Showdown

Josh/Morgan | 5 Agosto

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    mago nero
    26 anni
    Morgan Crain.
    Beh, che posso dirti Morgan Crain, mh? Che mi stai sul cazzo? Sarebbe troppo facile. Che vorrei non fossi mai esistito? Meh... non è del tutto vero, un "vaffanculo-grazie-vaffanculo" serve dirtelo e serve che tu sia in vita perché io lo faccia. Quindi, tu, perché cazzo ti sei intromesso? Ecco questo... ah questo mi piacerebbe chiedertelo ma se parti a dirmi che è perché Edie è una visione paradisiaca e tu ti sei innamorato ti giuro che vomito il pranzo del Ringraziamento di quando c'era ancora mamma a casa. Non consiglio a nessuno la visione di questa scena. Ho ripetuto così tante volte questo nome e con tutti i toni che si possono immaginare che adesso arriva a nausearmi, come tutta la situazione ovviamente. Perché sì, mi ci sono aggrappato al bellissimo mantra del "non me ne frega un cazzo" che sicuramente ricorderete, ma sapete cosa? E' fottuto anche quello perché non so dove sia l'interruttore per spegnere l'umanità ed accendere la bella statuina che vorrebbero fossi. Sì perché lo so come mi ha guardato Edie quando alla fine le ho detto che ci venivo in sto posto. E non ce l'ho con lei, io non potrei mai. Lei non ha colpe se non quella che la vede tendersi come una corda di violino quando dovrebbe approfittare del gesto romantico del suo fantasmagorico ragazzo dalla soluzione a tutto. La volete tutta la verità? Io no. Lo so che teme quello che temo io, perché anche se qualcosa è indubbiamente cambiato tra noi, non può esserlo del tutto. Ma nonostante questo io non sono qui per questo. Non le conto nemmeno più le ore che ho passato a capire come cazzo iniziare un discorso con te, carissimo stronzo, finché non mi sono detto che tanto io sono come Edie, non li so fare i giri di parole che infiocchettano il mondo. Ed anche se le ho promesso che sarei stato ragionevole ai limiti del possibile, li sento già tendere questi limiti. L'unica cosa che tenterò di fare per mantenermi al limite della civiltà sarà non voler sapere niente di te se non come cazzo hai fatto a fare in due mesi una cosa che io cerco di fare da anni. Ho speso la mia vita letteralmente dietro una cosa che tu hai pensato di fare tra un viaggio di piacere e l'altro e lo so, ok? Lo so che la tua vita può essere altrettanto una merda ma mi devi spiegare cosa cazzo ti ha fatto decidere che era una buona idea intrometterti nella mia. Ne ho per tutti quando sento il polso vibrare e le ombre sussurrarmi di usarle come mantello per arrivare di fronte a questo posto e prendere a pugni il suo proprietario, così come introduzione. Me lo ricordo come fa a pugni Morgan Crain, per altro, penso non sarebbe troppo difficile ma no. No, no e poi no. Sono qui solo ed esclusivamente per chiedergli come cazzo ha fatto, quanto gli è costato e sperare per lui che non sia avaro di dettagli perché quello mi farebbe incazzare. Non sono un pivellino che del "mestiere" non sa niente, porca miseria, sono un fottuto studioso a cui non è servito comunque un cazzo studiare. E vi dico che non è una bella sensazione. Per il cazzo proprio. Divoro l'asfalto che calpesto dopo aver mollato la macchina in qualcosa di simile ad un parcheggio per arrivare fin qui. Nessun avviso, nessun messaggino che si manda agli amichetti, niente che possa averlo avvertito che sono qui e mi sta bene così. Perché tutto di lui mi procura un'orticaria lungo la spina dorsale che mi fa quasi pensare che potrei ascoltarla questa corruzione che sa dire cose talmente affascinanti. Ero un bravo fratello, lo sono sempre stato finché lui non ha ben deciso di togliermi anche questo. Non è venuto da me, non si è neppure presentato e non dico che dopo qualche settimana tu debba farti il giro dei parenti ma cazzo hai spezzato la maledizione di una vita direi che bruciare tappe è il tuo mestiere. Quindi sai cosa? La tappa sono io e sono venuto qui così per farti anche il favore di evitarti di farlo tu. Che gentile. Varco la soglia di quest'area che già mi rendo conto che qualcosa non torna. Perché di punto in bianco le voci hanno smesso di lusingarmi, la tensione lungo il braccio destro si è allentata e sembra che all'improvviso io non possa cercare di rievocare la mia corruzione come sempre. Questa cosa potrebbe fermarmi, ma in realtà non lo fa perché niente può davvero. E' solo che quando arrivo davanti al portone mi sento più disarmato di quanto io non sia mai stato in vita. Trovo lo stesso la forza per bussare a sta cazzo di porta quasi volessi buttarla giù. Tre colpi, abbastanza da far capire che non è stato un refolo di vento o qualche uccello che si è schiantato su una finestra. Almeno, nel mio appartamento succede anche questo. Non parlo da tre giorni, ho cancellato un giro di prove, non lo so che mi esce un tono così basso che devo indubbiamente rivedere l'idea di parlare da solo. Mi annuncio perché non è detto che sappia come sono fatto, il che mi dà ancora più fastidio di quanto non sembri. Sono un fottuto fratello gypsy ed è il momento che Morgan Crain lo capisca. «Joshua Çevik» Ringhio con una tranquillità che non ho manco un po'. E' l'unica cosa che precede un lapidario «Dobbiamo parlare.» Che è costruito appositamente per non lasciargli campo. Non me ne frega un cazzo del lasciarli il beneficio del dubbio o sottolineare che sono io che gli voglio parlare perché lui col cazzo che si è anche solo degnato di presentarsi. Pessima notizia, Morgan, adesso è tardi per non starmi più sul cazzo. L'espressione che ho è un miscuglio caotico di incazzatura - perché ti sfido ad essere felice al posto mio - e quella stupida gratitudine che rischia di non farmi fare le cose come vorrei. Nel dubbio però, tu, aprimi sta cazzo di porta.
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    A mia discolpa, come premessa proprio, vorrei dire che questo non è il modo di bussare a casa di qualcuno. Soprattutto a casa di un Cacciatore, che abbiamo tutti un certo livello di PTSD represso. Poi se il Cacciatore in questione ha scoperto giusto ieri di aver venduto l’anima ad una divinità e non ad un fantasma, ci vogliamo proprio mettere il carico di novanta qua eh.
    Poi è normale se insomma mi agito, in quel modo lucido che mi porta istantaneamente la mano alla pistola per estrarla dalla presa dalla cintura e mi volto a guardare la porta. Anche perché proprio in questo preciso momento è suonato l’allarme maghi neri.
    Poi Joshua Çevik dobbiamo parlare si annuncia da dietro la porta di casa mia.
    Sul serio.
    Seh, certo, ci credo domani che è Joshua Çevik la fuori, il caro fratellino di Edie che vuole parlarmi. Ma quando mai. Non è un mago nero, andiamo. Me l’avrebbe detto, no? Sapendo che razza di problemi ho con i maghi neri io, tipo quella merda di Slater. Un nome a caso.
    Non ci credo mai nella vita.
    Lo so che la gente pensa che sia stupido ma se lo fossi davvero, sarei già morto a questo punto.
    Mi mangio una bestemmia tra i denti giusto perché non voglio che da la fuori mi sentano muovermi dentro per avvicinarmi molto circospetto alla porta. Mi accosto infatti al muro accanto alla porta, le spalle contro la superficie, la pistola ferma nella destra mentre la sinistra si muove lentamente verso la maniglia e poi, scatto rapido: apro la porta, mi sporgo il tanto giusto per vedere chi cazzo c’è e puntargli nello stesso identico momento la canna bella mia bambina bella premuta sulla fronte. Ancora mezzo riparato dietro lo stipite della porta, che era giusto una misura di sicurezza in caso qualcuno volesse colpirli dalla lunga distanza; lo guardo del tipo che cazzo vuoi, misto a dai sul serio.
    Ed è davvero Joshua Çevik. Ma che è, un fottuto scherzo?
    Poi mi ricordo del messaggio che Edie mi ha mandato tipo un mese fa, che gli aveva detto tutto e che voleva parlarmi. Ma se mi è permesso, con il fatto di tutta la merda che mi è piovuta addosso nel frattempo mi sono un po’ dimenticato del fratellino scazzato della mia ragazza.
    Ora invece me lo ritrovo qua. Dio, che nervi. Ero qui a leggere robe su robe su qualsiasi divinità sia mai stata documentata per cercare di capire chi è lo stronzo a cui ho venduto l’anima e invece, mi ritrovo questo ragazzino che mi vuole parlare. Non ne avevo proprio voglia.
