Masterpiece

Cos'hai fatto, Caleb?
I-io non...
Non lo sai? Non hai la forza di dirlo, eh?

E c'è Oswald che ti aspetta fuori dalla tenda, tu lo sai. Quello che non puoi sapere è che gli ingressi di Papà sono insonorizzata, nessun altro ha sentito quello che vi siete detti. Che nel guardare in parte ai tuoi piedi, spaventato, hai preso fiato malamente. Hai un po' sperato che altri entrassero a perorare la tua causa. Oh, piccolo, non funziona mica così con il Re di queste terre, il sovrano del Ciro, colui che, alla fine, ha la gestione della tua vita adesso.
Ci sei andato con buone intenzioni, lo so, anche quando hai stretto la mano di Os prima di entrare e, consapevole di aver un azzardo tra le labbra, l'hai fatto quando Grace non c'era, che starà via fino a tardi da quel pervertito di merda di Joseph. Uno di cui fidarsi, quasi innocuo. E si non è che tu ci abbia pensato così tanto a come muoverti, hai solo scelto di fidarti del Circo, dei suoi abitati e di quell'uomo verso cui adesso senti l'odio scalpitare.
Sei stato bravo, anche se poi non ti sei inginocchiato come avresti sentito di fare, non hai ceduto con le ginocchia tremanti, non hai fatto niente che potesse indurti a leccargli i piedi. Sei stato proprio coraggioso, perché sei entrato lì con l'idea bellissima di poterti unire a loro. Oh, si, Caleb Sharp, l'acqua per il fuoco di Oswald. Che su questo fantasticavi. Certo poi ti aspettavi già che Grace tenesse un po' il muso, ma sai anche sei al sicuro finché resti nei confini del Circo. Ti sei sentito a casa, tanto che quando Papà ha iniziato a studiarti, in silenzio, tu hai alzato il musino, fierissimo. In silenzio, ancora, ti ha preso il mento, lo ha portato alla luce, stava scavando ma l'hai capito dopo. Lui sa tutto.
Lui sa di te, ora ti è chiaro, lui sa che non sei solo il ragazzo di Grace, sei un giovanissimo mago nero e sei - soprattutto - un cannibale.
E sei morto nell'istante in cui ti ha detto che si, beh, se proprio volevi potevi avere qualche evento con Oswald, ma la tua caratteristica che ti ha inchiodato al contratto, è stata la capacità di ingoiare carne umana davanti ad un pubblico inorridito ed affascinato. Il tuo debole, il tuo dolore, il prezzo altissimo che pagherai.
Non avevi scampo, l'hai capito quando il contratto era già lì, dal momento in cui sei entrato, sulla scrivania. Lucido, splendido, bellissimo. Ed il tono di Papà era affettuoso, tutto il tempo. Un po' duro quando hai fatto il bravo fidanzato, ed hai detto che si, avresti firmato, avresti affrontato il tuo orrore ogni settimana, purché i ricavati per metà finissero nella casse di Grace. Nel suo debito. Per liberarlo. Per dargli tempo da vivere fuori, tempo senza clienti. Egoisticamente del tempo che speri voglia spendere con te.
Ed hai sentito come un vuoto appena hai preso, provando a non vederti tremare le mani, a firmare il contratto. Con la mano di Papà sulla schiena, a conferma che hai fatto tu la cosa giusta per tutti quanti. Anche per gli altri, che Grace lo amano in qualche modo, certo mai più di te. Nessuno può umanamente amarlo più di te.
Te che hai paura, che sei spaventato a morte quando con gli occhi sbarrati ed il fiato corto, dopo un'ora, esci dalla tenda.
Una mano stretta al petto, il respiro troppo veloce, le ginocchia che tremano, gli occhi che cercano Oswald. Come a dire che "l'ho fatto" e cosa, beh, questo neanche lui può saperlo. Oh, Caleb...

So how do I apologize

And put the tears back in your eyes?

