Votes taken by nocturnæ

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    Diana & Chrys ,
    bonus: fissiamo un secondo Emma
    C6RRC2C
    C6RRC2C

    Joshua Çevik

    mago nero | rockstar | marito & padre | 30 anni
    luce di speranza
    A me non frega un cazzo di quello che vuole dirmi, del modo in cui stiamo ballando, dei sorrisi affilati che ci scambiamo. Qualunque cosa ci sia qua sotto non mi interessa, sono un coglione, amore mio e questo resto. Sono quello che non balla, se non con te, per un fottuto matrimonio.
    Ma se spingermi così serve a farti parlare nella mia testa, allora magari ti renderai conto che è con me che stai ballando, anche se non ci stringiamo.
    Già, ché a sta cazzo di cosa voglio porre rimedio.
    Anche se quello che mi dici mi fa sentire fottutamente osservato, e così va bene. Così va di cristo.
    Per questo tira e molla sento che ti stai già stancando, Chrys. Ed io sorriso, stranamente convinto di aver già vinto la tua gelosia sulla mia pelle.
    "Non ti piace quando le cose si movimentano?" le chiedo, rallentando i passi sul calar della musica. Un valzer, grazie a Tharizdun, dura poco o niente, un'apostrofo tra la tua voglia di variazioni sul tema, amore mio, e la mia di stare lontano da questi stronzi. Loro che sono casa tua, la sua dimora, la società su cui t'imponi per la creatura meravigliosa che sei.
    Mia, e meravigliosa. E preferisco essere un trofeo che un ballerino. "Mi rendo conto che sono più un marito trofeo che un ballerino da sala" lo dico anche a lei, allentando piano la presa, proprio quando dai sfoggio di te.

    /Vieni nel mio angolo a rinfrescarti la cipria, Cowboy/ è un ringhio che ti faccio arrivare alle tempie, Chrys, mentre lentamente mi inchino come gli altri manichini, alla mia temporanea dama. "Allora ti farò sapere se anche per me questo open bar vale la pena" un congedo, in un sorriso che si spegne quando mi sposto, quando i miei passi mi portano quasi dietro di te, Chrys. Quando il mio secondo ringhio ti può gelare il sangue così come può mandarlo in fiamme. Uno sguardo ad Emma, diretto, occhi negli occhi. /Ora/ diventa un ordine, un gioco al rialzo, vieni qui a ballare con me, smettila di fare la cavalletta con altri.
    ©

    Girovita Lotteria: 69
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    Remì Sinister-Çevik
    mago nero | necromante | theuth . 18 anni
    a n o m a l i a
    villa sinister
    Tra le tante cose che Efrem avrebbe potuto farti, questa non te la saresti mai aspettata neppure tu.
    Non il suo arrivare di corsa, sotto la pioggia con un temporale alle porte e le ruote del furgone che non senti. No, tu le vedi. Perché quando il tempo fa così schifo, ti rintani al buio nella camera, la finestra spalancata ma ogni luce spenta.
    Ti dici che così prevedi i lampi, e se li prevedi puoi tapparti le orecchie prima di un tuono. Joshua te l’ha insegnato come si fa. Si è messo a dirti che ogni cosa si prende il suo tempo per abbattersi su di te, o sulla gente. Ti ha insegnato a trattenere il fiato così da avere ossigeno quando il lampo diventa tuono.
    Così tu sai che devi contare, dopo il lampo conti i secondi. Ogni secondo che passa è un miglio di distanza che ti divide dalla caduta di un fulmine. Ti concentri. Lampo, uno, due, tre… cinque secondi. Cinque miglia di distanza, puoi respirare.
    Ti dici che è stupido stare così male quando sei anche a casa da solo, che orami sei grande ed i tremori non dovrebbero coglierti così profondamente. Eppure sei ancora quel bambino in un angolo di Las Palmas che tremola. Hai solo imparato a fidarti della voce dei tuoi padre. E guardi Nancy, la falena di Joshua. Te la lascia vicina quando sei a casa perché è quella con cui Chrys ha più legami, se tu la sfiorassi, papà sarebbe qui in uno schiocco di dita. Magari in vestaglia, con i ricci scompigliati e l’espressione preoccupata. Ma sicuramente sarebbe pronto a stringerti e portarsi via le tue paure - anche quelle che a breve ti tormenteranno.
    Allunghi una mano, ma il rombo del motore di Efrem ti ferma.
    Sei come un cane, con lui, riconosci il suono delle gomme che si impantanano oltre la barriera, e la luce che sfarfalla del fanale destro è inequivocabile.

