In another life...

Josh & Chrys - 9 Dicembre - Woodlawn Cemetery

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    28.
    Se mi avessero detto che sarei morto poco dopo quel fotogramma, beh avrei riso, lo sai.
    Ma forse poi avrei anche creduto alle loro parole che, sillaba dopo sillaba, si sarebbero incastrate nella testa. Perché avrebbero avuto ragione, ed io avrei dovuto aspettarmelo.
    Io che non abbasso la guardia mai, che la vita mi ha sempre detto di non aspettarmi che questa felicità sappia durare.
    Infatti non lo farà.
    Ma cazzo se dovevo godermi il momento, e cazzo se non mi sono limitato in niente.
    Io ho preso in pieno tutto.
    E te, Cristo se ti ho amato anche in quei minuti.
    Ti ho amato fino al mio ultimo respiro.


    E tu canti per me, ora. Per me, che in fondo sono ancora convinto di averti rovinato la vita. Che ancora avrei potuto lasciarti andare ma sono un egoista del cazzo, ed a Luglio avevo già deciso che saresti stato mio. Mio per sempre, senza neanche vederla l'intensità con cui tu lo volevi.
    Disarm. Tre minuti in cui mi hai tolto la parola, e penso in fondo di essere un cazzo di idiota che ti aspetta al centro della pista. Solo come un cane, con quattro fari puntati, il silenzio e te. Ma non mi sento così, non quando mi guardi, tremi, un po' nell'incertezza, un po' nel Gin, un po' perché non sali sul palco da una vita. E lo fai carico di quello che è perfino troppo amore per me.
    Te che sei uno stronzo adesso, che per non avermi detto niente ti sei portato al microfono una parte di me. Me l'hai strappata da punti che sanguinano ancora.
    Ma cazzo se sei una visione, che anche se non dicessi nulla, gli occhi non saprei staccarli dal modo in cui ti muovi.
    Io lo so che è colpa tua, cazzo, anche se poi non hai mai tirato fuori una voce così e si, forse anche me lo merito perché te l'ho scritta, l'ho fatto pensandoti ogni giorno, ed ora tu lo fai a me. La canti a me.

    Se mi avessero detto che sarei morto, poco dopo quel fotogramma, avrei pianto.
    L'avrei fatto come lo fanno i bambini che troppo presto vengono messi al mondo, che ancora non sanno quanto dolore riservi ogni fottuto respiro.
    Avrei pianto perché non sarebbe stato giusto per te, per il sorriso che ti trascini sempre al limite con le lacrime, sempre per me.
    Li avrei implorati di smetterla, di starmi distante, di non dirlo neanche per scherzo, perché non avrei mai potuto rovinarti anche questo.


    Non salivi su un palco da mesi, avevo perfino il terrore che non lo volessi più fare per.. beh, perché ora ci sono io. E cazzo Chrys se so prometterti che ci sarò sempre, che non dovrai mai stare un giorno senza di me.
    Lo so anche quando una mano la passo piano in viso, che premo con l'indice lungo la linea sottile di una lacrima. E' tua anche questa, porta il tuo nome.
    E' stato difficile non portarti via da tutti appena dopo la firma, tenerti con me fin da ora, anche se lo siamo sempre, anche se non sta cambiando tanto da quello che siamo sempre stati. Ma a me non frega un cazzo, oggi è un punto nuovo per noi, e voglio che tu sia felice. E lo sei, e se lo sei allora lo siamo in due.
    Tanto che scuoto la testa, mentre ti vengo in contro, mentre scendi e gli altri, piano, accennano nuove note. Mentre un po' gli applausi li meriti ed io le mani le ho battute tre volte e basta. Per i tre passi che mi hanno portato vicino.

    Se mi avessero detto che sarei morto, ti avrei stretto di più...
    Ti avrei detto che non sono mai stato così felice, anche se beh, avresti potuto vederlo tra un sorriso e l'altro.


