Info ϟ nome: Archer Il suo nome vuol dire esattamente quello che qualcuno penserebbe Arciere, dovrebbe indicare una persona che prende le cose dalla distanza Archer Bishop non è per nulla quel tipo di uomo ϟ cognome: Bishop Bishop. Sono una famiglia dai principi e tradizioni molto forti, che offrono il loro aiuto ai Cacciatori da generazioni grazie ai poteri di oracoli (di solito le donne) e percettori spiritici (di solito i maschi). Sono originari di Lily Dale, legati allo spiritismo e alla wiccan. ϟ Età: 35 ϟ Soprannome: Archie, Arch, B, ϟ Compleanno: 10 Dicembre ϟ Segno zodiacale: Sagittario ϟ Sesso: uomo, ϟ Myers-briggs: Enfp ϟ Orientamento sessuale: eterosessuale ϟ Allineamento: Buono neutrale ϟ Arcano: La ruota della fortuna Abilità Percettore spiritico è in grado, quando disattiva il suo tatuaggio di vedere, parlare ed interagire con le entità che ancora oggi popolano il mondo dei vivi pur non essendo così felici di non esserlo più. Per un periodo ha soppresso con le droghe questo potere, ma dopo un incidente ha deciso di smettere, a parte l'occasionale canna.
ϟ Stile di combattimento: come se la cava col corpo a corpo Inventario ϟ Catalizzatore: Un ciondolo a forma di punta di freccia che contiene la pietra Yin: Quarzo citrino E' la pietra della Resistenza, autodisciplina, della forza contro ogni fatica. Le streghe e i maghi più adatti al Quarzo non si lasciano distogliere facilmente dai loro propositi e dalle loro idee,: sono forse gli unici laboriosi per cui la fatica è una gratifica. Stacanovisti, quindi non è raro che traggano risultati importanti anche da esperienze nuove. Il proprietario ideale può essere ostinato, e di certo sarà coraggioso, ma mai arrogante o grossolano, anzi, spesso di un'acuta intelligenza. Yang: Larimar La parte oscura di questa pietra si lega a persone troppo emotive, che volendo esplorare sé stessi e il loro ampio spettro emotivo, si perdono dentro il proprio inconscio, lasciandosi trascinare dai sentimenti piuttosto che dalla razionalità. A parte qualche braccialetto ed anello che continua a cambiare ϟ armi: Predilige tra le armi che sa usare una pistola ed un coltello, li considera, quando sono insieme la combinazione ideale Curiosità ϟ Quando è stressato gioca con il suo anello
ϟ Nel portafoglio ha una lista di cibo spazzatura che piace ai suoi fratelli, di solito compra quello alle riunioni di famiglia
ϟ Preferisce, quando possibile camminare piuttosto che usare l'auto o mezzi magici
ϟ Ad oggi attiva il tatuaggio per il blocco solo la notte, per evitare problemi nel sonno
ϟ Ascolta solo rock, in particolare quando ha missioni in foreste preferisce mettere "Welcome to the Jungle" perchè dice che è troppo in tema.
| Archer Bishop It is never wrong to do what is right
Aspetto fisico Un corpo agile, addestrato nel corso degli anni oltre che da quello che dovrebbe essere la base di allenamento per un Agente DCMC. Un corpo ben curato e disseminato di Segni di vario genere. Un segno per fratello più la sua “Sicura” riguardo i fantasmi. Il corpo è agile e ben curato. Le dita affusolate prendono volentieri la lama di un coltello, custodito con gelosia insieme alle sue cose.
Altro 1.73m per 80 kg di peso. Il suo corpo presenta un tatuaggio per fratello. Vicino allo sterno una strofa da True Colors, la canzone preferita di Israel, Sulle braccia, oltre alla scritta Family sul polso, una stella, che rappresenta Nova. Sul pettorale sinistro le date di nascita dei suoi fratelli. Sulla colonna vertebrale ha un triskelion, che gli ricorda Rex. Sul bicipite destro otto babbuini stilizzati, il simbolo egizio che dovrebbe rappresentare le ore, ma sono otto per ovvi motivi. Vicino a quello il simbolo per evitare che, con la sua abilità, qualche fantasma abbia anche la bella idea di possederlo senza permesso. Un ouroboros sul bicipite opposto a segnare Amy. Sul polpaccio il simbolo della bilancia, che rappresenta Sean.