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Is a masterpiece made of my mistakes

caleb sharp

mago nero ━ bassista ━ cannibale ━ nomade di strada ━ maledetto

Hai la sensazione di aver messo un piede oltre l'oblio. E non si torna indietro, non quando la tua firma è a chiare lettere e lo sai da te che non si tratta di un accordo da disdire a parole. Da una parte ricordi con meno dolore l'iniziazione alla magia nera.
Ti trema tutto, Caleb, perfino gli occhi che chiudi con forza in un primo respiro che non è nulla, l'aria non entra. E cavolo se provi ad incamerarla, fai di tutto ma non succede niente. Il mondo si è fermato, si è fatto piccolissimo, un loculo asfissiante con pareti che ti si stringono attorno. Vogliono schiacciarti e tu non hai uno scheletro che può reggere.
Sii coraggioso, Caleb. E quanto lo sei stato, piccolino. Tanto che se adesso gli occhi pungono, hai le tue ragioni. Non è proprio andata come volevate voi due, ma va tutto bene, no? E' solo che scambierai un'abilità per un'altra. Non può finire il mondo per questo, né tu straziarti l'anima.
Però lo fai, vero? Te lo leggo che lo fai quando neanche senti la voce di Oswald, che ti è vicino ma per te sta almeno a tre chilometri di distanza. Senti l'eco di parole che metti in fila dopo.
Coraggio, Caleb...
Ma l'angoscia sale in gola come un serpente contro corrente, si avviluppa alle corde vocali e te le porta via. Hai ancora negli occhi la soddisfazione di quell'uomo che ha preso in mano il tuo destino. Non sei felice, mh?
E pensare che eri partito così sicuro di te, sereno. Avevi sorriso ad Oz prima di andare verso il tuo futuro, raggiante. Ma quando ti chiede se c'è da festeggiare, tu, spaesato lo guardi ed i tuoi occhioni già si riempiono di lacrime. Le labbra tremano, il sospiro si fa pesante. "E'-.. è fatta si.." confermi piano. Mentire non lo sai fare, e non sai tenergli nascosto tutto di quello che vi siete detti. Perché il Circo lo vedrà, la voce arriverà ovunque e prima di chiunque altro, vuoi essere tu a dirlo. A lui, ed a Grace. Pregando che poi non finiscano per odiarti per ciò che hai il fegato di divorare.
E niente, però, anche se provi a dire qualcosa, fai giusto due passi, due. Poi ti appoggi alla prima parete e scivoli piano lungo il muretto, le mani fisse trai capelli, passano sul viso e poi li stringono dietro alla nuca. "Cazzo.." perché ti rendi conto, piano di quello che hai promesso. Del patto che hai stretto, e di quanto tu sia un mostro, Caleb. Un incubo. "O-..Oz.."
"Grace mi ammazza.." sicuro, singhiozzi.