    Ti rialzi. In vestaglia, la stringi forte in vita, il cuore batte.
    Un lampo.

    Uno, due, tr- il tuono! Ti mancano i battiti ma non importa, perché la voce di Efrem la senti anche se la pioggia scroscia, è come se tutto si annullasse.

    Percorri le scale saltandone a tre a tre. Infili gli scarponi saltellando per tenerti in equilibrio, a metà tra l’euforia e l’ansia, non sai bene cosa si rimesti nello stomaco, ma brucia a prescindere.
    Ed esci, ti catapulti fuori casa senza ombrello, tanto c’è la veranda, vi coprirà lei.
    E poi non è mai la pioggia il tuo problema, sono i tuoni, i lampi che si diramano in lontananza ed illuminano Efrem a raggiera.
    Forse è per quello che chiamandolo ti manca il fiato.
    Efrem…” allarmato dall’espressione sul suo volto.

    Ti bagni, perché mettere i piedi fuori dalla veranda significa inzupparsi.
    Ehi, ehi… che succede? V-vieni su d-dai” a renderti instabile è il lampo successivo, che richiama il tuono dopo due secondi.
    Allarghi le braccia, quasi lo preghi di venire a stringerti ed almeno di ripararvi dentro. Hai paura che sia successo qualcosa a Mary e che lui stia male. Perché se Efrem soffre, tu soffri. Funziona così, tu hai bisogno di essere più di quel ragazzino da tenere per mano, dopo tutto quello che vi siete detti.

    \\ LINGUA DEI SEGNI ; * CODICE MORSE
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    Nick: nocturnae & Chrysalide
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    PULIXIE CONTATTI11


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  6. .
    C6RRC2C
    C6RRC2C
    nathaniel hill
    licantropo | Ωmega | archeologo | 30.

    in viaggio
    Ed esiste in effetti un motivo, al di fuori del suo ruolo naturale, per cui Nate aspetta che Sasha lo affianchi. E' per la fisicità che apprezzava anche prima di diventare parte di un branco, di essere soggetti agli umori della Luna.
    E' sempre stato un tipo accomodante, spesso gentile, e sicuramente disinibito se si trattava di stare vicino ad altri uomini o donne che fossero.
    Nate è il "compagnone", quella persona che per te avrà sempre un abbraccio, una pacca sulla spalla, una spinta o un cazzotto - molto più raramente - educativo. A fare a pugni ha imparato nel branco, perché come piccoli lupi, la gerarchia la stabilivano mordendosi i fianchi e le ginocchia gli uni con gli altri. Anche se lui ha sempre conosciuto il suo.
    Ha letto di omega che sono diventati tali per vigliaccheria, o per disonore, cacciati fino al fondo di un branco solo perché nessuno li voleva più in alto in gerarchia.
    Nathaniel ci si è, invece, trovato bene fin da subito. Non ha le pretese di un leader, anche se molti scavi sono stati - e saranno - sotto la sua diretta responsabilità. Anche se è intelligente, sveglio, forte (non quanto Sasha, sia chiaro) non ha la pretesa di una responsabilità che ora, forse perfino per questo, grava sul suo alfa.
    Ciondola spingendosi contro Sasha nel sentirsi stretto per le spalle, quasi respira più di prima. E se la guarda anche lui questa cittadina, sapendo bene su che basi è nata. Può ancora scorgere la vecchia chiesa messa su con legno e sputo da gente inesperta, solo per colonizzare uno spazio e, probabilmente, cercare oro o onore in duello. Altri edifici sono stati rimessi a nuovo, dipinti in pastello, ma il legno alla base marcisce se non lo si tratta a dovere.
    Gli elementi più nuovi sono quelli verso cui stanno camminando, la tavola calda - ad esempio - è un prefabbricato standard anni '80, carina a suo modo.

