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EVENTO APRE IL 14 DICEMBRE alle 21:00
Al momento della prenotazione vi sarà stato chiesto se volevate partecipare al Secret Santa, dovevate segnare solo il vostro nome e 3 desideri per dare qualche suggerimento al vostro Babbo Natale.
Al termine delle prenotazioni avrete ricevuto il nome della persona a cui dovevare fare regalo e i 3 suggerimenti.
Per regalo si intende qualcosa realizzato da voi, o di molto semplice e stupido. Divertente!
Per intenderci vanno bene: penne usb, calzini, agende, palle stroboscopiche...niente oggetti speciali o magici.
Farò io li accoppiamenti e sempre a me invierete il regalo e insieme un piccolo messaggio segreto che aiuti la vostra vittima a capire chi siete.
Può essere un indovinello, un suggerimento, 3 cose di voi che aiutino a capire chi siete.
Ho aperto prima solo per farvi partecipare al Babbo Natale segreto
Se volete partecipare al Secret Santa compilate il form seguenteCODICE<td><b>nome pg partecipante</b>:</td>
<td><b>scheda personaggio</b>: [URL=https://]x[/URL]</td>
<td><b>wishlist:</b>
1.
2.
3.
</td>nome pg
scheda
wishlist
Anna Valerious scheda 1. Cuffie bluetooth
2. Calzini autoriscaldanti
3. TermosTaliesin Rakham scheda 1. Una tazza nuova per il tè
2. Un libro
3. Una sciarpaDorothea Lucretia Lovecraft: scheda 1. Una collana di diamanti
2. Un nuovo set di cosmetici di lusso
3. Un romanzo rosanome pg
scheda
wishlist
Anna Valerious scheda Sfide: 2
Peskipiksi Pesternomi:
Stars:Taliesin Rakham scheda Sfide:
Peskipiksi Pesternomi: x
Stars:xxxxxxDorothea Lucretia Lovecraft: scheda Sfide:
Peskipiksi Pesternomi:
Stars:Cassian Whitehill: scheda Sfide: 4
Peskipiksi Pesternomi: x
Stars: xxxxxxVivianne Comstock Dixon: scheda Sfide: 2
Peskipiksi Pesternomi: x
Stars:
Edited by .isabella. - 23/12/2023, 10:13. -
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ed all'improvviso si iscrive al secret santa CODICE<td><b>Taliesin Rakham</b>:</td>
<td><b>scheda personaggio</b>: [URL=https://brakebillsgdr.forumfree.it/?t=79792233]x[/URL]</td>
<td><b>wishlist:</b>
1. Una tazza nuova per il tè
2. Un libro
3. Una sciarpa
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.CODICE<td><b>Dorothea Lucretia Lovecraft</b>:</td>
<td><b>scheda personaggio</b>: [URL=https://brakebillsgdr.forumfree.it/?t=79749295]x[/URL]</td>
<td><b>wishlist:</b>
1. Una collana di diamanti
2. Un nuovo set di cosmetici di lusso
3. Un romanzo rosa
</td>. -
.Cassian Whitehillno mag26 y.o"Anche a te e famiglia""Eccoci, il posto dovrebbe essere questo." Rallento i passi fino a fermarmi del tutto, costringendo Vivi a fare altrettanto poiché il mio braccio è ancorato al suo. Fa talmente freddo che abbiamo cercato di rifugiarci nel nostro calore corporeo, camminando a braccetto, sorreggendoci e stringendoci a vicenda, come gli animali nelle stalle dormono gli uni vicini agli altri, accucciolati, per tenere lontane le spine dell'inverno.
Mi avvicino alla vetrata e sbircio all'interno del pub. Solo a guardarlo, posso già percepire nei polmoni l'aria calda e satura di tabacco, mischiato all'odore pungente di alcool e sudore. Devo riconoscere che non siamo stati puntualissimi,in compenso però ci siamo guardati bene dal presentarci a ridosso dalla chiusura, eppure da quel che riesco a vedere, gran parte dei tavoli è occupata dai tizi ubriachi o da chi è sulla giusta strada per esserlo.
Butto fuori l'aria dalle labbra e le nuvolette di fumo si confondono con quelle dei respiri condensati. Incastrata tra le mie dita intorpidite dal gelo, la sigaretta viene passata a Vivi qualora voglia darle un ultimo tiro. Quel pomeriggio ho avuto da fare e il pensiero di procurarmi un nuovo pacchetto non mi ha minimamente sfiorato la mente. Pertanto ci siamo dovuti accontentare di condividere l'ultima che mi era rimasta, alternandocela strada facendo.
