Posts written by _ZoRa_

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    Qualcuno ha detto NHR?
    ▸ Nome pg: Lara Lilnoir
    ▸ Desc:Senza toccare i secoli orsono, in pratica Lara è una lycan che ha tentata la strada più tradizionale per provare a cambiare il mondo dall'interno: è entrata nel DCMC registrata, con l'intento di far vedere quanto fosse possibile convivere come creatura con il resto del mondo in maniera funzionale. In pratica però non glielo hanno reso possibile, e per circa un anno le hanno spostato assegnazione mandandola lontano dal casino di NY. Inutile dire quanto poco bene lei l'abbia presa, perciò ha resistito il giusto e poi si è licenziata. Acquisterà il negozio di tatuaggi dove già lavorava per vivere e capisce che per cambiare le cose, deve tentare altre strade. Dopo mesi di ricerca, trova il luogo ideale per realizzare il suo progetto: creare un rifugio sicuro per le creature pacifiche che hanno il suo stesso sogno: far comprendere al resto del mondo che la convivenza è possibile.
    ▸ Cerco: Chiunque possa avere a che fare con questo progetto. Il luogo che lei identifica (inutile dire che io come player lo sto ancora localizzado) di base è un complesso diroccato, una di quelle strutture vecchie e ormai inutilizzate, abbandonate e dimenticate da Dio, con all'interno persino delle zone di verde (per intenderci, qualcosa tipo questo). Richiede però abilità magiche importanti per sostenere la creazione di barriere che tengano segreto uesto luogo ai no-mag e ai cacciatori, come anche il fatto che solo chi ci è già stato accompagnato e ha il proprio nome segnato su di un foglio ricorda la posizione esatta e come entrarci. Servono poi persone che accudiscano coloro che arrivano feriti o malati e via dicendo, tutto quello che serve per costruire una piccola comunità. Persino dei benefattori disposti a gestire le spese, chissà.
    ▸ Contattatemi:Ovunque, rispondo sempre.
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    Lara Lilnoir
    Bronx
    Tatuatrice
    Lycan
    Wolf Pack
    Ex DCMC
    Li vedi passare, ti scosti, parecchia gente corruga la fronte, un segno di nemmeno troppo velata preoccupazione. Non c'è nulla di male nelle manifestazioni, ma spesso la gente che vi partecipa non ha interesse nella protesta, quanto più nella scusa che questa dà per poter fare i propri comodi, in genere sfruttando la situazione per lasciar fluire una rabbia spesso repressa; danni a negozi, case, auto.
    Non che tu non ti senta frustrata. Comprendi il senso comune di tutto questo, ma la parte razionale del tuo cervello ti dice di tenerti da parte, che non è una mossa sicura prendere parte al corteo.
    Poi ti si avvicina una donna, sembra stia cercando di far aggiungere alla folla chi se ne sta in disparte. E per un secondo mandi a fanculo la tua parte razionale. Dove ti ha portato finora?
    Noi? Perdonami, vengo da fuori. Le sorridi e mostri il tuo accento scozzese. Per quanto tu voglia poter lasciar andare la presa, sei troppo cauta per infilarti in qualcosa di potenzialmente stupido. In fondo, non sei Mitja.
    Vuoi sentire cosa ha da dire, quanto estrema sia la sua opinione, ed in caso decidere. Rifiutare o accettare su due piedi non è mai una buona mossa, ed in caso puoi sempre provare ad infilarti nella ressa e provare ad uscirne facendo perdere tra i vicoli le tue tracce.
    Volevi solo andare al negozio, stamattina. Ti maledici, ripromettendoti di seguire più da vicino questa vicende.
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    Lara Lilnoir
    Bronx
    Tatuatrice
    Lycan
    Wolf Pack
    Ex DCMC
    E' l'aria strana, o sei tu che non ti senti più te stessa? Certo, l'aria di NY ha un che di particolare, lo comprendi solo dopo che ci hai vissuto e te ne sei allontanato. Quel qualcosa di elettrico che rende tutto frenetico, a volte troppo, ma che rende tutto fottutamente più eccitante. Come ora; stai semplicemente passeggiando per le zone del Bronx a te familiare, in direzione del negozio di tatuaggi che hai appena rilevato, una variazione lavorativa dovuta visto l'andamento delle cose al MACUSA. Non te ne rammarichi in fondo, tu ci hai provato, dovevi. Hai semplicemente dimostrato che i tempi non sono ancora maturi per questo passo, li hai anticipati. Ed è proprio per questo disparità tra ciò che le persone vogliono, si aspettano e ciò a cui sono arrivate le autorità ad aver creato il corteo che si è formato qualche via più in là rispetto a dove ti trovi tu. Decidi di startene in disparte, seppur interessata; non hai voglia di metterti nei guai, e simili manifestazioni possono sfociare facilmente in disordini. Ora come ora vuoi solo quiete. In pochissimi sanno che sei tornata a New York, giusto il branco e al lavoro. Nemmeno Rias lo sa; non ti senti ancora pronta ad affrontarla, non dopo come vi siete lasciate. Forse un po' di distanza può farvi bene, forse non siete fatte per avere questo tipo di relazione, solo il tempo lo saprà dire. E mentre ti perdi in questi pensieri, ti senti urtare e finisci quasi schiacciata contro il muro vicino a te. Ti infili veloce in un anfratto creato dalla vetrina di un negozio e ti guardi intorno stupita. Senza che te ne accorgessi il corteo si è mosso, arrivando fino alla via dove ti trovi. I cartelli svetta la scritta "No Human Race". Sono mesi che il movimento procede, spesso in maniera violenta, come durante gli eventi del DD. Lo sai bene, visto che proprio Mitja vi ha preso parte. Mitja. Ti prudono le mani al solo pensare a quanto sia stato sconsiderato, ma d'altronde non riesci a biasimarlo fino in fondo. Non è mai stato uno che ragiona molto, e la frustrazione di questi anni non ha aiutato a fargli nascere della pazienza che non gli è mai appartenuta. Avresti solo voluto esserci, quanto meno per supportarlo e non lasciarlo ad affrontare le conseguenza da solo. Ti riprometti di parlarci, anche solo per fargli capire che può contare su di te. Ormai non devi più tenerti pulita, non fai più parte di quelle Forze che devono mantenere la pace. Ipocrisia, ecco cosa mantengono. Mentre osservi la folla che passa, tiri fuori il pacchetto di sigarette dalla tasca; non sei più riuscita a smettere e francamente nemmeno ti importa più. Chissà quanti di loro avrebbero bisogno di un posto sicuro, un luogo senza pregiudizi, fatto da creature che vogliono solo vivere serenamente la loro vita, con i loro diritti, come qualsiasi altro essere. E' da mesi che pensi di mettere su un rifugio, ma per cose come queste servono risorse che ora non possiedi; ma il progetto c'è, ed appena ci sarà modo di attuarlo, non perderai occasione.
    Con lo sguardo cerchi un passaggio per allontanarti, mentre accendi la sigaretta che tieni stretta tra le labbra, ma non ne vedi. Da dove sei, per ora non rischi di essere trascinata. La folla si sta agitando, qualcuno in lontananza è caduta, forse è stato calpestato. Le sirene si fanno vicine. La cosa migliore è stare fermi, aspettando che la folla passi oltre, senza farsi trascinare. Sempre se possibile.
    ©
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    Manifestazione violenta, si iscrive Lara Lilnoir
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    SCUOLE FREQUENTATE
    Poljam’Kar (Mirach) - 7 anni
    Losk'Milite (Scuola di specializzazione militare su Mirach) - 5 anni
    RAZZE/ABILITA/CARATTERISTICHE
    Legato | NO - nascita
    PROFESSIONE
    Militare | Mirach - nascita/2023