    "Mh?" cosa sta bene con il frappé? Ci pensa, in realtà tante cose, perfino il cappuccino. Ma, guardando Sasha, capisce che non è a quello che si sta riferendo.
    Ed il sorriso di Nate si fa più scaltro, forse anche più accentuato, quando si trovano a parlare di libri. Aver perso il suo materiale è stato un duro colpo, non quanto perdere il branco, ma non si è davvero salvato niente. Solo una sua ricerca, solo un libro sulle tecniche di sepoltura babilonesi, ma perché dentro una cartellina lasciata in auto. La stessa che sta portando a New York, la stessa da cui ricomincerà.
    Resta piacevolmente stupido dal desiderio di Sasha di non restare chiuso in sé, ma di approfondire anche conoscenze che non gli appartengono, che fanno di Nate ciò che è.
    "Possiamo cercare qualcosa, certo! Mi piacerebbe vedere se riesco a fartici appassionare un pochino-" incuriosito dalla proposta, poi si lascia cullare dall'idea. Già si vede: piedi sul cruscotto, libro tra le gambe, un lieve sottofondo musicale mentre legge di antiche leggende a Sasha, in piena notte, così da tenerlo sveglio come può. "Dovrai dirmi se sei più un ragazzino dei dinosauri o un ragazzino di mummie e maledizioni dei faraoni" lo prende in giro, in un sussurro, con i piedi che si fermano finalmente davanti all'Havana.
    La canzone di Achille l'ha letto anche Nate, seppur non sia riuscito a finirlo, gli stava spezzando il cuore troppo in fretta. Ma Sasha non resta mai in ascoltato, mai. E Nate capisce più di quanto dovrebbe.
    "Se vuoi-" azzarda "-con il frappé, ed il libro, e le patatine e la gara che sai benissimo perderò miseramente-" ride, ma poi si fa serio"- ci sta bene una siesta sotto gli alberi, finché il sole non brucia meno" Non azzarda l'idea di un motel per riposare, in fondo neanche lui ne ha così tanta voglia, solo un attimo di respiro, prima che da un branco si passi ad un altro. Magari ha solo bisogno di stare un secondo di più con il suo alfa, di leccarsi un po' le ferite prima di presentarsi agli altri Grimes, e riallacciarsi alla sua vecchia vita.
    Ecco quella, se Sasha volesse, saprebbe bene essere la preoccupazione di Nate. Lui che non ha detto a nessuno cosa è diventato, e rischia per forza di tornare in contatto con la sua vecchia "gente" ora che tornano dal lato giusto d'America. Lo guarda, e tace.
    ©
  7. .

    Always Ariadne

    C6RRC2C
    C6RRC2C
    magnus blackwood
    direttore di alcatraz | metamorfo | viaggiatore fisico
    43.
    mood song x
    luce di speranza
    Avere a che fare una ballerina capace, per un ballo, rende più facile il dialogo, perché non hai da pensare né ai tuoi piedi, né ai suoi, sai bene che andrete nella direzione giusta e che - se ci sarà da correggervi - vi correggerete con eleganza, senza che nessuno via abbia visto virare troppo.
    Non per niente, ti sei inserito anche tra coppie di gente "capace" così da rischiare ancora meno.
    In fondo, è sempre più facile che gestire la prigione magica e babbana più fortificata d'America.
    "Devo ammettere che non è un compito facile, il mio, non rientrava nelle premesse del contratto" sorridi, ironizzi, ma ben sapevi cosa stavi facendo quando hai firmato la carta che ti ha consacrato sul tuo scranno regale.
    "Tuttavia, Alcatraz è la mia più grande opera, ogni fatica viene meno se si fa ciò che si ama... Nel mio, faccio quel che posso perché il crimine non dilaghi e resti ben chiuso lì dove lo accolgo io"
    E' per questo che hai lavorato tanto, per questo che hai insistito, hai studiato. Pensare che eri lì per una carriera legale ben diversa ma dopo, beh dopo sei diventato il Diavolo. In abiti italiani, rigorosamente.
    Le sorridi, sei certo di avere molti più anni di lei, ma immagini che al tuo posto si immagini qualcuno con più anni, forse anche più esperienza. "La ringrazio, ma dubito di essere così giovane" le sussurri, la stringi un attimo di più, quanto basta perché il colpo di coda di questo ballo non finisca per farti scucire troppo di te.
    "Da circa sei anni" affermi. Sei anni in cui nessun detenuto si è mosso da dove l'hai messo, sei anni senza nemmeno una micro evasione, non è un conto da poco.
    "La sua è stata una vocazione simile alla mia?"


