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Scusate il post brevissimo, ma sono super impegnata <3
Partecipano:
- Albert Cavendish
- James Turner (rappresentante mafi, a capo della missione)
- un agente a vostra scelta per piano che sappia esattamente tutto quello che è successo nel suo piano
- obliviatori: John e RamonaTheodore Duncan WalkerI have zero tolerance for betrayal, which they will soon indelibly learn.Seduto alla scrivania presidenziale con le dita intrecciate davanti le labbra e i gomiti puntati sul legno Walker doveva sembrare una bomba pronta ad esplodere. La sua espressione era impassibile, le sue sopracciglia perfettamente distese. Profonde rughe d’espressione gli solcavano la fronte come unico presagio di ciò che in realtà si celasse dietro quella calma apparente e innaturale. Sembrava quasi che tutto il MACUSA fosse in attesa delle sue grida. Non gli piaceva essere prevedibile, sperava vivamente di non essere costretto ad aprire bocca. Così aspettava spiegazioni esaustive e soddisfacenti. Aveva fatto togliere appositamente tutte le sedie dalla sua stanza prima che gli agenti arrivassero. Li voleva in piedi. Tutti. Attese con pazienza che uno ad uno facessero il loro ingresso i meritevoli responsabili di quella missione esemplare. I migliori esponenti di ogni dipartimento. Pagati profumatamente per il loro prezioso servizio. Non gli importava che fosse l’alba e che avessero dovuto gestire un assalto di maghi neri una notte intera. Poteva anche esserci stato Tharizdun in persona al museo quella notte, non gli sarebbe fregato un egregio cazzo di niente. Prese parola solamente quando si presentò anche l’ultimo arrivato. La sua guardia personale chiuse la porta alle sue spalle. Il rintocco dei cardini rimbombò nel silenzio. Guardò negli occhi uno ad uno, curioso di sapere chi sarebbe stato il primo a farsi avanti. «Ora mi spiegherete tre semplici cose. Perché un museo pieno di inestimabili pezzi d’esposizione è andato per buona parte distrutto. Com’è possibile che dei maghi neri siano entrati e usciti come se non avessi piazzato i miei migliori agenti a guardia del suddetto museo. E infine perchè diavolo vi ho assunto. Illuminatemi».narrato ◆ «parlato» ◆ pensato. -
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Perdonate eventuali errori, è notte fonda e non sarei stata in pace con me stessa se non postavo a questa role Theodore Duncan WalkerI have zero tolerance for betrayal, which they will soon indelibly learn.Perché. Perché quei due mentecatti gli stavano facendo perdere tempo. Perché non gli davano semplicemente ciò che voleva: una spiegazione. Cosa. Diavolo. Era. Successo. Era una richiesta tanto assurda? Eppure gli sembrava così semplice. Gli sarebbero bastate poche parole. Avrebbe apprezzato un “chi” e un “come rimediare”. E invece quei due litigavano alla stregua di ragazzine. Battibeccavano, persino. Per quanto amasse il suo lavoro da giudice di pace non era il giorno giusto per presentargli delle cause perse. Era il giorno giusto per presentargli un mondo meraviglioso di soluzioni. E loro, invece, cosa facevano? BATTIBBECCAVANO. Credeva di aver dato la situazione in mano a persone capaci. Invece si era ritrovato davanti solamente altri problemi, che avrebbe volentieri risolto sbattendo entrambi contro la scrivania. Una volta tramortiti avrebbe potuto proseguire tranquillamente la gestione di una delle notti più lunghe del suo mandato di governo. E invece da uomo calmo e dotato di autocontrollo qual era attese il momento in cui entrambi smisero di parlare per esprimere pacatamente la sua opinione. «Incompetenti». Quella parola gli sfuggì quasi per rabbia, eppure meritava un discorso molto più elaborato, perché s’infilasse a fondo nel loro orgoglio decisamente sopravvalutato. «Io vi ho affidato un caso delicato, un caso che andava gestito con la massima riservatezza. E voi non siete stati in grado di gestirne nemmeno gli aspetti più basilari, come ad esempio salvaguardare l’integrità di quattro elefanti impagliati. Ma sapete una cosa? Vi sollevo da ogni vostra colpa, perché sono io ad aver sbagliato. Credevo di aver affidato la missione a uomini adulti e vaccinati, a quanto pare dovevo chiedere i vostri attestati di nascita perché sembrate tutto fuorché adulti, meno ancora uomini. UN MINIMO