28 y.o.
    Alterego
    Diva
    everyday I spend my time
    drinking wine,feeling fine
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    CITAZIONE
    Ne approfitto per chiedere una cosa a entrambe, perché scusate a questo punto per il disguido sul finire della quest, avrei magari dovuto evidenziare la parte delle risposte in off, così che fosse immediatamente visibile... In ogni caso, avete per caso trovato confusionario il passaggio fra on e off a prescindere, o era solo per il non averlo notato?

    Non l'ho trovato problematico, è stato solo che sono imbecille e non me ne sono accorta penso che se si facesse sempre indagini + altre indagini in off si renderebbe tutto più dinamico quindi weeeeell per me va benissimo così :)
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    Eccomi, allora. Intanto: mannaggia al cazzo mi sto mangiando le mani la tipa non doveva morire punto. (Scusate, sono ancora sconvolta)

    Anyway, allora sebbene non abbia preso effettivamente alla parte iniziale, devo dire che in tutto sommato mi sono divertita. Questo sarà anche dovuto al fatto che non muovevo Pauline da un po' e la sua direzione molto supporter si è uscita da sola in questa miniquest e la cosa mi ha dato molte soddisfazioni. Devo dire anche che, per come era l'assetto della lezione avrei preferito quasi quasi perdere più tempo ad infilarmi dentro le stanze a trovare cose ed oggetti e robe importanti (madonna vorrei fare una ricerca di cose e tesori con Cornelius, ma sto divagando) perché spero che nelle altre stanze, se fossimo riusciti ad entrare, avremmo trovato altri indizi.
    Sicuramente gli esami non hanno aiutato a rendere l'ultima parte della miniquest scorrevole perché comunque sia da un lato (player) che dall'altro (master) si andava un po' a rilento però non possiamo farci nulla se l'Università si permette di intromettersi nelle missioni del MAFI ed insomma peccato avrei voluto giocare di più.
    Insomma, sì, mi sono divertita.

    Anyway, il mio dubbio sorge adesso: che dobbiamo fare? Perché non abbiamo salvato la tipa, non abbiamo informazioni di alcun genere (sapere il nome del tizio e che era "senza lingua") mi sento un po' a pera e non so come procedere, ma spero che qualcun altro abbia idee perché anche solo per vendicare la tipa ora Pauline ammazza tutti quanti 😂
    Quindi tenetemi in considerazione per le prossime miniquest, penso che dovrebbero esserci più spesso, soprattutto per quei Player che (come me) non hanno molte (anzi forse nessuna) trama da giocare e finiscono per lasciar prendere muffa ai pg, insomma al MAFI ci saranno tante missioni, mica solo cercare James e l'allegra combriccola e se ci fossero avrei tanto piacere a parteciparvi.


    Aggiungo pure un piccolo feedback alla materia di Magia Bianca, dato che ho volutamente e praticamente usato solo quella per poter dare una valutazione al nuovo programma. Allora di per sé, prima di tutto, la materia a me sembra incompleta. Mi spiego meglio: sebbene incentrata sul Supporting e sullo Scacciare-i-demoni, ho notato che quest'ultimo idirizzo è più approfondito del primo, infatti, se al primo anno ci sono tutte le skills che utilizzano il ki come aura, dal secondo anno in poi ci sono solo poche skills di supporting effettivo (Aura di Calma, Pranoterapia, Pranoterapia a distanza, Panacea e Pranoterapia II tipo) quando invece ci sono millemila skills per colpire-ammazzare-farecose creature negromantiche e che, per quanto possano essere utili, penso che siano in sovrannumero rispetto alle skills di effettivo healing/supporting. Se proprio non si vuole aggiungere delle skills di supporting ulteriori penso che il modo più adeguato sia, per salvare capre e cavoli, raggruppare le skills riguardanti l'aura tutte in un anno (quindi 2 lezioni) le skills riguardanti tutte le tecniche contro la negromanzia in un anno (2 lezioni) ed infine le skills di supporting/healing in un anno (2 lezioni) così anche chi deve sbloccare le skills di cura non si ritrova nella mia stedsa difficoltà che mi serviva la Pranoterapia II e non avevo come sbloccarla perché quelle prima erano tutte skills anti-negromanti/cose cattive. Ora come ora: io non so se nella specialistica di supporter introdurrai altre skills di cura e quindi qui non le hai messe volontariamente, però forse aggiungerei anche qualcuna di quelle skills di cura di Harry Potter (lo dico dato che hai messo ad esempio il patronus), se ci sono, non usarle mi sembra limitativo, dato che potrebbero essere utili e non è detto che un healer abbia sempre un evocatore lì lì pronto per evocarle delle bende. Anyway, spero di poter recuperare ulteriormente le skills che mi mancano, e niente, qui c'è il link degli incantesimi curativi
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    SEBASTIAN The Tyger

