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.©Lara LilnoirSente il sole tenue provare a scaldare l'aria gelata, in una sorta di sopore che finirà solo in primavera. Da quando è stata morsa il freddo non è più stato un problema, la sua temperatura è maggiore e quindi non sente il bisogno di coprirsi con strati su strati di caldo; eppure le danno fastidio le occhiate della gente, dato che a Central Park la temperatura si avvicina allo 0°. Così, sopra ad un maglioncino a collo scollato, ha messo un semplice giubbotto di pelle, al collo una semplice sciarpa leggera. Una finzione, sufficiente però a non attirare l'attenzione dei più che in realtà non si fermano realmente a guardare una sconosciuta nel parco che legge.
Quel giorno ha deciso di uscire dai confini del College, cambiando la sua solita abitudine di studiare sulle sponde del Lago, non lontano dalla sua casa sull'albero, solo per il gusto di cambiare scenario. Certo, ha dovuto incantare il suo libro di Magia Bianca in modo che i No-Mag non possano davvero leggere quello che c'è scritto sul libro, percependo le parole incomprensibili, come fossero calcoli matematici complessi. Le piacerebbe ascoltare un po' di musica, ma non è mai riuscita a studiare facendolo: si concentra più su ciò che ascolta, e da sottofondo diventa una distrazione, perdendo in concentrazione. Conosce Central Park ormai come le sue tasche, ne ha percorso correndo ogni centimetro ed esplorato ogni angolo. Quello è uno dei punti che preferisce, uno dei lunghi viali, che in autunno si colorano di gialli e arancioni. Ora è piuttosto spoglio, solo pochi piante rimangono adornate dalle foglie, ed una lieve brezza fredda tira portando con se numerosi odori. Uno in particolare la colpisce, caldo e familiare, anche se non saprebbe certo identificarlo. Forse è di uno dei passanti che passa spesso come lei nel parco. E' talmente assorta da ciò che sta studiando che sente a malapena il suo nome, voce che riconosce all'istante. Alza gli occhi volutamente lentamente, quasi a non voler creare quel minimo movimento che potrebbe trasportare va tutto con il suo impeto indesiderato. Non appena lo fa, un'esplosione di rosso le si stampa nella mente, mentre un largo sorriso si fa strada sulle sua labbra. Rias! O mio Dio, quanto tempo! Stai una favola! Rispondere al suo abbraccio è la cosa più automatica di questo e qualsiasi altro mondo. E' strano come il tempo faccia allontanare le persone, eppure non distrugga mai del tutto il passato. In quel caso, il feeling istantaneo che Lara ha percepito nei confronti della ragazza è lo stesso identico di tanto tempo prima. Rias è sempre stata il genere di ragazza opposta a Lara, un perfetto complemento. Fin da quando si sono conosciute, l'ha sempre spinta a provare cose che altrimenti da sola non avrebbe mai azzardato. Quel lato di lei le è sempre piaciuto. Come stai? E' una vita che non ci vediamo... Un piccolo senso di colpa. Incontri come questi possono portarsi dietro parte dell'imbarazzo, di entrambe, di non essere state in grado di mantenere anche un minimo contatto. Decise che non lo avrebbe permesso ancora, appuntandosi mentalmente che prima di andare le avrebbe chiesto il numero.“
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Questa è più o meno la faccia che ha per tutto il tempo. Te lo dico, non si ricorda il tempo di sorridere così. ©Lara LilnoirQuando si rivede qualcuno dopo parecchio tempo è più che normale domandarsi cosa faccia ora nella vita, specie se c'è stato un sentimento ben più profondo di una semplice amicizia. Rias è stata in poche parole il primo interesse femminile sfociato in una relazione, una delle prime persone ad averla fatta avvicinare alla reale consapevolezza dei suoi gusti, e quindi di chi fosse lei in realtà. Condensare anni in poche ore non è