    "E questa come ti è uscita, mh?" che è un soffio al tuo orecchio, lento come la mano che nell'accarezzarti, ti àncora a me, che ti porto lentamente, ancora, al centro di quel faro dove mi hai lasciato prima. Vicino, tanto vicino.
    E ti tengo dolcemente, perché non esiste al mondo che io ti perda ora, o che io ti spezzi, e non perché hai cantato ed hai fatto davvero qualcosa per me, ma cazzo perché mi salvi ogni giorno.
    Da me stesso, da una vita. Solo tu.
    Cazzo non credo di aver mai sorriso così, mai nemmeno nel rubarti un bacio che neppure lo scalfisce, questo sorriso, che anche se è lento poi si prende spazio, perché respiro qui, e lo faccio dopo minuti di apnea. Forse le mani tremano.
    Nascondo il viso appoggiandomi a te, perfino i polmoni mi fanno male. Ma la mano sulla schiena scende, ti ancora più vicino. Che sei mio.
    "Non credi di amarmi un po' troppo?" e si, beh, lo sai che scherzo nel modo in cui il mio cuore sa esplodere se resta così tanto vicino al tuo. Che forse sono io adesso a dirti che ti amo come non ho amato mai. "Mi hai... io non-.. " non ho parole, rido piano.

    Se mi avessero detto che sarei morto...
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    Se mi avessero detto che saresti morto forse non ti avrei mai sposato in un cimitero.
    Forse non lo avrei proprio fatto.
    Perché mi conosci: Sono io quello che ha paura, che ne ha sempre.
    Se mi avessero detto che saresti morto probabilmente non ti avrei mai amato. E lo so che è cattivo, che è stupido, ma avrei preferito tener tutto per me piuttosto che sentirmi così.


    Alla fine è bastato poco per non sentirsi più così a disagio. Alla fine è bastato solo un goccio in più di gin, il sorriso di Alice nel sapere che quella nuova batteria rossa fuoco fosse il regalo per il suo compleanno. Poi il sorriso caldo di Caleb, un ''dai, che ce la fai'' nascosto tra i suoi incisivi. I nostri sforzi che non sono stati vani. Alla fine è andato tutto così bene che quasi non mi sembra vero: Non sono caduto dal palco, non ho stonato così tanto e non sono arrossito, nemmeno per un istante, neanche per sbaglio. E mi sono divertito, cazzo se l'ho fatto. Mi sono sentito vivo, incastonato in un posto perfetto. Come fossi stato io stesso quel diamante che hanno levigato insieme. Strappato via dalla roccia, con mani salde, morbide. Così come bisogna fare con gli steli più fragili dei fiori.
    Poi tu hai sorriso, forse persino pianto, non lo so, ma sono certo di quanto mi sia piaciuto. Avrei cantato altre dieci ore solo per te, anche se poi gli ospiti ci avrebbero odiato, anche se poi Alice si sarebbe nascosta perché ''il romanticismo le fa schifo''. Forse persino Caleb avrebbe finito per lasciarmi lì sul palco da solo. Anche se se ne sarebbe andato via sorridendo, perché lui sorride sempre.

    Se mi avessero detto che saresti morto forse non ti avrei mai sposato.
    Non avrei osato, non avrei mai sognato niente del genere. Non me lo sarei permesso.
    Se mi avessero detto che saresti morto probabilmente avrei evitato di conoscerti. Ti avrei lasciato camminare per i corridoi di scuola senza battere un ciglio.
    Se mi avessero detto che saresti morto forse non ti avrei nemmeno guardato, non ti avrei mai accettato parte della mia vita. Non avrei mai detto che, beh sì, tra tutti gli altri compagni eri sicuramente il più bello.
    Se mi avessero detto che saresti morto probabilmente ti avrei consigliato di sposarti con Gretchen. Probabilmente sarei stato persino contento, ma davvero, non per finta, non come ho provato a fare quella sera sul tetto.


    Ma tutto è perfetto. Lo è davvero, anche se me ne accorgo solo ora, anche se devo farci caso a certi dettagli. Ogni cosa è perfetta perché tu torni a stringermi, mi nascondi dal plauso altrui, mi proteggi dallo scherno, dalle paure che ho avuto nell'affrontare tutto questo per te, per noi. Mi sento come Ulisse che torna a casa, quando in realtà forse sono Penelope.
    Mi fai sentire come fossi davvero il tuo eroe. Almeno per oggi, una volta soltanto, un istante. Poi possiamo davvero reinvertire le parti, farci vedere come quando le labbra le spaccavano a me e non a te. Perché tu non lo hai mai permesso a nessuno, tu sei stato sempre quello più bravo, più coraggioso, più tutto.
    ''Non lo so, forse sono impazzito del tutto.'' Rido. Ho ancora il sudore incollato addosso: Alla fine quell'ansia da prestazione non ho potuto mandarla via, non quando sul palco non salivo da tanto perché sotto i riflettori non ho mai saputo starci in contemporanea con te. Ed ora è il tuo turno. I riflettori del mio palcoscenico sono puntati su di te. Sei tutta la mia vita.

