[𝑬𝒗𝒆𝒏𝒕] 𝑳𝒖𝒄𝒆 𝒅𝒊 𝑺𝒑𝒆𝒓𝒂𝒏𝒛𝒂

23 marzo 2024 - Pier Sixty

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    Gala Event
    « Il prestigioso Pier Sixty di New York diventa teatro di solidarietà e speranza in una serata ricca di incanto. Un faro nella notte, un sostegno benefico per ricordare che la lotta contro la violenza sulle donne non è ancora finita. La comunità magica dunque si riunisce in questo galà di beneficenza a sostegno delle sopravvissute, dei centri che le aiutano e per promuovere la consapevolezza di una piaga sociale che è ben lontana dall'essere debellarla.
    Luci della Speranza”, vede la partecipazione dei migliori attivisti, dei più grandi filantropi e le celebrità più famose riuniti tutti da un obiettivo comune: porre fine alla violenza contro le donne. La prestigiosa Julien Accademy allieterà la cena, con un catering d'eccezione, e l'asta che ha come fine quello di raccogliere fondi per supportare le vittime, centri di assistenza ed associazioni dedicate.
    Il tutto è patrocinato da Taelisin Rakham, scelto come futuro vicepresidente, e dalla candidata democratica Dorothea Lucretia Josephine Lovecraft.

    L'ingresso è esclusivamente su invito.
    Dress code: obbligatorio abito formale. »
    « L’evento si svolge la sera del 23 Marzo dalle 20:00 alle 3:00 di mattina, tutti gli invitati hanno ricevuto un invito qualche giorno prima. Il dresscode è elegante come tipico di un gala, la partecipazione è tramite l’invito ed è stato pubblicizzato tramite social. Ci saranno anche doverse telecamere che trasmetteranno in diretta l'evento su un canale dedicato in modo da avere più risonanza. »
    « NOTE OFF. Salve a tutti e benvenuti al nostro primo evento del 2024 direi.
    Un eventuccio piuttosto semplicino ma bello, elegante (mi raccomando non vestite male i vostri Pg perché abbiamo la fashion police) e pieno di solidarietà. Iniziamo ufficialmente il17 Aprile e termina il 5 Maggio. Abbiamo organizzato diversi giochini, tra cui il sempre verdissimo, almeno qui sul brakebills, il giochino del Peskipiksipesternomi (non so scriverlo) ed una bellissima lotteria. Detto questo, divertitevi.

    PS. Mi raccomando, non state a fare post troppo lunghi, siamo qui just for fun e per rilassarci. »
    « I GIOCHINI.
    Peskipiksipesternomi. Ogni tanto (circa 1 volta al giorno) in off pubblicherò un messaggio nell'evento (il seguente messaggio: ◉◉◉◉) e il primo che risponderà (sempre in off, non serve facciate per forza il post) scrivendo correttamente "Peskipiksi Pesternomi" otterrà il timbro.
    Potete continuare a giocare anche se avete già ottenuto questo timbro, voglio dire, a chi non piace uno stronzetto che ruba la scena agli altri. Anzi, vi invito caldamente a farlo. Avete tempo 3 ore per rispondere a questo minigioco, ovviamente chi prima arriva…..vince il mini gioco. Risposte successive verranno cancellate.
    Lotteria. Ci sono ben 100 biglietti da cui pescare, se siete fortunati vincerete un bel premio. Nel vostro primo post dovrete comunicare, se partecipate alla lotteria, un numero da 1 a 100. Ad un certo punto della serata verrà fatta un'estrazione con i primi tre numeri estratti.
    Ballo. Non vi salvate nemmeno qui, chi ha detto che potrete subito ballare con il bel ragazzone che vi siete portati dietro come partner per pomiciare? Per far legare un po' di più la gente e per il lieto giubilio dei player, i partner di chi parteciperà al ballo saranno casuali perciò mi raccomando diteci in spoiler se parteciperete e vi conteremo nel ballo del qua qua.
    Asta di beneficenza. Evento clou della serata, ad un certo punto sarà possibile provare a comprare oggetti di estremo valore usando il denaro. Durante l'asta verrà comunicato l'inizio e la fine del tempo in cui si potranno fare le offerte, come nelle vere aste vince l'oggetto chi paga di più, ma anche chi sa piazzare bene i suoi soldi perciò mi raccomando occhio e... Partecipate perché si possono ottenere oggetti di grande valore. »
    © code by LaNine e prelevabile Qui



    Numeri presi lotteria:
    3 - 4 - 7 - 13 - 18 - 21 - 28 - 33 - 48 - 52 - 64 - 77


    Edited by Yuna ~ - 20/4/2024, 11:58
     
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    30 Y.O. – Seer – Married – future president – Pier Sixty




    Rivolta a: Cyrus (accenno a Tal)


    E' mattina quando mi sveglio, quando mi avvinghio di nuovo a te, spogliata di ogni abito e tanto tanto vulnerabile. Piccola.
    Mi viene da piangere, perché da quel maledetto giorno in cui hai rischiato di morire non c'è momento che io non pensi a quegli attimi, dove avresti lasciato soli me ed i nostri bambini. Dei antichi, sapere che sei qui con me, sapere che sei ancora nel nostro letto a stringermi dopo che la sera prima ci siamo nuovamente lasciati andare, mi fa apprezzare di più i nostri momenti insieme.
    Ti amo tanto Cyrus, non sopporterei una vita senza di te nonostante il dolore che in questi anni mi hai provocato. Preferirei morire che stare senza di te.
    Ti sorrido, ti accarezzo le labbra soffici e ti sveglio con un bacio ed un «Buongiorno.» soffiato dolcemente. Lo sai che giorno è oggi, lo sai che cosa ci sarebbe stato stasera quindi sarebbe cosa buona svegliarsi, alzarsi e iniziare a concludere le ultime cose per la sera che sarebbe arrivata. C'è stato tantissimo impegno per far in modo che questa bellissima iniziativa venisse alla luce, un ennesimo evento per comprare qualche voto in più ma che dimostra il mio impegno nel campo sociale e nella lotta alle disparità di genere.
    L'abito che indosserò in questo evento è stato fatto su misura da Dior, haute coutre, volevo che il tema dell'abito fosse principesco, quasi come se fossi uscita da una fiaba e la mia preferita è proprio la sirenetta. Dior mi ha accontentata con un bellissimo abito a sirena, dalle sfumature argentee e tante scaglie che ricordano la coda di una sirena. Ovviamente ho anche tirato fuori i miei migliori gioielli di tiffany, collana e orecchini abbinati insieme e tanti bellissimi anelli. L'unico anello che forse un po' stona è quello che mi ha regalato mio marito, ma non voglio toglierlo, preferirei di no.
    Poi mi sono fatta fare le unghie di uno scintillante argento, in linea con il mio vestito, mentre il trucco ho preferito fosse leggero e labbra non tinte del mio solito rosso ma di un rosa delicato per non rendere il tutto kitsch. Ho anche fatto sistemare un po' i capelli, amo i miei lunghi capelli biondi e ho cercato di farli piastrare e renderli il più luminosi possibile. E ho scelto delle scarpette che sono proprio da cenerentola, luccicanti proprio come quelle che le ha regalato la fata madrina ma non in vetro ovviamente. Ho ormai finito tutte le mie commissioni quando vado a indossare il mio look, i bambini li ho lasciati alle mie zie, sono sempre così felici di occuparsi dei miei bimbi e Arthur e Lorelai adorano zia Hilda che è così dolce.
    Per me è come se fosse una seconda madre.
    Io e mio marito arriviamo su una macchina affittata per l'occasione, abbiamo parecchia scorta ad accompagnarci, c'è molta sicurezza a questo evento e l'ultima cosa che vorre è che qualcuno cercasse di tirarmi un brutto scherzo.
    Sarei furiosa.
    Un fantasma vendicativo.
    «Sono contenta di averti scelto io la cravatta.» sì Cyrus, adesso parlo con te e sfarfallo un po' le ciglia mostrandoti un bel sorriso «Quella che volevi mettere tu era orribile.» e non voglio più pensarci.
    Hai un senso estetico dell'orrido, perciò meno male che ti ho sistemato io.
    Raggiungiamo il Pier Sixty, dove una valanga di giornalisti e fotografi cercano di immortalare me e te in fotografie di coppia dove la mamma d'america dimostra di essere anche la moglie devota perfetta. Ed un bacio davanti alle macchine fotografiche te lo concedo, prima di salutare e raggiungere finalmente il salone con gli invitati.
    «C'è qualcuno che conosci?» e te lo chiedo distrattamente mentre il mio sguardo si posa infine sul mio futuro vicepresidente «Laggiù c'è il signor Romberg.» lo dico facendo cenno e lo saluto, con un sorriso ed un cenno della mano.

