[Alchimia] Recupero Trasfigurazione 1

2016/2017

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    Lilith Eireen St.John
    Teacher | Animagus | sheet | ©Hime-Portfolio
    "Ora vado che ho lezione. Ci sentiamo dopo, dai un bacio a Beatrice anche da parte mia." pronunciarono labbra rosee alla cornetta del telefono. Sarebbe bastato percepire il tono della voce per comprendere quanto affetto e amore aveva riversato in quel semplice saluto, senza contar il largo sorriso e gli occhi lucidi incastonati in quel viso ovale e olivastro. Senza troppe cerimonie infilò il cellulare nella tasca del giacca di pelle, cominciando a percorrere con estrema velocità il corridoio che l'avrebbe condotta alla sua aula. Ancora le faceva strano pensare a quel luogo come il suo posto di lavoro, abituata da molto tempo a ritrovarsi sempre in prima linea a lottare con la magia. Molto probabilmente quei ragazzi l'avrebbero fatta penare altrettanto, ma il solo pensiero di trovarsi dall'altra parte della barricata la fece sorridere divertita: lei era una docente. Ancora faticava a crederci, sebbene la possibilità di insegnare a nuove generazioni non le dispiacesse più di tanto. Con il solito passo marziale e rigido, la St. John fece scricchiolare gli anfibi sul lucido pavimento il più velocemente possibile: ovviamente era in ritardo.
    Quel venerdì di fine marzo, a causa delle millanta scartoffie e procedure burocratiche, sarebbe stata la sua prima lezione come docente e la cosa la destabilizzava non poco. Ritrovarsi ad essere la guida per quei giovani alchimisti non era esattamente l'immagine che si era dipinta per il proprio futuro! Eppure eccola, nella propria fierezza e testardaggine, poggiare finalmente la mano sulla maniglia della porta e spingere verso il basso. Fece un lungo respiro per calmarsi e ritrovare il familiare sangue freddo che più e più volte l'aveva salvata durante quegli anni. In fondo quanto mai avrebbe potuto essere terribili i suoi studenti?
    Sfidando il karma e i mille complessi di cui era pregna la sua mente, Lilith fece il suo ingresso nell'aula - palesandosi finalmente agli studenti già riuniti. Procedette con passo spedito ed espressione severa fino alla cattedra, poggiandovisi poi leggermente contro con la schiena quando decise che era il momento di presentarsi alla classe.
    "Buongiorno a tutti, mi scuso per il leggero ritardo ma sono stata trattenuta. Sono, tuttavia, felice di vedervi così numerosi." esordì, portando le braccia al petto e incrociandole sotto il seno - una posizione che le donava stabilità e sicurezza.
    "Penso che già sappiate che la professoressa Darko ha deciso di lasciare l'incarico e da oggi in poi sarò io a seguirvi. Mi chiamo Lilith St.John e per qualsiasi dubbio o richiesta non fatevi problemi a venirmi a trovare nel mio ufficio." un sorriso dolce e gentile venne donato ai ragazzi, preludio però di qualcosa di ben diverso. Si staccò dal bordo della cattedra e prese a camminare lentamente avanti e indietro, squadrando uno ad uno i presenti - rimanendo particolarmente colpita da un volto a lei ben noto e che mai avrebbe pensato di ritrovarsi lì: Isobelle. Non lo diede, tuttavia, a vedere, conscia delle propria posizione e dei ruoli che entrambe avevano.
    "Vi avviso già che durante le mie lezioni non tollero colpi di testa o insubordinazioni, perciò regolatevi di conseguenza o altrimenti ne pagherete le conseguenze; e chi mi conosce sa che non ci vado giù leggera." ci tenne a precisare, essendo stata avvertita da Irene della tendenza di quella mandria di universitari a fare di testa propria. Lanciò una brevissima occhiata verso la sua ex-compagna di scuola, prima di sciogliere finalmente quell'espressione da poliziotto cattivo e iniziare la lezione con atteggiamento rilassato e materno.
    "Mi dispiace aver interrotto temporaneamente le lezioni ma la burocrazia anche da questa parte dell'oceano risulta essere alquanto asfissiante. È anche per questo motivo che ho richiesto questa lezione straordinaria, sia per conoscervi sia per testare quanto effettivamente sappiate fare. Ho visto dove la professoressa Darko è arrivata col programma, ma mi interessa vedere sul campo cosa siete in grado di ideare." spiegò, per poi aggirare la cattedra e tirare fuori dal cassetto posto sotto la scrivania una clessidra di medie dimensioni.
    "Visto e considerato che se vi facessi usare gli incanti qua dentro il preside mi licenzierebbe seduta stante, il vostro amato professore di psicocinesi mi ha concesso l'utilizzo di questa passaporta. Penso che sappiate tutti come funziona, in ogni caso vi basterà toccarla tutti insieme per essere trasporti nel luogo in cui si terrà la lezione." spiegò loro, aspettando poi che si alzassero e giungessero a toccare l'oggetto.

    Bastò che anche l'ultimo studente sfiorasse la clessidra e immediatamente, con il familiare strappo all'ombelico, tutti quanti vennero smaterializzati all'interno di una stanza circolare fatta di roccia e il cui pavimento risultava essere di terra battuta mista a ciottoli di grandezze differenti. Le pareti erano formate da strati differenti di rocce, come se qualcuno avesse manipolato a proprio piacimento quel luogo, accostando metamorfiche, sedimentarie e magmatiche in un patchwork unico e originale. Tutti intorno a loro galleggiavano piccole fiamme di fuoco, in modo tale da illuminare ogni singola porzione di spazio. I ragazzi avrebbero, dunque, potuto scorgere ben otto corridoi tutti convergenti in quella stanza circolare e altrettanto luminosi come il luogo di partenza. Il silenzio regnava sovrano, ma fu la stessa docente ad interromperlo schiarendosi la gola e attirando l'attenzione di tutti.
    "Ben ragazzi, vediamo se avete compreso le regole base di un bravo alchimista. Vi propongo questa sfida e vedremo chi sarà in grado di portarla a termine in modo ottimale. So che è abbastanza claustrofobico, ma questo dedalo di grotte sarà lo scenario per la nostra prova. Io scomparirò e starà a voi capire dove io sia nascosta: osservate, ascoltate, analizzate ogni dettaglio perché non sempre le cose sono come appaiono. Potrete affrontare la prova in coppia o da soli e vi saranno permessi incanti di altre materie solamente se inerenti alla percezione." diede le regole sorridendo divertita.
    "Beh, che il gioco abbia inizio!" esordì l'attimo dopo con vivacità. Improvvisamente tutti i fuochi fatui si spensero, facendo calare nell'oscurità la stanza, durò solamente un attimo prima che la luce ritornasse al livello precedente. Nel medesimo punto in cui fino a quel momento vi era stata Lilith ormai non restava che il vuoto. Un rimbombo di passi concitati risuonò nell'aria, saltando da una parete all'altra e non permettendo a nessuno di capire precisamente da quale corridoio provenisse.


    Allora, eccoci qua ragazzi ♥
    Innanzitutto scusate per il post piuttosto lungo ma volevo evitarvi un inutile post d'ingresso e allo stesso introdurvi finalmente il professore, che molti non conoscono. Passiamo alle informazioni di servizio:
    - La lezione è ambientata il 24 Marzo alle 10 del mattino. Lilith arriva una decina di minuti dopo, quando voi sarete già tutti in classe.
    - Da fine febbraio a metà marzo non avete potuto seguire le lezioni per via del cambio di cattedra, per questo Lilith ha richiesto una lezione straordinaria in modo tale da recuperare ore.
    - Ovviamente in ongame voi avete già seguito le lezioni di teoria con Irene
    - Questa è la vostra situazione iniziale, ricordatevi di indicare quale percorso seguite.
    - Per quanto riguarda le regole della prova mi sembrano abbastanza chiare, ma se avete dubbi o domande chiedete pure ♥
    - Skill permesse:
    Nome: Combattimento Alchemico [skill passiva]
    Requisiti: 18 a Trasfigurazione 1
    Descrizioni: capacità di muoversi molto rapidamente mentre si disegna un cerchio alchemico o mentre si svolge una qualsiasi trasfigurazione/trasmutazione, inoltre di velocizzare qualunque reazione alchemica, le possibilità di venir interrotti durante il procedimento sono basse. [Abbassa a 30 la CD del disegno alchemico]