    CORPORAZIONE
    // | // - //
    FEDINA PENALE
    Reato | //
    IMMIGRAZIONE
    Mirach |nascita | Illegale
    Americana | 2023 | Legale


    Sin’Lar
    Cyris
    the story of sin'lar cyris
    Sin'Lar Cyris. Un nome altisonante che sulla Terra suonerà solo come buffo o inusuale, ma che su Mirach da già un forte senso di agiatezza e potere.
    I Cyris sono un clan influente e ricco, che negli anni si è consolidata in cima alla catena alimentare del suo Pianeta natale, grazie al fatto che ha potuto vantare la presenza di numerosi Legati all'interno dei suoi membri; uno dei più grandi onori che possano esserci su Mirach, una vera e propria benedizione insomma. Onore che segretamente viene impresso nel loro DNA attraverso numerosi manipolazioni genetiche che avvengono già in fase embrionale, quando viene impiantato il seme nelle nostre celle. Ecco cosa sono alcuni figli perle famiglie più abbienti: un ordine. Spunte su un modulo, criteri scelti, una lista della spesa. Tratti, altezza, colori dominanti, vieni confezionato in tutto e per tutto come richiesto. Per questo a volte i figli assomigliano davvero troppo ai genitori. Sin'Lar è quasi identico al padre Kon'Lar, se non per i colori, che sono dell'altro padre, Lizaj'ta. Stesso mento, stesso naso, stesso taglio di occhi.
    Sei cresciuto nella Capitale Rak'Pol, Sin'Lar, hai sempre respirato un'aria che sa di superiorità, non hai potuto crescere con un concetto differente. E' sempre stato tuo diritto ottenere ciò che volevi, non senza sforzi certo. Era tuo diritto per via del tuo lignaggio, per ciò che rappresenti, non per eredità completa. I tuoi padri sono inseriti nella società impeccabilmente, Kon'Lar come uno dei maggiori imprenditori, possiede troppi beni per contarli, persino quartieri di alcune città; Lizaj'ta come politico, Primo Segretario del Consiglio, una delle cariche più importanti.
    Hai avuto fin da subito la migliore delle istruzioni, parli fluentemente quasi tutti i dialetti di Mirach, persino uno pressoché estinto, quello aldhal. Ti hanno addestrato, con severo rigore, militare già da infante, perché tu potessi crescere con la giusta inclinazione, la giusta impostazione. E' per questo che la tua postura è riflessa, una rigidità che ormai è stampata a fusione nel tuo essere.
    Ogni tuo Rev veniva festeggiato in grande stile, invitando ogni rampollo di alta società, un evento che faceva a gara con i Rev degli altri bambini altolocati, un modo come un altro per le famiglie di scontrarsi e provare a dimostrare quanto più in alto fosse il loro livello rispetto agli altri. Eppure ogni Rev che ti portava vicino ai 15 rendeva i tuoi genitori più inquieti. La manipolazione genetica non sempre portava i risultati sperati, lo sapevano, ma in loro non era presente il senso di rinuncia, come neppure quello del fallimento: no, loro figlio era destinato ad essere un Legato. Per te era diverso, superato il tuo 13esimo Rev hai iniziato a dubitare, in genere i rampolli dei Anthalrach, come si definivano gli eletti, "Antenati del Mondo" il significato letterale, fondavano il Legame quasi subito, intorno ai 10-12 Rev al massimo.
    Ed ecco che giunge il successivo Rak'Shaman, la settimana più importante dell'anno. quella dove Andrax, l'energia, la magia del tuo mondo fuoriesce senza filtri, copiosa, abbondante, donando vita al resto dell'anno. Perché voi fate in modo di immagazzinare questa energia e questa magia, per la sopravvivenza. Perché nel resto dell'anno i picchi non sono sufficienti al sostentamento dell'intero Pianeta, ma quello che avviene durante questa settimana è il Miracolo. Si può raccogliere e conservare abbastanza magia per tutto l'anno, per lo sviluppo, per la vita. E soprattutto, è in questa settimana che si instaurano i Legami. La magia del Rak'Shaman attiva il gene assopito, modifica il cervello, congiunge due vite che diventano uno, ma rimangono due. Mente e cuore si uniscono. Uno in due. I Legati.