    MORAN

    Dio creò il gatto per dare a noi
    il privilegio di carezzare una tigre

    sniper - pureblood - 24

    voice - scheda


    narrato - parlato - pensato

    Un sospiro. Uno sbuffo arrotolato di sigaretta che si librava in mille ghirigori nel cielo. Un sospiro, lento ed accorato mentre con l'altra mano reggeva un batuffolo di cotone imbibito di alcool scadente per disinfettare quelle ferite che non sembravano mai volersi chiudere. Un bel viso sfregiato, quei tre tagli sul lato sinitro del viso che facevano lacrimare così tanto il suo occhio. Quel bell'occhio, lucido e brillante, che sembrava sempre più lucente. Era stato inviato in missione in Russia, abbandonando alle proprie spalle Cornelius e partendo in viaggio con quel Charles Merez, famoso figlio di stirpi di Cacciatori ma sconsiderato ed estremamente poco avvezzo alle conoscenze alte di quelle tecniche che aveva appreso in circostanze che non amava ricordare. Poco meno che un venticinquenne, Sebastian si era ritrovato quasi a sentire il bisogno d'insegnare al compagno di battaglie come conguagliare tutta quella potenza sprecata in un'ideale ben definito, ben preciso.
    Erano nel bel mezzo di una foresta, un'enorme foresta piena di insidie, piena di sotterfugi. Piena di bestie e creature che nemmeno la foresta stessa sarebbe stata realmente in grado di conoscere, poteca semplicemente spingerlo via, dritto, di corsa a capofitto come un carro armato, all'interno di quella foresta, eppure tutto quel rituale doveva avere un'inizio. Doveva essere consapevole di ciò che stava facendo, doveva rendersi conto del proprio ruggito.
    "Nuhou." Mormorò in un sospiro, vedendo gli sbuffi di fumo di quella sigaretta ormai finita mischiarsi con quella placida luce biancastra che avvolgeva il suo intero corpo. era seduto a terra, con gli occhi persi in un vuoto inesistente davanti a sé e sospirava, lasciando che la lentezza del proprio flusso spirituale l'avvolgesse e si stabilizzasse. Quell'allenamento era stato così intenso, così brutale, che l'unica cosa che poteva fare in quel momento, era mantenere la calma. Alzò lo sguardo, osservando Charles che lentamente si sedeva di fronte a lui. Sorrise, spegnendo la sigaretta sul terreno umidiccio di quella tenda, mentre la stoffa logora dei pantaloni poggiava contro un tappetino umido. In un attimo, senza aspettare nemmeno che l'uomo potesse parlare, gemette: "Akui no Hatsu".
    Un braccio avanti, un impulso che non avrebbe potuto schivare. In un attimo svenne. "Non sarà stato piacevole, immagino."
    Nonappena si risvegliò, Charles avrebbe visto intorno a sé un universo magico, spettacolare, ricolmo di mille illusioni. Una voce riecheggiava nell'aria: "Sono caos ed armonia che fanno ciò che siamo. In quanto esseri umani, tendiamo da secoli e secoli di annullare una parte di noi per lasciar predominare un'altra. Quel che abbiamo sopito in eterno deve essere risvegliato per dar luce ad una nuova essenza. Solo l'animale che è in te può permetteti di raggiungerla.
    Ti trovi nello Shangri-La, un luogo da dove nessuno sembra uscirvi senza conoscere se stesso."

    code © thefedivan



    Un mood per affrontare al meglio la lezione lo troverai QUI oppure QUI oppure il suicidio, ma te lo sconsiglio.

    Q_Joker a te! Sei nello SHANGRI-LA, un mondo mistico che già conosci ma che, per onor di burocrazia, devo iniziare ad illustrarti.

    Il mondo in cui ti trovi, questo Shangri-Là (X X X), è un universo di confine, ove coesistono contemporaneamente tutti gli habitat terrestri nello stesso momento, governato dall'armonia e dalla pace dei sensi, dove anzi l'odio, l'invidia, l'avarizia ecc sono bandite per condizione comune. Un Eden spirituale nel quale trovare il vostro io animale.
    Materialmente, il pg si ritrova di fronte ad un'immensa foresta, fatta di alberi che arrivano appena alle ginocchia quanto giganteschi tronchi che si perdono nel cielo. Potresti trovare pozzanghere profonde chilometri e chilometri, fiumi di acqua salata, radure ampissime fatte di pura steppa, colonne di roccia che salgono nel cielo fino a trasformarsi in una catena montuosa sottosopra.
    Ogni elemento è presente e assente al tempo stesso, ed esiste perchè esiste nella testa dei vostri pg, nella loro storia naturale, e il loro io lo ricrea nella realtà.

