1. Anima

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    By hime. il 18 April 2023
     
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    Anima

    L'anima è l'essenza di un essere vivente che persiste dopo la morte del corpo fisico, la parte vitale e spirituale distinta dal corpo fisico.
    L’anima infatti non si consuma alla morte del corpo, ma viaggia, venendo scortata altrove a seconda di quale divinità la reclami – se il vivente era devoto a qualche culto – oppure verso il Limbo, esistono però altri casi quali la reincarnazione, per cui si intende la rinascita dell'anima, o dello spirito di un individuo, in un altro corpo fisico, trascorso un certo intervallo di tempo dopo la sua morte terrena. Un processo particolare che avviene se alla base della propria forte fede vi è questo concetto, oppure per via di incantesimi o rituali particolarmente potenti.
    In quanto l’anima e la magia ad essa relata è un campo di studio relativamente nuovo (cioè ripreso in tempi recenti) ed estremamente complesso, esistono tutta una serie di teorie non ancora approvate da tutta la comunità scientifica e per questo relegate ancora alla zona dei forse.
    La teoria del corpus + animus + genius
    Una delle teorie più accreditate (Harris Woods, Alistair Cox, 1979) suddivide l’uomo in: corpus, il corpo particellare e materiale; animus, l’anima come forma di energia che anima il corpo, ma anche di auto-coscienza e quindi fondante i pilastri dell’identità della persona e tutto ciò che riguarda la sua umanità; genius, tutta la parte strettamente cognitiva.
    L’animus da solo può avere esperienza delle cose ma non può davvero processarle perché questo richiede il genius. Quindi, in una metafora semplicistica, l’animus è l’occhio che vede mentre il genius e un cluster neurale che traduce l’input e permette al cervello umano di associarvi dei significati.
    Si è ipotizzato quindi che eliminando una o più parti della questa tripartizione si ottengono diversi effetti:

    Corpus + animus - genius = corpo materiale in coma o morte cerebrale nei casi più gravi.
    Corpus + genius - animus = essere senziente e intelligente ma privo di esperienza emotiva e umanità (si pensa comunque che l’effetto sulla persona sia estremamente soggettivo).
    Animus + genius - corpus = energia animica (e/o entità spiritica) intelligente e con coscienza senziente.

