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.©caleb sharp - bassista del "no hero tour"mago nero18 annicannibaleQueste quattro mura decadenti. Lo pensa in un primo appoggiare del piede oltre l'ingresso. Non gli è quasi mancata questa casa, la "dimora degli Sharp" o come la si vuole chiamare. Tappezzeria, addobbi inquietanti e qualunque cosa la renda perfetta per questa stagione. Bello eh, ma no. Tuttavia ci si è spinto per necessità. Il tour ci è passato davanti, quasi, e beh non sa ammettere di sentire un po' l'assenza di Juno farsi pressante. Forse perché potrebbe spuntare fuori da un momento all'altro con una piazzata delle sue su come siano sbagliati i valori di Caleb, o forse perché sono gemelli. Un legame innegabile. Purtroppo. Sospira, anche se si, le vuole bene seppur sia matta. Completamente corrosa da ideali che lui non appoggia. Troppo stretti. Ragion per cui vorrebbe passare inosservato. Spinge le dita sulle superfici dei mobili. E' via da due mesi, ed è stato particolarmente difficile nutrirsi come deve lui. Tanto che sente lo stomaco ribollire, la febbre farsi strada tra le tempie insieme alle emicranie che ha nascosto per settimane. Semplicemente tutto esplode non appena si chiude il pesante portone. «Juno?» sobbalza un attimo nel chiamarla, ha bisogno di assicurarsi che non sia in casa, o non così vicina da sentirlo. In fondo è un approfittatore, lo sa bene, ed è qui per tornare in forma e ripartire. Morrigan che si è sempre curato di loro, non ha mai fatto mancare l'appoggio che serviva a tenerli in piedi, sì, ma niente di più. Non è stato un padre quando il loro è morto. Né ci si è sentito Caleb nei confronti di Juno, che ha saputo solo vedersi allontanare, impazzita lentamente.
Appurato che non c'è, si fa largo tra la cucina ed il salone, roteando lo zaino con le poche cose, stracciate, che si è portato in tour. Alcune deve averle rubate a Joshua, altre a chi si offriva gentilmente di fargli compagnia la notte. Con un tonfo si lascia cadere a sua volta, scomposto, su una poltrona in pelle, quella più vicino alla libreria. Con la punta degli anfibi sfiora perfino un paio di volumi, con quel sorriso sbagliato ed incivile che si apre in volto. Se mi vedesse Morrigan. Non è poi una richiesta, anzi, eppure si compiace di aver partorito un pensiero simile. Ancora le gambe si allacciano una sull'altra, sopra il bracciolo, e la schiena che punta sull'altro, la piega in basso. Così può vedere il mondo capovolgersi e sembrare improvvisamente migliore. Meno sensato, quindi più facile per inserirvisi. Il sangue gli andrà velocemente al cervello, che già alcune vene pulsano lungo le tempie, ma non gli interessa, potrebbe chiudere gli occhi e rimanere così a prosciugarsi ore, con quel raggio di sole tiepido che gli scalda il ventre sotto la maglia a rete. Casa non è così male, in fondo, oggi.
Edited by nocturnæ - 18/10/2021, 15:28. -
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.©caleb sharp - bassista del "no hero tour"mago nero18 annicannibaleLa cosa bella di essere sempre l'ultima ruota del carro, quello da cui ci si aspetta una delusione, è che Caleb è abituato agli sguardi di disapprovazione che gli percorrono la schiena. Si arrampicano lungo le vertebre e quasi gli danno quel senso di sicurezza che lo fa sentire al proprio posto. A suo agio con l'essere sempre meno di quanto serve. Mai abbastanza utile come Tyron, mai a poter fare cose che siano di valore per una famiglia in cui, di fatti, non crede. Poi ho anche un quantitativo di sfiga che non si spiega. Respira, ancora capovolto, ed un po' il sangue gli dà davvero alle testa, tanto che - non è come farsi una canna di quelle buone - un po' smette di ragionare a dovere. Non che sia mai stato una cima. Caleb è intelligente, ma non si applica, non alle cose per cui poi avrebbe un buon riscontro. Ha attacchi di panico che tiene per sé quando tutto sembra ben più grande di quanto sperato. Vuole il mondo, ma se poi lo ottenesse non saprebbe che farsene. Vuole essere riconosciuto, ma senza avere addosso il peso di aspettative e responsabilità. Un servizio facile per un piatto indigesto. Che quando vede le scarpe del suo "tutore", per un attimo non ci fa caso, non riconnette i neuroni in tempo.