    Ai fini della lezione, è importante capire come il tuopersonaggio si approccia al rituale, pertanto il tuo post di ingresso dovrà terminare nel momento in cui entrerete nella foresta e da lì in poi sarò io a guidarti.

    Come hai sicuramente capito, perché l'hai già fatto, ma vabbe si parla di un'esperienza mistica, onirica, per così dire, pertanto le tue skills, potrebbero essere totalmente non necessarie così come inesistenti o essere riprodotte in maniera diversa dalla reminescenza della tua bella testolina. Questo per dire cosa? Semplicemente che si consiglia un approccio alla lezione più “di testa” che “di corpo”. Pensare di arrivare in fondo ad essa considerando di utilizzare in sequenza tutte le cinque azioni dal primo post in avanti, anche quando totalmente non necessarie, non è un approccio che consiglio: cerca di divertirvi a esplorare il tuo pg, visto che è il tema predominante.
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    giphy
    v9ohzK6
    In un attimo mi ritrovai a boccheggiare, in mancanza di quel fiato che speravo di poter colmare con un lungo tiro di nicotina che mi venne interrotto da una vicinanza obbligata. Lo sguardo pallido di quell'uomo mi si puntava addosso come se conoscesse il mio più infimo segreto e riuscisse a sentire ogni imbarazzante disagio che provavo. Mi sentivo un libro aperto, ma non uno di quelli complessi. Sentivo come se il mio interlocutore mi avesse trasformato in uno di quei libri dalle pagine spesse per bambini. Come se tutti potessero comprendermi. Effettivamente, riflettendoci a posteriori, la consapevolezza di aver ricevuto una domanda posta con gentilezza mi aveva permesso di distogliere la mia mente dai pensieri per bearmi della compagnia di qualcuno di nuovo, di qualcuno che - anche se fosse stato interessato a qualcosa di più carnale - mi si era approcciato con gentilezza. Quando le sue dita si avvicinarono a sfiorare il mio viso, in un attimo sentii una scintilla partire dentro di me col desiderio più profondo e recondito di entrare in woge, e probabilmente il mio interlocutore avrebbe potuto cogliere quell'istante in cui le mie iridi si tingevano di rosso per poi quietarsi e tornare del tenue azzurro che mia madre mi aveva donato. Volevo entrare in woge, mostrarmi per la bestia che ero, chiedere lui quanto fosse interessante il mio viso, così deformato e poi scappare, allonanandomi alla velocità della luce il più lontano dalla vita, dal mondo, dall'universo e da tutto quanto.
    Ma non lo feci.
    Cosa mi bloccò, in quel momento, non lo so nemmeno adesso.
    Fatto stava che mi ritrovai a sorridere, senza abbandonare il suo sguardo, sentendomi come desiderosa di prendere quell'aria che quasi mi era mancata. M'era mancato anche sentirmi soltanto per un attimo in quel modo: lui non poteva saperlo, ma già aveva rallegrato mesi di struggimento e pensieri pressoché inutili. "La tua sincerità ti fa onore." Risi, scostandomi poi, quanto bastava per non sembrare d'essere una quindicenne alla prima cotta, giusto per avvicinarmi a lui con la malizia che desideravo provare, a quei pochi millimetri dal suo volto, prima di passarmi una mano fra i capelli per portarli indietro. "Anche la gentilezza non era male." Aggiunsi, soddisfatta. "Accetto."
    Diretta, decisa, col solo desiderio di bere e di poter anche vomitare via tutti quei pensieri. Con il desiderio anche di morire abbracciata ad un cesso sporco di piscio. Una botta di adrenalina, insomma.
    Per così poco.
    Dio, mi sto deludendo da sola.
    by thefedivan


    Edited by TheFedIvan - 26/11/2017, 14:01
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    LARA

