Vessillo, scudo, la tua spada d'argento

joshua çevik . mago nero | faust

Lascia che siano mie le mani che tirano su i ricci, che li raccolgono con dolcezza, con la fottuta voglia che ho sempre di morderti. Di affondare il muso ringhiante trai tuoi capelli e lì rimanere, fino a soffocare ogni pulsione. Che cosa sei, Chrys? Perché non c’è un posto in questo fottuto mondo in cui io voglia stare senza di te? Non esiste, non c’è vita altrimenti. E per questo, cazzo, per questo so bene che cosa voglio, quando la voglio e .. con chi. Lascia che ti respiri, che io chiuda gli occhi in un momento che ci vede calmi, che magari ti tenga anche fermo un secondo. Il muso che piano si sposta che ti sfioro una guancia, la bacio piano, come se fossi all’improvviso di porcellana, il contenitore di qualcosa che non voglio si rompa mai, mai nella vita . Sei tu, che hai tutto e non mi lasci niente, che ti porti via il dolore, che ti prego non smettere di farlo. Non smettere, lascia che ti stringa a me, che ti appoggi al mio petto, come se potessi vantarmi di essere io lo scudo, io che ti proteggo quando credo sia solo.. solo una cosa che facciamo in due. Si, come quella che sto per chiederti.
Abbiamo fatto l’amore ancora, di nuovo, stanotte non c’è stato un momento in cui io non ti abbia guardato quando sei tornato da me. Non uno. E più lo facevo, più temevo che te l’avrei chiesto tra gli orgasmi, trai ringhi, nel modo peggiore. Ora invece siamo qui, riflessi nello specchio ovale, io ad occhi ancora chiusi, e tu non so. Ci stai guardando, Chrys? La vedi l’espressione che si piega dolcemente, quando mi avvicino di più al tuo collo, quando respiro profumi che si mescolano. Fammi restare, ti prego. Anche se sono una merda, uno stronzo, se per me soffri, e per me ami. Se sono questo, se ti distruggo e ti ricreo, se mi ringhi contro quanto male ti faccio, e poi mi ansimi quanto invece mi vuoi, quanto amore so essere. Ed il tuo profumo, Chrys, forse lo amo più di te. Forse amo tutto e basta. Che il mio ed il tuo sono sempre così diversi, ma cazzo se ora sono uguali, perfetti assieme. Avvolti come corpi, in questi asciugamani inutili, sfiniti, aggrappati a quella che resta la nostra espressione massima di felicità. Il nostro amore si misura in orgasmi, e cazzo se ci amiamo da morirne. "Dio, se ti amo.." non c’è bisogno che io ti chiami, né che io chieda la tua attenzione, anche se so quanto in fretta ti deconcentri se ti prendo così. "Adottiamo un altro figlio.." mi esce come se dovessimo generarlo noi due, se potessimo combinare i nostri geni e dar origine a qualcosa che sia tanto mio quanto tuo. Dio se lo vorrei, dio se sarebbe perfetto amore mio. Che Alice, per quanto nostra, non basta. Non è qualcosa che hai voluto in principio, ti sono capitato a casa io e.. e non è la stessa cosa. Io da te voglio tutto, la voglio questa nostra famiglia del cazzo. Voglio dartela, voglio stringere un patto che ogni volta sia qualcosa di più, sempre. Ma niente neonati in casa, cristo no. Per questo ci penso da settimane, forse mesi, forse dal matrimonio, forse l’ho capito a Parigi. "… ho trovato un posto, in Messico" sorrido, ti imprimo i denti in gola, apro piano gli occhi per trovare di nuovo la tua espressione allo specchio, con il fottuto cuore in gola. "Un orfanotrofio di merda". Li odio. Lo vuoi?

