Nome: Erik Richard Benôit
Cognome: Sørensen
Data di nascita: 10 marzo 1990
Luogo di nascita: Viborg, Danimarca
Età: 34
Istruzione: Durmstrang
Competenze: Magia europea
Occupazione: Ex Auror. Al momento, apre occasionalmente le porte del suo "giardino didattico" alla popolazione magica, finanche agli studenti di Ilvermorny e perfino alla popolazione babbana, previo accorgimenti, naturalmente.
Allineamento: Caotico Buono
Razza: Lycan
Stato di sangue: Purosangue
Stato sociale: Alto
Stato civile: Celibe
Orientamento sessuale: Bisessuale
Curiosità:- Mancino
- Poliglotta: danese, norvegese, tedesco, inglese, francese e francese antico
- Polistrumentista: flauto, flauto di pan, ocarina, tagelharpa e rebec
- Patente di Smaterializzazione
- Ha due sorelle e due fratelli, ma è il "preferito" dei genitori
- Ha ereditato una proprietà in America dove al momento dimora in attesa di riprendere in mano la propria vita.
Inventario:- Bacchetta in legno d'Acero, lunghezza 12 pollici ½, nucleo di piuma di Fenice, rigida
Aspetto fisico: Da piccolo era piuttosto esile e gracile come pochi in famiglia, ma con il tempo, vuoi la genetica, vuoi l'allenamento obbligatorio prima a casa poi a scuola, la sua crescita ha subìto uno sviluppo notevole, sia in altezza che nella costituzione. Si presenta come un ragazzone di 188cm per 80kg, fisico massiccio ma tutto sommato agile, spalle larghe, braccia forti e mani grandi, gambe resistenti e un piedino 44. Sembra più maturo della sua età, ma se lo si guarda bene è ancora un bambinone. Alto tasso di testosterone, è la classica bellezza selvaggia, visione aiutata anche dall'atteggiamento e dall'abbigliamento che ricorda uno stile medievale. Lineamenti marcati, carnagione rosea, lunghi capelli biondo scuro ondulati, densi e morbidi, raccolti in topknot, trecce vichinghe o prevalentemente sciolti, barba folta e curata, occhi di ghiaccio che osservano in continuazione in maniera seria o sarcastica, ma quando si illuminano si riempiono di cristalli di rugiada mattutina. Bracciali, collane, tre buchi per lobo e un tatuaggio norreno sul braccio destro, tradizione di famiglia.
Carattere: La sua caratteristica peculiare è sempre stata la curiosità e beh, la curiosità è la più alta forma di intelligenza, dicono. Ha sempre fatto un sacco di domande non appena ha cominciato a parlare e ragionare, ogni cosa che vedeva voleva conoscerla, approfondirla e quando ha cominciato a leggere, non l'ha fermato più nessuno. Sono stati molti i casi nei quali non si riusciva a stargli dietro; a scuola gli insegnanti, con il passare del tempo, hanno cominciato a evitarlo, ma a quel punto lui si cercava le risposte da solo. Una volta adolescente, aiutato anche da una famiglia un po' assente, ha cominciato a isolarsi, pur rimanendo tutto sommato disponibile. Così come gli piaceva imparare, così gli piaceva condividere, cosa che tende a fare tutt'ora. Anticonformista un po' lunatico, sarcastico, annoiato dalla vita negli ultimi tempi e infastidito da tutto e tutti, che cerca di mostrarsi minaccioso, amante dell'alcol, della musica medievale, scandinava, folk rock tedesco e della storia. In una parola: rustico. Non ci mette molto a capire chi si trova davanti, comportandosi di conseguenza. Questo, unito al fatto di essere una persona corretta che ha sempre dato molta importanza alla giustizia, gli ha procurato qualche guaio nel corso degli anni e soprattutto negli ultimi. Ma questa parte della sua vita, al momento, è un po' confusa. Ha un costante senso di irrequietezza addosso ed è diventato sospettoso.