Mentre aspetto che lei finisca di rifornirsi di nicotina, colgo l'occasione di specchiarmi sulla vetrata, fregandomene poco e niente di quello che potrebbe pensare la persona dall'altra parte del vetro. Ciò che vedo nel mio riflesso mi fa rabbrividire: i miei capelli, che dall'estate ho lasciato crescere per pura pigrizia o perché, qualcuno in particolare, mi aveva detto quanto stessi bene con un taglio più lungo, mi scendono morbidi sul volto, arrivando circa all'altezza del mento. Prima o poi devo arrestare l'avanzata della ricrescita, devo solo trovare il tempo e la pazienza di ossigenarmeli, magari anche con un aiutino.
Alcune ciocche, tuttavia, mi si sono appiattite sul cranio a causa dell'umidità e ho come l'impressione di star restituendo lo sguardo a una specie di Gollum biondo. Ho, però, la giusta soluzione a portata di mano. Con un gesto frettoloso, e quasi nervoso, mi passo la mano tra i capelli per ravvivarli un po', per poi infilarmi sulla testa un simpatico cappello da Babbo Natale. Non sono del tutto soddisfatto finché le mie dita non trovano all'interno della stoffa il tasto di accensione: sulla fronte cinque stelline rosse lampeggiano a intermittenza, che ricordano vagamente le luci del lunapark.
Mi volto verso Vivi, sentendomi risuonare in testa tutti i commenti che non ha ancora fatto sul mio outfit della serata, ma che posso tranquillamente leggerglieli sul volto.
"Entriamo? Questa bellezza mica si sfoggia da sola." Abbasso la lampo del montone - naturalmente in pelle finta - e sacrifico un po' del tepore della lana per mettere in mostra ciò che si nasconde sotto. Mi sono imbacuccato in un maglione natalizio che molti riterrebbero osceno o stupido, ma che io personalmente trovo un nuovo tesoro da custodire.
Sinceramente, non ho la più pallida idea del come le sia venuto in mente prendermi una roba del genere, anche perché non la facevo un tipo da questi regali. Però, Vivi continua a sorprendermi, giorno dopo giorno, a partire da quella volta sul tetto dell'ospedale che ha segnato l'inizio del nostro rapporto. Un'amicizia che ai più può risultare insolita, fuori dal mondo. Una dottoressa in compagnia di un motociclista? Sembra l'inizio di una barzelletta da quattro soldi.
Ad ogni modo è stato un bellissimo pensiero - e per giunta utilissimo per la serata - che non vedevo l'ora di mettere sotto gli occhi di tutti. Un po' spero che me lo invidieranno, perché non ho mai ricevuto doni di cui andarne fiero. Solo cicatrici che dovrò portare per sempre, a partire da quel minuscolo segno sulla fronte che ho prontamente nascosto con il cappello.
Saltello quasi sul posto per combattere il freddo e infilo con fare distratto le mani nelle tasche dei pantaloni per sincerarmi che l'oggetto sia ancora lì, protetto e nascosto nella tasca, e non dimenticato chissà dove. Non so quando darglielo. Se dovesse presentarsi l'occasione giusta per farlo, spero solo di saperla riconoscere.
Non sono per niente abituato a fare regali, men che meno a riceverli.code role © usul; created for Brakebills GDR ma di libero usufrutto ovunque
Edited by Nevermore. - 15/12/2023, 23:23. -
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Rivolto ad Annina (però andiamo a letto presto noi) emeraude
emeraude
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emeraudekabakovTi stringi nel cappotto mentre varchi la soglia del locale. Ormai le vibrazioni della caotica città ti sono entrate dentro, risuonano, fanno eco nelle ossa. Ci sono stati momenti in cui hai odiato l'idea di dover rimanere a Putnam Valley, momenti in cui ti stava stretta la solitudine, il silenzio di una casa tutt'altro che silenziosa, eppure completamente muta, superbamente offesa. Erano quei momenti, sì, quelli della solitudine, che hanno abitato per tanto tempo dentro le mura di Putnam Valley. E poi c'è invece un tempo come questo, dove casa è l'unico posto dove vorresti essere. Forse perché fuori è freddo, perché la giornata ti ha portata lontana dalla quiete della valle per più di un motivo e sei già stanca, forse perché è Natale, e per certe cose neanche quello è importante. Però hai fatto una promessa più a te stessa che ai tuoi figli, quella di non rincasare tardi, quella di trovarli ancora svegli, perché tanto stanotte difficilmente riusciranno a dormire, e a maggior ragione non lo faranno sapendo che non ci sei. Per la gioia di Elke. Le devi l'ennesimo favore. Non aspetti di trovare altro quando rincaserai. Non sei solita chiedere le destinazioni di chi sosta sotto il tuo tetto, però immagini quasi naturalmente che Kieran riprenderà la via di casa, quantomeno per il periodo festivo, insieme a suo figlio. Aspettarsi qualcosa e sperare inconsciamente qualcos'altro poi sono due cose differenti. C'è solo che forse l'età, forse una gabbia toracica più simile ad un'armatura portante, la poca flessibilità dei sentimenti, un bianco e nero fattosi troppo netti a causa delle delusioni, delle ferite profonde, ti toglie il coraggio di ammettere diverse cose. In primis che non sai più scommettere. L'incapacità di rischiare è ben nascosta dentro il puzzle di tutte quelle complicazioni, tutte quelle cose che vengono prima. È una cosa che fa parte della tua giovinezza, non tanto del tuo presente cicatrizzato.