    Soprattutto, vorrei concentrarmi sul fatto che il fratello di Edie è davvero un mago nero dato che così, nel frattempo, una percezione dell’aura l’ho lanciata, anche per assicurarmi che non ci fosse nessun altro nei dintorni. Basta solo un po’ di concentrazione dopotutto, nessuna formula e sì, la sua aura è bella bella del colore della merda. Quindi che cazzo, primo punto, secondo punto, Edie grazie dell’informazione. Terzo punto, ma perché.
    Abbasso la pistola e faccio un paio di rapidi passi indietro per lasciargli lo spazio di entrare e spero si richiuda anche in fretta la porta alle spalle, che non voglio problemi coi fottuti vicini. «Scusa eh, niente di personale, era per sicurezza» scrollo rapidamente le spalle mentre la pistola la tengo ancora in mano e prendo il cellulare dalla tasca del jeans. Anche se qui dentro la corruzione è bloccata, meglio evitare di trovarmi un coltello alla gola perché lo so come sono fatti i maghi neri, sono tutti dei grandissimi pezzi di merda e se devo, se proprio devo e mi mette alle strette, io un proiettile in testa glielo sparo. Sia chiaro.
    Ho un mezzo pensiero che mi ricorda che in questo momento, a pochi metri da lui, sul tavolo vicino all’ingresso, ci sono svariati libri aperti su fattacci di mitologia e robe del genere. Oltre a tutti gli altri libri sparsi in casa, e le armi, e il gatto che sta miagolando allarmato da qualche parte. Però dai, ormai mi sono abbastanza smerdato e non ho voglia di inventarmi scuse su scuse, se me lo chiede glielo dirò molto tranquillamente quello che faccio nella vita.
    «Scusa un attimo, devo avvisare mio fratello che l’allarme maghi neri che ha appena suonato nella testa di entrambi è solo dovuto a Joshua Çevik dobbiamo parlare» e infatti gli invio un messaggio, celere, giusto il punto della situazione, del tipo che non deve correre a casa, zero problemi, tutto sotto controllo. È solo il fratello di Edie che mi vuole parlare, che sorpresa, è un mago nero. Che bella la mia vita. «Altrimenti si teletrasporta dritto dritto in culo a te e non credo che ti farebbe piacere».
    Alzo la testa verso di lui e sì, ancora la tengo la pistola, dito sul grilletto. Anche se il cellulare l’ho rimesso in tasca. Datemi pure dello stronzo ma ho undici mesi di vita e me li voglio vivere tutti. E che cazzo. «Dica» gli faccio un cenno con la testa così per esortarlo a parlare, e anche un mezzo sorrisetto molto poco serio e più sarcastico che altro. Potevo evitarmelo lo so, ma sono già girato di palle per aver appena scoperto che la mia anima finirà sicuramente in un posto non tanto carino e questo mi piomba in casa così, ma vaffaculo scusa eh.
     
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    mago nero
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    Questa è esattamente la cosa che meno di tutte avresti dovuto fare perché è un microsecondo quello che decido di prendermi e non bloccare la canna della tua bellissima arma che hai deciso di puntarmi contro e spiegarti come si accolgono le persone in casa. Giusto per evitare le chiacchiere fin da subito e rendere felicissima quella parte di me che vorrebbe prenderti a calci per tutto lo stato. E fingiamo che io non abbia visto che l'hai decorata con qualcosa che sembra avorio. Non mi spreco neppure in un passo indietro che finga che me ne importi quasi se vuoi proprio saperlo. Certo è che la mia espressione è un lampante: "bell'accoglienza" che ha dell'incredulo perché sono piuttosto sicuro che mi sarei anche lasciato sparare, ma ancora di più che dopo Edie si sarebbe ripresa la maledizione anche solo per mangiarti il fegato mentre sei ancora vivo. Non ditemi che sto esagerando, per un pochino vorrei pensare fosse così ed immaginarmi la scena mi aiuta a lasciarmi scivolare addosso un sorriso sarcastico che proprio non ti meriti. Comunque è una fortuna che io non voglia neppure chiedermi cosa ci trovi mia sorella in te perché, dai, la risposta non ce l'ho. Ma fattelo anche dire, Morgan Crain, sei un cazzo di padrone di casa di merda. Ora anche se io non sono partito da casa con le migliori intenzioni ed ora ti sto guardando come se fossi la cena che devo consegnare ad uno zoo, tu mi hai puntato una pistola contro: capirai da solo che non è così che ti fai amica la famiglia. Se prima mi chiedevo anche se non fosse il caso di mostrarti apertamente che mi stai sul cazzo, ora ho arbitrariamente deciso che di questo sì che me ne fotto. Tanto mi sembra chiaro che nessuno dei due abbia come obbiettivo diventare super amici tutti partite e birre. Un incubo. Non lo so cos'hai nello sguardo, ma ho la sensazione che non ti aspettassi che fossi io sul serio. Beh, amico, sorpresa! Non sei felice? Siamo in due. La prima impressione che ho è che tu sia uno spostato, e non solo per la velocità con cui - complimenti eh - punti la pistola a chi ti suona alla porta, ma proprio perché sei tu. Sarà che davvero ora che ti vedo non si calma il fastidio che mi provoca la tua presenza, ma mi tengo sta merda perché sono venuto io a cercarti e questa, almeno, ho avuto modo di mettermela in conto prima. Comunque imparerai presto che io non sono Edie, e mi auguro capirai che trascinarmi via da una festa per scopare in una stanza non sarà utile oggi. Neppure quando abbassi la pistola ti tolgo lo sguardo di dosso perché non mi interessa se capirai che ti sto studiando, è esattamente così che funziona a casa mia. Ma dopo l'accoglienza direi che non ti puoi proprio lamentare di come ti pianto la mia espressione addosso. «Nessun problema» lo dico per cortesia ma con un tono che di cortese non ha un cazzo, è un po' come se lo masticassi perché certo che c'è un problema e, indovina un po', sei indubbiamente tu! Ti vedo che hai ancora la pistola in mano, che non ti fidi e sai cosa? Mi piace, mi piace che ti renda conto che non sono un tredicenne che vuole venderti i biscotti di sua nonna, perché puoi scommetterci il cazzo che non lo sono. Mi dà fastidio non poter sentire la sicurezza della mia magia vicino a me, e lo so che dà fastidio anche al mio catalizzatore, un po' come fossimo in simbiosi ma credo che, se questa è opera tua, vada bene così per oggi. Non intendo tornarci due volte qui, sia chiaro. Entro in casa, chiudo la porta e non riesco a non notare le cose che mi stanno più vicine ignorando molto presto il tuo sottintendere che la mia natura non ti piaccia per niente. Ma sai un'altra bellissima cosa? Anche tu non mi piaci e non sto mandando un messaggio ad Edie per dirle che il suo ragazzo è esattamente come ho immaginato fosse la prima volta che l'ho visto: pessimo. Ma va bene, avvisa tuo fratello così almeno non avremo intermediari perché se non ho portato Edie con me o non le ho detto che sarebbe potuta esserci anche lei è perché non voglio debba sentirsi tra due fuochi più di quanto non sia già. Grazie a te, sottolineiamolo per gli amici da casa. Non sono solito rispondere ad alcuna frecciatina meno che meno se di base pensi anche di essere simpatico, e lo so che lo pensi, lo vedo. Allargo le mani e ti dovrebbe bastare come un "fai il cazzo che ti serve" perché sono un libro aperto, questo ti sarà abbastanza ovvio molto presto se già non è chiaro. Renditi conto che non ho neppure l'urgenza di dirti una stronzata o di mettere una barriera che mi renda melenso quanto non saprò mai essere con te. Guadagni giusto un punto in più per le cene di Natale a cui non verrai, per la quantità di roba interessante che c'è sul tuo tavolino. Ma questa è la mia deformazione, quella che hai saputo strapparmi di dosso con la stessa facilità con cui estrai la pistola. Vedi, Morgan Crain, quella simpatica dei due è Edie. Quella che risponde a tono, è sempre lei. Io sono quello che sta zitto finché non ne ha i coglioni così pieni che arriva a suonarti a casa. E da quel momento in poi non puoi chiedermi di prevedere quello che dirò o farò. Mi fa sorridere, anche se non posso dire sia un sorriso invitante, il fatto che tu tenga ancora la pistola pronta; cos'è, una minaccia? Sei serio? Va bene, se questo è il tuo gioco, giochiamo come preferisci tu. Faccio giusto un paio di passi nel tuo ambiente, ma ti guardo e mi sembriamo già due lupi pronti a scannarsi con il resto del branco in attesa del primo che cadrà. O almeno questo sono di sicuro io. E invece, guarda che bravo, ti guardo dritto negli occhi e ti ringhio una domanda che premette dei sottintesi che se ti azzarderai anche a fingere di non capire finirai esponenzialmente sui miei coglioni. «Come?» Anzi sai che faccio, te la spiego meglio io perché lo so cosa non riesco a sopportare e lo so che me lo daresti, ho questo sentore. «Come hai spezzato la maledizione di Edie?». No, non c'è un grazie prima di una spiegazione. Ora vedi di darmi quello di cui ho bisogno e farò un favore a tutti togliendomi dalle palle e privandomi dell'adorabile vista su Morgan, fottuto, Crain.
