Votes taken by Patrizia.

  1. .
    hunter
    30 y.o.
    Con il tempo ho imparato a capire come lavorare da sola non fosse solo un piacere ma più che altro una necessità, il bisogno spasmodico di non indossare una maschera grande quanto una trappola e capace di reprimere muscoli e istinti, desideri e piaceri sempre mischiati in quello che per alcuni potrebbe essere solo un lavoro ma che non lo è per me, così come non lo è per Morgan. Ma davanti ai suoi occhi lo so che questa scintilla che mi brucia lo sguardo non deve essere nascosta, che non verrà giudicata o fermata, che non verrà vista come la minaccia che in realtà è, ma che possiamo evitare di guardare in faccia almeno per un secondo. Morgan è come me. Forse non in tutto, ma lo è in questo istante in cui i nostri respiri affannati cercano spazio nell'aria umida e fetente di un luogo che non ha più alcuna importanza se non quella che ha lasciato scorrere nel nostro sangue come una soddisfazione di cui siamo sempre stati affamati.
    «Non cambi mai, eh?» Che è il mio modo di dirgli che mi sta bene, così come è sempre stato anche se ad anni di distanza, anche con così tante differenze di cui non parliamo, non ancora, ma che sono scavate nei nostri occhi dal primo momento in cui ci siamo incrociati. Ed è per questo che probabilmente lo so già cosa mi sta chiedendo, così come so che non mi opporrò a nessuna sua scelta, neanche a quelle che proprio non so condividere. «Dai, te lo sei meritato un favore.»
    ©
  2. .
    lycan
    time traveller
    25 y.o.
    Questa è una di quelle sere in cui non c'è tanta gente in giro, non c'era tanta gente al ristorante e probabilmente non ce ne sarà tanta nemmeno nei locali. Si potrebbe dire che sia un bene, che forse le persone lo abbiano finalmente capito di dover stare un po' di più a casa, un po' di meno fuori con gli amici, ma la verità è che New York è mezza vuota solo perché siamo nel bel mezzo della settimana, non perché la gente si è fatta più responsabile. Sta di fatto che a me le serate così non piacciono, perché il momento in cui mi appoggio con gli avambracci sul bancone e fisso il vuoto in attesa di un nuovo cliente che non appare mai è anche il momento in cui mi ritrovo a pensare di più. Ci sono stati troppi momenti così stasera, troppi vuoti e silenzi da dover riempire con i ricordi di un passato che ancora mi perseguita tra dubbi e domande infinite. Onestamente penso non ci sia altro rimedio che una sbronza quando si arriva a questo punto, anche se mi dispiace essere in questa zona della città dove mai si materializzerà un volto amico per farmi compagnia. O almeno credo, perché una faccia familiare mi sembra di scorgerla mentre cammino lentamente per una strada che conosco già a memoria. Non ci sono tanti pub che mi piace frequentare nei dintorni, quindi la scelta ricade sempre sugli stessi due o tre.
    «Yael?» Sono piuttosto sicuro che sia lei. Sicuro come potrebbe esserlo una persona abituata a vederla in mutande e per sbaglio, senza avere idea di dove e quando potrebbe incontrarla vestita. Ma insomma, condividiamo un piccolo particolare per cui ci viene facile riconoscerci anche in situazioni un po' diverse, una specie di fiuto.
    «Anche tu qui per sbronzarti nel bel mezzo della settimana?» Un po' troppo amichevole, forse, ma la verità è che vederla mi ha esaltato più di quanto avrebbe dovuto. Non me lo aspettavo, ma non per questo devo trasformarla in una sorpresa negativa a causa del mio fidato disagio di compagnia.
    ©
  3. .
    hunter
    30 y.o.
    Il problema, a questo punto, è che non so più se sono io a costringermi ad agire così per fare un piacere a Caiden, o se è lui quello che si impegna davvero a suo modo per aiutarmi. Non so se sono io a doverlo fare contento, o se è lui che paradossalmente si sta prendendo cura di me. La verità, però, è che questo non mi sembra un problema affatto. Non lo è come potrebbe esserlo di solito o come potrebbe esserlo con altri, quando l'idea di mettere anche una sola sera della mia vita tra le mani di qualcun altro mi sa sembrare inutile, uno spreco che non mi degno di calcolare. Questo è utile, lo è davvero anche nell'essere una di quelle piccolezze che non mi sono mai concessa ma che a volte sa essere grande. Cosa può essere una serata, o una canna, nel vuoto di una vita che sembra aver perso il suo unico scopo? Inaspettatamente, può essere molto.