    Numero: 28
  8. .
    C6RRC2C
    C6RRC2C
    moses holt
    cacciatore .disoccupato .sieropositivo. 29
    Los Angeles
    Simèon è una piccola gemma grezza, bellissima. Ogni volta che ride ti manda ai matti, e tu diventi un cercatore d'oro che, perso il filone dopo anni di fatica e sudore, trova la miniera. Non c'è l'oro che cercava, ci però gemme che valgono molto di più.
    Come vale di più la risata che gli scateni adesso, che soffoca perché Efrem non vi senta tubare come tortore. Ma tanto è quello che siete, e se gli darà fastidio - ti dici - si coprirà le orecchie. Gli Holt non sono più omofobi del cazzo, è una lezione che avrà da imparare, se gli entrerà qualcosa in quella testa dura.
    "Nto dico letterale eh, s'tuccello è mio, e pure il culo" che sia ben chiaro, anche se ti esce meno possessivo del solito, solo come un leggero buffetto romantico, un bacio che gli lasci piano sulla tempia quando è ancora stretto a te.
    "Però so serio, o so che n'ho mai fatto così io, to ricordi bene..." non può dimenticarsi della vostra prima volta, quando l'hai ferito, ma in modo strano perché poi ha sentito la tua mancanza.
    Magari non subito, non quanto l'hai sentita tu, ma cazzo se ringrazi quell'aggancio, altrimenti ora saresti morto. Sim ti ha salvato la vita, e tu - se puoi - lo ami ogni giorno di più.
    E glielo riesci a dire solo così, con metafore prese dalle peggiori autobiografie di un contadino illetterato.
    "Ao, che dici? Coi libri mica ce faccio la zuppa" scherzi, ancora, non perché tu non legga - e non leggi, lo sappiamo - ma perché non sei proprio così tanto caprone, qualcosa la sai. Più che altro sono esperienze di vita, ecco.
    "Nte preoccupà, quello più svejo sei sempre te trai due" non che ci fossero dubbi, ma il suo naso lungo il collo ti fa morire il cuore in gola, e con lui vanno a fanculo altre parole, quelle superflue che non servono a nessuno.
    "Esatto, daje n'arto appuntamento a sta Los Angeles..." soffi, tornando a guardarlo, la mano che gli accarezza quel muso da topone che ha.
    "Te sbaji, però-... non c'è niente de facile qui, ce sta a dì bene perché ce siamo fatti il culo, ma facile non c'è un cazzo. Quello che ariva, so meritamo" questa è forse la cosa più seria che tu abbia detto finora.
    Resisti ai brividi che senti, alla voglia di averlo subito.
  9. .
    C6RRC2C
    C6RRC2C
    nathaniel hill
    licantropo | Ωmega | archeologo | 30.