Anche con te stessa: dirti una cosa banale, che se la dici a te soltanto forse è innocua, perché sai anche come fare a controllarla, a renderla inoffensiva una volta che viene alla luce, che le dai una forma, un aspetto, un'età.
Ti dici che pensarci troppo lo rende ulteriormente senza senso e stupido. Non te le puoi permettere le cose sciocche, e allora lo metti da una parte.
Questa è soltanto l'ultima tappa della giornata.
L'ambiente riscaldato, soprattutto dalla presenza vibrante, colorata, variopinta umana, ti prende al petto dopo pochi minuti che cerchi in mezzo alla gente il volto familiare di Anna. Non sei abituata più nemmeno alla calca, all'aria troppo pesante, ai rumori costanti troppo saturi, a questi colori di vita troppo accesi. Continui a rigirarti tra le dita, nella tasca della giacca, il piccolo oggetto metallico, fino a che, dopo qualche minuto, vedi spuntare Anna come un'onda, la stessa che nel ritirarsi ti spinge verso il bancone del bar.
«Ehi!» provi a richiamare la sua attenzione nell'avvicinarti. «Buon Natale!»mother reliquary paleographer 34 y.o. wyomingcode role © usul; created for Brakebills GDR ma di libero usufrutto ovunque. -
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Peskipiksi Pesternomi!!. -
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Emeraude
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Peskipiksi Pesternomi!!. -
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EDIT: Cambiato Look TaliesinRakhamRombergCyborgProfessorThe WorldFormer Edit AgentEra la vigilia di natale, era un bel momento per iniziare a fare un breve bilancio dell'anno passato per porre una serie di obiettivi per l'anno nuovo. Aveva deciso per una volta di non passare la sera in casa o alla sala da Tè ma di passare il suo tempo ben meritato a bere qualcosa di più alcolico. Un bar irlandese sembrava un'ottima soluzione per questo problema. La prossimità delle feste lo rendeva più prono alle emozioni. Gli ricordavano in piccoli flash sua moglie, sua figlia, il viaggio, la sua vita.
Un regalo scartato la mattina di natale, il sorriso bellissimo di Alice mentre lo scartava, pur sapendo perfettamente cosa era e cosa doveva essere. In questo ricordo particolare era un giocattolo, una bambola probabilmente. Ormai quel ricordo felice, come spesso capita finiva per essere sgualcito, come una fotografia che si ha toccato e guardato per troppo tempo. Quei ricordi erano però stati digitalizzati da qualcuno e conservati, nel futuro lontano. In quel passato nel futuro ci aveva lasciato fin troppo, e spesso capitava che, nei momenti di pace un'emozione troppo forte venisse censurata, quell'ira già vista e conosciuta finisse per essere solo un poco di disappunto.
