Jarartha Ondrite

Nome e cognome Jarartha Ondrite. Il nome deriva da una pianta originaria di Al Sura, utilizzata per unguenti e tisane, per rimedi per gli occhi, tonici e liquori. Il cognome è della madre siccome il padre non lo possedeva. E' un cognome che affonda indietro di molte generazioni nella storia del pianeta, e il suo significato si può sommariamente descrivere come "uomo dei minerali", in riferimento agli antichi Viaggiatori che scovavano risorse minerarie in altri pianeti e dimensioni.
Nascita 1990, Al Sura.
Ruolo A'iya per l'Ordine multidimensionale.
Allineamento Neutrale Puro: l'Indeciso o l'Equilibrato. Si comporta sempre secondo il suo istinto e le sue conoscenze, senza costrizioni o pregiudizi. Considera il bene migliore del male, ma non si sente obbligato a perseguire il bene in modo universale. Talvolta i personaggi che manifestano tale allineamento considerano gli estremi (legge/caos, bene/male) come dannosi e cercano di mantenere quello che percepiscono come un sano equilibrio.
Catalizzatore Un anello d'oro con incastonate le pietre, semplice e medio-grande. Quarzo Golden Healer (YIN): Il quarzo Golden Healer è la pietra per chi non si sente in sincronia con il tempo o la dimensione in cui è nato o si trova, per chi desidera viaggiare a ritroso o avanti nel tempo o entrare in altre dimensioni. Per chi sente il bisogno di seguire la strada della propria anima al di fuori dei limiti di dimensioni come spazio e tempo, e soffre e sta male restando invece rinchiuso all'interno di queste costrizioni. Maghi che da questa necessità prendono energie e vitalità e trovano la forza di fare qualcosa per rompere le barriere che li tengono imprigionati. Giada verde (YANG): E' adatta a maghi che utilizzano magie difensive, non per attaccare o ledere, capita che eccedano nel difendersi vedendo pericoli anche dove non ci sono. La Giada è una pietra pacifica, protettiva, non funziona se utilizzata con violenza, potrebbe ribellarsi al portatore. Inadatta a maghi che non vorrebbero vivere o che non vivono a stretto contatto con la natura.

Viene a volte chiamata dal popolo del deserto "Figlia della notte", Aibnat gisherva, per i suoi capelli neri chi si sposano con una carnagione chiara, ma spenta e quasi indefinita nel tono. Gli occhi allungati quasi sornioni e i tratti morbidi del viso, come anche una certa andatura, è come se non potessero contenere un aggressività reale e trasmettessero una delicatezza poco loquace. Il viso è allungato, così anche il naso, gli occhi sono di un blu trasparente. Le labbra hanno come un carattere arricciato, col labbro superiore più sporgente dell'inferiore, come se fossero sempre in riflessione o pronte a un interrogativo. i capelli neri sono lisci e lasciati liberi. Di altezza 1.68, il corpo è abbastanza formoso e crea una vaga dissonanza con il viso minuto. Normalmente veste un medievale modernizzato dello stile aristocratico di Al Sura, ma in altre dimensioni ha imparato a omologarsi alle tradizioni e mode altre. L'obiettivo non è mai spiccare ma semplicemente mimetizzarsi, sebbene non riesca a rinunciare ai molti gioielli o a discostarsi da uno stile elegante.