    Se mi avessero detto che saresti morto forse non avrei mai detto di amarti.
    Me lo sarei tenuto per me. Ti avrei lasciato da Lilian, ti avrei convinto a resistere, restare, non abbandonarla mai.
    Se mi avessero detto che saresti morto probabilmente avrei continuato i miei studi. Forse avrei salvato mia sorella, forse sarei stato un mago migliore.
    Se mi avessero detto che saresti morto non avrei festeggiato tutti quei mesi una felicità che a conti fatti nemmeno esiste. Non posso esser felice se non ci sei, non mi è possibile.
    Se mi avessero detto che...niente, non lo avrei voluto sentire, probabilmente. Perché tanto ti avrei amato lo stesso. Lo sai, funziono così: Ho bisogno di stringermi alle persone. Non avrei nemmeno potuto odiarti, non so come si faccia, non so come funziona.
    D'altronde mi hanno insegnato ad odiare solo e soltanto me stesso.


    ''Non credo.'' Mi faccio stringere, accarezzare, poi ricambio ogni cosa come fossi il tuo specchio. Forse sono davvero il riflesso dell'amore che sai darmi. Ma questa volta, rispetto a prima, non ne ho paura. ''Ne sono certo.'' Che ti amo troppo. Lascio che il naso scivoli al lato del tuo, che le labbra si incontrino, che il bacio si faccia leggero sin da subito. Leggero, ma presente, deciso a ridisegnare ogni angolo delle tue labbra. ''Dai, dimmelo.''

    Se solo mi avessero detto che avrei potuto evitarlo, probabilmente non mi odierei così tanto.
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    Se mi avessero detto che sarei morto, Chrys, ti avrei sposato altre mille volte.
    E l'avrei fatto sapendo tutto.
    Ti avrei sorriso, colpevole di ucciderti con la mia assenza.
    Ma ti avrei anche dato tutto perché potessi farcela senza di me. Ti avrei stretto prima che fuggissi da l'ultima gioia che ci era rimasta.
    Che un giorno bello lo meritavamo anche noi, lo meritavi tu.
    Uno così bello da spiazzarti.


    Mi piace quando ridi di te, ma non lo fai nel modo sarcastico che abbiamo di demolirci. Lo fai solo perché adesso va bene così. E cazzo se sono il tuo cane da guardia, che ho promesso di proteggerti anche da te stesso, dal modo in cui si agita il mostro che hai nascosto dietro il cuore. Che è lo stesso mio. "Se questo è l'effetto che ti fa un vero matrimonio, cazzo dovevo sposarti prima" e lo dico ridendo, come te, con te, trattenendoti un po' di più. Con la certezza che adesso non saprò mollare la presa mai. Che niente potrà farmelo fare, e non mi importa se avremo altri cento anni così, io e te. Sempre gli stessi, mai annoiati. Come cazzo faccio, dai, a stancarmi di te? Non ti vedi con gli occhi con cui ti vedo io e va bene, per questo posso perdonarti, renderai solo più difficile la mia opera.

    Se mi avessero detto che sarei morto, Chrys, ti avrei sposato prima.
    Ti avrei scoperto prima, avrei lasciato andare le mie fottute radici.
    Lo avrei fatto perché meritavi che ti vedessi, che pur sapendolo io non lo ignorassi.
    Meritavi qualcuno che ti amasse da subito, che lo sapesse ammettere contro ogni rimostranza.
    Meritavi quello per cui avevi aspettato una vita, e di goderlo più di dieci ore.


    "Dirti cosa?" fingo davvero che non ci sia niente da dire, e di non aver balbettato stronzate fino a due secondi fa. Lo faccio con un bacio che scende piano lungo la mandibola, che sorride nello sposarti e ridisegnare la perfezione di cui ti sei dipinto. Cazzo ho gli occhi lucidi da prima e adesso, adesso forse meriti anche di vederlo l'effetto del cazzo che mi fai. Che mi tiro su, naso contro il tuo, ma prima mi lascio guardare, lascio che tu lo legga, quello che so dire.

    Se mi avessero detto che sarei morto, Chrys, ti avrei in quel momento che ti amavo come non ho mai amato nessuno in vita mia.
    Che tutto il resto era solo la convinzione di dover amare in un certo modo, ossessivo, traballante, incerto.
    Ti avrei detto che, in quel momento, guardandoti, non avevo avuto nessun ripensamento, solo la certezza di aver fatto una cosa giusta nella mia vita.
    Oh, beh, forse questo te l'ho detto, alla fine, forse per questo fa così male andarsene.