    Nome: Manipolazione delle parti
    Requisiti: 20 a Trasfigurazione 1
    Descrizioni: trasfigura una parte di un oggetto in un altro oggetto di materiale e consistenza diversa, per esempio, il collo di una bottiglia di vetro in un coltello di acciaio, rimanendo però fusi insieme in un unico corpo. Questo può avvenire soltanto se avete a disposizione anche il nuovo materiale in cui volete modificare quello vecchio.
    Movimento: bisogna toccare la parte dell'oggetto che si vuole mutare e con l'altra mano, toccare il materiale in cui si vuole mutare.
    Azioni: 1 azione
    Durata: 4 turni

    Nome: Crescita Accellerata
    Requisiti: 24 a Trasfigurazione 1
    Descrizioni: modifica la struttura interna di un oggetto manipolando le molecole e facendole quindi invecchiare in modo molto accellerato (a seconda del tiro di dado), potrebbe essere un anno ogni minuto come dieci anni al minuto, portando addirittura alla morte/distruzione del bersaglio. Una roccia potrebbe sgretolarsi e un corpo potrebbe invecchiare talmente tanto da arrivare a decomporsi.
    Movimento: imporre le mani su ciò che si vuol far invecchiare
    Azioni: 1 azione
    Durata: permanente (possibilità di riportarla indietro con reversione atomica)

    Nome: Manipolazione della densità
    Requisiti: 28 a Trasfigurazione 1
    Descrizioni: le possibilità di utilizzo di questo incanto sono molteplici, cambiando la densità e quindi la sua massa. Rendere solido un oggetto liquido o viceversa, soltanto parti oppure interamente, ovviamente farlo su un'intero corpo sarà molto più difficile. Grazie a questo si può manipolare anche la galleggiabilità, agendo indirettamente sulla Spinta di Archimede, e si può anche manipolare il peso, rendendolo impossibile da maneggiare o al contrario tanto leggero da maneggiarlo al meglio, per esempio ancora si potrebbe rendere un proeittile tanto pesante e duro da sfondare un'intera parete, o rendere talmente pesanti se stessi da diventare impossibili da smuovere fisicamente.
    Movimento: imporre le mani su ciò che si vuole manipolare
    Azioni: 1 azione
    Durata: 4 turni

    Nome: Manipolazione della grandezza fisica
    Requisiti: 30 a Trasfigurazione 1
    Descrizioni: con questo incanto è possibile manipolare la grandezza delle particelle, sia riducendole che ingrandendole. In caso si riducano l'incantesimo è meglio definito come di Granulazione, l'entità del rimpicciolimento dipende dal tiro di dadi e dall'intenzione del mago, possono essere grandi come chicchi di riso ma anche come granelli sabbia, o diventare tanto piccoli da diventare invisibili all'occhio umano, non è però possibile distruggerli. Ingrandimento al contrario, ingrandisce le particelle, facendo diventare un oggetto o un essere vivente incredibilmente grande.
    Naturalmente per chiunque sarebbe impossibile aumentare la grandezza tanto da farlo sconfinare nell'atmosfera, se non ad un costo incredibile di energia tanto da perdere la vita, inoltre è un incantesimo che richiede una conoscenza quasi perfetta delle proporzioni dell'oggetto/essere vivente che si va a trasformare in quanto è necessario rispettarle equilibratamente per non rischiare di creare una testa troppo grande che un collo non può sostenere e che quindi venga spezzato, per esempio. Inoltre la trasformazione è atta a rispettare la legge del cubo-quadrato di Galileo e della Terminal Velocity.
    Movimento: imporre le mani su ciò che si vuole manipolare
    Azioni: 1 azione
    Durata: 4 turni

    Vi prego siate clementi: è una lezione ex-novo e io sono tipo la persona più complessata di questo mondo, quindi non siate troppo crudeli o il mio cuoricino si spezzerà. Ve se ama :*

    Edited by Saki - 1/4/2017, 16:44
     
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    Eris Maeve Doyle
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    Quella notte non aveva chiuso occhio, continuava a fare lo stesso identico sogno più e più volte, non ricordava niente se non l'ombra di un volto e una voce dall'inconfondibile accento dell'est. Si svegliava nel cuore della notte con quella voce che gli rimbombava nelle orecchie, come se fosse importante, come se dovesse comprendere qualcosa, poi si forzava a riaddormentarsi e ancora, si svegliava di soprassalto una mezz'ora più tardi. L'ultima volta si svegliò verso le otto e si alzò, lanciando un veloce sguardo alla sua compagna di stanza senza davvero assicurarsi di capire se stesse dormendo o meno, si diresse in bagno in perfetto silenzio per non disturbarla. Quella mattina si era svegliata con i capelli scuri, castani con dei curiosi riflessi biondi, lisci e lunghi fino a metà schiena, e gli occhi verde scuro... si chiese se non stessero cercando di dirle qualcosa riflettendo qualche stato d'animo subconscio che Eris non riusciva a comprendere.
    Osservò la sua immagine nello specchio, era seria e turbata, profonde occhiaie le scurivano il volto. Perché se la prendeva tanto per un brutto sogno? Che senso aveva? I muscoli facciali si mossero seguendo un preciso ordine a formare un falso sorriso stretto sulle labbra, Eris era sempre stata molto brava a usare i sorrisi per nascondere gli scheletri nell'armadio, quella mattina decise che riflettere su quel sogno non le avrebbe portato altro che inutili riflessioni poste sul nulla e che avrebbe ignorato il suo istinto. Quindi si infilò in doccia e dopo un'oretta era pronta. Sul volto un filo di trucco per camuffare le occhiaie, una gonna nera di pelle opaca le fasciava i fianchi fino a metà coscia, dentro la vita alta era stata incastrata una canottiera leggera di un grigio pallido che scivolava sulle sue forme senza metterle in risalto, sopra un cardigan bianco di lana ma liscio la proteggeva dal fresco primaverile.
    Passò il tempo rimanente da Starcharm, con un caffè in mano in cui affogare il sonno che le pesava sulle palpebre. Non pensò più al sogno, rispettando la saggia imposizione che aveva decretato all'inizio di quella giornata e quando fu ora, si recò a lezione di Alchimia. Era senz'altro la sua materia preferita, ci si sentiva intimamente legata, forse anche per via della natura trasformista del suo corpo.
    Arrivò in aula in perfetto orario, si sentiva sempre molto in colpa a fare ritardo ma anche ad arrivare in anticipo, spesso quindi quando arrivava prima del tempo ad un appuntamento, si nascondeva per entrare soltanto allo scatto preciso dell'ora, senza far notare a nessuno il suo anticipo. Anche quella volta guardò il suo cellulare fino al momento e soltanto quando la scritta si modificò in 10:00 fece il suo ingresso nell'aula. Sparse sorrisi a tutti, anche a chi non conosceva, per poi andarsi a sedere in un banco vuoto qualsiasi.

    La nuova professoressa sembrava giovanissima ma sapeva il fatto suo, riuscì ad intimidirla il tanto giusto, ma anche trasmetterle la voglia di dare il massimo e di dimostrare tutto ciò che aveva imparato, non vedeva l'ora di cominciare. Di sicuro sembrava molto meno rigida della Darko, la bionda le era sempre sembrata perennemente infastidita da tutto, non era stato molto piacevole fare lezione con lei.
    Con quelle riflessioni che ondeggiavano all'interno della sua mente, Eris sfiorò il vetro della clessidra e quella sensazione che aveva imparato a conoscere a Brakebills le afferrò la pancia, agganciandola dall'ombelico, per trasportarla in un luogo che a primo acchito non le fece una buona impressione. Atterrò in piedi, leggermente sbilanciata, al centro di una stanza circolare illuminata da fioche fiammelle che galleggiavano nell'aria, gli stivali affondarono lievemente nella terra che faceva da pavimento, per fortuna che aveva scelto un tacco di cinque centimetri per andare a lezione. Intorno a loro, si aprivano una lunga serie di cunicoli, otto corridoi che si allontanavano nel buio.
    Se c'era qualcosa che aveva imparato con la Darko era che un'alchimista doveva conoscere e comprendere a fondo ciò che lo circondava, così iniziò a guardarsi immediatamente intorno con occhio più attento: osservò i ciottoli di grandezze differenti misti alla terra su cui poggiava i piedi, e poi si accostò alla parete più vicina a lei, osservando con più attenzione ciò di cui era composta, notò che le trame e i colori erano vari e diversi, come se fosse formata da diversi tipi di materiali.
    Ascoltò le ultime parole della donna prima che scomparisse, e soltanto allora si decide a muoversi, individuò subito la sua compagna di stanza e la raggiunse pronunciando il suo nome ad alta voce per richiamare la sua attenzione, con un sorriso smagliante e luminoso che le brillava sul volto « Gabi! » una volta raggiunta le chiese con un fondo di eccitazione nella domanda « Andiamo insieme? » gli occhi verdi erano sgargianti in quella luce giallastra e fioca.
    Una volta che si furono inserite nel corridoio numero 8, Eris tentò di aguzzare tutti i suoi sensi, studiando ciò che aveva intorno con estrema attenzione, osservando da vicino la parete alla sua destra e il pavimento sotto di lei, provando ad ascoltare tutti i suoni, flebili o più forti che fossero, che le arrivavano alle orecchie.