DI DECENZA, PER CORTESIA. Abbiate rispetto del distintivo che portate, è una vergogna che debba assistere a patetiche scenette da scarica barile. Non mi interessa di chi sia la colpa di questo disastro. Siete stati entrambi degli inetti su tutta la linea». Sbatté il pugno sul tavolo gridando il primo nome a cui avrebbe rivolto la sua attenzione. «Everett». Si, Everett. Vieni alla gogna, prego. Lo immaginava avanzare fino al cappio. Era pronto ad infilarglielo intorno al collo e tirare. «Non serve una preparazione da agente mafi per sapere che il primo piano è stato un fallimento sotto ogni punto di vista. Tre stanze ricolme di manufatti di inestimabile valore andati a fuoco. Una quantità di no-mag da ripulire* a dir poco imbarazzante, un ferito, due morti, un cimelio rubato. E non un cimelio qualsiasi, ma un frammento di sole, un mago nero con uno di quelli può corrompere anche il più rigido mago bianco. Sai cosa vuol dire? Vuol dire che già da ora potrebbe esserci una talpa tra di noi. Significa che non potrò più mandare in missione maghi bianchi insieme al mafi, non fin quando il frammento non sarà recuperato. E non scaricare le colpe sul tuo superiore, nessun agente mafi, o dcmc, sapeva quali erano i cimeli magici di Fabian Fortune, e non solo perché nemmeno noi ne eravamo certi, ma anche perché sarebbe bastato un illectum per causare una fuga di notizie devastante. Tali informazioni erano classificate per chiunque, eccetto che per me e per Turner. E per quanto il nostro caro capo mafi si sia fatto infinocchiare da un adolescente, rimane comunque uno dei nostri migliori maghi psichici (*risatina di John in sottofondo, che Theodore decide di ignorare per non rischiare la sua terza ulcera e una condanna per omicidio colposo). In circostanze particolari come queste un piano di azione studiato a priori è infattibile per via dell’impossibilità di prevedere le azioni del nemico e per l’assoluta necessità di proteggere le informazioni. Mi sorprende che io debba spiegare questo ad un uomo che può arrivarci facilmente con l’intuito, ma ripeto, colpa mia che ho creduto tu fossi abbastanza intelligente per lavorare in questa missione». Fine. Everett per lui era un caso chiuso. A meno che non avesse avuto qualcosa di intelligente, o utile da dire, sarebbe stato meglio per lui tenere il becco rigorosamente chiuso fino alla fine dell’incontro. «Ah e visto che hai così tanti problemi a comprendere il funzionamento delle tecniche mafi, ho appena deciso che tu, mago bianco, defensor, a quanto dicono i rapporti» perché si, lui sapeva a memoria i rapporti di ognuno dei presenti, dal momento che lui il suo lavoro lo sapeva fare «sarai affiancato da un agente mafi scelto da Turner e cercherai quello stramaledettissimo frammento di sole. Così avrai modo di conoscere più da vicino i metodi del mafi, oltre a poter rimediare al tuo errore e dimostrarmi che meriti il tuo posto di lavoro. Se non dovessi ritrovarlo, meglio che sgomberi la tua postazione al DCMC senza nemmeno passare per il mio studio». Ecco, adesso aveva davvero finito. Si sentiva già più leggero sollevato da quel problema, che in un modo o nell’altro si sarebbe risolto da solo. Amava quando le cose filavano lisce senza che lui dovesse fare il cane da guardia. Ora toccava a lui l’uomo che avrebbe dovuto tenere tutto sotto controllo e invece si era fatto manipolare dall’ultimo arrivato. «Turner». Da dove iniziare? C’era così tanto da dire, ma la delusione quasi gli strappava la voglia di strigliarlo. Quasi. «Preferisco sorvolare sul modo in cui hai gestito la situazione e la vergogna che dovresti provare per le accuse che hai mosso ai tuoi sottoposti e al tuo collega, che - per inciso - è impegnato in una missione classificata che spero gestisca meglio di quanto tu non abbia fatto con la tua. Credo che la cocente umiliazione di questa missione fallita parli da sola. Ti basti sapere che ora come ora non ti affiderei in gestione nemmeno la cuccia del mio cane. Mi hai deluso, profondamente. E sinceramente non voglio sprecare altre parole che potrei usare per scopi molto più nobili come la questione Gregory Kane. Ho poche cose da dire e spero che sarai in grado di eseguirle. Lascerai che uno dei miei agenti della Security esegua un controllo scrupoloso e approfondito della tua mente (*e qui John