Conferme che forse nemmeno vi servono, ma forse si. La tizia di Emily quasi sicuramente è quella che è stata trasportata in ospedale, quella che poi ha dato fuori di matto. Quella che aveva strani sfoghi sulla pelle e che si comportava in modo strano. Indizi, in questo caso solo uno vista l'attuale situazione: chi definisce in condizioni simili cosa è normale e cosa no? E Justin dice il vero, se vi hanno confinato probabilmente pensano siano contagioso e perciò maledici l'impossibilità di agire in libertà con la magia. Anche perché di fronti hai due tipi appena svegliati già sul piede di guerra. Oh bello, io non c'entro, ero da David ed Emily. Vi abbiamo visto a terra e siamo venuti a vedere se stavate bene. Alzi le mani, come a dimostrare la tua buona fede, ma anche per permetterti in caso di agire. Il tuo addestramento come agente del DCMC non prevedeva solo l'uso della magia. Per sicurezza, vedendo la reazione dei due, poggi la lingua sul palato, distenendo le labbra, così da esternare verso i due il tuo istinto alla non violenza, a ribadire che non hai intenzioni conflittuali nei loro confronti. Che è successo? Attendi la risposta, nel mentre che Justin fa quello h sa fare meglio. Uno dei due è pieno di escoriazioni, ma va a capire come se le è procurate. L'altro mi sembra quasi che lo stia proteggendo, non so, sembra preoccupato. Sto qui pare un po' incazzato, più che altro. Poi ti colpisce un'idea; certo, il ragazzo può avere le sue buone motivazioni per essere scontroso e diffidente, specie se gli hanno davvero buttato giù la porta, tuttavia le parole di Justin ti sono entrate come un tarlo in testa. Contagioso. Così inizi a vagliare diverse ipotesi, la peggiore di queste è che sia qualcosa nell'aria. La meno probabile è un contagio attraverso l'acqua, a meno che l'edificio non disponga di una cisterna separata dal sistema idrico. Così ti concentri un istante, per percepire l'Etere presente intorno a te, ignorando le principali sostanze che compongono normalmente l'aria ricercando qualcosa di anomalo nelle concentrazioni, sfruttando anche la tua abilità elementale, per provare a capire se il caos deriva da un qualcosa nell'aria. Se così fosse, sareste già in guai seri, ma le possibilità le reputi quanto meno scarse: se fosse questo il caso, i condomini avrebbero già subito da tempo gli effetti. Potrebbe essere comunque inalatorio, ma specifico in una zona; questo però potrebbe essere l'appartamento di David ed Emily? Magari c'è qualcosa della ragazza di Emily in casa che
potrebbe aiutarci a capire come mai è stata male... Forse sarebbe il caso di tornare da Emily ed indagare più a fondo.

La situazione peggiora, le persone iniziano ad andare in crisi, ed al piano di sotto provengono rumore sordi, metallici, forti. Dubiti sia la SWAT che fa irruzione, ma forse, su una cosa ci ha preso: qualcuno potrebbe avere buttato giù le porte. Il tuo periodo al MACUSA ti ha cambiata, in situazioni simili agisci ancora come se tu fossi ancora un'agente, fossi una di loro. Quei loro che mettono così in agitazione Justin, lo percepisci sotto la tua stessa pelle come se fossero sentimenti tuoi; non solo grazie al collegamento che vi unisce, più per ciò che lui per te rappresenta. Un punto fermo a cui non rinuncerai più. Così non aspetti nemmeno che qualcuno ti interpelli, quando Jesse si sposta, lo segui senza tergiversare fuori dall'appartamento, con la mascherina ancora addosso. Ti giri mentre cammini verso Emily, giusto per rivolgerle due parole. Tu cerca di tenere calmi gli altri qui. Risolviamo una cosa per volta. Vuoi evitare che tutti si riversino fuori in corridoio, dandovi poco spazio di manovra; soprattutto vuoi evitare che troppe persone girino impanicate, con un elevato rischio che queste provochino più danni che benefici. Vedi Justin controllare i principali segni vitali, ti accosti a lui nel mentre che manda David a chiamare dei soccorsi attraverso l'SOS dell'ascensore. Allunghi una mano per prendere le pozioni che ti passa, scambiandole con del muco di vermicolo che hai richiamato dal beutel, in modo che possa velocizzare i processi di sintesi delle pozioni. Non credo che degli agenti si metterebbero a fare casino con così tanti No-Mag in giro. Rispondi ad un pensiero, sei sicura che ci siano maghi all'interno dell'edificio, ma sei anche convinta di quello che hai detto, non sarebbe nello stile del MACUSA intervenire in questa maniera, troppo esposta, troppo pericolosa. Non rischierebbero mai di disperdere le loro forze, ma forse si tratta di una testa calda che si è lasciata prendere la mano. Non si può mai sapere con certezza. Ti abbassi sul corpo svenuto di uno dei due ragazzi, e con il pretesto di controllare che sia tutto ok, bisbigli la formula per attivare la visione della Polvere. Vi servono più informazione, e la Polvere potrebbe aiutarti a fare un po' di chiarezza, mostrandoti principalmente se al momento c'è lo zampino di altri maghi, oltre a te e Justin.