Gli occhi blu tendono a girare e leggere sul suo corpo o pensare a quello che ogni segno rappresenta, abbastanza spesso
Carattere
ϟ qualità: è simpatico quando gli riesce bene. Pensa agli altri prima di pensare a sè. Senso del sacrificio
ϟ difetti: costante senso di colpa, cerca di fare battute quando è nel panico facendo di solito arrabbiare chi gli sta intorno,
ϟ ama: Il cibo spazzatura, le serie tv trash, i film trash, le scampagnate in giro con la famiglia, aiutare qualcuno se possibile, un buon tè.
ϟ odia: La gente che si crede dio sceso in terra, la musica non "suonata" che gli da l'idea che non sia autentica
Spesso pensa di non meritare dove si trova Archer, ma la maggior parte delle volte è convinto di poter fare meglio. Una mano cozza contro l’anello che scorre sul dito, tende a farlo quando è annoiato o teso. Ha bisogno di qualche piccolo, ma efficace, segno di costanza. Si è comprato quell’anello come antistress. Tende ad essere facilmente stressato o stressabile. Di solito per evitare lo stress si concede, massimo per una volta al giorno, una canna. Una serie di brutte abitudini possiedono Archer Bishop. Quella del fumo e uso di marijuana, quella di non usare il suo tatuaggio se non in momenti stressanti, quella di cercare con tutto se stesso di poter fare meglio, meglio di prima, meglio di se stesso.
Qualche volta ha attacchi di panico, qualche volta negli incubi ricorda l’urlo di sua sorella, appena bambina, altre ricorda sua sorella senza la vista, altre pensa alla lite di Sean infine di solito appare qualche fantasma o Israel.
Background ϟ Non è il primo dei ben otto figli che hanno calpestato il suolo di quella piccola e pacifica cittadina di Lily Dale, ma è di sicuro uno dei Bishop, una famiglia che da anni aiuta nella loro “sacra missione” i cacciatori. Archer da giovane li ha adorati per anni, i cacciatori. Quando passavano da casa, infatti, venivano trattati con il massimo rispetto e Archer passava le notti a sentire le storie che Alan Crain e altri con lui portavano quando venivano a chiedere ai suoi genitori aiuto.
Quello che facevano era utile, ma al parere di un Archer poco meno ragazzo era troppo poco. Voleva essere attivo, usare i suoi poteri, che si erano manifestati abbastanza presto, in modo più attivo, come gli altri cacciatori che venivano da loro per comprendere come rispondere alla chiamata di soccorso. Discusse per diverso tempo con suo padre, sua madre e le sorelle, anche con suo fratello Sean. Eppure il suo dovere era sempre stato quello di aiutare. Dovere, sacrificio e famiglia. Il comandamento di suo padre che li aveva plasmati negli anni. Archer sentiva di non star facendo il suo di dovere. Comunque continuò in modo costante la sua vita, apprezzando le gioie come le scampagnate in giro per lo stato in famiglia, le serate a tavola e ascoltare la musica, come tutti i ragazzi. Imparò ad usare un fucile, era bravo e gli piaceva il tiro al piattello.
Quando arrivò la lettera per lui, Archer fu molto felice di andare ad Ilvermorny, gli avrebbe permesso di dimostrare la sua bravura. Non fù quello che accadde, purtroppo. Non era quello più intelligente nei Pukwudgie ma era di sicuro quello più volenteroso a rischiare. Alla cerimonia aveva visto che anche i Thunderbirds erano una bella possibilità, l’idea di un animale come un Tuono alato era particolarmente interessante, ma il destino volle favorire i Magicospini. Una casa di anime buone, e sperava di trovarsi bene in quel mondo. Così successe, finché i fantasmi si fecero sentire un po’ troppo spesso. Non gli piaceva l’idea di avere a che fare con le voci. Scoprì, in quegli anni che le droghe avevano un ottimo effetto sui suoi sensi “speciali”. Appena sentiva le voci infilarsi nelle sue orecchie, voci di responsabilità che non voleva e di Dovere che non considerava suo le faceva smettere con un po’ di erba. Di solito funzionava, finché non smise di farlo. Dovette sopportare per un po’. Un giorno decise, nella casetta di Lily Dale, di provare qualcosa di più efficace. Una cartina passata da non si sa più quale amico. È svenuto come un sasso. La faccia di Nova, la sua piccola Nova, spaventata dal suo fratello, quattordicenne svenuto sul porticato di casa fu scosso da un urlo. Sean lo venne a scoprire, lo portarono in un ospedale. Lo sistemarono, per le feste. Non era il fratello buono, questo era poco ma sicuro.