joshua çevik . mago nero | faust

Cazzo, Chrys. Lo sai che ci sono i miei momenti di merda, quelli in cui alla fine a puttane ci mando anche la tua pazienza, anche la forza che hai di rimettermi in ordine e dopo accettarmi. Che tu usi "paranoico" come aggettivo con me. Che ricordo cosa abbiamo fatto, in ogni dettaglio, anche quelli che mi hanno costretto ad occhi chiusi, perché poi ti ho visto e ti ho amato. Come ti amo adesso, di questo sentimento del cazzo che mi ha fottuto per bene. Tanto che no, non sono arrabbiato con te, non ora. Non quando lo so che io sono quello che dovrebbe farsi perdonare, non quando lo sai che è colpa mia. Quasi sempre, quasi di tutto. Ma Chrys, dio, come faccio a dirtelo diversamente che io da te voglio tutto? Forse non deve essere diverso.
"Io voglio ogni cazzo di cosa da te".. e con te. Che se mi esce come un ringhio, uno sicuro che ti nega lo sguardo per ritrovarlo in principio - e sempre - oltre lo specchio. "Tutto" perché non ti venga il dubbio che io non sia serio, o che sia solo una follia, di quelle che ti rincorrono i nervi, giocano con la pelle d'oca ma poi fuggono veloci come cazzo di fuochi fatui.
Non è un fuoco fatuo stavolta, non per quanto cazzo io ti ami. Non lo è. Tanto che me la godo la tua reazione, ti ricerco, ti rispondo, sono qui quando mi guardi, che allora ti lascio libero il collo. Porti sempre i miei segni, questo non voglio cambi mai. Mai capito? Mai quando al tuo sorriso rispondo con serietà, come se dal tuo "si" dipendesse la mia cazzo di vita. Che è vero, mi sono detto che va bene anche se non lo vuoi, insomma la nostra è lo stesso una famiglia che ha il senso di tutto per me, ma... ma cazzo se ti vedrei bene. Tu sei più un padre per Alice di quanto sappia esserlo io e, cristo, neanche sai quanto sei bello quando le parli, quando la consoli, le spieghi a modo tuo che si , il mondo è una merda, ma non la lasceresti ad affrontarlo da sola. Non più. Crescine altri...
Tu hai l'istinto che ho io, per questo lo voglio, Chrys. Perché ci bilanciamo e magari quel ragazzino o quella ragazzina non avranno la vita migliore di tutte, ma almeno ne avranno una che potranno chiamare tale.
"Sì?" te lo richiedo, piano, anche se resta una conferma che voglio, di cui necessitano le mie ossa, la mia pelle che vibra sotto la tua. Sarà quel tuo cazzo di accento, o altro, ma io.. io non voglio altro che tu sia felice, Chrys. Con me, con una famiglia che ancora non sento completa, per cui si può fare di più, dare di più. "Questa volta voglio che tu.. tu lo veda.. che tu lo voglia.." che discorso egoista del cazzo, mh? Per di più ora che sembra io voglia tenerti così stretto ai fianchi da non lasciarti cambiare idea. Dimmelo solo se sei serio. Scegliamone uno, proteggiamolo con tutta la forza che abbiamo, Chrys. Tu, io ed Alice.

joshua çevik . mago nero | faust

Ti vedo, Chrys. Ti ho sempre visto, e lo faccio ora che nel non respirare esce solo questo. Polmoni che si muovono su corpi che sono fermi, e cazzo se lo siamo. Lo siamo perché, non lo so.. è questa la reazione che voglio, questa che mi apre una voragine, questa che mi fa ringhiare, che sarò un cane rabbioso anche più di prima, di quelli a cui stare ogni cazzo di volta più distante. Perché nel nostro cerchio ci sarà qualcun altro, una persona che ha bisogno di noi, qualcuno da crescere e mettere in guardia, qualcuno che abbia del mio e del tuo, non solo che ti ricordi me. Perché fa questo, no? Alla fine è parte di geni che vengono dal mio sangue, anche se non proprio il mio, ma so - Chrys - che siamo migliori di così, e magari siamo anche dei cazzo di egoisti a volere un bambino che sia nostro. Nostro per quanto potrà esserlo senza che ci sia fatica nel dargli vita, ma cazzo se si potesse, lo vorrei perché ci sei tu e basta. Con te, altrimenti con nessuno. E così è giusto sia per te, cazzo. Tanto che me lo leggi questo sorriso, che prendo fiato non appena ti stringi, quasi non aspettassi niente altro che un si. Un si ad un'altro dei punti che mi muoiono dentro ogni giorno. Sono egoista Chrys, ma cazzo se ci credo che saremo bravi con lui, che sappiamo tenerla in piedi una famiglia. Che di "come lo vogliono" gli altri non mi è mai fregato un cazzo.
Io amo il modo in cui sei un dannato padre per Alice, e voglio tu lo sia ancora, voglio stare qui quando lo sarai di nuovo con qualcun altro. Voglio che sia tu e basta, cristo. "Lo spero, perché è con me che ti tocca averlo, maledetto inglese" una battuta, una del cazzo, una che mi serve per respirare quando il muso - come fa Judas - te lo spingo contro, trai capelli, dove arrivo quando mi sciogli e fino ancora di poter essere una roccia. Il tuo scoglio e quanto cazzo ti fai male ogni volta che provi a risalirlo.
"Dio si.. si che lo facciamo" si che lo adottiamo un altro bambino ".. e legalizziamo anche l'adozione di Alice" che è nostra e non mi frega un cazzo di quale mondo sia il suo natio, non importa, lei è mia. Tua e mia. Dio, voglio davvero una famiglia con te, anche se è strano, se sembra una paura del cazzo la nostra, ma poi si rivela quella più giusta.
Che basta un cazzo di secondo in cui mi guardi perché io faccia lo stronzo tanto da baciarti, tanto da confermartelo così senza parlare, non subito, non se posso godermi un momento che resta trai pochi memorabili della mia vita del cazzo. "Ce lo insegniamo a vicenda, Chrys" a sapere come cazzo si fa il padre. "Perché avrà anche il tuo cognome"