Non guardarmi i denti

caleb sharp . maledetto . cannibale. 19 . bf

E sei diventato l'amore di tutti, Caleb. Dopo il dolore, dopo la distruzione che ti ha infranto le ossa una ad una. Dopo che ad ogni caduta ti sei rialzato, l'hai capito. Hai capito perché Grace ha finito per portarti qui, per perdonarti quando al Circo ti ci sei legato indissolubilmente. Hai capito che voleva ti amassero, voleva lo vedessero che cosa meravigliosa sei quando dall'alto dei tuoi centimetri ti fai strada trai loro occhi. Ti vogliono lì, ti accettano tutti e qualunque cosa farai, qualunque errore commetterai, sai che ti perdoneranno.
Così come perdonano Gracy anche se a volte ti tratta male - oh tu non pensi lo faccia, ma loro si, eccome - e allora sai che almeno uno, almeno uno tra loro sarà sempre con te. Non sanno lasciarti solo, e cazzo se gliene sei grato.
Che poi tu li ami tutti. Ami Leroy con cui parli poco perché a volte il vostro dolore è simile. Ami Froy che guardi come se la sua approvazione fosse oro colato, come se una carezza lungo la schiena sapesse rimetterti in sesto: lui vi cura tutti, sempre, quasi non si stanca mai. Grace gli ha dato un nuovo cucciolo di cui prendersi cura, e dio se ti spaventa che.. che quasi si stia preparando a lasciarti.
Ami Oswald, che è forse il raggio più luminoso del Circo, anche se... anche se ora sente la mancanza del suo Angelo, e tu empatizzi troppo.
Si dice tu lo faccia per sopravvivenza, che almeno ti nutri delle ansie altrui e non alimenti le tue. Non puoi farlo, sono ancora troppo grandi se si affacciano a lungo.
Dicono che ti sia rimesso in sesto, indurito un pochino, stai anche quasi mangiando decentemente, certo se per questo si intendono i pasti a cazzo di cane con Grace che ti coccola e tu che ci scherzi come uno stupido. Perché questo resti, e questo hai voluto. Che ti guardi il Circo uscendo pulito dalla doccia, e pensi solo che non lo vuoi un posto diverso, che se stai cancellando pianino gli orrori di Aaron è anche perché Grace ti ha donato una casa, una vera. Un po' crudele, a volte bastarda, ma dio se è casa adesso.
Ed ami Grace. Lo ami ogni giorno di più, lo ami tanto da aver paura quando ti approcci per primo alla sua tenda, e lo senti ansimare sotto la presa di Parker. Oh, Caleb, quanto è triste il tuo sguardo ora. Lo sai che è una cosa fissa, lo sai che la devi accettare, che essere gelosi è stupido perché Gracy l'ha messo in chiaro che vuole solo te. Però fa male comunque. E mai meno di prima, forse più tempo passa lontano da te, con queste trasformazioni dolorose e lunghe, e più tu senti che Parker ti sta togliendo la cosa più importante.
Allora capisci. Allora neanche scosti la tenda, non emetti un fiato, ciondoli pianino cercando il sorriso negli occhi degli altri. Altri che sanno, altri che ti donano le loro spalle continuamente.
E lo sai che i piedi ti portano da Oswald. Che il corpo un po' ti trema. Con Grace hai fatto l'amore una sola volta da quando sei tornato dal tuo Inferno, ci vai piano, e forse perché hai paura che ora Parker gli stia davvero dando tutto quello che di bello c'era in te.
Lo fa lui, non tu.
"Ozy... che combini?" lo chiedi, cauto, entrando piano nella sua tenda. Hai visto Leroy fuori, allora immagini il fratello sia solo. Cazzo se vuoi un abbraccio adesso. Anche dopo aver divorato quell'uomo che era ancora vivo.
Non sembri per nulla quell'assassino senza criterio, sei solo un ragazzino un po' umido dopo la doccia, profumato da capo a piedi di pulito e dolcezza. Occhioni enormi ed un bisogno d'amore a riempire quel cuore pazzesco che hai. Amore che per tre giorni non sarà tuo. Amore che hai ansia a donargli ancora se poi non ti senti in grado di farlo come sai fare tu, di far impazzire il Circo. "Posso entrare o...?" seppur dentro ci sei già, con entrambi i piedi.