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    Morgan Crain
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    Oh io lo so che cosa gli sta passando per la testa. Lo conosco quello sguardo perché spesso ne ho uno simile anche io. È uno sguardo che cova odio, più o meno, non si tratta proprio di quell’odio abbastanza lucido da auto-definirsi così, è più una sensazione viscerale. Un istinto che, almeno a me, fa sollevare gli angoli delle labbra e spinge fuori un certo grado di sarcasmo.
    L’odio vero invece. Quello che provo per Slater per esempio, funziona molto diversamente. Quell’odio mi conduce dritto dritto verso le strade della pianificazione, vendetta studiata nei minimi dettagli perché quanto è vero iddio che lo voglio ammazzare e torturare per ore prima di sentirgli trarre il suo ultimo fottuto respiro, lo farò come cazzo si deve. Con furbizia, checché ne creda Caiden non sono così tanto impulsivo.
    È vero che il mio primo istinto ormai è uccidere, è così da tre anni e adesso che sto decisamente scivolando nell’abisso della disperazione questa cosa è ancora più accentuata. Ma non sono un pazzo omicida, che cazzo.
    Comunque dicevo che lo conosco quello sguardo, ma non ne può fregare di meno. Non ho tempo né voglia per fottermene di queste stronzate in questo periodo della mia vita, ho troppe cose da fare, troppe cose a cui pensare che lui nemmeno può lontanamente immaginare e vorrei che si levasse dal cazzo molto velocemente lasciandomi tornare alle mie fottute ricerche. Perché Joshua non lo sa, ma a me resta meno di un anno di vita quindi, a maggior ragione, che io gli stia sul cazzo com’è palese che sia me ne fotte ancora di meno. Forse, se avessi delle speranze e non la certezza quasi matematica di crepare allo scoccare della mia mezzanotte, mi sforzerei un po’ di più per avere una conversazione civile ma, che dire, mi ha beccato in un momento decisamente sbagliato.
    Ora come ora, e penso che sarà così fino alla fine a meno che non trovi un modo per interrompere il mio personalissimo conto alla rovescia, non m’importa di pressoché nulla a parte quelle persone a cui tengo e che posso contare sulle dita di una mano e beh, mio fratello. Ma Denny è un discorso a parte. Ovviamente.
    Non riesce nemmeno a dispiacermi davvero per quello che sta passando anche se lo capisco, se fosse successo a me non avrei ovviamente reagito allo stesso modo è ovvio, dato che insomma, se Caiden avesse avuto quel cazzo di timer attaccato al culo avrei baciato la terra di chiunque gliel’avesse levato di dosso. Però davvero lo capisco che cosa può voler dire sentirsi così improvvisamente inutili, dopo anni di sforzi arriva il primo stronzo che passa e risolve la situazione, ha senso avere le palle un po’ girate. Però ehi, amico, non dico che chiedo un grazie perché sia mai, ci sono abituato a salvare la vita alla gente e a non sentire quasi mai un fottuto grazie, ma quella faccia e questi modi potevi ficcarteli su per il culo e lasciarmi in pace.
    No eh, dovevi per forza presentarti a fare il duro a casa del tipo di tua sorella. E va bene. Poi però è normale che reagisco di questa maniera, io l’ho detto. Anche perché, ripeto, maghi neri. Non mi piacete.
    Mi stringo nelle spalle, come se fosse effettivamente una cosa da niente quella che gli sto per spiegare «Contratto standard con un Cavaliere della Loggia Nera, sai, spettri che stringono patti eccetera, non so se eri al corrente che esistono queste cose» è vero che per me queste sono cose normali, però okay sì, lo riconosco. Sto facendo lo stronzo su tutta la linea. Potevo dirlo in modo più carino e non con questa faccia da schiaffi mentre la pistola ancora ce l’ho in mano. Sono un tipo prudente e irascibile purtroppo. «La mia anima per la vita di tua sorella, e niente maledizione a tutti i suoi discendenti ovviamente».
    Resto fermo nello stesso punto in cui mi sono immobilizzato prima ma i miei occhi lo seguono in tutti i suoi movimenti, e anche sugli elementi su cui si sofferma, e sì, ce l’ho. La sento che sta per venire fuori, la frecciatina che dovrei mangiarmi ma ops, è da un mese che mi alzo con il piede sbagliato. «Non fare quel muso dai, sarebbe carino se non la facessi pesare a Edie più di quanto già faccia, no?».
     
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    Credo di poter quasi accettare il fatto che non te ne freghi un cazzo di fare bella figura con me. Anche perché non ti riuscirebbe, credo che tu sia stato progettato per starmi sulle palle così tanto che mi chiedo come diavolo sia riuscita Edie a finire con te. E più ci penso più devo strapparmi dal cervello l'idea di poter decidere delle sue relazioni perché, bello mio, la mia decisione sarebbe già irrevocabile. Voglio che tu legga le volte in cui ti sto mandando a cagare prima che io sia costretto ad esprimermi perché al contrario di te io so quando è il momento di tacere ed usare il cervello. Certo non per risparmiarti la seccatura, sono qui anche per questo e fatti dire che mi stai rendendo molto più piacevole essere un Mago Nero in tua presenza ora che so che non siete proprio culo e camicia con questo lato del mondo. Però è il mio, ed ora come ora, me lo tengo stretto anche solo perché ti dia fastidio ogni volta che dovrai vedermi, se la cosa con Edie durerà per davvero. Perdonatemi se continuo a sperare che non sia così. Non dico che avrei apprezzato che mi leccassi il culo, la tua lingua tienila dov'è che è meglio, ma davvero non ci sai fare con questa cosa delle relazioni, della famiglia e del buon senso. E pensare che Ray ti aveva quasi dipinto come una persona decente, ma immagino anche lui sappia troppo poco di te. Già ora ricordo, un bisognoso toro da monta, una cosa del genere. Dio se mi stai sul cazzo, Morgan Crain. La cosa bella, però, è che io so che per parlare come persone civili con un minimo di istruzione di base, non serve piacersi. Tu evidentemente no, perché ti appelli ad un sarcasmo che mi ha già stancato prima ancora di cominciare. Non hai capito che sono qui per capire quanti cazzo di danni hai fatto e se sono riparabili perché la maledizione di Edie è il mio campo, non il tuo. Se mi spari lei ti uccide, questo devi saperlo, ma ho la sensazione che tu sia un po' troppo un'invasato per capirlo. Io e te dovremmo sapere cosa dobbiamo fare per evitare che lei soffra, solo che adesso pare un po' che ce ne sbattiamo i coglioni entrambi, lo apprezzo. Il primo ringhio è sempre ben accetto. Pensa che sono così una persona sensata, cazzo, che anche quando vorrei solo lasciarti nel tuo brodo perché ovviamente qualcosa ti manca ed io non ho la sindrome dell'infermierina, ti sto ad ascoltare. In silenzio. Immaginavo che quello che avessi fatto fosse così stupido e lo so bene di cosa stai parlando, ma ti fulmino comunque quando ci provi a chiedermi - a chiederlo a me, ti rendi conto che ho passato la vita a studiare tutto si? - se so di cosa stai parlando. Questo è un colpo abbastanza basso ai genitali del mio orgoglio, ma guarda come sono bravo che finisce che stringo solo la mascella e non ti cago abbastanza da darti soddisfazione. Ti renderò molto chiaro che so di cosa parli e spero che questo un po' ti faccia crollare la terra sotto i piedi. «Quanto ti hanno dato?» Non te lo sto chiedendo per pietà, te lo chiedo perché so come funziona e faccio una fatica del diavolo a dirlo senza che suoni più minaccioso di quanto non sia perché se si trattava di uno molto alto in grado posso solo immaginare che non sia "dieci anni" la risposta.
    Aspetta, aspetta...
    Cosa
    cazzo
    hai
    appena
    detto?

