Just hold my hand for a little while

edric çevik . cantamorte . 25y.o . clandestino temporale . membro dell'alto ordine

"Non voglio lasciarti andare.." so che suona meschino, lo è se poi ti bacio ancora, che delle tue labbra non sono mai sazio, non ne ho mai abbastanza. Non voglio andare via, mi tremano le ginocchia, e si piegheranno quando tu sarai lontano, quando potrò dar a vedere che non sono poi così sicuro, solido.
Sai, potrei non tornare mai più, potresti aspettarmi ore, giorni, come anni. Forse una vita in attesa di un angelo che non troverà la via di casa. Ed è per questo che non so lasciarti, che ritardo ogni secondo, fino allo scadere del mio tempo. Prima lo faccio, prima capisco come tornare. Questo mi dico, e questo mastico via in un altro bacio. Che amo troppo tenerti qui vicino, che il mio corpo è sciolto contro il tuo, nella penombra fasulla di questi tunnel, di una curva che ti riporta a casa. Te l'avevo promesso no? Ti avevo promesso che saresti tornato e no, non avrei mai potuto lasciartelo fare da solo.
Io li voglio tutti questi secondi che ci restano, voglio il tuo profumo sulla pelle, non sono sicuro di averne avuto abbastanza, quando ti ho stretto a me fino a sentirti vivere. "Non dimenticarmi... ti prego, resisti ok? " che è la cosa più meschina che posso dirti, la più dolorosa, un paletto inflitto nel cuore. Lo senti, se sposti la mano, se quando io ti tengo per i fianchi, contro questo muro, non so smettere di baciarti, non so smettere di dirti addio ogni respiro. Lo faccio ora, per non rifarlo mai più.
Quando torno, sarà per sempre, sarà perché ho scelto questa dimensione, ho scelto di essere un fuorilegge qui, piuttosto che rimanere dove sono vissuto. Ho scelto di dare la degna fine al mio passato, così.. "Non mi porterò dietro altri fantasmi, te lo prometto.." e forse è un discorso che ha senso solo nella mia testa. Ne ha quando, staccandomi, mi specchio nei tuoi occhi, affaticato. "Tornerò da te"
Sai, è stato così bello averti, così bello poter dire "mio" a mia volta. Poterlo sentire nelle ossa, lungo i tuoi morsi, negli scherzi, o quando neanche abbiamo finito di cucinare ed io.. io sono così innamorato di te, che spero tu sappia che non potrà cambiare, che sono un duro a morire io. Così come sono testardo tanto da non cambiare idea: devo riportare Mordin a casa, là dove l'addio diventerà condanna finale. Per lui.
E tutto quello che dico sono solo sussurri, sospiri, non voglio staccarmi dal tuo corpo, non voglio ancora far scivolare via le mie mani, né dai tuoi fianchi, né dal tuo viso. Ti bacio ancora, forse troppo, forse nel premermi contro il tuo corpo vorrei fare l'amore ancora, ancora, ancora. Ma così non avrei un motivo per tornare tanto forte, no? Il mio desiderio adesso è la mia bussola.
Sei il mio Nord.

edric çevik . cantamorte . 25y.o . clandestino temporale . membro dell'alto ordine