    Ti guardi intorno, osservando l'ambiente da quella ventina di centimetri dal pavimento che puzza di liquidi vari ed eventuali. I tuoi occhioni felini ti permettono di apprezzare la luce soffusa e giallastra dei lampioni che illuminano la strada. Cammini, facendo dei passi avanti e sfiori una pozzanghera, poco dopo inizi a sentire una serie di miagolii. Miagolii che ti sembrano carichi di eccitazione provenienti dall'interno di un cassonetto. Guardandoti attorno inizi a scorgere qualche ombra che si muove intorno, senti rumori metallici all'interno del cassonetto.
  8. .
    giphy
    v9ohzK6
    Odiavo qualsiasi cosa sapesse di felicità, qualsiasi cosa sapesse di casa. Vagavo a fatica nel tentativo di capire quale fosse il mio posto, quale fosse la mia direzione. Chandra aveva deciso di prendere le distanze anche da me stessa, aveva abbandonao il ruolo da docente, aveva relegato la sua vita in un ufficio triste e per me andava più che bene. Non riuscivo a vederlo più come prima, non riuscivo più a sentire l'amore che provavo nel rivedere il mio unico parente, anche se non di sangue, avesse tenutomi nascosto quel ricordo più grande. Ero orfana, sola al mondo, una mina vagante e per metà dal DNA di una bestia, una donna che non aveva più nulla dentro se non tanta, ma tanta rabbia. Avevo pianto, come non mi era mai successo prima di quel momento. In una consapevolezza di essere sola al mondo, senza più nemmeno la lontana presenza ed il lontano ricordo di un amico. Tutti scomparsi in quella nuvola di fumo che stava sbuffando via dalle mie labra. Strinsi lentamente le dita alla sigaretta che stavo lentamente fumando, sentivo il gelo ghiacciarmi le dita, anche se coperte da quelle bende marroni che, a modo loro, mi tenevano calda. I capelli mi scivolavano a coprirmi dal freddo le orecchie e, nonostante tutto, riuscivo a percepire ogni soffio e sbuffo di vento mi circondasse. Nonostante tutto, a fare la differenza era quella pioggerella che bagnava lentamente il mio viso, i miei capelli. Forse per distrazione o forse per mancanza di volontà, non mi ero scostata abbastanza da essere coperta e sentivo, goccia dopo goccia, come la pioggia scendesse piano sulla mia testa e mi provocasse i mille brividi di freddo che mi facevano dimenticare, continuamente, tutti i pensieri che correvano nella mia mente. Nel camminare, distratta, assorta, avevo perso la via di casa, aveva dimenticato il luogo da cui venivo ed il luogo dove avevo deciso di andare. Fra le luci baldanzose e fredde del natale facevano capolino le luci calde di quei locali scadenti che mi ritrovavo a fiancheggiare, alle voci di chi mi invitava ad entrare o invitava se stesso ad entrare in chissà quale parte del mio corpo. Disgustoso, come il mondo che mi circondava. Mi fermai a pochi passi davanti al quale tutti facevano una conta prima di entrare, quel locale dentro il quale non entravi se non eri veramente sicuro. Riaccesi una sigaretta, sentendo il sapore del tabacco entrarmi dentro i polmoni e fermarsi lì, sempre come l'unico migliore amico che avrei potuto avere. Mi morsi le labbra, scuotendo leggermente la testa prima di sentire delle urla in lontananza provenire da quello stesso locale. Mi sentivo ringhiare, mi sentivo soffrire.
    Quando alzai lo sguardo vidi una di quelle espressioni da tipica faccia da schiaffi, un sorrisetto malevolo che non riuscii a non ricambiare. Soffiai lentamente di lato, scostando i capelli prima di sorridere. "Ho rifiutato le richieste di qualsiasi uomo abbia incontrato lungo questa strata, come può lei fare la differenza?" risposi in modo altrettanto teatrale, con un sorriso addolcito sulle labbra da quella simpatia che quel ragazzo riusciva quasi ad infondermi con un solo sguardo. Chiaramente, la mia risposta era un chiaro sì, l'alcool non si rifiuta mai, ma quel tipo mi sembrava così interessante da voler quasi sperimentare di più.
    by thefedivan
  9. .
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    Kaiju no Chishiki sensei
    narrato - pensato - parlato

