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30 Y.O. – Seer – Married – Council Member – Imperial Hotel
Riesci sempre a trovare le parole giuste per convincermi che tutto andrà bene. Non capisco come tu riesca ad usare questo incantesimo su di me, solo che funziona.
Funzionano i tuoi complimenti.
Funzionano le tue promesse, ma ancora non mi basta.
Lo so Cyrus, so che sei stufo di sentirmi parlare così, che vorresti che tutto fosse semplice ma con te niente è semplice. Non vuoi il mio aiuto, non vuoi farti capire, non vuoi consigli da nessuno.
Vuoi solo silenzio.
Non si può vivere sempre così, maritino mio, c'è bisogno anche di ascoltare, di comprendersi, di volersi e soprattutto di aprirsi. Tu non lo fai, in dieci anni sono state rari i momenti in cui ti sei aperto con me, molti di più quelli in cui io mi sono aperta con te. Perciò, ancora una volta «Promettimelo di nuovo, Cyrus...» che andrà tutto bene, che quello che stiamo facendo non è sbagliato e che davvero mi ami. Voglio sentirtelo dire perché ho davvero bisogno di rassicurazione, ora più che mai. E anche se ci sei riuscito, anche se torno a baciarti, a sentire il suo calore sulla mia pelle.
«Se mi vuoi prendimi. Io sono qui, lo sai.» mi asciughi le lacrime con quelle grandi mani che ti ritrovi, che prima sono mani di un carnefice e poi quelle di un amante, le prendo e le bacio per trascinarle prima sui miei seni e poi sui miei fianchi. E finalmente sento di volerti, sento di voler dissolvere una volta per tutte la mia preoccupazione, perché soltanto tu ci riesci a farmi sentire così piccola e al sicuro tra le tue braccia. Diventa inevitabile la mia reazione, mi spoglio dell'ultimo indumento che ho, ti spoglio dell'ultimo indumento che hai, inizio con le mani a toccare la tua virilità perché mi sento tranquilla, protetta, al sicuro.
So che mi terrai stretta a te, so che mi dirai quello che vorrei sentirmi dire e non mi importa se sarà solo l'ennesima bugia.
Io voglio stare con te Cyrus, probabilmente ti amo e dovrei volerlo questo divorzio, dovrei volerlo per me stessa, per i miei figli, per te ma non ci riesco, è questa la verità. Una verità che non saprai mai perché sono certa che non ti interessa, che non la vuoi sentire. Ti baciò ancora, con più foga, forse mi scende ancora qualche lacrima ma non mi importa. Mi importa solo di te, mi importa solo di accendere la fiamma della passione e di lavare via questo senso di terrore che provo.
Perciò, ti prego ancora una volta, non lasciarmi andare.
Dorothea
Lucretia
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39 Y.O.– Animagus – Father –Royal Air Force– MAFI Agent – Sacred 28
Ed in quel momento era molto vicino ad essere in paradiso, perché quello valeva come paradiso, no? La propria moglie splendida che lo coccolava con la splendida vista che le offriva. "Sei bella da morire" Le dice ancora ed ancora, perché tanto erano parole facili per lui. Le parole così non avevano peso o norma. Erano così, lanciate nel vento e liberate per ottenere quel potere e quel piacere che solo loro sapevano darsi.
Altre parole dovevano essere utili a togliere i segni che la tempestavano e le incertezze su quello che facevano. Alla fine lui non stava facendo altro che toglierle il peso che aveva dentro.
Sostituire la tristezza con la lussuria ed il lusso che li circondava. Come sempre lui non faceva altro che prendere un pezzo, togliere e sistemare quel pezzo al posto giusto. Il pezzo in questione era Thea nelle sue braccia, ma quello era normale. Lei che iniziava a massaggiarlo con quel fare delicato e coscienzioso. Si voleva godere quello che lei voleva fargli, perché lui avrebbe ridato la stessa moneta a lei, con più voglia, fino a farla pregare di quell'orgasmo che la poteva scuotere come si meritava di essere scossa.
