Hunger

joshua çevik . mago nero | faust

Mi conosci, sai che non so come si fa Chrys. Sai che quando ne ho così voglia tu non puoi fermarmi. Neanche se sono appena arrivato, se è notte fonda, se non mi vedi da ventiquattro ore. Neanche se non passo prima a sentire come dormono i nostri figli, ma vengo dritto da te. Che ti prendo il volto tra le mani e cristo se ho fame. Non puoi domare la cazzo di furia che ho dentro. Si agita come un fottuto serpente, come il ghigno che ti lascio contro l'ennesimo bacio che spinge contro le pareti di casa. Che i bambini dormono ma se anche fossero svegli a me non fregherebbe un cazzo ora. Che più giochiamo a farlo in silenzio e più so che mi regali tutti i gemiti di cui ho bisogno. E dopo aver sentito solo la mia voce nelle cuffie per giorni, ho bisogno della tua. Del fottuto accento inglese, del muoversi del tuo corpo che fa attrito con il mio.
Dio, Chrys. Non resistere troppo adesso. Lasciami fare, lo senti che non ho neanche bevuto stasera sono così sobrio da far schifo. E sono così teso che mi servi.
Mi servi nel fiato che ti lascio lungo il collo ora che ti fermo in questo corridoio. Che ci sono giusto che candele del cazzo, forse tre. Non siamo al sicuro, non siamo in camera nostra chiusi dentro. Perché io non ho tempo, non ho fiato. Ti ho già aperto la camicia, sto già baciando il tuo collo pallido del cazzo. Cristo se è bello, quando mi lasci spostarlo. Non mi far dire niente che non ho fiato. Che sono tornato a casa tardi, hai ragione, dimmi che sono uno stronzo ma poi scopaci con me. Fatti scopare amore mio, fatti esplorare come se ogni volta non ci conoscessimo. Come se fossimo quei ragazzini adolescenti fermi sopra i tetti, come se non sapessi toccarmi come piace a me. Come se non mi conoscessi.
Cristo se avrei dovuto risponderti anni fa. Ma adesso sto recuperando, non pensi?
Recupero quando non ascolto il cazzo che dici e neanche le tue proteste. Recupero perché so che in fondo così ti piace. Perché tra tutti Tu hai fiato di sopportarmi. Perché quando affondo i denti lungo il collo, quando ti spingo giù la tuta, e le mani sono bollenti verso l'inguine, non starai qui a fermarmi. A dirmi che non vuoi. Anche se.. Cazzo Chrys provaci. Prova a dirmi che così non va bene. Che prendertelo tra le dita non è un modo per farmi perdonare. "Cristo.." ti risalgo il muso per avvicinarmi a quello che sembra un bacio. Che la lingua ti cerca lungo le labbra. Ad occhi chiusi, in respiri che sanno solo di nicotina. Dio. Non ho fiato già adesso. Che nello scendere l'altra mano ti blocca un polso, lo aggancia al muro, poi così anche con l'altro. Ai tuoi fianchi. Sta fermo se ci riesci. "Chrys..voglio morderti.." fino a farti sanguinare.

joshua çevik . mago nero | faust

Lo so che cazzo ho fatto, Chrys. Lo so che sono stato distante, mi sono chiuso con quella fottuta canzone e cristo se ti piacerà quando potrò tirarla fuori. Batterà sulle corde vocali come fa il tuo cuore sul mio, che non ho bisogno di sapere quanto sia veloce perché il petto te lo premo contro. Perché ringhio al tuo saluto che è così che funziono se sto troppo senza di te, troppo distante, troppo lontano. Inarrivabile per sapere che ti manco. Ti manco quando ti volti e non senti il respiro profondo. Perché non sai in che casini di merda posso mettermi senza di te, e li sospetti tutti. Uno ad uno.
Dio che cosa non sai di me? Che ti senti non ribellarti e cazzo se mi accendi. Se anche solo i tuoi occhi, che non mi neghi io li prendo per affogarci. Stringimi con le liane della tua fottuta foresta, fammi vedere dove cazzo sbaglio ed impediscimi di fare la cosa giusta.
Ho bisogno di te quanto ne hai di me. Delle mie dita che scavano cercandoti, tirandoti a me come se il tuo cazzo fosse la mia fottuta leva.
"Mh mh..." e lo sai meglio di me che la tua voce è utile, la voglio ma non ti risponderò. Che le giornate di merda sono tutte quelle in cui non posso ringhiarti qualcosa contro. Come il respiri caldo che calmo solo quando i denti trovano la collana. Stringo con gli incisivi. La tiro verso di me perché ti prema in gola, come a soffocarti piano. E dio se ti tocco, se ti incastro come se in questo muro non avessi tregua né spazio, né fiato. Cazzo cosa sei per me tu..
"Non c'eri..." è la fottuta spiegazione di un bambino, masticata a denti stretti, che con una mano sono io che mi faccio scivolare le jeans fino alle caviglie. Lo vedi il cazzo di effetto che mi fai?
Te l'ho detto che volevo morderti, ma forse esagero, e non me ne frega un cazzo, ti voglio piegato con me. I denti stridono in un ringhio che si fa più forte, che la collana si spezza, teatrale del cazzo. E quando lo fa lo lecco via io il sangue dal collo. Ne approfitto in una fottuta mossa sola, che ti sono davanti, ti sollevo per questo culo perfetto che hai, su con me devi stare, spinto ad un muro che non ti può dare pace. "Mi manchi sempre troppo.." che è un pregio, non so vederlo come un difetto di merda. Dipendo da te.