ride di nuovo), scusami mi correggo lascerai che Ramona Wallace esegua un controllo della tua mente (*e così Theodore lo mette a quel posto anche a John. Si, lui è un uomo efficiente, la mette a quel posto a più persone con una sola partaccia). Non voglio altre sorpresine da parte di quel Kane. Quando i miei agenti confermeranno che sei pulito come il culo di un neonato voglio che metti tutti i tuoi agenti sulle tracce di questo bastardo. Dovete scoprire tutto quello che si può scoprire riguardo il suo conto e le sue capacità. Non voglio che accada mai più ciò che è accaduto sta notte. Da oggi tutti gli agenti coinvolti in missioni classificate devono ricevere controlli giornalieri di memoria. Voglio questo Kane ammanettato prima che io possa dire la frase “Turner sei licenziato”. Mi hai capito bene?».narrato ◆ «parlato» ◆ pensato
Avanti il prossimo! Theodore è proprio curioso di sapere cosa hanno da dire quelli del quarto piano riguardo la corona e quelli del secondo riguardo il bastone. -
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Edited by himë - 23/3/2017, 11:18. -
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Post scarsissimo con lo stesso schemecode di sempre, vabbè vvb Curioso, curioso davvero. Dopo tutto quel tempo alle dipendenze di Walker, aveva nella sua mente una mappatura ben precisa di quell'ufficio, fornita di un'esauriente legenda che indicava ciò che era o non era lecito toccare, dove andare a cercare le cose, dove era più o meno consigliato sostare. Eppure mai si era trovato ad osservare la stanza da quella prospettiva insolita, di chi sa di aver sbagliato e di dover rendere conto dei propri errori, ritrovandosi a dover sostenere quello sguardo di Walker. L'uomo che si trovava davanti, dall'altro lato di una solida scrivania che in quel frangente tanto rassomigliava al pulpito del giudice di una di quelle corti magiche che tanto gli erano familiari, conosceva bene l'Albert Dominic Cavendish dell'HCCR. L'Albert dignitoso, ligio al dovere, abile con le parole: una maschera che gli aveva richiesto una certa dedizione per essere costruita, modellata sulla sua fisionomia dopo anni di utilizzo incessante. In piedi, con la schiena dritta ed un espressione calma, impassibile, non perse una virgola di quella compostezza propria del personaggio, distinto anche quando si trovava in quella maniera, in piedi come come un bambino che sta per ricevere una punizione. 'Ohoh.' Charles misurava la stanza a grandi passi, come se volesse mettere in evidenza quella libertà di movimento di cui loro invece non potevano godere. 'Niente sedie? Oh, il maestro è arrabbiato.' suggerì in un sonoro sibilo impregnato di una falsa preoccupazione, accostatosi all'orecchio di Walker. 'Vi metterà in ginocchio sui ceci.' lo spirito traeva un disumano piacere dal potersi muovere non visto e non udito. O, almeno, così era da quando aveva trovato un degno spettatore dei suoi spettacoli: quel secolo trascorso nella sua esistenza intangibile prima dell'arrivo di Albert doveva essere stato terribilmente desolante, logorante. Un tipo di solitudine del tutto diversa da quella che aveva scelto Albert per la sua via, un isolamento forzato pari solo a quello delle candide mura di un manicomio. Sollevò in maniera appena percettibile il sopracciglio, udendo le parole degli altri intervenuti. Oh, Walker non avrebbe apprezzato quell'atteggiamento. Il mastino non tollera certe condotte. "Signore," avrebbe preso parola non appena gli fosse stato concesso "mi assumo tutte le mie responsabilità. Sono pienamente consapevole che gli avvenimenti di questa notte non si sarebbero dovuti verificare neppure nel peggiore degli scenari." Non abbassò lo sguardo neanche un istante, sostenendo incessantemente gli occhi del superiore adirato "Quanto al bastone, non ne andavano a caccia solo i maghi neri. Ho inseguito una donna -che ho ragione di credere fino alla sala dell'esposizione non fosse avvezza alla magia del sangue- intenzionata a trafugarlo. A secondo piano sono riusciti a tenere i maghi oscuri lontano dal bastone. Difatti, nella stanza in cui era custodito, non ho trovato nessuno." 'Cosa che ha ampiamente aiutato le tue amichette a rubare il bastone' "Ad eccezione di un vampiro. La donna ne ha approfittato per fuggire con una complice." Come avrebbe reagito? Rabbia? Delusione? Magari non lo avrebbe degnato neanche di uno sguardo. Sì, era davvero curioso dovere stare lì a difendersi per un bastone perso, quando lui sapeva esattamente dove fosse. O quasi.. -