    Dorothea
    Lucretia
    Lovecraft

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    Numerino per la lotteria 77

    Partecipiamo al ballo <3


    Edited by Yuna ~ - 18/4/2024, 19:01
     
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    Rivolto a nessuno in particolare, cenno a Dorothea (venita a prendervelo belli)

    Taliesin
    Rakham Romberg
    Cyborg
    Politician
    The World
    Professor
    Sheet | Aesthetic | NY Accent | Look | Music | Voice
    Un Gala. Una sera, come tante altre alla fine, noiosa monotonia dei giorni che si muovono lenti e troppo veloci nello stesso momento. I piedi ancorati a Terra, in quel momento, in quell'Ora che lo circondava.
    Non era quello che si poteva considerare un "Animale sociale". Ovviamente non per sua voglia, ma per una mancanza totale di abitudine. Era abituato a vedere giovani ed assistenti, a vedere persone che, alla fine erano inferiori a lui nel ruolo in cui avevano, ma con intenzioni per lo più positive verso di lui.
    In quel momento non era il Professore, ma il vicepresidente. Non se lo sarebbe mai aspettato anni prima. Non era una di quelle questioni che avrebbe mai pensato possibili.
    Era una roccia alla fine, immobile davanti al mondo che si muoveva velocemente. La terra che calpestava era antica e aveva toccato la storia, che lui aveva saltato per troppo tempo. Prese un sorso mentre si godeva quell'arco e quel movimento che era lo scorrere di un granello di sabbia alla volta. Prese un sorso, lento e misurato, perché aveva bisogno di essere incredibilmente lucido, ma non poteva permettersi di sembrare poco sicuro nella sua posizione, la seconda posizione più scomoda nella stanza.
    Dorothea era, come al solito, nella posizione scomoda di essere la candidata. La scimmia che si portava a dietro sembrava più raggiante del solito, forse aveva deciso di lasciar andare il suo senso di inadeguatezza rampante per provare ad essere un marito e non un padrone.
    In quei momenti gli mancava un poco la sua famiglia. Quel ricordo di sua figlia e sua moglie, felici fu uno spillo bollente che decise di premere sulla nuca, un brivido freddo e sottile, una dolce pausa che come una fotografia in un'incendio prendeva fuoco ogni volta che la ricordava, sbiadendola via via, ad ogni ricordo rovinandosi un poco di più. Gli piaceva quel ricordo qualche volta, qualche momento era utile averlo. Guardò intorno a sé, cercando volti noti, nonostante tutto. Avrebbe voluto trovare un'alunno, un'assistente, un volto che fosse conosciuto.
    Arrivò per tempo, vestito di tutto punto in un vestito che non fosse incredibilmente elegante, ma allo stesso tempo abbastanza d'alta moda da poterlo permettere. Tutto sistemato e preciso. il piccolo dettaglio che nessuno avrebbe notato, ben nascosto nella camicia era la collana. Un piccolo daruma che aveva comprato pochi giorni dopo la sua decisione di diventare candidato vicepresidente con Dorothea. In segno della tradizione del daruma aveva dipinto con l'alchimia uno dei due occhi, in vista del suo obiettivo politico. L'altro avrebbe avuto modo di colorarlo per tempo. Vedendo un cenno di Dorothea, solleva il bicchiere alla coppia, in segno di saluto.
    code role © usul; created for Brakebills GDR ma di libero usufrutto ovunque


    Numero 52
    Partecipa al ballo


    Edited by The_Passenger_ - 18/4/2024, 21:30
     
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    interagisce con Taliesin.
    [spoiler_tag][/spoiler_tag]ballooo si
    Lotteria 13





    astrea

    thalia tate


    40y.o. ✹ heiress ✹ tate museum ceo ✹ m.a.u.c.


    Appena mise piede fuori dall’automobile la sua vista fu invasa da centinaia di flash e grida di giornalisti che gridavano il suo nome. Astrea decorò il suo viso di un sorriso perfetto, esercitato più volte negli anni. Signora Tate, da questa parte la prego… venne richiamata da un cronista, mentre si voltava elegantemente per permettere ai fotografi di riprendere le ultime immagini. Signora Tate un commento sulla serata le venne chiesto, le parve quasi che dopo quelle parole calasse un attimo di silenzio, come se tutti trattenessero il respiro per ascoltare una sua risposta. Mi auguro davvero che questo evento rappresenti una luce di Speranza e l’impegno assunto è un grande gesto di responsabilità civile rispose lasciando che le parole preventivamente preparate scivolassero dalle sue labbra, la giusta pausa laddove serviva. Signora Tate, Lilian Nox del The New York Ghost si presentò una giornalista quasi sulla quarantina, dall’aria mingherlina ma lo sguardo deciso. Un commento a caldo sulle prossime elezioni? La sua presenza a questa serata è un segnale di sostegno alla candidata democratica? Astrea inclinò di poco la testa indirizzando il volto verso la giornalista, era pronta anche alle domande politiche. La mia presenza qui è di sostegno alla causa per dire Basta alla violenza di genere, mi auguro che la signora Lovecraft possa portare avanti i suoi progetti per la sicurezza di tutti i cittadini magici e interdimensionali..Grazie concluse facendo un breve cenno di saluto e allontanandosi verso l’ingresso del Pier Sixty per raggiungere la sala del Galà.
    Venne accolta da un cameriere e da un flute di champagne che prese dallo stelo sottile dopo aver ringraziato il cameriere con un cenno del capo e iniziare a salutare i volti più noti di quella serata. In un gruppo distinto di persone, Astrea notò subito la presenza della candidata Dorothea e di suo marito, poco più in là il candidato alla Vice Presidenza Taliesin. Decise di avvicinarsi a quest’ultimo, d’altronde era un accademico del Brakebills con cui l’IRTAF aveva ottimi rapporti. Appena nelle vicinanze, compì, stranamente, il primo passo. Non era solitamente lei che andava dagli altri ma gli altri che andavano da lei. Buonasera professor Romberg. lo salutò, poi per evitare imbarazzanti situazioni dove lui non la conoscesse, sebbene fosse uno scenario poco plausibile, continuò Astrea Tate, Direttrice dell’IRTAF e quello avrebbe dovuto dissolvere ogni dubbio.


    code by hime.