    in viaggio
    E' questo - il sapere che Sasha c'è anche se non lo guarda - il senso di ciò che ha cercato di dirgli. La strada desertica non lo è mai per davvero, è solo impossibile scavarci perché qualcuno, in genere chi la possiede, non vuole.
    Quindi se Sasha non vuole "parlarne" o approfondire in testa quanto sta gravando questa situazione, non lo costringerà. E' vero che prima c'era un branco a fare tutto questo, a sapere dove spingere, dove fermarsi, quando trattenere e quanto infondere concetti, ora sono solo loro due.
    Per fortuna Nate potrebbe intrattenere anche una conversazione con il nulla, perché in fondo è un cantastorie - reali, più che immaginarie - ma è ciò che fa di lui un ottimo archeologo.
    Chiaramente è meno divertente quando capisce che stai parlando da solo. Eppure a Sasha non fa una colpa, è solo un modo come un altro di cambiar aria, anche se adesso essere leggeri risulta ancora difficile. Per tutti e due.
    Nate è più fortunato, non ha perso legami terribilmente profondi, ma certo erano radicati tanto che sente la mancanza delle voci nella sua testa. Dei ragazzini che si sfidano, di Gaia che risponde alle domande più profonde, dei loro corpi le volte che ha accettato di unirsi a loro.
    "Trenta dollari" Deglutisce, fa piano, non disturba Sasha nel suo distrarsi, fintanto che non sono gli hotdog a svegliarlo dal torpore. In quel momento allora anche Nate sorride, sfidante. La risposta giusta, anche se trascinato dalla spalla, sarebbe "nessuno, non reggo neanche mezzo secondo" ma l'idea di distrarsi è un toccasana a cui non rinuncia.
    "Più di te-" risponde, spavaldo, nel suo non essere credibile mai nella vita. "- patatine comprese". Ma la fame, la fama è atavica e ne ha parecchia, ora che Sasha sorride sembra che una voragine abbia preso il posto occupato dallo stomaco.
    La macchina accosta, lui slaccia la cintura, il cipiglio sicuro. Tutte pantomime a cui si abbandona, anche se Nathaniel è sempre vero in ciò che fa.
    "Se ce la facciamo entrambi sono sessanta dollari" pigramente, rimarca, seppur i soldi li rifaranno in fretta, gli basterà trovare il contatto giusto a New York perché gli vengano pagati i suoi saggi.
    Con molta probabilità Nate ne manderà giù due in quaranta minuti, ma un gioco è sempre un gioco, e le patatine le vuole davvero tanto.
    Scende dall'auto, forse per primo, tanto per sgranchirsi le gambe e le ossa, come se dipendesse da questo la sua rovinosa perdita.
    "Guarda-" gli dice, indicandogli il prezziario misero " - ho giusto quel che serve anche per il frappé al cioccolato" dolce, lo affianca solo quando Sasha è pronto a muoversi.
    ©
  10. .
    C6RRC2C
    C6RRC2C
    moses holt
    cacciatore .disoccupato .sieropositivo. 29
    Los Angeles
    Quando dico che Simèon ti ha cambiato, non dico stronzate. Nonostante tu sia spesso su di giri quando ti sta vicino - tranne nei momenti in cui i farmaci ti abbattono - sai anche stare fermo, capire quando a lui non va, quando non ha voglia di stringersi a te con il solo scopo di darci dentro come conigli. Riconosci quando vuole una coccola, un posto nel mondo che gli appartenga anche se è perso.
    "N'è mai facile fa cose nove... anche se so quello per cui hai studiato come 'nfolle" azzardi, ci provi, sei in un terreno totalmente inesplorato anche per te, un punto in cui potresti vedertelo crollare davanti anche se ti ha detto che non è una cosa a cui dar peso.
    Lo prendi un po' alla lettera, ma è che con sta cosa ci combatti tu. Tu che hai smesso di cacciare ed hai capito che sa solo tirar su il bestiame e gestire un campo. Te la cavi ai fornelli perché mamma la spiavi quando stavi male. Quando papà non ti voleva perché avevi la febbre alta, e non avevi voglia di stare da solo a letto. Allora scendevi, prendevi lo sgabello e guardavi Mary in silenzio. Lei che ogni tanto veniva a darti un bacio in fronte, ma perché così misurava la febbre.
    Ora anche tu stai facendo cose nuove, in un posto troppo caldo, ma che ha le cure migliori... ma cazzo se non sei sempre a tuo agio.
    "Te ce devi incastrà piano" sussirri, morbido ma tenace. "N'è che poi entraje in culo senza presentatte a dovere. La mano gliela devi stringe, prima, no dopo." sei serio, ma quello che dici è la parafrasi perfetta di ciò che senti.
    A te è andata di fortuna che Simeon ti abbia amato anche quando la mano non volevi stringergliela, ora invece lo fai, cerchi le sue dita, ti incastri lì con le tue.
    "Ce proviamo finché riusciamo, se butta male da Mà c'è spazio pe tutti, ma ce dovemo sporcà e mani de più, amò" in due, che te l'ha fatto capire lui che non sei solo.


    Edited by nocturnæ - 2/5/2024, 20:23
  11. .
    Preliminari mentali con Chrys , e sono tuo Diana

