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.14 annimood song xfesta del papàJoshua. Questo Joshua, non è mai stato il tuo vero padre. Non lo è stato perché non è stato da lui che sei venuta al mondo, né tanto meno da suo marito, Chrysanthemum. Questo Joshua non è mai stato tuo padre perché Lilian, tua madre, non gli ha permesso di sceglierti. Perché ti ha strappata a lui ancor prima di dirgli che ci fossi. O che, in alternativa, ecco, ci saresti stata. Questo Joshua non è tuo padre perché per scelte altrui non ha mai avuto modo di vederti venire al mondo. E non ti ha conosciuta, non quando ancora eri così piccola da non saper camminare o dire una parola.
Non è lui, infatti, l'uomo che ti ha cresciuta.
E questo tu lo sai, non ne sei mai stata inconsapevole. D'altro canto lui e Chrys ci hanno provato a spiegarti bene le cose. A raccontarti i fatti con una delicatezza sicuramente nuova, acerba, ma comunque pregna d'accortezza. Nessuno di loro due, infatti, avrebbe mai voluto spaventarti: Joshua ha ripreso Chrys grazie a te e Chrys, beh, se dipendessero da lui le risposte a certe domande, ammetterebbe di averti messo al mondo dal suo stesso ventre.
Loro ti amano come fossi loro figlia.
Ti amano al pari di Remì e tu, beh, in questi mesi passati insieme non hai fatto altro che affezionarti a loro. Gli sei grata, ecco, seppur con una certa malinconia a colorare ogni tua azione. Ogni frase d'affetto, ogni momento di delicatezza con loro. Non ho mai capito se assecondare questo tuo "transfert" fosse un bene od un male. Nessuno di loro, forse per egoismo, si è mai preoccupato di questa cosa, eppure se qui c'è una certezza, questa certezza è che vi amate davvero. Magari sì, a modo vostro. Magari tra alti e bassi...spesso più bassi che alti, però sì, l'amore, a modo suo, c'è.
E per te è sempre stato questo l'importante: esserci.
Importante è sapere di essere al sicuro in una casa. Sapere da chi andare nel momento del bisogno, ma anche quando non si ha voglia di far altro se non di dedicarsi alle coccole. L'importante, per te che sei comunque ancora una bambina, è avere delle figure di riferimento e per quanto bislacche, beh, Chrys e Joshua lo sono. Lo è anche Remì adesso, che sarà sì, più piccolo di te ma non per questo meno sveglio, meno intelligente.
Per questo reputo normale il modo che hai di dedicarti a certe ricorrenze. Di fissarti degli impegni da portare a termine come fossero la cosa più importante che hai: d'altronde sei una bambina e per te certe sicurezze si fondono proprio su questo. Sui tuoi sogni e tutte quelle persone che le pullulano.
Adesso, infatti, nei tuoi sogni c'è lui. Non Chrys che è stato lasciato a Remì perché ve li siete spartiti in una sorta di gioco, tanto che alla festa della mamma tu prenderai Chrys cedendo Josh al tuo fratellino.
Joshua è il papà che festeggerai oggi, ma questo non glielo hai detto: ti piacciono le sorprese.
Allora lo hai seguito in silenzio per tutta la mattinata. Non gli hai nemmeno fatto gli auguri, figurati, tu non sei il tipo no? Fingi sempre di star un po' sulle tue, soprattutto quando sai che domani tornerete a discutere sul tempo che passi in compagnia di Efrem.
"Ehi, tu."
Poggi un fianco contro l'uscio della porta della cucina. Questo è il momento del secondo caffè: anche se Chrys è tipo da tè, alle undici e mezza è solito farsi un'altra tazzina di caffè prima di dedicarsi al pranzo. Ha la sua routine lui.
E a te piace rispettarle queste cose. Ti piace seguirli per vedere com'è che fanno anche le cose più banali. Così come ti piace sedere ai piedi del lavandino quando Chrys si asciuga i capelli: il rumore del phone ti fa addormentare e quel calore, misto al profumo del bagnoschiuma di Chrys, ti fa sentire davvero bene, davvero a casa.
"Posso rubarti un minuto?"
Glielo dici cercando di imitare un tono maturo. Lo fai perché a volte anche Chrys parla così e tu, nel sentirlo, finisci per trovarlo terribilmente sensuale. E tu vuoi che Joshua trovi allettante l'idea di dedicarti parte del suo tempo...quasi come avessi il terrore di sentirti dire, a prescindere, che no, non ha voglia di vedere che sorpresa hai preparato per lui.
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+1 .joshua çevik
mago nero | faustrockstarvilla sinisterPenso che se siamo così in grado di portare avanti la baracca senza che tutto crolli, Alice, è perché voi siete già grandi. Perché Remì ha centrato il cuore di Chrys e tu hai rubato il mio. Tu che hai i miei occhi ed ogni volta che mi mandi ai matti immagino come si sia sentito mio padre. O peggio: mia madre. Non ti voglio dire che danni ho fatto io, mi sento già logoro abbastanza nelle ossa, se non fosse che so che siamo dei padri più giovani della norma. L'altro Joshua si era dato bene da fare. E so che di lui non parliamo mai, ma io non sono pronto. Sembrerà una cosa fottutamente egoista, ma non voglio farmi dire in quante cose sarebbe stato meglio lui. Lo sento già nella testa, nella proiezione del cazzo che mi sono fatto da quando-... da quando lo so. Ma non è colpa tua, tu non hai sbagliato niente, Alice e adesso come adesso non vorrei altro che questo: capire come fare le cose bene. Come farle per te, per Chrys da cui ti ho portato senza neanche sapere se questo fosse ciò che voleva. Lui ha imparato ad amarti, quando per me è stato naturale. Il mio cuore di merda, tesoro mio, l'hai preso in quella via decadente. Quel luglio di già due anni fa. Cazzo, il tempo corre troppo ora che va tutto così bene. Ora che abbia superato un anniversario quasi indenni. Magari abbiamo già perso troppo.