    Nonostante non tutti avessero terminato il loro percorso, nessuno da quel momento in poi sarebbe stato più nello Shangri-La. Una volta riemersi dall'esperienza onirica e conosciuto il loro animale medicina, tutti gli studenti si sarebbero accorti d'essere nella stessa stanza che in un bagliore accecante aveva riassunto le caratteristiche della solita aula di criptozoologia. Kaito osservò il proprio braccio che rappresentava una parte ben visibile ma parziale del proprio animale medicina. Neferiti fremeva dalla voglia di uscire, Kaito omrai aveva imparato a conoscerla ben bene. Poggiò piano la mano destra su parte del proprio tatuaggio raffigurante all'altezza delle braccia parte della coda del proprio gatto e in un sussurro sospirò: "Gutai-ka no dōbutsu." In un attimo il proprio tracciato sul corpo si illuminò ed in un sospiro sembrò staccarsi quasi totalmente dalla propria pelle, raggrumandosi in un ammasso di chiarore biancastro per poi formare il proprio animale medicina. Nefertiti in un balzo delicato atterrò sulla scrivania, rimanendo immobile e seduta come sapeva ben fare, osservando con i suoi occhi vispi la stanza intorno a sé. Con un sorriso Kaito allungò la mano in direzione della gatta, lasciando passare le dita fra il lungo pelo che al tatto somigliava ad una della più morbida delle sete. "Sono onorato di aver fatto la vostra conoscenza, ragazzi. Sono Nobunaga Kaito, il vostro nuovo insegnante di Criptozoologia, e potete chiamarmi tutti semplicemente Kaito. Potete anche darmi del tu, se più vi viene comodo, a me non fa differenza." Con un passo in avanti, il giovane docente si poggiò con i fianchi contro la cattedra, sistemandosi la maglia bianca prima di allungare la mano verso un largo poncho blu che era sorretto da un cappello largo e con la visiera della stessa tonalità. Li piegò piano per poggiarli a lato della scrivania e si rivolse a tutti gli studenti. "La Criptozoologia è un percorso, nonostante così non sembri, piuttosto interiore. Col vostro animale medicina dovete imparare a convivere e a crescere. E' fondamentale che ognuno di voi viva appieno ogni attimo con questa creatura e ne conosca i pregi ed i difetti, le caratteristiche peculiari e qualsiasi altra cosa che vi permetta di conoscerne l'essenza. Conoscendola appieno, conoscerete, in qualche modo, anche voi stessi." Mormorò, osservando la gatta che con un balzo aveva deciso di collocarsi proprio sopra il cappello. "Fin dentro le mura della scuola, vi consiglio di non tenere il vostro animale medicina nella sua forma sigillata. Come ho fatto precedentemente, vi conviene liberarlo ogni qualvolta ne avete bisogno, senza avere paura né delle conseguenze..." Mormorò osservando per un attimo Noah, prima di rivolgersi a Laurel. "Né tanto meno delle dimensioni o dell'habitat.
    L'animale medicina che conoscete ed imparerete a conoscere è materializzazione fisica della vostra Magia Istintiva, del vostro Nuhou. Per quanto possa somigliare davvero molto ad una creatura realmete esistente, esso non è fatto altro che di magia. Del vostro puro istinto che, finalmente, avete sbloccato."
    Aggiunse, facendo un buffetto delicato contro la testa di Nefertiti, che per dimostrare la propria materialià fece qualche passo sulla superficie della cattedra per poi fare un balzo verso l'alto rimanendo sospesa a mezz'aria. In un balzo altrettanto delicato, la creatura ritornò a collocarsi sulla superficie del tavolo, iniziando a farsi le unghie sul poncho di Kaito. "In quanto essenza animale, anche essa avrà una tendenza a comportarsi nel più animal modo possibile. Accontentate i desideri del vostro animale, imparate a conoscerli e nel suo appagamento percepirete anche il vostro. Ma adesso, direi che vi ho fatto perdere anche abbastanza tempo. Quello che dovete sapere della natura ed essenza della criptozoologia lo potete tranquillamente trovare in dei bellissimi tomi rilegati a mano che ho portato io stesso dal Tempio delle Bestie." Aggiuse, indicando alle spalle dei ragazzi degli enormi leggii che contenevano i suddetti tomi. "Per qualsiasi informazione aggiuntiva, potete chiedere direttamente a me, o leggere lì. Sono a vostra fruizione a patto che non macchiate di caffè o altri strani liquidi le pagine. Potei non esserne molto contento.
    Ma adesso, andate, ragazzi. Siete congedati, buona serata."
    Nonappena anche l'ultimo degli studenti fu congedato, Kaito si volse in direzione del suo gatto, sfiorandole piano la testa. "Un primo uomo. Un quadrimane, un mammifero acquatico ed un felino. Iniziamo bene eh Titou?"
    "Purrwao?"

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    CODE BY THEFEDIVAN

  10. .

    IHc6Cdv


    LAUREL
    L'enorme mammifero che vagava nelle profondità si muoveva come se fosse pervaso dal dolore più atroce. Ed infatti, riesci a notare un'enorme ferita sulla sua schiena, nell'attimo in cui ti avvicini. Sei accomunata alla bestia, percepisci la vecchiaia ancestrale che la caratterizza, senti il peso di migliaia di anni di esistenza al mondo nel momento esatto in cui la tocchi. La tua mano tocca il suo dorso ed in un attimo la creatura ferma il suo movimento distruttivo, emettendo un verso quasi liberatorio che percepisci intorno a te e che fa tremare le rocce al tuo fianco. In un attimo vedi l'alone che ti circondava scivolare a circondare anche la bestia che in una frazione di secondo quasi converte il proprio verso in parole comprensibili. Si muove, spingendoti piano mentre si alza per puntare uno degli enormi occhi su di te e poterti vedere: "Balena è saggezza e conoscenza. Balena è vecchiaia ed amore. Balena sono tutti i tuoi ricordi, ogni istante passato che hai vissuto e che ha segnato e rimarginato le tue ferite. Balena non guarda al passato con malinconia ma con la consapevolezza di averne fatto parte, anche silenziosamente. Permettendo un miglioramento interore di sè stessa e degli altri."

