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.Come dicevamo, siamo qui. Bacetti©JOSHUA ÇEVIK – brother – father – rockstar – black magician – faust→ the mist ←27.Credo di aver sorriso per un giorno intero, che cazzo di traguardo eh? Beh so anche non è destinato a durare perché sono io, e nella mia vita.. va beh. Mi volto appena verso Chrys solo per leggerne il profilo. Non gli ho dato tregua. Non mi sono dato tregua. Da quando è entrato in casa ho avuto mani solo per lui, ossa solo per lui e questo cazzo di cuore è letteralmente esploso. E' stato un Tour bello, cazzo il migliore, ma anche logorante. Tra Slater, i Crain, Chrys da solo con Alice ed il pensiero che fossero tutti troppo distanti in caso di... beh in caso di problemi che posso attirare solo io. Ma è andato tutto bene, perché ho potuto stringerlo di nuovo, respirare la sicurezza che ho ancora tempo prima di rischiare ancora di perdere quanto ho di più caro. E, beh, non ci ho visto più. Me ne sono altamente fottuto della nebbia, del modo in cui sembrasse diventare più densa, quando ai vetri nel mio appartamento mi sono affacciato pochissimo nelle ultime ventiquattro ore. Ho i suoi ansimi nella testa. Quelle poche ore che ho dormito, l'ho fatto stretto a Chrys, scomposto malamente da qualche parte.
Poi la nebbia ha fatto un cazzo di upgrade, ma dobbiamo tornare da Alice che è sola con Peter. Mi sto fidando perché Chrys si fida e gli devo dare almeno il beneficio del dubbio, dopo che ho scelto di passare il primo giorno del mio rientro ignorandola totalmente. Sì, sono sempre di più un padre di merda. Però voglio vederla, rassicurarla, dirle che sono tornato e non serve più che finga di non controllare Chrys mentre si sposta da una camera all'altra.
Ma la nebbia è un muro, che faccio appena in tempo a divorare qualche metro d'asfalto e devo fermarmi. Sì non ho neanche controllato il telefono e mi sono accorto tardi come mancasse completamente la rete. Piccoli allarmi che si muovono tardi perché io ho mollato la presa sui miei sensi, per concentrarla su Chrys, seduto accanto a me. Ho ancora una mano incollata al suo ginocchio, che risale fino all'orlo della gonna. Cristo, ne voglio ancora.
«Ora che sono tornato, voglio vedere il posto che hai scelto per la ceri-...»monia. Trovo che sia fottutamente simbolico come la nebbia si mangi la Chiesa davanti a noi diventando un cazzo di muro. Inchiodo, non faccio quasi rumore perché andavo pianissimo, già non ci vedevo un cazzo oltre i fendinebbia, ora sembrano inutili.
Ora che non c'è nessuno rumore oltre il nostro respiro, li sento. Li vedo. Ombre veloci, ombre lente, ombre del cazzo che non promettono niente di buono. Fa anche un caldo del cazzo che sembra di stare in una giungla. Questo non mi piace per niente. E credo si veda perché mi irrigidisco subito e so solo pensare che: «Esci, in silenzio...» glielo sussurro, mentre faccio altrettanto. Un cazzo di caldo umido, aggiungo. Appoggio la portiera. Faccio quello che Chrys mi chiede, che il completare della sua frase. Richiamo Carmen al mio fianco. Mi basta che, al momento, sia vigile con me. Ho ancora una mano sul telaio e voglio che Chrys, che già vedo a stento, faccia altrettanto e venga da me. Ho bisogno di sentire la sua mano stringersi alla mia maglia e, lì, restare finché non ci vedremo meglio. *Non lo so ancora che cazzo sia, ma resta vicino.* E' un comando di vitale importanza, per tutto. E' un'angoscia che si fa strada con calma, Dio se è stronza a farsi sentire così.
Ho bisogno di vederci meglio, ho bisogno di sentire meglio cosa cazzo sta succedendo. Faccio quello che so fare, anche se sento il sussurro della Corruzione che mi vorrebbe già a sguainare lame del cazzo, ma io devo capire quanto tranquillo posso stare. E, visti i miei trascorsi di merda, direi "poco" o "per niente". Voglio anche capire cosa cazzo si muove così velocemente, che anche già quello che sento non è rassicurante.
Beathach Dorcha, il mio è un sussurro che rivolgo a terra dove emergerà il mio Istrice, la mia cazzo di ombra che si rimodella ad immagine del totem che mi si è incollato addosso. Ne sento le spine ergersi già lungo l'epidermide.. -
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Esito colloquium (tiro del dado 1d7: 6): Joshua ad un certo punto, decidi tu quando, senti una voce familiare, una voce che non vorresti sentire nella tua testa, eppure sì, l'hai sentita, non è un sogno,(manco io ci credo), è la voce di Morgan, che con tono preoccupato chiama: Baby? . -
.©CHRYSANTHEMUM SINISTER – MORDIN - MAGO NERO – ASPERGER - P. SPIRITICO - TANATOESTETA - TANATOPRATTORE - ASSASSINO - DRAGQUEEN - BISESSUALE→ the mist ←26.Va tutto bene. Credo sia quel tipo di constatazione che in qualche modo mi piace far mio quando, restando seduto tra i suoi respiri, sento la mano che dal cambio passa sul ginocchio e poi riscende. Guardo Joshua con la coda dell'occhio da forse troppo ore. Ce l'ho negli occhi anche quando li tengo chiusi e lo faccio solo per lasciare che siano il resto dei sensi a percepirlo con più intensità. Tipo ora che vorrei concentrare ogni poro della mia pelle sui suoi polpastrelli. Vorrei che l'epidermide potesse in qualche modo ridisegnarsi addosso la forma perfetta delle sue impronte digitali. Riconoscerlo con ancora più precisione: Un po' come se non fosse mai abbastanza o ci sembrasse sempre troppo poco.