    "Sei la decisione migliore" me lo tiro fuori così. Come un segreto tra te e me, che magari quella volta in terrazza ti spettavi un "no, che cazzo dici?" e invece sono qui a farti tutto questo. "Amore mio.."

    .. non permettermi di morire, ti prego. Non adesso.
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    Se mi avessero detto che sarei stato così felice probabilmente sarei scappato prima. Avrei inventato qualsiasi cosa pur di non arrivarci mai.
    Se mi avessero detto che l'amore rende felici e al col tempo fa male, forse mi sarei sforzato di non provarlo mai. Me lo sarei cavato dal petto con tutto il cuore.
    Ti avrei tenuto a distanza, come se fossi stato una malattia contagiosa, la peggior cosa che potesse capitarmi.
    Se mi avessero detto che non sarei stato bravo ad accettarla, forse avrei fatto un passo indietro.
    Ti avrei tradito, se fosse stato troppo tardi per non provare più niente.
    Avrei fatto qualsiasi cosa ti avrebbe portato ad odiarmi.
    Perché non puoi amarmi Josh. Vedi cosa fa a me l'amore?


    Non ti fa strano essere così felici adesso? Anche tu, come me, hai provato la tua parte davanti allo specchio?Non dico che siamo qui a mentirci spudoratamente ma, cazzo, non hai avuto anche tu paura di non essere all'altezza? Che questa felicità non fosse perfetta per noi o che noi non fossimo perfetti per lei? Non so nemmeno se è giusto chiedercelo. Se alla fine mi basta solo vederti così. Scorgerti i denti da sotto le labbra e sentire che stanno fuoriuscendo anche i miei. Che a bocca chiusa non so starci, che se ti guardo mi viene sempre da ridere. Rido da tutta la sera, ma non so cosa ci sia di divertente. A dirla tutta forse nemmeno mi sento divertito: Tutta questa gente non mi diverte, il fatto che sia qui a festeggiar noi mi mette persino ansia. Magari noi non siamo idonei alla felicità e questa è solo la nostra arma di difesa. L'unica cosa che abbiamo per vincere la vita od una parte di essa. Ed io oggi sono egoista abbastanza da voler vincere questa giornata: Sono il tuo eroe, quello che farebbe tutto per te, per vederti così come ti sto guardando adesso. Sei la miglior fotografia di tutta la mia vita. La mia nicchia felice, l'unico angolo dal quale passa il sole. Il mio profilo migliore.

    Se mi avessero detto che ti avrei ferito di nuovo, non mi sarei mai presentato qui.
    Se lo avessero capito anche loro, probabilmente avrei fatto in modo di mandarti via.
    Avrei spinto le lame lungo i polsi molto prima. Avrei esagerato con l'alcol, mi sarei impiccato con le tendine della cucina.
    Se avessi saputo prima che saresti morto, forse mi sarei battuto di più.
    Forse avrei fatto comunque la stronzata di avvicinarmi a te. Forse ti avrei strappato via dagli altri molto prima.
    Ti avrei allontanato da Edie, da Lilian, da qualsiasi altra persona sia riuscita a rubarti parte del tempo.
    Se avessi saputo prima, ma comunque troppo tardi che saresti morto, forse ci avrei provato con te a vent'anni. Forse ti avrei baciato davvero su quel tetto. Ti avrei costretto a scopare in un qualche modo triste nella speranza di farti innamorare alla svelta di me.
    Se avessi saputo che ti avrei perso, allora avrei accelerato i tempi. Ti avrei fagocitato di più. Mi sarei lamentato di meno. Avrei pensato meno a me stesso e più a te.


    ''Magari con meno invitati, però.'' Insaldo la presa. Mi stringo quanto basta per esser perfettamente allineato a te. Naso a naso, labbra a labbra e braccia pronte a farti credere quanto tu sia al sicuro adesso. Ancheggio, perché oggi balliamo e non importa se c'è o meno una musica a farci da sfondo. Io sento la tua voce nella mia testa, tutte le tue canzoni e questo mi basta. Questo mi placa. ''Avrò il disgusto del gin a forza di berlo.'' Lo dico ironicamente, anche se tu lo sai come a volte io abbia bisogno di stimoli affinché il mio coraggio emerga. Non me ne farai una colpa, vero?

