Solivagant

Caiden/Anna | april 2019 12.15 pm | Central Park | NYC

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +2   -1   -1
     
    .
    Avatar

    Advanced Member
    FEMALE_STARFEMALE_STARFEMALE_STARFEMALE_STARFEMALE_STARFEMALE_STAR

    Group
    Staff
    Posts
    7,361
    Reputation
    +1,797
    Location
    neverland

    Status
    NEW_POST
    Anna Valerious
    tumblr_inline_ow7juouQhW1rrbwq5_540
    tumblr_inline_ow7k2905s71rrbwq5_540
    magical creature hunter – dimensional political refugee – hacker
    empathetic
    27 y.o
    Cosa mia aveva sempre detto mio padre? Non cacciare mai da sola se puoi evitarlo, e invece alla fine finivo sempre a fare la coglionata di turno di partire da sola, di decidere che era il momento di dimostrare qualcosa. A me stessa forse, perché in quella famiglia non c'ero nata ma sentivo nelle vene quel legame, non era di sangue, ma fatto con l'anima. Me l'aveva detto mio padre prima di partire, che il debito che ogni uomo pagava era la morte, nel bene o nel male, che bisognava imparare a farci i conti prima che fosse troppo tardi per comprenderla. Io però la morte non la comprendevo, da quando ero piccola, da quando avevo visto i miei genitori morire davanti ai miei occhi e avevo aspettato invano accanto ai loro corpi freddi ad Ordar, su Idara. C'ero rimasta giorni prima che la transponder olografico mi confermava che avrei avuto un posto dove stare, in que giorni l'avevo provata a comprendere la morte, ma senza riuscirci. L'unica cosa che avevo capito che andava rispettata, si la morte andava rispettata e quando arrivava, sarebbe stato il conto finale da presentarci. Quello però non era il mio momento di morire, però quanto cazzo facevano male quelle ferite, forse dovevo ricordarmelo la prossima volta che finivo a dare la caccia da sola ad un gruppo di wesen di almeno quindici elementi, era qualcosa che andava appuntato, che forse qualche braccia in più sarebbero state utili. Però a chi chiedere la prossima volta, eh? Morgan era per fatti suoi in giro per l'America. Mio padre stava continuando i suoi giri nel nord del Maine, Tess, beh mia sorella aveva le sue priorità e le sue ricerche, e Caiden invece si era tirato fuori, comprensibile dopo la morte del padre. Si quando era morto Alan lo avevo sentito nelle ossa e nelle mie vene, nelle viscere, che qualcosa in Caiden si era spezzato, che lo aveva spinto ad allontanarsi, forse perché di vivere in quel modo non ne poteva più, forse voleva essere solo una pausa. Non lo avevo mai saputo, e mai chiesto. Ecco quella era un'altra cosa che avevo imparato presto in quella famiglia, imparare a farmi i fatti miei, soprattutto se eri empatica, e ti potevi lasciar coinvolgere. No preferivo quell'aria fredda e razionale che aveva allontanato così facilmente la gente da me, tranne pochi eletti. Caiden però era la sola possibilità da contattare, perché da sola non ce l'avrei fatta a contenere quelle ferite, ero quasi certa di avere un'emorragia da qualche parte e quella potevo solo fermarla e non guarirla. Sapevo che Caiden era a Brakebills, peccato che io non potessi entrarci senza una chiave, sapevo dov'era certo perché ci avevo seguito dei seminari, qualche corso di specializzazione da quando ero a New York ma non avevo frequentato quel accidenti di università. Era però la sola possibilità che avevo, oppure tanto vale andare direttamente al DCMC per consegnarsi, invece che al Sacred Heart per le ferite. Probabilmente utilizzai gli ultimi scampoli di energia per teletrasportarmi dal Queens dov'ero a Manahattan ed evocare un patronus che recapitasse un messaggio a Caiden, comunicandogli che fossi ferita e fuori all'ingresso dell'università. Mi feci da parte nell'attesa, provando a rimediare a quanto riuscissi con la magia, purtroppo già abbastanza debole per via del combattimento e per le ferite, la pranoterapia poteva molto poco in quel momento. Mi lasciai andare contro una delle panchine di Central Park aspettando, nella speranza che Caiden fosse lì altrimenti avrei dovuto trovare un'altra soluzione.
    ©
     
