Smog in the Mist

Tanathos & Trevor

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1   -1   -1
     
    .

    Advanced Member
    FEMALE_STARFEMALE_STARFEMALE_STARFEMALE_STARFEMALE_STAR

    Group
    Zombies
    Posts
    1,722
    Reputation
    +20

    Status
    NEW_POST
    Progetto Tanathos
    Cyborg • Lethal • SCP #172 • Keter

    Prendi un animale appena nato. Tienilo in gabbia per tutta la sua via. Liberalo senza preamboli, senza che ne abbia il benché minimo sospetto. E quello che otterrai sarà un cucciolo impaurito, che non si fida e che tenta di tornare nel luogo in cui gli è famigliare. Chiudigli ogni porta, ogni modo per tornare indietro. Ed avrai una mina vagante.

    Facce tutte uguali, maschere di un'esistenza di sopravvivenza votata ad arrivare al giorno seguente. Sentimenti, quelli che non po' provare neanche nei suoi sogni più vividi, gli si parano davanti come a schernirlo per il suo cuore vuoto, inaridito. Sorrisi, risate e pacche amichevoli. Tutto quello che lui non ha mai ricevuto se non in maniera fittizia. Può rivederli mentre cammina lentamente, attento a cogliere ooni rumore attorno a se. Non riconosce nulla. Il rombo dei motori, le luci al neon che ti tolgono la vista. Nulla di Alba è presente in quel posto. E' li per una missione ma non sa quale sia. E' li perché ci sono altri come lui in quel posto e lui deve trovarli e riportarli indietro. E' l'unica cosa che ricorda. Assieme al volto di quell'uomo che sembra volerlo aiutare. Ma ormai ha preso coscienza del fatto che nessuna delle persone che gli sono state attorno da quando è nato è degna della sua fiducia. Quindi ha voluto tramortirlo. Avrebbe potuto ucciderlo ma qualcosa gli ha detto di non farlo. Avrebbe potuto fare come aveva fatto nella cella. Ma quando è accaduto tutto non era il momento. Ora il sole gli scalda la faccia, il braccio di metallo è coperto dalla tuta che indossa e che ha rubato da una vetrina la sera prima. Ci ha messo un po' per trovare la sua taglia e quando ha visto le luci rosse e blu è dovuto scappare. Se anche lo hanno ripreso nessuno crede che sia un video vero perché lui ha spaccato la vetrina con un pugno solo. L'ha vista crollargli davanti come tante gocce di vetro e poi è entrato calpestando tutto.

    Ora è notte, un uomo dorme su una panchina mentre un'altro si muove nella notte come un gatto. Perché lui almeno da un occhio riesce a vedere bene, come se il sole fosse ancora li a scaldargli la faccia. Eppure ora è la luna che gli sorride dal cielo, contornata da stelle. Non l'ha mai vista, in pochi ad Alba possono dire di sapere cosa è la palla bianca e azzurra nel cielo. Però... Quello è un sorriso... La faccia dell'uomo che cammina si contrae, prova ad imitare la palla bianca ma quello che ottiene è una smorfia grottesca. Perché lui non ha mai sorriso, non sa come si fa. La palla bianca è... felice? Conosce quell'espressione solo di riflesso. L'ha vista molte volte sulle facce degli uomini e delle donne in camice bianco che lo circondavano quando ancora era l'animale in gabbia. Ha cercato di tornarci, perché quella è l'unica vita che conosce. Se vita si può chiamare. Ma non ci sono più gli uomini magici con lui, non può più riuscire a tornare da dove è venuto. E questo gli provoca una frustrazione che deve sfogare. Vede l'uomo sulla panca. Potrebbe essere lui la valvola giusta. Si avvicina. Lo guarda. Sguardo vuoto come se non lo vedesse. Potrebbe ridurlo in poltiglia ma il suo cervello sembra accendersi. Dietro l'occhio bionico un lampo di dolore lo porta a cambiare strada. Non deve essere cattivo, altrimenti gli uomini magici arrivano e gli fanno del male. Lo rimettono nella sua camera e vanno a infilargli aghi nella pelle, gli iniettano cose che gli fanno bruciare le vene come fuoco. Deve trovare una nuova valvola o rischia di scoppiare. E quando scoppia non lo si può fermare. L'uomo non si può fermare, sembra. E' come una bomba. Scoppia e fa danni. La sua frustrazione però deve andarsene. Sono tutti in pericolo, tutti quelli che sono nel parco. Animali, umani, creature magiche. Possono morire da un momento all'altro. Per loro fortuna però è un cestino del pattume ad avere la peggio. Prima viene accartocciato, poi sradicato dal terreno e gettato lontano. L'uomo continua a camminare. Il respiro leggermente affannoso gli fa tremare il petto. Si è sfogato abbastanza per il momento e non si è accorto che qualcuno lo segue. Tanathos, personificazione della morte, non è a conoscienza che un ombra non sua gli è alle calcagna.
     
    Top
    .
0 replies since 28/7/2019, 23:06   103 views
  Share  
.
Top