    E' che poi fai una stronzata Morgan, che è già una di troppo. Con me, soprattutto, che sai bene o non lo avresti detto, quanto io sia sensibile sulla faccenda. E quindi mi dico che vuoi morire perché non ci sono alternative e non mi interessa un cazzo se ti credi il più forte di questo mondo, lo puoi leggere quello che sto per dirti. Lo devi leggere. E sono anche gentile perché ora sto già perdendo interesse per la tua sorte. Però la mandibola scatta lo stesso e la rabbia trasfigura la mia espressione così tanto che dovresti renderti conto che se non ti ammazzo è solo perché sembra io sia l'unico con un buon senso, ma se sollevi la tua cazzo di pistola mi fai un piacere. Hai centrato il segno, complimenti ora prova anche ad andarne fiero per un solo secondo della tua schifosa esistenza. «Facciamo che questa stronzata io non l'ho sentita e tu non hai deciso di dirla» Quanto sono magnanimo con te? Troppo, lo so già. Ringrazia Edie per questo. C'è un dispregiativo che vorrei ti ficcassi in culo e lo tenessi bello stretto, perché l'ultima persona che può dirmi come ci si comporta con Edie sei tu. Tu che non sai un cazzo e sei convinto di sapere tutto. Ma la verità è che ti sto sfidando a dirlo di nuovo che sono io che faccio pesare le cose a mia sorella. Ripetilo lo sibilo nel silenzio di uno sguardo eloquente. Ripetilo senza la pistola in mano, razza di stronzo troppo cresciuto, che pensa di sapere come funziona il mio rapporto con Edie. Perché se pensi che questo sia già il momento in cui ci diamo consigli fraterni scambiandoceli come le figurine tra una coltellata e l'altra, sei sulla sponda sbagliata della logica. «Ti ho chiesto, quanto ti hanno dato.» Ho ancora i pugni che stringono nelle mani, gli anelli che sfregano producendo solo fiamme, perché tu queste cose non le puoi dire. Ma quanto cazzo sono bravo che non lo faccio il passo avanti della minaccia? Non è che tu abbia scelta, non lo fai e basta, non con me, non adesso. Prova solo a rifarlo, prova solo a dirmi che rinfaccio le cose ad Edie, che la faccio star male, che non so comportarmi con lei e ti giuro che il fatto che io sia un Mago Nero sarà l'ultima delle tue preoccupazioni: venderò la mia anima per accorciare il tempo alla tua. Meglio così?
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    Per un momento ci penso a quanto sarebbe bello prendere quella cazzo di testolina che si ritrova e sbattergliela ripetutamente contro lo spigolo del bancone della cucina. Sarebbe molto bello. Molto soddisfacente. Mi farebbe tirare un bel sospiro poi, di quelli che mi mancano da un po’, di quelli che di solito prendo quando faccio fuori un fottuto covo di qualcosa.
    Quindi sì, ci penso, me lo prefiguro nella testa. Lo immagino neanche fosse il miglior porno che ho trovato su internet e pure gratis. Stringo anche le dita intorno al cane della pistola, così, giusto perché c’è un brivido che ci passa attraverso e mi sussurra di quanto potrei usarla per fargli un buco nel cranio e non con un proiettile, ma sbattendogliela più volte proprio lì, contro quel faccino che si ritrova.
    Ma.
    Ma, non sono così stronzo. E soprattutto penso a Edie, e a quanto le farebbe male una cosa del genere. Quindi ecco cosa faccio. In questi secondi di silenzio che mi prendo per pensare un secondo a cosa sarebbe meglio dirgli, dato che se mi ha chiesto quanto mi hanno dato vuol dire che qualcosina la sa. Non avrebbe senso rifilare la stessa cazzata che ho rifilato a Edie, c’è bisogno di un attimo di un testacoda.
    Che belle queste metafore di guida, dovrei usarla più spesso.
    Non ci provo a rendere il mio sguardo meno duro, perché mi si è cancellato il sorrisetto dalla faccia nel momento in cui ho capito che era ora di smettere di scherzare e forse, potrebbe aver notato l’occhiata vagamente omicida che gli ho lanciato ma meglio che se ne renda conto il prima possibile che non deve sfidarmi mai più. Perché posso essere simpatico, apparire un coglione, fare lo spiritoso e tutto quello che la gente mi dipinge addosso, ma quando mi incazzo. Io mi incazzo sul serio. E qui, in questa casa, adesso, lo potrei fare fuori in cinque secondi semplicemente perché io sono un mago bianco e la sua corruzione è bloccata.
    Quindi dicevo, mi muovo lentamente verso il tavolo per appoggiarci la mia pistola e la seguo con lo sguardo prima di tirarli su di lui. Vorrei che lo capisse chi ha di fronte, che non sono un pazzo e che anzi, so pensare molto in fretta e anche in modo abbastanza brillante se si tratta di dover uccidere qualcuno, o meglio, in teoria qualcosa ma al mondo esistono i maghi neri, e sono certamente delle eccezioni. Posso farlo qualche strappo alla regola, dopotutto Slater stesso lo è quasi. E vorrei anche che si rendesse conto che di norma, le cose che uccido io, sono molto più forti, molto più veloci, molto più animalesche di un uomo. Per questo glielo dirò, che sono un Cacciatore e non uno qualunque.
    Ma con calma. Perché mi ha fatto una domanda e chi sono io per non rispondergli? Un cazzo di nessuno, come vorrei in fretta tornare ad essere per lui. Dopotutto io non esisto. Io sono un fantasma per la società, per il governo sono solo un tizio che secondo i loro registri è un barbone che vive per strada perché neanche l’Impala è registrata a mio nome. E mi piacerebbe davvero molto che anche per Joshua Çevik tornasse ad essere così.
    Il fatto purtroppo è che non credo di potergli mentire davvero, in toto per lo meno.
    Certo non ho intenzione di dirgli che il mio contratto ce l’ha un Dio e non un fantasma, ma diciamo che posso andare con una mezza verità. «Uno». Ecco qua, contento, Joshua? Peccato che non puoi immaginare, e quindi godere della cosa, che alla fine di quest’unico anno io morirò davvero.
    «Sono un Cacciatore, Joshua. È da quando ho dodici anni che faccio i conti con questa merda, motivo per cui so bene di cosa sto parlando e so che posso tirarmi fuori da questa situazione, quindi non ho voluto dare questo peso a Edie intanto che lo risolvo» di nuovo resto fermo nella nuova posizione che ho preso con le braccia distese lungo i fianchi in una posizione abbastanza rilassata nonostante i miei tendini abbiano sentito il richiamo di quello che mi piacerebbe molto fare, ora, con lui. Ma mi sono dimenticato di dirgli che sono anche un ottimo truffatore, e quindi, un ottimo attore e un fantastico bugiardo. Devo ringraziare anni di esperienza con la mia famiglia per questo. «Se vuoi sapere le mie referenze ti basta chiedere in giro».
    Infine, quello che mi preme che capisca è una cosa sola. Perché Edie non lo deve sapere. Edie non si deve portare addosso anche questo peso e questa cazzo di colpa. «Lei non lo sa e non deve saperlo, mi sono spiegato?» e penso che si renderà conto, ora, che non sto più scherzando.