    Se mi avessero detto che ti avrebbero portato via, forse avrei stretto così forte la presa da spaccarmi le dita.
    Se solamente avessi saputo come sarebbero andare le cose, forse mi sarei preparato diversamente. Sarei stato meno incoerente. Più capace, meno stolto.
    Se solamente avessi saputo io...io avrei provato a cambiare ogni cosa. Al costo di dover tornare troppo indietro per recuperare l'inevitabile. Avrei preso forse strade diverse, avrei parlato subito con un dottore, sarei stato bravo. Avrei fatto i miei compiti.
    Se avessi saputo che ti avrebbero portato via per causa mia...forse avrei provato a migliorarmi. Mi sarei ricostruito da capo e se fosse stato impossibile, mi sarei distrutto.


    ''Quello che...'' Che stavi per dirmi, perché non sono ancora bravo a capire, a mettere insieme i pezzi, a leggere tra le righe. Non sono mai stato così scaltro con le persone, così accorto, così sicuro. ''Lascia stare.'' Ma non ne abbiamo bisogno. Chiudo gli occhi ai tuoi baci, mi lascio ricomporre in pezzi perfetti. Quando ci pensi tu non si vedono le crepe: Non c'è il distacco tra un pezzo e l'altro. Mi levighi, mi rendi perfetto.

    Se solamente avessi saputo che sarebbe finita così, non ti avrei conosciuto, affatto.

    ''Ehi...'' Gli occhi lucidi me li tiri fuori, di nuovo, come se non ti bastasse avermi fatto piangere come una ragazzina per tutta la giornata. ''Capisco che ormai il trucco è bello che andato ma...'' Fa così strano, poi, sentirlo uscire dalle tue labbra. Finisce che sa far tremare anche le mie ''Ripetilo di nuovo, ti prego.'' Sorrido timidamente, che stupido mi sento!

    Se solamente avessi saputo che avrei continuato a sentire la tua voce nella mia testa, probabilmente non te lo avrei mai chiesto.
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    Se avessi saputo di morire, allora sarei rimasto su quella pista altre ore.
    Avrei lasciato che tutti se ne andassero, ti avrei stretto di più.
    Ti avrei detto quello che volevi sentirti dire, e lo avrei fatto altre mille volte.
    Eppure lo so che non sarebbe bastato.
    Non se poi non potrò dirtelo più...


    "Tu" te lo ripeto con calma, mantengo questo cazzo di sorriso che vive solo per te, che sai di potermi tirare fuori solo tu. Ti cullo con me, tenendoti così per un fianco, forse con la certezza che a tenerti in piedi sono proprio io. Sono le mie parole, e ho appena promesso di ripetertele per sempre. "..sei.." continuo, con un tremolio sulle labbra che snuda i canini fino all'osso, che mi porta a dirmi che questo era solo quello che volevo, vederti così per qualcosa di bello. E lo so che ti spaventa, ti conosco, ma io non vado da nessuna parte Chrys, mai più. " la mia decisione migliore" questo te lo spingo contro, piano, nel baciare con calma la lacrima che ti scende, che il trucco sbavato è la tua forma d'arte migliore.

    Se avessi saputo di morire, avrei fatto tutto comunque.
    Perché neanche la morte mi porterà mai via questo, e che se davvero devo andarmene allora lo voglio come ultimo ricordo.
    Voglio te.
    Ma sii forte, amore mio.


    "Amore mio.." me lo rigiro tra le labbra solo per vedere come ti illumina. Che qui ci sei solo tu e ci sei sempre stato, e adesso, adesso voglio passarci il resto della mia vita con te. Che duri un'ora o cent'anni, non me ne frega un cazzo, ogni istante tu devi esserci. "Amore mio..amore mio, amore mio..." ancora, più basso, più lento, sicuro di un passo che risuona solo nella testa, quando poi la mano in vita si sposta sulla schiena, ti preme appena contro il corpo. "Ora voglio andarmene da qui" e so che perfino tu hai resistito anche troppo, che voglio perdermi in te, cazzo, per giorni che non ci vedranno mettere piede fuori. Neppure per respirare.

    Se avessi saputo di morire, non avrei toccato la passaporta.
    Non te l'avrei avvicinata, non ti avrei chiesto di toccarla con me.
    Perché io non volevo morire, lo sai..