Ho un sorriso che se ne sta su da quand'è tornato. E non dovrebbero andare così le cose, lo so bene. Non dovrebbe essere così semplice quando per intere settimane mi sono ritrovato ad annaspare nella mia stessa bile. Sono risoluzioni che non vanno di pari passo con la coerenza con la quale poi ho finito per scoparci come se nulla fosse. Perché di una finta perfezione so rivestirmici senza alcun problema. Perché anche se non mento agli altri, poi in qualche modo finisco per mentire a me stesso.
Mi basta percepire le gambe doloranti per credere di aver ottenuto ciò che meritavo: Una punizione che nel farsi carnale poi si riscopre a tratti clemente. Una carezza sui segni che lascia la vita stessa quando ci scivola addosso senza che ci venga data la possibilità di aggrapparcisi al volo.
So sentirmi sempre troppo sconfitto se confinato in queste quattro porte, ma oggi sono pieno di qualcosa che non so spiegare. Di qualcosa che a modo suo sa spingermi con lo sguardo oltre le forme delle sue singole dita. Oltre l'abitacolo stesso.
''Beh sì, magari un giorno ci passiamo direttamente che non è proprio qui in zo...sbaglio o fuori è peggiorato?'' Così strabuzzo gli occhi e lascio che la mente si stacchi per un istante da Josh per concentrarsi su ciò che ha fatto da contorno al nostro sesso. Perché di questo si è trattato: Abbiamo fumato e scopato, tanto che nemmeno ricordo cos'è che ci siamo detti di preciso quando ho varcato la porta di casa sua.
Magari mi sono comportato anche di merda, dico lasciando Alice a Peter piuttosto che portarla con me a salutare suo padre. Magari, però, non mi ci sono soffermato così tanto. Sono un pessimo futuro marito, suppongo.
Eppure posso dire di conoscere lui quanto basta per percepire la tensione che ora sta giocando coi suoi muscoli. Anche se non sta stringendo così forte la mano sulla coscia, anche se ha questo suo solito modo di contenersi come per non sfigurare.
Per questo ricambio per un istante la presa ed apro nell'immediato un canale con lui. Colloquium, affinché si faccia silenzio come ha saggiamente suggerito ma comunque non ci venga reclusa la possibilità di cercarci anche laddove la vista potrebbe subito precluderci l'uno all'altro.
Perché non si vede un cazzo e questo è palese. Lo è nel modo in cui stringo gli occhi come per mettere a fuoco qualcosa che non può esser evidenziato, notato nel dettaglio.
*Che cosa sono...* Non è una vera domanda, d'altronde dubito che lui possa rispondermi nell'immediato. So che è bravo, ma non così tanto da sapere ogni fottuta cosa. *Richiama Carmen.* Ed è qualcosa che gli impongo, per sicurezza, affinché non mi siano propriamente precluse tutte le possibilità che ho di tenermelo vicino, sott'occhio.
Scendo seguendo i suoi stessi passi, non uno di più, non uno di meno. Mollando la presa sulla sua mano e lasciando che l'umidità mi avvolga non appena metto il muso fuori. Fa così caldo che potrei non respirare come vorrei.
Richiamare Andy non è qualcosa che mi piace fare: Non sono state numerose le volte in cui è successo negli ultimi anni. D'altronde non ho mai avuto bisogno di lui. Bene o male, sono sempre riuscito a cavarmela da solo. La formula scivola via a denti stretti ed è un sussurro così leggero che dubito Joshua possa averlo sentito. Ma anche fosse, non avrei nulla da nascondergli. ''Ehi... Coglione, aggiungerei. ''Aiutami a capirci qualcosa.'' Perché non posso far tutto io, ma allo stesso tempo vorrei. Vorrei tanto. E lo so che la mia è solo una questione di inferiorità nei confronti di Joshua: Un po' come se volessi già dirgli ''beh, guarda quanto cazzo sono bravo, adesso che sappiamo cosa sono queste cose che si muovono possiamo tornare a casa da Alice.''
''Ma che diamine...'' Andy è sempre stato ad un palmo dal mio culo e diciamo che questo per un certo verso mi sta bene ora: Sa bene come il nostro sia un patto in cui ci perdiamo tutti e due, anche se diversamente. ''Dai, su, prima ci capiamo qualcosa, prima torniamo a casa.''
Così mentre lui si allontana di qualche metro da me e farfuglia le sue cose, io cerco di concentrarmi come primo step su questa nebbia che ci avvolge. Non era così prima, non è normale.
*Chissà se tornando indietro possiamo uscirne. Magari facciamo una strada diversa per tornare a casa.* Non lo so perché, ma nel momento in cui lo dico capisco che forse sarebbe troppo facile: E a noi le cose facili non succedono mai.