E quando lo fa, beh. «Oh cazzo Morrigan!» si mangia le parole nel soffocare un respiro che gli blocca i polmoni, e finisce per tossire sonoramente in salone. Rimettersi in piedi gli provoca un giramento di testa che lo lascia frastornato qualche istante, il tempo di tenere gli occhi chiusi e calmare il reflusso d'aria prima che sia troppo tardi e debba ingoiare pure quello. «Ehm, sì, scusa.. ciao» che bisogna sempre scusarsi con Morrigan, per una ragione o per l'altra. Anche solo per non essere mai degno. Seppur Caleb sia abituato, come dice sempre, è anche vero che un po' riesce a vergognarsi di quel che è. E' un modo che hanno le guance di arrossarsi velocemente, per poi maledirsi e tornare ad essere più sicuro dell'identità che ha assunto negli anni. «Grazie» aggiunge, mellifluo senza però ricomporsi del tutto, ha solo alzato la testa, che ora appoggia alla poltrona, ed ha ritirato i piedi perché non arrivassero più a lasciar fango sulla libreria pregiata. «Non rimango a lungo» tiene a specificare. Sì, Morrigan, mi tolgo presto dal cazzo ok?. -
.©juno sharp - cannibale - maga nera - restauratricepittsburgh18 anni''Puddin!'' La sua è una voce cristallina, di quelle che riempiono le case e non tanto perché queste sono metaforicamente vuote, quando perché i suoi decibel sono decisamente alti. Non ha mai capito perché suo fratello non avesse mai suonato per o con lei, ma su questo è comunque riuscita a passarci più volte sopra quando, agitando una mano in sua direzione, lo ha lasciato andare per il mondo con la speranza che, almeno fosse lì per divertirsi.
La si sente scendere le scale con velocità. Non correndo laddove l'è stato insegnato di non correre onde evitare di inciampare e rovinarsi le calze, ma accelerando comunque un passo che risuona nei tacchetti delle scarpe tirate a lucido. Perché è in tiro anche oggi, se così può esser descritto un dolcevita tenuto ben stretto nella gonna a balze nere. E profuma del medesimo profumo aranciato che usa anche Caleb: Quella è probabilmente una delle poche cose che sa ricordarle quanto in realtà il suo gemello non sia poi così distante da lei. Nemmeno quando è verso l'Europa, nemmeno quando fa quelle cose che a lei non piacciono. Perché ne fa molte ultimamente ed il modo in cui è stato ritratto nei giornali per giovani non è che renda Juno particolarmente orgogliosa di lui. Vorrebbe non fosse messo in luce per il suo modo di vestire o per il fatto che probabilmente è uno dei musicisti più giovani e disadattati del 2021, eppure questo è ciò che è Caleb e lei non può che sforzarsi di accettarlo quando, poggiandosi contro l'uscio della porta, guarda prima Morrigan e poi riserva a lui un sorriso.