    Eris e Gabi scelgono il corridoio 8.
    Ti anticipo che non ho una minchia di skills con Eris xD abbiamo tutte le skills di Alchimia della prima lezione o le dobbiamo sbloccare? :3
     
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    Si, scusate pensavo di averlo indicato nell'elenco puntato ma a quanto pare ieri sera ero proprio stanca e fusa.
    Avete tutti gli incantesimi della prima lezione fino al 30, ora ve li metto in spoiler nel post iniziale ♥
     
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    Eris
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    Da brava studentessa non perdi tempo a mettere in pratica gli insegnamenti della Darko. Subito analizzi l'ambiente circostante (CD30) e noti come la parete che osservi (ho preso in considerazione quella accanto alla 8) abbia in prevalenza rocce magmatiche, in particolare riesci a riconoscere del quarzo, strettamente mischiato a frammenti di mica nera. Insieme a Gabi, tuttavia, non esiti neanche un secondo ed imboccato l'ottavo corridoio, ti rimetti a scandagliare ciò che ti circonda. Anche questa volta (CD30) non hai particolari problemi, grazie anche alla luce delle fiammelle, e noti come la tipologia di minerali non muta completamente, ma si arricchisce di dioriti e brune sieniti. Il pavimento per ora non cambia particolarmente rispetto all'inizio e per quanto riguarda i suoni non odi nulla che non siano le voci dei tuoi compagni o i vostri passi.
     
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    Tristan Ivashkov
    23 • sensate • Scheda

    Alchimia. Materia che all'inizio aveva cominciato a seguire così, tanto per, ma che negli ultimi tempi era divenuta una sorta di appiglio stabile. Che le persone ci credessero o meno, le conoscenze inerenti quella disciplina gli avevano letteralmente salvato la vita, e come se ciò non fosse già abbastanza, il suo interesse riguardante quella branca della magia si era fatto via via sempre più concreto, reale. Se, dunque, quando era approdato al Brakebills non aveva la benché minima idea di cosa fare della sua vita e di quei poteri magici che aveva casualmente scoperto di possedere, adesso invece aveva ben chiaro nella sua testa il percorso che avrebbe voluto seguire, e si sarebbe impegnato tantissimo al fine di perseguire il proprio scopo. Inutile dire che un ruolo strategico all'interno di quel processo decisionale lo avesse avuto la Darko, la prima docente che aveva incontrato quando era arrivato all'Università, e che tra un sorrisetto da stronza e l'altro era riuscita a guadagnarsi il suo rispetto. Il fatto che anche lei, poi, fosse stata vittima delle angherie dei Morley, non aveva fatto altro che aumentare esponenzialmente l'ammirazione che nutriva nei suoi confronti, ed ecco che dunque aveva cominciato a vederla un po' come una sorta di guida, sebbene non avesse mai esposto quel pensiero ad alta voce. Eppure, anche lei alla fine se n'era andata, per un motivo che giustamente gli sfuggiva. Gli sarebbero mancate le sue lezioni, ed avrebbe conservato gelosamente il ricordo di quando lo aveva spedito in acqua con uno squalo, al fine di testare l'effettiva efficacia della prima pozione che avesse mai preparato. Ah, bei tempi quelli! Ma adesso bisognava andare avanti, proseguire con gli studi, far fruttare tutti li insegnamenti che lei gli aveva trasmesso. E lo avrebbe fatto.
    Quella mattina, stranamente, si svegliò con la testa leggera, cosa che non accadeva più o meno dall'inizio della propria esistenza. Il sole era alto nel cielo, l'aria che proveniva dall'esterno abbastanza fresca, e così decise di alzarsi all'istante, precipitandosi immediatamente sotto la doccia ed indossando un paio di jeans, una t-shirt alquanto anonima e delle scarpe altrettanto banali, comuni. Come da copione, si concesse una sigaretta e, dopo aver recuperato le proprie cose, uscì dal dormitorio della confraternita dei mentalisti e si diresse verso l'edificio principale del Brakebills, entro il quale era ubicata l'aula di Alchimia. Avrebbe seguito una lezione speciale destinata agli studenti del primo anno, cosa che si sarebbe potuto evitare se soltanto fosse stato il vecchio Tristan, quello sì intelligente ma che non si applicava mai.
    Adesso, però, le cose erano cambiate, si era prefissato un obiettivo ed era propenso a raggiungerlo con tutte le sue forze; ergo, aveva intenzione di tornare alle origini e recuperare tutto ciò che non era riuscito a fare durante il primo anno, quando era un fattone come tutti gli altri e vagava senz'alcuna meta. Tra l'altro, quella lezione gli sarebbe servita a conoscere la sua nuova insegnante, tale Lilith St. John.
    Arrivò in aula cinque minuti prima delle dieci, non gli era mai piaciuto presentarsi in ritardo, poggiò la tracolla su un banco senza degnare nessuno di uno sguardo, neppure Aleksandra, la cui presenza era così vicina. Poi, però, commise un errore fatale: alzò gli occhi. Alzò gli occhi e vide l'ultima persona che si aspettava di vedere tra quelle quattro mura, l'ennesima che credeva di essersi lasciata alle spalle come al solito. Gabi. Le iridi verde-azzurre si sgranarono appena, forse nel tentativo di autoconvincersi del fatto che non fosse lei, ma in realtà non fecero altro che confermare i suoi sospetti. I capelli biondi, gli occhi chiari, il fisico esile, quelle labbra che conosceva fin troppo bene. Tutte quelle caratteristiche, non lasciavano spazio ad alcun dubbio. Era lei. Era lei, e lui si sentiva maledettamente confuso, semplicemente perché era tutto così sbagliato. Sbagliato, proprio perché lei non avrebbe dovuto essere lì. Cristo. Percepì il proprio corpo tremare per un solo istante, il cuore perdere un battito. Che casino.
    Fece scivolare, in una maniera quasi del tutto naturale, il proprio sguardo su Aleksandra, la quale aveva sicuramente recepito ogni suo singolo pensiero. E le avrebbe chiesto di tacere e non fare domande, se soltanto lei non si fosse dimostrata, sin dal primo istante, così meravigliosamente discreta.

    Lilith St. John era giovane, ma, se la vista non lo ingannava, pareva avere qualche anno in più rispetto alla Darko. Possedeva un bell'aspetto, capelli color cioccolato, occhi del medesimo colore, leggermente allungati - una vera e propria bambolina, invero, se soltanto non avesse dato subito sfoggio del suo carattere deciso, autoritario quasi. Seguendo le sue istruzioni ed avvalendosi della fatidica passaporta, si ritrovò, assieme ai suoi compagni, all'interno di una stanza circolare fatta di roccia, punto di congiunzione di ben otto corridoi che si stagliavano sul perimetro. Ascoltò le sue istruzioni, e subito dopo il suo sguardo scivolò su Alex. «Tu vieni con me?» Una domanda la cui risposta pareva abbastanza ovvia, e che per tale ragione Tristan non si premurò poi così tanto di attendere. Scrutò con gli occhi gli ingressi dei vari corridoi e poi ne scelse uno in particolare. «Akti fos.» Pronunciò al fine di potenziare la propria percezione sensoriale, per poi procedere con l'amplificare il senso che gli era più affine: la vista. «Observo.» Pronunciò con tono gutturale, e, nel caso in cui la Magia Psichica non fosse stata dalla sua parte, avrebbe semplicemente osservato attentamente la zona interessata, sperando di captare qualcosa. Subito dopo, decise di applicare la percezione dell'aura, nella speranza di riuscire a captare qualche traccia. Nel caso in cui quel primo tentativo non fosse andato a buon fine, avrebbe ritentato.