Poi lo imito, perché prender ispirazioni da chi è migliore di noi è solo qualcosa di molto costruttivo. Non scompongo il mio corpo nelle falene. Non mi libero in alto con loro affinché la situazione possa sembrarmi diversa da lassù: Ho paura di sentir dolore.
''Beathach Dorcha...'' è quasi una dichiarazione d'amore che vede la nascita di un'altra Acherontia Atropos, sorella delle figlie del mio stesso sangue. Che si liberi lei per noi.
*Credi siano umani?* E lo so che dovrei star zitto. Lo so che così non sto dando altro che l'impressione di aver già paura, ma non riesco a limitarmi. Soprattutto non quando la visione della chiesa poco più giù di noì finisce per non rassicurarmi affatto.
''Ostendite'' è l'ennesimo sibilo trattenuto in gola che libero nella speranza che tutto questo non sia inutile e che non sia solo Andy ciò che riuscirò a vedere.
Edited by ( : - 27/10/2021, 02:43. -
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( : GIULS avendo messo entrambe lo schemino "info" (quello sotto, per intenderci) a Pannelli, mi devi cambiare le ancore (i link, quindi i nomi dei pannelli), se no mi linkano quelli del post di Josh e non posso accedere alle info :'D . -
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Yep, faccio al volo che l'ho notato solo ora che ho postato . -
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RICORDATEVI ANCHE, che dovrete cambiarle ad ogni post se no mi linkerà sempre quelle del primo (e io impazzisco, di base) TANTO LOVE . -
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Fatto tutto mlml . -
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JOSH E CHRYS BP37
Sembra che la gita romantica sia arrivata ad un fermo umidiccio per i nostri baldi giovani che si ritrovano bloccati in mezzo ad un banco di nebbia non indifferente. Chrys inizia subito a ricercare un contatto mentale con Joshua, facendo partire un Colloqium (CD: 35; D1+37=36) che a partire parte.... MA, ma Josh non sente proprio nessun "bussare alla sua porta mentale", silenzio radio (1d8=1 "non devo ridere, ridere uccide la mente". Niente, di base il colloqium parte e arriva a Samuel Weiss, gruppo 1 appunto, magari poi dimmi quando "si ferma" perché capisce che non è Josh così lo meno nel topic di Sam). COMUNQUE, bando alle ciance, andiamo oltre. Josh a questo punto richiama Carmen (CD: 37; D4+37=41) che compare di fianco a lui as always. Invece dall'altro lato Chrys richiama (CD: 35; D17+37=54) il suo spirito Andy, che subito si da da fare per fare una percezione e vedere se ci sono esseri senzienti intorno a loro (CD: 37; D15+37=52), per poi aumentare i suoi neuroni specchio (CD: 38; D6+37=43) VEDIAMO ORA COSA SCOPRE:
in anzi tutto sì c'è qualcosa; grazie al pattern motorio, Andy può capire anche facilmente che non è qualcosa di umano, al contrario, sembra più avere movimenti forse riconducibili a degli insetti, anche se è di dimensioni decisamente molto più ingenti. Può comprendere, in oltre, che si tratta di una sola creatura, solo che sembra avere molti arti che si muovono; e le sue movenze vanno a scatti (nel senso, che sembra proprio sparire per un po', poi riapparire). Comunque, si trova a 15m dai ragazzi, per intenderci verso la 188esima (E 188th ST sulla mappa).
ANDIAMO OLTRE Josh nel mentre si concentra per aumentare i suoi sensi (CD: 36; D5+37=42; D10+37=47) E riesce in effetti ad aumentare il tutto: sebbene la vista migliori, non riesce comunque a vedere molto in là a causa della nebbia che è davvero molto fitta, in quanto all'udito può sentire uno strano rumore, ripetuto due, tre volte, come di chele, o qualche sorta di pinza che scatta (dalla stessa direzione in cui Andy può dire esserci qualcosa). Chrys invece pensa alla Nebbia, cercando di analizzarla con l'Etere (CD: 37; D14+37=51, NOTA essendo che l'ha usata in modo molto generico, senza cercare elementi particolari, potrà percepire ben poco, e praticamente solo l'elemento di cui è maggiormente composta) QUINDI quello che può comprendere e come, effettivamente, sia composta in maggior quantità di Acqua, dal punto di vista eterico non sembra esserci niente di strano. Sia Josh che Chrys richiamano le loro Ombre Totem (CD: 38; D10+37=47; D14+37=51) che si animano senza nessun tipo di problema al loro fianco. Chrys a questo punto cerca di vedere se ci sono dei fantasmi in zona (CD: 38; D10+37=47) ma, non sente proprio niente del genere (aka no non ci sono, a parte Andy s'intende)
PS: per giustificare la cosa che avete comunque giustamente fatto le interazioni mentali- che di norma è quel tipo di skills che è veramente difficile che fallisce- potete tenere le interazioni e, non lo so, mettere che hanno sussurrato quando Chrys si è accorto che il canale non era andato su Josh (così non vi bruciate i post), non ci saranno problemi nel senso di "ambientazione" in merito (AKA nessuno vi sente). -
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AVANZAMENTO
Giorno 1/2: Temperatura 35°
Ore: 14:30
La nebbia ormai è fitta da un'ora, e la Barriera continua a evitare che dilaghi nel resto della città. Eppure, in molti si trovano ancora dentro il suo perimetro, nascosti o in mezzo alla nebbia. Qualcuno inizia a presentare dei bruciori e pruriti sulla pelle, con leggeri sfoghi rossastri simili a dermatite, sopratutto su volto, mani e collo.
