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Jesse/Dionne | 19/04/2024 | Casa Grimes

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    n colpo, due colpi, Dylan stava facendo troppo casino nella stanza che era stata quella di tutti loro, e tornò in quella di fronte, quella di Nica, piena di cianfrusaglie che ora era magazzino, ma c'era un materasso, a terra, non il posto adatto alla sua sirena melodiosa ma l'unico posto, ci doveva pensare ancora a come andare via ora che passava dieci ore a lavorare in un diner schifoso, lercio, aveva ancora il puzzo addosso e non sapeva come si togliesse. «Dove eravamo rimasti?» e si portò indietro i capelli ma lo sapeva che a niente, non erano rimasti a niente, erano solo scivolati nella casa della sua seconda, terza, no quarta infanzia, fra i Grimes e le loro illegalità, nemmeno ci sarebbe dovuto stare ma non sapeva dove andare, e dovevano parlare, sì dovevano parlare, lui e Dionne perché ormai erano in troppi a fare cose criminali, pure tutti i loro vecchi compagni, e quelli del gruppo pro creature, un'altra vita che gli sembrava debordata, precipitata, lì nel suo mondo troppo pericoloso e in movimento, lì dove rischiava di nuovo di finire dentro e lui no, non voleva. «Ah, sì. A Dog» Dog, anche lui, quel maledetto ragazzo, si erano conosciuti che era ancora al Brake e pensava non avrebbe mai oltrepassato la linea, che ci scherzavano, loro, che era un mutaforma che si trasformava in cane e che pericolo era se uno si trasformava in cane, invece no, avevano pestato anche lui, e lui si era arrabbiato, e lui adesso voleva andar contro tutti, e ce l'aveva fatta a trovare uno dentro No Human Race e andare dalla loro parte, ce l'aveva fatta e lui era loro amico, che dovevano fare se lui era loro amico? Non lo sapeva e per questo era meglio stare lì, fra i Grimes e le bottiglie di rum di Scott, gran padre, lo era sempre stato, ma tanto lui non lo aveva mai chiamato così, era una parola che non gli piaceva, odiava, detestava, ancora di più ora che era tornato lì in quella stanza che parlava di lui perché era un casino di roba non sua, pure una ciclette nell'angolo che doveva essere di Kloe, le era sfuggita di mano la situazione, ormai comprava tutto quello che vedeva e lo buttava in quella stanza, e dove trovava i soldi non lo sapeva e non voleva più saperlo, sapeva solo che si era ritagliato lo spazio di un materasso e buste nere con i suoi vestiti e la sua roba lì in mezzo a montagne di casino che erano l'unico spazio che avesse.
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