semplice, specie se ci sono molte cose non semplici da dire. Eppure non oppone la minima resistenza all'idea della O'Bran, forse perché non ha più il minimo interesse nel libro, forse perché vuole davvero solo passare un po' del suo tempo con una persona che sapeva farla stare bene. E Pelor solo sa quanto Lara ne abbia bisogno in questo momento. La fasi del lutto le ha già passate tutte, eppure si sta avvicinando sempre più un momento difficile: il primo anniversario. Non mi lamento, non c'è male! Sorriderle è spontaneo, naturale. Già, l'ho ripresa di recente nel mio piano di studi e devo recuperare un sacco. Speravo di laurearmi l'anno prossimo, ma...ho passato un anno, diciamo complesso... Di certo non può partire con quella informazione, e nemmeno della sua trasformazione. Dio, quante cose sono cambiate; chisà se è lo stesso anche per lei. Tu, invece? Se non mi sbaglio devo aver letto una qualche notizia che vede te e tua cugina a capo di qualche progetto. Complimenti, ne andrai orgogliosa! Deve dire che si sente un po' scema, come se quel sorriso sul suo viso non dovesse esserci. Si è talmente abituata a tutt'altra espressione che sembra quasi fuori luogo ora come ora. Una parte del suo cervello, quella più bastarda, la fa sentire in colpa per le farfalle allo stomaco che sente. Eppure i ricordi che cela con Rias sono così intimi e felici, che poco le importa di come il suo subconscio vuole farla sentire. Perciò non si sente minimamente in colpa nell'accettare il suo invito, nel più classico modo by Rias. L'ha sempre ricordata sicura, passionale. Non mi permetterei mai di rifiutare. Quel posto ha una delle facciate più caratteristiche di tutta NY, immersa in Central Park, che si affaccia direttamente su uno dei laghi. Per lo più studio, ora sono al terzo anno. Per arrotondare lavoro all'Ink Tattoo, anche se tra poco inizierò il tirocinio al DCMC e non so come farò a gestire tutto... In quel tutto ci sono anche i gemelli, che tra circa due settimane compiranno il primo anno di vita. Deve sentire Nate, magari possono organizzare una festicciola. Mi sono iscritta tardi perché ho giocato per due anni nei Montrose Magpies. Mi sono ritirata dopo un brutto infortunio, ma forse è meglio così. La guarda, un po' maliziosamente, ma senza risultare eccessiva. Non ci saremmo riviste. Le schiaccia l'occhiolino, mentre si porta lo zaino sull'altra spala, caricando il peso sulla sinistra. Tu? Cosa mi racconti, donna di successo? Poco più avanti il Boathouse, come sempre pieno zeppo di gente, si stagliava davanti a loro“
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Edited by MiRage_Noir - 11/12/2019, 20:32. -
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.©Lara LilnoirRivedere persone con cui si sono persi in contatti da un po’ ha sempre il rovescio della medaglia. La curiosità genuina spesso si tramuta da gioia ad amarezza. Perché tra le due, è evidente chi si senta realizzata. Certo, finora Lara non si è mai lamentata troppo, in fondo sta percorrendo la sua strada a testa alta, eppure le ferite che ha riportato durante il tragitto sono numerose e ben visibili ad un occhio esperto. E Rias lo sa, è sempre stata un’attenta osservatrice. Per altro la conosce molto meglio della maggior parte delle persone che frequenta nonostante gli anni di assenza. Lara, nonostante tutto, capisce che per quanto la felicità di Rias e la sua realizzazione le lascino un po’ di amaro in bocca, non può proprio non congratularsi con lei, sinceramente. Non è una di quelle che si deprime ancora di più pensando alla felicità altrui, anzi. Ne trova motivo di gioia. Vuol dire che qualcuno a questo mondo può essere davvero felice di quello che fa, che quello che si fa e si prova non sono vani ed inutili sforzi contro un sistema sbagliato che trova sempre il modo di fotterti.
