Thorns of Love

joshua çevik . mago nero | faust

Sai che non so come si guardi qualcuno che amo senza finire per analizzarlo. Senza scavare come un fottuto stalker dentro il suo animo: io devo sapere. Devo sapere perché è così che vi proteggo, Chrys, così che la mia famiglia la tengo unita, con quelle mani che stringo attorno alle vostre spine dorsali. E se prima ne avevo due ora ne abbiamo tre. Tu, Alice, e Remì. Lo so come funziona la tua testa, Dio neanche lo sai come eri bello su quel pavimento di merda. Tutto poteva crollarti addosso e sono sicuro che avresti retto ogni cosa perché aspettavamo che lui si preparasse a tornare a casa con noi. E cazzo se fermerei il tempo lì. Un altro ricordo che rientra tra quelli che terrò fissi nella mia testa, pronti ad agitare il cuore marcio che mi ritrovo.
Io ti voglio, Chrys, voglio questa famiglia e voglio che resti in piedi con la stessa capacità che ha questa villa di accoglierci. Ed i miei scudi di preservare anche lui. Che, lo sai, ho preso a respirare solo quando lo abbiamo portato dentro casa. Al sicuro.
Ma ora, amore mio, abbiamo dei cazzo di compiti. Tu, che sue così simile a quel bambino che non volevano farci, ed io che ho gli occhi di Alice a schivare da troppo il mio sguardo.
Dio, siamo comunque dei padri di merda ma questo non significa che non siamo qui per imparare, che lo so come ti muore il cuore quando lei ti abbraccia. Lo fa al volo e mi chiedo come starai quando invece Remì non si tirerà indietro. Ma forse l'ho già visto, forse ti ho già visto sospirate per lui e confermarmi che è la cosa giusta. Che era il passo gusto. Ma ora devo occuparmi di Alice...
A lei rivolgo il mio sguardo, a lei che cammina nella sua stanza, la dov'è la batteria si staglia, bella come l'ha scelta lei.
So di avere un cazzo di standard che non posso rispettare. Io non sarò mai quel Joshua, quindi potrò solo fare quello che mi riesce per essere me. Un Joshua che le va ancora bene, perché se lei è rimasta e non ha chiesto ad Edric di tornare, allora è perché qualcosa di buono per lei l'abbiamo fatto. Lei che è nostra.. tu lo sai che non l'avrei mai lasciata andare via. A costo di diventare la persona peggiore del suo piccolo universo.
Così la abbraccio, Chrys. Già, lo faccio appena siamo tranquilli, soli, che prima era tutto un guardare solo Remì. Io invece la stringo a me. Per il tempo che mi concede stavolta, se lo fa.
"Alice" so chiamarla con quel tono che non ha nessun rimprovero, non serve. Né è utile a svelare qualcosa, è solo lei. Per quanto tu la chiami Al, Alvarez, abbiate i vostri nomignoli, io non riesco a rubarveli. E' la mia Alice, e basta.
"Vorrei che mi dicessi quello che pensi.." hai visto? Gliel'ho chiesto piano, con quella sicurezza che mi porta sempre un passo più vicino, ma non voglio soffocarla, voglio solo che.. non so, tu sia fiero di me? Cristo, è solo tensione, lo so. In fondo però sto usando i tuoi modi.. più o meno. "Qualunque cosa sia" non deve mai aver paura di parlarci, mai.