    Top
    .
  2.     +2   -1   -1
     
    .
    Avatar

    Badge
    FEMALE_STARFEMALE_STARFEMALE_STARFEMALE_STARFEMALE_STARFEMALE_STARFEMALE_STAR

    Group
    Staff
    Posts
    10,621
    Reputation
    +8,980
    Location
    Arrakis

    Status
    NEW_POST
    NyigAH8
    FkxLOxt
    spirit perceiver
    26 y.o.
    Non sono più abituato a certe cose. Cioè, no. Sono abituato, è che sto cercando di non esserlo. Davvero, sto cercando di non aspettare cose così, perché ho detto quel ho chiuso, e vorrei solo sentirmelo dentro. Quelle cose lì. Ma sono tutte cazzate, anche se a volte, a volte giuro che riesco a dirmi che ci sono riuscito, che il passato me lo sono chiuso alle spalle. Sono momenti di feste e una testa infestata da troppo alcol, momenti che non durano abbastanza, ma ci sono. Poi arrivano questi altri. Questi sono così fottutamente forti che quei pochi che mi accumulo addosso alla fine se ne vanno a cagare. Dovrei pensare più al fatto che c’è un cazzo di animale guida che vuol dire allarme che alle mie spippe mentali del cazzo, ma tant’è. Quei cinque secondi per me ce li spendo a pensare, lanciate quella cazzo di prima pietra. Sono solo cinque secondi, e lo so d chi è quel patronus. Lo so bene, per quello mi metto dritto in piedi e fanculo tutti i buoni propositi. Questa vita non si fa lasciare così facilmente. È come una ex psicopatia, di quelle che ti si piantano fuori casa mattina e sera e ti rovinano la macchina, ti chiamano in continuazione a tutte le ore e ti riempiono di messaggi. È quella stronza che non ti lascia andare, che ti annebbia la testa, e anche se ci provi a guardarti intorno hai sempre la sua immagine in testa. Una gran bastarda,a chiederlo a me, di quelle stronze nel cuore. Ma che devo fare. Non è che per una mia ripicca da coglione quale sono adesso ignoro una cosa così, perché ci sono pochi motivi per Anna di trascinarmi fuori da questo buco del cazzo in cui mi sono rintanato solo per essere un vulcano di frustrazione. Non sono buoni motivi, devo dirlo, e Dio spero che non mi stia chiedendo di darle man forte nel pieno di una lotta, perché sarebbe proprio da ridere a quel punto. Non penso che sia questo, sinceramente, e penso che a parte questa giacca forse avrei dovuto prendere qualcosa, ma ormai è andata. Che a farglielo capire, anche a loro, che io ci starei provando ad essere una persona normale non è così facile, sarà perché appena ne ho occasione mi ci fiondo che manco un’ape con il nettare dei fiori, ma insomma. Dovrei smetterla di dire cagate e muovere solo il mio cazzo di culo. Che poi non è che dico cagate, è solo che mi trovo bene a parlare con me stesso, da bravo psicotico quale sono. Ed eccola. Sola. La prima cosa che vorrei dire è cazzo, la seconda, in un modo che non ho formulato perché per ora me lo mangio, è che non si dovrebbero fare da soli queste cose. Ce lo diciamo per un motivo, che non è neanche direttamente questo, perché ho sempre pensato che il mai cacciare in solitaria non fosse davvero per i danni fisici. A quelli ci siamo abituati. Ci sono abituati, cazzo. Deformazione. Loro ci sono abituati, io me ne sono chiamato fuori. Le corro incontro e le labbra le stringo ancora, ma mi piego quasi frenetico su di lei e cerco di mettere su un sorriso, anche se penso che funzioni male. «È bello rivederti in situazioni così tranquille, Anna» lo lascio scappare con un soffio ma sto già analizzando la situazione. Ci sono troppo abituato a queste cose, anche se non vorrei. Ma che devo fare, non è che mi metto a contrastare l’istinto adesso, sarò un coglione ma ho i miei limiti. «Immagino tu ti sia concessa una bella passeggiata sotto il chiaro di luna» mala taglio corta, quella fase, lasciandoci contro un respiro appena sulla fine. Ma sono concentrato, a parte le cazzate. «Dov’è che ti fa male? E ti prego non dire ovunque» forse basta solo poco con le cazzate. Alla faccia dell’ho chiuso. Sempre e comunque.
    ©