    C6RRC2C
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    Joshua Çevik

    mago nero | rockstar | marito & padre | 30 anni
    luce di speranza
    Finché è un cazzo di gioco con te, ci sto, amore mio. Tanto che il pizzicore nella mente lo assecondo, non oserei perdermi questo. Soprattutto perché ti tengo d'occhio, proprio agli angoli di sti cazzo di occhi che ho, razza di spilungone d'un cigno che non sei altro.
    E sorrido, che magari sentire la tua voce mi rilassa, mi spinge a respirare, a dare un po' del mio meglio anche se a parlare non sono bravo per il cazzo.
    Non in questi contesti, non con gente a cui non mi avvicinerei a prescindere. Ma tu sì, tu sei l'erede che danza sui cadaveri e lo farà anche per i presenti, e lo so, sono fottutamente distratto se ti vedo, se capisco quanto sia il tuo ambiente questo.
    E so che è così e che finirà che sarai una condanna se ci prenderemo la mano. Ma per te, dio, andrei all'Inferno due volte piuttosto che ballare con sconosciute. Semi-sconosciute.
    Potrebbe fare di meglio, ma mi conosce, vorrei dirti Chrys, un fiato caldo nelle tempie che si trasforma in gelo, che scene giù per la nuca e ti aspetta lì, immobile, pressante. Ma taccio, ti guardo solo nell'unico momento in cui mi potresti guardarmi, una sfida, amore mio? E pensare che lei è sollevata di essere finita con me, ironizzo, prima di badare a lei un po' di più. Ma poi una cosa te la dico, una soltanto, un cazzo di richiamo che ti scenda dritto in gola, ben chiaro - soprattutto. Il tango sul tuo carnet, è mio sancisco, infine, mordo. A Diana sorrido solo adesso.

    Mi posiziono come si deve, non la farò guidare, mi farò solo spiegare come cazzo avere il controllo in un valzer. Quasi rido quando mi dice che è abituata a peggio, potrebbe essere un sollievo, se me ne fottesse qualcosa fino in fondo. E' che 'sto gioco inizia a piacermi, soprattutto quando capisco come è la sequenza, e allora è un po' come sul palco, lentamente divento un cazzo di performer. "Lo spero, sarò un cane ma pare che la prima impressione conti abbastanza, Diana" il "tu" me lo prendo come sempre, perché sono cresciuto nel Bronx, non mi frega un cazzo di dare l'impressione reale di me: un fottuto ragazzino che ha scavato a sangue per avere quello che ha, ed ancora morde perché non gli basta.
    "Io e mio marito siamo entrati poco prima dell'incastro-" sottolineo, riuscendo lentamente a non essere proprio del tutto un palo in culo, almeno nei movimenti, ma cazzo tu sei troppo vicino, non mi fai concentrare. "- avrei voluto provare l'open bar" mi aspetto ancora qualche reazione di disgusto, qualcuno che mi dia del ratto, e più eleganti sono, più cazzo se mi diverte. Io che il tango l'ho imparato solo per il nostro matrimonio, perché non mancasse un'occasione per tenerti ventre a ventre con me.
    Un gamba che si spinge tra quelle di Diana, ora almeno ho smesso di battere un ginocchio contro il suo. "E la tua?"
    ©

    Girovita Lotteria: 69
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    C6RRC2C
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    moses holt
    cacciatore .disoccupato .sieropositivo. 29
    Los Angeles
    "Forse-" forse ti ha fatto bene parlare così tanto con Efrem, capire che cosa fa e che cosa vuole fare, anche se poi di queste informazioni non sai bene cosa fartene. Non lo conosci un rapporto fraterno sano, uno in cui ci si supporti a vicenda o ci si preoccupi.
    Anche se Efrem per te è preoccupato, o almeno così dev'essere stato quando Mà gli ha detto quello che non gli avresti mai detto tu. Tutte le volte in cui lui ti chiedeva se avevi qualcosa, lo guardavi male, storto, neanche ti avesse detto che sei debole.
    Ma in fondo era esattamente ciò che eri in quel momento: debole. Solo adesso stai imparando a tenere la tua condanna sotto controllo, a goderti Simeon ed il suo respiro caldo contro il tuo. Un solo cazzo di momento in cui ti senti bene anche se sei frocio.
    Tanto frocio, che la gamba di Sìm la risali fino alla coscia, saldi la presa. "L'ho cresciuto io, è na mia costola, anche se poi è uscito mejo del previsto. Ha imparato ad avecce un cuore prima di me"
    Prima che il tuo scegliesse di battere per un ragazzino del conservatorio, per un compositore troppo sottovalutato, per cui faresti carte false affinché almeno un pochino si sentisse importante, voluto, riconosciuto per quello che fa, nel modo in cui lo fa.
    E lo vedi che Simeon è onesto, che quando ti dice che è felice di avere Efrem qui, lo è per davvero, non ti sta prendendo in giro, né si sta sacrificando per qualcosa che non desidera.
    "O so-" gli rispondi "- te ne sai dì e bugie" lo cerchi, un po' di più, ti piace da morire stare così adesso, ad un passo da ogni ansimo che non hai finito di rubargli, e ad un passo dall'amore. Ma col cazzo che lo ammetterai. Non è qualcosa che sai dire. Per quello ci vorrà ancora parecchio tempo.
    Gli sorridi, serio. Simèon è parte della tua famiglia, lui è tuo perché vuole esserlo, non perché tu lo obblighi. Può andarsene quando vuole, e invece è sempre qui con te.
    "Dice che je piaci perché sai sognare, e che non devo trattatte de merda perché se vede quanto ce tiene a me, e a tenemme in piedi" e lo guardi, così da vicino. "E je do ragione su tutto, amò"
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    nathaniel hill
    licantropo | Ωmega | archeologo | 30.