    NOAH
    Il Primo Uomo ti osserva, avvicinandosi di nuovo per allungare la mano e stringe quasi con forza la tua, permettendoti di comprendere e di sentire il vostro Nuhou, la vostra magia istintuale, unirsi in un unico alone. Un'alone bianvo che ti infonde sicurezza nell'istante in cui il Primo Uomo ti guarda e riprende a parlare nla tua lingua: "A cosa ti dovremmo iniziare? Sei arrivato nello Shangri-La per un motivo, no? Siamo noi il tuo motivo." mormorò prima di assumere una posizione quasi più statuaria, stringendo ancora più forte la tua mano come a non voler fuggire. "Uomo è quello che sei e quello che sei sempre stato. Puro spirito caotico ed puro istinto che guidano ogni sua azione. Ed è il tuo essere Uomo che ti ha reso quello che sei ed è questo che devi valorizzare. Uomo sono scelte e consapevolezza, Uomo sono azioni e reazioni. Uomo è l'essenza stessa che muove ogni azione."

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    NIKOLAUS

    Non sembra che l'aquila avesse ascoltato le parole, tanto che in una frazione di second aveva poggiato le zampe sul terreno ed aveva dolcemente sfiorato la tua spalla con il becco. Un movimento lieve, che deve infonderti la fierezza e la consapevolezza di ciò che ti manca. La tua controparte animale che fa un passo in tua direzione come a dirti "Accettami". Quando poggia il becco contro la tua spalla in un attimo ti ritrovi al buio. Le stesse lucette azzurre che flebilmente ti circondano in un attimo illumino tutta la stanza del Felix mostrando lo sciamano in trono con la sua maschera d'osso ed alle tue spalle un specchio. Sebbene non l'avessi mai notato, adesso puoi chiaramente vedere una testa di tigre tatuata sul petto dello sciamano e vedi nello stsso un corpo che scompare sulla schiena e ricompare nella sua maestosa coda dall'altra estremità del petto. Cornelius ti guarda, giungendo le mani al petto come a terminare una preghiera ed osserva su di te il tatuaggio monumentale che occupa parte del tuo corpo e raffigura l'aquila. Il tuo animale medicina. Alle tue spalle vedi uno specchio. "Abbiamo finito." interrompe il silenzio Cornelius, scostandosi dalla testa la mascheta a forma di teschio di tigre per poggiarla di lato. "Ti ricordavo più forte. Devi imparare meglio a conoscere te stesso.
    Ti aspetto di sotto per il pagamento."
    Scosse la testa alzandosi dal trono per andare via, per poi lasciarti da solo nella stanza.

    Nikolaus per te la lezione finise qui. Nell'ultimo post dovrai descrivere il tuo tatuaggio raffigurante il tuo animale medicina con meticolosità facendo bene capire in che parte del corpo si trova. Ricorda che il disegno deve essere veramente grande.

  11. .

    IHc6Cdv


    ROMAN
    Le formiche ti guardano, scuotendo la testa estremamente e totalmente consapevoli che stai dicendo un mare di cretinate. Lo sanno, in un modo o nell'altro, che sei una sorta di umano rimpicciolito chissà per quale motivo. E sicuramente le tue scuse per loro sono chiaramente le bugie più grandi che abbiano mai sentito. Si agitano, guardando i semi buttati di lato per concentrarsi su di te e tu, piccolo e disarmato, sai benissimo che non hai alcuna possibilità di convincerle. La colonia, il cibo per la colonia, é tutto un unico obiettivo. Hanno interrotto la loro marcia verso la colonia per avere a che fare con te e probabilmente delle larve stanno aspettando il loro cibo. Stai ritardando le provviste. Che fare?