    Ti muovo con me, in passi che sono lenti solo perché in qualche modo, solenni. Cristo quanto sono stato un idiota a non vederti prima, quante cose mi sono perso e voglio recuperare. E non me ne frega un cazzo di quanto debole possa sembrare. Oggi posso. Oggi me lo concedo anche io, di abbassare la guardia, di respirare, di essere meno un paranoico del cazzo e di guardare avanti. Guardare te ed i tuoi occhi, cazzo quanto sono belli anche adesso, anche se sanno brillare più dei miei. Che in fondo, tra la folla so cercare solo te.
    Ti prendo la mano. "Al tuo tre.." la passaporta vicino alle dita. "Che mi manchi.." nel nostro senso, quello malato, perverso, ossessivo. Nudi.

    Se avessi saputo di morire, non ti avrei dato quella responsibilità.
    Che so quanto puoi tormentarti per questo, per aver scandito i tempi, perché ti dirai che è colpa tua.
    Ma non è così Chrys,
    la tua unica colpa è di avermi reso incredibilmente felice per un giorno.
    E per tutti quelli prima.
    E so che l'avresti fatto anche dopo.
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    Uno...due...tre. Avrei voluto non essere stato capace di contare.
    Uno...due...tre.
    Me, noi, Alice.
    Uno...due...me.
    Me e basta. Se solamente avessi saputo che ti avrebbero ucciso, ti avrei portato via. Avrei cambiato strada. Ti avrei trattenuto qualche minuto in più. Avremmo ballato un'altra canzone, poi due, poi...tre.
    Uno...due...tre
    Tu, noi, me.
    Le gocce di sangue sugli avambracci. Sembrano figlie delle mie paure.
    Un, due, tre.
    I passi della danza che ho imparato per accompagnare la tua. Il Waltzer degli sposi.
    Una, due, tre.
    Le settimane in Islanda.
    Uno, due, tre.
    Settembre, ottobre, novembre.
    Tre mesi da quando te l'ho chiesto a quando ti ho condannato a morte certa.
    Che se avessi saputo che saresti morto, mi sarei guardato prima da Peter. Che Missing avrebbe dovuto bastarmi. Insegnarmi ciò che non so apprendere. Perché comunque ci sono caduto di nuovo.
    Ho aperto casa mia all'errore.
    Ho chiuso, uno, due e poi tre occhi nel farlo.
    Ma non le porte, nessuna.
    Perché volevo che dopo tanti anni potesse entrarci un po' di luce, solo questo.
    Solo questo, cazzo.


    Rido, imbarazzato, ma rido. E mi sembra la cosa più sensata da fare adesso, l'unica che mi riesce e che non vorrei proprio smettere di fare. Anche se mi fanno male gli zigomi, anche se le labbra tremano. Ma in fin dei conti tremo tutto. Tremo anche se siamo ancora sotto la cappa termica magica. Tremo anche se ho te stretto ai miei fianchi. E sei bellissimo, nel modo che hai di dire quelle cose che un tempo avresti temuto persino di pensare. Perché tu hai sempre indossato una maschera e non Faust. Ti sei rivestito della freddezza affinché nessuno potesse scalfire il tuo cuore. Ma nel mio hai fatto breccia già troppi anni fa. Non so nemmeno spiegartelo, sinceramente.
    ''Sì, mi sembri un tantino melenso.'' Riduco gli occhi in due fessure ''Dove hai nascosto Joshua Fottuto Çevik? ''Strizzo l'occhio, premo la fronte contro la tua.

    Ma il tempo scorre, non è così?
    Vola via, così come sei volato via tu.
    Uno...due...tre.
    Forse nemmeno minuti, né battiti di ciglia.
    Forse millisecondi.
    Sono attimi, ma cazzo se valgono per sempre.
    Non sto dormendo, so che ti sognerei.
    Che nel sogno ti sentirei contare.
    Avrei dovuto dirti che non so farlo, che non posso permetterlo.
    Ma sì.
    Uno, due, tre.
    Alla fine l'ho fatto.