- Chi non ne risente? Gli Agenti del M.A.C.U.S.A., le persone che si trovano all'Ospedale, le persone che si trovano in luoghi chiusi, persone che si sono protette con eventuali skills (ad es. patina eterica)
Nella Home della Sezione, trovate i Riassunti generali della Quest. -
.©JOSHUA ÇEVIK – brother – father – rockstar – black magician – faust→ the mist ←27.L'umidità è un fattore avverso del cazzo che non avevo considerato, non quando la luminescenza di Carmen è quasi spenta del tutto. Neanche a lei piace, preferisce la pioggia. Conosco tutti i suoi silenzi. Il silenzio che non mi aspetto è invece quello di Chrys, che tra scendere dall'auto e fermarsi, non mi ha detto un cazzo. Sì neanche me piace, però cazzo deve starmi più vicino che qui basta un passo più veloce e non vediamo più neanche l'auto.
Non è normale, questa nebbia. Comincia ad essermi ovvio ora che piano piano i miei sensi agguantano informazioni. Sondarla non serve a molto se non a dire che è incredibilmente fitta. Penso che se non sentissi questo cazzo di rumore che mi rimbalza nelle tempie, probabilmente mi direi che siamo solo degli sfidati oggi. E invece, invece ho un fottuto brivido. «Merda» lo mastico sotto voce, che lo stringo trai denti quando già so che devo pensare molto più lucidamente di così, e che probabilmente dovrò farlo per entrambi, anche quando Chrys lo so che ci sa fare di suo. Il problema è che non solo non ho sentito lui dire nulla, ma qualcuno in me ha parlato eccome. "Baby?" con quel tono che conosco, che mi fa chiudere gli occhi un secondo e chiedermi di fermarmi a capire che cazzo ci fa Morgan Crain nella mia testa. Solo che lo so. So che è così che chiama Edie e che tutte le fottute volte che per sbaglio lo sento chiamarla così, distolgo lo sguardo e fingo pesantemente di non pensarci. E so, con quel crampo che si fa vivo in fondo alla gola, che la sta cercando. La stava chiamando. Lei è qui. «Cazzo no» e so anche che mi sono perso in questo mentre Chrys mi parlava, davvero stavolta. "Cazzo, rispondimi quando ti parlo!". Lo fisso un attimo. Con quel cazzo di rumore ancora nella testa. Scuoto appena il capo. Abbasso il tono. «Non ti ho sentito... ho sentito.. Morgan, magari è una stronzata ma credo sia qui dentro da qualche parte anche lui.» e pure Edie. Stringo i denti, ancora. Potrebbe essere tutto un cazzo di problema mentale, ma ci ho letto un tono che non mi è piaciuto. E non ho neanche sentito solo questo. Lo so come siamo fatti, quanto sia sempre il caso di capire in che cazzo siamo finiti, prima di qualunque altra cosa. Quindi quando poi mi parla ancora, so già cosa dirgli. "Comunque siamo in compagnia...c'è qualcosa di molto grande e...schifoso là fuori. Qualcosa che ha gambe o braccia lunghissime, forse è un insetto, forse dovremmo retrocedere con cautela" E combacia così bene con quello che ho sentito che.. «Stai più vicino, cazzo.» Nel dirglielo, lo faccio io il passo che serve ad allungarmi verso di lui. Che no, mi manca solo perderlo qui dentro quando ancora non so che cazzo sia. Sto escludendo Slater, dovrebbe essere una buona cosa ma no, non mi sembra niente di buono. «E' qualcosa con delle chele.. o roba sulle zampe che non farà bene a nessuno. Sopratutto se ne ha tante come dici» Lo sento come questa cazzo di umidità mi si stia letteralmente arrampicando addosso, al punto che devo farmi spazio per respirare tra il collo della felpa ed il mio, che prude anche. Mi gratto quasi senza farci caso, istintivo. «La chiesa, raggiungiamola... » che non dovrebbe essere difficile, è a pochi passi da noi, glielo respiro molto vicino, quasi come servisse a me sapere che c'è, seppur sia una delle mie fottute fonti di ansia e - di conseguenza - di quella rabbia che spinge il sangue a bollire nelle vene. Anche se non la vedo, so che quell'impalcatura non è tanto distante da noi e, per come sono messi i miei piedi devo solo andare avanti. Ho bisogno però che Chrys sia più vicino ancora, a stretto fottutissimo contatto. «Aspetta» un'imposizione bassa anche se sono veloce, abbastanza da infilargli una mano nella giacca, tiene l'eyeliner nella tasca. Mi serve per disegnargli il simbolo della disillusione, addosso. Dalla figura più esterna a quella più interna, prima che si opponga, se lo trova disegnato in palmo, dove la camicia tirata su mi ha lasciato un po' di spazio, sopra i tatuaggi sbiaditi. Mi ci concentro, che lo guardo negli occhi solo alla fine, non ne ho bisogno, so che si fida di me. Deve. Così lo attivo, gli ridò l'eyeliner, e tutto in fottuto silenzio. E poi devo ripensarla su di me, che ora non ho più bisogno del mio fedele pennarello, posso solo pensarlo, concentrarmi sull'idea di non esistere, di essere quasi un fottuto camaleonte che basti a stare lontano dal raggio visivo, così da evitare che magari gli stronzi che girino più intorno ci vedano. Aspetto che, poi, Chrys mi dia la mano, che si ancori a me. Per chiedere così a Carmen di velocizzare i nostri passi verso il portone della Chiesa Battista. . Questo cazzo di collo quasi brucia, è irritante. Io sono irritato.