    050389 Rak'Shaman — 11 Rev 〈11 anni 〉

    E' il precedente il tuo 11esimo Rev. I tuoi due padri hanno organizzato l'intera settimana di festeggiamenti, simbolo di quanto benestante sia la tua famiglia. Uno status symbol a dimostrazione del tuo ceto sociale. Vi siete recati nella magione estiva, quella nella zona calda di Mirach, la regione di Ach'pal dove esistono quasi solo ville e magioni dei più ricchi e potenti, e piccoli casolari di chi ci lavora. Sytomir è il nome che ha la vostra magione, vuol dire Terra Ricca. Un'enorme distesa di terra che si affaccia sull'acqua, che i tuoi padri hanno trasformato in una riserva naturale a vostro uso esclusivo. Un luogo dove sono stati inserite creature in via di estinzione, ma non per una riproduzione sicura, per reintrodurre la specie, ma solo a significare quanto siano elevate le finanze per potersi permettere simili esemplari. A Sin'Lar piace recarcisi ogni volta che può, lasciandosi cullare dalla sensazione di non essere lui, di poter essere un albero o una roccia, poter vivere serenamente facendo il proprio corso naturale senza forzature. Poi però torna alla realtà, una realtà in cui le aspettative devono essere raggiunte. In fondo nulla vieta ai due padri di riproporre nelle serre l'innesto migliorato del ragazzo, e Sin'Lar lo sa bene. Non sarebbe il primo ragazzo messo da parte dalla famiglia perché al di sotto delle aspettative di qualità.
    Vai a dormire con questi pensieri, un sonno agitato che viene interrotto da Namma, la balia che ha il compito di crescerti. Una donna rigida, ma a suo modo gentile, che ti veste con una tunica bianca ornata da fili d'oro. Oggi riceverai i tuoi regali e ci sarà la fine dei festeggiamenti, ma la giornata è ancora lunga. Eccitato, fai colazione in fretta per raggiungere Senka, uno dei ragazzi con cui sei cresciuto, figlio di gente altolocata come i tuoi padri; tra voi corre un legame di amicizia e rivalità fin da molto piccoli. La scommessa principale è chi tra voi due avrà prima il suo Legame.
    Correte insieme fino all'arena sull'acqua, intenti a spiare i preparativi per la gara di Gnarl-Hjael. I Gnarl sono esseri acquatici serpentiformi, con una bocca allungata da cui spuntano due file di denti aguzzi. Riuscire a domarli è complesso, cavalcarli ancora di più. La gara consiste nel seguire un tracciato a dorso di Gnarl senza essere disarcionati, superando tutti gli avversari. Tuttavia sono spesso fonte di numerose morti di Domatori le lotte interne alle gare: i Gnarl sono esseri territoriali e non sono rare le occasioni in cui durante la competizione due o più Gnarl si mettano a lottare tra loro.
    "Per me vince Kiloj con il rosso." Senka gonfia il petto mentre lo dice, come se nessuno potesse avere ragione al di fuori di lui.
    "Kiloj vincerà quando non ci saranno più Rak'Shaman. Vincerà Bosso con il verde e viola." Non ti eri accorto che Sundara vi avesse seguiti, ma non te ne fai un cruccio. Come te, anche lei è stata addestrata fin da infante in preparazione ad un Legame, e per di più sai quanto sia migliore di te in questo campo. Sembra non camminare nemmeno sul terreno, aleggia nel vuoto tanto il suo moto è silente. "Se Sun dice così, punto su Bosso." La sua famiglia è nel giro di queste competizioni da così tanto da aver permesso loro di accedere alle altolocate. Questo vuol dire che lo sanno fare molto bene. La tua frase offende Senka, dar ragione a Sundara lo ritiene un affronto diretto alla sua persona. "Tsk, non capite nulla. Lo paga direttamente mio padre, e mio padre paga solo chi vince. Scommettiamo? I perdenti dovranno farsi vedere nel Letamaio." Si tratta semplicemente di farsi vedere nella parte povera della città, a livello del terreno. Un gesto tuttavia che avrebbe causato grande scalpore. "Tu sei fuori. Io la non ci vado, a prescindere." Sundara come sempre mostra più buonsenso di tutti. "Io ci sto." Non vuoi proprio che si pensi tu abbia paura.
    Per tua fortuna, Sundara aveva ragione.
    050389 Rak'Shaman — 14 Rev 〈14 anni 〉

    Quello di quest'anno sarà il 050389esimo Rak'Shaman. Hai sempre odiato quello zero davanti. Suona così borioso. Di fatto lo è. Quello 0 davanti raffigura il fatto che Mirach arriverà a colmare anche quella cifra, che ci saranno abbastanza Rak'Shaman da colmare qualsiasi 0 davanti ci sarà. Hai appena festeggiato la tua nascita, giusto il ciclo precedente, perché la tua nascita è stata calibrata proprio in vicinanza del migliore auspicio possibile, senza che questo ti causi danni. I bambini che nascono troppo sotto il Rak'Shaman spesso muoiono giovani, a causa delle radiazioni che vengono prodotto a ridosso della settimana. I calcoli della tua nascita sono stati precisi al secondo, non uno di più, non uno di meno. Sei il più vicino ad essere nato così sotto il Miracolo, ed avere aspettativa di vita.

    050424 Phijhe'tk — 38 Rev 〈38 anni 〉

    La guerra imperversa da due settimane ormai. Le navi di Alpheratz stanno sbarcando, non stiamo riuscendo a contenerli. Riuscire a spingerli in aree che possono darci un vantaggio sembra sempre più difficile, è come se conoscessero esattamente dove non farsi trovare, come evitare le nostre trappole. Scrollo le spalle, sono fermo in agguato da tre ore e sento le formiche alle braccia; ma sono un cecchino, e il mio compito è colpire dall'alto, perciò continuo, nonostante le numerose ferite si facciano sentire. Nel mirino vedo l'uniforme nemica. Sparo. Sento il contraccolpo, ho perso il conto dei morti, da entrambe le parti. Ora come ora mi importa solo di sapere che una persona è ancora in vita, posso sentire il suo respiro, la sua concentrazione. La tensione dei suoi muscoli che si preparano a colpire. E' come il mio stesso respiro, la mia stessa anima. Poi un'esplosione in lontananza, l'onda d'urto che mi spezza il fiato. Tutto intorno si fa silenzio, troppo silenzio. Forse l'onda mi ha fatto perdere temporaneamente l'udito. Eppure non dovrei sentire così tanto il silenzio. Rimango in apnea, come se persino il rumore del mio respiro fosse d'intralcio a ciò che stavo cercando disperatamente di percepire. Ero solo. Ta'salha non era con me. Un dolore lancinante alla testa esplose tutto d'un tratto nel rendermene conto, mentre le mie pulsazioni aumentarono, fuori dal mio controllo. Iperventilo in cerca di aria, di un barlume di speranza, mentre sento la pressione salire così tanto che gli occhi possono esplodere fuori dalle orbite. Poi, l'oblio.