"Ti voglio, perché sei splendida quando vuoi che ti prenda". E la prese, per la schiena sollevandola, e avvicinando la sua prepotente erezione a lei.
E sorrise.
Di quel sorriso sadico di chi vuole sentire la lussuria prima di entrare. "Dimmelo che vuoi essere scopata per bene, dimmi che vuoi che il tuo Daddy ti sistemi per bene". Una volta sentito quel desiderio sulle labbra di sua moglie si sarebbe abbassato su di lei con la foga e il desiderio che aveva sempre per lei. Perché si volevano solo in quel modo così carnale e violento.
Cyrus Ira
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30 Y.O. – Seer – Married – Council Member – Imperial Hotel
Mi sento così piccola tra le tue braccia, ma è normale no?
Tu mi controlli, hai ogni cosa di me e di me predi tutto. Ti lascio fare, perché il mio desiderio per te è tutto ciò che mi pervade la mente.
I tuoi baci.
Il tuo respiro.
I tuoi gemiti.
Ogni mio tocco servono ad accarezzare ogni cosa più profonda di te, a stringerti nel modo più dolce, delicato ma soprattutto lussurioso possibile.
Ti voglio Cyrus, come tu vuoi me e ad ogni tuo complimento distolgono sguardo arrossendo, perché sai come toccare i tasti giusti con me.
Sai come farmi sentire speciale.
Eppure sono ingrassata, non sono più bella come prima. Non sono più un fiore da cogliere, ma un fiore colto che sta lentamente appassendo eppure tu riesci sempre a farmi sentire come se fossi il centro del tuo piccolo mondo.
Mi sollevi, sei sopra di me adesso e me la fai sentire la tua erezione, sento la punta sfiorare l'entrata della mia intimità facendomi percepire brividi lungo la schiena.
E voglia di te
Voglia del mio Daddy.
Perché è il nostro giochino questo, tu sei il mio Sugar Daddy, quello che mi vizia, mi dice che sono la bimba più brava del mondo e che mi fotte come un'animale mentre io sono la tua docile Sugar Baby che vuole fare di tutto per appagarti. È una cosa così stupida, malata forse ma Antichi Dei quanto mi piace quando mi dici che sono una brava bimba.
«Daddy...» perché sei questo per me, è così che ti chiamo per dirti che «Sì, ti prego... Scopami... Fottimi senza pietà...» dovrei vergognarmi di quello che dico, delle parole sconce che escono dalla mia bocca, ma mi eccita, mi eccita da morire sapere che vuoi farmi provare un piacere così tanto intenso da farmi perdere il fiato.
Da farmi svenire. Forse.
«R-Riempimi tutta, Daddy. La tua bimba ha bisogno del tuo cazzo...» mi sento un'idiota a dire queste cose stupide, non le direi se non fossimo solo io e te. Eppure ti piace, ti piace così tanto che entri in me con un colpo secco e mi assecondi.
Ascolti le mie preghiere.
Preghiere fatte dopo una circostanza particolare, forse spiacevole perché non ci capisco più niente. Ne di cosa voglio io ne di cosa vuoi tu.
Per il momento però voglio solo lussuria, sesso.
Voglio solo te.
E basta.
Dorothea
Lucretia
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39 Y.O.– Animagus – Father –Royal Air Force– MAFI Agent – Sacred 28
Quel potere è quello che serve sempre a Cyrus. Quello del conquistatore, del maschio che tutto prende per sé. Si nutre di quel piacere che scuote dal profondo sua moglie mentre lei urla e geme di quelle frasi che urlano una servitù non voluta, ma segno di un bisogno. Quello del calore che lui le dava. Lei iniziava ad essere ubriaca di quel piacere che tutto scuoteva e prendeva. Finalmente si sentiva come lui si sentiva ogni volta che lei era con lui. Finalmente anche lei sentiva quel piacere che scuote dall'interno senza alcuna forma di quiete.
Dio se gli piaceva quando lei urlava quanto lo voleva.