    Edited by .florence; - 27/5/2020, 18:39
     
    Top
    .
  3.     +2   -1   -1
     
    .
    Avatar

    Advanced Member
    FEMALE_STARFEMALE_STARFEMALE_STARFEMALE_STARFEMALE_STARFEMALE_STAR

    Group
    Staff
    Posts
    7,361
    Reputation
    +1,797
    Location
    neverland

    Status
    NEW_POST
    Anna Valerious
    tumblr_inline_ow7juouQhW1rrbwq5_540
    magical creature hunter – dimensional political refugee – hacker
    empathetic
    27 y.o
    Com'era quella storia per tenersi svegli, e non perdere i sensi. Ah si forse era bere acqua per reintegrare i liquidi, ma quello non era effettivamente un modo per riprendere i sensi, no quello piuttosto era per reintegrare l'emorragia. Non ricordavo bene, la mente la sentivo leggermente annebbiata a causa del tanto, troppo sangue perso. A stento riuscivo a capire dove mi facesse male, ma a giudicare dalle fitte lancinanti che provavo a stare seduta normalmente e dal dolore al fianco sinistro mi ero contusa almeno un paio di costole sperando che nessuna pensasse di perforarmi un polmone, ed ero certa che l'emorragia fosse dalle parti della milza, sperando non l'avesse presa in pieno, sennò avrei perso i sensi molto prima dell'arrivo di Caiden.
    Non riuscivo a mantenere gli occhi molto aperti, a stento riuscivo a rimanere sveglia grazie all'aria fredda della notte che mi asciugava il sudore che si faceva via via più freddo man mano che rischiavo sempre di più di perdere i sensi. Era solo il dolore a tenermi sveglia a tratti per il resto la testa leggera, la confusione e il sudore freddo erano tutti segnali che si stavo perdendo i sensi, che probabilmente avevo perso un po' tanto sangue prima di usare la pranoterapia e beh quella aveva fatto il resto, perché probabilmente avevo solo bisogno di riposare.
    Furono solo i rumori di passi che si avvicinavano a farmi destare, mentre sentivo sulla pelle la sensazione di dover prestare attenzione, che in quelle condizioni ero una vittima facile di qualsiasi cosa, ma il bagliore argento del mio animale guida mi fecero sospirare di sollievo e il volto di Caiden subito dopo, dovevo ammetterlo era bello rivederlo, certo non quando mi mancava un litro di sangue ed ero pallida come un cencio. Il tentativo di mettermi in piedi fallì miseramente, perché non che ci fosse rimasta molta forza in quelle braccia. Caiden era sempre stato...Caiden, avevo smesso di cercare un aggettivo per ognuno di loro quando avevo sedici anni, accettando quanto fossero tutti diversi, ma in quel momento ringraziai la sua capacità di mettere su un sorriso anche nella situazione più tragica, non che stessi morendo, non era così drammatica. Beh, è difficile catturare la tua attenzione scherzai anche io, rispondendo a quel sorriso. Anche per me è bello rivederti aggiunsi, sebbene una smorfia successiva toglieva veridicità a quelle parole mentre Caiden si preoccupava già di capire la mia situazione. Era difficile restare vigili e presenti, la sentivo la testa che andava a rotoli, che sembrava sul punto di abbandonarmi. La testa era vuota al punto da rendere difficile pensare, e dire qualcosa di sensato, piuttosto tendeva a ciondolare da un lato, era difficile mantenere gli occhi aperti. Ehi mormorai con un filo di voce appena. Tenersi in forma fa bene prova a sdrammatizzare, ma cavolo lo sentivo come dentro di lui e nella sua testa c'era di nuovo quella battaglia tra ciò che aveva lasciato alle spalle e il modo in cui si ripresentava sempre a chiedergli il conto, come uno spirito molesto che non se ne andava, e mi dispiace di essere io a farti tornare in mente tutto ciò che provavi a tenere lontano dalla tua vita, Caiden. Purtroppo però in quell'occasione, beh nel giro di qualche miglia eri il solo esponente della famiglia che avevo. Mi venne da ridere, ma una fitta sul fianco mi fece mugugnare qualcosa che si nascose tra le fitte di dolore. Se non posso dire ovunque...credo di avere un'emorragia sul fianco. Lo so non dire "Spera non sia la milza" e qualche costola incrinata...e potrei star perdendo i sensi sinceramente credo che fossero le ultime cose che riuscissi a dire prima di perderli davvero i sensi. Scusa Den.
    ©
     