    Voglio far l'amore con te. Non so in che senso, forse in quello inteso da chi pronuncia certe frasi nei film. Fare l'amore. Come se potessimo forgiarla scopando. Non so come funziona, ma voglio sentirmi amato ancora, egoisticamente. Come se non mi avessi già amato abbastanza. Mi hai già amato. Tempo fa. Non so se da morto puoi continuare a farlo. ''Sei stato bravo a resistere fino ad ora.'' Un bacio sulla punta del naso, poi di nuovo sulle labbra. ''Amore mio...'' Ti amo. Ma lo sai. ''Più bravo di me...'' La mano la lascio scivolare sul fianco, stringo, faccio passare la punta delle dita sotto la camicia.
    Ci provo, trascinandoti verso la passaporta. O sei tu che trascini me, ma non importa. Non importa più nulla. Uno... come un altro bacio che non ti nego. Due... come gli occhi che fisso nei tuoi: Sei la mia ancora. Tre. Come la mano che tocca la passaporta.

    C'è la neve...
    La neve...
    Non riesco a smettere di baciarti.
    Uno...due, tre.
    Il ticchettio dell'orologio da polso.
    Io, me stesso, me medesimo.
    Uno...due...

    Arriccio il naso al freddo, un batuffolo che sembra di cotone si perde tra i nostri capelli. Te lo scosto dal ciuffo.
    Un altro bacio.
    Spingimi via.

    ''Ehi...''
    Se avessi visto l'arpione...non so, ti avrei stretto più forte.
    ''Amore mio...''
    Non so se l'ho detto davvero, o se l'ho solo pensato.
    Se solamente l'avessi visto.
    Se solo...
    Mi sarei fatto trascinare via con te.
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    Se mi avessero detto che sarei morto, cazzo se ti avrei fermato.
    Avrei teso le orecchie, avrei preso le mie difese e le avrei alzate tutte.
    Che non abbiamo mai saputo come si impara dai nostri errori ma tu,
    tu non meritavi di vedere quello che hai visto.
    Di scoprire quanto debole posso essere.
    Non sono riuscito a capirlo,
    non ho fatto niente per fermarlo
    E' finita, amore mio.. è solo finita.
    Io non tornerò, e vorrei ci fosse un modo migliore di questo per dirtelo.
    Vorrei averlo avuto allora, in quel dannato momento, per dirti addio in modo migliore che non fosse il mio sangue sulle tue braccia.
    Ma ti ho amato fino alla fine.
    'till death, ricordi?

    Riesci a farmi ridere anche quando dici la cosa più sensata di questo mondo: dove cazzo sono finito, mh? Forse da nessuna parte, forse io sono sempre stato qui e noi non l'abbiamo mai capito. Tu non osavi sognarlo, io ero troppo cieco per vedere. Qui, con te. E forse hai anche ragione, oggi non ho voglia di alzare muri, di difendermi anche da pensieri che non vengono mai espressi. "Shhh" ti ammonisco piano, la fronte contro la tua, come vuoi tu. Farò tutto quello che vorrai perché tu farai tutto quello che vorrò, ed è così che funzioniamo. A volte di merda, a volte da Dio. Oggi, siamo solo la cosa più bella che io abbia mai avuto. "Non spezzare l'incantesimo, è presto..." un altro bacio. Solo tu puoi vedere oltre, a te darei in mano le mie chiavi, e forse le hai sempre avute ma non le hai mai usate.

    Non credo di poter resistere ancora...
    Te l'avevo promesso.. che avrei vissuto per te..


    "Oh no, tu hai fatto molto di più.." di me, nel resistere in mezzo a gente che nemmeno avresti voluto vedere. Ti conosco abbastanza da sapere anche quali sono i nodi che dovrò sciogliere ora, i punti da toccare che ti faranno sentire di nuovo al sicuro, solido in te stesso. Perché funzioni così, e cazzo se ti amo anche per questo. "Ma a te ci penso io adesso" te lo lascio vibrare contro, quando un attimo gli occhi li chiudo al contatto con le tue dita. Cazzo se ho voglia di isolarmi ora. Di portarti con me, che il sorriso d'addio agli invitati è solo un altro modo per dirti quanto sia tu l'unico che conta.

    Uno. E congelerei il tempo in quel bacio...
    Due. I tuoi occhi li porterò con me all'inferno...
    Tre. Quanto mi mancano le tue dita trai capelli...

    Ho i brividi, ti stringo di più, come se nella neve rischiassi di affondare con me, il corpo me lo sento all'improvviso pesante, che scendo a baciarti tenendoti il volto tra le mani. Solo per quel respiro che condensa, che sa di Gin e di scelte del cazzo, e poi, poi sa di me. Ho caldo, subito prima di raggelare. Faceva troppo freddo, Chrys..