Perché quello era il desiderio e la forma di amore che poteva capire.
Quello lo poteva sentire mentre, dentro di lei, tutto si contorceva. Lui era lì, pronto a farle gridare quello che voleva. Quel piacere soppresso tra le pieghe dell'ira, tra i punti di luce di quel rumore che lo scuoteva la notte negli incubi. Quel desiderio era figlio della loro sofferenza, ma era la loro salvezza, perché era il desiderio d'amore che si palesava evidente.
"Bava piccola, quanto sei bella" Disse, perché sapeva che le piaceva quando la chiamava così, come lei sapeva quanto gli piaceva essere chiamato Daddy.
Quel piacere vacuo però non cambiava la situazione, e tutti e due lo sapevano.
Ma non era importante in quel momento.
Quello che importava era andare forte, sempre più forte e potente. Fino a scuotere Thea in quell'orgasmo che si meritava. "Perché lei è brava con me" si disse mentre continuava a spingere ed entrare in lei, a gemere e baciare sua moglie in quell'hotel di lusso in cui lei aveva progettato non si sa cosa.
"Dimmi che mi vuoi e che non mi lasci, e poi vieni come la brava bimba che sei" perché lui la voleva per sempre felice e leggera. Perché lei non c'entrava nulla con tutti i suoi fallimenti. Ma lei era la sola cosa che gli permetteva di essere felice, qualche volta, tra una lite e l'altra.
Cyrus Ira
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30 Y.O. – Seer – Married – Council Member – Imperial Hotel
Per quanto ancora deve andare avanti questa pantomima? Troppo.
Io che litigo con te, tu che mi dici paroline dolci per calmarmi e noi in un letto a volerci.
Come adesso.
E per gli antichi dei se ti voglio. Ti voglio così tanto.
Inizi con colpi decisi, forti, che mi lasciano senza fiato e mi fanno prima gemere, poi urlare come un'ossessa. Tu sai cosa mi piace, tu sai cosa voglio e dove colpire perché ormai mi conosci, ogni punto più profondo di me ormai sono terre che hai già esplorato. Sento il tuo respiro farai affannoso, sento il sapore delle tue labbra e la tua lingua intrecciata alla mia. Sento i tuoi grugniti farai sempre più forti, più profondi e ad ogni colpo che mi dai mi ubriaco di essi.
Mi ubriaco di piacere.
Mi ubriaco di te.
«Oh Cyrus... Si... Ah... Fottimi, fottimi...» te lo chiedo, ti prego di non fermare un assalto che mi sta completamente svuotando la testa di ogni pensiero immaginabile.
Perché sono la tua bella e brava bimba vero? Quella che ti soddisfa, quella che ti conquista con un po' di dirty talking. Affondi sempre di più in me, ed io mi arpioni alla tua schiena. Sento il rumore del letto che cerca di reggere il nostro peso e quel ritmo che sta cercando di romperlo, di rompermi.
«Sì, ti voglio. Voglio stringerti, tenerti sempre con me! Non mi lasciare!» lo grido, lo grido mentre gemo, mentre vengo e mi stringo tutta a te.
Perché ti desidero così tanto, vorrei non lasciarti mai andare.
Voglio cristallizzare questi momento e renderlo eterno. Vorrei che non ci fossero problemi tra me e te, che fossimo una coppia sposata che si ama e che è felice. Lo sappiamo perché non è così, che il sesso non cancellerà quello che mi hai fatto e quello che ci siamo fatti.
Eppure possiamo fare a meno lumi dell'altra?
No.
Non possiamo.
Per questo ci lasciamo trasportare dagli istinti, dal sesso.
Per dimenticare
Per lasciar spazio al piacere, alla leggerezza.
A quel barlume di amore che proviamo l'uno per l'altra.
Dorothea
Lucretia
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39 Y.O.– Animagus – Father –Royal Air Force– MAFI Agent – Sacred 28
Quanto adorava quel copione, che si ripeteva costante e sicuro nella sua vita.