    Ognuna di queste parti quindi può esistere senza una o più delle altre due.
    Alcune teorie (Tarik Berihu Yessuf, Ignác Souček, 1998) indicano inoltre che l’anima si auto-generi in forma di animus (precedentemente esiste in forma di energia del cosmo) nel momento in cui genius e corpus iniziano a legarsi, pronti per ospitare l’animus. È quindi la combinazione tra genius e corpus che trasforma parte dell’energia primordiale del cosmo nell’anima che dà vita alla tripartizione. E che l’anima sia fonte di una qualche forma di coscienza poiché deriva dall’energia del cosmo, nonché la Polvere, a cui è accredita una forma di proto-coscienza. A sostegno di questa ipotesi vi è anche il comprovato comportamento della Polvere che si attacca ad alcuni tipi di persone (i maghi), si ipotizza che venga attratta dal suo simile, l’anima – se questo fosse vero però, anche alcune reliquie quindi, nonché incantesimi, possiederebbero una qualche forma di anima.
    Questa teoria riprende alcuni concetti dalle credenze dell'Antico Egitto che vedevano l'anima composta da: akh, ba e ka, oltre che da molte altre credenze.
    L’anima come fonte di energia e l’energia animica
    Le anime sono potenti fonti di energia, esistono infatti alcune creature che le utilizzano come fonti di sostentamento come gli Shtriga. La loro energia è così immensa che neppure entità cosmiche primordiali si pensa siano in grado di poter davvero distruggere un'anima.
    Le anime possono essere infatti rovinate, ferite, danneggiate, persino vendute, ma mai distrutte. Difatti, quando i fantasmi vengono esorcizzati le loro anime non vengono annientate ma soltanto liberate dal loro legame con la Cortina così che un mietitore possa scortarle nell'aldilà a cui erano destinate; quando vengono invece esiliate, sono effettivamente tanto danneggiate da diventare pulviscolo ectoplasmatico intrappolato nella Cortina.
    L'anima funziona quindi come una batteria auto-ricaricabile, in grado di mantenersi nel tempo attraverso i meccanismi di conversione dell'energia del nostro corpo (es: mangiare cibo). Questo tipo di fonte di energia simile alla fusione consente all'anima di alimentare sia se stessa che il suo involucro, fino a quando il sistema di conversione dell'energia (corpus) si rompe, mediante il processo naturale di decadimento organico e decomposizione cellulare nel tempo (invecchiamento).
    Questo permette ad alcune creature di poter possedere corpi morti e tenerli in funzionamento grazie all’anima come “batteria” del corpo materiale. In questo caso tutte le funzioni cognitive e chimiche del corpo funzionano normalmente come se questo fosse vivo. Alcune teorie (Adrian Berry, Saif Hamadani, 2013) indicano come possibilità concreta non comprovata, che in un eventuale momento di concepimento in questo caso, non si riesca a generare un’animus per il nuovo embrione. L’animus del genitore essendo non proprio del corpus ma “ospite”, potrebbe generare un’interferenza energetica che impedisce all’energia del cosmo di legarsi al nuovo corpus + genius.
    L’energia animica: la sua potenza e le proprietà di impenetrabilità
    Il corpo umano e le energie che lo compongono sono un sistema aperto. Grazie alla formula E = mc2 possiamo quindi calcolare l’energia totale relativistica di un corpo, la sua massa relativistica e la sua costante velocità della luce nel vuoto.
    Grazie a questi studi (Marcel O’Dowd, 2018), si è riusciti a comprendere che la potenza di un’anima corrisponde a quella di un reattore nucleare e che produca una luce equivalente a quella di 100 Soli. E che l’anima non ha proprietà di impenetrabilità – «due corpi non possono occupare lo stesso spazio nello stesso momento» – per lo meno per un periodo di tempo che non si è ancora riusciti a calcolare.
    Infatti è possibile che più animus, così come più genius, coesistano in un unico corpus. Questo fenomeno viene spesso denominato “possessione” e può essere di vario genere. Di norma però un genius + animus tende a prevalere sugli altri, quello con più forza di volontà o più energia animica (l’energia dell’anima è detta energia animica). In alcuni casi di particolare prevalenza, genius meno forti possono gradualmente sparire e/o animus più deboli essere inglobati da quelli più potenti.
    Teoria della bipartizione d’anima (animus)
    Un’altra teoria di più recente fattura (Nova Bishop, 2020) parla di come l’animus in sé sia suddivisa in due sotto-tipologie, e basa parte dei suoi studi sui concetti religiosi dell’antica Estonia riguardo l’anima.
    L’anima è quindi suddivisa in due “scintille creative”: l’anima-corpo (körperseele) e l’anima-ego (freiseele). Queste due parti sono intrinsecamente legate per cui al muoversi di una, prima o poi si muoverà anche l’altra.
    L’anima-corpo è la scintilla vitale che si genera al concepimento e abita il corpus sin dal primo momento ed è anche quella che lascia il corpo per ultima alla morte. Può essere fisicamente localizzata come più presente energeticamente nel cuore, polmoni, fegati, genitali.
    L’anima-ego è quella che viene utilizzata maggiormente nella magia dell’anima, in profonda connessione con il sangue e altri fluidi corporei anche se in minor misura, e negli occhi (derivante il detto “gli occhi sono lo specchio dell’anima”, vedi anche il malocchio), bocca e i denti (vedi le parole di potere, spesso è anche il luogo per cui avviene la possessione), capelli (i Nativi ma anche molte altre etnie e in generale nel folklore è ben presente la credenza che il potere risieda nei capelli e che non dovrebbero essere mai tagliati), unghie (gli antichi maghi runici usavano le rune sulle unghie).
    È anche la sede dell’umanità e di tutto ciò che non rientra nello specifico nell’animazione del corpo fisico. Segue l’anima-corpo quando l’embrione comincia a sviluppare una sua “identità” e umanità.
    Quando una persona muore, l’anima-corpo torna all’energia del cosmo mentre resta l’anima-ego, che, spostandosi nella Cortina compone manifestazioni quali per esempio i fantasmi, oppure può seguire la sua via religiosa e raggiungere il suo aldilà diventando un essere di pura anima e nient’altro.
    Integrità e caratteristiche dell’anima
    Come abbiamo detto un'anima non può essere distrutta, ma è soggetta a diversi effetti che ne cambiano l'aspetto, l'integrità, la stabilità e altre caratteristiche. Può inoltre anche essere venduta, spostata o dannata.