    Tristan e Aleksandra scelgono il corridoio 6(66).
    Le skills utilizzate sono queste:

    Nome: Observo
    Requisiti: Completamento lezione
    Tipologia: Tecnica per aumentare la percezione sensoriale.
    Descrizione: permette di amplificare il senso a cui il mago è più legato - sviluppato attraverso il viaggio astrale. (da +1 a +4 al tiro di percezione, effetto di un turno)
    Formula: Observo
    Movimento: Concentrazione sulla zona designata e sul senso del mago.

    Nome: Akti Fos
    Requisiti: Voto superiore al 26
    Tipologia: Tecnica di percezione sensitiva e sensoriale.
    Descrizione: permette di amplificare il sesto senso e quello a cui il mago è più legato - anche contemporaneamente. (da +1 a +4 al tiro di percezione, effetto da uno a tre turni, da +1 a +4 negli incantesimi psichici, effetto da uno a tre turni. Più turni si utilizza più il mago si indebolisce di resistenza fisica).
    Formula: "Akti Fos"
    Movimento: Concentrazione della percezione sensoriale o potenziamento psichico sulla zona designata e sui sensi del mago.

    Nome: Percezione dell’aura
    Requisiti: completamento della prima lezione
    Descrizione: Percezione dell’aura di maghi, No-Mag, piante, creature (magiche e non) e oggetti incantati.
    Nota:
    - Gli esseri umani hanno aure più complesse degli animali
    - L'aura dei maghi è più forte rispetto a quella dei no-mag
    - L'aura dei maghi bianchi è molto più forte e definita rispetto a quella degli altri maghi, per cui invece è confusa e poco definita.
    - L'aura delle piante è genericamente verde e poco complessa
    - L'aura di oggetti incantati è legata al tipo di incantesimo e al mago che l'ha creata, ma è facilmente riconoscibile
    - Ogni individuo ha un’aura caratteristica e assolutamente unica, riconoscibili da chi ha già incontrato l'aura in questione
    Permette di collocare nello spazio un'aura anche se il "proprietario" non è visibile ad occhi nudo (perchè nascosto, o troppo lontano), ed inoltre di percepire – ed eventualmente riconoscere –impronte residue lasciate dal passaggio di un’aura.
    Nota: Raggio di azione di 50 metri a 360°
    Formula: sufficienti alcuni secondi di concentrazione, più un mago è esperto più è rapida e passiva.
     
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    Tristan
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    Se pensi che l'incontro con Gabi sia una catastrofe, ancora non conosci la tua amata professoressa. Per ora, tuttavia, tutto rimane tranquillo e insieme alla tua partner mentale vi dirigete verso il corridoio più a sud. Da bravo sopravvissuto a Fear, Death e Revenge mi spari a raffica una serie di percezioni normali e magiche che, vista anche la situazione di relativa calma e le fiammelle che galleggiano, vanno a segno senza troppi problemi (CD35: 34+5; 34+14; CD30:34+3). Voi vi ritrovate, al contrario, in un tunnel caratterizzato dalla presenza di rocce calcaree, che si mostrano a voi in differenti modi: sotto forma di marmo, banchi compatti oppure strati fini e sottili; le pareti ne sono completamente ricoperte. Provi anche a captare la presenza di qualche possibile essere - non si è mai troppo cauti, sopratutto al Brakebills...
    Non ottieni un granché risultato, sembra che ci sia la calma più assoluta (CD35: 34+2). All'improvviso, per una frazione di secondo, riesci a captare un'aura nebulosa: ti appare un misto tra un grigio e un'altra tonalità, che tuttavia non riesci a distinguere (CD35:34+17). Dura pochissimo poiché essa si muove subito, superando la distanza minima che questo incantesimo ti concede.
     
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    Gabi Petrescu
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    Con il passare dei giorni, Gabi quasi si era abituata all'intricata rete di corridoi, alla folla che animava il bar ogni mattina e al fatto di dover rinunciare alla presenza costante di Marloon, almeno durante i corsi che non frequentavano insieme. Alchimia, ad esempio, era uno di quelli.
    Gabi aveva avuto modo di recuperare gli argomenti che il ritardo della sua ammissione le aveva impedito di affrontare e finalmente una nuova professoressa le avrebbe dato l'opportunità di testare ciò che aveva imparato. Si era quindi preparata in fretta per recarsi al caffè della scuola prima di dirigersi verso la sezione dell'edificio occupata dalle aule. Una volta varcata la soglia, però, tutto l'entusiasmo e la curiosità si tramutarono in stupore.
    Lui era lì, bello e misterioso proprio come Gabi ricordava. Era cresciuto, certo, ma il suo sorriso sghembo e il colore criptico dei suoi occhi riuscivano a rischiarare qualunque futile dubbio circa la sua identità. L'ultimo suo ricordo del ragazzo era così vecchio, così confuso che aveva temuto, per anni, di non averne preservato una memoria limpida, in grado di far giustizia al suo primo amore. E invece si ritrovò a riconoscere ogni dettaglio, seppur cambiato dal tempo. Immobile sull'uscio della stanza, Gabi riversò il suo sguardo pieno di interrogativi in quello di Tristan prima che quest'ultimo si girasse, privandola di un milione di sensazioni che non viveva da troppo tempo.
    La docente era quanto di più diverso potesse esistere rispetto a ciò che Gabi conosceva, aveva sempre ricevuto insegnamenti da professori vecchi, pieni di esperienza e di voglia di rimanere distaccati dalle mandrie di studenti. La St. John, invece, riusciva ad incuriosirla e ad invogliarla ad apprendere una delle materie che più la affascinavano. Con riluttanza, la ragazza si avvicinò alla clessidra, ignara degli effetti e del compito che la magia aveva affidato a quel comune oggetto. Avvertì uno strano strappo all'altezza dell'ombelico prima di vedere la stanza girare vorticosamente attorno a sé ed atterrare in modo goffo su un nuovo pavimento di pietra. Erano magicamente arrivati in una stanza sconosciuta, paragonabile ad una grotta divisa in corridoi apparentemente identici. Niente le fu chiaro finché Lilith parlò nuovamente, annunciando agli studenti le regole e lo scopo di quella prova. Poi sparì quando le fiammelle incantate si spensero per qualche istante, lasciando la classe nella solitudine e nel dubbio.
    Una voce dolce ma acuta raggiunse le orecchie di Gabi ed un sorriso le incurvò le labbra nell'osservare i brillanti occhi della sua compagna di stanza. La sua timidezza le aveva impedito di conoscerla a fondo, eppure era riuscita a farsi un'idea positiva sulla ragazza. L'idea di poter affrontare la prova in coppia, comunque, la metteva decisamente più a suo agio. «Ma certo!» Imboccò così il corridoio indicatole da Eris, lasciandosi alle spalle Tristan e gli altri compagni per ritrovarsi in un cunicolo stretto e roccioso, illuminato dalle solite fiamme sospese.
    Incuriosita, cominciò ad osservare attentamente le pareti ed il soffitto di quel luogo mentre procedeva lentamente al fianco della compagna. Aveva ormai capito che l'alchimia poteva essere considerata un potenziamento della scienza che lei stessa aveva studiato per anni tra i no-mag e ciò la spinse a sfiorare il muro alla sua destra con le dita. Tastò la pietra per percepirne la temperatura, la durezza e possibili vibrazioni presenti per poi picchiettare lievemente con il pugno chiuso, nella speranza di ottenere altre informazioni. Sapeva che vicino vi era un altro corridoio ma di certo non ne conosceva la distanza.

    Gabi non ha skills per ora!
     
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    Gabi
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    Ricordati giovane padawana (?) la forza non risiede solamente nella magia ma anche nell'intelletto! Come la tua compagna ti premuri di osservare con attenzione l'ambiente circostante, concentrandoti però su particolari diversi come il soffitto. È un ottima idea, tuttavia non riesci a scorgere nulla di differente rispetto a quello che Eris ha potuto già scorgere (CD30) - se non la presenza di filoni di dunite - con il suo tipico colore olivastro - che corrono lungo il soffitto. Non ti fermi, però, solamente ad una percezione visiva, optando per un senso molto spesso posto in secondo piano ma che per gli alchimisti risultare piuttosto fondamentale: il tatto.
    Le tue mani si graffiano leggermente quando le passi sulla roccia, ma questo ti permette (CD37:35+12) si saggiarne la tipologia. Si presentano come rocce abbastanza compatte e resistenti, prive di eccessive porosità. La temperatura risulta essere leggermente più bassa di quella ambiente, come accade naturalmente con qualsiasi tipo di pietra. Picchietti anche (CD37:35+7) e noti come sia abbastanza difficile da scalfire a mani nude, complice i processi geologici tipici delle rocce magmatiche. Procedendo nel vostro cunicolo, tuttavia, giungete ben presto ad una biforcazione: andare dritte o girare a sinistra?
    Da entrambe le parti vedete tracce di passi, ma il ciottolato non vi permette di riconoscere a pieno le orme; almeno non di primo impatto. Quale sarà la via giusta?
     