Era incedibile quante cose riuscisse a risolvere in quella relazione ed in quel modo. I suoi vizi si sistemavano bevendo. Le rotture di scatole di Thea si sistemavano dandole la sua dose di libido.
Era un'assioma matematico. Dorothea più sesso portava sempre ad un poco di pace. Avrebbe preferito evitare di doverle costantemente provare il suo amore a parole, ma era un prezzo che pagava volentieri.
Non sapeva se era amore vero, per le loro circostanze, ma era la cosa più vicina che avevano trovato.
Ed anche lui venne. Tremò. Per la fatica, perché Thea ormai la conosceva e sapeva come godersela pienamente. Era abituato a prenderla con quel fare duro e per certi versi violento.
Perché gli piaceva il potere che le dava quando lei urlava e gemeva sotto di lui. Perché erano divinità in estasi per un'istante. Lei raggiunse l'estasi pochi istanti prima di lui. E lui, come sempre, venne dentro di lei.
La strinse.
Quello lo sapeva fare bene.
"Ti amo" lo disse con il fiatone, perché era stanco. Le accarezzò i fianchi, leggero e dolce, come l'amante che sapeva essere.
Se solo lo fosse più spesso i suoi problemi sarebbero minori.
Forse sarebbe stato giusto andare in terapia. Forse sarebbe stato giusto mollare quella bottiglia che gli si era incagliata nell'anima. Ma lui non lo sapeva e non gli importava.
Lei era così tremendamente attaccata a lui che non sapeva cosa farne. Forse sarebbe stato meglio per tutti se si fossero mollati.
Non erano fatti per quello che erano, ma erano fatti per quello che dovevano essere.
Alla fine era un matrimonio di convenienza. E a lui conveniva rimanere con una donna così.
Si sdraiò sul letto, le diede un bacio lussurioso, ultima vestigia del desiderio ora assopito. Sentiva un po' di amarezza nella bocca. Forse l'alcool, forse del reflusso. Gli paiceva essere steso senza pensieri. Se la riuscì a godere per un poco.
Poi il pensiero di lei con un'altro. L'ira non arrivò. Ci fu l'impotenza.
"Ti amo Thea, ti prego non lasciarmi, sarei perso senza di te" lo disse. Ci credeva, perché per quel secondo realizzò che rischiava di perderla. Versò una lacrima, sentì lo stomaco contorcersi al solo pensiero di non averla con lui.
Senza di lei, lui era perso.
Non gli importava di essere debole in quel momento in cui tutto era abbattuto. Cercò quell'abbraccio che tutto poteva sistemare, tra le sue braccia si sapeva tranquillo. Nessun giudizio.
Cyrus Ira
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30 Y.O. – Seer – Married – Council Member – Imperial Hotel
Vieni dentro di me con un ruggito, quel ringhio animalesco che ti contraddistingue e che ho sentito così tante volte in questi anni che ormai lo so a memoria. So anche a memoria gli spasmi che fai quando mi riempi con i il tuo semez i tuoi respiri affannosi ed il sapore che hanno le tue labbra. Io sono terre esplorate e conosciute per te, ma tu per me sei un libro aperto. Il calore del tuo corpo è la calda coperta che mi avvolge ogni volta in cui mi sento sola, triste, stare tra le tue braccia è l'unico modo che ho per sentirmi sicura perché sono una stupida.
Stupida nel pensare che stare abbracciata ad un uomo alcolizzato e violento come te sia protezione. Eppure niente mi fa sentire più al sicuro di te, niente al mondo è proprio in questo momento mi sento libera mentre gli spasmi del mio orgasmo ormai sono così forte che uccidono le parole che ho in gola.
E gli occhi mi diventano lucidi quando me lo dici, quando esprimi quelle parole che mi hai detto spesso ma che non so se sono mai state la verità.
Ti amo.