    Edited by .isabella. - 19/4/2024, 00:06
     
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    Giunge con Ariadne&Quincy(bfffff) e interagisce con Cyrus&Dorothea
    xoxo

    ravius
    ravius
    ravius
    ravius
    ravius
    lestrange
    Non era particolarmente elettrizzato all’idea di quella serata, ma del resto lo era di rado quando affrontava la consapevolezza di dover fronteggiare il popolo americano in massa – era dopotutto questo il motivo principale che lo aveva spinto solerte a trovare casa fuori città. Tuttavia era giusto sottolineare come, in fondo, fosse anche stato in Inghilterra, avrebbe forse avuto la stessa sensazione – un po’ diversa per quel sottile ed intricato divertimento quasi sadico che provava nel ritrovarsi nella stretta cerchia dell’alta società Inglese, di cui era adesso probabilmente l'indesiderabile numero uno. Sapeva che in fondo sarebbe finita con tanti convenevoli di circostanza generali e tante sottigliezze invece scambiate nello stretto gruppo costituito dai suoi compatrioti. Sebbene sapeva che l’assenza di Raelyndra sarebbe stata sentita – la palestra mentale che le continue, sottili, stoccate di sua sorella gli forniva era qualcosa che in pochi altri erano capaci di fare, se non altro mancavano del decennale quasi-rancore complesso che venava i pensieri di Rae. Nondimeno si era preparato con estrema cura, come avrebbe del resto fatto sempre e in qualsiasi occasione, quella era un’abitudine che neanche il Nuovo Mondo avrebbe potuto strappargli. Le agilità tecnologiche americane, così come la tremenda abitudine dei maghi nel prendere sempre più abitudini pericolosamente accostabili a quelle dei Babbani, erano solo uno dei mille crucci che lo avvolgevano anche quella sera, mentre si trovavano sull’abitacolo che li avrebbe infine condotti al luogo dell’evento. Ma era un Lestrange, figlio di un lungo retaggio che gli imponeva, sempre, di mantenere il giusto decoro, per cui sapeva che sarebbe stato perfettamente affabile – per quanto perfettamente affabile potesse essere Ravius Lestrange, anche nei giorni buoni – per tutta la sera, concedendosi pienamente al rigore dell’eleganza e dell’educazione come sempre. Era un’educazione rigida, la sua, che era stata imposta nei modi più disparati; ma quella più severa era sempre stata impartita a sé stesso da sé stesso. Le apparenze sarebbero sempre state tutto nella sua vita. Non gli era tuttavia sfuggito la sottile ironia del tema, anche se un dettaglio simile avrebbero potuto comprenderlo forse solo Raelyndra e lui, complici in quella storia. Tuttavia raramente un gentiluomo presenziava ad eventi di beneficenza per convinzione estrema, era sempre e solo la necessità dell’apparenza a rimettere tutto in ordine. Quella sera non era diversa, ed in fondo sapeva che avrebbe anche gradito il diversivo quando sempre più tempo, ormai lontano dai suoi giri, era trascorso nel silenzio di quella casa Wainscott. L’appuntamento era stato a casa di Ariadne, ed aveva in parte gioito nella familiarità della metropolvere che lo avevano portato fin lì, dove loro tre – Ariadne, Quincy e lui – si sarebbero fatti portare dalla macchina fino a Staten Island. Scoprì che non apprezzava le macchine, anche se la cosa non lo sorprese affatto. Al contrario, era solo la dimostrazione di come certe cose andassero lasciate ad un mondo estraneo. Una volta arrivati sul posto era stato solo l’estremo contegno britannico ad impedirgli di scivolare con foga via dall’automobile, optando ugualmente per movimenti che non avrebbero potuto tradire mai nulla a nessuno. Non si sarebbe fermato di certo per concedere foto o altro, era un membro delle Sacre Ventotto, non un qualche attorucolo di Hollywood smanioso di finire su qualche copertina di tremendi giornali. Invece, marciò dritto e con andatura sicura, ferma, fin dentro la sicurezza del Pier Sixty, non indugiando oltre dalla macchina fin dentro. Solo sulla soglia si concesse il tempo necessario a lisciare il cappotto, prima di sfilarlo, restando con la giacca che ebbe lo stesso trattamento, finché non fu certo di essere perfettamente in ordine. «Credo che opterò per un whiskey, come prima cosa» aveva lanciato uno sguardo agli altri due, prima di muoversi in quella direzione analizzando al contempo la sala, sicuro che avrebbe individuato Cyrus fra i presenti. L’etichetta gli dava il permesso di abbeverarsi prima di incontrare quelli che, a tutti gli effetti, erano gli ospiti della serata, per quello si scostò ancora una volta solo dopo aver stretto la sua porzione di whiskey fra le dita, accostandosi a Cyrus e quella che altre non poteva essere che Dorothea Lovecraft, la sua giovane moglie in lizza per la presidenza. «Cyrus, Mrs. Lovecraft. Una piacevole serata e per quale nobile scopo» aveva mosso appena il capo, un mezzo cenno che aveva il retaggio di una storia infinita srotolata alle sue spalle. «Ravius Lestrange, un vecchio compagno di scuola di Cyrus» forse avrebbe potuto dire che, alla larga ed in modo acquisito – visto che era pur sempre un cugino di Quincy che aveva pur in fondo sposato sua sorella – fossero addirittura parenti; ma alla fine, quale delle Sacre Ventotto non avrebbe potuto dirlo a prescindere?
    sacred
    Twenty-Eight
    ex-unspeakable corrupted british accent 41 y.o. the tower



    lotteria 18
    ballo yup


    Edited by usul; - 18/4/2024, 20:04
     
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    Per Dorothea & Raviussino




    39 Y.O.– Animagus – Father – Royal Air Force – MAFI Agent – Sacred 28




    Era complesso, alzarsi la mattina, sentire il suono del respiro di Dorothea e non pensare che tutto quello che aveva vissuto per 10 anni era cambiato, radicalmente. Erano più felici da quando aveva smesso di bere, e molto spesso non dava problemi la cosa. Tranne le mattine, nel silenzio. Quando i muscoli sono rigidi perché il corpo è allenato ad essere all'erta, anche se non ne ha avuto bisogno da troppo tempo, quel riflesso condizionato che tende i muscoli come le corde di un violino, anche quando è a dormire, con sua moglie accanto.
    Quella moglie così dannatamente fragile ma così forte da poterlo sistemare e sostenere in questo processo nonostante tutto. Quelle spalle che solo all'apparenza sono così minute, piccole e fragili.
    Apprezzava vivamente sentire il dolce respiro della moglie, che lo calmava quando non riusciva a dormire, si stese e tornò a dormire, fino a quando non si svegliò per un bacio, il suo.