Usi poi la pozione che ti ha lasciato Justin per far rinvenire entrambi i ragazzi, consapevole di non poterli lasciare lì, per molteplici motivi. Attendi che si siano ripresi, gli lascia giusti il tempo di riprendersi, prima di fare loro qualche domanda. Oh, tutto ok? Che è successo? Una rissa? Avvisa David che si sono ripresi, così magari si tranquillizza, almeno per il momento. Non alzatevi troppo in fretta, siete svenuti. Una precauzione necessaria, fintanto che la pressione non si stabilizza. Rifletti su quello che ti ha detto Justin, e ti balena un'idea piuttosto scontata. Vedi se sa altro. Sarà la tizia finita in ospedale, quella tizia, la nenna di Emily?

Non siete in quel luogo per puro caso o per una scelta basata sull'impulsività. No, le voci che avete sentito sono piuttosto chiare per chi ha già viste certe cose di New York. per chi ha già vissuto quella parte forse un po' troppo sporca, solo perché nessuno si prende la briga per pulire tutta la merda che c'è in giro, pensando che sia più semplice così, puntando il dito sulle classi più disagiate, ma voltandosi dall'altra parte quando queste tendono la mano chiedendo aiuto. Lo hai respirato così tanto che il solo pensiero ti fa venire il voltastomaco. Jesse ti sta aiutando a cercare una zona sicura per aprire le porte a quelle persone che tutti non vogliono vedere, e se le vedono è solo per puntare il dito; un posto sicuro per far partire il progetto che ancora non ha un nome, perché pensi che sia una cosa troppo importante da decidere con troppa semplicità.
Gli avvenimenti che sono successi vi hanno fatto rizzare le antenne, le possibilità che ci siano creature collegate sono alte, come quindi che intervenga il MACUSA. Il piano è di muoversi prima che riescano a farlo loro, anche se le possibilità, trattandosi di No-Mag, sono piuttosto basse: per lo statuto di segretezza questo genere di cose quasi sempre ha una priorità elevata.
Riuscite ad infilarvi dentro l'edificio senza problemi, con la scusa di partecipare ad una festa, indossando per strada le mascherine, scusa perfetta con il COVID per non farvi però vedere in viso. Emily e David per l'esattezza, sono i proprietari; un appartamento per niente male, se si pensa a quello che gira a NY. Vedi Justin cimentarsi in tempo zero con la tizia, Emily, e sorridi. Tutto questo ti è mancato terribilmente, la sua presenza, i vostri scherzi, il vostro spalleggiarvi. Se Isy fosse qui forse vi tirerebbe le orecchie per il rischio che state correndo, infilandovi in un qualcosa che nemmeno comprendete. Falla fuori tigre. Ed è un sorriso ancora più grande quando, mentre ti stai avvicinando al tavolo con i drink prendendone uno a caso senza nemmeno badarci troppo, senti il suo commento. Vorrà dire che andrò a segno io, stasera. Così ti avvicini a lei, sorridendole di rimando, un ingresso preparato dalla spalla perfetta. Spero non ti abbia rotto troppo. E' un bravo ragazzo, ma ha il radar che spesso fa cilecca. Io sono Rose, piacere. Bella festa! Una chiacchiera tira l'altra, e proprio mentre stavate attaccando bottone, uno dei ragazzi attira la vostra attenzione. Con l'annuncio, il panico inizia a diffondersi. Questa svolta quasi era palpabile nell'aria, ma speravi di avere più tempo, più spazio di manovra per capire e avere più informazioni. Senti Justin che ti conferma l'arrivo del MAFI, lo senti agitarsi, e velocemente apri il beutel per prendere le pozioni che ti passa. Se ti serve qualcosa, fammi un fischio. Cerchiamo di non stare troppo lontani. Può sentire la tua apprensione nel non vederlo nella tua stessa stanza, ma hai capito al volo il piano; prima che possa sparire dalla tua visuale, picchietti la fronte in mezzo agli occhi con indice e medio, indicandolo poi, in modo da creare un legame istintuale con lui, per poi imprimere la mano sul tuo orologio, tenendolo lontano dal corpo con il braccio proteso mentre fai scattare il pollice verso l'alto per incantarlo così che punti verso di lui.