    «Mi piace. E siccome mi conosci così bene ti prometto che forse non mi lamenterò più.» Forse, perché un po' mi sono abituata a lamentarmi di tutto per rendere questa situazione meno piatta, perché è più semplice odiarla la normalità, piuttosto che farla diventare realmente un'abitudine.
    «Vediamo questo posto figo. E spero che non sia lo stesso che usi per rimorchiare.»
    ©
  4. .
    lycan
    time traveller
    25 y.o.
    Certe situazioni sanno come non cambiare mai, anche quando la loro cornice muta fino a diventare irriconoscibile. Sono scenari i cui colori non vengono mai intaccati, in cui niente riesce davvero a mischiarsi per corrompere un'armonia troppo profonda per essere smossa dai venti di una vita sempre più comune. Lo sento adesso che sono con Edie come nessun vento potrebbe smuovere le nostre nuove certezze, come nessun nostro colore sia in realtà fuori posto anche dopo ogni traguardo raggiunto. Siamo ancora io e lei come lo eravamo in cucina o quando cercavamo uno sguardo complice tra un tavolo e l'altro, con questi sorrisi un po' fuori luogo sempre pronti a trovare il proprio compagno. Alla fine non è mai stato importante cosa condividessimo, quante ansie o paure, quanti patti infranti sulle nostre stesse spalle, ma solo la capacità di far pesare ogni cosa un po' meno, prendendola con una leggerezza che da soli non avremmo mai potuto conoscere.
    «Lo sapevo che pulire i bagni di sabato era più che semplicemente pulire dei bagni di sabato sera.» E forse lo era davvero, lo era per il nostro modo di metterci sempre ogni pensiero in ciò che facevamo, solo per cancellare tutto il resto e farlo diventare un po' più sopportabile. Con lei mi sembrava tutto più sopportabile, ma probabilmente lo devo alla magica capacità che possiedo di distrarmi facilmente in presenza di quelle poche ragazze che evitano di guardarmi come se fossi... un cane rabbioso. Già, una figura migliore non saprei trovarla.
    «Non mi illudere Edie, sai che per uscire con te mi metterei anche il kilt.» E sì, non è propriamente una battuta, anche se nessuno in città mi ha mai visto con vestiti diversi da questi, un po' consunti e rigorosamente accompagnati dai miei anfibi, gli stessi che mia madre odiava così tanto. Alla fine quella strega mi ha insegnato ad essere versatile, oltre che a sopportare il prurito dei suoi tanto amati quanto odiosi completi italiani.
    «Mi stai dicendo che bere sul posto di lavoro non era sul contratto? Pensavo di aver firmato per quello e per le colleghe carine. Così non mi resta nulla!»
    ©
  5. .
    lycan
    time traveller
    25 y.o.
    Non lo so se è paura quest'aria che mi si blocca per un istante nello sterno e diventa solida, non lo so se è paranoia o se sono solo tutte le parole che non ho mai saputo dire e che ora diventano un ostacolo così reale da sembrare tangibile, quasi asfissiante. Forse sono solo pensieri che si accumulano fino a diventare le uniche verità che sono in grado di vedere, forse sono impulsi incontrollabili che sanno essere sciolti solo da uno sguardo che non è mai stato affilato come avrebbe dovuto. Non saprei spiegare come, ma tutte le mie paure sanno diventare insulse di fronte a questi occhi che non le hanno mai fatte pesare sulle mie spalle già un po' curve, come se fossero perennemente in attesa di un macigno non proprio imprevedibile. Ho sempre fatto mia ogni colpa, la ho sempre ingigantita fino a quando il dolore causato dal suo solo pensiero sapeva essere abbastanza da assolvermi semplicemente per avermi fatto male. Ma Jude non sa farmi mai male abbastanza.