    Aspetto
    Un'anima può essere macchiata o sporca, può essere opaca e meno o più luminosa.
    Una persona che ha compiuto brutte azioni, relative alla vigliaccheria, codardia o ipocrisia, avrà una luminosità più opaca. In alcune occasioni, per delle azioni particolarmente brutte ma che non arrivano all'omicidio, si possono formare delle vere e proprie macchie scure sull'anima.
    L’anima si nutre delle esperienze che il soggetto fa durante la sua esistenza, o esistenze multiple, sperimentare quindi tanti sentimenti negativi e brutte esperienze può scurirla facendola risultare più opaca e meno luminosa, come se la negatività (soggettiva) sia un cibo che la intossica. Viceversa, esperienze positive (sempre a livello soggettivo) la rinvigoriscono e la arricchiscono rendendola più luminosa.

    Integrità
    L'atto di commettere omicidi danneggia l'anima dell'omicida, solo se però si tratta di un atto di genuina crudeltà o spietatezza, contrariamente a un omicidio per misericordia o autodifesa. Sembra inoltre che anche un'uccisione per procura danneggi l'anima del mittente dell'omicidio, sempre che vi sia l'intento.
    Ogni omicidio e quindi ogni corrispondente danno sull'anima è visibile come una cicatrice, che, se accumulati in gran numero non solo la sfigurano ma la rendono anche estremamente fragile e instabile.
    Arrivare al punto in cui un'anima è talmente instabile da rischiare di spezzarsi con un ennesimo atto del genere, è molto difficile, il numero di omicidi dovrebbe essere estremamente alto. Ma è più facile arrivarci utilizzando tecniche magiche che ne sfruttano direttamente il potere.
    Una persona che prova del genuino e sincero rimorso potrebbe anche riuscire a ristabilire più o meno le condizioni della sua anima danneggiata, è però un processo estremamente doloroso e di quasi impossibile riuscita, tanto che potrebbe portare alla morte. Processi di espiazione molto estremi non sono stati documentati nella loro riuscita ma non è escluso che possano portare qualche miglioria.
    Un'anima può anche essere suddivisa e asportata in parti, tramite questa procedura ovviamente la sostanza della stessa sarà sempre minore, ciò induce l'anima a sperimentare una qualche forma di regressione "mentale" e "fisica". In casi estremi, questa regressione può essere così grave che l'anima dell'individuo diventava essenzialmente sub-umana e alla morte finisce nella Cortina, incapace di andare nel suo aldilà o nel Limbo, e incapace di diventare un fantasma.
    Eventi particolarmente traumatici psicologici o fisici, potrebbero spezzare un’anima in piccola parte.

    Dannazione, maledizioni e simili
    Si parla di dannazione quando un’anima diviene possesso di una divinità che la modifica oppure la costringe in un luogo per l’eternità, per esempio in un inferno.
    Di maledizione (e benedizione) invece, quando l’anima è il bersaglio di una maledizione/benedizione da parte di un mittente che sia umano o divino o di qualunque altra forma e identità.
    Esistono varie tipologie di dannazione, maledizioni, benedizioni e così via. Un’anima può essere corrotta e modificata, deviata, e quindi dannata facendola diventare qualcos’altro (di solito così nascono creature demoniache), ma può anche essere semplicemente divorata o imprigionata in un luogo. Un’anima può essere maledetta costringendo il suo portatore a patire pesi molto più intensi quando uccide qualcuno, per esempio, oppure benedetta garantendogli una fortuna sfacciata. Le variazioni sono infinite.
    Nessuna di queste condizioni è irreversibile, ma a seconda della situazione è molto più semplice spezzare una maledizione rispetto a scappare da un inferno.

    Peso
    Alcuni studi definiti pseudo-scientifici (Duncan MacDougall, 1901) riportano che il corpo alla morte perda 21 grammi e che quindi quello sia il peso dell’anima (allora solo anima, adesso sarebbe più corretto definirla anima-corpo secondo la teoria Bishop) che si riunisce all’energia del cosmo. In realtà l’energia non ha alcun peso.
    Ciò a cui si riferisce con "peso dell'anima" è una quantità metafisica, la stessa che nella tradizione del pantheon egiziano viene misurata da Anubi, nella procedura di psicostasia – detta anche più comunemente pesatura dell'anima – anche se è presente in molte altre tradizioni religiose.
    Si pensa infatti che l'anima di una persona che ha commesso crudeltà e ingiustizie sia più pesante di un'anima depositaria di buone azioni.