Qualche volta provò ad aiutare Israel con le altre sorelle, ma non fu troppo facile. Israel era sempre stato difficile da comprendere per Arhcer, ma entrambi sapevano che se fosse tornato utile ci sarebbero stati l’uno per l’altro. Per di più i sensi di colpa di aver fatto prendere quello spavento a Nova erano ancora ben piantati nella mente di Archer. L’urlo che aveva lanciato era stato terrificante. Lo sguardo di Sean anche peggio.
Da un giorno all’altro smise del tutto, solo che le voci si erano fatte ben più forti, quelle che un tempo erano sussurrate erano diventate urla costanti, ovunque fosse. Sembrava che i morti, non contenti di averlo fatto sentire a costante disagio forzandolo a fare qualcosa che non apprezzava particolarmente, ora volevano essere sentiti costantemente. A quattordici anni fece il suo primo tatuaggio. Il primo vero tatuaggio che gli servì come “sicura” per l’arma che erano gli spettri. Lo accompagnò Sean, era quello di cui si fidava di più.
Tornò poi ad Ilvermorny, fu felice per un po’. Sean fu gentile ad accompagnarlo, anche se no, non approvava dell’idea di Archer di non avere i suoi poteri a disposizione sempre e non controllarli. Il concetto di avere una “sicura” era però utile ad Archer. Il momento in cui decise cosa fosse il suo “disegno” decise una scritta, semplice, sul polso sinistro “Famiglia” perché se si era cacciato da solo nei guai, la sua famiglia lo avrebbe aiutato.
Usò sempre con molta attenzione il tatuaggio in modo da non avere problemi. Era diventato il suo specifico modo di controllarsi.
Ora poteva concentrarsi. Gli anni passarono e finì Ilvermorny, non nei migliori, non nei peggiori. L’unica materia più o meno vicina all’eccellenza era “cura delle creature magiche”.
A casa iniziò a cercare di dare una mano in qualsiasi modo, al meglio che poteva, a cercare di aiutare chiunque avesse voglia o bisogno. Divenne quasi un’ossessione, almeno finché Sean non partì. Aveva parlato del suo “essere divergente” dall’idea di suo padre. Empatia per le creature uccise. Era un concetto così alieno per Archer. Cosa intendeva? Forse davvero la sua famiglia stava armando di conoscenze una setta di assassini che facevano da giudice giuria ed Esecutore?
Le famiglie che erano giunte alla piccola casa in quella sperduta cittadina erano per caso degli assassini che usavano la loro famiglia per attaccare innocenti? Dopo poco finì a studiare ancora. Decise di studiare al Brakebills, appassionandosi di criptozoologia per un bel po’. Iniziò ad aumentare i tatuaggi, uno per fratello. Loro sono la sua storia e loro sono la cosa che più gli interessa. Finiti i cinque anni di Brakebills ha deciso di entrare nel DCMC. Il ruolo che gli sembrava più interessante e meglio si adattava a lui era quello del supporto. Non lo era stato quanto avrebbe voluto in famiglia, lo sarebbe stato sul lavoro, non nella Caccia come voleva da giovane, ma alla cura del suo prossimo.
Gli anni passarono, molto in velocità, fino al 2016, l’incidente che ha portato Nova a perdere la vista. Da lì si mollò a breve anche con il suo ragazzo, Chester. Chester era un ragazzo simpatico, un po’ strano, ma simpatico. Elsa è una bambina deliziosa, quando può Archer passa a fare un saluto a sua sorella per salutare la piccola. Cerca quanto possibile di rimanere in contatto con tutti, cercando di non far passare il suo senso di colpa. Qualche volta i fantasmi lo raggiungono. Non è così abituato alle voci, ma fa del suo meglio per essere utile.
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