Storia: Nasce a Viborg in una fredda mattina di fine inverno come terzogenito di una delle più antiche famiglie magiche scandinave. Da subito risulta quello più simile ai genitori: la sorella maggiore è una vera lady, ma fin troppo rigida (snob); il fratello maggiore si occupa di politica, ma tende a non prendere mai veramente una posizione, facendo un po' da banderuola (snob); il fratello minore sceglie anch'egli la carriera di Auror, ma risulta troppo testardo e impulsivo (ribelle); la sorella minore è quella che Erik preferisce (ricambiato), studentessa universitaria che fatica da sempre a ottenere buoni voti a causa della sua timidezza. Erik pare quello più equilibrato, possessore di tutte le caratteristiche che si confanno alla reputazione della famiglia, per questo motivo sente sempre una certa responsabilità nei confronti della famiglia e cerca di mantenere un certo profilo. Ma alla fine prevale sempre la sua libertà.
Passa l'infanzia tra Scandinavia, Normandia e Germania, imparando lingue, tradizioni e storia, un innato interesse che nel tempo gli procura un po' di isolamento, ma che gli risparmia anche molte giornate solitarie. L'unica cosa che condivide con il padre assente è l'interesse per la storia e le tradizioni, come parlare le lingue scandinave tradizionali di famiglia. Naturalmente, impara fin da bambino anche le lingue del ramo materno, il francese moderno e il francese antico (normanno). Con la madre, invece, condivide l'amore per la musica, nonostante non abbiano mai avuto molto tempo per coltivare questa passione insieme. Per tutta l'infanzia, i suoi punti di riferimento sono per lo più i domestici dalle nazionalità variegate che gli regalano una visione ampliata del mondo.
Nato con una mente brillante, la scuola non è un problema, semmai è lui un problema per gli insegnanti che, a causa della sua curiosità, a un certo punto cercano di evitarlo. Ma Erik non demorde, non permette a nessuno di tarpargli le ali, se non ottiene le risposte dagli altri, se le cerca da solo. Non si arrende mai, né quando viene isolato, né quando si scontra in famiglia o con qualche compagno di scuola, né una volta entrato nel mondo adulto. Oltre ad essere molto curioso è anche una persona corretta, che dà molta importanza alla giustizia, per questo decide di diventare un Auror. Ha dietro di sé una già bella carriera, ma negli ultimi tempi ha la sensazione di essersi perso qualcosa, qualcosa di importante... La risposta è Oblivion.
Erik è un giovane ma avviato Auror, ammirato da molti, guardato male da altrettanti invidiosi. Da qualche tempo si trova in disaccordo con il modo di fare di alcuni elementi e spesso mette in dubbio le scelte del suo stesso superiore, che da un certo punto in poi cerca di metterlo da parte ogni volta che ne ha l'occasione. Una sera, durante una ricognizione dopo una soffiata, vede qualcosa che non avrebbe dovuto: il suo superiore fraternizza con un criminale. Combattono, il criminale ferito riesce a scappare, mentre Erik si confronta con il capo, che lo minaccia di far del male al suo compagno, se mai dicesse qualcosa. Erik non può fare altro che sottostare al volere dell'uomo.
Ma il suo istinto giustiziere non resiste troppo a lungo e poco tempo dopo affronta di nuovo il suo superiore. C'è però un inconveniente: il compagno, insospettito dal suo strano comportamento degli ultimi tempi, lo segue di nascosto. L'esito è facile da intuire, il superiore di Erik lo prende in ostaggio e minaccia di fargli dimenticare Erik. Per la seconda volta nella sua vita, Erik si vede costretto ad arrendersi. Ma invano. La persona più importante per lui si accascia a terra. Conscio di ciò che è appena successo, chiede lo stesso destino, ma in quell'attimo di disperazione non mette in conto un extra e qualche ora dopo si risveglia solo, senza alcun ricordo del suo compagno, né della corruzione del capo.
Torna al lavoro, ma ben presto si rende conto che non riesce più a lavorare come prima e cerca di capire il perché. Per paura che possa ricordare, il traditore decide di colpirlo ulteriormente, consegnandogli un problema più grosso a cui rivolgere tutta la sua attenzione. Così, Erik si ritira nella dimora di proprietà della famiglia, nei quali sotterranei si rinchiude durante le notti di luna piena, sotto stretta sorveglianza dei domestici. L'atmosfera generale è pesante, se già l'aver lasciato il lavoro senza una motivazione precisa incrina il rapporto già scadente con il padre, scoprire che il figlio è anche diventato un mostro fa prendere una decisione drastica a Erik: America.