     
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    mago nero
    26 anni
    Godo un po'. Anzi, diciamo tanto, quando vedo che ti si spegne quella cazzo di scintilla ironica e magari penso che tu abbia cambiato idea sul morire perché vedi, vedi.. a me non frega un cazzo se mi ammazzi, non sono io che dovrò conviverci dopo perché sei proprio tu lo stronzo che non sa di aver già affondato una fottuta lama nella mia schiena ed è il momento che io ti ricambi il favore. E' dopo che ti ammazza Edie, e so già che quello spettacolo non voglio perdermelo. E bel favore di merda comunque, perché chi cazzo tre l'ha chiesto di comparire dal nulla mh? Te lo dico io: nessuno, Morgan, nessuno. Poi quando metti su la vena omicida mi piaci un po' di più, mi viene quasi da pensare che ora tu abbia capito che non stai parlando con un undicenne che ha appena ricevuto la letterina per Ilvermorny. Tu non lo sai cosa hai fatto sul serio, perché lo vedo che le conseguenze sono un fattore così collaterale che figurati se uno stronzo come te ci pensa due volte prima di rovinarsi la vita. Ma lo facessi solo a te, te lo lascerei fare credimi. Rilasso le mani quando sento quanto ti ha dato, solo per stringerle di nuovo, e scuoto la testa perché porca puttana tu ti sei fottuto il cervello. Certo va bene hai salvato Edie ma sei un morto che cammina, a che scopo incazzarmi con te se il tuo orologio biologico sta così di merda? Mi colpisci con questa cosa, è vero, e comincio a riflettere più di quanto dovrei con una persone che non è di famiglia e di sto passo non lo sarà nemmeno mai. Ma non allarghiamoci, ti vorrei ancora fare il culo come si deve, e sta cazzo di sensazione mi rimane ancorata alle ossa, ma adesso cominciamo a ragionare come ho sempre voluto fin dall'inizio. E cominci a dirmi le cose che devi perché, razza di stronzo con un timer insulso, io sono qui per questo. Un anno. Non è niente. «Merda» Un anno è poco anche per pensare ad una soluzione, e cazzo io lo sapevo che non poteva andare meglio di così ed è per questo, Morgan, che io non l'ho fatto. Cazzo sei un uomo morto. Non voglio che pensi che io ci tenga alla tua vita, per me sei un merda e questo resti, ma così non c'è gusto. Non me ne frega un cazzo se sei un cacciatore, ad essere sinceri, un po' iniziava ad essere ovvio, ma non credo tu sia così potente da sciogliere un patto del genere. Ma visto che stiamo parlando di confessioni, andiamoci per sta cazzo di cascata che penso che peggio di questo non ci sia niente proprio. Il problema è che io lo so che Edie ne morirà quando sarà il momento e tu non avrai risolto proprio niente. Merda. Merda se mi tocca anche salvarti il culo guarda! Però vorrei prenderti a testate perché ora ho la certezza che farai soffrire l'unica persona al mondo a cui tengo, e sarà qualcosa che io non potrò contenere da solo e non è un cazzo giusto che me la lascerai tra le mani devastata perché tu non ragioni prima di fare le cose. «Su questo ci siamo, non lo verrà mai a sapere da me.» Ora dillo che non tengo abbastanza a lei da ferirla di mia spontanea iniziativa perché quello che ragiona di merda qui, nei suoi confronti, sei sempre tu. E non credo ti debba avere nemmeno un fottuto dubbio perché ti sto guardando con una serietà che ha solo messo un attimo a sopire la rabbia che mi strappi dalle mani come veleno puro. Resti una testa di cazzo perché hai anche un fratello oltre evidentemente a non ritenerti abbastanza importante per lei da "fa nulla, se muoio". Tu non lo sai come siamo noi quando amiamo davvero qualcuno, non ne hai una cazzo di idea ma questo non sarà io a dirtelo. «No, non lo farai. Non da solo.» Si un po' ci godo a fotterti le speranze, ma vorrei che aprissi i tuoi cazzo di occhi perché ora i miei sono sui tuoi libri ed ho il sentore che lì non troverai quello che vuoi, così a naso eh. «Non ti chiedo i cavilli, immagino che tu possa morire senza che la maledizione torni, ma che tu sopravviva è un altro discorso.» E non sto facendo il saccente del cazzo, io sono un saccente. Punto. Da cacciatore lo sai come si studiano le bestie che fate fuori, lo so, ma non avete accesso a tutta la conoscenza ed a te serve una cazzo di benedizione divina. Ora sono ancora un po' incazzato, ma la cosa è diversa e visto che col cazzo che ti mostro pietà, pareggio solo i conti così puoi renderti conto che non stai parlando con un non addetto ai lavori, cristo. «Non commettere l'errore di pensare che io non sappia di cosa parli. Cosa pensi che abbia fatto tutta la vita? Ho studiato tutti i libri, o quasi, di questo fottuto buco di mondo, Morgan. Tutto. Ho provato le vie più impensate sono andato ovunque da quando ho finito la scuola, da quando nostra madre se ne è andata. Questo è il mio cazzo di scopo nella vita. Se sono un fottutissimo Mago Nero, che non deve comunque essere affar tuo, è perché era l'unica cosa che poteva avvicinarmi ad una soluzione che non fosse questa.» E ti indico sul mio "questa" perché ormai tu ed io sappiamo cosa intendiamo. «Edie non lo avrebbe sopportato... » Io, però, sì. Sai che se avessi fatto io una cosa ad Edie sarebbe morta con me, come io con lei. Non posso credere che questo tu non lo abbia capito. E lo sai che mi hai tolto tutto, lo sai porca puttana eppure sei qui a dirmi che risolverai eh, che ti salverai ed Edie non la troverò a pezzi alla fine di sta corsa. Non andrà così Morgan, ancora meno se cerchi in questi libri una soluzione. Ma se pensi che io sia un pivello con cui non puoi parlare, ti sbagli di grosso, cazzo sono qui per... va beh, lascia stare. Mi hai dato quello che volevo.
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    Per un momento mi viene quasi da ridere perché da come mi parla, sembra che voglia dire che potrebbe aiutarmi se glielo permettessi. Ma non rido, che bravo, resto serio con questa maschera che mi si incolla alla faccia e resta immobile a guardarlo. Potrebbe aver studiato l’impossibile ma qui purtroppo non si tratta più di patti o stronzate del genere, qui si tratta di un Dio, e se pensa di potermi mortificare con la storia del “non ce la farai”, è solo un illuso dato che, beh, ho già perso le speranze. Da circa una ventina di ore.
    Quei libri sono li soltanto perché così, quando Denny tornerà a casa, almeno mi vedrà con un minimo di impegno addosso. Altrimenti in questo momento sarei a scopare, bere come una spugna fino a dimenticarmi che ho undici mesi di vita e fare finta che questa scadenza che mi pende sulla testa non esista. Che sicuramente è quello che vorrei fare per la maggior parte del tempo che mi resta, insieme a qualche fottuta caccia di roba normale. Normale okay? Non strani fantasmi, non ibridi del cazzo come il fottuto Patrick Swayze di merda e così via.
    Ma che dire, la maggior parte delle cose che voglio nella vita non mi sono concesse.
    Però almeno, almeno ha intenzione di tenere questo fottuto segreto. E sì, l’avevo un po’ dato per scontato che l’avrebbe fatto perché credo abbia fatto il mio stesso ragionamento, dopotutto che senso avrebbe darle questo peso quando la situazione è quella che è. Anche se credesse che non posso risolverla, cosa che è quanto di più vicino alla verità possa esserci, è proprio questo il motivo per cui è meglio non dirglielo. Probabilmente la prenderebbe meglio se alla fine credesse che l’ho lasciata e sono sparito dalla faccia della Terra come lo stronzo che, se voglio, posso essere. Andrebbe avanti, con rabbia, ma almeno andrebbe avanti e lo farebbe pensando che sono un fottuto pezzo di merda quindi insomma.
    Grazie Joshua, almeno un po’ di buon senso ce l’hai. Quello che ti è mancato quando hai deciso di bussare alla mia porta in quel modo da psicopatico con delle pietre bollenti sotto al culo.
    Poi però, un sorrisetto riesce a strapparlo quando dice che non ce la farò da solo. Come può non aver capito che io non sono solo? Lo sono stato, è vero, e ho sempre un po’ di paura che potrò esserlo di nuovo ma cazzo no, ora come ora non lo sono. Decisamente no. Perché c’è Caiden, e non esiste una sola persona al mondo che voglia salvarmi il culo più di lui, quindi sì questo sorrisetto me lo permetto come contorno alla risposta più scontata dell’universo «Non lo farò da solo infatti, c’è mio fratello».
    E lui dovrebbe saperlo che cosa significa quando una risposta del genere viene detta con l’ovvietà più ovvia che si potrebbe pensare. Che per quanto viva con la perenne ansia che Denny possa decidere di mollare e mollarmi di nuovo, mi riesce comunque da pensare con tutta questa certezza. E sinceramente, molto onestamente, non mi serve l’aiuto di nessun altro.
    Gli vorrei fare un applauso, davvero. Bravo Joshua, hai letto un sacco di libri, bravissimo, ma non è solo con i libri che si risolvono queste cose. Non è così che funziona e basta, infatti che è stato un Dio l’abbiamo scoperto torturando il mio fottuto fantasma, non di certo sfogliando qualche tomo del cazzo recuperato da chissà dove. Ma che ne vuole sapere lui, che a leggere sono tutti bravi ma quando ci si ritrova davanti al corpo di un posseduto, una persona in carne ed ossa che è viva, da qualche parte dentro quella testa seppur soppressa dal fantasma, ci vogliono due palle così a fare ciò che si deve e tirare fuori qualche parola dallo stronzo pur sapendo di star assicurando un cazzo di ricovero in ospedale alla vittima di turno. Questi sono i risvolti della medaglia a cui nessuno pensa, nessuno, non quegli stronzi del D.C.M.C. che si vantano tanto di essere nel giusto con le loro maniere da impettiti pali in culo, ma alla fine dei giochi, quanti ne abbiamo salvati io e Caiden pur sporcandoci le mani, eh? Ci vuole qualcuno che lo faccia, perché se non lo facciamo noi di prenderci il carico di questi sensi di colpa per arrivare ad un fine che è un bene più grande, non lo farà un cazzo di nessuno.