    NOAH
    Nonappena ti ritrovi al limitare della radura, le figure che vedi sono primitivi uomini di Neanderthal che sembrano non avere niente a che fare con te e sembrano allo stssso modo non vederti. Non parlano; non comunicano fra loro in una ligua a te conosciuta ma in una frazione di secondo vedi un leggero alone biancastro intorno a loro scomparire dopo due secondi. Nonappena con la tua voce interrompi il ritmo, lo sguardo di uno di loro ti trafigge come se fosse una di quelle accuminate lance che vedi accatastate di lato. Nemmeno hai il tempo di difenderti o di reagire che lo scatto fulmineo del primo uomo accorcia la distanza fra te e lui violando il tuo spazio in un pugno forte e travolgente. Brutale, il moto istintuale della bestia, e brutale come la natura stessa dell'essere umano è l'istante in cui sembra ti stia iniziando a prendere a botte, col desiderio profondo di annientare ogni distrazione e pericolo incombente. Ma viene interrotto. Da una mano larga e forte. Violenta ed intensa. Che stringe rapido il polso del primo uomo. Lo sciamano, sceso con un balzo ed uno scatto dal suo tronco, stringe con violenza il corpo del suo simile spingendolo con forza in lontananza. Ti porge la mano, circondato da un alone bianco che lentamente, avrebbe circondato anche te se tu avessi fatto lo stesso.
    Inizia a parlare. In una lingua strana, gutturale, ancestrale e primitiva che non riesci a comprendere se non dopo qualche istante. Il suo volto si deforma in un sorriso emozionato, come se non avesse aspettato altro in quella sua vita nello Shangri-La per vederti e stringerti la mano. Quando ti rialzi, il suo urlare si fa canto, rivolto a te con l'espressione candida di un bambino emozionato. "Akala, vai a prendere le coppe, Shindra, vai a prendere i liquidi. Le viscere hanno parlato, i nostri desideri si sono avverati. L'uomo è arrivato, è arrivato tra noi! Finalmente sei qui AHAHAHA Benvenuto! Benvenuto! Benvenuto nella tribù! Presto portate i Shabihr, presto! AHAHAH Tu, Sarkhar, nuovo membro da iniziare. Un nuovo fratello."

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    NIKOLAUS

    Corneliua rimane in silenzio, soprattutto perché potenzialmente se avesse la possibilità ti avrebbe riempito di botte come mai prima di quel momento. Ma la calma e la pace interiore che quel momento doveva generare era abbastanza pieno di introspezione da non volerlo interrompere. Ti lascia in un attimo senza alcun suono. Nemmeno il piccolo pulcino che hai salvato cinguetta più. Non volevi rimanere coi tuoi pensieri ed invece adesso devi. In un attimo che sembra un'eternità, davanti ai tuoi occhi si generano mille immagini che si fondono alle esperienze dello Shangri-La, le tue mani sporche di sangue, i ricordi del tuo passato, ogni momento della tua vita fino a quando non vedi una luce intensa, ed un'enorme aquila mostrarsi dinnanzi a te. Enormr, mastodontica, circondata dall'alone biancastro che hai già visto intorno a te, intorno alle creature, intorno a tutto. Ti osserva: "Aquila si allea con aquile, aquila protegge sua famiglia.
    Ma suo corpo, suo spirito, appartengono solo ad Aquila.
    Aquila sa quando creare amici, ma sa anche quando combatterli. A volte, ciò che credi famiglia, ti lega alla terra e ti fa sprofondare. Noi voliamo libere in cielo.
    Aquila è fierezza, aquila protegge, aquila è fiera, forte, ma aquila è prima di tutto sé stessa... E nessun'altra"
  12. .

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    ROMAN
    Le formiche continuano il loro percorso, incuranti della tua presenza, ma nel momento stesso in cui apri bocca qualcosa di incredibile succede. Sai perfettamente ciò che hai detto, eppure il suono che esce dalla tua bocca somiglia ad un fischio stridulo e articolato, molto acuto e sicuramente disumano.
    Almeno una ventina di formiche si fermano, tutte insieme, all'unisono.
    Si voltano verso di te.
    «Gettare il seme?»
    Bastano 2 decimi di secondi per renderti conto del peso di ciò che hai detto
    «Il seme serve per la colonia»
    «Le larve»
    «La regina»
    «Cibo, cibo per la colonia»
    «Cibo per le larve»
    «Lavorare per la colonia»
    «Gettare il seme»
    «Follia»
    «Follia!»

    Il brusio sommesso si sparge tra quelle figure. Piccolo come sei, quelle piccoline sembrano tremendi mostri di fronte a te. La formica cui hai ordinato di fermarsi si avvicina, piegando la testa a scatti, di qua e di là, fino a portarsi vicino a te
    «Devo gettare il cibo per portare te?»
    rimane ferma, quando dalle retrovie si alza una voce, forte e acuta, quasi maligna
    «NO! Porta lui in braccio... lui sarà cibo per la colonia!»
  13. .

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    LARA

    Un guaito. Un gemito soffocato di una creatura che ti appare indifesa attira la tua attenzione distraendoti con rapidità da quell'ascesa. Sebbene all'inizio il tuo istinto sembrasse interessarsi dell'aria e di quei cinguettii che iniziavi a sentire salendo lungo quella roccia scalare, adesso i tuoi piedi poggiano di nuovo nella terra umida del tuo Shangri-La, nonappena inizi a sentire una brezza che muove le fronde intense delle enormi piante che ti circondano. Il guaito proviene dalla foresta. Senti dall'altra parte dell'acqua scrosciante.