    «E' sempre Ilvermorny. E il Brakebills è come ricominciare tutto da capo, ma con qualche Inglese in più.» Questa è l'ennesima bugia che mi sono ripetuto fino a farla diventare un pensiero costante, uno abbastanza forte da scacciare il rimpianto di non poter aver vissuto davvero ogni mio desiderio. Ma so dirla in modo convincente, come se fosse un sussurro lieve e inutile invece che una verità così falsa da diventare tagliente.
    «Quindi niente di che su cui aggiornarla.» Ed è qui che voglio arrivare, ad una vita che è ancora la stessa, ad un desiderio di libertà che sembra sempre irraggiungibile anche ora che me ne sono andato, ad una colpa che mi macchia ancora senza alcuna possibilità di essere affievolita. Ogni cosa è stata messa da parte ed ora è ancora qui a premere contro la mia pelle su cui non voglio far trasparire alcun alone di un passato infame.
    «No che non gli terrò la mano, piuttosto mi prende a pugni. Ehm, ci siamo messi d'accordo così.» E ora c'è l'ombra di un sorriso a tirarmi l'angolo delle labbra mentre parole e pensieri cercano di tirarmi in una direzione che ho sempre saputo prendere con facilità, che con Ray sembra sempre quella più giusta. Così mentre seguo Jude verso lo studio e i miei problemi sembrano allontanarsi per un istante, gli riservo uno sguardo che tra paure e fantasmi del passato sa ancora di una nuova intesa, la stessa che portiamo avanti con ogni singola battuta e commento fuori luogo.
    ©
  6. .
    lycan
    time traveller
    25 y.o.
    Ci sono scelte che nemmeno sappiamo di prendere quando ci riempiono i muscoli sotto forma di istinti e impulsi impossibili da trattenere. Sono scelte che ci appartengono forse molto più di quelle a cui regaliamo infiniti pensieri e infinito tempo, scelte che non sono altro che lo specchio della nostra vera essenza. Questa fuga non è premeditata, non è frutto di una maleducazione che mi spinge ancora una volta a scappare dai miei errori senza guardare in faccia il dolore che potrei aver causato. Perché so quanto guardarlo potrebbe uccidermi una seconda volta che pare l'ennesima. E' solo una parte di me, una che credevo di aver accettato, che scalpita e freme nei miei muscoli, annebbiando completamente ogni mia possibilità di pensare. Non vorrei essere qui, non vorrei dover sentire questo odore, non vorrei ricordare in ogni istante come ho saputo trasformare un istinto in una condanna ancora in atto.
    Sento le braccia di Ray afferrarmi e una parte di me vorrebbe continuare, procedere verso una direzione che è lontana e diversa da questa gabbia che sento crearsi attorno a me, modellandosi su misura contro le mie paure. Ma c'è qualcosa che mi trattiene nella voce di Jude, qualcosa che ogni volta mi impedisce di voltarmi davvero e dare le spalle ad un ricordo che non può appartenere solo a me e alla mia codardia. Non posso andare via, non davvero.
    «No, no. Ho solo un po' paura, ma resto.» So di avere ancora il senso di colpa dipinto nelle mie iridi chiare, lo stesso che si mischia a così tante sensazioni da non poterne trovare una che spicchi tra le altre per guidarmi davvero in questa situazione così inaspettata. Non so scivolarci sopra, non so evitare di immergermici come se fosse un liquido denso capace di frenare ogni mio possibile istinto, costringendomi a non respirare altro che questo legame da cui sono scappato per così tanti anni. E mi giro verso Ray come se fosse un'ancora, quell'unico modo di tenermi saldo a qualcosa che non sia l'infinito sprofondare della mia anima nel buio.
    «Sì, ehm, non pensavo che Jude fosse Judith. Noi... andavamo a scuola insieme.» E' solo un istante a passare prima che i miei occhi siano attratti ancora e inevitabilmente dai suoi, in cerca di una conferma, di un appoggio che mi parli di come i miei inutili segreti, per un attimo, saranno ancora al sicuro.
    ©
  7. .
    lycan
    time traveller
    25 y.o.