    06/01/2023 — Terra — 38

    Mi sveglio, apro gli occhi ma subito li richiudo, troppa luce. Mi fischia un orecchio, un rumore fisso e sordo, fastidioso. Mi guardo intorno ma non riconosco nulla. Dove mi trovo? Mi metto a sedere, facendo leva con un braccio. Sento dolore. Alzo la maglia, e solo in quel momento mi rendo conto che tutti mi fissano, che i miei abiti non sono uguali ai loro. Sangue. Ferite. Mi agito, che diavolo mi è successo. Un passante, anziano, si avvicina. Mi parla, ma non lo capisco. Non conosco la sua lingua. Provo a sbiascicare delle parole, ma non mi comprende. Cerco di fare mente locale, e come un fulmine a ciel sereno mi coglie la certezza di non ricordare il mio nome. L'anziano mi guarda preoccupato e fa cenno ad una signora dietro di lui, ha in mano uno strano dispositivo a cui rivolge altre parole che non conosco. Poco dopo arrivano persone, su un mezzo di trasporto mai visto prima. Mi portano via, facendomi capire che vogliono aiutarmi, mi fanno vedere fasciature sulle mie ferite.
    Non esco da quella struttura per mesi. Piano piano imparo la lingua. Imparo anche che soffro di allucinazioni uditive e visive, vedo e sento cose che non esistono. Pensano sia un veterano di guerra, menomato da ciò che ha visto e sentito. Mi dimettono solo quando fingo di non sentire e vedere più nulla. Sono solo.

    appereance
    Spia
    Legato
    Cecchino
    psichology
    Ha preso i tratti somatici del padre Kon'Lar, ma i colori sono del padre Lizaj'ta. Grazie all'addestramento ricevuto fin dalla tenera età ha sempre avuto un fisico atletico, preparato, persino da modello. Ha fatto anche qualche scatto, pubblicità per la campagna elettorale di uno dei padri. La muscolatura migliore è quella della parte superiore del corpo, ma fa affidamento anche dei quadricipiti femorali, è più uno da endurance che da pura esplosività. Ha un'ottima vista e predisposizione alla profondità, qualità che lo rendono eccellente come cecchino. Ha parecchie cicatrici sparse qua e là, forse troppe per farne un elenco, ma quella che più si nota è un'ustione sul fianco sinistro, vecchia di qualche anno. Per quanto riguarda il suo aspetto è molto umorale: può tenere per mesi barba e capelli corti, curati, definiti, per poi passare a cicli interi in cui gli piace averli lunghi, seppur sempre piuttosto curati.
    Sin’Lar è stato cresciuto fin da sempre con la consapevolezza di quello che poteva fare, una responsabile che ha accolto quasi per osmosi, più che per un reale valore. Schematico, rigido, procedurale. Forse anche a causa dell’addestramento militare avuto fin dalla giovane età, dall’impostazione di come doveva comportarsi rispetto all sua posizione. Chi doveva essere sopra a chi voleva. Trova conforto in una sequenza di azioni calcolata, predefinita, ma ha ottenuto una flessibilità tale da non farsi cogliere impreparato qualora ci sia qualcosa che non va come deve. Scontroso e spesso annoiato, trova la psiche di Ta’salha la sua unica ancora di salvezza. Preferisce sempre il contatto fisico sopra le parole, forse perché lo percepisce più genuino rispetto a parole contate e filtrate.
    Non ha interessi nelle persone al di fuori di Ta’salha, ma ama la sensazione che prova ogni volta che ha incontri amorosi con sconosciuti, di qualsiasi genere.
    →Colore preferito Ocra
    →Cibo preferito Pulka'j (polpette vegetali di Mirach)
    →film preferito qualsiasi militare/guerra
    →hobby sport/attività che comprendano sparare
    →libro preferito Il Piccolo Principe (libro terrestre)
    →personalità ESTJ-A
    →Mente 68% estroverso
    →Energia72% realistico
    →Natura78% focalizzato sulla logica
    →Tattica92% focalizzato sulla pianificazione
    →identità76% determinato
    →orientamento sessualePansessuale
    →Altezza 190 cm
    →Peso87-89 kg
    →Occhi Blu scuro
    →Colore capelli Biondi
    →Tipo Capelli Lisci, li porta sia lunghi che corti/rasati
    →taglia scarpe 44.5
    →AddestramentoArti marziali, corpo a corpo con armi bianche, tiro di precisione
    mirach


    Edited by _ZoRa_ - 19/4/2024, 19:51
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    Accenna un saluto a tutti, uno in particolare a Eme e sta con Rufus.

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    Mireya Alma Gallego Vega
    Costarica
    Huntress
    Fire and Earth
    Alchemist
    Animagus
    E' stato tutto molto semplice, persino informale. Se fossimo stati nell'America Latina se ne sarebbe occupato la famiglia che occupava il territorio, ma qui forse le dimensione degli Stati non consentono una gestione simile. Eppure famiglie che pensano di averlo così grosso da fare il bello ed il cattivo tempo ce ne sono, con le loro regole larghe e permissive.
    Ma non sono qui per giudicare, non sono qui per fare casino; anzi. Il mio deve essere un profilo basso, perché la mia posizione è appena cambiata, certo, ma sono comunque quella nuova. Quella che da alcuni deve essere ancora approvata. E' ovvio che Rufus non mi vedrà leccare il culo di nessuno, lo ha capito velocemente che genere di persona sono, e beh, se c'è il fidanzamento direi che gli sono piaciuta così come sono. Ci siamo intesi subito, ed entrare in questa danza è stato quasi automatico. Nonostante l'attrazione per il futuro capofamiglia dei Foulger, ho provato a chiedermi se fosse la cosa giusta da fare. L'impellenza che sentivo mi ha fatto porre domande, ma non ho trovato un briciolo di insensatezza nell'uomo che ho di fianco ora. Non mi sono mai definita una romantica, ma il fatto di trovarmi nel posto giusto al momento giusto mi ha fatto pensare che forse le cose possono girare per il verso giusto. Deve essere un segno che ho preso la decisione giusta nel tagliare i ponti con una famiglia che non segue più i dettami in cui io credo, quello reali, veri; mi sono unita ad un clan che invece ne ha fatto il proprio marchio.
    Abbiamo parcheggiato lontano, percorrendo a piedi la parte di strada restante, guardinghi nonostante l'ora sia a nostro favore. C'è parecchia gente già sul posto, mi limito a salutare tutti con un cenno del capo; osservo attenta il loro modo di interagire, cercando così di capire simpatie e alleanze, antipatie e tensioni. Rufus mi ha già istruita, ma so anche che vedere certe cose sul campo è altrettanto importante; un gruppo così eterogeneo può fare tanto bene, quanto un casino se non in grado di autogestirsi. Mi soffermo in particolare sul Emeraude. La sua figura mi incuriosisce, per ciò che ha fatto, per ciò che conta per Rufus. Mi avvicino a lei, senza però invadere il suo spazio personale, un cenno più caloroso nei suoi confronti; di certo è una donna con le palle, a prescindere da tutto, condizione per la quale ha già in parte il mio rispetto. Attendo istruzioni, ma accenno uno sguardo a Rufus per attirare la sua attenzione. Pensi sia il caso che faccia un giro di perlustrazione in volo? Essere un Animagus ha i suoi vantaggi, un tordo non è un uccello propriamente tipico della zona, ma non è nemmeno uno di quelli che attira sguardi indiscreti.