In seguito all’invito di provare l’invenzione di Rias e Rose, Lara alza le mani in alto, in segno di resa, divertita. Certe cose non le cambia il tempo. Avrei bisogno di una riabilitazione intensiva in pieno stile O’Bran per riabituarmi al tacco. È sempre stata la classica ragazza sportiva, carina, che preferisce il comodo al bello. Non saprebbe nemmeno da che parte iniziare; non è che non le interessi. Vedere l’outfit scelto sicuramente oculatamente da Rias la fa impazzire, una parte di lei vorrebbe saperlo fare. È altrettanto sicura che però non si sentirebbe a suo agio, in quei panni.
Beh, allora avremo la stessa laurea. Le sue parole si confondono in un botta e risposta spontaneo, nulla di quello che dice o sente viene percepito come fuori posto, nemmeno quando Rias si siede su una delle barche senza nemmeno chiedere il permesso, con una sicurezza tipica della ragazza. Vedo che anche per te certe cose non cambiano! E ride, di gusto. Lara non si sarebbe mai permessa di fare una cosa simile, semplicemente per carattere. Ed è proprio questo che apprezzava e continua ad apprezzare di lei, la spontaneità, seppur spesso calcolata in base al luogo e alla persona che ha davanti. Come tutti, anche lei sarà costretta ad indossare maschere diverse in base alla situazione che ha di fronte. Persino ora Lara è costretta a portarne una, che cela le sue ferite, che cela parte della sua identità, la parte che la società non accetta, persino la sua sciarpa ha la mera utilità di celare e nascondere la cicatrice che altrimenti rivelerebbe la sua natura a chi sa riconoscerne l’origine. Si accomoda seguendo Rias sulla barca, riservando uno sguardo quasi di scuse al povero proprietario, che sembra accondiscendere alla sfacciata quanto simpatica silente ed imposta richiesta. Quindi non stavi cercando semplicemente di fare bella figura con me prima. Devo dire che mi è piaciuto saltare la fila...anche se sento lo sguardo omicida di quella ragazza proprio sulla mia nuca. Non vorrei essere nei panni del suo compagno ora. Sicuramente gli riserverà una lamentela continua su quanta ingiusta sia la vita. È la cosa più simile a quello che ho sempre voluto fare. Dice in risposta alla domanda riguardo la sua scelta di fare tirocinio al DCMC. Ti ricordi quando fantasticavo dei miei futuri viaggi come magizoologa alla ricerca di nuove specie? Da che ha memoria, non appena scoperto il mondo magico, è sempre rimasta affascinata dalle creature magiche. Diciamo poi che ho una specie di conto in sospeso. Voglio dimostrare che posso fare bene al mondo intero. No, probabilmente non avrebbe intuito la discrepanza della sua frase, poteva sembrare solo una sfida a se stessa. Non può immaginare che dietro ci sia il desiderio di far infrangere ogni pregiudizio sui licantropi, che il suo obiettivo sia dimostrare che lei, non in quanto Lara, ma in quanto lycan, è in grado di essere utile, e non un peso. Cosa ordini? Dai, consigliami cosa c’è di In ora.“
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.©Lara LilnoirParlare con Rias è sempre bello, le mancava; lo capisce ora che ce l'ha di fronte, mentre la sente esternare le sue preoccupazioni. Una persona qualsiasi poteva interpretare le sue frasi come mere critiche, eppure Lara sa bene cosa c'è dietro. Interesse, sincero, nei suoi confronti. Perciò sorride, un largo sorriso, ringraziando per una volta la sua stella per aver fatto incrociare i loro cammini ancora una volta. Pelor solo sa quanto Lara abbia bisogno di qualcuno con cui parlare apertamente. Ed è proprio per questo che Lara fa la domanda successiva. Vuole davvero parlarle sinceramente, ma non vuole nemmeno metterla in una situazione imbarazzante. Prima di risponderti, posso farti una domanda? Tu cosa ne pensi della politica di