    Esiste una sola novità che è stata capace di cambiare in poco tempo ogni aspetto della mia vita. Ora convivo con situazioni più semplici e con altre che sanno essere più difficili di quelle a cui mi sottoponevo sotto lo sguardo attento di mia madre, senza mai privarmi dei fili di un destino che infine ho scelto di recidere. E' questa la fondamentale differenza, il fatto che non esista più un percorso che sia giusto per me solo perché prescelto e segnato da qualcun altro. Esistono solo le mie scelte, quelle che compio giorno dopo giorno in una quotidianità che a molti potrebbe apparire normale, ma che per me è stata una vittoria sofferta. Edie è una di queste scelte che ho fatto, una di queste persone che ho deciso di avvicinare e che non mi è stata imposta. Bhe, tecnicamente non la ho proprio scelta all'inizio, quando i nostri turni coincidevano e ci toccava dividerci i tavoli da servire, ma poi la sua presenza si è fatta sempre più costante, oltre che piacevole, fino a diventare parte di questa vita e non solo dei momenti in cui il lavoro è tutto ciò che mi serve per abbandonarmi tra pensieri non miei. Così la ho scelta. Ho scelto di vederla sempre più spesso, ho scelto di aprirmi e di condividere con lei piaceri e paure di una vita che per quanto perfetta sa ancora spaventarmi. E forse la ho scelta perché ai tempi eravamo più simili di quanto avremmo potuto immaginare, entrambi così spaventati da maledizioni tanto diverse. Alla fine è semplicemente stato naturale, anche se avrebbe dovuto spaventarmi l'idea conoscere qualcuno tanto terrorizzato dal futuro, tanto diverso da me che per tutta la mia vita ho desiderato scappare da un passato che a volte sembra essermi stato cucito addosso con troppa precisione per poterlo rimuovere davvero. Resterà sempre, come un'ombra che cerco costantemente di affievolire con tutto ciò che ho trovato tra le infinite luci di New York. Edie è una di queste luci, se vogliamo essere un po' poetici.
    «Allora come sta la mia imprenditrice preferita?» Vorrei dirle che mi manca servire i tavoli con lei e scambiare pareri poco consoni sui clienti non appena torniamo in cucina, ma ho imparato a non guardare più dietro le mie spalle quando sia io che lei, adesso, possiamo davvero direzionare i nostri sguardi verso un futuro che non ci è mai davvero appartenuto.
    «Temevo che i soldi ti avrebbero fatto scordare di un povero mortale come me.»
    ©
  8. .
    lycan
    time traveller
    wampus
    team captain
    17 y.o.
    Lo so quanto le mie parole possano sembrare strane, incoerenti, inconcludenti, lo so che probabilmente sono quanto di più difficile da sentire possa esistere per chi avrebbe solo bisogno di una mano da stringere e tirare a sé, alla ricerca di un compagno fidato. E' così che facciamo noi lupi, ci stringiamo l'uno contro l'altro per condividere un dolore perenne nella speranza di farlo sfumare via. Ma so anche che esiste un solo avvertimento che potrebbe essere dolce come il miele anche se il suo aspetto appare così affilato, so che queste parole dure sono tutto ciò che potrebbe davvero salvarla, tutto ciò che posso davvero fare per lei ora che la sua vita si sbilancia sul bordo di un burrone che conosco bene. Non ho mai avuto realmente la possibilità di scegliere io, di rimanere a galla in un'umanità di cui sono stato così tante volte privato, obbligato a seguire istinti ormai sempre più vividi. Ma lei potrebbe non assomigliare a me, a noi, lei potrebbe contrastare una bestialità che non per forza è fatta per distruggere quei tratti così umani che vedo espandersi da ogni sguardo o parola sussurrata tra tanta confusione.
    Come vanno le cose? Male, sempre male, non so ricordare una mattina in cui la bestia che sono stato non mi sia pesata tremendamente sulle spalle. Ed è per questo che non so risponderle, non ancora, quando nella mia gola sento solo il senso di colpa stringere e privarmi del respiro. Forse dovrei solo andarmene, lasciarla al suo triste destino come mi hanno consigliato i miei fratelli. E invece, ancora una volta, sto cercando così disperatamente di essere diverso da loro.