    ROMAN
    Nonappena mordi piano la foglia rotonda che avevi fra le labbra nulla succede. Saggi la neve, ne senti la fredda morbidezza. Ma poco dopo in un tremore il tuo corpo sembra sollevarsi. Ed in un istante sembra contemporaneamente rimpicciolirsi. Piccolo, insignificante, adesso i piccoli bonsai sembrano essere degli alberi secolari, la neve sembra estesa in quantità che prima solo sognavi.

    LAUREL
    In un brivido finisci dentro l'acqua. Il tuo annaspare associato con il sale intenso di quella pozzanghera profondissima ti fa risalire pian piano alla superficie, ma qualcosa intorno a te ti permette adesso di aprire gli occhi. Ti immergi, verso il profondo di quella pozzanghera che adesso percepisci salata fra le tue labbra ma che in esse non entra se non per tua scelta. Vedi delle grosse bolle superarti in salita, provenienti dalla profondità di quella sorta di pozzo.
  14. .

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    ROMAN
    QUello che vedi intorno a te è lo Shangri-La. Un mondo lontano, onirico, mentale, che non hai mai visto e che, se non in quest'unica sede, probabimente non rivedrai mai più. Dallo Shangri-La devi imparare a cogliere il caos e l'armonia per farli tuoi e nel contatto con la natura nella quale ti risvegli.Intorno a te, come a formare uno strano cerchio, dei piccoli arbusti dalle foglie tonde e morbide al tatto. Se rimani ad ascoltare puoi sentire uno zampillare lento e costante mentre proprio davanti a te si innalza un'enorme distesa di neve che quasi ti sembra solida. Guardati intorno, comprendi l'universo in cui ti trovi per conoscere te stesso.

    LAUREL
    La prima cosa che vedi e senti, nonappena atterri nello Shangri-La, è una sorta di palude. Il terreno è invaso da pozzanghere che riflettono le nuvole candide del cielo mentre intorno ad esse sembrano trovarsi delle enormi rocce che piano levitano a mezz'aria senza indicare un particolare percorso o direzione. Davanti a te, una radura bruciata, nulla di più che terra marrone scuro costellata di piccole pozzanghere che profumano di terra e alle tue spalle, invece, un'altissima foresta di alberi secchi.

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    NIKOLAUS
    Il cinguettìo si fa forte mentre lo scoppiettare del fuoco alle tue spalle si affievolisce dato che da esso ti stai allontanando. Una brezza delicata ti sfiora i capelli nonappena cerchi di circumnavigare la strana roccia sottosopra ritrovando davanti ai tuoi occhi uno spettacolo particolare. Un nido, sottosopra, all'interno del quale si trovano un paio di gusci d'uovo ed una piccola creatura che cinguetta. Un cinguettìo spaventato, terrorizzato dato che, come hai ben notato, il terrore viene generato dalla presenza di un'enorme creatura strisciante. In un attimo ti fermi. "La senti?" Mormora una voce nella tua mente. "Quella potenza, quell'essenza violenta e sanguinaria che avvolge preda e predatore? Quello è il Nuhou. La magia istintuale." Senti, il sibilo farsi più forte davanti a te mentre uno strano mugolio potrebbe essere percepibile in ampia lontananza oltre lo scoppiettante fuoco. Poi ti rendi conto di quanto la magia istintuale che avvolge tutte le creature di quel luogo sia estremamente più forte della tua. Ti puoi sentire piccolo piccolo nei confronti del grande mistero della natura. "Non sarai in grado di contrastarlo... Non con quella ridicola forza che ti ritrovi!"
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    NIKOLAUS
    Davanti a te il mondo sembra fatto interamente di fuoco. Ti guardi intorno con emozione mentre delle enormi bolle iniziano a giocare con l'aria che adesso si fa umida e totalmente in contrapposizione. Il caldo però inizia a farsi sentire mentre, nonostante tutto, ti ritrovi seduto a pochi passi da un fiumiciattolo di lava. Se ti guardi intorno senti forte il carbone premere sotto di te, nonostante in lontananza senti scrosciare dell'acqua corrente e dall'altro lato alberi altissimi che circondano un cumulo di pietra rivolto al contrario.

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    NICHOLAS
    La steppa che scricchiola sotto i tuoi piedi richiama il tuo sguardo sul terreno ricoperto di foglie e ramoscelli. Nonostante tutto però, il tuo primo sguardo si perde in un'altissima colonna di pietra, dalla quale sembrano fuoriuscire piano dei ramoscelli. Piccoli e contorti. Un vento fresco ti sfiora gli abiti.
243 replies since 23/1/2008
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