Mi ami, Cyrus eppure mi chiedo se sia davvero la verità. Anche io vorrei essere certa di amarti, vorrei avere una certezza che il mio corpo però esprime fin troppo bene. Sono stretta tra le tue braccia mentre la stanza ormai si impregna dell'odore di sesso e sudore, per un attimo mi soffermo a pensare che non ho la pillola con me e che con tutto il seme che mi hai riversati dentro finirei con l'avere un terzo figlio e la cosa mi fa paura.
Pensare che metteresti la testa a posto con un terzo bambino in famiglia?
No, non lo faresti mai.
Mi viene in mente che forse in borsa ne ho una, ma anche se fosse posso ancora aspettare settantadue ore prima di prenderla.
A me non interessa più di tanto.
Siamo sdraiati, io fisso il tuo volto segnato dal piacere, dall'ira e dall'alcool, lo accarezzo com le dita prima di prendermi un altro tuo bacio, passionale e profondo come te. Mi nascondo nel tuo petto, l'unica cosa che riesco a fare mentre sento lo sperma scivolarmi via tra le gambe. Ti sento irrigidirti, per un attimo, forse ho fatto qualcosa che non va e sussulto.
Ti ascolto e ti vedo Cyrus, questa è una delle rare volte in cui tu ti mostri per quello che sei: un uomo buono con le sue fragilità.
E ci credo.
Ci credo davvero che tu mi ami perché non mi parlersti in questo modo, non saresti così spaventato e soprattutto non piangeresti così. Non piangi mai, se non in queste rare occasioni in cui ti liberi, in cui sfoghi il peso che hai sul cuore.
«Oh... Cyrus...» ti bacio prima sulla fronte e poi sulle labbra, prima di dirti che «Non ti lascerò mai. Ti amo anch'io.»
Lo realizzo adesso, lo capisco soltanto ora quanto io sia innamorata di te, che anche se ti odio mi rendo conto che senza mio marito sarei persa, fragile, insicura. Quindi Cyrus, se vuoi «Restiamo un po' qui insieme, prima di lavarci.» e non mi sento per niente pulita.
So che hai bisogno di me Cyrus, hai bisogno del conforto di tua moglie perciò eccola qui.
Sappi che ti stringerò forte, sappi che cercherò di farti sentire al sicuro.
Come tu fai con me.
Dorothea
Lucretia
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39 Y.O.– Animagus – Father –Royal Air Force– MAFI Agent – Sacred 28
Ed eccolo tra un singhiozzo e l'altro che il Cyrus più autentico, quello spaventato ed innamorato, prendeva a pugni il se stesso ben più duro e rigido.
Perchè era un'uomo sensibile, anche se non lo sapeva bene. Purtroppo per tutti e due Cyrus aveva un problema immenso. Il suo problema era che le sue emozioni non erano chiare. Lui l'amava quando era dolce con lui, e l'odiava quando era una stronza petulante spaventata dal mostro che era. Lui non sapeva che cosa aveva dentro di sè, e quello era un gran problema.
Lui era lì inerme nella sua debolezza, rotto come il coccio di un vaso che non riusciva a controllare le sue emozioni. Avrebbe voluto dire a Thea la sua sofferenza, ma non le sarebbe importato. Non le interessava la sua sofferenza, ma solo quella che lei sentiva.
Fece un respiro profondo, si strinse a Dorothea, le diede un bacio, di quelli leggeri e dolci sulle labbra. "Sei mia, non mi abbandoni, vero?". Le chiese quasi in un sussurro rotto dalle lacrime.
Voleva stare con lei, così nudi delle loro paure e di quello che erano per un poco.
Qualcosa tornò alla mente. Quel rischio di un'erede non programmato, quel pericolo di altre ansie e di altri problemi. Il rischio di Thea che non riusciva a guardarsi più nello specchio, perché sfigurata di un frutto che non volevano. I pianti e le urla tutte le notti, le liti per la mancanza di sonno. "Amore, non voglio rompere le scatole" lo disse con tono calmo, composto, perché Thea non si meritava il marito debole, ma quello risoluto. "La pillola". Era serio, ma non esageratamente, un piccolo promemoria, per evitare più problemi. Sapeva che doveva essere gentile, o avrebbe avuto l'effetto opposto.