''Sei tornato presto.'' Ed è sinceramente felice di vederlo, anche se non si sono sentiti affatto in queste settimane e questo deve averla resa un po' più restia nei suoi confronti. Che lui non è come Tyron: Non mostra il suo stesso tipo di devozione ed è distante quanto basta per indurla a credere che forse c'è davvero qualcosa di sbagliato in loro. Qualcosa che però non ha mai intenzione di approfondire più del dovuto. Si stacca dal muro solo per corrergli letteralmente dietro la schiena e stringerlo in un abbraccio che resta sospeso tra un respiro e l'altro. Non sa dargli un bacio sulla guancia che sappia di ''bentornato'', già quel gesto è tanto. Eppure resta così, per un istante che profuma di normalità e quindi, per loro, di finzione.
''Ci hai portato qualche pensierino da fuori? Un post di Joshua, ad esempio.'' Dondola nella stretta ''Abbiamo qualcosa della caccia di due giorni fa nel frigo, se hai fame.'' Poi lo sguardo le ricade su quello di Morrigan e allora si tira su, sorridendo anche a lui ma con espressione più modesta. ''Resti a cena con noi, vero?'' E non lo chiede a Caleb, la quale risposta da già per scontata, bensì al suo tutore.. -
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.©caleb sharp - bassista del "no hero tour"mago nero18 annicannibaleBelli i colpi bassi, vero Caleb? Dice che farebbe felice i suoi fratelli, Morrigan, tanto che per un secondo il ragazzino non fa che guardare l'ex tutore e chiedersi se invece non sarà l'ennesimo momento per allungare piano quelle redini che lui, Caleb, è convinto di aver staccato alla base. Certo, e nel dirlo si stringe ancora a Juno, che resta la sua àncora. Anche se le hanno lavato il cervello e più resta e meno sarà facile, un giorno, tirarla via.
No, poi non lo farebbe davvero. Se Juno è felice, lui è felice per lei. Triste si, ma felice. Ha senso no? Forse. Ci si è stretto veramente tanto, a lei, in un sorriso pieno e perfino commosso, che si può dire tutto di Caleb ma non che non ci tenga da morire. E' la sua sorellina, di due minuti più giovane e .. beh, il resto è solo nel cuore dei gemelli che batte sotto i vestiti. Affossa il viso vicino alla guancia, la tira su un pochino fino a sollevarla da terra per un giro completo sulla sua schiena, prima di farla scendere ma comunque stretta. "Pumpkin.." le sorride, piano. "Certo che sono tornato presto, ti pare? Mica so starti distante io" un po' a sottolineare che non solo gli è mancata, ma nemmeno lei si è forzata tanto di andare a trovarlo. Sul regalo invece si trattiene qualche istante, giusto a darle l'idea di non averne nessuno, quando invece stringe tra le labbra un "dopo" che la rassicuri.
Per quanto si conoscano da anni, con Morrigan, Caleb è sempre in soggezione ed un po' a disagio nel comunicare davvero con Juno quando c'è lui ad osservare e, boh, monitorare?
"Ehm.. si.. si certo che resto, pensavo di stare qui un paio di giorni in verità.." A ricredersi, che non sa quanto Tyron sarebbe realmente felice, già. E' sempre più ingessato quando parla con il padrone di casa, con gli occhi che si abbassano quasi remissivi, la gola che incastra nodi che poi scendono a fatica.
Gli fa un po' ribrezzo il modo in cui quei due si parlano, come se in fondo fosse così pronto a portargliela via e.. e lei è la sua Juno, mica può perderla del tutto. Ha un brivido, allora, che tiene ben nascosto dietro le iridi di Venus.
"Molto bene" sorride, piano, infastidito da un modo che non dovrebbe vederlo interessarsi.. che lui le sue cose vuole tenerle per sé, non ama che se ne parli ma.. ma non può farci niente. E' solo ansia, Caleb, fattela passare. "Se continua così.. beh c'è la possibilità che.. che ci sia qualche data in primavera. In Europa" ecco l'ha detto e non doveva, non voleva, gli è drenato con precisione chirurgica, tanto che guarda Morrigan per leggergli in volto una qualsiasi reazione. "Ty.. Ty è qui?" lo chiede a Juno..