Traynor? Will...si è ritrovata spesso a pensare a lui negli ultimi tempi. Si era ritrovata felice delle sue scelte, di cosa voleva mettere in atto e di come voleva farlo. Anche lui in parte è stato artefice delle sue scelte, soprattutto quella di registrarsi ufficialmente. Credimi, non voglio iniziare a parlare di politica, ma per poter essere sincera ho bisogno di sapere cosa ne pensi. Mette le cose in chiaro, perché sappia il motivo di quella domanda, per farle capire che dalla sua risposta dipenderà anche cosa Lara rivelerà o meno. Non per metterle pressione, ma sa bene quanto Rias non ami i giri di parole, e per Lara dirle questo è una forma di rispetto. Ricordi bene, Rias. Ma non sono più quella ragazza, ho delle...responsabilità ora, e non posso permettermi di viaggiare tralasciandole. I gemelli. Dal giorno in cui è riuscita a riprendersi dal lutto di Jodie si è ripromessa di aiutare Nate e crescerli insieme a lui, per aiutarlo anche nella possibilità che abbiano ereditato il gene lycan. Per quanto non siano suoi figli di sangue, per lei sono in tutto e per tutto suoi. Nate in questo è magnifico. Credimi, fare Magizoologia è il mio sogno nel cassetto, ancora ora. Solo, so di non poterla scegliere come strada. Il DCMC, per quanto profondamente diverso, è ciò che può aiutarmi a raggiungere il mio obiettivo attuale. Fidati, ci ho pensato a lungo; so che potrebbe essere pericoloso, ma è un rischio calcolato. Deve provarci, costi quel che costi. Si è resa conto di essere più resiliente di quanto credeva, ed ora è il momento di credere nella sua forza di spirito. Finora è riuscita ad affrontare tutto ciò che la vita le ha messo di fronte: l'infortunio, la trasformazione, il lutto, il senso di abbandono. Ha fatto una scommessa su se stessa, puntando tutto ciò che ha.“
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.©Lara LilnoirAscolta con attenzione ogni singola parola, per carpire al meglio ogni più minimo concetto lei esprima, a parole e non. Si rende subito conto che le risponde sinceramente, senza filtri, la sua personale opinione, così come è, non condita con i soliti abbellimenti da prima pagina. Lo sa perché alza e abbassa il tono di voce, come a voler essere sicura che ciò che dice possa essere udito solo da lei, e per questo Lara capisce subito che è chiara, sincera al 100%. Se non si trovasse nella sua posizione, sarebbe d'accordo su tutta la linea, ma come è ovvio, ha deciso di prendersi certi rischi proprio perché non può avere la libertà di pensarla così, punto e basta. E' un sorriso amaro quello che si dipinge sul suo volto. Concordo in pieno con le tue argomentazioni, speravo davvero che la politica di Traynor migliorasse le cose. Il mio problema è stato..beh, fidarmi di Will. Si lascia sfuggire il suo nome, cosa che nonostante tutto non sarebbe certo sfuggito a Rias, ma ciò che sta per fare la agita, e una parte di lei non sa bene come e cosa dire. Lasciandosi seguire dall'istinto, scosta leggermente la sciarpa, girando la testa di lato, estendendo il collo, per lasciare la visuale sulla cicatrice, più eloquente di mille parole. Credimi se ti dico che io più di tutti comprendo le tue parole, le tue preoccupazioni. Le condivido appieno, ma proprio per questo non posso stare ferma e aspettare. Scappare poteva essere una soluzione, ma non è mai stata una sua opzione, a prescindere dalla presenza del suo branco e dei gemelli. Non è mai stata una che scappa di fronte ad un problema, per quanto all'inizio possa sembrare che si lasci sopraffare. Dimmi pure che sono stata una stupida, lo so. Speravo davvero che le cose potessero cambiare in meglio, e mi sono sentita in dovere di fare la mia parte. Voglio continuare a farla anche ora. Sono informazioni difficili da concepire, dette tutte in una volta, senza contare che è solo a metà. Questa parte, è quella più semplice. Per rispondere a questa domanda...ho bisogno di bere qualcosa...