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caleb sharp

mago nero ━ bassista ━ cannibale ━ nomade di strada ━ maledetto

Oh Caleb, è che tu lo sai già, no? Tu sai già che non ci saranno scuse che terranno per Grace. E non è una cosa che potrai non dire, non quando il tuo cuore è così sporco adesso che ti senti un'impostore, immeritevole di qualsiasi amore. Perfino del tocco di Oswald, che non sai identificare. Sei un po' confuso da quando avete scopato tutti assieme ed ora hai quel brivido quando ti si avvicina di spalle. Come se in un secondo potessi tornare lì in quell'intreccio di corpi, a gemere come se essere venerato ti mandasse in fibrillazione. E lo ha fatto, anche se poi certo non hai neanche diciannove anni e gli ormoni di un piccolo discendente divino.
Però non è un pensiero che ti tocca adesso, non quando, sconfitto, ti lasci davvero andare contro quel muro ed ancora la presenza di Oswald è un "di più". Che se ci fosse o meno non cambierebbe niente, non quello che hai firmato, ne il fatto che dovrai dire al tuo ragazzo qual è stato il prezzo del tuo esserci. Della tua sicurezza, del tuo amore immenso per lui. E non sai neanche se gli dirai davvero tutto, c'è una cosa che sicuramente terrai per te, che ti prometti ora non saprà mai nessuno.
L'hai fatto promettere anche a Papà, che sarà una clausola che nessuno dovrà venire a sapere. Ti sei fatto coraggio quando hai tremato tirando fuori il petto per dirglielo. Che almeno avesse un senso il tuo dolore da oggi in poi.
Così Oswald non lo guardi non mentre parli. Alzi giusto il muso dalle braccia a cui l'avevi appoggiato, guardi dritto: questa sarà la tua nuova casa, il mondo che hai tanto definito un Paradiso ma che per viverci richiederà tu subisca le pene dell'Inferno.
Non è un buon contrappasso, Caleb, non quando la tua voce trema e tu sei piccolo per non sapere di esserti condannato al "male minore", più o meno. Ma Grace capirà, no? Illuditi, Kelly, fallo per tirare avanti ancora un po', almeno finché non tornerà- E dovrai dirlo.
"Non-.. non ho firmato per quello.." hai l'impressione che Os capirà a cosa ti riferisci, quando dirlo ti fa pizzicare la gola di un dolore simile a mille aghi che l'attraversano. Ti tremano così tanto le labbra, per la paura che ti muove attacchi di panico troppo spesso, che te le fermi con la mano. "Io non-.." coraggio, piccolino, almeno buttalo fuori, almeno dillo a lui. E fallo alzando il muso verso Oswald. "-.. non mi esibisco con te" che gli occhi grandi chiedono scusa, mentre si spostano di nuovo davanti. "Sono un cannibale.." dondoli, dicendolo come se fosse un mantra. La sola cosa che sei.
Ora hai capito, Oswald?

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caleb sharp

mago nero ━ bassista ━ cannibale ━ nomade di strada ━ maledetto

Tirati su, Caleb, che se hai avuto la forza di firmare quel contratto, adesso la responsabilità te la devi prendere. Anche se fa male? Si si anche se fa male. E se farà ancora più male, e più schifo, dopo.
Almeno in parte so che lo fai, quando le ossa si risollevano, quando il contatto di Oswald non lo impedisci, non puoi, sembra che ti serva per sorreggerti. E non lo sai cosa ti spaventi di più, se il fatto che dovrai divorare qualcuno davanti alla cerchia più ristretta nei clienti di Papà.. o doverlo dire a Grace, che il solo pensiero-.. Il solo pensiero ti gela il sangue nelle vene ti fa digrignare i denti pallidi. Proprio quelli che hai usato per sorridere tanto negli ultimi giorni. E quanto ti sono piaciuto? Cavolo i giorni perfetti per anticipare il tuo compleanno, che è domani. E tu un po' ci speravi, un po' tanto, che questo contratto andasse come previsto, che Grace potesse vederti per quello che fai di buono, per l'uso che sai fare dell'acqua, anche contro la corruzione e la maledizione che gravità sul tuo cognome. Che saresti rimasto con lui, senza che dovesse preoccuparsi di raggiungerti in giro per il mondo, e lasciare Papà insoddisfatto. E, per questo, poi pagarne le conseguenze.
Hai solo occhi vuoti, che puntano avanti, che ti fai spostare ma resti in un mutismo spaventoso, Caleb. Parlagli.. ti prego, almeno a lui!
Invece scuoti appena il capo, che non lo hai detto tu a quell'uomo che cosa sei. Lui lo sapeva già. E tu non vuoi sapere come, non se ti ha messo in soggezione abbastanza da farti sentire un granello di sabbia nel deserto immenso.
Ma l'hai fatto, e questo non è un punto che puoi riscrivere. Dal Circo non se ne esce mai più. Perché cazzo hai pensato che fosse una bella idea, mh?
E sei quasi qui, con un briciolo di coraggio, per dirgli che cosa hai firmato, per quale spettacolo hai dato il tuo "ok" con il sangue. Che quando hai chiuso gli occhi lo hai fatto solo per trovare il coraggio. Perché era così, o saresti stato bandito senza più poter tornare. E tu, piccolo Caleb, non sai stare lontano da Grace, non poteva essere un'opzione, non lo è mai stata. Gliel'hai.. promesso.. no?
Ed Oswald indovina, lo fa con uno strappo netto. Che ti fa puntare gli occhi grandi, immensi, nei suoi. Che si velano di ovvietà, perché ha capito tutto. Perché non vuoi diro a voce alta, ti vergogni e basta, quindi poi lo sguardo lo distogli, chiudi le palpebre, le stringi piano.