    «Perché non devi essere per forza come noi.» Non deve averla questa rabbia che mi spinge dentro lo sterno, sempre in procinto di uscire, la stessa che ora colora le mie parole di un'urgenza che non so spiegarle. Non deve conoscerla quando nessuno gliela ha instillata dentro come un culto a cui ormai è impossibile sottrarsi, come una maledizione, una condanna che solo un folle saprebbe vedere come un dono o un'opportunità.
    «Puoi essere un lupo senza essere un mostro, ok? Non come me E lo so che non esiste davvero una promessa in grado di addolcire un destino ormai scritto dai colori più cupi, ma sono parole che pronuncio con una speranza quasi ingenua, specchio di un'anima che sto imparando a conoscere pur senza volerlo.
    «Farà più male, ma il dolore lo sopporti meglio quando ti trasformi.»
    ©
  9. .
    eee niente non mi so tenere (e ora muovo solo Rafe quindi insomma)
    così mentre aspettiamo per layla del nostro cuore te lo lancio per Edie per tipo ogni cosa, perché possono essere amyk ma le può fare anche da consulente mago nero
  10. .
    lycan
    time traveller
    wampus
    team captain
    17 y.o.
    Non avrei saputo dire, fino ad un passato tanto recente da spaventarmi, quanto parole gentili possano essere affilate come lame infette se sfregate su una pelle che ancora rabbrividisce per un senso di colpa perenne. Mi sono sentito inadeguato così tante volte che potrei sentirlo sotto pelle senza realmente accorgermene ma mai sbagliato, mai così tremendamente lontano da ideali che so urlare a gran voce e poi non mettere in atto. Oggi sono tutto il contrario di ciò che ho creduto di poter essere, di ciò che mi sono ripetuto ogni notte, con ogni luna, per placare una bestia che ho pensato di avere sotto controllo. Oggi sono quella bestia e lo sono in ogni respiro, in ogni smorfia che trattengo per non mostrare troppa tristezza, troppo fastidio, quando tutto ciò che vorrei fare davvero è urlarle di stare lontana dal mostro in cui mi sono trasformato.
    «Non devi ringraziarmi.» E invece lei è qui, è qui di fronte a me con una maledizione che ha bisogno di una guida così diversa da quella che ho avuto io, da quella che tutt'ora mi sibila in testa ingiustizie e tentazioni. Ha bisogno di porle davvero queste domande ma non a me, non a chi sa solo guardarla e vedere un errore infettare una vita che avrebbe potuto essere pura, veramente.
    «Io... so come vanno queste cose.» Perché questa è la confessione più simile alla realtà che so fare, perché si parla già di me nei corridoi, si parla da sempre di noi in un modo che vorrei poter nascondere. Ma non so dirle più di questo quando ancora nei suoi occhi non vedo l'odio che mi sarei aspettato di ricevere. Non so dirle niente più che poche parole sussurrate vicino al muro di un piccolo corridoio vuoto.
    «E se hai delle domande puoi farmele ma poi devi stare lontana da me e dai miei fratelli, è chiaro?»
    ©
  11. .
    lycan
    time traveller
    25 y.o.
    Fino ad un secondo fa ho pensato di aver bisogno di una conferma; un gesto, una parola, uno sguardo che in qualche modo potrebbero essere capaci di dirmi che questa persona che osservo conoscendo già la verità è mio padre. In realtà non mi serve nulla di tutto questo, nulla di più di una figura che combacia ancora troppo perfettamente con quella che mi è stata mostrata tante volte, per motivi che ancora fatico a capire. Non so perché mia madre ha voluto farmi conoscere un'assenza in modo tanto insistente, ma so che ci sono delle somiglianze tra me e quest'uomo che nessuno di noi due ha voluto davvero provocare. O almeno questo è quello che penso, perché non so quanto bene possa conoscere mia madre e vivere un futuro in cui le sue azioni non hanno avuto alcuna grave ripercussione. Eppure il futuro da quel punto no sembra essere stato molto, per lui, non quanto avrebbe dovuto. River qui e adesso non corrisponde alla figura di lui che avevo immaginato, ma anche questo è qualcosa a cui ho dovuto pensare più volte, conoscendomi e conoscendo lui di rimando, attraverso le nostre somiglianze.