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    Jean-Luc Leroy
    Résolu
    French
    Ghost Hunter
    La tua mente cerca informazioni nei ricordi, dettagli, frammenti che possano tornare utili. Ti senti come in una caccia, pronto a carpire ogni segreto possa tornare a tuo vantaggio, pronto ad agire. Hai imparato ad amare i passaggi obbligati prima di una caccia da quando il vampiro vi ha fregato: eravate inesperti, certo, ma peccavate anche nelle informazioni che vi avrebbero evitato quel triste epilogo. Ora sei concentrato e percorri mentalmente la direzione da intraprendere, un elenco ordinato di azioni da compiere quasi maniacalmente.
    Ascolti, attento, perché sai bene come anche lei conosca le divinità, forse anche meglio di te; non sarà facile nemmeno reperire informazioni, ma risalendo al tuo ricordo potresti già avere una buona pista. Mi assicurerò di risalire a quel tomo. Nel tuo sguardo c'è risolutezza. Stringi la sua mano, un contatto volto a darle forza. Troveremo un modo, te lo prometto. Non importa cosa mi costi. Un'omissione che ti fa sentire colpevole, ma che sai essere essenziale perché lei continui a permetterti in questa ricerca. Se prendesse coscienza di cosa sei disposto a perdere per lei, potrebbe allontanarti, ed ora che sai è l'ultima cosa che desideri. E per una volta senti che non si tratta di pura egoismo, quel sentimento che ti ha portato a vergognarti nei confronti del tuo amico. Comprendi che lei non può lasciare solo suo figlio, che deve essere il centro attorno a cui gravita ogni azione futura. Non permetterai che si perda la presenza di Rexana, ti riprometti di fargliela vivere.
    Vorresti infonderle questa risolutezza, ma non ti azzardi ad usare la tua abilità: forse lei potrebbe anche apprezzarlo, ma la giudichi come un'infrazione di quello spazio personale limitato a se stessi. E' già abbastanza grave che tu riesca a leggere questo spazio, senza manipolarlo. Ti alzi, sgranchendo le gambe con qualche passo. Ho bisogno di un altro caffè. Le sorridi, conscio di quanto tutto questo non sia pesante solo per te. Grazie...per esserti fidata. Senti un filo che vi lega, che vi ha sempre legato, lo puoi quasi vedere; non importa dove siete, cosa facciate, da quanto non vi vediate. Quel filo c'è, saldo, indistruttibile. Perché lei è e rimarrà sempre Rex. Che dici, Arkell, lo offri un caffè allo zio? Hai già la paghetta? Alzi lo sguardo, complice. Vuoi tornare a temi più leggeri, e goderti la passeggiata di ritorno, beandoti nella consapevolezza di quanto ti senti fortunato solo per il fatto di averla accanto.
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    Con Clem Rex Tess e compagnia bella al nano forzuto



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    Jean-Luc Leroy
    Capodanno
    French
    Ghost Hunter
    Di nuovo fallisci. Sbuffi, ma ti senti sollevato visto che questo gioco sembrano fallirlo tutti. Ed il peso dello sconfitta viene facilmente sostituito da quelle famose farfalle allo stomaco, semplice reazione al suono di una voce che sa di tutto, ogni cosa. Alla fine è venuta, ma non con Arkell e Pierre, no. Quella che ti presenta è sua sorella Tess, una presentazione che ti sembra assurda, visto da quanto tempo vi conoscete, vi frequentato. Potete dire di conoscere l'uno l'anima dell'altro, ma le circostanze non vi hanno mai portato ad approfondire temi quotidiani, seppur importanti; certo, sapete la teoria delle famiglie reciprocamente, ma solo ora si delineano visi che compongono esseri finora sempre solo rimasti come sfumature nella mente. Non puoi che sorridere, non esiste in te alternativa, come fosse un richiamo di sirena in grado di portarti alla dannazione, che tu sei pronto a seguire senza alcuna remora. Così rivolgi la tua attenzione alla sorella che ancora non conosci, mentre un moto di curiosità giunge, forse un po' ritardato dal tuo normale incedere, rivolto sempre a Rex per prima. E' un vero piacere. Conoscerti è un onore, devo molto alla vostra famiglia. Allunghi una mano, segui un'etichetta che ti calza a pennello ma che non tolleri davvero fino in fondo, retaggio di obblighi che non dipingono appieno le tonalità di ciò che vuoi in effetti esprimere. Noti la direzione dello sguardo di Rexana, ed è ovvio che si posi sulla tua di sorella. Consapevole di ciò che significa, le presenti, non mancando di volgere un'occhiata eloquente a Clem, come a implorarla di non metterlo più in difficoltà di quanto non sia. In fondo le ha detto poco prima che si sarebbe visto con Dani, ed ora ha di fronte l'altra ragazza che le aveva imposto la mancanza del soggetto. Dani. Per un attimo senti una scossa percorrerti la schiena, ma poi ti dai del cretino. Perché mai dovresti crearti problemi? Te lo sei ripromesso e ti stai impegnando per rendere tutto con Rexana più semplice, e frequentare Dani è esattamente ciò che senti sia la cosa migliore in questa direzione, quella che ti fa stare meglio. Ciò nonostante un po' di imbarazzo lo provi. Rexana, Tess, lei invece è mia sorella Clementine. Esprimi tutti i nomi in una volta, una presentazione veloce.
    Cogli al volo l'assist involontario del saltimbanco per uscire dall'imbarazzo che provi in quel momento, seppur la cosa principale che ti infastidisce non sia la situazione in sé, quanto che questa senza alcun motivo ti imbarazzi. Ottimo, mentre tu e tua sorella provate a vincere, io prendo da bere per tutti. Che prendete? Rivolgi uno sguardo complice a tua sorella, seguito da un occhiolino. In Francia si inizia a bere legalmente prima rispetto all'America, e poi non sei di certo quel genere di fratello guastafeste. Poi rivolgi un silenzioso grazie al tizio, che forse nemmeno comprenderà; ti infastidisce non sapere come si chiama. Ti avviso, se vinci tu stiamo qui tutta sera se serve, fino a che non vinco anche io. E' una minaccia, ricorda il pomeriggio a Nizza.
    ©
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    Con Clem, tentiamo lo stupido nano forzuto again