    Top
    .
  4.     +1   -1   -1
     
    .
    Avatar

    Badge
    FEMALE_STARFEMALE_STARFEMALE_STARFEMALE_STARFEMALE_STARFEMALE_STARFEMALE_STAR

    Group
    Staff
    Posts
    10,621
    Reputation
    +8,980
    Location
    Arrakis

    Status
    NEW_POST
    NyigAH8
    FkxLOxt
    spirit perceiver
    26 y.o.
    C’è poco da fare, è così che va la vita dei cacciatori. Basta davvero un niente e tutto si spinge verso l’orlo di un burrone, come prendendo una rincorsa e restano lì in bilico, a traballare sul nulla. È una vera merda, ma non è che non lo sappiamo com’è che vanno le cose, anzi. E continuo ad usare un noi, come se non avessi deciso di togliermi dai coglioni e finire i miei giorni a sgobbare come uno dei tanti. È un vizio, e lo so che alla fine è perché non è che davvero uno smette di essere cacciatore dalla mattina alla sera, e a quanto pare neanche dopo tre fottuti anni di merda. Fanculo a me e le mie scelte del cazzo, non è questo il momento per lasciarmi andare ad una delle mie seghe mentali in piena regola, anzi, direi proprio che è il caso di frenare il vomito dei pensieri e concentrarsi. Concentrarsi su Anna, sul fatto che col cazzo che la lascio crepare così, di botto, in mezzo al niente. Certo, mi rendo conto che non è il luogo ideale per un pronto intervento, ma non è che posso portare una ragazza svenuta e piena di sangue nel Campus fino alla mia stanza, sono sicuro che qualcuno avrebbe qualcosa da dire, o qualche domanda da fare, e in ogni caso non è proprio una cosa che posso permettermi. Eh no, poi come cazzo glielo spiego, che già pensano sia un mezzo matto e nessuna balla che posso mai inventarmi reggerebbe abbastanza per spiegare una cosa del genere. E diciamocelo, non mi resta altro. Cioè, parliamoci molto chiaro, se perdo il Brake così, sarebbe un po’ come perdere tutto, anche insomma un po’ il punto, per quanto stupido, che mi ha portato in questa città del cazzo. Dio, sto diventando un cazzo di sentimentale, questa è l’età che avanza, sì. In ogni caso, per fortuna direi che rammendare ferite e emorragie è una cosa che so fare, non è di certo la prima volta che mi trovo in una situazione del genere e anzi, una volta era abbastanza comune. Anche se di solito era mamma a occuparsi di riattaccarci i pezzi. Ecco, questa è una delle cose a cui decisamente non devo pensare adesso. Porcaputtana, Caiden. «Perfetto, dovrei dirti di non svenire ma...sei svenuta, fantastico» mi mordo quasi la lingua, giusto per non mettermi a parlare anche da solo, perché quello sarebbe davvero toccare il fondo, se già non l’ho fatto. Il che, onestamente, non è una cosa che mi sento di dire. Beh, comunque, alla fine con l’aiuto di quel vecchio bonaccione di Pelor, qualcosa la si fa sempre, e l’importante alla fine è fare abbastanza da farla svegliare e non morire. Sono più o meno i miei due unici obiettivi, giusto per volare basso. Vorrei dire che mentre pensavo a raggiungerli, questi due obiettivi, pensassi che ecco, ecco, è proprio per questo che ho mollato. Che, cazzo, dopo mamma e papà semplicemente non volevo crepare anche io esattamente così, ma direi una cazzata e quelle le lascio alla mia bocca, non alla mia testa. La verità è che paradossalmente, al contrario, ho pensato solo quanto mi mancasse cacciare. Già, forse inizio a dare segni di psicopatia, non lo so, ma tant’è. Ho pensato a tutte le cose che mi sono portato dietro e che ho in camera, e come per le volte in cui Tess viene a sventolarmi un caso sotto al naso, a quanto solo cazzo mi manca la mia vita. Sono davvero penoso, cristo santo, ma vabbè. Ormai, voglio dire, non è che mi aspetti di avere una grande svolta. Ecco. In ogni caso, l’ho spostata un po’ dopo, mentre aspettavo che si riprendesse, abbastanza da non dare nell’occhio nel caso qualcuno fosse passato di lì, anche se insomma chi cazzo deve farlo, ma non si sa mai. Quindi, alla fine, mi sono seduto e ho ringraziato Dio di avere le sigarette addosso, così me ne sono accesa una e, niente. Sto qui, aspettando che mi dia segni di vita, di coscienza, di qualcosa. «Buongiorno principessa, abbiamo finito con il riposino di bellezza, sì?» lo lascio scivolare insieme al fumo quando mi rendo conto che è tornata fra noi, lasciando andare un sorriso un po’ del cazzo, ma almeno sincero. «Ti dico che consiglio comunque di farti fare una controllata da qualcuno di più esperto, che io sicuro come la merda non lo sono»
    ©