    Voglio dirti che ti amo. Ma apro la bocca e non esce nulla. Ed è già tardi.
    La tua voce non mi raggiunge, non quando il tempo si ferma, e stavolta lo fa nel modo sbagliato, perché provo a respirare, e non ci riesco. Vado a fondo, ma il fiato non arriva, si spezza in un rantolo che cola sangue, piano, ma non lo vedo. Abbasso lo sguardo, le tue.. le tue mani.. è sangue quello? E'.. è mio?
    Cazzo è il mio sangue.
    Avrei dovuto sapere che non c'è un lieto fine per me, che ti avrei trascinato nella mia merda fino in fondo. Che per colpa mia avresti sempre sofferto le pene dell'inferno. Avrei dovuto saperlo che non dovevo avvicinarti, che dovevo salvarti come non ho fatto con Lilian, che tu per questo ti distruggerai, e sarà solo colpa mia...
    "Chr...ys"
    Cazzo Chrys.
    L'ho sentito in quel momento. L'arpione che si muove, il richiamo alle spalle, il corpo che si piega, le mani a lasciare la presa. Gli occhi sgranati, il sangue nella neve. La tua paura. La mia paura.
    Mi trascina via da te. Da noi. Da quello in cui abbiamo creduto. Dall'orrore nei tuoi occhi, ed il dolore nei miei. Addio, amore mio. "No... no!"
    ©


    Edited by nocturnæ - 21/12/2021, 23:48
     
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    Non li voglio chiudere gli occhi. Non voglio, perché so bene come facendolo, dietro l'unico battito di ciglia che mi è concesso, tu svaniresti. Per questo sono lucidi, per questo lacrimano. Per permettermi di restare vigile adesso che è troppo tardi, per rendermi conto che il sangue che macchia i miei polsi non è il mio, ma il tuo.
    Ehi, che hai? Non te lo so chiedere.
    Stai bene!? Non posso, non quando la risposta è palese.
    L'oscurità alle tue spalle non è un buon segno, non lo sono quegli sprazzi verdi che illuminano fioche il paesaggio.
    L'aurora boreale in Islanda, adesso, io non credevo di poterla vedere proprio dietro di te. Sotto ai nostri piedi, mista al sangue che scende a gocce contro la neve. Fa schifo questo luogo. Fa così freddo qui.
    Ma l'arpione ha aperto la sua punta. I ganci si fermano sul petto, il tuo. Il mio cuore. Non ho tempo per far nulla. Non le stringo le dita, mollo la presa mentre quello tira.
    Aspetta! Resisti! Non lasciarmi da solo.
    Ma ho chiuso gli occhi. Ho fatto un passo in avanti e li ho chiusi. Una lacrima è scesa involontariamente, fondendosi al tuo sangue. La luce verde è svanita quando li ho riaperti.
    Non ci sei più.
    Ho le braccia leggere adesso.
    Le mani.
    Le gambe.
    I segni dei tuoi piedi nella neve non portano a niente.
    Mi concedo un passo, uno solo. Infilo i miei piedi nelle tue impronte, ma subito scivolo a terra.
    Il tuo sangue è caldo sulla mia pelle: Orribile il modo in cui riesce a riscaldarmi. Tanto che lo stringo, tanto che lo pulisco via.
    Smettetela!
    Lascia scie scolorite lungo la pelle. Macchia la faccia quando ci porto contro le mani. Mi nascondo dietro le dita. Mi cullo in avanti.
    ''J...J...Josh.''
    Non lo so chi sto chiamando tu...tu non ci sei. Nonostante le nostre promesse, nonostante le nostre aspettative, tu non sei qui. Non come avremmo voluto, non come avremmo sperato. Perché non esiste la felicità per noi, vero? Allora che senso ha avuto esser felici prima se adesso...se adesso, tu non ci sei?
    Sono solo, Josh e tu...tu non lo so.
    Le dita si irrigidiscono contro il viso. Le unghie battono sulla fronte, scavano, si annidano tra i capelli.
    Basta...adesso basta.
    ''... Ti prego.''
    Un singhiozzo. Sento il catarro in gola, lo gratto giù, respiro a bocca aperta per non soffocare. Voglio aria, più aria cazzo! Ancora.
    ''JOSH!''
    Le urla. Le mie, le tue che sono come sussurri amplificati nelle mie orecchie.

    ''Chr...ys''
    ''Dimmi...''
    ''No...no''
    ''Non me ne vado! Te lo prometto!''

    ''Chr...ys''
    ''J...''
    ''No...no''
    ''Torno a prenderti! Lo giuro.
    ''
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