Approfitti della situazione per prendere da parte una visibilmente agitata Emily, appoggiandole le mani sulle guance, coprendole parzialmente le orecchie, facendo in modo che ti fissi negli occhi. Mantieni la calma, o tutti daranno di matto. Le rubi una ciocca di capelli proprio mentre ti sottrai al contatto, infilandoli nel beutel, attirata dai rumori fuori dall'appartamento. Ancora una volta vieni attratta dalla reazione di Emily e David. Ti affacci appena, vedendo la scena che si apre oltre la porta: un ragazzo a terra svenuto, uno con un'escoriazione. Qui qualcuno sta già dando fuori di testa, Justin. Lo avvisi, in modo che possa essere preparato ad un'eventuale scontro, anche se sarebbe preferibile tenersi alla larga da più guai possibile. Anche se a posteriori, pensarci adessoo potrebbe essere tardi. Vedi? dici rivolta ad Emily Qui le cose finiscono male se non stiamo calmi. Mentre le parli, verifichi il suo Tono, sia per capire il suo stato d'animo, sia per capire quali collegamenti possa avere con le persone in quell'edificio.

Ci sono molte cosa che sono cambiate, in davvero poco tempo. Questo però non mi ha mai preoccupata o destabilizzata. Sono cambiamenti che io stessa ho cercato, ardente desiderio come un incendio i piena estate, inestinguibile fino a che tutto non viene consumato. Adattarsi ai costumi degli americani non è stato complesso, nonostante finora non mi sia mai presa determinate libertà come facevo a casa mia; in fondo sono ancora nuova, nonostante promessa sposa di Rufus, ed in quanto futuro capofamiglia l'ultima cosa che voglio fare è creare disguidi o incomprensioni. Troppo spesso le famiglie viaggiano su equilibri precari.
Il fatto che me ne stia buona però non vuol dire che non osservi. Questo periodo mi è servito per prendere le misure, comprendere i meccanismi dietro a schemi rodati, che si ripetono, che tendono ad una certa ad incepparsi per poi riprendere a girare, forse più ammaccati di prima. Doversi inserire in tutto questo può essere complicato, ma so di poter portare il mio contributo ai Foulger e renderli una delle famiglia più importanti dell'intero continente. In fondo, devono solo continuare sulla strada che hanno già intrapreso, gestendo le teste calde che come in ogni famiglia, tendono a minare gli ideali su cui si fondano i principi che fungono da fondamenta.
Studio l'albero genealogico di Rufus e di quello delle altre famiglie, per quei pochi dati che sono stata in grado di trovare, mentre attendo il mio futuro marito, di rientro da alcune faccende che lo hanno tenuto occupato nell'ultimo periodo. Periodo che io ho monitorato con estrema attenzione, lasciandomi persino due giorni di tempo per varare ogni possibile opzione. Alla fine è bastato un semplice gesto per confermare la notizia. Al solo pensiero fremo. Ogni cosa che finora mi era stata negata sembra ora essermi concessa, tutta insieme, come a riscatto del rapimento del tempo sottrattomi. Un solo velo di amarezza tinge le note di questo giorno, la consapevolezza di non avere un qualcuno del mio stesso sangue a condividere tale gioia, non perché assenti, ma perché indegni, sporchi nel loro incedere in stolte fandonie indottrinate da mio fratello maggiore. Ogni volta che penso a lui vorrei bere. In genere lo faccio; ora dovrò trovare un altro sfogo, almeno per il momento.