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    Jean-Luc Leroy
    Capodanno
    French
    Ghost Hunter
    Ha proprio ragione. Questo gioco è semplice, ma per come lo hai preso alla leggera, non sei riuscito a fare nulla, manco fossi una mezza sega che non sa come impugnare un'arma reale. No, non puoi accettarlo, ne va del tuo orgoglio. Che dire, si ne hai uno, anche se salta fuori in occasioni particolari e strane, come questa, dove in gioco non c'è assolutamente nulla. Ma forse sei fatto così, ti immoli ad ogni causa che fai tua, per cui rinunci a te stesso in ogni forma ti sia possibile, ma non accetti di perdere ad un gioco sciocco, proposto da persone che di lavoro sfottono la gente, il loro modo di intrattenerla. Non sono le parole del ragazzo a farti bruciare, non le prendi sul personale, per quanto taglienti non sono personali. Potrebbe dirlo di letteralmente chiunque altro in questo luogo, no. Proprio però non ti va giù. Ok, ora quei bollini devono essere tutti miei. Riproviamo, buoni propositi un cazzo. Ridi, consapevole che se perdi di nuovo farai una figura ben meschina. Puoi bere mentre lavori? Ti offro un drink poi, un augurio di buon anno. Gli fai l'occhiolino, sei fatto così. Sei gentile con tutti, quasi senza che te ne accorgi, non puoi farne a meno. Bada, non ci sto provando eh. Lo dici perché ti balena in mente che quella tua frase poteva essere mal interpretata, ma nel cercare di recuperare forse hai fatto peggio. Magari nemmeno ci aveva fatto caso, e quasi puoi sentire Clem soffocare un suono, che forse emetterà ugualmente. Ok, sei un disastro, ma lo sai da solo questo. Alzi gli occhi al cielo, e ritenti il gioco, sperando che questa volta, se non la forza, almeno la fortuna sia dalla tua. Non so se voglio sapere se tu ci riuscirai al primo tentativo, Clem. Glielo dici in francese, concentrato come sei nemmeno ti accorgi di aver cambiato lingua, passando alla tua natale, segno di quanto stare in sua compagnia ti porti alla mente momenti passati.
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    • Inviato il
      30/12/2022, 20:51
      _ZoRa_
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    Con Clem, tenta il nano forzuto


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    Jean-Luc Leroy
    Capodanno
    French
    Ghost Hunter
    E' da tempo che non ti godi in tranquillità una serata come questa con uno dei tuoi fratelli. Troppo tempo, non appena la assapori comprendi quanto ti sia mancato ogni singolo istante, le serate passate ad intagliare il legno mentre senti suonare Clem, i pomeriggi passati a sistemare motori con Sylvain, le ore infinite che passavate a lavorare sui vostri contatti, sugli studi ed i libri che vi servivano per le informazioni, per le piste da seguire. Sai stare solo meglio di molti altri, te ne sei convinto nel tempo trascorso qui a NY, ma è davvero così? Non puoi fare a meno di sorridere alla minore delle tue sorelle, a quella spassionata voglia di vivere e godersi il momento, a quello splendido moto di genuina preoccupazione che esterna, seppur lo faccia come battuta. Perché sai che un fondo di verità nelle sue parole c'è, vale lo stesso per te. Per i tuoi fratelli faresti di tutto, per la tua famiglia ogni cosa.
    Così ti accosti, intimato dal suo gesto, al tizio davanti al gioco che ti appresti a fare. Non è molto alto, ma tu non puoi certo commentare, non sei certo una cima. Beh, la signorina ha deciso. Che devo fare? Ti fai spiegare rapidamente le regole, in genere non si tratta mai di nulla di difficile, quanto meno a parole. I fatti poi, quello sono tutto un altro discorso. Certo, sei addestrato, ma non sei nemmeno troppo convinto di voler fare lo sborone per il semplice gusto di farlo. Non sei mai stato il tipo. Anche se vincere ti darebbe una certa soddisfazione. In questo caso si tratta di una prova di forza, ma anche resistenza. I primi colpi può risultare più semplice metterli a segno, ma la stanchezza nelle braccia può rendere gli ultimi colpi assai più difficili da compiere. Provi a gestire la cosa, cercando di conservare le energie e dosare la forza in base al numero di colpi che devi dare. Vediamo quanto sono in forma. Altrimenti sappiamo già che buon proposito devo pormi.
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    • Inviato il
      30/12/2022, 17:42
      _ZoRa_
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    Mireya Alma Gallego Vega
    Costaricana
    Huntress
    Fire and Earth
    Alchemist
    Animagus
    Le sue parole mi dicono cose che già so. Questa in fondo rimane una danza di cui in parte conosciamo già i passi, c'è ben poca improvvisazione, rivolta solo ed unicamente alla pratica. Che io sappia che genere di famiglia sono e che principi seguano è evidente, e se sono qui devono sapere quindi che li condivido, o non avrebbe senso perdere così il mio ed il loro tempo, fin troppo prezioso visto di cosa ci occupiamo per perderlo per il semplice gusto di farlo. Certe conferme però che devono essere date, perché seppur la possibilità sia remota, le mie fonti possono aver colto sfumature diverse dalla realtà. Per questo non mi sono fidata ciecamente, per questo sono venuta a metterli alla prova; a mettere alla prova me. Quell'atteggiamento non c'è solo in qui, ma anche da me. E' il motivo per cui ho deciso..di cambiare aria. Come poter dimenticare l'affronto di mio fratello, l'aberrazione che aveva messo in atto. Per fortuna che ho sistemato le cose prima di andarmene, non potevo lasciare le cose in sospeso. Non avrei permesso che il nostro sangue si macchiasse di una simile onta. I Cacciatori in molte zone si stanno rammollendo. Si nascondono dietro a ragionamenti di finta pace, perché così è più comodo. Non fanno il vero lavoro, ma solo quello bello in vista. Tsk. Sputo fuori dal pick-up, un gesto sfrontato che dice molto più che semplici parole. Mi fanno rivoltare lo stomaco simili persone, codardi che non hanno un briciolo di credo in ciò che è sempre stato fatto e che va fatto. il coraggio di assumersi la responsabilità delle proprie azioni. Su questo abbiamo la stessa visione delle cose. Non che ne sia sorpresa. Allungo il collo, guardando oltre la strada per provare a rendermi conto del percorso, della direzione. Se non ricordo male le carte che ho studiato, dovrebbe mancare poco al punto da cui partire.
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    Con Clem, si va verso il nano forzuto