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Forse non hai bisogno di chiedergli il permesso, lo fai per amore. Perché è giusto, perché ti aspetti - più probabile - che finisca per mandarti via. Che tutto questo amore tu non sei sicuro di meritarlo. Non tu che sei logorato dai sensi di colpa. Che quell'uomo lo senti ancora lamentarsi nella testa.
Prima, sotto la doccia, sei stato dieci minuti fermo. Anche senza più quel sangue addosso, fermo a percepire urla e scricchiolii di ossa sotto i denti. Neanche un placebo, nulla che attentasse il suo dolore. Ti sei divorato la metà di un uomo, ed hai sfregato contro i denti quasi un tubetto intero di dentifricio prima di uscire di casa. Perché hai vomitato anche l'anima, e questo non è qualcosa a cui abituarsi nel tempo.
Ma Ozzy sobbalza, tu trattieni il fiato piano. Ti aspetto il rifiuto e ti si legge negli occhi, cucciolo mio. Però come può abbandonarti proprio lui? È Oswald. Lui ti ama. Ti amava quando gli hai chiesto disperatamente di prenderti e portarti via, anche solo per un'ora o per i dieci minuti di quell'orgasmo, nel momento in cui il mondo era un circuito chiuso in fiamme nella tua testa. Lui, a cui sorridi mite anche se mostri tutti i denti. Che ti fa spazio e neanche te lo fai dire due volte, ti sfili gli stivali e non ci ragioni più. Che hai così bisogno di sentirti confermare che va tutto bene, che non aspetti altro.
Ti incastri comodo sotto il suo braccio, gli rubi un auricolare. "E sentirmi già un centenario? Non vedevo l'ora.." ci scherzi, sei bravino in questo anche se sai che ti meriti un pizzico sui fianchi, quando invece lo lasci a lui.
Bravino come quando incastri il muso sul collo, che per sentirti comodo devi fare come i gatti e accoccolarti prendendo le misure perfette contro il corpo altrui. Hai quasi bisogno che Oswald ti protegga dai pensieri su Parker che si fanno insistenti. Per questo la musica non ti interessa. Ti va bene e basta. "Stai imparando il francese?" La tua voce è un filo caldo dietro il collo, dolce, calma, quasi profumata di fiori d'arancio. L'hai messo di nuovo alla fine quel profumo. Neanche ti accorgi che con una mano gliela appoggi in petto, socchiudi gli occhi. Muovi le dita a ritmo coi violìni, come se i polpastrelli fossero pattinatori e la sua pelle la lastra di ghiaccio. "Ti vanno un po' di... coccole?"

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E tu sorridi, lo fai piano, Caleb che non pensi di aver ragione di mostrare così tanti denti sempre. Certo sorridevi di più prima, ma questo non ti importa, perché se Ozzy ti fa largo tu hai ancora un posto. Uno pericoloso... che sei un piccolo animale dal grande potere, un catalizzatore d'attenzioni. Che tu non ne hai mai abbastanza, non se ti rendono umidi gli occhi, se con il muso ti spingi piano oltre il suo collo, là dove lasci un bacio a labbra morbide. Come se volessi cancellargli l'idea che può essersi fatto di te, che con quella bocca hai staccato a pezzi gli arti di un uomo, ti ci sei avventato con fame, che Papà ha applaudito per primo oltre le teste di tutti i suoi amici ed ospiti.
Tu sei buono, piccolo mio, e vuoi esserlo fino in fondo, anche quando la voce ti si fa roca.. nel sentirti uscire un "Lo so.." che gli accarezzi la pelle.
Si come fa lui. Eppure tutti lì dovrebbero sapere come funzioni, che dispensi amore da morirne, che li ami uno ad uno per i loro difetti e perché accettano i tuoi, come se ne ricercassero ancora, ed ancora, ed ancora.
Allora ti spingi contro il suo corpo, lo fai strisciando senza mai essere timido fin in fondo, sfacciato di un cannibale. "Questo è più sexy.." il messicano, il modo in cui te lo parla nelle tempie, il modo in cui tu lo prendi con te, che se ti sfiora il fianco allora esplodi.
Neanche ti passa per la testa di essere molesto, no, tu fai scendere un bacio al centro del collo, nella sua fossetta, che dio ricordi di avergli baciato anche quella notte: si, quando l'hai implorato di darti qualcosa di bello a cui aggrapparti ancora.
Lo vuoi anche adesso, che ti pulsa l'inguine come una calamita. Attratto dal modo in cui Oswald aggredisce la tua attenzione, dolcissimo.
Che lui ti tiene per un fianco, che lui ti respira vicino e tu.. beh tu gli lasci un ansimo ad occhi socchiusi, rialzando il muso fino ad essergli di fronte. Che laddove la sua mano ti tiene, la tua scivola oltre la spaccatura della camicia, in una pressione che ti toglie il respiro. Vai in basso, ma ci vai piano, ci vai che spegni le luci solo pensandoci, le fai scendere piano fino alla penombra, che tu la ami così. "Os.." implori