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E mentre lui ti parla di come questo sia difficile da credere, impossibile da vendere. Beh tu, Caleb, non fai altro che pensare che hai venduto il tuo segreto. Quello che Grace ha saputo accettare con amore, ed ora lo renderai "pubblico" anche se per pochi. Anche se al tuo teatrino degli orrori verranno i pochi che rimpiangono l'era occulta vittoriana. Gli scarsi individui che investono nelle visioni di Papà, che s'illudono di essere un'Elite tra le migliori. Loro che verranno lusingati dal suono che avranno le ossa altrui quando si spezzeranno tra le tue labbra.
Che tu lo sai, ci sarà il silenzio, perché vorranno sentirti masticare, triturare, ingoiare ogni singolo boccone. E non ti sarà concessa la grazia di ricoprire tutto di olio piccante fino a farti bruciare gli occhi.
In fondo, non è così che l'ha messa Papà? Te l'ha detto chiaramente, lui, che è il suo modo per prendersi cura di te. Che le anfetamine ti avrebbero rovinato, che poi saresti passato a qualcosa di più pesante, perché questo fa la dipendenza. E lui ai suoi cuccioli tiene davvero. Sono le premure di cui di parlava Oswald.
E tu non lo guardi, mentre le lacrime scorrono piano, mentre nel tuo pensiero c'è solo quando male potrà prenderla Grace, a cui basta veramente poco per chiudersi a distanza. Ma voi vi amate tantissimo, e questo anche Papà l'ha capito. E tu ricorderai le sue parole a memoria, quando avvicinandosi ti ha tenuto per le spalle come un padre amorevole, come non è mai stato Oliver con te. Che ha sentito che aveva paura, ed "..è giusto così, ragazzo mio, è giusto così" ha suggerito, come un diavolo su una spalla.
"Dammi modo di prendermi cura di te, Caleb, e ti prometto che la tua condizione sarà ben curata"
E l'hai fatto, ormai tu l'hai fatto. E non ti ha dato tempo di pensare molto a come fare le tue considerazioni, e non puoi neanche girarci intorno, oh no bimbo, non puoi. Il tuo primo show è tra tre giorni, e tra le sarte, la costruzione, e la spiegazione che Papà dovrà darti, non potrai cercare le parole migliori per Grace. "E, Caleb.." ti ha detto, mentre uscivi, tremante. ".. a Grace dillo stasera, chiaro?"
Allora ti volti verso Oswald, stavolta si che fai come chiede, e - piano - gli passi una mano lungo una guancia, gli lasci una carezza che indichi che non è colpa sua, non gli attribuiresti mai niente del genere. Ma poi la mano ti trema quando la tiri via, come fanno i tuoi occhi, che fai per asciugare di nuovo.
Indichi la roulotte, perché ti mancano anche le forze per parlare. Perché se apri bocca, è un singhiozzo la prima cosa che esce, ma tu sei un cucciolo forte, hai preso la tua decisione, e senza una pistola puntata alla testa, no? Quindi ora vuoi solo saper camminare fino a casa, saper restare in piedi, finché non ci entri. "Io..- ci... ci vediamo dopo, Ozymandias?" che lo stai dicendo a te perché sai benissimo che dovrai passare su Grace, e non sarà facile per niente.

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