    Edited by .florence; - 27/5/2020, 18:38
     
    Top
    .
  5.     +2   -1   -1
     
    .
    Avatar

    Advanced Member
    FEMALE_STARFEMALE_STARFEMALE_STARFEMALE_STARFEMALE_STARFEMALE_STAR

    Group
    Staff
    Posts
    7,361
    Reputation
    +1,797
    Location
    neverland

    Status
    NEW_POST
    Anna Valerious
    tumblr_inline_ow7juouQhW1rrbwq5_540
    magical creature hunter – dimensional political refugee – hacker
    empathetic
    27 y.o
    Svenire era sempre così strano, o forse era tornare cosciente ad esserlo. In realtà non riuscivo mai a capire quel singolo momento in cui passavo dall’incoscienza alla coscienza in cui tornavo a percepire il mondo intorno a me. Da svenuta tutto taceva, anche le emozioni, anche quelle sensazioni che a volte mi riempivano la testa soffocando ogni pensiero, a volte lasciavo che lo facessero come una droga che serviva a me a non pensare, a non sentire, altre volte le rifiutavo al punto da vomitarle. Erano sempre loro a tornare per prima. A farmi capire che ero tornata cosciente, perché le sentivo subito dentro di me, seppur latenti a volte perché avevo imparato a controllarle. Quelle di Caiden erano poi così…di Caiden, ingarbugliate, a volte confuse, talvolta di una sincerità disarmante al punto da apparire come una boccata di aria fresca presa a pieni polmoni su di una montagna a 3000 metri di altezza, quando senti gli spilli forarti il petto, perché a quell’altezza anche l’aria arriva a fare male, ma non puoi evitare di respirare, e devi imparare a farlo di nuovo. Forse avevo ripreso coscienza quando ancora le sue mani si muovevano sul ventre nel tentativo di guarirmi, mentre il calore della pranoterapia quello riuscivo a riconoscerlo.
    Alla fine fu l’odore del fumo a farmi riprendere, stringendo le narici mentre l’acro della sigaretta arrivava a solleticarmi il palato. Aprì gli occhi di botto guardandolo di lato mentre fumava, lo ammisi che lo stavo facendo di nascosto, anche perché non vedevo spesso Caiden, e lo ammettevo che mi era mancato, mi erano mancati tutti. Gli sorrisi tirandomi a sedere, l’indolenzimento naturale rallentò i miei movimenti mentre ridevo sottovoce delle sue parole. Esattamente il principe dei miei sogni lo presi in giro, un po’ perché davvero mi aveva salvato, un po’ perché appena arrivata in quel paese avevo guardato spesso a lui e Morgan come quei due cavalieri che in un modo o nell’altro c’erano sempre. Certo poi si cresceva e la vita era sempre diversa, ma loro non erano cambiati poi molto. Ti sei sempre preso ben cura delle mi ginocchia sbucciate, te la sarai cavato egregiamente anche ora commentai adocchiando il suo pacchetto di sigarette. Posso? chiesi, anche se in realtà non stavo neppure a chiedere il permesso talvolta, vecchia brutta abitudine, era cambiata solo quando crescendo avevo capito che c’erano momenti in cui era meglio bussare, più sicuro. Portai il filtro alle labbra accendendo la sigaretta e facendone un tiro. Ricambi quel sorriso nascosto tra il fumo grigiastro, Non ti avrò mica disturbato, distolto da qualche compagnia lo guardai inspirando una nuova boccata lasciata andare su quella panchina, in verità non avevo poi molta scelta su chi rivolgermi, ma Caiden era sempre stato uno dei miei preferiti, quindi anche in presenza di una scelta più vasta non era poi tanto complicata. Beh in ogni caso scusa se ti ho disturbato, ma la scelta era tra te e mia sorella Tess. E lei probabilmente mi avrebbe prima ammazzato e poi provato a far tornare in vita, la conosci. E in fondo tu sei sempre stato il mio preferito, ci sei sempre stato avrei voluto aggiungere, ma forse avresti pensato che era un modo per sottolineare ora questa tua assenza che si faceva più intensa ogni giorno che passava. Così sorrisi e potevi capirlo subito che era sincero. Era forse anche un po' buffo, di quelli che all'inizio mostrano un po' troppi denti e poi si addolciscono sfumando dall'esagerazione alla semplicità di un ringraziamento sincero.
    ©
     