Edited by nocturnæ - 25/10/2021, 15:03. -
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INTANTO
Chrys qualcuno risponde al tuo colloquium (inseriscilo pure come meglio ti viene nel post):
«Salve, penso che il suo colloquium sia stato sbalzato rispetto al destinatario designato.»
«Mi chiamo Nathan e sono un analista della Piramide, un fisico teorico. Siamo entrati per iniziare a svolgere qualche analisi. Credo che cercare di tornare indietro non sia saggio, questa nebbia ha delle caratteristiche magiche anomale. I soccorsi stanno arrivando, vi posso consigliare di stare fermi in un punto e aspettare. Siete in pericolo? Può descrivermi che cosa vede per fornire maggiori indicazioni ai soccorritori sulla vostra posizione?»
Chrys si sente particolarmente incline a credere alle parole di "Nathan", che emana un senso di affidabilitàSPOILER (clicca per visualizzare)Induzione del credo
Nome: Induzione del credo
Voto: 28
Lezione: II Lezione II Anno
Tipologia: Manipolazione - Psichica
Descrizione: Il mago è capace di spingere gli altri a credere a qualsiasi cosa voglia (ad esempio che ha paura dei gattini). La vittima può opporsi se la sua forza di volontà è maggiore rispetto a quella del mago nero (tiro volontà).
Formula: Dearbhaidh an Creed
Veste Concettuale
Tipologia: Magia Antica
Requisiti: 26 a X Lezione IV Anno
Descrizione: il mago attraverso il potere della magia rappresentativa è in grado di associare ad un bersaglio un concetto (es: la violenza) così che gli altri esseri viventi coscienti intorno a lui lo percepiscano come più vicino al concetto che gli è stato associato. Il concetto deve essere coerente con ciò che sta facendo in quel momento il bersaglio (es: se sta raccogliendo fiori, non gli si può associare il concetto di pericolo), oppure deve essere coerente con l'identità intrinseca del bersaglio (es: ad una persona di natura protettiva, sarà più facile associare il concetto di protezione).
– Votazione 28: il mago può associare un concetto ad una persona così che le forze cosmiche e la magia stessa porti alla realizzazione del concetto associato, quello che fa sarà naturalmente portato a realizzarlo (es: gli si associa il concetto di morte, sarà più "semplice" che compia azioni che lo porteranno a morire).
– Votazione 30: il mago può associare un concetto ad una persona così che ampli le sue aree di "vulnerabilità" o "applicabilità", ad esempio se ad un Essere si applica il concetto di "animale" su di lui potranno funzionare anche le skills per i Criptidi di Criptozoologia.
Formula: nella lingua prescelta dal mago «"spiegazionedelconcetto"»
Movimento: eseguire il sacrificio.
Azioni: 1 azione
Durata: 1 turno
Fattore del numero
Tipologia: Aritmanzia
Requisiti: 18 X lezione IV anno
Descrizione: il mago può attivare il Fattore di un Numero Personale o associato ad un elemento. Il Fattore agirà solo sull'elemento a cui è associato (e quindi a più elementi solo se precedentemente associati tra loro dal numero). L'incantesimo sarà più potente se il numero usato non sarà quello del nome di nascita, bensì del Menovh.
Formula: nella lingua prescelta dal mago «attiva il numero "numero"»
Movimento: a discrezione del mago
Azioni: 1 azione
Durata: 3 turni
Numero 8
Fattore: aumenta l'efficacia di abilità innate, poteri passivi, o capacità ereditarie/possedute alla nascita. Più duraturo l'effetto, maggiori gli effetti negativi di tali abilità.
Totem Volpe
Il mago nero è un abile mentitore e manipolatore. Quando mente o cerca di camuffare le sue intenzioni, così come manipolare gli altri (Induzione Emotiva) ottiene un bonus.
Edited by usul; - 25/10/2021, 15:33. -
.©CHRYSANTHEMUM SINISTER – MORDIN - MAGO NERO – ASPERGER - P. SPIRITICO - TANATOESTETA - TANATOPRATTORE - ASSASSINO - DRAGQUEEN - BISESSUALE→ the mist ←26.Non voglio dire di star già iniziando ad urtarmi adesso e solo perché Joshua fa ciò che dico ma non mi risponde al resto. Non voglio dire di sentire i nervi già a fior di pelle e sempre per le solite stupide cose che non so controllare: Come i cambi di programma non ragionati e che mi spingono per questo a riadattarmi a qualcosa che non conosco minimamente. Non voglio neanche star lì a pensare che forse non mi risponde proprio perché lo deconcentro e lui, a differenza mia, sa com'è che ci si muove in queste situazioni. Lui non ha bisogno di qualcuno che stia lì a dirgli cosa fare e questo non fa altro che confermare quanto io non sia altro che il punto fallace della coppia.