    Aveva preso un abito firmato, anche se non sapeva troppo bene di chi fosse di preciso. Non era un'uomo che si interessava particolarmente delle fatture, ma della comodità. Sapeva che la cravatta che aveva scelto era di pessimo gusto evidentemente, ma sapeva che l'avrebbe corretto su qualcosa, non poteva essere il tipo di persona che sapeva mettere insieme due colori e Dorothea lo sapeva bene, anche troppo. Il tema del Gala era uno di quelli che avrebbe dovuto imparare nel corso degli anni, nel colore violaceo di lividi e sangue inferti. Fosse stato fatto prima di quell'incidente rivelatorio si sarebbe molto infastidito. Sarebbe stata una cosa così ovvia se qualcuno avesse avuto modo di vedere quello che succedeva intorno a lui. "Sei più brava di me a mettere i vestiti, lo sappiamo bene". Rispose alla moglie con un sorriso sincero. Il bacio che venne dopo fu tanto per lui quanto per le telecamere. Per la prima volta, però, il quadretto della coppia felice non era una parodia della realtà. Finalmente potevano essere felici per davvero.
    Entrarono nel locale, apprezzando l'architettura del Pier Sixty e del lavoro che era stato fatto nell'organizzare il tutto nelle massime minuzie.
    La domanda di Dorothea sul conoscere qualcuno gli fece rizzare le orecchie e muovere gli occhi per cercare persone conosciute, persone che si identificarono in un vecchio compagno. Ravius Lestrange, che venne a salutarli con la sua solita pacata gioia fatta di costrutti sociali. "Ah, Ravius che piacere vederti" il cenno del capo fu lo stesso fatto a lui, segno di rispetto reciproco, seguito da uno sguardo sul suo bicchiere pieno di un'alcolico conosciuto. Distolse lo sguardo per non averlo nella sua vista, non ne aveva proprio bisogno in quel momento di una tentazione. Aveva fatto una promessa e quella sarebbe stata mantenuta, nonostante tutto. In modo quasi impercettibile si strinse a Dorothea, per tenere a mente il perché della promessa, il suono della bottiglia che si frantumava e del dolore del suo fegato che, dopo anni di abuso implodeva. Fece un respiro più profondo prima di tornare con il suo solito sorriso di circostanza. "Come stai? Cosa stai facendo qui negli States?" gli chiese per cercare di deviare il discorso, per non dover parlare di qualcosa che interessava solo a lui ma che potesse tornargli utile.
    Si rivolse infine a Dorothea "Ravius, come ha accennato era mio compagno di classe, ed è un'indicibile in Inghilterra", perché voleva farlo parlare di lavoro o di quello che gli piaceva, per tenerlo occupato e non a bere, per evitare il più possibile la visione di quell'alcolico che era ancora una tentazione, nonostante tutto.

    Cyrus Ira
    Selwyn

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    numero 7
    Partecipa al ballo


    Edited by The_Passenger_ - 18/4/2024, 21:31
     
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    Arriva con Emma (sì ti taggo perché è tardi, lovelove) e niente si piazza dove c'è da bere (frist reaction: schioc)
    Nada si spiazza tutti con gli occhi, ma è ancora presto

    jackals
    influencer
    new york accent
    31 y.o.
    the empress
    diana gallows
    Non importa quanto New York sembri cambiare, sul fondo putrescente della sua essenza resta sempre la stessa. È una bestia sempre pronta a divorare, a squarciare lembi d’esistenza ancor più che di pelle e carne, per trascinare tutto nella sua coltre dove tutto ciò che vige è il potere. Eventi come questo non sono altro che punti fermi, piccoli traguardi dietro cui si nascondono sempre vittorie o nuove problemi che dovranno imparare ad aggirare ancora una volta, perché i nomi cambiano ma quello dei Gallows è fermo immobile e non è pronto a retrocedere. Ha sempre saputo come indossare un sorriso allo stesso modo in cui indossa un vestito, punti diversi che annidano sempre la stessa creatura all’interno, e lei è sempre stata fatta di sangue e fame prima che di qualsiasi altra cosa. Ha quasi tutto quello che vorrebbe, ma è un quasi che non è vessillo di immobilità quanto del suo opposto, il punto ultimo da raggiungere per tenere ancora quel castello precario di Re stanchi e mai soddisfatti. Del resto suo padre li ha voluti forti, li ha voluti istruiti, capaci di una parola lusinghiera così come di infilare un coltello abbastanza a fondo da saper strappare via tutto. Non esistono distrazioni quando la sua è una vita consacrata ad uno scopo ed uno soltanto ed è eretta per essere immobile contro tutto, sempre pronta a scattare come un serpente da sotto la sabbia. Conosce tutti i giochi del mondo, quelli più rabbiosi che sono la sua seconda pelle, e quelli più miti che navigano fra champagne e volti noti che hanno sempre, sempre un prezzo. È forse la prima cosa che ha imparato nella sua vita, quella. Ogni cosa ha un prezzo, e ad andare avanti è sempre e solo chi è disposto a pagarlo. Non si è ancora mai tirata indietro. L’aria è fredda contro la pelle nuda, la sensazione già inebriante di vite sempre al limite, circondate da oro e luccichii che sono dimostrazioni silenti di qualcosa che è sempre sotto gli occhi di tutti. È stato naturale ritrovarsi da Emma prima per prepararsi insieme. Quasi perfetto, forse troppo, che siano proprio loro ad essere gli araldi di ciò che portano sulle spalle, quando di violenza ne portano sempre più di quanta possano riceverne mai. Fa scivolare la mano per prendere Emma sotto braccio, i sorrisi che volano sempre perfetti senza stancarsi mai come se fosse nata per quello, e in fondo lo è. «Vediamo un po’ che aria tira» è un sussurro che è fatto perché solo Emma possa sentirlo, quando in fondo essere loro significa anche avere sempre occhi ed orecchie pronti ad afferrare qualsiasi cosa le circondi, senza perdersi mai nulla. È vitale essere sempre con le mani invischiate in tutto, ancora di più quando quello a cui puntano è tanto in alto da essere il massimo a cui poter aspirare. «Ma prima direi di concederci un bel bicchiere, o anche due» non smette mai di pesarle di dover lasciare i bambini a casa, ma anche di sentire al contrario il bisogno di avere momenti slacciata, momenti in cui tutto ciò che deve fare è mostrare ancora ed ancora capacità di cui, in fondo, nessuno dubita alle sue spalle. La testa inizia ad avere la giusta consistenza, le gambe restano precise come rasoi che non lasciano nessun segno sulla pelle. È una sera giovane e tanto pregna da avere sulle labbra il sapore di mille promesse, come succo dischiuso dai semi dopo aver addentato il frutto. Si accosta al bar, lo sguardo sempre attento ad individuare volti pronti a fare la storia, e che sono l’avvilupparsi di edera contro il cemento vivo, pronto a scavare a fondo come artigli che cercano cosa c’è sotto. Non è una principiante, e quella è la loro città. Ne hanno un diritto scritto con anni e sangue. «Un God Father» è una richiesta che sibila dalla lingua, una piccola concessione che sa di tutto. Stringe il bicchiere largo fra le dita, gli occhi che corrono ancora lungo la stanza. Non c’è fretta, è nella bolla perfetta di un’equilibrio quasi raro.
    ©



    lotteria 3
    ballo yaz


    Edited by usul; - 18/4/2024, 20:05
     
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    𝔅𝔩𝔬𝔬𝔡 𝔄𝔫𝔱𝔥𝔢𝔪
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    Surprise! Magnus ciondola qui e lì, al momento si gode un drinketto al bar.