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    Jean-Luc Leroy
    Capodanno
    French
    Ghost Hunter
    L'ultimo capodanno è stato per te quasi come un passo fondamentale, una tappa nel tuo essere qui a NY, quel pezzo di puzzle che ha iniziato a far quadrare la visione generale dell'insieme. Da quel momento le tue mosse sono state a senso unico, in una direzione ben chiara e definita, sempre di più. Banditori prima e la rivelazione di Rexana poi hanno tracciato un sentiero che nel percorrerlo sai esattamente dove potrebbe portarti. Perché in fondo sono due missioni che ti definiscono per la persona che sei, per ciò che ti compone nel tuo più profondo Io: il tuo essere Cacciatore e il tuo amare Rexana, incodizionatamente, propulsore a qualsiasi azione che andrai a compiere ogni istante della tua vita. Hai deciso di tornare in Francia, hai già acquistato il biglietto di andata e ritorno, per poter eseguire una ricerca a tappeto riguardo la situazione di Rexana. Hai già persino contattato il vescovo Roussel, uno dei tuoi maestri nell'addestramento e tra le menti più acute che ti vengano in mente in quell'ambiente. Anche il semplice fatto che ti metta a disposizione la sua biblioteca è di enorme aiuto, anche se da solo non sai esattamente quanto materiale riuscirai a vagliare nelle due settimane che ti sei posto per stare lontano dalla tua attuale caccia. Ne approfitterai anche per parlare a tuo padre, per capire cosa si aspetta lui ora da te, cosa puoi fare tu per migliorare la situazione della famiglia. Forse ti proporrà un matrimonio combinato, è da tempo che questa idea gli ronza. Hai procrastinato troppo questa conversazione, ed ora sei deciso a mettere in chiaro la tua posizione. Fino a che non scoprirai un modo per salvare Rexana non sei disposto a lasciarti distrarre da altro. Solo poi prenderai il posto che tuo padre ha deciso per te e te ne assumerai ogni responsabilità.
    L'appuntamento con Dani è imprecisato, come la vostra relazione anche i vostri incontri non sono organizzati nei minimi dettagli, ma più una sorta di continua scoperta. Vi siete semplicemente accordati per trovarvi genericamente una volta giunti sul posto, perciò ti limiti a montare sulla moto con Clem aggrappata alla tua schiena. Le hai promesso di insegnarle a guidare la moto, e lei per tutta risposta ha promesso che avrebbe imparato i rudimenti di meccanica che le servono per saperla tenere in ordine. Sei maniacale quando si tratta di questo argomento, tu stesso hai restaurato pressoché tutte le moto che possiedi, sia qui che in Francia. Il tuo ultimo gioiello è la moto Guzzi v7 700 che guidi ora, una moto d'epoca, con uno stile e delle linee che ti fanno impazzire nella loro semplice genialità. Non le starai addosso, non la controllerai. Clem ha la testa sulle spalle, sa quale sia il suo posto nella famiglia, ma ha bisogno di trovare la sua dimensione per non perdersi nella rigidità dei loro ranghi. Per questo hai accettato di accompagnarla, perché possa anche lei arricchire il suo bagaglio di esperienza che la costruiranno come individuo, base per quello che sarà poi nella famiglia come membro attivo.
    Sorridi della sua curiosa intelligenza. Sa che esistono sia Rex che Dani, ed la sua coerente omissione del soggetto ti fa capire quanto sia anche attenta a non metterti in una situazione che potrebbe metterti in imbarazzo. Gentile, attenta e premurosa. Dovremmo vederci direttamente lì, con Dani. Lo specifichi tu, perché di fatto non sai se Rexana e Pierre ci saranno. Forse è anche giusto che questo inizio anno lo passino ed inizino insieme, loro tre. Al pensiero della tua assenza senti una piccola fitta al cuore, ma in fondo sai che sarebbe la scelta più sensata per tutti.
    Una volta smontati dalla moto vi dirigete all'interno. Guardi il cellulare e noti che non c'è ancora nessun messaggio da parte di Dani. Le scrivi per primo, un messaggio rapido e veloce, la informi solo che sei arrivato e di scriverti con comodo quando ha voglia di beccarsi. Semplice e conciso, senza nessun obbligo. Stringi appena gli occhi verso tua sorella. Sei sicura? Mi sembra quasi sia tu che voglia trovare il modo di togliermi dai piedi! Le sorridi, comprensivo. Ovviamente puoi fare quello che vuoi, e avrai certo più che pochi spicci per la serata, ma se ti va intanto possiamo fare qualcosa insieme. E' un po' che non ci divertiamo e basta, io e te. Le schiacci l'occhiolino, mentre indichi uno stand lì vicino. Che ne dici di una sfida? Ti avvicini al tizio per tentare il gioco. In fondo questi giochi sono pensati proprio per permettere alle persone di divertirsi.
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    Jean-Luc Leroy
    Shock
    French
    Ghost Hunter
    Senti che le tue parole feriscono, colpiscono punti deboli di una struttura già precaria, ma non hai bisogno della tua abilità per capirlo, per quanto essa ti confermi il tutto. Rexana si sente responsabile del distacco tra voi, ma non comprende appieno che non dipende da lei. Sono state le loro reciproche scelte a condurli lì, non certo lei con obblighi o ricatti. Sono il risultato delle scelte che li hanno portati poi ad una direzione precisa, parallela se vogliamo dirlo, così vicini che quasi si possono toccare, ma mai realmente intersecanti. E' così al momento, ma non c'è nessuna legge scritta che vieti che le vostre direzioni tornino ad incontrarsi; dovete solo capire come fare perché da questa non ne intercorra poi uno scontro. E' sicuramente meglio se gli parli prima tu di me, Rex. Se dovessi farlo io, la cosa lo ferirebbe incredibilmente. Peggiorerei le cose, invece di migliorarle. E' una certezza, non un dubbio. Lo vedrebbe come un tradimento, e forse a ragion veduta. Rexana ha deciso, inconsapevolmente o meno, di aprirsi prima di te che con lui, il che sancisce in maniera inequivocabile quanto ci sia di complicato nel vostro rapporto. Per un attimo ti chiedi come riescano a gestire questi sentimenti coloro che si cimentano in un relazioni poliamorose.
    Azzardi una stretta di mano, semplicemente perché vuoi confermarle la tua vicinanza anche in maniera fisica, non solo con le tue parole. Sentire il contatto tra le vostre pelli ti porta a sentire le farfalle allo stomaco ogni singola volta, reazione puramente chimica del tuo corpo alla sua presenza. Ho vaghi ricordi di qualche manufatto cattolico, era molto potente, ma non ricordo di preciso il suo uso. Sicuramente possessioni, ma ci sarebbe da capire se può funzionare per poteri divini, più che esoterici nel senso a cui sono abituato. Le sorridi, un po' colpevole. Non ti sono mai piaciute le sfide semplici. Non sono da te.
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    Jean-Luc Leroy
    Shock
    French
    Ghost Hunter
    Pierre è un tasto dolente, per te e a quanto pare per lei. Non appena capisci le implicazioni di ciò che sta dicendo, un moto di emozioni diverse si agita nel tuo petto.
    Lei ha scelto di dire, seppur in tempi diversi ritardati, la completa verità a te e solo una parziale a lui. Ti scalda il cuore questa piccola differenza, ti fa sentire speciale per lei in una maniera che ti dà soddisfazione più di ogni altro cosa, come se la tua vita non dipendesse dal tuo respiro, ma da quello che Rexana compie nei tuoi confronti. E di contro ti senti un vigliacco, un infame, perché lei ha un figlio con il tuo migliore amico, quell'amico che una piccola parte di te spera lasci per poterti permettere di vivere quella storia che non hai mai avuto il fegato di reclamare, quella parte che ti impedisce di fare quello cosa così semplice che ti sta chiedendo, così scontata come azione tra amici e per cui tu continui a tergiversare: esserci. Che diritto aveva di farlo se a malapena riusciva a pensarsi come un suo amico in questo momento per via dei sentimenti che provava, per il senso di colpa nei suoi confronti, per il peso del suo amore per Rexana, mai assopito? Rex...penso di aver perso questo diritto. Sai quanto sia difficile tutto questo per lei, ed il pensiero di poterle aggiungere un altro peso addosso, che forse già ha sulle spalle, ti fa spostare il peso del corpo, a disagio. Ma proverò a parlargli. Lui manca anche a me, ma il nostro disagio è un baratro in mezzo a noi. Dobbiamo trovare il modo di superarla, insieme. Non sai se è possibile, ma non puoi lasciare la cosa intentata. I sentimenti che provi per lui sono sempre stati un punto saldo, come dice lei, nella tua vita, un faro nella notte. Anche quando siete stati lontani lo era. Per tutti gli dei maledetti, ora si che senti il bisogno di fumare. Torni con insistenza su quello stesso dito già martoriato in precedenza, scervellandoti su come sia possibile evitare il macigno che vedi davanti a te a bloccarti la strada. Una cosa per volta, però. Forse sarebbe più facile parlargli se avessi una soluzione in mano. Prima di farlo voglio quanto meno racimolare quante più informazioni possibili. Ti alzi, percorrendo avanti e indietro un minuscolo tratto di strada davanti a voi, quasi come se volessi tracciare un solco ad indicarvi la strada, la direzione da prendere, ma fosse impossibile trovarla, perché non visibile.