Ma non voglio pensarci, mi dico. Non voglio che l'emotività abbia il sopravvento in situazioni come queste, dove di chiaro non abbiamo nulla se non la consapevolezza di questi arti che muoviamo in funzione di una porzione di mondo che non riusciamo più a riconoscere. Perché potremmo essere fuori dal Bronx, dall'America stessa e niente cambierebbe: Non saprei riconoscere questa strada se non fosse per la chiesa che abbiamo appena superato. Ma quella potrebbe essere una chiesa qualunque, così come io potrei essere una zavorra qualunque.
''Senti.'' Concentro l'attenzione su Andy adesso. ''Forse sarebbe meglio fare dietrofront: C'è qualcosa di grosso qui vicino. Qualcosa che assomiglia ad uno schifo con tante zampe. '' E vorrei per un istante spostarla altrove, via da qui. Perché tutto quello che sono riuscito a scoprire io, è che questa nebbia è fatta d'acqua. Ma le particelle d'acqua sono normali, sono ovunque, cazzo. ''Specifica.'' Sibilo a denti stretti ''Tipo un insettone...roba del genere.'' Almeno lui è stato utile. Andy, a differenza mia, nonostante il suo essere stato un cancro per la mia vita, è utile a qualcosa.
Deglutisco e lasciando scivolare la mano lungo il cofano dell'auto mi avvicino a Josh ''Cazzo, rispondimi quando ti parlo!'' Non voglio urlarlo, ovviamente, voglio però che lui si riprenda da...che cosa sta facendo? Perché deve essere sempre così misterioso? ''Morgan?'' Che vuol dire che ha sentito Morgan? Nella testa? Quando avrebbe dovuto sentire me? Ma se ha richiamato Carmen al mio comando com'è possibile che abbia sentito lui? Questo mi lascia per un istante basito. ''Cosa?'' Allora con chi cazzo ho parlato io tutto il tempo? Poi il canale è ancora aperto. Non l'ho lasciato decadere: è ancora qui. Deglutisco. ''Comunque siamo in compagnia...c'è qualcosa di molto grande e...schifoso là fuori. Qualcosa che ha gambe o braccia lunghissime, forse è un insetto, forse dovremmo retrocedere con cautela.'' Non gli dico che è stato Andy a scoprirlo per me: Me ne prendo il merito e lo faccio anche per non sovraccaricarlo troppo di informazioni. Che l'ultima cosa che voglio è essere un peso, su ogni fronte, per lui.
''Sì...sì, rilassati.'' E lo so che detto da me non ha senso. Non lo ha perché io in primis non sono rilassato. Non ora che sono sprovvisto di informazioni più utili. Non io che cerco di essere multitasking affinché Joshua non faccia il minimo sforzo. Perché posso prendermi cura di noi anche da solo.
Ma mi lascio avvicinare, perchè lo so che in qualche modo è un'azione che a lui fa stare bene. E lui deve star bene. Alzo appena l'orlo della gonna, giusto per grattarmi una coscia. Cristo se ho le palle sudate. Fa caldo, un cazzo di caldo ''Sì, sì hai ragione, ma andiamoci cauti.'' Ti prego, aggiungerei. Che non voglio farmi mangiare da qualche mostrone. Ma non lo dico e mi limito a lasciargli afferrare l'eyeliner dalla tasca del giacchetto e la mia mano. Ecco, così, penso lasciando che mi lasci prendere nuovamente l'eyeliner. ''Potrebbe essere innoquo, comunque.'' Forse lo dico più a me che a lui ''Ma non si sa mai.'' Mi chino sul cofano per disegnarvi su un cerchio, che poi potrebbe esserci utile per rintracciare l'auto o capire se l'essere può essere attratto qui. Che ne so. L'altro cerchio, invece, lo disegno sul palmo della mano libero. ''Stringimi forte la mano...'' Ma è così che lo sento: Poco dopo che le labbra tornano a chiudersi e la formula si perde con le onde psichiche. Sto cercando di schermare tutti e due a ciò che potrebbe vederci, affinché appunto, non riesca a farlo chiaramente. Che dobbiamo arrivare tranquillamente alla chiesa. Sì, è così che devono andare le cose. ''Andy, sai cosa devi fare.'' E ne ho fiducia se non fosse che, per un istante, la mia attenzione viene catturata da una voce sconosciuta. Ed è qui che mi dico di aver fatto bene a lasciare il canale mentale aperto, perché insomma, quante fortune potevamo avere di entrare in contatto con qualcuno?
Ma nell'ascoltarlo stringo le dita di Josh. Non so dirgli nell'immediato che forse questo ''non esser soli'' sta diventando un vero e proprio assembramento di cose. Non so dirgli nulla che possa risuonare tranquillo, eppure allo stesso tempo voglio darmi modo di capirci meglio.
Non rispondo subito a quella voce: Sono indeciso, in effetti, se accettare dei soccorsi o continuare a credere che potremmo semplicemente farcela da soli.