    Ma okay, Joshua. Pensa di essere il fottuto saputello che può aiutarmi. Tanto non andrai comunque da nessuna cazzo di parte e vorrei, in realtà, che ti arrendessi molto in fretta a questa cosa. Perché il fatto è questo: «Infatti, è meglio che l’abbia fatto uno che in caso non rischia di diventare tanto importante quanto lo è la famiglia» il fatto è semplicemente questo, e lo dico da fratello maggiore.
    È meglio, molto meglio, che muoia io alla fine di questa storia piuttosto che suo fratello. Perché la mia perdita potrebbe sopportarla, non sono poi così tanto importante. Ma Joshua? Non credo. Io non lo sopporterei. Io lo so che farei di tutto per riportare Caiden se succedesse una cosa del genere, anche un altro fottuto patto che mi metta in culo un fottuto giorno di vita. Non m’importa.
    «Non ti coinvolgerò in questa storia, Joshua. Come va con la corruzione? Immagino non sia semplice da gestire, perché non provi a fare il topo biblioteca per cercare un modo di purificarti che non ti uccida al novanta percento dei casi? Sono certo che Edie vorrebbe più questo, piuttosto che metterti in mezzo alle mie scelte di merda nella vita» ucciderei chiunque permettesse a Caiden di rischiare la sua vita per me, e gli desse l’opportunità di farlo. Se proprio vuole fare qualche stronzata la farà insieme a me, non di nascosto, e che cazzo.
    Siamo una famiglia. Punto.
     
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    mago nero
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    Se pensi che facendo tanto il duro a cui non importa morire andrai tanto lontano in questi mesi, ti sbagli. Se pensi che di questo tuo atteggiamento di merda mi freghi qualcosa, ti sbagli ancora di più. Ma tanto l'ho capito che commettere errori è un po' il tuo marchio di fabbrica, non li conto più quelli che hai fatto con me da quanto sono qui. E, andiamo, non è nemmeno passata mezz'ora. Ma quello che è peggio, cazzo, quello che è peggio è che tu non te ne rendi conto di quanto sei importante per Edie, vero? Non ti basta l'incredulità sarcastica con cui ti guardo per capirlo, perché tanto non mi aspetto che tu capisco proprio un cazzo da me o di me. Ma lei, lei dovrebbe importarti visto che l'hai salvata, ed invece sei qui che ti metti comodo e passi il tempo che non hai farti una crociata da solo contro la Morte. Beh sai che c'è: fottiti, che tanto quello lo sai fare benissimo da solo. Tuo fratello lo sa. Questo mi frena un secondo, te lo dico francamente, immagino che potessi coinvolgerlo ma non riesco a non empatizzare con il poverino a cui hai detto una cosa del genere perché in parte mi sento un po' lui... ma in parte perché la mia storia è ben diversa ed Edie non si è andata a cercare un cazzo di niente, tu invece sì. Mi chiedo come tuo fratello possa non odiarti ed anche se saprei darmi una risposta per la controparte che sono non voglio farlo e voglio continuare a pensare che tu sia la merda che ti sei dimostrato essere fino adesso. Quindi mi resta lo sguardo serio che ti rivolgo e non mi interessa se nonostante tutto continui a sottovalutare le mie conoscenze, io il mio l'ho fatto rendendotele note, se non le accetti mi fai solo un piacere che non ti so spiegare. Almeno alla fine potrà dire ad Edie che io oggi ci ho provato, ma tu sei sempre stato una testa di cazzo di cui sarebbe stato meglio non si innamorasse. Anzi, magari così suona così bene che la supera prima, GRAZIE Morgan. Lo so cosa stai pensando, e non mi frega niente se mi sbaglio perché non credo di farlo di così tanto, ormai ho capito cosa sei e non ti distacchi proprio dal mio pensiero iniziale. Stai pensando che studiare non mi sia servito ad un cazzo perché in effetti poi sei arrivato tu che hai deciso di rompere tutto gli schemi, fare la tua bellissima e gloriosa stronzata e dopo dire addio al mondo lasciando un fratello ed una ragazza che nel giro di un anno da adesso saprà solo amarti così tanto da far male. E sai cosa mh? Adesso tu mi hai messo nella posizione di essere solo un cazzo di spettatore che non potrà mai sorridere veramente alla felicità di Edie perché so cosa c'è dietro e cosa non le dirai mai, e Cristo solo sa cosa farà quando capirà che lo sapevo dal primo momento. E poi comunque dovrebbero essere undici i mesi che ti restano, se ho calcolato bene. Comunque sappi che me la strappi una risata nervosa quando mi dici che non intendi coinvolgermi perché, brutto stronzo, tu lo hai fatto e adesso la conseguenza sono io che non ti piaccio e che ti entro in casa come il mago nero che sono. Che culo eh? Ora pensi che le proverai a considerare le conseguenze un po' prima la prossima volta? Ah ma no, no perché non ci sarà una prossima volta. Cristo. «No.» lo dico perché non esiste che tu prosegua su questo discorso senza scontrarti con me, come se il tuo sacrificio sia qualcosa che stavamo aspettando tutti con gioia, come una silenziosa preghiera rivolta alle stelle: NO. «Vedi Morgan» Comincio a misurare lo spazio che divide me e la tua cazzo di porta di casa da cui ti assicuro uscirò molto presto perché tu sei un caso disperato a cui io non darò l'ultima parola. Uccidimi piuttosto, grazie. «Tu non avresti dovuto entrare in questa storia dall'inizio e diciamo che adesso è un po' tardi per dirmi che non intendi coinvolgermi perché l'hai già fatto. Lo so che lo sai, cazzo hai un fratello lo sai benissimo cosa significa questo per me.» E non confondere con il fatto che io voglia la tua pietà perché il mio sguardo dovrebbe chiarirti che non è così. Certo che però sei così bravo quando mi parli della mia corruzione che ti giuro che se mantengo la calma è solo perché hai spento quel dolore che sento dentro ma che mi ripiomberà addosso appena uscirò da qui ed io non vedo l'ora. Ci stiamo sul cazzo? Perfetto! Non devo entrarci? Troppo tardi. Però ti degno anche di una risposta, visto che proprio mi vuoi dire tu come mi devo comportare con mia sorella, e lo faccio imitandoti cosicché tu capisca quanto fastidio può dare essere così ironici quando non ha un cazzo di senso. Tu sei entrato come un fottuto uragano nella mia vita ad un passo dalla mia corruzione, quando era troppo tardi per tornare indietro perché in quel caso forse avrei anche potuto perdonarti, adesso semplicemente non posso lasciarti morire. Mi fa piacere che tu non abbia capito un cazzo di quello che ho detto, comunque, e ti sia fermato a pensare che sia un topo da biblioteca. Sei limitato, Morgan Crain, e questo distruggerà la tua famiglia. «Non è niente di insopportabile, so già come uscirne. Come te, no? Tu sei un cacciatore, sai come riprenderti la tua vita. Io ho tenuto a bada questa cosa che ci è successa dalla nascita, so come riprendermi la mia. » Non voglio nemmeno toccarlo l'argomento "Edie" perché se osi dirmi ancora una volta cosa pensi sia meglio per noi, ti invito io ad alzare quella cazzo di pistola e farla la cosa giusta che senti di voler fare. Sai che divertimento?
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    Morgan Crain
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    Ho capito l’antifona. Tu non sai come uscirne così come io non so come uscire dalla mia situazione, ci siamo capiti, va bene. Ora possiamo anche andare oltre perché quello che ha detto poco prima mi fa di nuovo girare le palle a mille.
    Non so come faccia ad essere così egoista, questo fottuto ragazzino.
    Ripeto, non pretendo gratitudine. Non l’ho mai fatto e non lo farò mai, non si tratta di questo. Non voglio che nessun grazie esca dalla sua bocca così come non l’ho voluto da Edie, non voglio che mi siano riconoscenti, né i Çevik né nessun’altra persona sulla faccia della Terra perché questo, è semplicemente il mio lavoro.
    Però cazzo, sii almeno contento per tua sorella, razza di stronzo fottuto. Capisco l’iniziale pensiero di ma che cazzo che potrebbe essergli sorto, capisco anche l’iniziale fastidio di sentirsi privati di quello che si reputava una parte fondamentale di sé stessi, ma dopo un mese lo si può mettere da parte. Forse è che io ho troppe cose a cui pensare e tendo a cercare di ottimizzare lo spazio del mio cervello, lasciando andare tante cose anche se non mi riesce poi così bene come vorrei, però dai, dopo un fottuto mese è anche il momento di iniziare a concentrarsi sul fatto che è andata così e allora goditela, che cazzo.
    Goditi il fatto che tua sorella è viva e lo sei anche tu. Che ci ha rimesso un altro povero coglione e va anche bene così. Fatti i cazzi tuoi e vai avanti per la tua strada perché io so come andare avanti nella mia.