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    ristan aveva dormito bene
    Vi chiederete come Aleksandra ne fosse a conoscenza e la ragione per cui un'affermazione del genere dovesse avere la sua importanza.
    Era stata una notte tranquilla. Non si era svegliata frastornata o spaesata per aver condiviso gli incubi del suo partner mentale. Tristan aveva dormito bene e lei ne era sollevata. Era una di quelle poche volte in cui era contenta di quel legame mentale, quando non diventava troppo pesante, troppo ingombrante...troppo. Ovunque andasse, qualunque cosa facesse non era mai effettivamente sola. No piuttosto relegava la presenza del ragazzo in un angolo della sua mente, ma non poteva sottrarsi totalmente a quella condivisione. Era così dannatamente ironico che proprio lei fosse legata a doppio filo ad un ragazzo fino ad arrivarne a conoscere i segreti più intimi. Era un contatto al quale non poteva sottrarsi, una vicinanza forzata che aveva tentato di combattere con tutte le sue forze come una novella Don Chischiotte che lotta contro i mulini a vento, e ad onore del vero è totalmente inutile combattere contro dei mulini a vento. Era molto meglio lasciarsi andare alla corrente del vento assecondandone il movimento, anziché opporsi.
    Quella mattina avevano lezione di alchimia. In pratica Tristan non faceva altro che pensarci da giorni, rimuginando su di essa. Era forse perché Aleksandra ne aveva sentito così tanto "parlare" da parte del ragazzo che aveva deciso di iscriversi al corso seppur in ritardo rispetto a lui. Buon dio, quel legame era così strano da star trasformando un po' alla volta il suo modo di porsi e di approcciarsi con gli altri. Lei e Tristan erano due opposti, due persone così diverse che se non fosse stato per quello strano legame mentale ad unirli probabilmente non avrebbero neanche mai incrociato i loro sguardi e mai e poi mai i loro cammini.

    Era arrivata abbondantemente in anticipo in aula, come già sapeva il suo compagno di avventura "condividiamo ogni pensiero, notte e giorno, ogni emozione e sensazione" ancora non era arrivato. Si sistemò in un punto casuale della stanza, non aveva mai un posto fisso anche perché non aveva realmente un gruppo di persone vicino cui sistemarsi, solitamente si infilava nel primo posto disponibile, sempre che Dulcinea non l'afferrasse per il braccio trascinandola a sedere al suo fianco. Quella ragazza aveva fin dal primo giorno infranto ogni barriera o scudo che lei aveva eretto semplicemente salutandola. Aleksandra non aveva mai conosciuto una ragazza come lei che sembrava riuscire a parlare e fare amicizia con chiunque...forse era davvero la persona più simile ad Alaska che avesse trovato per ora in quella scuola. Pensare anche solo un momento alla sua migliore amica la rabbuiò leggermente, ma la certezza di sapere che era viva e che stesse bene la confortava. Jonathan si prenderà cura di lei pensò la ragazza arrossendo leggermente al pensiero del fratello della sua migliore amica, ma non poteva stare a pensarci in quel momento, non quando Tristan era entrato, si era seduto ed era iniziata una tragedia. Lo sentì quasi sussultare vedendo una bellissima giovane sconosciuta per la russa ma non per il ragazzo. Curiosamente lanciò uno sguardo alla ragazza in questione e poi uno sguardo molto discreto a Tristan, ma non disse nulla. Non era affar suo, era già assurdo che lei dovesse sentire lui e le sue innumerevoli avventure passate. L'arrivo della docente la salvò in calcio d'angolo dal domandarsi effettivamente perché non aveva sviluppato quel legame così intimo con un monaco, ma Lilith St.John - un cognome che era anche familiare alla russa che per un attimo penso a suo cugino Davìd - richiese tutta la sua attenzione, anzi avrebbe potuto dire che pretese tutta la sua attenzione. Ascoltò precisamente l'introduzione della donna, il cui carattere deciso e autoritario colpì la ragazza, e quando fu il momento di alzarsi e prendere posto accanto alla passaporta lo fece senza battere ciglio, così come rimase ferma accanto a Tristan mentre la docente spiegava quale fosse il compito del giorno. Il suo sguardo intanto vagava sulle superfici della struttura naturale in cui erano, rimanendo colpita dalla varietà di rocce presente, in una composizione più unica che rara. I colori delle varie sostanze chimiche e delle diverse composizione rocciose potevano brillare o meno alla luce dei fuochi fatui e Aleksandra come un'avida bevitrice registrava quante più informazioni possibili con lo sguardo. Il loro compito in fondo poteva dirsi semplice se non si contava la complessa architettura del luogo, dove trovare una donna con così elevate capacità era senza dubbio un'impresa, ma una cosa era certa, davanti ad una sfida o un compito assegnatole, l'animo corvonero di Alex si risvegliava automaticamente. La voce di Tristan non giunse inaspettata al suo orecchio e poi le sue domande lasciavano sempre così tanto spazio ad una risposta (Alex ironica wow nda).
    Come se la giovane Alex non sapesse già la risposta. Ovvio che la sapeva la stava pensando esattamente in quel momento. Avrebbero potuto anche risparmiarsi la farsa di parlare, ma volevano mantenere un'apparenza di aver almeno un rapporto socievole, anche se si stava parlando dei due più asociali giovani studenti di Brakebills e dintorni. Se avessero iniziato a limitare anche le poche parole che già si scambiavano avrebbero comunicato a grugniti. - Scegli tu il corridoio rispose la russa, guardando le diverse aperture a disposizione. Appena lo vide puntare verso uno dei cunicoli, la giovane lo affiancò pronta a vincere quella caccia al tesoro. Si perché Aleksandra poteva essere timida e socialmente incapace nelle relazioni umane, ma in campo competitivo si innescava in lei un motore primo che la spingeva a puntare al meglio e al massimo e se in quel caso lo scopo era ritrovare la docente la russa non intendeva fallire. Seguendo l'esempio del suo collega, la ragazza guardò le sue mani, pregio e difetto del suo essere, la sua arma nel momento in cui impugnava con sicurezza l'arco ma anche il suo veleno, la sua malattia quando si trattava di avvicinare qualcuno. - Akti fos mormorò attivando la percezione sensoriale ed extrasensoriale, perché la concentrazione non era decisamente mai troppo poca. Poteva sentire la magia vibrare nelle terminazione nervose della sua pelle, le sembrava quasi di riuscire a percepire anche un lieve spostamento di aria. Si chinò e poggiò le mani sul pavimento concentrandosi su ciò che riverberava attraverso di esso. Se vi fosse stato qualcuno avanti a loro, se qualcheduno si stesse muovendo o spostando lei ne percepiva il movimento attraverso le vibrazioni dovute allo spostamento che si creavano passo dopo passo. Ripeté l'operazione toccando le rocce delle pareti concentrandosi a quel punto anche sulla consistenza delle rocce, per carpirne informazioni utili: ruvidezza, temperatura, durezza, qualsiasi informazioni e caratteristica fisico-chimica che poteva essere utile. Registrate tutte quelle informazioni guardò Tristan per capire cosa stava cercando di fare e quando comprese che voleva percepire qualcosa quasi nella sua testa cominciò a dibattersi. Era impazzito, non era il caso e il motivo lui lo sapeva, comunque notò come il giovane avesse percepito un'aura piuttosto nebulosa, poco chiara. Forse vi è qualche animale... pensò mentre si rivolgeva al suo compagno. - Tristan, faccio io la percezione dell'aura...tu sopprimi la tua per favore. gli disse poggiando una mano sul braccio del ragazzo, mentre in sequenza operava tre incantesimi di Magia Bianca. Espresse la sua aura, e immediatamente il blu del suo ki brillò intorno a lei, inspirò a fondo mentre si concentrava per espanderla in ogni direzione, allargandosi in avanti, indietro e verso l'altro, filtrando in qualunque fenditura della roccia che vi fosse alla ricerca della presenza di una qualche entità. Sempre mantenendo alto il livello di concentrazione, effettuò anche una diagnosi, essa le avrebbe permesso di conoscere se vi fossero stati incantesimi in atto la natura di tali incantesimi.
    aleksandra elena kiseleva

    Fish in the sea
    You know how I feel
    River running free
    You know how I feel
    Blossom on a tree
    You know how I feel

    © .isabella.