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Scusatemi il post un po' del cavolo, ma ho la sala prof intasata di cose da leggere che mi chiama Theodore Duncan WalkerI have zero tolerance for betrayal, which they will soon indelibly learn.L’irremovibile ostinazione con cui Turner si rifiutava di assumersi colpe che non riteneva proprie era snervante. Oltre che irritante. Ma aveva continuato a tollerarla giusto perché gli era tornata spesso utile per scoprire verità che altri avrebbero tenuto nascoste per amore della decenza. Se il prezzo era dover sopportare ogni volta quegli inutili litigi di responsabilità, oltre che infantili frecciatine lanciate con accurate scelte di parole, lo avrebbe fatto, perché lui era un uomo paziente. O almeno si riteneva tale, a differenza di quanto continuassero a ripetere tutti coloro che gli gravitavano intorno. Annuì gravemente quando Turner concluse il resoconto. Quei dannati maghi neri sembravano essere molto più capaci dei suoi agenti. Probabilmente l’incendio e il richiamo della swat erano stati una loro precisa strategia di copertura. Ciò voleva dire che conoscevano bene le priorità del macusa ed erano stati in grado di sfruttarle a proprio vantaggio. Se avesse potuto li avrebbe assunti al posto degli agenti che si trovava davanti. Non spostò lo sguardo dagli occhi di Turner nemmeno un secondo durante le proprie riflessioni. Gli serviva qualcuno che si occupasse dei maghi neri, ma il mafi doveva trovare categoricamente Greogry Kane, non poteva sfoltire le forze deputate al caso. Senza considerare il problema più grosso: la corona del re scorpione. Nessuno aveva idea di cosa facesse e questo peggiorava le cose. Gli serviva qualcuno di competente. «I defensores. Scopri tutto quello che si può cavare fuori dal quel Rosiel, poi riunisci i defensores e mettili sulle tracce di questo gruppo di maghi neri. Da oggi sono ufficialmente una particella governativa ad honorem, assunzione a tempo limitato, ma non escludo una completa integrazione nel dipartimento mafi. Sono sotto tuo diretto comando, Turner, non deludermi un’altra volta. Voglio dettagliati ed esaustivi rapporti su ogni loro azione, voglio sapere anche a che ora vanno al bagno. Non ammetto più errori. Rivoglio indietro quella corona il prima possibile. Altra prerogativa è scoprire la precisa identità di tutti questi maghi neri e del loro capo. Non possiamo fidarci dell’identikit della maga di cui è stata sciolta la maschera, immagino che il suo volto fosse deturpato e ustionato, non posso permettere che venga arrestata la persona sbagliata. Cerca di ottenere quante più informazioni possibili da Rosiel, va bene anche il tono di voce di quei vermi. Altezza, peso, numero di scarpe, se gli piace indossare di più il nero, o il blu. Abitudini e zone di attività. Tutto». Fu il turno di Albert. Finalmente sentiva una parola decente riguardo l’operato del dcmc. Al secondo piano secondo i rapporti (*abbiamo capito che Theo non fa altro che leggere rapporti) c’erano l’agente Lagrange e l’agente Egorov, se davvero erano stati in grado di fare il loro lavoro contro un mago nero (fuori dall’ordinario addestramento dcmc, Everett guarda e impara) probabilmente erano gli unici di cui in quel momento potesse fidarsi. Sperava vivamente che la sua fiducia non andasse mal riposta. «Cavendish prendi con te Lagrange ed Egorov, dovete trovare la donna e il bastone. È l’unico cimelio di cui conosciamo vagamente la funzione e se le leggende raccontateci dal dcmc sono vere è la nostra più importante prerogativa, per questo metto te al comando della missione. Per quanto riguarda i vampiri, in questo periodo stanno agendo in modo strano, ancora non siamo riusciti a capire cosa stiano tramando, ma voglio qualcun altro del Dcmc sul caso. Knight, Everett e Von Schuster sono impegnati, quindi aggiungo alla tua squadra Cioran. Se pensi che ci sia bisogno di qualcun altro elemosina a Turner un agente, lascio a te la decisione. Portatemi notizie valide riguardo i vampiri, non voglio solamente chiacchiere da quartiere». Bene, un altro problema risolto. Sollevò lo