Unchained rebel, I dance in my freedom.
38 anni | locale notturno | no-mag | | |
Devi incontrare la proprietaria del Demon's Deal. Grace era stata perentoria, del resto lei lo è sempre. Chi è Grace? E' la donna per cui lavoro e con la quale fino a qualche anno fa avevo anche una relazione che, un bel giorno, ha deciso di troncare senza apparente motivo. Ci sono rimasto di merda ma, alla fine, me ne sono fatto una ragione. Il lavoro è importante, e lavorare per lei significa essere costantemente stimolato. Non voglio perdere anche quello. Senza porre domande, poiché so che Grace non ama rispondere a ciò che lei ritiene superfluo, mi preparo per l'incontro. Dopo esser arrivato dinnanzi alla porta rossa e, conseguentemente, all'ingresso celato da un quadro, vengo guidato fino a un tavolino più appartato, dove una donna mi osserva attentamente. Accolgo con un sorriso leggero il suo invito a sedermi sul divanetto di fronte a lei. La sala è animata dallo spettacolo di burlesque sul palco, ma la mia attenzione è tutta rivolta alla donna di fronte a me. I suoi occhi scrutano il mio volto mentre mi siedo, e riesco a percepire la sua presenza magnetica. Mi inchino leggermente con il capo, rispondendo al suo sorriso affilato. I nostri sguardi si incontrano e la mia mano si tende per stringere la sua, accettando la sua presentazione. «E tu puoi chiamarmi come preferisci.» Sollevo l'angolo delle labbra in un sorriso decisamente audace. «È curioso come frasi simili spesso siano usate per sedurre, per quanto paradossale possa sembrare.» Una cameriera si avvicina per ritirare il bicchiere vuoto di Dahlia. «Ovviamente non è questo il caso, immagino che sono qui per parlare di affari, mi chiamo Ren.» dico con calma e sicurezza, svelando il mio nome. Mentre le nostre mani si separano dopo la stretta di mano, il mio sguardo si posa sul menù appoggiato sul tavolo. «Ti ringrazio.» Scorro le pagine con curiosità, lasciando che i miei occhi si soffermino sulla sezione dedicata ai cocktail. Osservo attentamente i nomi audaci e intriganti che descrivono bevande alcoliche dalle promesse illecite. Tra tutti gli elenchi di bevande peccaminose, un nome cattura la mia attenzione. La descrizione accattivante suscita la mia curiosità. È come se le parole danzassero sul foglio, invitandomi a scoprire i segreti nascosti all'interno di quel drink. Una miscela di ingredienti proibiti, un gioco pericoloso che richiama la mia anima avventuriera. Alzo gli occhi dal menù e incontro lo sguardo di Dahlia intenta ad accendere una sigaretta. Con un cenno deciso, indico alla cameriera il nome del cocktail scelto. «Sceglierò il Devil's Playground», affermo con una voce carica di entusiasmo. È come se la scelta stessa riflettesse la mia personalità, il desiderio di avventurarmi in territori oscuri e sconosciuti, senza timore delle conseguenze. Osservo per un attimo la folla, per poi tornare a concentrarmi sulla mia interlocutrice. «Non posso fare a meno di chiedermi cosa posso fare per te.»