    Top
    .
  6.     -1   -1
     
    .
    Avatar

    Badge
    FEMALE_STARFEMALE_STARFEMALE_STARFEMALE_STARFEMALE_STARFEMALE_STARFEMALE_STAR

    Group
    Staff
    Posts
    10,621
    Reputation
    +8,980
    Location
    Arrakis

    Status
    NEW_POST
    NyigAH8
    FkxLOxt
    spirit perceiver
    26 y.o.
    Non so in quanti possano dire di essere in effetti abituati a curare di peggio. Io sono fra questi, e lo sono da quando solo ragazzino, era mia madre ad insegnarmi a come prendermi cura delle ferite di papà e Morgan quando ero ancora troppo piccolo per andare con loro, e me ne stavo con lei ore ed ore ad aspettarli con quella sensazione che se da una parte mi diceva che andava tutto bene perché, beh, papà era invincibile, dall’altro lato mi faceva essere preoccupato. Si beh, ero appunto un poppante, e poi ho imparato a gestire anche i miei, di ammacchi, appena sono entrato in quel mondo che poi, ciao. Appunto, ciao. Ho voglia di dire che posso chiudere, alla fine è una grande cazzata, perché anche adesso mi rendo conto che sono in mezzo a quello e questa normalità che mi sta fottutamente stretta. Sì, sono un vero genio, me ne rendo conto. Se prendessi una decisione invece che fare avanti ed indietro magari sarebbe meglio, ma non è che quando Tess o Anna bussano alla mia porta posso dire no, guarda, mi sono ritirato. No, non lo farei mai, la verità è questa. Adesso l’importante e che sta bene, e la guardo per qualche secondo come ad assicurarmene, anche se lo so che è una tosta e ci vuole ben altro a metterla davvero k.o., ma in fondo posso dirlo qui nello spazio sicuro della mia testa, che mi preoccupo sempre un po’. Lo faccio da quando a mamma è successo quello che è successo, da quando papà l’ha seguita a ruota tre anni dopo, e se papà è andato a picco, mi dico, possono farlo tutti. Anche quell’altra testa di cazzo che chi sa dove minchia è, adesso, a rischiare il collo dalla mattina alla sera. E, Cristo, mi sono ripromesso di non pensare sempre a quel coglione di Morgan, lo avrò fatto almeno un milione di volte. Per quello sbuffo il fumo un po’ più rumorosamente, mentre annuisco avvicinandole solo un po’ il pacchetto per sottolineare l’invito. Il punto è che ogni volta che ho a che fare con loro, è un po’ più difficile prendere le distanze e non rendermi conto che sì, non è che questa vita “normale” faccia proprio per me, infatti anche adesso mi devo quasi mordere la lingua per non chiederle cos’è successo, contro cosa è andata, e lo trattengo perché so che poi se no mi resta quella sensazione strana addosso. Frustrazione, insoddisfazione, quella roba lì. La guardò abbozzando un sorriso che diventa un altro sbuffo di fumo, ed è che io sia il preferito di qualcuno, in generale nella vita, mi sembra quasi assurdo. Io sono quello che ha mollato, alla fine, e tanti saluti. «Al massimo mi hai salvato da uno studio decisamente poco proficuo» lo dico girandomi mentre alzo un po’ le spalle, e sì è un po’ la classica mossa da sviamento professionale dei discorsi, marchio registrato, come se potessi sentire nell’aria che c’è tutta questa questione che non caccio più sempre nascosta da qualche parte e pronta a balzare fuori. Del resto, Tess mi ha detto spesso molto schiettamente che è una grandissima cazzata, e che dovrei tornare a fare quello che sono nato per fare. «Tranquilla, sono sempre disponibile per improvvisarmi infermiere e evitare che stramazzi a terra o che Tess ti dia anche il resto» lo aggiungo tornando a guardarla mentre mi infilo la sigaretta in bocca, prendendo un tiro che allungo un po’. «Però lo sai che non dovresti andare da sola, sì?» questa era una di quelle cose che non volevo dire, perché appunto non volevo andare proprio sul discorso “caccia”, ma evidentemente la mia bocca è collegata male al cervello, che ne so, e quindi fa un po’ come cazzo le pare. Il punto è che mi è uscito così, forse perché, sì, cazzo sono cose a cui penso, e mi fanno, appunto, preoccupare. Ma quando sono diventato così una fighetta, bah. «Beh come ti senti?» lo aggiungo in fretta, quasi come a rendere la domanda di prima solo una retorica, della serie dai Anna abbi pietà sono un po’ uno schizzato è palese, facciamo finta di niente.
    ©
     