sguardo su Ramona e John. «Voglio che la security si occupi delle notizie ufficiali che usciranno domani mattina sui giornali No-Mag, insabbiate il caso della Swat, della polizia e manipolate i ricordi di qualsiasi idiota fosse lì quella notte. Confiscate definitivamente i manufatti di Fortune, abbiamo avuto l’ennesima dimostrazione del fatto che sono troppo pericolosi per rimanere nelle mani dei No-Mag. Non mi importa un accidenti del testamento di quell’uomo se di mezzo ci va la sicurezza nazionale. Prendete degli alchimisti capaci e sistemate il museo in modo da nascondere le tracce magiche più evidenti. Fate passare tutto per una rapina finita male». Walker si voltò in direzione del resto dei presenti. La sua espressione gridava ogni sfumatura del suo biasimo. «C’è qualcos’altro che dovrei sapere, o che non siete in grado di gestire da soli? Se questo è tutto, siete congedati. Voglio entro domani mattina sulla mia scrivania un rapporto dettagliato sugli eventi da ciascun agente e mago bianco che ha partecipato alla missione».narrato ◆ «parlato» ◆ pensato
Edited by Joy. - 23/3/2017, 15:08. -
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Mi dispiace, non è famoso per essere ragionevole quando viene messa in dubbio la sua autorità Theodore Duncan WalkerI have zero tolerance for betrayal, which they will soon indelibly learn.Il limite tra governo democratico e dittatura era intollerabile. Talmente sottile da potersi spezzare con una semplicissima frase: «Io sono il governo e si fa quello che dico io», una frase che avrebbe sbaragliato ogni inutile contestazione per permettergli di fare finalmente il suo lavoro. Walker voleva semplicemente far rispettare la legge, mantenere al sicuro i no mag e conservare la segretezza dei maghi. Invece sembrava che tutto il mondo si ostinasse a remargli contro. Perché? Perché le persone semplicemente non eseguivano i suoi ordini invece di sprecare tempo ad avere un’opinione personale? O un orgoglio personale. In generale una personalità. Non voleva di certo degli automi al posto dei suoi agenti, ma menti da riempire con ciò che desiderava fosse fatto e personalità da plasmare a sua immagine e somiglianza. Agenti funzionali. Agenti che credevano nel governo quanto ci credeva lui. Agenti che avrebbero fatto rispettare la legge sopra ogni altra cosa. Invece si era ritrovato con Jeremiah Everett, che riponeva la propria fede in Pelor invece che nel governo americano. Era un ottimo agente dcmc, un uomo dalla morale incorruttibile, ma quel piccolo difetto era decisamente un problema enorme. Everett poteva credere a tutte le divinità che voleva fuori le ore di lavoro, durante le pause caffè e nei weekend, persino quando faceva sesso. Non gli importava un fico secco. Ma lì al MACUSA, nel suo ufficio, che haimè era casualmente anche l’ufficio del presidente, Everett era un agente DCMC e BASTA. Theodore sollevò lo sguardo su di lui mostrando l’infinita pazienza che gli stava generosamente concedendo e di cui avrebbe dovuto apprezzare ogni stilla. «Agente Everett ti ricordo che lavori per il governo. Questo è il governo, io sono il capo del governo, quindi farai ciò che io ti dico di fare. Se non sei d’accordo quella è la porta, nessuno ti obbliga a lavorare per la salvezza dei tuoi concittadini. È un onore che viene concesso solo a chi sa apprezzarlo. Se però dovessi decidere di onorare il presidente della tua presenza, allora dovrai accettare la missione che il governo sta affidando ai defensores. Se combattete per il bene dell’umanità come dite di fare, allora non credo avrete troppi problemi a lavorare per il vostro presidente, che ha esattamente lo stesso obiettivo. Sono sicuro che Pelor non si offenderà se esigo conoscere ogni vostra mossa perché possa sapere esattamente cosa sta succedendo nel mio stato. Oppure devo iniziare a credere che ciò che veramente temi è che non possiate più agire fuori dai limiti della legge? Perché in questo caso mi vedrei costretto a parlare con il vostro capo, questo Daniel Callaway, espulso dalla Gran Bretagna se non ricordo male, e chiarire a lui, così come alla vostra setta, i punti essenziali della costituzione americana».narrato ◆ «parlato» ◆ pensato. -
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Sì, ce la sta mettendo tutta per farsi licenziare...