E' un incontro importante quello di stasera. Ed ammetto di sentirne la pressione, non perché non penso di esserne all'altezza, ma perché so quanto questo conti per Rufus. Il nostro è stato un fidanzamento molto veloce, non che in fondo mi aspettassi diversamente. Ero già consapevole che avrei avuto un matrimonio combinato, e questo, nonostante non lo sia, ha una fragranza molto simile. Una tonalità già vista, ma con quel grado differente che cambia tutto. Ho deciso di sposare Rufus per ciò che rappresenta, per ciò che è nell'anima, nella profondità del suo essere. Ciò che io cerco e desidero, incarnato in persona. Ma non devo convincere solo lui. Ed è giusto così. In fondo per molti sono l'ultima arrivata, e potrei anche solo puntare alla sua posizione, senza però esserne degna. Questa serata serve proprio per costruire le basi su fondamenta solide. Eme, il primo passo, prima di tutti.
Metto l'unico abito che abbia portato con me degno di questa serata, rosso scuro, intenso, che ricorda il sangue che così spesso noi vediamo e bramiamo. Ci siamo accordate in zona franca, fuori da Putnam, fuori dai soliti confini. Non ho ancora dimestichezza con le strade di New York, perciò faccio in modo di arrivare decisamente in anticipo, perché se c'è una cosa che odio, è il ritardo. Sussurro il nome falso che ho dato per la prenotazione, Suarez, giusto perché il mio accento mi tradisce prima di qualunque altra cosa. Ho già avvisato Eme del nominativo, una precauzione che ho sempre preso in Sud America, dove famiglie di creature potevano riconoscerti per la fama della tua famiglia, informatori che parteggiavano per la loro parte che potevano fotterti mentre nemmeno potevi accorgertene. Le abitudini sono dure a morire.
Ordino un El Diablo mentre aspetto, ticchettando le dita sul tavolo, sicura che non avrò molto da attendere. Scommetto che questa serata non è importante solo per me.

Trovare un equilibrio non pensavo sarebbe mai stato un problema; non ho mai commesso lo stupido errore di pensare che una volta trovato, sarebbe stato "per sempre", eppure ero sempre stato convinto di poterlo trovare con facilità. Questo periodo, ammetto, mi ha fatto ricredere. Primo tra tutti il mio incarico tra gli uomini di lettere. Per quanto ami lavorare per loro, essere uno di loro, avere a che fare con loro, Rexana sopra tutti, questo periodo ha smosso in me troppe domande, a cui ho dovuto forzatamente trovare risposta in fretta. Essere un Uomo di Lettere è quel genere di ruolo che prevede tutto il resto sia al di sotto, e per tutto il resto intendo il mio lavoro, come io finora mi sono sempre identificato: l'agente Knight, per cui ho immolato tempo, energie, risorse. Troppo per non contarlo, ma abbastanza da frenare il mio progresso? No. Certo, rendere tutto più gestibile ha richiesto impegno e tempo, conciliare il mio lavoro per il MACUSA che prevede che io adotti certe misure contro determinati soggetti, con il mio ruolo che invece prevede che in una certa misura io li aiuti, mi ha destabilizzato. Nato in me il concetto che posso svolgere e tenere separate le cose, il resto è stato più semplice, ma ha fatto nascere in me la consapevolezza che in questo ruolo difficilmente mi esporrò con alte cariche. In fondo a me basta conoscere, saziare questo bisogno costante di informazioni, dare il mio contributo alla causa.
Soggetti come Archer Bishop mi ricordano con troppa facilità il mio struggimento. Fa nascere in me molteplici sensazioni, sopra tutti il fastidio. Che ora sia sopra di me, che abbia fatto sprecare un sacco di tempo e risorse al Dipartimento alla sua ricerca, che non si sia esposto per rendere il tutto più semplice, e ciò che mi lascia più costernato, mi irrita che seppur in maniera non voluta, sia stato causa di sofferenza per Rexana. Di questo però non posso proprio fargliene una reale colpa, non sono così meschino. Forse anche lui vuole solo un po' di normalità, dopotutto. Lo sento arrivare da dietro, mentre sono chino su un tomo che sto traducendo, un avvincente trattato storico sulla Magia Nativa Americana.
Bishop. Forse non lo sai, ma ho partecipato al caso della tua scomparsa. Perciò, in un certo senso, devo dire di conoscerti bene. Almeno, nell'ufficialità dei rapporti Un sorriso che forse allargo troppo tardi, spero non lo noti. Benissimo, grazie, conosco Rexana dagli anni della scuola. E' una fortuna avere tanti visi conosciuti, fa sentire meno schiacciati dal peso di tutto questo, non trovi? Rendo il plurale marcato, a correzione del mio errore pregresso. Tu come stai? Ripreso?
Una domanda di cortesia più che dovuta.