Non gli era piaciuta la piega che avevano preso le cose recentemente. Da quando Lara era tornata, poi, era diventato più reale che mai. Lei era sempre stata un punto fermo che dettava la morale di tutti gli altri e si era detto che se persino Lara aveva scelto di stare dalla parte di No Human Race, allora non c’era altra maniera. Era passato troppo tempo da quando le cose erano state difficili, quando erano morte tutte quelle persone, quando aveva fatto cazzate su cazzate per scelte del cazzo. Si era disintossicato da quella merda. Così come si era disintossicato anche dal resto. Però sembrava voler tornare a tutti i costi, rischi e pericoli. I vampiri sostituiti da qualcosa di forse peggiore, si erano fatti notare, avevano segnato una tacca e l’avevano fatto su qualcosa di innocuo. Si era tolto tutta quella roba dalla testa con un paio di strisce appena la musica aveva cominciato a far tremare le pareti. Gli avevano ripulito la mente, un colpo di spugna composto da un bel respiro di polvere bianca e così aveva potuto concentrarsi su tutt’altro. Era una festa. Era per Jesse. Finalmente era uscito da quella fottuta fogna del cazzo. Che poi gli avevano anche rovinato la vita, spezzato le gambe con tutto quello che avrebbe potuto fare e ora sarebbe stato difficile. Un altro motivo per lottare dall’altra parte, non quella del governo, che era così facile a condannare uno di loro e si cagava addosso a farlo con gli altri, Cacciatori, che avevano rilasciato e nemmeno cercato. Era seduto da un po’, stravaccato su una delle poltrone, un bicchiere mezzo vuoto poggiato sul bracciolo e sempre una nuova sigaretta accesa nell’altra mano. Era quasi il momento del secondo round, comincia a sentirla scivolare via dalle labbra, spegnersi nel sangue, appesantirgli i muscoli. La testa troppo vagante e non affilata come voleva che fosse. Prese il bicchiere di carta e ingurgitò con un sorso quello che restava dentro. Mirò a Lara al meglio delle sue possibilità, non eccellenti nello stato in cui era, e lanciò il bicchiere ormai vuoto verso di loro, non sapeva se avrebbe colpito Lara che aveva mirato, o Mitja accanto a lei. «Che fate, vi scambiate intimi segreti?» Urlò poi per passare sopra la musica, subito dopo, agitando una mano come a invitarli a raggiungerlo. Magari anche con il rifornimento, ma sperava che Mitja lo intuisse da solo. | |