    «Non così tanto tempo fa, sembrerebbe.» A volte mi pento di quello che dico sotto voce ma mai abbastanza da tenermelo davvero per me, questa è indubbiamente una di quelle volte. Non so se posso fargli una colpa per ciò che sono, ma nel mio tono esiste l'ombra di questo possibile oltraggio e di mille domande che ancora non è il tempo di porre.
    «Lo sapevo. Il mio occhio infallibile mi diceva amico di famiglia o qualcosa del genere, raramente si sbaglia.» E prendo un respiro un po' più rumoroso, come se avessi davvero bisogno di più ossigeno quando non c'è altro a cui potrei aggrapparmi, niente che mi parli davvero di una scelta di cui non ho mai conosciuto origini e ragioni. Ci sono solo parole frenetiche che sanno nascondere un fiato spezzato, espressioni rapide che sanno fare da cornice sfocata ad occhi ancora troppo attenti, troppo ancorati a qualcosa che forse non è ancora successo.
    «Niente, ti lascio ordinare con calma. E' solo che mia madre mi ucciderebbe se sapesse che non ho salutato un amico.»
    ©
  12. .
    lycan
    time traveller
    25 y.o.
    Non ci faccio quasi caso alle parole che mi accompagnano verso un negozio che dovrebbe segnare una fine, un punto di non ritorno, ma che solo per questo sa sembrare un nuovo inizio quando vorrei che lo fosse. Sono parole sottili, leggere, facili da ascoltare e a cui so rispondere con una risata spontanea, vera, perché è così che mi sento con Ray, che per certi versi è così simile a me da poter sembrare il mio naturale prolungamento. Non ci tengo a prendermi un pugno e in qualche modo so che non dovremmo arrivare a tanto, la mia soglia del dolore deve essere piuttosto allenata a questo punto della mia vita. Ma ovviamente apprezzo il tentativo, so che per lui farei esattamente lo stesso.
    «Prometto di non piagnucolare al punto di meritarmi un pugno.» E so dirlo con un sorriso quasi spensierato, come se non fosse davvero una parte di me quella che voglio andare a bloccare e cancellare, probabilmente per sempre. E' una spensieratezza che mi si addice così poche volte, solo in quei giorni in cui la mia vita sembra prendere davvero una piega dettata dagli ordini delle mie dita e non da fili invisibili che non appartengono al mio comando. E così so non fare caso a niente, nemmeno ad un nomignolo che forse dovrebbe riportare ricordi diversi da questo presente nella mia mente così poco assorta.
    «Don't make it baaad.» Potrei andare avanti ancora un po' a canticchiare questo magico motivetto, ma c'è qualcosa di estremamente sbagliato in questa stanza, qualcosa a cui diventa impossibile sfuggire. C'è una porta che si apre e un odore che comincia ad appartenere nitidamente ad una persona e non più ad angoli di un luogo troppo pulito, c'è un ricordo legato a questa sensazione, la stessa che mi buca il petto fino quasi a soffocarmi per una frazione di secondo, che è capace di strappare ogni flusso di positività dal mio volto ora incredibilmente teso. Perché Jude non è altro che Judith, la protagonista di un capitolo che vorrei aver lasciato nel passato e che invece tutt'ora popola numerosi miei incubi. E' uno scatto soltanto a riportarmi verso l'ingresso, verso un'aria che non sappia di lei e di tutto ciò che significa per me, per la mia natura che cerco così disperatamente di contrastare e nascondere. Ma posso ancora velocemente scappare quando rimangono solo questi passi rapidi come unica soluzione, come via di fuga da un ricordo da cui non vorrei essere inseguito.
    «Ora che ci ripenso non sono per niente pronto, no no.»
    ©
  13. .
    lycan
    time traveller
    wampus
    team captain
    16 y.o.