    Informazioni:
    Aleksandra da scheda ha una memoria ferrea, potremo dire fotografica, ciò che vede ricorda.

    Riepilogo azioni:
    Potenziamento percezione sensoriale ed extrasensoriale (senso preferito: TATTO) x 2 volte per percepire vibrazioni date da movimento, e caratteristiche delle rocce presenti.

    Nome: Akti Fos
    Requisiti: Voto superiore al 26
    Tipologia: Tecnica di percezione sensitiva e sensoriale.
    Descrizione: permette di amplificare il sesto senso e quello a cui il mago è più legato - anche contemporaneamente. (da +1 a +4 al tiro di percezione, effetto da uno a tre turni, da +1 a +4 negli incantesimi psichici, effetto da uno a tre turni. Più turni si utilizza più il mago si indebolisce di resistenza fisica).
    Formula: "Akti Fos"
    Movimento: Concentrazione della percezione sensoriale o potenziamento psichico sulla zona designata e sui sensi del mago.

    In sequenza:
    Nome: Espressione e Soppressione dell’aura
    Requisiti: completamento della prima lezione
    Nota: Incantesimo che NON richiede tiro del dado
    Descrizione: capacità di rendere visibile l’aura anche nel mondo fisico e di sopprimerla fino a farla scomparire del tutto, così da non lasciare alcuna traccia percepibile da parte di altri maghi. L’espressione dell’aura ha un effetto intimidatorio e oppressivo nei confronti delle aure più deboli, oltre a potenziare tutti gli incantesimi di magia bianca (+1).
    Note:
    1) nel turno successivo bisogna usare un'azione per mantenere l'aura espansa\soppressa
    2) se si utilizza un incantesimo con l'aura soppressa, questa si riesprime automaticamente
    3) l'espressione dell'aura rende più facilmente soggetti all'assorbimento di energia da parte dell'aura di un mago nero
    Formula: sufficienti alcuni secondi di concentrazione, più il mago è esperto più gli sarà facile

    Nome: Percezione dell’aura
    Requisiti: completamento della prima lezione
    Descrizione: Percezione dell’aura di maghi, No-Mag, piante, creature (magiche e non) e oggetti incantati.
    Nota:
    - Gli esseri umani hanno aure più complesse degli animali
    - L'aura dei maghi è più forte rispetto a quella dei no-mag
    - L'aura dei maghi bianchi è molto più forte e definita rispetto a quella degli altri maghi, per cui invece è confusa e poco definita.
    - L'aura delle piante è genericamente verde e poco complessa
    - L'aura di oggetti incantati è legata al tipo di incantesimo e al mago che l'ha creata, ma è facilmente riconoscibile
    - Ogni individuo ha un’aura caratteristica e assolutamente unica, riconoscibili da chi ha già incontrato l'aura in questione
    Permette di collocare nello spazio un'aura anche se il "proprietario" non è visibile ad occhi nudo (perchè nascosto, o troppo lontano), ed inoltre di percepire – ed eventualmente riconoscere –impronte residue lasciate dal passaggio di un’aura.
    Nota: Raggio di azione di 50 metri a 360°
    Formula: sufficienti alcuni secondi di concentrazione, più un mago è esperto più è rapida e passiva.

    Nome: Diagnosi dell’aura
    Requisiti: completamento della prima lezione
    Descrizione: Permette di ottenere informazioni su
    - Stato del ki di un mago
    - Dettagli riguardanti un'incantesimo castato su un oggetto
    - Il tipo di incantesimo che sta usando un mago, in questo caso si ottiene un bonus +1 sugli incantesimi lanciati per difendersi dall'attacco
    - Malattie magiche, come corruzione del sangue, licantropia, vampirismo, cannibalismo wendigo-derivante.
    Formula: è sufficiente concentrazione, chiudere gli occhi può aiutare in tal senso.
     
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    Ayano DavisSailors fighting in the dance hall, oh man, look at those cavemen go2CLlNi1 Dio, era lontana anni luce dall’essere considerabile sotto qualunque aspetto un qualcosa di vicino ad un’adulta.
    Quella mattina il buongiorno le era stato dato, non appena aveva dischiuso pigramente gli occhi, dagli effluvi prepotenti che aleggiavano in quella stanza. Quell’olezzo lo sentiva permeare la sua pelle e saturarle le ossa, come d’altronde impregnava tutto che vi era immerso con quel sentore di fumo di sigaretta, fumo non di sigaretta,alcool e ancora colori, acqua ragia e… pizza? Peccato che dall’ultima volta che avevano mangiato una pizza fosse passata una settimana. Rimase immobile sotto le coperte come se, muovendosi, temesse di perdere il precario equilibrio termico che aveva raggiunto . Sbatté piano le palpebre lasciando che la vivacità luce tornasse ad essere parte della sua vita dopo quelle ora un cui si era fatta scudo delle tenebre di una notte senza sogni. Le pareva quasi che ci fosse qualcosa di sbagliato nello svegliarsi in quella maniera, senza che fosse un intervento esterno a strapparla dalla culla del sonno. Una manciata di mesi prima la sua sveglia consisteva nei coniugali litigi quotidiani dei suoi vicini, che amavano iniziare la giornata con un po’ di esercizio per le corde vocali. Ai tempi degli orfanotrofi e delle famiglie affidatarie dormire era invece un’azione che dipendeva unicamente dalla clemenza concessa dagli altri ragazzi starnazzanti con cui si ritrovava a condividere troppo poco spazio. Persino da bambina i suoi risvegli non dipendevano da lei. Quante volte era stata destata nel mezzo della notte, da un soffocato pianto ad una parte di distanza. Fece emergere un braccio dal groviglio di lenzuola, tastando alla cieca il comodino di fianco al letto, alla ricerca di un pacco di sigarette. Bingo. Le sue dita si tuffarono all’interno dell’involucro, scavando alla ricerca della prima parte della sua dose mattutina di nicotina. Nulla da fare, era vuoto. Seccata, scagliò il pacchetto a terra, l’impatto attutito da un cumulo di vestiti. Erano suoi o di Dulcinea? Poco importava. Rimase immobile, gli occhi castani a fissare, imperscrutabili, il soffitto liscio tratteggiando con la mente linee sinuose su quel foglio bianco. Aveva la sensazione di avere un qualche dovere impellente che presto l’avrebbe richiamata dalla quiete . Alchimia. Quella parola si delineò in soffio repentino, quasi come un affabile ordine. Volse oziosamente lo sguardo verso l’orologio sulla parte opposta alla testata del letto, constatando che erano ancora le 9:50. Poi si ricordò che quel dannatissimo orologio era indietro di un’ora. Si costrinse ad abbandonare il piacevole torpore del suo giaciglio per scivolare verso il mondo vero . Si diede una rinfrescata in fretta e furia, indossò un paio di jeans, strappati non in virtù di una scelta di moda ma perché coliti dalle circostanze della vita, una canottiera verde militare e una camicia nera, aperta, vale a dire quei pochi indumenti che non puzzavano di fumo, non troppo, quantomeno. Prima di abbandonare definitivamente quel limbo fuori dal tempo, socchiuse la finestra, sperando che l’aria viziata trovasse da sé la via di uscita, in quello che sul momento gli era parso un gesto il più adulto possibile. Chiuse la porta dietro le sue spalle con un tonfo sommesso, per poi scivolare, silenziosa, per i corridoi del Brakebills.