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    magnus blackwood
    direttore di alcatraz | metamorfo | viaggiatore fisico
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    luce di speranza
    Alla luce del sole si nasconde la coda del Diavolo. E quale luce è più forte di un evento che ne porta il nome?
    Non ti sai dire se tua madre, a cui rubi la citazione impunemente, fosse un piccolo genio inespresso sotto la pressa mentale di tuo padre, o se fosse solo una fanatica da quattro soldi.
    Sei cresciuto con i mormoni, alcune cose le sai più di altri, e magari se ogni tanto hai la mano pesante nei tuoi incontri privati, è colpa di quel Cristo che non ti ha mai voluto.
    Comunque che tu sia qui è raro. In genere eviti, fin quando puoi, eventi pubblici. Sia perché la tua vita è sempre un filino compromessa - seppur tu sappia ben difenderti, o non occuperesti questo ruolo da così tanti anni - sia perché non sei solito tollerare chiacchiere di circostanza per ore ed ore.
    A dialogare sei bravo, cazzo se lo sei, ma vedi il tuo problema è che poi hai bisogno di gente stimolante, qualcuno che possa mantenere la conversazione eppure tornare a casa senza averti scucito mai nulla di compromettente.
    Giocare a scacchi è bello, appagante, ma non lo faresti tutto il giorno, tutti i giorni.
    Questo è - invece - un evento per cui sfoderare la scacchiera in marmorino veneziano. Chi, più di te, deve presenziare quando si tratta delle giuste pene per dei criminali laidi, mentalmente pervertiti e violenti? Tu le donne le proteggi, a modo tuo, a volte perfino da te.
    Ma non è il solo motivo per cui sei qui, in fulgida e perfetta rappresentanza di quel lato della medaglia legale a cui troppo pochi danno importanza. No, sei qui anche perché le voci corrono, perché altra gente che conta - seppur mai quanto te, ti dici - sarà presente e, niente di meno, dell'aspirante Presidentessa. Il cui ingresso non hai mancato.

    "Un Tommy’s Margarita" ordini, e non ti distrai dai modi di fare del barista. Tu ordini sempre quei drink che sai riprodurre da te, solo per migliorare quelle composizioni altrimenti anonime. Qui adesso noti una cosa, che appunti a mente.
    Poca Tequila e troppo sciroppo. Sorridi al ragazzo dietro il bancone, le apparenze sono così dannatamente fondamentali. Hai sorriso anche a favore di camera, ovviamente. Tu nel tuo completo scuro che lascia spazio al vezzo di una camicia nera senza cravatta.


    Numero: 28
    Ballo: Sì


    Edited by nocturnæ - 19/4/2024, 01:27
     
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    Interazioni con Ravius e Ariadne (obv), Diana e un cenno a Emma, poi Cyrus e Dorothea

    Quincy Auberon Rowle
    ❝ D.A.D.A. teacher [Ilvermorny]❞ ❝ Rowle family, Sacred Twenty-Eight ❞ ❝ 40 yo ❞ ❝ posh accent ❞
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    Raggiunse Ravius, non appena ebbe finito di sfoderare il suo profilo migliore per le foto. Ogni evento come quello era un'occasione più che lecita per vincere la sua gara di fama e notorietà contro l'uomo che "aveva ucciso" e che era ritornato dal mondo dei morti con il nome già ripulito dalla nomea di certi loschi figuri che in Inghilterra ancora non potevano essere nominati a cuor leggero, seppur solo per scaramanzia.
    Essersi spacciato per vittima aveva fatto miracoli per il cognome degli Yaxley.
    Fece un cenno al barista, inizialmente intenzionato a ordinare il suo quarto whiskey, o almeno quarto lo sarebbe stato se fossero valse le piccole tentazioni prima di arrivare al gala. Quindi no, ovviamente era solo il primo.
    «Un'altra serata come questa e rischierò di essere paragonato a certi dongiovanni» commentò, un misto di ironia che già diventava stantia. Era convinto che Ravius e Ariadne lo avrebbero semplicemente ignorato, non era il primo commento risentito riguardo l'assenza di sua moglie, e pure le sue frecciatine a Yaxley ormai sapevano di vecchio.
    Comunque Raelyndra sapeva quanto l'immagine contasse, e in un'occasione come quella avrebbero dovuto sfoggiare la felicità del loro matrimonio e non certo farlo sfilare da solo come certi ereditieri annoiati.
    In effetti iniziava a stancarsi anche lui di quella venatura inacidita.
    Pronto a ordinare, cambiò idea nel sentire l'ordinazione della donna certamente americana lì vicina. Americana perché lo urlava il suo abbigliamento, era un dettaglio piuttosto vistoso.
    «Un Godfather, il modo più dolce di servire del whiskey» cominciò dedicando quel commento all'aria, in principio, rivolgendo poi gli occhi in modo più intimo alla donna, pur se non la conosceva affatto. «Almeno se non ha delle buone ciliegie al maraschino da abbinargli, lo consideriamo una versione più indolente del Pop Goes The Cherry».
    Sollevò il bicchiere verso le due donne non appena ebbe il suo Godfather fra le mani, rivolgendo già le spalle al bancone per guardare la sala e iniziare quel giro di conversazioni solo apparentemente superficiali che tanto lo stimolavano.
    «Quello dovrebbe essere il direttore di Alcatraz, non vedo l'ora di parlargli dei nostri comuni interes-» si bloccò, perché Ravius si era mosso, e non stava dando il giusto supporto alla sua sagacia. E dire che aveva appena iniziato a scaldare i motori. Poteva perdonarlo solo perché stava evidentemente andando verso Cyrus, che sarebbe stata anche la sua prima meta se l'avesse visto per primo, ma gli toccò solo ripetere gli stessi passi di Ravius. Dopo un ovvio saluto alle due donne sconosciute del bar, che nemmeno aveva potuto rendere una conoscenza fugace.
    «Credo attualmente sia solo il suo nome a essere indicibile in Inghilterra» esordì appena fu anche lui in prossimità dei due, riuscendo a strappare appena gli ultimi brandelli di quella conversazione. Gli sembrava giusto essere anche lui la fonte degli aggiornamenti dalla patria per suo cugino. «È un piacere vedervi, ancor di più in un momento così delicato. Ti faccio i miei migliori auguri, Dorothea, purtroppo di più non posso» non che gli dispiacesse troppo non poter votare per quelle elezioni, capiva a stento perché ne indicessero di così frequenti in Inghilterra, dove non sarebbero mai arrivati lontanamente alla lena americana che prevedeva di cambiare più presidenti che abiti.