    in viaggio
    Un sorriso si fa strada, auto ironico, gentile. "Poi-..." gli piace che Sasha fantastichi con lui su argomenti apparentemente inutili. Sono belli, riempiono, a volte distraggono e non c'è miglior cura per un archeologo, di piantarsi su storie su storie.
    Scuote la testa, anche con i movimenti limitati se sta così sciolto sul sedile - tant'è che dopo, un po' si risolleva più composto - e afferma una nuova verità.
    Di Emanuel gli ha parlato un po', soprattutto quando la mancanza di casa si faceva pressante. Seppur il fratello maggiore sia una persona diametralmente opposta a Nate, gli vuole comunque un bene dell'anima.
    Emanuel Hill è un bancario, un finanziere scrupoloso che non ha mai compreso la bellezza di un bene fossile, quando è più utile qualcosa di realmente concretizzabile. Eppure non hanno smesso di sentirsi in questo anno e mezzo di assenza. Tuttavia, altra cosa che Sasha sa bene... beh, non è propriamente "pro-creature".
    "-... mio padre ha avuto la brillante idea di far aprire l'elenco telefonico dello stato del Maine ad Emanuel, e la scelta è caduta tra Gregorius e Nathaniel"
    Conferma, ridacchiando tra sé e sé e tornando anche lui a guardare un po' meglio la strada. Non gli è andata poi così male con i nomi, poteva andare anche peggio di così.

    E' da quando studia geologia che un terriccio non è mai terriccio è basta, c'è storia ovunque, soprattutto in paesaggi come quello che stanno attraversando.
    "Potrei aver memorizzato la mappa" ammette, per niente in colpa, essere un navigatore umano è quasi un vanto, anche se non è mai stato il tipo che sapeva dar sfoggio di sé con nessuno. Nella vita c'è sempre da imparare e Nate l'ha capito a maggior ragione in quest'ultimo anno.
    "Però ci sono passato, è un peccato che su questi terreni governi l'ignoranza di chi li possiede, potrebbero celare interi patrimoni storici, ma a nessuno importa"
    Non è fonte di rabbia, quanto di onesto - forse un po' nerd - dispiacere. Sebbene l'America non sia troppo ricca di storia, in fondo è una commistione di conquiste europee ad averla tirata su, ed averci fatto un'insalata culturale, le guerre civili del vecchio west presentano peculiarità storiche affascinanti. Almeno per Nate.
    "Tipo birra e patatine" conferma, accomodandosi ancora meglio sul sedile, nel tentativo di non farci dentro le piaghe. "Ma anche roba messicana, tacos, e c'è una sfida a tempo" non per niente, pranzo con spettacolo. "Trenta hotdog in trenta minuti"

    Lo guarda sottecchi, ne accarezza il profilo, non è che Nathaniel non soffra, anzi. Meno di Sasha, per chiare ragioni, solo che ha bisogno di un respiro più profondo, prima di scandire per bene che...
    "James vorrebbe le patatine, con troppa salsa"
    ©
  14. .
    JoshÇevik
    •••

    vaNxT1Z
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    joshçevik 🅽🅴🆆 🅴🆁🅰