E poi non mi fido. Anche se sembra così sincero, anche se non ho alcun motivo per mentirgli, io non mi fido. Ma non di lui, probabilmente, più di me stesso. Che non vorrei metterci in luce, non quando si tratta di qualcuno che non conosco, mosso o meno dalle buone intenzioni. Ma guardo Josh ''Poi ti spiego...'' Lo sibilo lasciando che all'ultima parola vada ad ancorarsi la formula che permette alle onde psichiche di modellarsi in un certo modo. Ed ora lo vedo com'è nitido il corpo di Marigold riverso sotto l'auto. La vedo la scia di sangue che ha ridisegnato il perimetro della sua vita. Scivola via, lungo l'asfalto. Sotto di noi...Metallagi fictus. Se mi concentro, posso sentire il suo respiro farsi debole. Il suo cuore battere piano.
''Sbrighiamoci adesso.'' Tendo una mano a Josh e l'altra ad Andy, che si fa più vicino, ma solo per refrigerarci un po'. Perché fa caldo, un cazzo di caldo.
E solo quando ci stiamo avviando che ritorno all'estraneo e lo faccio con un certo tono preoccupato. Che poi è tutto vero: Sono preoccupato. Sto accusando l'ansia adesso.
*Scusa...scusa io. Noi siamo tra la 187esima e la 188esima strada. Ci siamo chiusi in un auto, credo una Camaro, non lo so. Stiamo aspettando che tutto questo finisca.* Spero che Josh abbia pagato l'assicurazione.
''Guardaci le spalle.''
Edited by ( : - 27/10/2021, 02:43. -
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JOSH&CHRYS BP37
A chi non piacciono le cose con molte zampe? A TUTTI SI
E neanche ai nostri giovani che, giustamente, non la prendono proprio bene questa info. QUINDI, Josh pensa subito a Chrys prima che a qualsiasi altra cosa, per questo si prodiga a fare un bel simbolo Alchemico per una bella disillusione (CD: 36; D3+37=40; durata cerchio: 5 turni) così da renderlo meno visibile nella nebbia, e poi la fa su sé stesso (CD: 36; D14+37=51; durata cerchio: 5 turni). Chrys invece si dedica a dei cerchi spia per essere sicuro di non perdersi la macchina nel mezzo della nebbia e di monitorare la situa (CD: 37; D19+37=56) e direi che la cosa riesce in modo egregio, quindi per i prossimi due turni, potrà sentire tutto quello che succede vicino la macchina (ti prego segnamelo se no me lo scordo sicuro come la morte proprio). DOPODICHEEEE si dedica alle onde psichiche tentando delle illusioni sulla macchina (CD: 38; D19+37=56) (CD: 39; D20+37=57 Giulia ne ma sti dadi da dove me li stai cacciando, madre de dios) eee gli incantesimi vanno eh, ad andare vanno. MA, perché ovviamente c'è un bel ma: Chrys può vedere le illusioni che ha cercato di castare su loro due e sulla macchina, il problema è che le vede 50m più in là (dal lato del robo), e sembrano quasi glitchare con altre cose che non riesce ben a capire cosa siano, come se ci fosse un'altra immagine sotto. Josh invece con l'ausilio di Carmen, crea una bolla temporale per far andare più rapidamente lui e Chrys mentre si muovono verso la chiesa E (d15 di sculo, lo chiameremo così questo dado) ci riescono. La porta è aperta, ovviamente, come ci si aspetta lo sia a quest'ora del giorno, ed i due possono entrare bellini bellini. Il clima, dentro, è leggermente più fresco (intendo davvero molto leggermente, fate conto invece di 35°, 34,7°) e viene rinfrescato un pochino di più dalla presenza di Andy (34,6° TOH). Dentro, c'è silenzio. La nebbia non è entrata del tutto, ma lascia un'aria un po' grigia, come fumosa, anche se la visibilità è un po' meglio. Quello che sembra un po' strano, è che in alcuni banchi (insomma, le panchine) possono notare delle strane ragnatele allungarsi fra uno e l'altro. Nel rimbombo delle pareti, potrebbero giurare di aver sentito come il suono di un tenue sgambettio, però effettivamente, non vedono niente. Solo ad un certo punto, qualche secondo dopo, possono sentire un rantolo venire dal fondo della chiesa: non vedono l'uomo (sì è un uomo), ma possono scorgere i suoi piedi uscire un po' da dietro l'altare. -
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CHRYS HAI UN NUOVO MESSAGGIO PRIVATO (as always, gestiscilo come ti vien più comodo dai ormai avete capito)
«Stia tranquillo, sto comunicando la vostra posizione. Avrete la precedenza,»
«Prima ha detto cosa sono?, posso chiederle a cosa si riferiva? Più informazioni abbiamo, meglio lavoreremo.». -
.©JOSHUA ÇEVIK – brother – father – rockstar – black magician – faust→ the mist ←27.Merda. Non mi piace che io senta la necessità di tenerlo stretto dalle dita per poter respirare anche in mezzo all'umidità più densa che abbia mai sperimentato. Da quando sono diventato così fottutamente dipendente? Oh, cazzo lo so bene: da quando è stato a pochi passi da Slater. Da quando ho solo saputo risentire una minaccia allacciarsi alle tempie e poi scendere come aghi giù per la gola. E' stato quel momento, questione di secondi, forse due minuti in tutto. Neanche mezza discussione e la paura che mi ha preso completamente, tanto che per la prima volta non gliel'ho nascosta. E Chrys l'ha vista. E' una macchia che non so lavar via, che mi preme dentro come se mi mancasse qualcosa ed adesso ce l'avesse lui. E così basta un banco di nebbia troppo fitto, un qualcosa a troppe zampe che ci gira attorno, per fare di me un fascio di nervi e muscoli tesi. Che già mi stavo sul cazzo prima, ora non so sopportarmi. Allora se non sopporto me, non sopporto nessuno. Funziono a scomparti e, adesso, i miei si chiudono come le fanno queste dita che stringo tra le mie. Magari dentro la Chiesa riusciremo a capirci qualcosa di più. Mi dev'essere rimasta l'etichetta incollata al lato della felpa, perché non smette di bruciare, che devo grattarmi come un cane. Almeno, però, siamo dentro.