with your long arms, try

with your long arms, try

with your long arms, try

Nacque ad Al Sura da un mercante del deserto, Chastar, e una A'iya veterana dell'Ordine multidimensionale, Tirna. Jarartha da bambina era amata e vista ovunque come un frutto dell'armonia tra le differenti identità del pianeta. Era ancora una bambina quando ebbe il suo primo episodio di sdoppiamento dovuto alla sua natura di paradosso. Si ritrovò infatti a visitare, in uno shock forse di un minuto, la sé futura di fronte alla propria Reliquia al momento del risveglio, un risveglio che si propagò da quel futuro fino a lei cambiandole completamente la vita. Improvvisamente ricordò la sua esistenza come Hakka, chiamata Xamal dell'Ampolla Mutevole.
Ricordò della collaborazione con Shio delle Catene Stringenti nella missione di dare sollievo. Nel caso di Shio, pace, nel caso di Xamal coraggio verso i più deboli, coloro affetti da turbamenti legati alla magia. Venivano consolati dall'intervento palliativo di Shio, che li liberava per brevi momenti annullando la loro magia, mentre chi non era forte nella magia sentiva un vigore che non conosceva grazie alle manipolazioni da parte di Xamal. Quello fu il primo fallimento, poiché il loro aiuto divenne una sorta di droga e quando questa non poteva essere fornita, lasciava i deboli più miserabili che al principio, come venne fatto loro notare da altri Hakka.
Si è sempre sentita inferiore rispetto a Shio. Ricordò anche questo, e che a causa di questo sentimento decise di smuovere ordini cosmici affinché un meteorite deviasse e riscrivesse varie storie drammaticamente, infrangendo le previsioni sperate di Elras del Velo. Si scatenò lì un'energia indesiderata nell'universo. L'esposizione a questa energia, Xamal se ne sarebbe convinta, le aveva fatto guadagnare quella sorta di maledizione per tutte le reincarnazioni, ossia sarebbe potuta tornare, ma sempre solo nel corpo di un paradosso.
I genitori scoprirono la sua natura instabile e di Hakka e la ragazza divenne un segreto governativo sotto stretta sorveglianza, e oggetto di studio. Poté progredire nello sviluppo magico ma questo fu centellinato. Un controllo soffocante, sebbene Al Sura continuasse a rimanere casa sua in ogni senso, anche il più profondo e caldo, ed era sempre accolta soprattutto all'interno del popolo di suo padre, nel deserto, tra le cui dune iniziò presto a trascorrere molto tempo ripensando alla propria esistenza di Hakka e ai Murra rievocando il rapporto confidenziale che aveva con loro, la sua nostalgia verso di loro. Il bisogno di fare qualcosa per partecipare all'equilibrio dell'universo era accentuato dall'importante ruolo del passato antico, ma anche dal suo difetto di paradosso.
Ormai non più una ragazza, ma con una condizione non dissimile da quella vissuta in adolescenza, arrivò un momento in cui su Al Sura incombeva la minaccia di un'offensiva pirata, la cui voce si era sparsa velocemente e che sembrava premere con ferocia al lato di tutte le loro sicurezze. Jarartha si addormentò ed ebbe degli incubi. Questi incubi estremamente vividi fecero scattare lo sdoppiamento, e non solo, anche la sua natura di viaggiatrice. Così approdò in un'altra dimensione, la Uca. Qui acquisì una nuova forma di smarrimento, ma anche la propria indipendenza. Sola, viveva con discrezione per paura che, rivolgendosi alle autorità, individuassero il suo segreto. Spaesata circa quale potesse essere la propria utilità in quel mondo, ebbe molte difficoltà, dolorose difficoltà, nel diventarne a poco a poco parte. Alla fine capì di poter aiutare unendosi alle squadre addette all'assistenza dei malati, sostenendoli nell'ultima fase della loro vita interferendo con il naturale metabolismo, in modo tale da infondere il più a lungo possibile in loro energia e quindi guadagnare tempo contro la formazione di CA e voragini.
Riuscì a tornare ad Al Sura a causa di un'altra interferenza nella sua percezione in un momento di agitazione, un momento sbagliato durante lo smaltimento di un cadavere, quando era più richiesta la sua attenzione. Non seppe mai se il suo salto lontano dalla Uca avesse causato un cratere oppure no, con il salto incontrollato tornò nella sua dimensione. Non potendo più rinunciare alla libertà assaporata, la pretese anche dal governo e dall'Ordine multidimensionale, il primo le concesse la libertà e il secondo il titolo di A'iya, con delle riserve. La sorveglianza non era veramente interrotta. In un voto segreto decisero di non denunciarla all'EdiT, coprendola, proteggendola, riconoscendone il potenziale. Era comunque una figlia di Al Sura. Da quel giorno si sarebbe votata all'equilibrio del multiverso ricercando anche senza sosta quel passato perduto, pur sapendo che questo era inaccessibile, radunando attorno a sé le Voci ogni qualvolta riuscisse a rintracciarle, oppure formandone di nuove, nell'illusione di ricreare quel legame antico e di esserne sostenuta nei periodi bui degli effetti della sua natura.
Dopo la nomina, partì con la madre. Trina sentiva di non poter lasciare sua figlia sola e in nome della sua vasta esperienza voleva mostrarle ciò che lei stessa aveva visto, e insegnarle come cavarsela con le sue capacità. Un viaggio di anni pensato per tagliare il cordone con Al Sura, tutto ciò che la ragazza conosceva. Non ci furono infatti comunicazioni con il mondo d'origine durante quel viaggio iniziatico. Fu nel 2024 in un porto tra le dimensioni che madre e figlia, durante un tranquillo pasto, appresero da uno schermo della distruzione di Al Sura, in quella trasmissione che riprendeva l'accaduto risalente al 2022 per portare nuovi dati alla conoscenza dei fatti della maggioranza. Un altro shock che portò Jarartha istantaneamente sull'orlo della crisi, inducendo due viaggi consecutivi, oppressivi, veloci, quasi schiacciati l'uno sull'altro. Il primo salto fu proprio su Al Sura, che era ancora riconoscibile in parte, più di quanto si immaginasse, e questo fece ancora più male. Dove suo padre, presumibilmente, aveva perso la vita. Poi fu scaraventata sulla Terra, si materializzò una sera reggendosi appena sulle proprie gambe, sapendo istintivamente di aver ritrovato il proprio posto, la sua prima casa, ma senza capacitarsi in quei primi momenti di ciò che essa era diventata, di ciò che vedeva. Rimase vacillante per le strade di New York per poco, qualcuno presto le si avvicinò.