    In fondo è questo che mi fa incazzare, di nuovo, non che abbia mai smesso di esserlo e non soltanto da quando ha bussato a quella porta ma beh, da anni lo sono. Sono incazzato da anni per molte cose anche se questi non sono cazzi suoi. Che non riesca a passare oltre il fatto che qualcuno, interesse personale o meno, abbia fatto una cosa che è oggettivamente buona per entrambi.
    E davvero lo so, perché il mio unico scopo nella vita è proteggere mio fratello. Darei la vita anche ora per lui, senza pensarci due volte, e lo intendo letteralmente perché se la mia vita vale qualcosa è in funzione di Caiden. Lo so, perché mi sentirei un fallito alla A alla Z se qualcuno riuscisse a salvarlo e io no, mi sentirei privato di tutto ciò che sono, quando è questo ciò che sono e basta. Quindi sì, lo capisco, ma c’è un limite al proprio fottuto egocentrismo e qui non si tratta di chi darebbe la vita per qualcun altro, non si tratta dei propri scopi e delle proprie ragioni di vita, si tratta soltanto di chi una vita ce l’ha di nuovo e ci dovremmo tutti impegnare per rendergliela quanto più piacevole possibile.
    Non è neanche solo questo, poi, è non saresti dovuto entrare in questa storia dall’inizio, perché col cazzo, amico. La vita di tua sorella non è tua. Oltre a sminuire il senso dell’esistenza dei Cacciatori che sinceramente, mi fa innervosire anche un po’ di più. E anche se ora resto immobile, la mia voce suona abbastanza perentoria, deve sentirlo ciò che ho da dire prima di uscire da quella fottuta porta. «Forse non ti è chiara una cosa di chi io sia e di che cosa facciano i Cacciatori nella vita» e quando dico “nella vita” non esiste un modo più totalizzante per spiegare che questo non è in realtà solo un lavoro, è appunto, la nostra cazzo di vita e lui se ne dovrebbe fare una ragione.
    Non può davvero decidere chi poteva salvare la vita di Edie soltanto perché voleva essere lui, ma che cazzo di ragionamento è. Io ho fatto quello che dovevo, e magari mi sarò spinto un po’ più in la perché era anche una questione personale sommata a tutti i motivi che mi hanno portato a prendere quella decisione, decisamente impulsiva ma anche abbastanza ragionata, ma l’ho fatto perché questo è ciò che sono rinato per fare e cazzo, che si arrenda a questa realtà di merda.
    «La prima regola dei Cacciatori è che i civili vengono prima di qualsiasi altra cosa, salvare la gente è il mio fottuto lavoro e in caso, anche sacrificarmi per farlo» non mi animo nel tono di voce, sono abbastanza calmo nonostante sia un suono che raschia la gola quello che esce dalle labbra, però sono in realtà molto più serio di quanto si merita riguardo a questa faccenda. Che mi vengano a dire che ho esagerato lo posso anche accettare, che mi dicano che sono un coglione e tutto il resto, ma che sminuiscano il senso dell’esistenza di tutta la famiglia soltanto per puro spirito d’egoismo, cazzo vaffanculo.
    Vado per un po’ di sarcasmo all’inizio, mi viene automatico, però quando me ne rendo conto neanche mi impegno per correggere il tiro tanto ormai, che posso dire. Ci siamo già abbastanza chiariti su ciò che pensiamo uno dell’altro. «Quindi scusa, Joshua, se ho fatto ciò per cui vengo addestrato da sempre salvando la vita a tua sorella portandoti via il diritto di continuare a perdere tempo senza riuscire a risolvere la sua situazione, finché probabilmente non sarebbe morta, anzi, peggio che morta».
     
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    mago nero
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    Niente mi farà cambiare idea sul fatto che avresti dovuto farti i cazzi tuoi, Morgan Crain, neppure il discorso che non facendoli tu abbia salvato Edie. Ed il fatto che tu anche solo possa sottintendere che io non tenga abbastanza a lei per fare quello che tu hai avuto la sconsideratezza di fare, mi fa bruciare dall'interno una fiamma così oscura che tu devi solo pregare il tuo cazzo di potere per essere riuscito a togliermi il mio. E pensare che per un fottuto secondo ho creduto che potessi essere un uomo ragionevole, e invece no. Lo vedo sai? Lo vedo che stai annegando e non hai una corda da risalire e non hai più tanto ossigeno da respirare, ma se è questa la fine che vuoi credimi che ne sono più che felice. Te lo dico già che starò accanto ad Edie, quando tu non potrai perché sei un emerito idiota, e le farò capire che il tempo guarisce ogni ferita perché tu hai deciso che questo era il mio compito senza consultarmi. Sono così incazzato con te che mi fai pensare che potrei arrivare ad obliviarla per farti dimenticare cosicché non rimanga alcun ricordo della tua esistenza. Ma lo so tanto quanto te che non potrei mai farle una cosa simile, non posso decidere per lei. Quindi scusami se non me ne fotte un cazzo del discorsone su cosa fanno i cacciatori perché essere un cazzo di topo di biblioteca mi permette di saperlo senza che tu venga a dirmi cose talmente ovvie che escono da un manuale. Non ci posso nemmeno credere che tu stia perfino mentendo a te stesso riparandoti dietro il fatto che tu l'abbia salvata perché è nella tua natura o perché parte del tuo lavoro che cazzo, non ci crede nessuno e non dovresti farlo nemmeno tu. Io me lo ricordo benissimo come la stavi guardando alla festa, con quanta fretta da adolescente di merda te la sei portata via senza preoccuparti di chiunque altro ci fosse perché solo lei importava. Ti ho visto, ero lì. «Questo lo puoi dire ai tuoi compagni di avventura, che l'hai fatto perché era una civile e che non hai invece avuto alcun impulso o idea di farla fuori perché un Maledictus non è un civile.» Certo, se avessi torto un capello ad Edie ora respirare ti sarebbe più difficile, credimi. Posso anche sembrarti un pivello, ma studiare quando poi sai mettere in pratica quello che fai non mi rende il primo ragazzino di passaggio e non deve passarti per il cervello che sia così. O forse sì, forse sarebbe più bello se lo facessi. E mi costa dirlo con così tanta impersonalità, che poi il cuore ce lo metto lo stesso anche se si sta riducendo ad un sassolino nero che vaga in una cassa toracica troppo grande. Edie non è un mostro, non lo è mai stata per me, ma non puoi venirmi a raccontare la stronzata che non lo hai fatto per una sbandata emotiva. Quanto stupido pensi che sia mh? E non ti azzardare neppure a rispondere a questa domanda, perché devi ringraziare solo lei e la tua cazzo di protezione contro di me. Una che non avrai quando sarò fuori da qui. Puoi anche vederla come una minaccia, che tanto ce ne lanciamo a ondate continue da quando sono qui dentro. Solo che io le tue le ignoro perché sono una cazzo di persona civile e perché tu non hai proprio capito il motivo per cui sono qui. Il tuo non è il sacrificio che fai spingendo qualcuno lontano dalle fauci di un licantropo per prenderti un morso tu. Questa cosa è così grande che tu non sei tanto stronzo da credere sul serio di passarmela sotto banco in questo modo. E mi fa veramente ridere che tu ci pensi sul serio che possa andarmi bene. Però sei bravo sai? Hai capito benissimo dove si trova il mio punto di rottura che non devi superare e cosa fai mh? Ci metti dentro una cazzo di mazza chiodata. Complimenti. Non lo vedo il tuo colpo quando arriva, perché sto già per andare alla porta e lasciarti da solo nel tuo oblio con tutti i cazzi che hai per la testa ma non ci riesco. Non faccio più di un passo prima di tornare a rivolgerti uno sguardo che spero ti allarmi abbastanza da ritrovarmi la tua pistola ad un centimetro dal petto. Perché è lì che deve restare, lo abbiamo capito tutti no? Lo sento nelle ossa che dovrei farti rimangiare ogni cazzo di parola che hai scelto con cura di sputare fuori dalla tua stupida bocca e che poi non è che lo specchio di quello che mi dico da anni. Solo che, genio del male, io posso, tu no. Il diritto di continuare a perdere tempo senza salvare la situazione, è così che hai detto e giuro ti tatuerei col sangue - il tuo - ogni fottuta lettera che hai davvero osato mettere in sequenza per creare questo. Mi brucia? Sì. Te lo do a vedere? Anche, perché non me ne frega un cazzo della tua opinione o di cosa te ne farai della mia frustrazione. Tanto alla fine il punto è esattamente questo; è che non ho fatto quello che hai fatto tu, non ho costretto Edie a non poter essere felice sostituendo la mia vita alla sua. Ma tu sì, quindi bravo, complimenti, un applauso per te che hai deciso di andare contro ogni buon senso. Ma quello che più mi dà fastidio è che lo so benissimo a cosa miri, so a cosa alludi, so che pensi che io creda di avere il diritto sulla vita di Edie ma ti sfido a viverti ventisei anni in cui da un cazzo di momento all'altro potrebbe non tornare più in sé perché chi cazzo ce l'ha una data precisa di scadenza eh? C'è e basta e te la devi far andare bene. Ma tu non empatizzi perché non hai una cazzo di idea di quello che abbiamo passato e adesso che sei l'eletto salvatore dei civili, mica te ne frega. Io la stavo risolvendo la situazione, io stavo... Non ti posso rispondere a questo, non posso dirti niente adesso, non meriti nemmeno di chiederti che cazzo mi passa per la testa perché sei proprio l'ultimo stronzo che avrei voluto entrasse nella nostra vita. E non ti voglio sopportare un anno intero, quindi ascolta cosa ti dico io prima di andarmene, ti va? Bene. «Prova a non peggiorare la situazione facendola innamorare irrimediabilmente in questo ultimo anno che ti resta. Ci riesci?» Perché col cazzo che ti salvi. Ora vieni a dirmelo a due passi da me chi cazzo la farà soffrire fra undici mesi, ti sto aspettando.