E la porta la chiudo appoggiando entrambi i palmi. «Per ora, forse si.» Non so neanche promettergli che staremo meglio qui dentro, anziché fuori, perché di questo non so niente. Come non so smettere di preoccuparmi per lui, per il tono con cui vorrei accoglierlo un po' meglio, ed invece ho solo paura di ogni fottuta cosa. E invece devo prendermi a schiaffi nella testa per tornare almeno un po' a quello che ero quando cazzo mi sentivo invincibile. Espiro qualcosa di indefinito in una smorfia che mi trattiene per quel punto del collo che mi gratto di nuovo come se volessi scorticare la pelle. Penso di sapere che non vada bene, e di non volerlo vedere neanche un po'.
Il problema è che non siamo al sicuro neanche qui, e non credo sia lontano il punto in cui collegherò gli elementi per sapere con esattezza cosa ci attende. Ragnatele tra i banchi. I piedi di un uomo, o quello che resta poco più avanti, e uno zampettare che fa pensare a più di uno stronzo qui tra noi. L'unica cosa utile sarà l'uomo, che se già piace come pranzo, potrebbe esserci d'aiuto e sì, sto per muovere un piede quando Chrys mi ferma. Lo fa per stringermi e non so neanche come dirgli che non è il momento, credo mi prenda nell'unico punto che mi fa puntare gli occhi nei suoi e lasciargli vedere quanta cazzo di frustrazione naviga nei miei. «Chrys» vorrei che sembrasse un po' di più un ammonimento e non una preghiera. Sospiro nel tirare il collo, in un modo che forse espone un po' più il tutto alla luce. Le sue mani sui fianchi mi fanno chiudere gli occhi per un istante, uno che non va bene in una situazione del cazzo come questa. Mi chiede se fa male, e non intendo più mentire, come se all'improvviso non importasse niente oltre a dirgli le cose come stanno. «Sì.. abbastanza.. » un'affermazione che aspiro stringendo i denti, perché le sua labbra non stanno aiutando adesso. Tanto che per i fianchi lo tengo anche io perché si faccia un po' più indietro.«Ma penso sia solo l'umidità, non la sopporto così bene» stronzate, ho già ripreso a mentire, e lo faccio andando avanti di qualche passo nell'androne, finché non lo vedo, almeno. «Me lo spieghi adesso che cazzo ci fa Andy qui? » piego appena la testa a lato perché mi senta, che con la coda dell'occhio voglio vederlo attento.
Forse non ho neanche voglia di saperlo, se è morto adesso o se è un cazzo di fantasma che ci ha sempre osservati. Andy era un bullo del cazzo, che ha avuto quello che si meritava e non voglio che se lo porti dietro come se fosse Chrys a dovergli qualcosa e no, non è neanche questo il momento di pensarci, quindi andiamo avanti si. «Non sappiamo quanto questa cosa si estenda, non sappiamo se Alice sta bene.. » mi manca un attimo il fiato. «.. resteremo qui solo finché non capiremo come tornare fuori» E su questo non intendo minimamente discutere. Non è neanche una richiesta, è un ordine. Che mi spaventa però voglio che Chrys sia al mio fianco in tutto, piuttosto che saperlo altrove.
Ho fame, sono stanco e per niente al massimo della mia forza, eppure la Corruzione non vuole sentire ragioni, e fa le fusa come un gatto nelle vene.
Mi piego sull'Istrice e faccio avvicinare Carmen, ho bisogno di entrambi. Uso il mio elemento per elettrificare l'ombra in movimento. La mando lungo la navata, dietro quel cazzo di spettro, ma che si infili fino a dove ci sono i piedi di quell'uomo. Ho la sensazione che sia palese che non siamo soli, ma che questi stronzi.. beh. «C'è qualcosa qua dentro, va stanata in fretta.. » ora so come i tratti del viso sappiano ammorbidirsi, che gli devo scuse che non escono dalla gola. «Sai cos'ho in mente» perché ormai mi conosce, sa cosa mi piace fare e come. «Io la trappola, tu l'esca.. » come quando eravamo degli stupidi ragazzini, accenno un vaghissimo sorriso. Lo sa perché non abbiamo misericordia per nessuno, neanche nella cazzo di casa di Dio, quindi chiunque sia l' dietro, se non è morto, morirà presto. Mi serve più sangue, in questa incisione che corre lungo i polsi. Bàthadh fuil sussurrata alla mia corruzione, come se fosse una cazzo di amante anche se, anche se poi Chrys lo guardo un'altra volta. Spider-lìn è solo ripetendolo che, intreccio sottili ragnatele con le dita. Già so che le guardo con la consapevolezza di cosa sappiamo fare, che in fondo voglio ricoprirci la navata, perché siano una trappola su cui penzolerà quell'uomo, come esca, come Chrys sa fare..