Lo so che poi ti infastidisce quando siamo troppo "appiccicati" ma ho bisogno di baciare Chrys prima che Remi lo prenda per mano. Ho bisogno di sentire il suo profumo sulle labbra, dietro il collo su cui lascio un morso. Ma Remí ha la precedenza, mi sembra un po' agitato, non so cosa voglia fare ma il modo in cui ostenta sicurezza mi fa sorridere.
Il caffè riempie la tazzina e forse, beh, forse io lo correggo un po' troppo con la tequila. Ma ne ho bisogno, Alice. Ne ho anche se mi concedo un sorso ad occhi chiusi.
L'ansia con te è che il tempo passi troppo in fretta. Soprattutto ora che comincio a pensare che tu ti senta a casa con noi, che riesca a pensare che non si può più tornare indietro. Li non c'è più niente.
Ma poi mi chiami, con quel fare che hai tu, è mi volto piano. Sei troppo simile a me per non essere mia.
"Dici a me?" Mi indico, resto al gioco, come se fossi un paparazzo che mi chiede una foto, quando poi lo sai che finisco per sorriderti. Anche se resto sempre teso con te almeno finché non ci lasciamo andare sul divano. Ho la strana sensazione del cazzo che mi chiederai di passare più tempo con Efrem. E sai che la risposta è "no".
"Che sia uno, eh!" anche se potrei andare avanti così per giorni, poi me lo leggi. Mi leggi lo sguardo che cambia, quel "dimmi" che - calmo - si insinua qui.. -
+1 .14 annimood song xfesta del papà"Bene!"
Giocherelli con le chiavi della sua auto facendole rigirare tra le dita. Non come un abile circense, quanto come chi crede di aver tra le mani uno di quei giochi gommosi. Roba antistress.
Le lasci tintinnare di proposito, però, che hai bisogno di attirare la sua attenzione lì. Come fosse un cane che si gira al richiamo, d'altro canto, poi, hai sentito Chrys chiamarlo così più volte. Forse per gioco, forse perché effettivamente Joshua ha quel tipo di attenzione, quel tipo di comportamenti.
"Un minuto mi è più che sufficiente per chiederti una cosa."
Ma fai uso della suspance. Lo fai incastrando gli occhi ai suoi, avvitandoli, ormai non più impressionata da quello finto. Anzi, a volte guardi più quello che il resto, quasi a farti forza in questo modo. A dirti che sì, tu sei forte come tuo padre. Fortissima nonostante tutto.
"Anzi, due...non hai da fare con quello strambo, vero?"
E per strambo intendi Buddy. Buddy che sì, sarà anche carino perché ha gli occhi chiari come i vostri, ma nei modi di parlare è davvero tanto, tanto inquietante.
"E seconda cosa: ti fidi di me?"
Questo glielo chiedi tentando un approccio decisamente più professionale.
Lo fai facendogli l'occhiolino e lasciando penzolare le chiavi dell'auto dal dito, lasciando l'indice a penzoloni nel portachiavi.
"So che la risposta è sì, ma spero solo a quest'ultima domanda."
Accenni un sorriso furbo, molto furbo.. -
+1 .joshua çevik
mago nero | faustrockstarvilla sinisterLa mia bambina.
Questo sei, Alice. Mia. Nei gesti, nei modi, anche se crescendo il viso mi sembra si stia affinando, mi sembra somiglia a Lilian. Me la ricorderai sempre, in un ringhio che tratterrò per me. Immagino che tua madre non fosse così folle, che almeno lei - spero - non ti abbia sottoposto allo strazio di svanire davanti ai tuoi occhi, anche se so che un po' è stato così. Tu non sai che cazzo farei per garantirti un futuro, Alice. Farei a pezzi ogni cosa, ogni persona, ogni respiro pur di darti ciò di cui hai bisogno.
Non sono mai stato tanto feroce quanto nella tua protezione, in quella di Chrys ed in quella di Remì. Prima o poi capirai che è per questo che non voglio Efrem trai piedi. Quel ragazzino è un problema, e finché non sono sicuro che non ti farà del male, deve restare nel suo fottuto angolo del cazzo.
Ma un sorriso lo tiro su, Alice, perché te lo meriti, anche quando un sopracciglio si alza corrucciando l'espressione. "Vuoi guidare tu, ragazzina?" la mia auto, il mio potere, il mio punto di controllo. Anche se ti vorrei tenere sulle gambe mentre provi a muovere i tuoi passi, ti insegnerò io a guidare, quando vorrai. Anche adesso, se è quello che desideri, cazzo se lo faremo. Anche se mi parli di Buddy, e questo mi tiene un po' sulle spine, più del dovuto. Ovunque sia oggi, deve stare attento, e stare sempre molto, molto lontano da te. Esegue gli ordini e tu lo sai.
"Nessuno strambo trai piedi, juste toi et moi" mi verrebbe da dire "come ai vecchi tempi" ma so che da soli ci siamo stati poco perché non ho avuto le palle di crescerti senza Chrys, senza che il mio egoistico cuore trovasse il suo posto in tutto e per tutto..