    sheetlookvoicepensieve
    Lotteria: 33
    Ballo: oooh yes
     
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    now I am a happy song placed on the lips of a woman
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    Arriva con Sara, in coda poi per salutare Dorothea e Cyrus, e intanto saluta Diana con la manina.

    beatrice
    beatrice
    beatrice
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    lemoine
    In ogni cosa si riesce a trovare un'occasione.
    Te le ricordi feste come queste. Forse non nello sfarzo e nell'ufficialità formale, lustrata, così pubblica, ma non si tratta di quello. Ti basterebbe cercare un po' indietro, non troppo, anche se sembra un'eternità fa, nell'aspettare come una ragazzina infreddolita ma allucinata dalla sola idea di incrociare lo sguardo di una singola, tanto attesa, persona.
    Ma non si tratta neanche di ciò che deriva dall'amicizia con Sara, con la sua personalità ed il suo ruolo, o come lei anche Madeleine, che ti porta sempre, in occasioni pubbliche, a finire allo stesso modo sotto l'occhio delle loro guardie del corpo. Non sono poi molti gli eventi come questi dove prima di chiamarla "sorella", se non sussurrandoglielo all'orecchio, devi appellarti a lei come "Principessa".
    In ogni cosa si riesce a trovare un'occasione, anche in questo, anche se - forse solo Sara lì lo sa - dopo il lusso di questa serata il tuo pensiero correrà a casa. Ma ad Okefenokee, lontano da tutto il caos, anche dal lustro, da una faccia da fotografie patinate, che è quanto di più lontano c'è da tutto questo, dove forse però ci stanno le cose vere, quelle che hanno davvero valore, molto più di un collier di diamanti o uno champagne pregiatissimo. È proprio per loro che sei qui stasera, sebbene sembri un paradosso, sebbene i tuoi figli si addormentino con suoni lacustri.
    Non ti è mai piaciuto avere segreti con Sara, e continua a non piacerti, ma come lo hai fatto con Søren adesso sei costretta a farlo anche con lei, come con chiunque altro. Ci sono stati momenti in cui avresti desiderato dire tutto, ogni singola cosa, della tua storia, del tuo futuro già segnato prima ancora che tu potessi cominciare a visualizzarlo, o programmarlo. Ma se c'è una cosa che ti ha cucito la lingua, anche quando per disperazione avrebbe voluto sciogliersi, è stato proprio lo scopo, quello ultimo, definitivo: proteggere i tuoi. Suona banale, forse, ma è diventato così tremendamente reale quando anche Søren è diventato parte del branco, e allora è diventata imperativa la necessità di proteggerlo anche per quello. Difendere una causa, una causa non perfetta, non moralmente limpida, di tua madre e di tuo padre prima che tua, ma che ti permette di difendere ciò che reputi giusto, a prezzi spesso molto alti.
    Lo sguardo ti scivola con falsa indifferenza tra gli invitati. Poi si accende di curiosità davanti agli artifici magnificenti, alle superficie specchianti e brillantissime.
    Apri, non troppo, la clutch girando con un paio di dita lo specchietto all'interno per controllare il tuo riflesso.
    «Se perdo la collana o gli orecchini mi uccidono o uccidono te?» dici avvicinandoti all'orecchio di Sara, come se le stessi sussurrando un cortese commento, ma sperando, quasi maliziosamente, di strapparle invece un'espressione diversa da quella composta ed elegante da perfetto profilo fotografico.
    E fingi di non soffermarti troppo su Quincy Auberon Rowle, come ti ha dato indicazioni Callum. Piuttosto ti guardi ancora attorno. Noti al bar Diana Gallows. Aspetti che incroci la tua direzione per sollevare appena una mano nella sua .
    L'occhio scivola di nuovo addosso a Rowle solamente quando lui e la sua compagnia vi lasciano modo di avvicinarvi ai patroni dell'evento.
    «Signora Lovecraft, Signor Selwyn, vi ringrazio per l'invito. Beatrice Morel Lemoine, dal Centro Analisi del Reliquiarium.» ti presenti, ovviamente dopo che Sara abbia terminato di parlare, secondo etichetta.
    «Stasera accompagno la Principessa.»
    Ti punge una sorta di divertimento, ma la ricacci nascondendola dietro alla solita maschera cordialmente sorridente.
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    Numero 21
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    Eccomi anche io, ovviamente Diana usul; ricambio il tag perchè si, accenna a Quincy di rimando e da lontano guarda la diva dell'evento, la Thea <3

    Emma
    Emma
    Emma
    Emma
    Emma
    Colroy
    Da quando è nata Eyre hai partecipato a meno eventi di questo tipo, ti sei concentrata su di lei e sul fortificare la tua presa su quella porzione di New York che senti tua, espandendo i tuoi affari, tenendo stretti gli amici ma ancora più stretti i nemici. Hai persino lavorato con più perizia alla creazione di nuove droghe da mettere in commercio, ambiente in cui ormai sei conosciuta, anche se con un altri pseudonimo, ovviamente.
    Da quando avete partorito si è venuto a creare un rapporto ancora più stretto con Diana, un'alleanza consolidata che sa di sorellanza per certi versi, visto la posizione che entrambe ricoprite, un mutuo e reciproco rispetto vi lega, voi che per gli occhi del mondo cieco vi vede come emblema di questa serata, soggetti fragili, a rischio, eppure in ascesa, pronte a sostenere una causa a loro vicine. Certo, loro sono vicine alla violenza, non tanto perché la subiscono però, quanto perché la attuano quando serve, essendo disposte a tutto per ottenere ciò che serve per mantenere quel potere che detengono le loro famiglie dopo anni di lavoro. Senti il peso di questo ruolo in certi giorni più che in altri, e sono occasioni come queste quelle che cogli per togliere un velo di pesantezza dalle tue membra. Occasione d'oro anche per espandere le tue conoscenze, mai un male per gli affari; lo rammenti proprio perché ti rendi sempre conto di chi sei e cosa rappresenti, anche quando indossi come stasera la tua semplice maschera di splendida imprenditrice. Sai però che è importante rilassarti e indossare uno dei tuoi sorrisi sghembi, marchio di fabbrica della tua immagine, e per questo hai invitato Diana a prepararsi da te prima dell'evento, make-up artist, hair stylist, autisti, chiunque serva per rendervi perfette, per far splendere ancora di più la vostra bellezza, perché veniate desiderate e adulate, come giusto che sia. Scendete dall'auto e per un attimo devi stringere gli occhi per abituarti alla luce dei migliaia di flash che vi colpiscono, sorridi di rimando ai giornalisti che cercano di fermare la tua avanzata sottobraccio di Diana, lei che hai imparato a conoscere e stimare. Le fai un cenno con la testa ed un guizzo malizioso ti attraversa lo sguardo. Proprio quello che stavo pensando. Un soffio appena accennato, la stessa lunghezza d'onda su cui ti trovi.
    Allungate le gambe sinuose in passi leggeri, felpati di scarpe firmate che calzano come una seconda pelle, e lasci il cappotto all'ingresso, dirigendoti subito alla zona del bar. Ti piace siano gli altri a venirti a cercare, da una sorta di potere alla conversazione, che tende a pendere per forza di cosa verso il tuo lato così. Per me un Bushmills. 21 years. Liscio. Cosa potevi ordinare se non un whiskey che richiama le tue origini? E' un ordine quasi il tuo, perentorio ma comunque rispetto del lavoro di un umile barista. Sai bene quanto il lavoro di sottoposti fidati e ben contenti possa fare la differenza tra potere e disfatta, ed è una cosa di cui rendi sempre conto ovunque ti trovi.
    Ti giri non appena senti una voce rivolersi a Diana, ti sembra di percepire un accento nel Vecchio Mondo. Lo guardi, senza preoccuparti troppo di non farti vedere, in fondo è stato proprio lui a richiamare l'attenzione su di sè e salutarti con un cenno, che ricambi. Non rispondi, lasciando sia Diana a farlo, comprensibilmente abile nel farlo da sola senza il supporto della cavalleria. Noti una coda chilometrica per salutare la candidata, e decidi di goderti il contatto del bicchiere tra le dita ancora un po' prima di dirigerti a salutare.
    Quella donna suscita certo la tua curiosità, e conoscerla è fondamentale per capire se sarà un problema oppure no per gli affari. Sorseggi il whiskey, note di uvetta e nocciola ti colpiscono, frutto dell'invecchiamento di 21 anni in botti di sherry-bourbon e madeira, un vago sentore speziato che apprezzi solo sul retro della lingua.
    Imprenditrice
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    Lotteria: 4 (se l'ha già scelto qualcuno avvisate)
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    Un accennino a Quincy, poi tutto Emma <3