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Tu già lo sai, che neanche devi dirti se lo vuoi. Ti basta il suo respiro, ti basta il calore a scombussolare gli organi, ti basta l'amore. Che sei un piccolo gigante egoista, vuoi essere amato, ed allora vai da chi sai che ti ama. Magari anche se adesso è preso dal suo angelo, vuole mitigarne l'assenza, con te, no? Che sei bello, Caleb, con i capelli appena umidi tra le sue dita, le labbra che già lo risalgono quando ancora ti parla. La mano che tra le dita stringe i suoi bottoni e li apre, in un rituale lento ma pressante. Come la voglia che hai di lui, come la voglia che hai di non aver più paura di quei contatti. Così potrai rifarlo con Grace per altri mille anni, che ti ostini a pensare vivrete, insieme.
Ma non sei cos' crudele, tu vuoi Ozzy perché sarebbe diverso con chiunque altro, perché a volte ancora te lo sogni. Perché p adulto, forte, grande, perché il tuo cuore batte come un matto se vi sorridete agli angoli delle tende. Che tu ami Gracy da morire, non lo feriresti mai. E questo non può fargli male mentre è con Parker. E' solo quel sesso meraviglioso tra amici. E' solo quella gola in cui si incastra un drago, irto di spine, che già invece immagini come sia sentirti suo. In mano a qualcuno che ti scopi piano, e poi di corsa, piano e poi con forza, ma senza mai volerti male. Ti è mancato, dio, da morire.
E non ragioni, come potresti? Hai soppresso quegli ormoni così a lungo che ora si fanno ringhi a muoverti le labbra male, veloci come morse che apri e chiudi solo per lasciargli contro un altro ansimo quando ti sposta la gamba, e tu gliela agganci al fianco senza chiedere alcun permesso. "Si.. si lo sono.. cazzo se lo sono.." rimarchi, sciocco, prima di mordergli piano il mento, risalendo in baci caldi vicino alle labbra. E 'altra mano, dio, già scava oltre la cintura, già si muove a sfilarla, a togliere di torno tutto quello che può frenarvi. "Tu? Tu lo sei.. a-a te va bene?" non sai perché lo chiedi, in fondo probabilmente neanche ti fermeresti, ma lo vuoi sentire gemere perché può prenderti. Vuoi che ti guidi, che ti morda, che ti porti via dal pensiero stupido che hai avuto, quello di passare da Grace sperando che Parker non se lo stesse già scopando. E' il tuo momento, piccolino, risorgi.

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E ti muovi con il muso contro il suo, che un bacio ne tira dannatamente un altro. E poi ancora, che le labbra si fanno morbide quando gliele premi contro, che cerchi le sue avido, con teste che si incastrano dolci, e respiri che gli rubi perché questo è il tuo ossigeno. Perché ti accendi e sei il suo stesso fuoco, e lo senti bruciarti la pelle ogni volta che ti sfiora. Sei una superficie di petrolio che non aspetta altro che farsi inestinguibile. E ti aiuti tenendolo per la nuca con l'altra mano, che più è vicino e meglio stai. Che gli ansimi sono le sole parole che vuoi ti escano, che le sue risposte te le da lungo al pelle, che sfrega con la tua e produce l'inferno. Cavolo, Oswald è bravo, è così bravo che i brividi arrivano lungo tutta la spina dorsale, la percorrono fino al capolinea, così in basso da farti tremare.
Che sei avido, dolce si ma cazzo quanto avido. Vuoi che ti voglia, è questo il segreto, deve volerti e dev'essere qualcuno che tu vuoi, e poi diventi un piccolo dio, una divinità dai feromoni che farebbero invidia a Satine, tu li tiri fuori alla gente con il modo che hai di farti sotto, di affrontare una sfida che senti già gemerti in vita. Lo risali, ti fai stringere, gli ringhi un bacio che è morbido, dolce, che affonda la lingua a cercare come si danzi con la sua. Che è un sospiro ansimato, un modo per strappargli di dosso tutto. E lo guardi, che tu non scopi mai ad occhi chiusi, no, neanche l'amore faresti senza godere di chi hai sotto, o sopra, o dietro e dio se vuoi che ti prenda ora, subito.
Glielo guardi, che sulle labbra ci passi la lingua, recuperi saliva da ricambiare, che il bacio non si nega mai se è così intenso. "Cazzo.." gemi quella voglia che ti possiede dall'interno, piccolo animale che non sei altro.
Che tu il suo fuoco non vuoi domarlo, non vuoi che vada piano, non vuoi niente che non sia lui. Lui e come sa farlo con te. Che ti sfili tutto, veloce, getti gli abiti neanche sai dove.
"No.." sussurri in un ansimo sciolto tra le labbra, dolce, animato dal bisogno che ti renda vivo. Perché da Oswald cerchi conferme. La conferma di valere ancora qualcosa, di essere ancora in bravo nel tuo punto forte, dare amore, ed istigare al punto da riceverne. "Ti prego.. non andarci piano..." gli scivoli sopra, cerchi le labbra, avido, con le gote rosse e gli occhi lucidi, morbidi per lui. ".. voglio sentirti.." miagoli, quasi, come un gattino in calore. Che è quello che sei, Caleb, lo sei per tutti, e tutti sanno rispettarlo. Mordi, gli punti i piercing trai denti, poi giù lungo le labbra. Respiri?