è...come ti dicevo, complessa. Si sposta dalla sua posizione, troppo rigida, troppo scomoda, consapevole che si è scoperta, che ora è più vulnerabile, e prima di dire ogni cosa, di svuotarsi completamente, vuole vedere la sua reazione a questa prima parte. La osserva, con un minimo timore negli occhi, un cenno di speranza di non venire giudicata, di essere compresa, di avere il beneficio del dubbio. Ai tempi di Hogwarts non avrebbe mai immaginato la strada che avrebbe preso la sua vita, né tanto meno di doversi preoccupare di ciò che la gente pensa di lei, di cosa dice la politica riguardo la sua classe di minoranza, di vivere nell'angoscia del futuro, in mano a persone corrotte, a cui non interessa nulla di persone come lei, come i figli di Jodie. I suoi figli.“
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.©Lara LilnoirIl suo silenzio dice molto più di qualsiasi parola. Evita di commentare la cicatrice, si fa carico del peso di quella informazione in silenzio, dando priorità a ciò che lei ha da dirle. Le sta lasciando spazio, senza attaccarla, o interrompere. Bicchieri incantati arrivano tra le loro mani galleggiando in mezzo all'acqua, e Lara prende il suo come fosse un'ancora di salvezza. Per quanto abbia elaborato la cosa, riviverlo parlandone è difficile. Nasconde il suo viso con il bicchiere, bevendo un lungo sorso, guardando il lago, calmo e piatto, come vorrebbe fosse il suo animo in quel momento, che invece si agita, increspato dai ricordi dolce amari con Jodie. Non sa per quanto Rias abbia aspettato la sua risposta, quanto ci abbia messo per dire la prima parola, sa solo che lei ha aspettato. Un ringraziamento silente è quello che le riserva, con uno sguardo carico di significati. Sono stata morsa tre anni fa, qui a New York. Sono stata molto incauta quella notte. Lo ricorda come fosse ieri, la paura provata, di morire, le gambe che correvano veloci nella speranza di riuscire a scappare dal mostro, da Noah. Il dolore di quella notte, le ossa che si sono spezzate per la prima volta sotto il peso del DNA che si stava modificando drasticamente. Il dolore di ogni trasformazione da quel giorno in avanti, ogni mese, senza scampo alcuno, fino a che non è arrivato Jesse con la pozione antilupo, fino a che non hanno ottenuto quei bracciali, così insani però, che alla fine hanno dovuto rinunciare. Non è stato semplice all'inizio accettarmi, ma grazie al branco di cui faccio parte ho capito che in fondo siamo persone normali. Per la maggior parte siamo solo persone che si sono trovate nel posto sbagliato al momento sbagliato. Come lei, come Jodie. Io stessa ho portato il peso di aver trasformato una persona, un incidente, proprio come il mio. Il brivido della caccia, lo ricorda, l'istinto primordiale impossibile da trattenere, a cui si deve soccombere. Era la mia compagna...e io l'ho trasformata. Come potrai immaginare, mi ha lasciata. Come biasimarla. Tuttora Lara non è in grado di perdonarsi per ciò che ha fatto, ogni giorno si chiede cosa sarebbe successo a Jodie se non l'avesse mai conosciuta, se non l'avesse mai trasformata. Vivere di se e ma però è inutile, impedisce alle persone di poter andare avanti, di poter contare ancora qualcosa, di riparare in qualche modo ai torti fatti. Poi però mi ha perdonata. Merlino, non capirò mai perché ha deciso di farlo, ma è tornata da me. Qualche tempo dopo abbiamo scoperto che era incinta. Due gemelli, sono nati quasi un anno fa ormai. Jodie...lei è morta durante il parto. Sono loro due la mia responsabilità. Fa male, come se qualcuno stesse cercando di strapparle il cuore dal petto, dividerlo e bruciarlo. Fa male ogni volta che ci pensa. Solo che ora sa come affrontarlo, come conviverci. Voglio provare a costruire qualcosa di migliore per loro. Potrebbero essere come me. Beve l'ultimo sorso, mentre il caldo del liquido la riscalda da dentro, come una coccola e una carezza. Era un po' che non ne bevevo uno buono. Sa di casa. Allontana lo sguardo, carico di dolore, per gettarlo sulle increspature dell'acqua, e farli lavare nello stesso, facendo scivolare tra le sponde di questo laghetto tutto il dolore che è riemerso attraverso i ricordi.“