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.Theodore Duncan WalkerI have zero tolerance for betrayal, which they will soon indelibly learn.Jeremiah Everett doveva tenerci così poco al suo posto di lavoro. Talmente poco da permettersi di dire al presidente cosa poteva e non poteva fare. Si trattava di uno dei cliché più vecchi del mondo: era coraggioso, o infinitamente stupido? Walker propendeva per la seconda, eppure non era il genere di uomo che cavillasse sul significato di parole che, in fin dei conti, potevano anche essere sinonimi di disoccupato per quanto lo riguardava. Quel bellissimo discorso sul significato delle libertà personali gli interessava meno delle lagne di Turner su chi fosse responsabile di cosa. Everett poteva tenersi le sue credenze moraleggianti, i suoi nobili ideali, così come la sua inammissibile sfrontatezza. I suoi rimproveri da mago bianco lo sfioravano come avrebbe potuto fare un filo d’aria con un giunco, niente di più. Ciò che gli importava era che i defensores trovassero i maghi neri e la corona, poi sotto quale capo lo facessero, in nome di quale dio combattessero, non gli importava, per quanto ritenesse un affronto il fatto che mettessero il proprio dio prima dell’autorità stessa del governo. Si sentiva molto come cesare di fronte i primi cristiani. Non volevano inginocchiarsi perché lo facevano solamente davanti a dio, avrebbe potuto spaccare a tutti le rotule, eppure aveva deciso di far scoppiare una guerra che aveva perso. Combattere contro certi fanatici religiosi era come prendere a pugni una cascata, inutile e dispendioso, oltre che totalmente fallimentare. Avrebbe volentieri ignorato tutta la questione se quel genio della politica non avesse messo apertamente in discussione la sua autorità. Si trovava nella spiacevole situazione di dover riprendere un uomo per averlo fatto sembrare un debole e non poterlo fare per non rischiare di sembrare un dittatore. Everett si era appena rivelato una grandissima spina nel fianco. Fortunatamente se non avesse recuperato il frammento di sole non avrebbe dovuto alzare un dito per liberarsene. La situazione poteva risolversi da sola, gli bastava mantenere la pazienza e lasciare che fosse il tempo a dimostrare chi dei due avrebbe mantenuto la testa sollevata e chi invece sarebbe caduto in ginocchio. Fortunatamente lui aveva la fama di chi cade sempre in piedi, in un modo, o nel'altro. Walker incrociò di nuovo le dita davanti a sé nella sua tipica espressione di quiete apparente. «Una volta che avrai eseguito il tuo lavoro potrai dedicarti a tutti gli hobby che desideri. L’agente Turner parlerà con Callaway perché io non ho tempo da perdere. Adesso torna al tuo lavoro, Everett». E sparisci dalla mia vista.narrato ◆ «parlato» ◆ pensato.
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Aleksandr Nikolaevic Egorov
He's agirlboy from Russia, he is 27, a hunter and a shapeshifter. Here's his look and his voice (Selene).
Chiedo venia per il post sminchio e se ci sono robe che mi sono scordata fatemelo presente T.T. -
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Bene ragazzi, Theodore vi congeda, ottima role, scusatemi se non scrivo l'uscita, ma insomma non c'è molto altro da dire e mi sento una merdina ad insultarvi ancora, pace amore e fate il vostro dovere. Più tardi pubblico la divisione degli agenti e le missioni assegnate. Ci vediamo con Theodore ai prossimi aggiornamenti. .