    Top
    .
  7.     +1   -1   -1
     
    .
    Avatar

    Advanced Member
    FEMALE_STARFEMALE_STARFEMALE_STARFEMALE_STARFEMALE_STARFEMALE_STAR

    Group
    Staff
    Posts
    7,361
    Reputation
    +1,797
    Location
    neverland

    Status
    NEW_POST
    Anna Valerious
    tumblr_inline_ow7juouQhW1rrbwq5_540
    magical creature hunter – dimensional political refugee – hacker
    empathetic
    27 y.o
    Ero sempre costretta a far finta di non conoscervi affatto, di non leggere dentro di voi in modo così chiaro e nitido, come si guarda attraverso uno specchio d’acqua cristallina. Perché voi eravate quei libri aperti per me che non dovevo leggere, ma mi ritrovavo a farlo anche non volendo, per quel dono non era facile da controllare e quando lo facevo era sempre un problema, avevo allora imparato a fare solo finta di niente, a non far notare che tutto ciò che voi sentivate dentro, intenso o profondo che fosse io non lo sapevo. Eppure io sentivo tutto, e anche in quel momento Caiden io riuscivo a sentir quella strana sensazione che provavi ad evitare, ma alla fine addosso te la sentivi comunque, forse perché strisciava sotto pelle come un veleno, un pensiero fisso, e tu non vorresti chiedermi nulla, e ci riesci, ingoiasti quella domanda che invece volevi fare, quasi come se la dovevi rimandare giù ingoiando fiele.
    Io ammiravo la tua scelta, il tuo desiderio di vivere una vita diversa, era così naturale, così semplice da accettare. A me andava bene che tu avessi scelto di voler stare per conto tuo, di allontanarti da quel mondo che ero certa mi avrebbe fatto morire giovane. Non era Caiden il compagno di caccia a mancarmi, era più che altro Caiden quella presenza costante, colui che mi metteva un cerotto sulle ginocchia sbucciate, e andava bene così. Tirai ancora quella sigaretta stringendo appena il filtro tra le dita, condendo quelle tue parole di quel fumo, che sfocava i contorni dei miei pensieri. Eri una lotta continua dentro di te Caiden, perché volevi saperlo, ti sfuggivano lapsus momentanei testimoni di un interesse ancora vivo dentro di te ma che non volevi, volevi soffocare giù rimandandolo nello stomaco, destinato a consumarsi. Sto bene scelsi di rispondere alla tua ultima domanda, si perché mi chiedevi a gran voce di far finta di nulla. Non era proprio vero, il dolore era ancora acceso, ma quello sarebbe passato come l’indolenzimento. Alla fine c’eri tu a cui chiedere aiuto e mi hai aiutato, quindi tecnicamente avevo un supporto, lo sapevo cosa intendevi ma la verità era che noi cacciatori tanto parlavamo di dover cacciare in gruppo, ma alla fine come degli emeriti coglioni finivamo per cacciarci nei guai. Mi alzai dalla panchina dandoti appena le spalle prendendo l’ultimo tiro di una sigaretta oramai finita. Erano Wesen comunque, forse qualcuno di troppo per le mie forze ti rivelai anche se tu non me lo avevi chiesto a voce, ma ciò che sentivi si. Almeno ora so quale è il mio limite aggiunsi prendendone il meglio che potevo. Non sapevo se andarmene o meno, non sapevo se quella strana conversazione fosse finita. Beh se non vuoi tornare al tuo studio decisamente poco proficuo, vuoi bere qualcosa? ti chiesi in fretta, C’è ancora qui dentro quel posto che tipo si entra dal bagno? aggiunsi tornando verso la panchina per tendere la mano verso la mia borsa.
    ©
     
    Top
    .
6 replies since 25/4/2020, 23:37   155 views
  Share  
.
Top