    Si sentì graziata da qualche divinità arcana quando, entrando nell’aula alle 10:08 (secondo l’orologio della sua stanza le 09:08), non vi trovò la nuova insegnante di Alchimia. La quale si presentò qualche minuto dopo di lei. Lilith St.John era senza alcun dubbio una bella donna, una donna risoluta, autorevole. Oh, proprio il suo tipo. La passaporta promette bene, constatò sarcasticamente mentre tendeva una mano verso la clessidra. Quel tipo di oggetto non era il suo mezzo di spostamento preferito, ma era pur sempre meglio del traffico di New York. Roccia, roccia ovunque. Pareti di roccia, cunicoli di roccia, e neanche un po’ di caffeina in circolo. Non era un inizio di giornata esattamente idilliaco. Studiò con lo sguardo quelle pareti rocciose, alla ricerca di un qualsiasi indizio sulla loro natura. Anche nel mondo magico esisteva nascondino, dunque. Sorrise sommessamente. In quel gioco era sempre stata aiutata dalla sua innata abilità nel nascondersi: anche quando le toccava cercare, sapeva dove avrebbe cercato rifugio. Imboccò uno dei corridoi senza sapere bene che criterio adottare nella valutazione, piuttosto convinta che il giungere alla meta non sarebbe realmente dipeso da quella scelta. Osservò le pareti ed il pavimento del cunicolo, esplorandole con le dita nel cercare di identificare le rocce che di cui erano composti. Muovendo qualche passo in avanti, sollevò appena la testa prendendo ad annusare l’aria: sperava di poter individuare un qualsiasi odore distintivo delle rocce stesse o magari di umidità. Doveva capire bene con cosa aveva a che fare, prima di procedere, motivo che la spinse a compiere un’ultima analisi. Ridicola come soltanto lei sapeva essere, si acquattò al suolo, ponendo a contatto con il pavimento un orecchio, nel bislacco tentativo di percepire qualche suono rivelatore. Si ritenne soddisfatta di aver utilizzato quattro sensi su cinque. Il gusto poteva attendere ancora un po'.
    It's the freakiest show

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    AYANO FA COSE AD MINCHIAM

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    Ayano e Kaylee vanno nel 5
     
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    kaylee amberson illusionistic science voice
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    n quei mesi vi era stata una calma piatta. Kaylee ne era allo stesso tempo terrorizzata quanto sollevata, vedeva l'ombra di Noah ovunque. Avrebbe dovuto parlargli, avrebbe dovuto dirgli che, in realtà, non voleva incolparlo di nulla di quello che era successo quella notte. Lei era stata stupida, lei aveva intrapreso quella missione da salvatrice delle anime bisognose non capendo in realtà quanto lei prima degli altri fosse inadatta a quel ruolo.
    Le persone non avrebbero potuto mai poggiarsi a una persona simile. Lei portava tutto alla sua totale distruzione, e meno contatti aveva con gli altri meglio sarebbe stato. Si era ritrovata, per colpa dello stress accumulato, a viaggiare nel bel mezzo della notte, a ritrovarsi in luoghi sconosciuti per un attimo per poi tornare indietro. Quando se ne rendeva conto era già dentro le coperte, nella sua stanza, nel dormitorio, e allora scoppiava a piangere senza alcun motivo. Ormai anche le sue compagne le stavano lontano, forse l'avevano presa per pazza, ma alla fine lei c'era sempre stata abituata, fin dalla prima volta in cui aveva distorto tutto, tutti gli eventi che l'avevano condotta fino a quel punto.
    L'unica ragione per cui frequentava ancora le lezioni era per cautelarsi: dopo quella notte di Novembre aveva capito quanto neanche quella scuola fosse il luogo sicuro che Daniel le aveva raccontato, perciò avrebbe dovuto sapere come difendersi se un'altra guerra fosse scoppiata, se qualcuno sarebbe riuscito a trovarla, a scovare il suo falso nome. Aveva, in quei giorni più di prima, il terrore che accadesse: tutti i trascorsi con Noah l'avevano in un certo senso distratta dall'impellenza di non arsi scoprire da nessuno, dal celarsi ed essere il più irriconoscibile possibile.
    Per quel motivo, non appena entrò in classe, si sedette in un posto fin troppo defilato, gli occhi che scattavano a destra e a sinistra per vedere chi stesse entrando con lei...Tristan. Un groppo alla gola le fece voltare la testa dall'altra parte. Neanche con lui, non poteva neanche con lui. Non poteva più con nessuno.
    Non badò poi molto alla nuova insegnante, né alle parole che disse, non perché non le interessassero ma perché tutti quei pensieri le affollavano la mente in modo prepotente, non dandole neanche un attimo di tregua. Si ritrovò solamente catapultata al centro di una grotta sotterranea che si diramava in più corridoi...e quando la nuova docente scomparve Kaylee strizzò gli occhi per assicurarsi che avesse visto bene. La magia, nonostante la terrorizzasse, aveva sempre quel potere di farla stupire.
    Fu una delle ultime a incamminarsi, non sapeva dove andare e molti si dispersero insieme, in coppie, come aveva detto la St. John...poi la vide.
    La vide prima di spalle, poi inavvertitamente di tre quarti.
    No. Non poteva essere.
    Le labbra si strinsero convulsamente, il fiato ebbe un sussulto. Strinse una mano all'altezza del petto per poi lanciarsi all'inseguimento di quella ragazza.
    Ayano. Ricordava il suo nome. Ricordava come, insieme alle altre sue compagne di dormitorio, non appena aveva distorto il tempo, l'avesse incominciata a etichettare svitata. Si allontanavano tutte da lei, la insultavano, la disprezzavano. Ayano era una di quelle più neutrali, si teneva sempre sulle sue nonostante le altre infierissero. La squadrava sempre con uno strano sguardo, come se le stesse leggendo la mente. Ai tempi si teneva sempre molto lontana da lei...mai avrebbe pensato di vederla lì.
    Si chinò accanto a lei, intenta ad ascoltare...non sapeva bene cosa. Stava poggiando un orecchio sul pavimento? Kaylee balbettò con voce fioca per poi sfiorarla tremante con l'indice su una spalla: « S-scusa...io- »
    Prese un respiro, si diede della stupida, si rialzò all'istante cercando di fare ordine nel caos che era la sua testa...non riusciva mai a parlare in modo sicuro e normale: « T-ti ricordi di me? Ayano, giusto? Ayano Davis...ecco, mi chiedevo se... »
    Strinse forte le mani tra loro, piantò le dita nei palmi mentre giocava con i pollici e lo sguardo non incontrava mai gli occhi dell'orientale: « Potresti evitare di...di dire il mio nome. Il mio vero nome, intendo. Mi chiamano tutti Kaylee, qui dentro » tentennò ancora. Non avrebbe mai accettato quella richiesta, ne era sicura.
    Per il momento, spaesata, cercò di guardarsi intorno attentamente, cercando di vedere in che zona erano finite e se ci fossero altri corridoi che portassero in altre stanze. Poi sussurrò un "observo" e con l'udito cercò di concentrarsi e calmare se stessa nel tentativo di individuare strani rumori intorno a loro.
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    Post dimmerda proprio, mi scuso con tutto il cuore. Kay ha l'observo dell'udito c:


    Edited by » avalanche. - 3/4/2017, 14:15
     
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    Aleksandra
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    Ecco finalmente il duo dei logorroici *inserire ironia qui* riunito in questa entusiasmante avventura! (Assecondate la mia pazzia, pls ♥). In una perfetta alternanza di azioni, ti azioni subito per capire dove accidenti siete finiti e quanto possa essere sadica la vostra docente. Anche per via del tuo essere sensate non hai troppi problemi ad attivare l'akti fos (CD35), che ti permette di scovare (CD40:35+13+4) la presenza di qualcuno e qualcosa proprio davanti a voi. Sono passi veloci e concitati, come se ci fosse più di una persona, ma ad un certo punto senti che le vibrazioni si spostano verso destra e diminuiscono di intensità. Ti occupi anche di comprendere la natura del labirinto in cui ti trovi, sempre grazie al potenziamento saggi la composizione delle pareti (CD37:35+10+4): scopri che il calcare possiede un'origine organogena; infatti riesci ad andare oltre lo strato polveroso superficiale e percepire la presenza di piccoli scheletri di gusci e felci; insomma, vi siete scelti la parte più viva della grotta. Non percepisci variazioni particolari di temperatura e la durezza è quella tipica del materiale, dunque molto bassa tanto che basterebbe passarci le unghie per lasciare dei segni.
    Grazie al contatto mentale capisci che Tristan ha scorto un'aura e seguendo il tuo pragmatismo non hai un secondo di titubanza nel lanciare in sequenza ben tre incanti di magia bianca (CD35). Espandi la tua aura e la fai filtrare ovunque tutto intorno a te, nella speranza di scorgere qualche presenza. Nel tuo raggio di azione, tuttavia, non percepisci nulla di più se non una brevissima traccia esattamente dove l'aveva scorta prima il tuo compare, ciò significa che chiunque sia lì con voi vi sta sfuggendo. La diagnosi, infine, ti mostra come tutto ciò che hai intorno a te sia modificato da incantesimi elementali lanciati da un manipolatore della terra, che minuziosamente ha amalgamato quel luogo in modo tale da creare quel dedalo. Scopri che anche le fiammelle sono state evocate dal medesimo mago e difficilmente potranno essere utilizzate per fini diversi dal rischiare le grotte.