Tu resti qui. Per me. Ed è forse la cosa peggiore che tu sappia dirmi, brutta la punto che nel chiudere gli occhi, ti bacio ancora. Di più, con quel trasporto che mi obbliga a premerti a me, a tenerti quella mano aperta lungo la schiena, giù nei fianchi e spingerti di più. Sterno a sterno. Impediscimi di respirare, così almeno non sentirò quel fiato che si spezza dentro di me. A cosa ti sto condannando? A quanta attesa, Oswald? Perché non ho potuto lasciarti andare, tenerti al sicuro.. da me? E allora fa male, ma è un male che sperimenterei per sempre, credimi. Fa male se i miei baci si traducono in un singhiozzo che trattengo piano, che il sorriso che ti lascio sulle labbra è presto una smorfia di dolore, un punto di terrore che non vorrei uscisse più di così.
Vorrei essere certo oltre ogni dubbio, che noi due ci rivedremo, prestissimo. Che te lo spingo lungo il viso, in questo strusciarmi lento come un gatto, che non voglio andare via. Non voglio essere sempre quello onesto, quello che camminerà con fierezza per la stupida navata dell'Ordine, quello che verrà ripreso per il suo ritardo, forse perfino elogiato per i miei dannati servizi al mio culto. Io voglio solo restare qui. In questo momento preciso, quello in cui non so separarmi da te. Ogni altro bacio è un capriccio, ogni volta che le labbra vorrebbero tremare, io le fermo prima. E se ti dico che non so smettere con te, è perché è vero. Perché non voglio. Non voglio che ci sia un momento in cui le labbra si separano e, allora, tu non sia più qui. Non voglio sentire altro che il tuo corpo, il tuo cercarmi e stringermi, che più ti parlo e più lo so che-.. "E' importante.." ti riprendo, piano.
Lascio lo spazio costretto di qualche centimetro, non voglio che tu pianga per me Oswald. Neanche quando strapparmi un sorriso malinconico è il solo modo che hai per stare in piedi. E se i tuoi occhi si fanno lucidi, così fanno i miei. Lo so che non esiste nessuno che sia te. Non nella mia dimensione, né in altre mille. No.
Per questo mi si spezza il cuore se non faccio altro che sfiorarti la guancia con il pollice, come a rimuovere una lacrima che non è ancora caduta e.. e ti guardo, lo faccio con un milione di scuse che non so darti e di paure che non voglio trasmetterti.
È solo una lacrima, solo una, ma ti prego lascia che scenda se per un secondo ho paura anche io. Lascia che sia qui tutto quello che posso tenere sotto controllo. Vorrei tanto poter tornare davvero, Oswald. Vorrei che fosse come sono abituato a fare io. Ma... ma non è possibile, non- "Io sarò sempre qui, anche quando non mi vedrai. Come Euridice." e la mia voce ormai è un sussurro uno che spingo oltre un bacio, ancora, baciami finché non sparisco, ti prego. "A qualunque costo, io torno Oswald.." e questa, questa è una.. "Ti piacciono le promesse?"
Scusa se rubo le tue parole, ne ho bisogno io adesso. Ora che chiudo gli occhi e ti respiro, fronte a fronte. "Mi mancherai.. veramente tanto.." perdonami se non so andarmene in silenzio. Devi saperlo.

edric çevik . cantamorte . 25y.o . clandestino temporale . membro dell'alto ordine

Se non lo faccio adesso, non lo farò mai più. Lo so che la forza che mi resta è quella di premere l'ultimo interruttore nella testa e dirmi che sto facendo i passi giusti. Che devo riportare Mordin al suo creatore, devo spiegare perché la mia famiglia non mi vede da mesi. E perché, soprattutto, non mi vedrà per anni.
E non pretendo lo accettino, Oswald, probabilmente non lo faranno. Forse mi diranno che è una follia, una sbandata, qualcosa per cui non vale la pena tornare. Ma è mio il cuore. Come è mia la scelta di lasciarne metà in mano tua. Perché è vero che le promesse sono belle solo quando si è sicuri di mantenerle, ma è anche vero che io lo sono. Sicuro, dico.
"Allora questa..- " ci provo davvero a farmi avanti, a dirtelo quando mi stringi tanto da togliermi il fiato, ed io non posso far altro che ricambiare tutto. Che prendere la compostezza a cui mi forzo e mandarla al diavolo per altri cinque minuti. Cinque e basta, Os, non ne abbiamo di più. Non posso darcene altri, devo darmi una scadenza o sarà un addio infinito.
Ma io chiudo gli occhi, ti stringo ancora. Io non ho voglia di lasciarti qui. Io lo so che devo, ma non mi piace, non mi piace niente di tutto questo, neanche quando posso respirarti lungo il collo ancora qualche secondo. So che è il mio momento....
Lo so da quando hai detto di amarmi. Lo so che le braccia a fatica ti lasciano andare, che la presa si fa morbida. So che stai facendo di tutto per essere sicuro come me, forse meno spezzato di quello che sei... che siamo, credo.
Ed io sono un vigliacco se mi prendo un respiro in più per guardarti, per incastrare una foto nuova nella testa, un motivo in più per tornare e prometterti che non ci saranno altre lacrime. "A presto, amore mio"
E sono già distante, sono già una mano che forse hai sentito sfiorarti in ultima, quel pollice che trattiene una lacrima, ma già non ci sono più. Già non sono qui, sono lontano, lungo un tunnel totalmente opposto al tuo, a recuperare il mio passaggio. Quello a cui faccio solo un cenno mentre stringo a me ogni cosa. Gli sto chiedendo di farmi un favore, Oswald, ma tu questo non potrai mai saperlo. Magari te lo spiegherò quando tornerò. Perché io.. io tornerò.