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    La lingua formicola nei punti giusti, da quella sensazione smorzata al palato che è un modo come un altro per dire tutto. La serata è giovane e quella una tappa dovuta perché i loro volti restino quelle presenze di cui è impossibile liberarsi. Devono restare alleati o prurito, imposti sempre e comunque su una terra da poter reclamare. Ma ha la testa leggera che non sa di rimorsi o paure, di tutto quel grumo denso che le sa stringere la gola; ha la testa piena di piani che hanno punti precisi, ma anche di momenti in cui lasciare che quella corda non sia tanto tesa da far male. Allunga la mano per afferrare con dita affusolate il bicchiere che le viene porto, un sorriso ancora quasi felino a piegarle le labbra come fosse un capriccio non tanto nascosto. È sempre stata una donna piena di quelli: i capricci. Ci è nata e cresciuta, fra i suoi e quelli degli altri, ed è solo un altro punto di vista che sa esserle nitido insieme a tutti gli altri. Si muove leggera al sentire una voce che le arriva dal lato, con quel tipo di accento che sa subito quanto lontano da casa qualcuno sia, diverso dal masticato Americano ed invece più contrito e composto come una nazione a cui sono perennemente associati, ma con cui condividono solo il passato travagliato di una storia che in pochi ancora ricordano. «Lo terrò a mente» inizia, il bicchiere che si alza appena verso lo sconosciuto inquadrandone il volto come lo fa con tutti i presenti perché possano essere fotografie nella sua mente, file a cui poter eventualmente tornare per annusare la terra e scoprire se c’è qualcosa che possa rendere un reciproco profitto. È lavoro anche quello, e non esistono territori migliori di quelli che brillano e trattengono sorrisi mesti. «Posso sempre rimediare delle buone ciliegie al maraschino» alza il bicchiere alla stregua dell’uomo, il braccio libero che preme contro quello di Emma prima di prendere un sorso per tornare a darle la sua attenzione, cogliendo il suo sguardo che vaga verso il centro palpitante di quella serata come se ci fosse un neon sgargiante posato come una corona sul capo della donna al centro del momento. Le labbra le restano docilmente piegate all’insù, mentre porta il bicchiere lì per prendere un sorso del cocktail. «Le donne potenti sono pericolose» le mormora, come fosse un gioco anche se entrambe sanno quanto non lo sia. Le donne potenti hanno sempre troppo da perdere, troppo da guadagnare. Distoglie lo sguardo per farlo vagare ancora come un falco sulla folla, la gola che ancora si rinfresca con il mix di whiskey e Disaronno, un sorso che resta posato fra le labbra e non si mostra mai avido come potrebbe essere in altri momenti della sua vita, più intimi di quanto un evento del genere potrà mai essere. Ma si sente al sicuro quando c’è Emma al suo fianco, una persona che può comprendere senza nessuna spiegazione ogni implicazione. Sopratutto, una persona di cui sa di potersi fidare, a parte tutto. Conoscono i rischi a menadito, ma forse ancora di più conoscono le possibilità che potrebbero sfiorare con le dita. «Chi ti senti di accostare?» una domanda che suona casuale, ma che fra loro ha un senso nascosto che sembra come veleno in quell’ambiente che così disperatamente vuole dimostrare la sua innocenza totale. Eppure, è sicura che almeno un paio dei presenti siano sul loro libro paga, in un modo o nell’altro. Che sia la droga, che siano accordi proficui, che sia uno stipendio per tenere occhi ed orecchie tappate, fa poca differenza. Sono un’istituzione antica, e sono sempre esistiti, proprio come le puttane. «È una bella serata, piena di bella gente» aggiunge complice, voltando il capo verso di lei con il sorriso che prende quella piega diversa, quella che è più intima di quanto non lo sia per la pubblica piazza, quello che nasconde un segreto che segreto non è, ma sa di aspirazione. Il bicchiere si muove per premere contro quello di Emma con un click. È tutto un gioco, anche quando si tratta di vita o di morte, e dipende tutto solo da quanto si è bravi.
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    I due baldi giovani Purosangue Quincy e Ravius, Dorothea e Cyrus