    Non lo so perché sono nervoso. O meglio, lo so ma vorrei tanto poter cancellare questo presentimento che mi convincerà a poco a poco di star per compiere l'ennesima cagata. Di solito non sono così, non mi lascio ammaliare da un bel sorriso e da quello sguardo capace di guardare ogni angolo della scuola con uno stupore puro, quasi ingenuo. Di solito mi basta essere Rafael Southeil o il capitano della squadra di Quodpot per non farmi troppe paranoie, per agire e colpire prima ancora di potermi prendere una cotta. Bhe, mi sa che oggi è già troppo tardi. Lo so, lo riconosco nel modo in cui guardo le persone al di sotto di questa visiera che mi aiuta a coprire l'ennesimo livido, quello che mi sono procurato fiancheggiando ancora una volta i miei fratelli in una battaglia che vorrei non mi riguardasse. E le persone non mi sembrano più tutte uguali quando tra di loro potrei scorgere lo sguardo di Madeleine e spingermi a salutarla con lo stesso imbarazzo che mi ha accompagnato per un giorno intero. Ma insomma, non sono proprio il tipo che si lascia frenare dalla possibilità di apparire goffo.
    «Secondo me hai ancora qualche dubbio.» Glielo dico avvicinandomi con un sorriso un po' colpevole, perché proprio non ce l'ho fatta ad aspettare. "Cercami per qualsiasi chiarimento." puoi anche dirlo ad una ragazza, ma tanto non sarà mai lei a cercare te per prima. E quindi eccomi qui, un po' disperato e un po' speranzoso, magari in modo da risultare simpatico. «Questa scuola è troppo grande per conoscerla in un giorno.»
    ©
  14. .
    lycan
    time traveller
    25 y.o.
    Alla fine ho fatto la scelta giusta, o almeno così penso. Ho imparato con il tempo che le scelte sanno sembrare sempre molto sbagliate prima di essere prese, in quell'istante che precede il fatto e sa farti sentire terribilmente in colpa per qualcosa che poi, la maggior parte delle volte, viene sfumato via da tutti i lati positivi che ti sei rifiutato di vedere in precedenza. Anche scappare di casa mi era sembrata una scelta sbagliata, ora è l'unica scelta che so di aver avuto e non potrebbe sembrarmi più giusta. Da lupo avrei dovuto seguire il mio istinto più spesso, ascoltare quei miei pensieri che si sono invece volutamente rinchiusi in una gabbia, quella che sapeva essere anche l'unico rifugio sicuro, ma temo di averlo scoperto un po' tardi. E ora il mio istinto mi urla di agire, di seguire quelle strade che non ho mai saputo imboccare davvero, quelle che viste dal filtro degli occhi di mia madre apparivano tanto sbagliate. Sono i miei percorsi adesso, quelli su cui non so sbagliare una curva perché sembrano seguirmi come l'ombra del mio volere anche quando si stagliano già davanti ai miei occhi.
    «Bro, sono pronto.» E mi sembra così giusto. Mi sembra facile, sensato, corretto, essere qui con Ray a lasciare la moto di fronte ad un negozio mai visto prima. Mi sembra giusto essere a New York, da solo anche se realmente solo non lo sono mai, accompagnato da queste poche persone che sanno vedere in me un lato positivo che nemmeno io avrei saputo riconoscere. Non fino ad ora, non adesso che questo è l'unico lato che sa trasparire da me. «Pronto e spaventato come un cane durante il temporale. Mi hanno detto che magici fanno molto più male.»
    ©
  15. .
    CODICE
    <tr>
    <td style="border: 1px dotted #000">[URL=https://brakebillsgdr.forumfree.it/?t=77254880]Gaëlle Roux-Kaufman[/URL]</td>
    <td style="border: 1px dotted #000">Agente MAFI</td>
    <td style="border: 1px dotted #000">//</td>
    </tr>


    CODICE
    <tr>
    <td style="border: 1px dotted #000">[URL=https://brakebillsgdr.forumfree.it/?t=76815625]JJ Carter[/URL]</td>
    <td style="border: 1px dotted #000">Testimone Oculare</td>
    <td style="border: 1px dotted #000">Ha partecipato a Crawling Wispers</td>
    </tr>
1445 replies since 24/10/2010
.
Top