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"Sì.." è la prima cosa che gli ansimi tra le labbra, ricercandole avido quando è lui che si fa sotto, che ti da quello che chiedi. Che te l'ha detto che non ha freni con te. E lo sapevi prima di entrare in tenda, con l'aria stanca e sfinita di chi avrebbe solo appoggiato il muso contro un cuscino per poi farsi cullare, che non volevi limitarti. La verità, Caleb, è che Oswald ti è mancato, ti è mancato nei sogni stupidi in cui te lo immaginavi dietro, piano, mentre facevi l'amore con Gracy. Si, Gracy che resta l'amore della tua vita, per cui ti si spezza il cuore ogni volta che ansima con altri, ogni volta che Parker arriva in anticipo o allunga i tempi per stare un po' di più, che ti bastano ore per distruggerti, per riportare la coda tra le gambe e... farti da parte.
Ma tu non vuoi essere messo da parte, non stasera, non in questi minuti che ti portano a sudare contro le fiamme vive di Oswald. Lui, che sembra sapere sempre accontentarti, che sembra volere ciò che vuoi tu. Lui che appena senti infilarsi sicuro in te, perdi il fiato, godi lentamente portando indietro la testa, regalando un primo ansimo al soffitto appuntito della tenda.
Cazzo, come danzate bene voi due, che la leggiadria di Sissi si sposa bene contro il tuo corpo lungo, flessibile, che può piegarti come vuoi e tu continueresti a scodinzolare perché ti piace, da morire. Da lasciarci il fiato in respiri corti che soffochi lungo il suo collo. Che piano senti gli occhi inumidirsi, per quanto lo vuoi, per quando finalmente ti piaccia ora, ed anche se fa male.. che lì ti hanno distrutto per giorni, Caleb, senti che è come se Oswald ti stesse salvando spinta dopo spinta. Ricordandoti che scopare è ancora bello, è ancora dolce e forte. E' ancora qualcosa che vuoi, lo vuoi come hai voluto tutto tranne Aaron.. e quel magazzino. "Dio.. Ozzy.."
Sorridi in quel gemito che ti scansa, che ti porta sotto, che i muscoli della schiena si muovono contro il materasso, e tu lo tiri a te, dentro finché riesce, dentro come può. Che non sai negargli nessun bacio, nessun morso, che ci metti l'amore immenso che provi per la tua vita, ora, in un bacio a labbra consumate. Che più lui spinge, più tu scavi alla ricerca dell'oro, o di qualunque cosa possa darti Oswald. "Si.. si così.." hai i brividi, la pelle d'oca che si alza quando per forza una mano gliela stringi dietro la nuca, costringendolo con te, costringendoti in movimenti più lenti ma studiati.