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    Questa sera toccava a lei colmare il vuoto causato dall'assenza di Raelyndra, ma purtroppo non le era stato possibile partecipare. Odiava quelli eventi, e soprattutto doversi preparare per essere impeccabile nel mondo in cui le era stato insegnato. Sistemò quello che doveva essere un capello invisibile sfuggito alla delicata acconciatura che teneva in ordine i suoi capelli, sistemò per l'ennesima volta la delicata tiara in zaffiri e oro giallo che indossava, sua nonna avrebbe detto che assomigliava più ad un cerchietto per i capelli che ad un vero diadema, ma le era sempre piaciuto proprio per la delicatezza intrinseca alla sua misura più riservata.
    Il camino di causa sua si animò illuminandosi di verde e mostrando la figura dapprima di Ravius e poi di Quincy che impeccabili nei loro completi con colpo di bacchetta eliminavano la polvere del viaggio. La macchina è qui giù che ci aspetta. Ho prenotato la più spaziosa che fosse disponibile lì salutò con un dolce sorriso, era sempre stata la più affabile del gruppo, la meno forte. Si lasciò aiutare dalle maniere spontanee che arrivavano dai due, più come automatismi di un'educazione impartita nei modi più vari, piuttosto che come reale galanteria. Il viaggio in auto fu breve e il passaggio sul tappeto rosso ancora di meno, tanto più che era vietato a tutti loro di rilasciare qualsiasi dichiarazione, sarebbe stato alquanto inutile. D'altronde non erano neppure americani, non avevano neppure possibilità di votare. Io prenderò un calice di Crystal aggiunse all'elenco di alcolici che venivano sciorinati dai due. La tappa al bar fu breve, appena necessaria a prendere da bere e bagnarsi le labbra, con grande disappunto di Quincy che sembrava già propenso a dare un senso all'assenza della moglie. Non ti stai impegnando abbastanza per essere un Don Giovanni...andiamo prima che Ravius distrugga i rapporti tra Inghilterra e Stati Uniti abbandonarono il porto sicuro del Bar, ma sarebbero tornati di sicuro all'attacco al più presto. Occorreva però fare i saluti ai padroni di casa, lasciò che fosse Ravius a fare da apripista, conosceva Cyrus da scuola, ma non era qualche anno più giovane. Dopo che ebbe finito di parlare Quincy si unì brevemente anche lei ai saluti. Mi unisco all'augurio di Quincy e alla parole di Ravius, per farvi gli auguri e per complimentarmi per l'impegno manifestato per un tale nobile causa commentò prima di presentarsi, soprattutto nei confronti della signora Lovecraft, sebbene non capisse come mai non avesse preso il cognome del marito. Ariadne Greengrass, Primario di Ginecologia al Sacred Hospital, se fosse stato necessario ci sarebbe stata una brevissima stretta di mano, che poi sarebbe tornata a stringere la sua clutch. Si rivolse poi a Cyrus, con cui aveva appena un paio d'anni di differenza. Cyrus, ti trovo molto bene. L'aria americana ti dona... commentò la donna per poi bere un sorso di champagne voltando appena di lato il capo per non mostrarsi maleducata.
    Primario
    di Ginecologia
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    Bea, Dorothea & Cyrus




    29 Y.O.– Sultanah of Bahir – Her Royal Highness – MaCUN – Mother




    Ti vedo preoccupata glielo avevo chiesto in macchina, ma Beatrice come sempre aveva scosso il capo. Grazie di avermi accompagnato avevo aggiunto, tendendo appena la mano nello spazio vuoto tra i loro sedili per stringere la mano ingioiellata della mia più cara amica. Kali è rimasta in Bahir con nostro nonno e Amir... sospirai guardando appena fuori dal finestrino mentre si avvicinavano al Pier Sixty. Beh Lui non le sopporta queste occasioni. aggiunsi voltandomi di nuovo verso la donna. E lo sapevo benissimo che anche per lei erano un peso non indifferente, che avrebbe preferito stare con i suoi figli e anche io avrei tanto voluto essere nella sua casa a Martha's Vineyard, ma ero lì pronta a scendere da quella macchina, a concedere un breve sorriso ai giornalisti. Nessun commento possibile. Ero una figura politica, una sovrana.
    Superati i controlli, lasciai cadere lo sguardo sulla sala, con la coda dell'occhio vidi 3 delle mie guardie andarsi a posizionare lungo il perimetro, mentre due ci seguivano a pochi passi. Andai a poggiare la mano sul braccio di Bea mentre si controllava allo specchio. Alle sue parole pronunciate sottovoce mi scappò un sorriso, di quelli più spontanei e non perfetti che concedevo alle telecamere. Sollevai una mano ad accarezzare leggermente gli orecchini di smeraldo che facevano pendant con il resto. Sinceramente vorrei non scoprirlo...anche se sono abbastanza certa che siano assicurati e c'è una guardia pronta a prenderti in braccio e portarti in salvo se dovesse succedere qualcosa agli smeraldi della Corona scherzai la ragazza. Solo con lei riuscivo a smettere di essere per qualche istante una Principessa, una sovrana e tornare ad essere semplicemente Sara. Ti lascio scegliere quella che ti piace di più la pungolai con il gomito prima di incamminarsi verso i padroni di casa. C'erano già degli ospiti impegnati a salutare la candidata alla Presidenza e sponsor della serata con il marito. Aspettai che finissero per poi avvicinarmi, da Galateo ci sarebbero stati alcuni gesti di riti, come un inchino o una riverenza, ma in quell'occasione con un semplice gesto della mano risolsi la questione diplomatica. Signora Lovecraft e Signor Selwyn, vi ringrazio per l'invito. Il tema della serata mi è molto caro. Oggi sono qui anche in veste ufficiale del MaCUN e vi esprimo a nome anche della Confederazione Internazionale dei Maghi il nostro grazie e supporto per la serata. furono le parole di presentazione che pronunciai. Beatrice si presentò poco dopo e con fare affettuoso le poggiai una mano sulla sua stringendo appena. Già ho dovuto cederla al Reliquarium e rinunciare a lei come assistente qualche anno fa. Difficile da eguagliare, ma immagino che sia lo stesso per lei, una volta trovato il personale perfetto di cui fidarsi è difficile sostituirlo commentai le parole finali di Bea, che non era mai seconda a me, sebbene il Galateo lo imponesse ed era una cosa che non avevo mai sopportato. Non con lei, non con la mia migliore amica. Eravamo come due facce della stessa medaglia.

    Sara Ameera
    al-Fārisī Rami

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    numero 64
    Partecipa al ballo


    Edited by .isabella. - 20/4/2024, 11:07
     
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    Ed ecco che non era stato lasciato da solo in quel momento. Davanti a lui, si pose una delle persone più ricche all'interno di quella stanza. Nonostante non avesse bisogno di alcun tipo di presentazione si presentò. La Tate, una delle donne più ricche a New York ed una delle maggiori conservatrici d'arte in città ed in America.
    Non aveva bisogno di presentazioni, eppure l'aveva fatto, ed aveva anche fatto il primo passo. Donne come lei non facevano mai il primo passo.
    "Signora Tate, buonasera" rispose provando un baciamano. La guardò, cercando di studiarla per meno di un secondo, cercando quando possibile di comprendere se ci fossero altre motivazioni. Era diventato così dannatamente abituato a sentire e subire inganni da essere diventato particolarmente attento a tutti i piccoli movimenti. Non avrebbe avuto nulla da guadagnarci in quel momento, però. "Un vero piacere che lei sia qui per sostenere questo tema così importante per tutti i cittadini americani" lo disse con pacata gioia, un sorriso accennato.
    "Di recente ho avuto modo di passare nei vostri musei e collezioni e, curiosando nella vostra sezione sul Giappone feudale ho trovato alcuni reperti davvero ben conservati" perché ci era andato davvero, per mostrare ai suoi studenti dei reperti in ottima qualità e doveva fare un complimento.
    "Spero la serata sia di vostro gradimento e spero che potrà partecipare all'asta di beneficenza. I soldi raccolti saranno usati per sostenere queste cause che sono a cuore di tutti". Un mucchio di ovvietà che non erano altro che la base da usare per comprarsi dei bei voti, ma almeno erano usate per una buona causa, questa volta.
    Di quello se ne era assicurato diverse volte, perché non voleva che quel bene potesse essere sprecato in qualcosa di più pericoloso, più oscuro e corrotto rispetto a quanto aveva già avuto modo di vedere. Troppo spesso aveva visto le buone intenzioni corrodersi per il bisogno di potere, ma a lui il potere non interessava.
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