Una volta che lei avesse preso il farmaco, avrebbe aperto le braccia per stringerla a sé, di nuovo, come faceva sempre dopo una lite ed una scopata.
"Restiamo qui quanto vuoi, piccola" perché gli piaceva stare così con lei, senza peso, in quel dolce vuoto in cui loro non erano inseguiti da loro stessi.
Cyrus Ira
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30 Y.O. – Seer – Married – Council Member – Imperial Hotel
E questa volta manterrai le tue promesse, Cyrus?
Saprai amarmi davvero, rispettandomi senza farmi del male o toccare alcool?
Perché è questo Cyrus che voglio vedere, quest'uomo buono e fragile che ha bisogno di me, che mi ama e che mi stringe forte a sé tra braccia che non vorrei mai si dischiudessero. Piangi, come un bambino ed io ci provo ad asciugare quelle lacrime che sanno di tristezza, che vorrei non solcassero mai il tuo visto. Al tuo grido disperato di aiuto rispondo che «No, Cyrus. Non ti abbandono.» e ti bacio, come a sugellare la mia promessa. Perché provo questi sentimenti terribili, questa sensazione di benessere e malessere insieme e che vorrei che sparissero dato che l'uomo che ho davanti è una persona generosa, capace di dare, ma al tempo stesso spaventata, che risolve le cose con la violenza.
Sono ancora abbracciata a te quando mi ricordi della pillola, ti rispondo che «Hai ragione, ma non so se ne ho una in borsa. Non pensavo saresti venuto qui.» perché pensavo che non ti saresti fatto gli affari miei, che avresti permesso che trovassi qualcosa di compromettente per divorziare e lasciare che piangessi sui tuoi fallimenti.
Così non è stato.
Mi hai di nuovo convinta a restare.
Perché lo so che hai ancora bisogno di me ed io di te, perché senza l'un l'altro saremmo persi. Vuoti.
Con un accio pillola provo a vedere se un blister salta fuori dalla mia borsa e così accade. Con la magia prendo anche un bicchiere che riempo d'acqua in modo da prenderla senza strozzarmi. E anche questa volta niente "incidenti" come li chiami tu, Arthur per te lo è stato anche se lo ami. Che poi cosa cambierebbe un terzo figlio? Nulla.
Saresti solo il solito te.
Mi pulisco con una salvietta e ritorno su di te, ti abbraccio per dirti che possiamo stare insieme tutto «Il tempo necessario per calmarti.» perché lo sai, io ci sono per te ed io voglio solo abbandonarmi al tuo abbraccio.
Dorothea
Lucretia
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39 Y.O.– Animagus – Father –Royal Air Force– MAFI Agent – Sacred 28
La pillola viene evocata tramite la magia dalla borsa. Cyrus è sempre affascinato dall'uso della magia in modi convenzionali. La creazione di un legame tra l'incantatore e l'oggetto desiderato che porta i due ad incontrarsi. Alla fine erano tutti legati in modo simile dal destino, evocati da una forza verso qualcosa che non conoscevano, ma che li chiamava.
"Accio felicità potrà mai funzionare?" pensò Cyrus.
Probabilmente no. Le regole lo dicevano, non poteva essere una persona. E Thea non poteva quindi essere evocata dal suo incantesimo. Sorrise per un'istante, perché in quel momento erano felici, perché nulla era fuori posto, tutto a portata di mano.
Per un'istante tornò a pensare alle prime parole che aveva detto Dorothea. "Non pensavo saresti venuto qui". Non lo voleva in questo posto. Eppure era lì adesso, e lei era felice, forse.
O forse era parte del piano? Un altro inganno? Detestava gli inganni che continuava a tendergli.
Fece un respiro e lo chiese, quando era calmo: "Perché sei venuta qui per quattro giorni Thea. Cosa stavi progettando? Ti prego. Sii Sincera". E sperava che lo sarebbe stata perché, Dei, ne aveva bisogno anche se avrebbe fatto male.