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.©Lara LilnoirLa posso sentire. La paura. E' una delle tante maledizioni che mi seguono dalla trasformazione. La maggior parte delle volte è utile, mi permette di notare cose che altrimenti non noterei, come la presenza di qualcuno prima ancora che lui sappia di essermi vicino. Ma è in casi come questo che non amo affatto ciò che sono, perché ora so a cosa sta pensando Rias. Il suo battito accelera e l'amigdala inizia a produrre ormoni, come il resto delle ghiandole adibito a questo, ossitocina e adrenalina, per ottenere l'effetto "fight or flight". La osservo, perché temo che possa reagire scappando. Non la biasimerei. Decido di dirglielo. Sai Rias. Lo capirei. Se volessi andartene ora. Davvero. Non sono parole di cortesia, perché io stessa ho faticato ad accettarmi per ciò che sono diventata, e ancora oggi, nonostante tutto, mi considero alla stregua di un essere non meritevole di trattamenti degni di un uomo. So cosa vuol dire convivere con questi sentimenti, ed è proprio per questo che voglio cambiare l'idea che ha la società dei licantropi, perché anche i figli di Jodie, i miei figli, non debbano vivere la stessa condizione, per colpa dell'ambiente in cui vivono.
Una parte di me ha piacere che nonostante la paura Rias cerchi comunque di interessarsi della mia situazione. Jodie voleva che prendessero anche il mio cognome, volevamo crescerli insieme, ovviamente con la presenza del padre. Mi ha aiutata lui ad uscire dalla fase depressiva del lutto. Perciò...per entrambi i motivi. Risponderle mi risulta facile, ma sto attenta a non avvicinarmi troppo. Certo, stanotte ci sarà la luna piena, ma ora che sono registrata mi viene fornita periodicamente la pozione antilupo. Ciò nonostante subisco gli effetti della luna, diventando più irritabile, e di certo non voglio spaventare Rias più di quanto non sia già con la sola informazione riguardo la mia natura. Se le cose dovessero mettersi male, io e Nate abbiamo già stabilito che li prenderà e andrà via con loro, saranno al sicuro. Un piano di emergenza è già stato stabilito, una delle prime cose di cui abbiamo discusso insieme non appena è uscita la notizia di Will. Il punto è che ancora questo non è successo, e sento il dovere di far capire, meglio che posso, che non tutti i licantropi sono per forza criminali. Per l'amor di Pelor, io non lo sono! E' come asserire che i Babbani debbano dare la caccia a tutti i maghi solo perché gente come Grindelwald o Voldemort sono esistiti e hanno fatto ciò che la storia conosce bene. Questo argomento mi agita, perché la maggior parte della gente a livello teorico queste cose le accetta. Il problema è che poi, a conti fatti, non riescono a superarle davvero. Servono rinforzi positivi, gente che abbia davvero voglia di far cambiare idea alla gente. Con i fatti però, non solo a parole. Se nessuno di noi lo fa, si mette in prima linea, certo, rischiando, non cambierà mai nulla. Capisci? E' più semplice scappare. Forse se non avessi i gemelli, lo avrei già fatto, chi può saperlo. Ora però ho qualcosa per cui lottare, e poco mi importa se sono io a rischiare. E' una cosa che accetto.“
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