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    mrs.çevik bite my heart 🖤 my sweet, sweet cherry (vamp)ire
    20m --- Piace a 78.645persone --- Rispondi
    joshçevik Love you, to the grave and back 🖤️️️️️️
    19m --- Piace a 89.718 persone --- Rispondi

    mrs.çevik Take me back 👅
    18m --- Piace a 101.444 persone --- Rispondi

    2 maggio
    CODE BY HIME FOR BRAKEBILLS GDR


    Edited by nocturnæ - 2/5/2024, 20:49
  15. .
    Morsi amorevoli a Chrys , e ciao Diana
    Sempre un fiore primaverile lui eh

    C6RRC2C
    C6RRC2C

    Joshua Çevik

    mago nero | rockstar | marito & padre | 30 anni
    luce di speranza
    "E' colpa tua" te lo dico trai denti, anche quando un po' rompi il cazzo, amore mio. E' colpa tua, perché il cane che hai sposato non è ancora diventato un signore, e non saremo mai come questi boriosi bastardi.
    "Hai reso perdere un dibattito con te, fin troppo attraente" Alludo, palese, con la mano che ti scivola tra le scapole, poi scivola a coprire la schiena mentre avanziamo in mezzo a 'sti stronzi. Non è poi una stronzata quella che ti ho appena sussurrato. Ero un ragazzino che aveva solo bisogno di vincere, di mordere, di strappare via tutto indiscriminatamente. Non è cambiata del tutto questa cosa, si è solo evoluta, so quando cazzo arrendermi, ma solo perché piaccia da morire a tutti e due.
    Ma poi lo sai, in queste cose resto un cane, a differenza di quanto invece sei bravo tu. Tu che sei il cazzo di cigno nero tra le oche da cortile imbellettate. Ti stagli nell'essere fottutamente diverso, fuori da ogni cazzo di stereotipo, sei quello a cui nessuno qui dentro può arrivare e cazzo se me la godo.
    Non sono io il marito trofeo stasera, sei tu. E avrei preferito bere qualcosa prima di trovarmi invischiato in un ballo e tirato per la cordina che mi imporra un valzer con qualcun altro.
    Sbuffo, anche se i tuoi modi mi rilassano un po' di più, anche se non sono a mio agio, so che ci sei tu a portarmi a casa, stringere le catene definitive, richiamarmi a te. "Se non ci metto lo zampino io" a farli fuori, anche se non è il mio genere, non è vero e basta, gioco a fare il duro come i ragazzini, come se volessi conquistarti di nuovo, come se non avessimo due figli e trent'anni - quasi - a testa.
    Mi sistemi il colletto, e ne approfitto per fermarti il polso e morderlo piano, in saluto. "Vale anche per te. Sto già cominciando a contarli, ti vengo a prendere" voglio che suoni per ciò che è: un ringhio di minaccia. E' solo amore.

    E' un volto noto, quello a cui mi avvicino. L'ho già vista, Chrys, ma non ricordo mai dove. Solo l'ambiente, in fondo ne abbiamo calpestati di tappeti di eventi da quando la mia carriera ha iniziato ad ingranare, ma io non ho mai guardato un cazzo di nessuno. O era gente che conoscevo, o eri tu: il cazzo di centro della mia attenzione.
    Le porgo la mano, perché immagino debba prenderla. Lo so che hai provato a insegnarmi come si balla, ma questi balli da vecchi del cazzo non riescono ad entrarmi in testa. Sei tu l'elegante. Ma almeno lei è sollevata. Io alzo la mano in quello che dovrebbe essere un movimento speculare. Se mi guardi e ridi, sei fottuto, Chrys. La prossima volta l'appuntamento lo organizzo io.
    "E invece hai trovato lo stronzo che non sa ballare" sorrido in un ghigno. "Joshua Çevik" almeno non ho dimenticato come cazzo ci si presenta. La guardo meglio, la ricordo un po' di più in qualche altro contesto. "Può essere, io non sono bravo a ricordare le persone" stronzate, è solo che non mi interessa. Neanche quando, copiando la posa di chi mi sta accanto, le porto una mano tra le scapole.
    "Non sono sicuro che con me ti sia andata meglio" provo a rilassarmi mezzo secondo, almeno, a non fare il rigido bastone del cazzo. Tant'è che questo glielo sussurro, avvicinandomi appena al suo orecchio. "Almeno puoi star certa che non so parlare di politica" apriamo sta danza.
    ©

    Girovita Lotteria: 69
3130 replies since 11/4/2012
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