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    Edited by Tippete - 20/12/2022, 11:33
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    Jean-Luc Leroy
    Shock
    French
    Ghost Hunter
    Respirare è difficile, senti un peso sul petto che si fa via via più insostenibile, mentre elabori e comprendi le parole che ti dice. Senti l'impellenza dei suoi sentimenti, la parte che non vuole lasciare suo figlio, costi quel che costi. Ti si stringe il cuore al solo pensiero di perderla, perché in fondo non hai pensato a questa eventualità, ed in maniera totalmente egoista decidi che non permetterai che accada, non importa cosa possa costarti. Lo devi non solo a te stesso, a Pierre, lo devi soprattutto alla creatura contenta in quel passeggino a cui lei si aggrappa con così tanto bisogno, come se da quella presa dipendesse la sua intera esistenza.
    Hai sentito parlare di questa divinità, ma non sei così informato da comprendere il come poterla aiutare. Sai bene come il fatto che Rexana abbia già fatto ricerche non sia un buon segno per trovare una soluzione, ma un'idea ti balena fulminea nella mente. Lei ha tutto da perdere, ma ci sono dei limiti che non è disposta a superare.
    Rimani in silenzio alla ricerca di un pensiero coerente che possa avere senso dire, che non siano frasi fatte, parole dette per semplice paura. Non so, gli affari delle divinità sono sempre un gran casino. Ma posso provare a vedere se trovo qualche informazioni nelle cattedrali che frequentavo durante l'addestramento. Noi francesi abbiamo più agganci per queste cose. Accogli le tue origini con ancora più piacere, non solo perché nonostante i tuoi trascorsi, ti hanno sempre permesso di aiutare il mondo con quello che fai, ma perché ora ti può permettere di aiutare la donna che ami e che hai sempre amato a sopravvivere ad un destino altrimenti segnato. Sai che non hai bisogno di farle promesse in tal senso, semmai dovrai rassicurarla, fingendo palesemente, che non farai nulla di stupido nel tentativo di salvarla. Mai come in queste situazioni ringrazi di essere tu quello con l'empatia. Pierre che ne pensa? Sei stato ingiusto a concentrarti così su te stesso e su di lei, questa cosa colpisce lui ancor più che altri, tu per primo. Deve essergli costato parecchio riuscire a non parlarmene. Se non altro per sfogarsi. Ti affretti ad aggiungere l'ultima parte, per non farle pesare questa cosa troppo. In fondo, nonostante il vostro rapporto, deve essergli costato parecchio ammettere una cosa simile e non vuoi aggiungere altro.
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804 replies since 5/9/2015
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