joshua çevik . mago nero | faust

Me lo chiedo se in questo restare fermi, lei misuri i battiti come fai tu. Se tenga il conto per vedere se sono ancora qui. Dio se ho rischiato di spezzare questa famiglia a metà. Mi dispiace Chrys, cazzo non sarà mai finita quella sensazione di merda che mi trascino dentro, che mi scava solchi quando le buche le riempio come posso. Almeno ci provo, almeno lo sai che faccio del mio meglio ora. Mi alleno, respiro, e cazzo se conserverò ogni respiro per voi. Sempre.
E se poi lei si lamenta della mia stretta, io non so far altro che tirar su le labbra per un fottuto secondo, uno e basta. Non le chiedo mai il permesso di un cazzo, lo sai che ho un carattere di merda.
"E tu..? Tu ti senti fortunata per questo?" perdonami, amore mio, ma devo chiedere quello che tu hai paura di sentire, e lo faccio lontano da te, perché potrebbe dirmi di no, dirmi che qualcosa non va e forse non sapresti sopportarlo come lo faccio io. Io che trascino uno sgabello accanto al suo, senza privarla dello spazio che le serve per firmi le cose, per dar loro il ritmo sulla grancassa. In fondo il mio cuore batte con quello, profondo e scomposto. Anche ora, che a voi non lo faccio sentire.
Non me ne frega un cazzo che abbia scritto ad Edric, anche se questo mi dà un brivido che resta a fissarsi dietro la schiena, lì dove prende la forma di una lama, una che spinge piano, farà male con calma.
Ma è che noi sappiamo - Chrys - dove sia suo zio. Sappiamo che ha preso il largo per tornare a casa senza di lei, che questo si ci ha sollevato ma no, lui non gliel'ha detto. Sapevamo che non lo avrebbe fatto, così come so che prima o poi, se starà via così tanto, le andrà detto e non la prenderà bene. Ma non adesso, non ora che Remì è qui e lei è così... Dio, Chrys, è troppo volere che stia bene e basta? Che non abbia una vita di merda come lo è stata la mia? Cazzo.
"Abbiamo trovato Remì in quel posto orribile di cui ti ho parlato.." piano, ok? Ci andrò piano e basta. "Lui è muto, si spiega come riesce, quindi bisognerà essere pazienti un pochino con lui." Inspiro, solo per mantenere calmi i miei nervi, molto più calmi di così. "Noi vogliamo adottare anche te.. in questo mondo, Alice. Se vuoi.. davvero restare. Vogliamo che ci sia scritto che sei mia figlia. Nostra, figlia." Ma mia, scusa, prima che tua o nostra Chrys. Mia anche se non sono quel padre che avrebbe saputo come parlarle a dovere.

joshua çevik . mago nero | faust

Alice.. lo so che non gliene metterai. Lo so che saprai comportarti con lui come farò io. Che tu vorrai proteggerlo perché è vero, non sei stata cresciuta da me, ma cazzo ci sono volte in cui sembra di si. Momenti in cui se ci scontriamo e finiamo muso contro muso, il tuo sguardo è come il mio. E se magari Chrys con questo si blocca, si sente stranito.. io no. Io continuo a muso duro finché non ci sbattiamo la testa contro, finché non capiamo che cazzo stiamo sbagliando. Quindi lo so. So anche quello che non dici, perché i tuoi silenzi sono il lato peggiore che hai preso da Joshua, e quello che forse stai prendendo da Chrys.
L'ho visto come sei cambiata, che alcune volte sei quasi figlia sua. Davvero, dico, hai tratti, modi, moti di ribellione che convivono nella linea del cazzo che unisce me e lui. Lo so che ti lasciamo troppo sola, lo so che non è così che sai sentirti amata e non ti ho preso un cucciolo perché ti facesse compagnia o ti desse uno scopo: ma se riuscirà a farlo, nessuno ne avrà a lamentarsi.
Ma quando ti curvi sei così lui che a me si incastra un ringhio, uno che resta dolce a metà. Che si infila piano sotto pelle, che forse senti o forse no. Che è un po' una domanda del cazzo, ma tu non lo sai. Chrys che un anno fa mi ha chiesto perché diavolo ti avessi portata da lui, perché mi fossi presentata con una bambina il giorno in cui ho deciso che non potevo fare a meno di stargli accanto. Di averlo per me, sempre. Di essere suo come tu sei nostra. In modo diverso, ma con la stessa fottuta forza. E quindi lo so che cazzo si prova, Alice.
Per questo non ti guardo ora, mi piego piano sulle ginocchia, le mie, a cui poggio i gomiti, mi guardo solo le mani, che giocano con una bacchetta delle tue. Scusa, te le rubo a tradimento, sono proprio un padre di merda si.
"Chrys lo vuole da morire.." non mi serve un cazzo di consulto per saperlo, per dirlo così, con certezza, ma piano. "Dovevamo solo capire come non farti passare l'inferno per colpa mia.. per quello che sono qui fuori." e parlo di come questo essere "noti" abbia reso per forza obbligati alcuni passaggi. Così come lo sarà dire che vi abbiamo adottato, e che devono stare fottutamente distanti da voi, perché li ammazzo, questo è certo. "Non dico che sia facile, hai capito che vivere con noi non lo è.." e ti parlo come se non fossi una bambina, scusa cazzo, ma a volte sto male anche io, anche quando sono felice: soprattutto quando lo sono. "Ma noi ti amiamo, e questa è la forza più potente che abbiamo." mi volto ancora, stavolta ti cerco, stavolta voglio che tu capisca. "Alice Sinister Çevik.." ma dovrai dirmi tu se va bene, se questo non cancella il tuo passato troppo a lungo, se non stona. "Vorrebbe darti anche il suo cognome, ma sempre se lo vuoi tu."