    Ayano
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    L'amministrazione si scusa per la location, ma questo passava il convento (aka non riuscirete mai a contrastare la pigrizia di player e pg ♥). Ma questo non ti ferma dall'aguzzare i sensi, tuoi fedeli compagni in questa rivisitazione magica di nascondino. La prima osservazione non incontra particolari ostacoli (CD30), ma non ti rivela nulla di più rispetto a quello che hai già potuto vedere al tuo arrivo: una composizione mista di rocce, null'altro. Ti addentri nel corridoio di sud-est, avendo l'accortezza di esplorare con tutti i sensi possibili ciò che ti circonda. L'osservazione (CD30) e il tocco (CD37: 36+5) ti rivelano la natura sedimentaria delle rocce presenti. Riesci a notare la presenza di alabastri e travertini, con le loro tipiche strutture fibrose e una gamma di colori abbastanza chiara: dal giallo al marroncino bruno in prossimità dei primi e dal bianco al rosato per i secondi. Per quanto riguarda la durezza noti che gli alabastri si presentano maggiormente compatti, molto simile a delle lastre, mentre i travertini posseggono una bassa compattezza e durezza simile a quella dei calcari. Come un segugio attivi anche il senso dell'olfatto, ma (CD38:36+2) non riesci ancora a percepire nulla di veramente rilevante - probabilmente perché sei ancora all'inizio del corridoio.
    Infine, in una splendida imitazione di Indiana Jones, poggi il tuo orecchio sul pavimento nella speranza di percepire qualche vibrazione particolare (CD38:36+7). In un colpo di fortuna riesci a percepire il susseguirsi ritmico di passi, sono concitati e frenetici come di qualcuno che sta correndo.
     
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    Kaylee
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    Sembra non essere proprio il tuo periodo migliore, piccola Kaylee. Già te la devi veder con quel mestruato di Noah (Rob tvb ♥) e ora incontri pure una tua vecchia conoscenza con cui, diciamocelo, non avresti mai più voluto averci a che fare. Per lo meno la situazione non è fin troppo pesante, visto che ritrovi Ayano spiaccicata a terra manco fosse un cane da tartufo. Incontri inaspettati a parte, anche tu ti metti subito a ricercare nell'ambiente qualche appiglio. Scorgi (CD30) anche tu rocce sedimentarie di origine chimica come ha potuto vedere poco prima la tua compagna, notando solamente come talvolta spunti qua è la delle venature di marmo sulla parete di destra e sul soffitto in prevalenza. Attivi senza problemi il tuo observo (CD35:33+9) e in tale modo sei in grado di udire con maggiore chiarezza il ritmico susseguirsi di passi che in parte anche Ayano ha percepito in precedenza. I flebili suoni vengono recepiti dal tuo orecchio potenziato, che riesce a stimare in modo approssimato una distanza di 35 metri che però piano piano aumenta, come se qualcuno stesse scappando da voi.
     
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    Gabi Petrescu
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    Lo stretto cunicolo presto inghiottì le due esili figure intente ad osservare il luogo in cui erano magicamente capitate. Dopo una prima attenta analisi, non fu difficile per Gabi comprendere quali rocce formavano il buio corridoio e quali interessanti informazioni potevano essere ricavate dalle sue conoscenze scientifiche. Rocce magmatiche costituivano ogni parete, donando un tocco di realismo al luogo in cui si trovavano e indicando che, probabilmente, doveva essere situato poco al di sotto della superficie terrestre.
    Non sembravano esserci nuove informazioni, fatto che permise alle due compagne di procedere lungo il cunicolo, in cerca di qualche indizio che non tardò a presentarsi davanti ai loro occhi. Un bivio, alcune orme non perfettamente distinguibili ma decisamente evidenti. Gabi mosse un passo con titubanza in direzione delle nuove importanti informazioni, poi si voltò verso la compagna per ricevere un qualsiasi segno di approvazione o di supporto prima di cominciare ad indagare.
    Strinse la pietra catalizzatore tra le dita della mano sinistra, chiudendo gli occhi al fine di aumentare la sua concentrazione prima di pronunciare l'incantesimo «Tatsinn.» Rischiava di bruciarsi, certo, ma sperava invece di avvertire il familiare freddo dei tasti di avorio del suo pianoforte prima di poter sfruttare il potenziamento di uno dei suoi sensi. In quel modo avrebbe potuto piegarsi sulle ginocchia, tastando con le dita sensibili le orme lasciate sull'entrata di entrambi i corridoi. Sperava di notare qualche differenza celata al suo sguardo, un'informazione che avrebbe immediatamente condiviso con Eris per scegliere la strada più opportuna da percorrere.
    Tuttavia, la sua curiosità e la sua sete di conoscenza la avrebbero portata ad effettuare ulteriori accertamenti. Poggiando sempre le dita della mano sul terreno, avrebbe sfruttato la sua sensibilità per avvertire una qualunque vibrazione provocata da uno spostamento in modo da facilitare la decisione sulla direzione da intraprendere. Per il medesimo scopo si sarebbe servita infine del suo senso più sviluppato, l'udito, per intercettare un suono di passi mossi sulla roccia. Sperava, in questo modo, di fornire importanti indizi ad Eris in modo da facilitare la loro scelta.

    Scherzavo, Gabi ha le skills della prima lezione di Criptozoologia!

    Azioni: potenzia il tatto, tasta le orme trovate x2 (perché sono diverse, spero), tocca il pavimento in cerca di vibrazioni e ascolta.

    La skill che usa:
    Nome: Potenziamento Tattile
    Requisiti: >26 I lezione I anno
    Tipologia: Potenziamento / Incantesimo
    Descrizione: L'incantesimo permette di potenziare il senso del tatto. (+2 al tatto del pg durante la lezione)
    Formula: "Tatsinn"
    Movimento: Stringere la propria pietra catalizzatore nella mano dominante e pronunciare la formula. La pietra diventerà prima calda e poi assumerà una caratteristica tattile che dipende dallo studente. Se l'incantesimo non funziona la pietra diventerà talmente calda da bruciare il palmo dello studente. (3 turni)

    E questa che vale sempre:
    Nome: Potenziamento Sensoriale Passivo - UDITO
    Requisiti: Partecipazione alla I lezione I anno
    Tipologia: Potenziamento
    Descrizione: Lo studente riceve un potenziamento di +1 ad un senso a sua scelta. Questo potenziamento rimane di BG
    Formula: //
    Movimento: //
     
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    Gabi
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    Da brava criptocucciola ti affidi ai tuoi sensi sviluppati per riuscire a capire chi accidenti ci sia lì con voi. Attivi senza problemi il tuo potenziamento (CD35), che immediatamente utilizzi per tastare le orme d'innanzi a te. Grazie sia al tuo culo ai dadi che ai potenziamenti (CD39:35+15+2) riesci ad analizzare con estrema precisione le differenze tra le due tracce, sebbene il fatto di avere dei ciottoli non ti aiuti. Quelle che si dirigono verso il corridoio d'innanzi a voi risultano essere quelle di un umano, così come quelle dell'altra via. Tuttavia le prime sono molto più marcate, pesanti, e la distanza tra un passo e l'altra è maggiore rispetto a quella che vi è tra le orme dell'altro corridoio, che risultano essere più leggere. Tenti di analizzare anche le vibrazioni (CD40:35+8+2) e anche stavolta non hai particolari problemi, notando come davanti a voi le vibrazioni sul terreno posseggano un ritmo lento e regolare, ma che piano piano si distanzia a voi; al contrario, da sinistra percepisci delle vibrazioni più concitate e frenetiche, come se qualcuno avesse le gambe più piccole e cercasse di stare al passo con l'altra persona nel distanziarvi.
    Ti affidi anche al tuo udito per esserne sicura (CD38:35+1+1), ma purtroppo non riesci a percepire null'altro: le tue mani per questo turno sono i tuoi occhi.
     
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