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"Cazzo.. Ozzy.." ti senti tirare ogni muscolo, che quando lui affonda allora tu non respiri, non sai quali siano i tempi, sei forsennato. Vuoi che non lasci mai la presa con te, che non si arrenda se passano mesi prima di qualcosa come questo. Che tu, Oh, tu ami Grace da morirne ogni santo giorno, e forse è ingiusto non abbia poi niente a cui aggrapparti quando il fastidio è troppo.
Che non sei geloso, Caleb, sei solo un nido d'amore inesplorato. Gliel'hai detto, quando accarezzandogli i ricci ti ha chiesto che supereroe saresti stato. Avete concordato, che sei un po' Eros, che non era un eroe era un dio e tale non ti ci senti, ma cazzo se adesso vuoi che il tuo corpo sia anche il tempio di Oswald. Che più lo senti ansimare, più inizi a gemere, in una fiamma inestinguibile. Tu bruci, scotti, vai a fuoco quando spegni il cervello e l'amore, beh, l'amore ti guida ma il desiderio ti uccide.
Ti senti morire tra le braccia del tuo Ozzy. E vuoi di più, sei insaziabile, tu vuoi sempre di più: che lo sai, se ora entrasse Gracy lo vorresti sotto di te, come quella notte tanto magica e bella, come quando ti sei sentito l'ingranaggio perfetto del Circo. Accolto, voluto, amato da morire. "Mi eri mancato.." ti esce, anche se sei stupido a dirglielo, non ti rendi conto del male che fai, di come le tue parole sussurrate al limite dell'orgasmo si incastreranno nella sua testa. "Dio, quanto.." straparli, ma quando lo fai sei sempre il più sincero possibile, quasi innocente.
Che lui non sa che ti immaginavi Oswald piuttosto che Tyler o Jovi o Oliver.. chiunque di loro andava sostituito nella tua testa o la sofferenza ti avrebbe ucciso.
E gemi, Caleb, nel più strozzato dei modi, gemi perché ti piace, finalmente anche così ti piace di nuovo. Che vuoi morderlo, e dio se cerchi le sue labbra per dirglielo, e baciarlo come se non esistesse un tempo tra qui e la fine di tutto.

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Ti prende così lui, Caleb, nel ricordarti che pur essendo un po' il cucciolo di tutti, i tuoi orgasmi adesso sono suoi. E glieli dai, Oh, piccolino, purché qualcuno se li prenda - loro ed i giorni in cui per ore non hai potuto goderne - tu glieli dai. Che non sai se il tuo cuore s'è fermato una volta sola o due quando ti inarcavi per dargli spazio.
Sentirlo, ti piace, godere dei suoi affondi, ti piace. Vorresti non finisse mai, che potesse tenerti in quella costanza dove tu non hai fatiche, solo voglie imprescindibili. Lasciare che si infili oltre le tue difese, è uno spettacolo. Che Oswald è bravo, lui t'ascolta, sa cosa vuoi, forse perfino come lo vuoi, e allora non hai una difesa che possa reggere. Che sei tutto e niente, ma ora più tutto che altro.
Sei un animale, addenti, mordi, sei stato forsennato, ti si è imperlata la fronte di sudore leggero, e poi.. poi con l'orgasmo sei diventato un cucciolo, uno di quelli fottutamente bravi. Ti sei coordinato, e non hai forzato niente, perché tu la lingua del sesso la conosci così bene che c'è una ragione se nelle orge ti chiamano, se ti mettono nel mezzo, se prosciugano le energie per te. Grace ha trovato un tesoro?
Non lo sai, non ci pensi quando ti sciogli con la schiena ad arco contro le sue mani, espiri un fiato che è caldo e roco, che stavolta veramente sei in fiamme, come se avessi la febbre e non volessi liberartene.
Te lo sei stretto contro per una natica pur di non farlo andare via, che non sei stanco. Sei un po' sfinito, questo si, quando ti riappoggi piano non lo fai spostare, anche se tendi un po' a tirar su almeno le braghe ed i boxer, così da non tenerlo all'aria. Ma si, non ti scolli Ozzy di dosso, non puoi. Che tu non hai finito. No, tu la senti la forza che hai ora, che scoperesti ancora, e ancora, finalmente di nuovo dopo un mese di paure che nessuno ti ha fatto passare.
E tu lo sai perché, ma non lo dici.
Non adesso, non se gli lasci un bacetto morbido lungo le tempie. E' Grace quello bravo con i grattini, tu adesso senti solo un varco allo stomaco, come una voragine, come la sensazione febbrile di non essere nel posto giusto.
Anche se le sue coccole le vuoi, e allora ti abbassi per restare muso a muso, che non hai voglia ti senta il cuore, non hai voglia che lo percepisca morire.
Se ti forzi in silenzio, puoi sentire Patrick grugnire. Allora chiudi gli occhi provando a respirare. Perché si, a te l'amore manca, ma forse scopare con Ozzy aiuta.. magari però no. "Hai fame?.." sussurri, dolce.