    Disumanizzazione
    È un effetto collaterale della mutilazione e la corruzione dell'anima mediante diverse modalità specifiche, infatti non sempre accade ma per lo più quando si utilizzano metodi magici per manipolare e tagliuzzare la propria o altrui anima (es: Horcrux, o in generale l'uso di branche della magia altamente corruttibili per la propria anima, tipo le Arti Oscure europee [distinguo dalla Corruzione che è un'altra cosa invece]).
    Corrompendo l'anima quindi si corrompe anche il corpo fisico della persona, perdendo tratti piacevoli nel volto e nel corpo e assumendone invece di mostruosi in un progredire molto lento, si parla di anni. Un esempio di questo effetto collaterale è il mago oscuro inglese Voldemort.
    Stato di “senz’anima”
    Alcuni dei metodi più conosciuti per rimuovere un’anima sono:
    • Consunzione: un’anima può essere inglobata, sono conosciute creature che ne hanno bisogno per sopravvivere e nutrirsi, ma anche alcuni fantasmi possono farlo semplicemente per diventare più potenti.
    • Incanti specifici: la magia che “brucia l’anima” si serve dell’energia della propria anima per potenziare i propri incantesimi o utilizzarne di particolari, in questo modo l’energia viene bruciata appunto e utilizzata come carburante per la propria magia. Non viene però distrutta in quanto dopo il suo utilizzo torna a riunirsi all’energia del cosmo.
    • Resurrezioni fallite: è stato documentato il ritrovamento di alcuni antichi rituali che permettono, o promettono resurrezioni. Il tentato utilizzo di questi incantesimi per lo più va male e riporta in vita solo il corpus (spesso + genius) senza l’animus, in quanto questa rimane attaccata o alla Cortina o al suo aldilà.
      In generale si pensa sia molto difficile che un anima staccata dal corpo possa riunirsi ad esso e che quando accade, si senta una sorta di estraneità per via di un’unione imperfetta, cosa che accade anche quando un’anima possiede un corpus diverso dal suo in assenza di un’altra anima.
    • Animoscopia: la rimozione forzata dell’anima dal corpo, che consistente in un qualche rituale o incantesimo o atto che appunto forza l’estrazione dell’anima dal corpo che la contiene – si possono anche rimuovere solo dei frammenti dell'anima, non tutta in blocco per forza.
    Alcune credenze sciamaniche indicano la possibilità di perdere l'anima per via di eventi particolarmente traumatici, ma non è mai stato documentato un caso simile.
    Le reazioni di un essere umano senza più la sua anima possono variare e sono estremamente soggettive, poiché la privazione della sua umanità risponde in modo diverso a seconda del suo genius. Alcuni potrebbero diventare violenti, altri tendenti a un comportamento antisociale, oppure del tutto indifferenti a tutto ciò che li circonda in una sorta di stato vegetativo vigile.
    Ciò che sembra rimanere intatto in genere in una persona detta “senz’anima” è: logica; coscienza di sé in quanto essere vivente e pensante; istinto di sopravvivenza; consapevolezza che dentro di sé qualcosa manca/è sbagliato, o che è presente in vuoto e che tutte le azioni compiute non hanno alcun senso (molto soggettivo).
    Si sono verificati casi di persone più logiche, e casi di persone invece che sono state divorate dal senso di vuoto e che hanno ricorso al suicidio per non doverlo più provare, casi quindi in cui la consapevolezza di qualcosa che manca ha superato in intensità l’istinto di sopravvivenza.
    Riguardo allo stato di “senz’anima” di alcune persone in ambito legale e sociale, il discorso è complesso e sfaccettato. Sono vittime o carnefici nel momento in cui compiono azioni antisociali?
    Ricordi animici e malattie karmiche
    L’anima ha la capacità di raccogliere memorie genetiche (si pensa per via del collegamento profondo tra il sangue, quindi il DNA, e l’anima) quindi di vite precedenti se si è verificata anche solo una reincarnazione.
    Per la presenza di questi ricordi animici si può verificare la comparsa delle cosiddette “malattie karmiche” (karmiche = proprie dell’anima che si reincarna). Malattie di stampo fisico o mentale che insorgono come risultato di un insieme di azioni compiute in una vita precedente che hanno risonanza “punitiva” anche nelle successive.
    Naturalmente non vi è davvero una valenza punitiva se non per alcune filosofie o religioni, ma solo una corrispondenza animica, spesso data da segni sull’anima e altre particolarità simili che risuonano nel sangue e generano queste malattie.
    Queste malattie sono spesso malattie autoimmuni o di cui non si conosce scientificamente l’origine. Teoricamente potrebbero essere curate con una ristorazione dell’anima, pratica che però richiede un tale ammontare di energia – oltre un potere divino – che per un mago è praticamente impossibile.
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