joshua çevik . mago nero | faust

E sono un cazzo di irrequieto, perché non va bene neanche così. Non va bene quando mi ecciti, che ti cerco per casa come un fottuto segugio ma cristo se ti trovo sempre. Anche quando non sei dove devi, anche quando fai lo stronzo, l'impettito inglese. Anche quando ti neghi per poi sapere che senza di me non stai, come non so stare io. Un fottuto adolescente che per venti ore lontano da te si è fatto venire i bollori. Ma ti piace questo, non è così amore mio?
Ti piace che io lo faccia con te, che viva per consumarti con la convinzione che tu sia una candela eterna. Che ti costruisca con la stessa cera che bruci con me. Con i miei morsi, che stringo quando mi parli. Come se pensassi che a volte neanche ti so ascoltare. Ma io, Chrys, sento tutto. Sento la stanchezza nelle ossa, sento il modo in cui mi aspetti, quello in cui mi cerchi, quello che usi per rispondere anche se la schiena impatta contro il muro e tu avrai lividi. Lividi che genero io, che in fondo lo sai, ti uccido per guarirti. Per prendermi il merito di farla davvero qualcosa per te una volta tanto. Che non sia solo farti patire la mia assenza. "Zitto.."
Che a tirarti giù ogni cosa ci metto poco, come poco impiega la mia mano a scivolarti sulla bocca, tenerla ferma se le punte del naso si sfiorano. Che ti respiro attraverso la mia mano, attraverso un affondo che spingo come se ti stessi quasi scopando improvvisamente piano, improvvisamente intenso. Perché se l'aria che prendo dopo l'apnea, sei il modo in cui polmoni si riempiono. Sei il mio ritorno a casa con una cazzo di tavola imbandita. E non è mai stato qualcosa a cui tenevo. Torno a casa al buio di queste mura e va bene, perché tu sei la mia tavola, il fuoco di merda nel camino, che non esisti ma esisti tanto da portarti via ogni ansimo. La mia musa.
Non penso neanche di baciarti, sto quasi lottando con le tue labbra con una fottuta dolcezza che contrasta ogni spinta profonda. Che ti libero ogni presa per stringerla trai capelli, tirarli su scomposti. Cazzo se sei bello amore mio. Finisco solo per venerarti stanotte.

joshua çevik . mago nero | faust

Oggi ti scopo così, amore mio del cazzo. Oggi stai contro questo muro ad ansimare per i miei affondi, suda contro la mia pelle. Lascia che le mie mani facciano il cazzo che vogliono, che si arrampichino lunga la nuca e ti violino dove è più sacro. Tra il mio fottuto antistress, i tuoi capelli, il loro profumo, il modo in cui se li fai crescere accarezzano la mia pelle. Dio mi mandi a fuoco. E voglio essere il tuo rogo, il falò che accendi consapevole che non sai come si spegna, che questo consumerà tutto l'ossigeno nella stanza fino a soffocarti. Che sono sempre così fisico, così un cane che ringhia negli affondi, che sulla tua spalla si aggrappa con i denti, che il tuo sangue lo bevo a piccole gocce, brucia sulla lingua, corrompe ciò che è già corrotto.
Mi droghi, Chrys, anche quando sono troppo concentrato su di te per capire che mi prendi per il culo, che a volte ti sembro esagerato, scontato, smielato e fottutamente romantico. Che sono il tuo antieroe, il nemico la cui storia non è stata raccontata a dovere. Ma no, non me ne frega un cazzo del tuo umorismo inglese, io voglio che tu capisca quanto cazzo sei tutto. Una musa, un amore, il tornado nel mio stomaco. Le tue falene, le sento nelle carezze, nel gemito che stringo trai denti mordendo i tuoi, cercandoli con labbra bagnate di sangue. "Dio quanto sei buono così.." Ti farei a pezzi per averti con me con assoluta certezza. Ma non potrei mai, mai smettere di volerti così. Sono a casa.