Changes

Sento in lontananza il richiamo del lupo di Rufus, che avvisa il rientro del futuro capofamiglia. Piccole routine che sto imparando a riconoscere, mentre mi ritaglio il mio posto in tutto questo, mentre inserisco il pezzo del mio puzzle nel quadro dei Foulger, un quadro splendido con mille affascinanti sfaccettature; per molti versi loro sono la famiglia che avrei messo a modello davanti ai Gallego Vega, certo non perfetta, ma con un’idea precisa di cosa siano davvero i Cacciatori. La mia ammirazione per i suoi confronti è senz’altro confini, uno dei tanti motivi per cui siamo entrati così facilmente in sintonia. Lo sento arrivare, preceduto dal passo indagatore del lupo, mentre espone i problemi della zona, di livello tecnico pratico che di reale emergenza per via delle creature. Gestire una zona come la loro significava soprattutto questo, essere un punto di riferimento per la comunità. Credo che potrebbe essere una buona idea, se la situazione rimane questa dovrebbero riuscire a gestire tutto senza il nostro intervento diretto. Basterà coprirli. Appoggio appena la nuca sul petto di Rufus quando si avvicina a posare le labbra sulla mia testa, un gesto famigliare, intimo, senza forzature. Non mi sono mai lasciata incantare dal significato che molti attribuiscono all’amore, sapendo esattamente qual è il mio posto. Ed ora che sono accanto a Rufus, so di averlo trovato. Ogni cosa sta andando al suo posto; rimane solo una piccola nota amara in tutto questo: la mia famiglia di origine.
Non lascio però che questo pensiero oscuri questo giorno, mentre un sorriso largo si apre sulle mie labbra al sentir la domanda di Rufus. Mmm…credo che dovrò farne a meno…per un po’. Lo dico mentre sfoglio la pagina, proseguendo nel mio studio, la carta ruvida che scorre lungo le mie dita. Un piccolo accenno alla faccenda, lo stuzzico per vedere se coglie il tono, il velato significato. Lo faccio quasi per test, nonostante sappia esattamente che sì. Lo noterà.