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    Ci sono passato da questo punto, gli vorrei dire, riflessioni e problematiche riguardo al fatto che era una Maledictus e ciò che comportava. E l’ho gestita pure piuttosto di merda. Sono passati mesi ma me lo ricordo molto bene che con Edie, quando dovevo scoprire se avrei dovuto ucciderla o meno, ho fatto tutto al cazzo di contrario. Me ne pento? Forse, a metà, come mi pento a metà di aver dato la mia vita per lei dato che, continuo a pensare a come ha reagito mio fratello e ho capito quella cosa fondamentale che non mi dimenticherò mai più.
    Dopo tre anni passati letteralmente sempre da solo mi ero un po’ perso, su tante cose e anche, soprattutto, su quell’unica cosa importante che è la famiglia, quella che mi resta, Caiden quindi. Ma ora grazie a Dio me lo sono ricordato parecchio bene ed è questo il motivo per cui neanche volevo tornare a New York, in questa città di merda che mi ha portato solo problemi.
    Mi sono ricordato che cosa ho promesso a mio padre prima che lui morisse.
    Una promessa che non si cancella.
    Una promessa che fa di me solo una cosa, mi rende praticamente un concetto più che un essere umano e va bene così. Io ho un compito, e non ci sarà mai niente che metterò davanti a mio fratello, passato o futuro che sia, quindi la cazzata l’ho già fatta una volta e l’ho riscritta nella mia testa come l’enorme errore che è diventato quando ho messo Edie di fronte a Caiden.
    Non succederà mai più ed è questo il motivo per cui quel “tutto o niente” mi rimbomba costantemente nella testa. Per Caiden è tutto, io, ogni cosa che faccio, ogni cosa che penso, e tutto quello che succederà nella mia vita sarà per mio fratello e molto onestamente non mi sembra giusto avere qualcun altro vicino, in questo modo, quando so che se servisse a salvare il culo a mio fratello la sacrificherei. Perché è così, purtroppo, sacrificherei tutto per lui.
    Mi sembra sinceramente anche troppo una merda nonostante lei lo sappia che è così che funziono io, è comunque una merda il fatto che per me esista solo Caiden e gli altri vengano dopo. Tutti, nessuno escluso.
    Quindi sì, era già nei piani non farla “innamorare irrimediabilmente”, per questo non volevo tornare e per questo me ne andrò il prima possibile da qui, ci tornerò il meno possibile, e spero che prima o poi decida che non ne può più perché in realtà, non ho le palle di farlo io. Ma questo Joshua non deve saperlo per forza, dopotutto questa storia di me e Edie sono cazzi suoi fino ad un certo punto e dubito che voglia sapere i dettagli della nostra intensa relazione sentimentale.
    Dopo qualche secondo alla fine mi limito a rispondere proprio questo, dato che non ho voglia di tornare al punto di prima che, insomma, non sa un cazzo di come sono andate le cose e sarebbe anche inutile. Però sì, questo lo posso dire, che «Tranquillo, era già nei piani». Perché è la verità, una verità di merda e che non so esattamente come gestire, ma è così che funziona e ormai io ho capito che per me non esiste nient’altro che la mia famiglia e la caccia. Non c’è proprio spazio per nient’altro.
    Non lo dico con la faccetta triste di uno che si sta torturando l’anima per questo, anche se è esattamente così, quanto più con la risolutezza di chi si impegnerà a far si che la cosa non finirà con Edie che piange la mia morte e tutto ciò che ne conseguenze.
    E ora puoi anche levarti dal cazzo, Joshua Çevik. Grazie dello spettacolo, mi auguro di non rivederti mai più in questi undici miseri mesi che mi rimangono.
     
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    mago nero
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    Hai giocato abbastanza con il mio sistema nervoso, è ora di finirla adesso. «Bene» Te lo dico perché non me frega un cazzo se le mie minacce non ti sfiorano, esistono comunque e continueranno a farlo, magari ogni tanto provaci a ricordarti che sono passato di qua nonostante tutto perché io ad Edie ci tengo sul serio, come tu non potrai mai capire perché tuo fratello non è stato un Maledictus per tutta la vita. Quindi sì, puoi vedere quel briciolo di empatia che avrei potuto anche sforzarmi di provare andare letteralmente in fumo perché sei uno stronzo. Ti ho detto che mi sta bene solo perché lo sai che io lo verrò a sapere se non sarà così. Lo sai che il tuo culo finirà su una graticola prima della scadenza del tuo tempo se io mi renderò conto che non avrai fatto la tua grande uscita di scena prima che lei si accorga di quanto cazzo ti è costata questa stronzata. E grazie per l'interessamento ma mi hai appena convinto che me la terrò bella stretta la mia corruzione, sia mai che ci dovessimo sul serio incontrare di nuovo fuori dalla tua roccaforte. La tua è stata una stronzata per cui sono consapevole che alla fine ti dovrei ringraziare, ma sei riuscito a costruirti un muro così alto di merda intorno in meno di un'ora che adesso come adesso l'unica grazia che posso farti è uscire dal tuo bunker e sperare di non vederti più gironzolare intorno al mio. Te lo dovrei spiegare che mi sembra evidente che tu non sappia come è fatta Edie e che non devi sovrastimare la corazza che pensa di sapersi costruire quando in fondo è una Çevik come me, e noi sappiamo benissimo come siamo fatti ed io posso vederle attraverso anche quando non vuole. Non me ne frega un cazzo che potresti voler dire altro, anche se in primis ne dubito e dopo sono anche piuttosto sicuro che non sarebbe nulla abbastanza potente da rimetterti in carreggiata con me, come se mai te ne fosse fregato il cazzo di farlo. Me la chiudo alle spalle la tua porta e percorro più che volentieri la stradina che mi riporta al mio rottame in fondo alla via. Senza fretta ma con la decisione di chi non torna indietro manco per il cazzo. Tu non hai messo tuo fratello al primo posto quando hai ben pensato di dare via la tua vita e non ci credi nemmeno un po' di salvarti il culo per chissà quale miracolo di divina provvidenza generato dalle tue stesse mani. Al massimo con quelle ti ci puoi fare una sega e lasciamo stare questo argomento perché l'idea che Edie ti si avvicini adesso mi corrode il sangue peggio delle ombre che lo abitano. Ombre su cui riprendo il controllo ed è già come se sapessi di nuovo come si respira e sono incredibilmente a casa. Dovrei ringraziarti anche perché se adesso diventerò un Mago Nero come si deve, senza mezzi termini lo dovrò proprio a te, oh salvatore degli Universi conosciuti. Non ti sei limitato a togliermi tutto, mi hai privato anche della possibilità di farti il culo perché, andiamo, sei già praticamente morto. Ora spero vivamente che manterrai quel che mi hai detto e che guardando Edie tra qualche mese dritta negli occhi io non vedrò l'amore che sottintende la premura che ha per te, perché se invece fosse così potrebbe non essere questa l'ultima volta che ci vediamo. Ti devo anche dire che non era così che immaginavo andasse, mi aspettavo che fossi abbastanza sveglio da capire che avrei potuto aiutarti invece di arroccarti nella certezza che tu e tuo fratello salverete il mondo come due moderni eroi del ventunesimo secolo. Ma sei così irrimediabilmente ottuso che non solo non sai leggere le intenzioni altrui, ma neppure te ne curi quindi sai che ti dico mentre accendo il motore e mi preparo al prossimo passo della mia cazzo di vita? Che puoi andare a farti fottere come sai fare solo tu. Lontano dalla mia famiglia.
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