Cyrus Ira
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30 Y.O. – Seer – Married – Council Member – Imperial Hotel
Sono accoccolata a te, mi sento al settimo cielo e sono dell'idea che niente potrà mai disturbare questo momento.
Tranne te.
Tranne quando mi fai il quarto grado.
Pensi ancora che io abbia un'amante? Cosa me ne farei esattamente? Rischierei solo scandali, rischierei che le tue mani facciano più male se dovessi scoprire una mia tresca ed io ho paura che tu possa fare del male ai miei figli Cyrus.
Ai nostri figli.
Io però sono felice di stare con te, non ho secondi fini... O li ho? Volevo divorziare, avevo bisogno di parlare con Nyeves circa l'incastrarti, ma anche per riuscire a distruggere i miei avversari, i miei possbili nemici.
«Organizzazione segreta per la campagna.» te lo dico con una spiazzante sicurezza, sono troppo brava per te a mentire perché in politica bisogna sempre fare buon viso a cattivo gioco. Mi sposto, scivolo su di te e quasi ti uso come materasso prima di accarezzarti il viso e dirti che «Se vuoi posso condividere con te i dettagli, ma devi promettermi che non li condividerai con nessuno. Potresti essere incriminato, sai?» magari non ti interessa, magari speravi che ti dicessi qualcosa di diverso, ma ti posso assicurare che è così. Si tratta della verità, o meglio una mezza verità ma almeno non ti sto mentendo no?
E tu non mi romperai le scatole.
Mi alzo poi, vado verso il bagno. Sicuramente ti potrai godere la vista di tua moglie nuda, con addosso solo il suo collier di perle che ti guarda e ti dice «Io vado a fare il bagno, vieni anche tu?» perché scommetto che la cosa ti fa andare in estasi.
Vado a togliermi il collier di perle, prima di usare la mia bacchetta e far scivolare nella vasca l'acqua che subito si fa calda. Qualche sale da bagno, un po' sapone e mi immergo.
Tu invece che fai? Non vieni? O preferisci guardarmi visto che sei stanco?
Dorothea
Lucretia
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39 Y.O.– Animagus – Father –Royal Air Force– MAFI Agent – Sacred 28
Altra lunga serie di parole di Dorothea che, come sempre, assomigliavano ad una serie di cose che aveva già sentito un'altro paio di volte. Nulla di nuovo.
Il velo di apatia iniziò ad entrare nella mente di Cyrus appena sentì le parole "Campagna elettorale". Era di sicuro un'altra cosa noiosa che doveva fare lei, massima sicurezza e tutto il resto "Tutte minchiate politiche, come al solito" pensò per quel che bastava per evitare di ascoltare tutto tranne la parola "Incriminato" che significava che avrebbe detto i dettagli, ma rischiava di perderci la carriera e forse anche la testa.
Solito registro che significava nella mente di Cyrus che non stava mentendo. Se stesse invece mentendo aveva deciso che non gli interessava, quindi erano in pari. Aveva sonno, un paio di giunture doloranti. Nulla di importante, solo due o tre dolorini da sforzo. Vederla nuda rimaneva un gran bello spettacolo, e approfittò del momento per godersela mentre non sentiva quel che diceva.
La vide entrare nel bagno, mettere l'acqua calda ed i sali da bagno.
La seguì. Le diede un bacio sulla nuca, che era il suo segno di "Ci sono, sono qui per te". Un bagno avrebbe fatto bene ad entrambi per sciogliere i muscoli.
Cyrus poi la strinse, di nuovo, mentre erano nella vasca, e sussurrò quello che sapeva avrebbe sistemato tutto, come sempre nella sua vita buttata "Ti amo" in quel modo che era un sussurro, che sembrava libero ed era l'ennesima catena messa per tenere Dorothea attaccata a lui, perché se lo diceva abbastanza i sensi di dovere e colpa di lei l'avrebbero tenuta attaccata.
Perché senza di lei era perso, e quindi avrebbe fatto di tutto per tenerla con sè.
Cyrus Ira
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