[QUEST MUSEO] Primo piano

Heatcliff Loveney, William Knight, Jeremiah Everett

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    Jeremiah
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    Dopo la riunione con Walker [x]
    Seguì l'aura fino al secondo piano senza mai rallentare o badare a chi ancora stava analizzando le tracce presenti sugli altri piani (presumo...). Non perdere la traccia era la sua priorità massima e spendere energia per mantenere quel contatto percettivo al massimo delle sue forze* era il minimo che potesse fare. Giunto nei pressi della finestra si affacciò per osservare l'ambiente, essere certo che non ci fossero scale d'emergenza e, in caso contrario, calcolare la distanza dal terreno, perché di sicuro era uscito calandosi da quella finestra. Per esserne certo, comunque, si servì del suo contatto con l'energia del frammento di sole per capire quale direzione avesse preso almeno in quel raggio di cinquanta metri da dove si trovava**.
    [Se le direzioni portano all'esterno dell'edificio e non ci sono scale d'emergenza dalle quali scendere]
    Tornare indietro e prendere la via più sicura era fuori discussione. La vedeva come una perdita di tempo, come il rischio di perdere quella traccia che come un cane era riuscito a fiutare quasi per pura fortuna. Gettare tutto all'aria, in quel momento, non era affatto concesso e per questo aveva un'unica soluzione: evocare. Aveva bisogno di una scala abbastanza resistente da reggere il suo peso e piuttosto lunga (non ho idea di quanto possa essere alto l'edificio, sinceramente...). Non aveva bisogno che fosse troppo particolare, se non per gli arpioni che l'avrebbero tenuta aggrappata alla finestra in maniera sicura: doveva essere una scala semplice ma di un materiale solido, assolutamente resistente. La composizione materiale e la lunghezza erano gli unici requisiti essenziali da dover soddisfare, il minimo indispensabile affinché la sua evocazione non si rivelasse un totale fiasco facendolo crollare malamente sull'asfalto. Evocò un pugnale ombra e senza attendere oltre si tagliò sul braccio, visualizzando nella mente quell'oggetto che sarebbe stato, insieme, sia la sua salvezza da una morte piuttosto certa e anche molto vicina, sia una probabilità in più di ritrovare il frammento di sole caduto in mani potenzialmente pericolose per tutti. A quel punto, per ovviare eventuali distanze non ben calcolate nel richiedere una lunghezza precisa per quella scala, J portò i palmi fuori dalla finestra e sollevò entrambe le braccia verso l'alto mormorando la formula "fi". Il suo intento era quello di servirsi del terreno sottostante per ridurre le distanze di almeno i centimetri che dividevano la scala dal terreno, evitando così di rischiare di dover perdere tempo a curarsi da ferite. O per evitare che quella fosse la sua ultima notte in quel mondo...
    [A patto che gli riesca tutto]
    Si arrampicò sul davanzale della finestra e poi iniziò a scendere verso il terreno, un passo alla volta e ben aggrappato con entrambe le mani alla scala. Il passo era sempre sostenuto ma attento a non rischiare di battere troppo forte sul materiale.***
    Arrivato a terra, a quel punto, non gli restava che mandare un messaggio vocale alla sua compagna e concentrarsi di nuovo sull'aura del frammento per seguire la direzione giusta.
    "Sono sceso dal secondo piano, c'è da togliere una scala dalla finestra. Ti tengo aggiornata"

    Azioni e skills utilizzate


    *Non le ho contate come azioni perché fino alla finestra c'è arrivato già
    - **Di nuovo percezione dell'aura per essere certo di doversi calare dalla finestra
    - Taglio
    - Sospensione
    Requisiti: 22
    Formula: fi
    Il mago solleva una manifestazione elementale di roccia mimandone il gesto con le braccia.

    - Scende *** Forse avendo conoscenza innata dovrebbe sapere la solidità del materiale e, quindi, muoversi in base a quello che conosce sull'oggetto evocato
    - Segue la scia se riesce a rintracciarla di nuovo dopo quei 50 metri circa di prima (ne ha fatte due: una da fuori la finestra, una quando sta per perdere quella precedente per continuare a muoversi nella direzione giusta, non so se mi spiego...)
    Percezione dell’aura
    Requisiti: completamento della prima lezione
    Descrizione: Percezione dell’aura di maghi, No-Mag, piante, creature (magiche e non) e oggetti incantati.
    Nota:
    - Gli esseri umani hanno aure più complesse degli animali
    - L'aura dei maghi è più forte rispetto a quella dei no-mag
    - L'aura dei maghi bianchi è molto più forte e definita rispetto a quella degli altri maghi, per cui invece è confusa e poco definita.
    - L'aura delle piante è genericamente verde e poco complessa
    - L'aura di oggetti incantati è legata al tipo di incantesimo e al mago che l'ha creata, ma è facilmente riconoscibile
    - Ogni individuo ha un’aura caratteristica e assolutamente unica, riconoscibili da chi ha già incontrato l'aura in questione
    Permette di collocare nello spazio un'aura anche se il "proprietario" non è visibile ad occhi nudo (perchè nascosto, o troppo lontano), ed inoltre di percepire – ed eventualmente riconoscere –impronte residue lasciate dal passaggio di un’aura.
    Nota: Raggio di azione di 50 metri a 360°
    Formula: sufficienti alcuni secondi di concentrazione, più un mago è esperto più è rapida e passiva.


     
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