Purtroppo per molti non era facile provare emozioni complesse, come la nostalgia ed il rimorso. Ne era abituato ormai da anni. Si mise vicino al bancone, ordinò dello scotch, pagò ed iniziò a sorseggiarlo lentamente, cercando di degustarlo come faceva con il tè. Nonostante fosse evidente che non era ne il modo ne il momento giusto per fare degustazioni di alcolici da banconi che erano di bassa lega si prese quel momento per apprezzare le note del suo scotch. L'unico pensiero che uscì dalla sua mente e dalla sua bocca pensosa fu "Eh" un piccolo lamento ed un poco di nostalgica tristezza mischiata con l'artificiale apatia di chi vive pochi centimetri sopra il terreno e l'umana esperienza.code role © usul; created for Brakebills GDR ma di libero usufrutto ovunque. -
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Cass e Rose
metamorphomagus – 25 y.o. – supporter – brooklyn
«Mh…» gli rispondo, ma solo perché sto finendo di tirare l'ultima boccata dalla sigaretta, e masticare l'ultimo fumo. Quello che papà mi ha sempre tenuto da parte nonostante "Il fondo fa schifo Vivi". Non lo so, forse perché è la parte peggiore a fare, in qualche modo, invece, che mi piaccia. Sicuramente sveglia. Anche perché credo di aver già iniziato a bere prima di arrivare qui, e quel "credo" si misura nel conteggio di sbadigli sopra la normale soglia di tollerabilità. Tutta roba che ho volutamente ricacciato indietro quando sono uscita di casa. Tanto lo so che domani mi aspetta la famiglia, e so già pure che non mi va, e forse per questo stasera sono qui invece che con mamma o con papà. Insolito, forse un ripiego proprio per sfuggire ad una vigilia a questo giro già abbastanza sofferente. Forse per Cass vale lo stesso, e allora, dopo tutto questo tempo, potremmo ache ritagliarcela l'occasione di conoscerci per le nostre povere scelte di vita.
Non posso far finta, dal canto mio, di non sapere, o di dimenticarmi dove è che mi trovavo lo scorso Natale. È passato un anno, e fa un male allucinante, soprattutto perché in questo tempo ho imparato a, diciamo, "ritualizzare" ogni cosa, e poi, alla fine, ho deciso un tempo entro il quale continuare ad aspettare. Una sorta di paracadute, un modo per giustificarmi, tenermi buona. Oltre quello non ho più scuse, questo anno serviva per accettarlo. Però lo guardo adesso, tutto questo tempo, e purtroppo continuo a vederci una sconfitta. C'è più rassegnazione che consolazione. A questo punto penso anche che mi piacerebbe guarire dalla malinconia, perché comprendo come sia insensato voler rimanere aggrappata a qualcosa che fa male. Voglio riuscire a convincermi che ciò non significa anche dimenticare.
Magari un giorno ne parlerò anche con Cass. Che poi non capisco secondo quale meccanismo due persone si conoscano e poi le cose così importanti rimangano taciute.
«Menomale hai quello, sennò saresti seriamente brutto stasera.» gli rispondo mentre spengo sotto la scarpa il mozzicone di sigaretta che lascio sul marciapiede. Magari un giorno divento anche ambientalista.
L'acquisto del secolo, sì, quel maglione. Avevo bevuto, anche se me lo ricordo perfettamente quell'ordine online fatto totalmente a cazzo. Solo che non ne ricordo la logica, per questo convengo che sia stato l'acquisto dell'alcol piuttosto che il mio. Sì, non che il mio di maglione sia altrettanto elegante. Devo ammettere di aver voluto, in un certo senso, ripagare Cass del mio stesso regalo, e non lasciarlo da solo a sfoggiare le mie discutibili scelte di stile.
Sì, stasera preferisco il caos che una tavola e delle persone che faccio fatica a guardare negli occhi per… diciamo più di un motivo. Preferisco non dover far convenevoli formali con nessuno, preferisco non conoscere nessuno. O quasi, perché la chioma di Rose è abbastanza riconoscibile da tutti gli angoli del locale.
«Vieni ti faccio diventare amico della barista. Ringraziami.»
Riprendo Cass sotto braccio per avviarmi verso il bancone, e aspettare che si apra uno spiraglio per avvicinarmi.
«Oi Rose! Buon Natale! Come te la passi?» le sventolo la mano di fronte al viso.
«Ci dai due birre? Lui è Cass.»
Vivianne
Comstock
Dixon.code role © hime. created for Brakebills GDR ma di libero usufrutto ovunque. -
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Anna emeraude
emeraude
emeraude
emeraude
emeraudekabakovSi tratta pur sempre di lavoro, pensi, anche la tua presenza qui. Se non fosse per quella chiavetta che hai in tasca probabilmente saresti già a Putnam Valley. Nulla da togliere ad Anna. È pure difficile riuscire a pensare a qualcos'altro che non siano dei doveri, delle responsabilità. Come madre, come capofamiglia, come… "bibliotecaria"? È la parola giusta per descrivere un organismo come quello che cerchi di tenere in vita e di alimentare? In ogni caso, ci sono così tante cose che dipendono da te adesso, che finisci per dimenticarti come è semplicemente, sì, staccare la spina. Quegli spazi vuoti, che fino ad un paio di anni fa ancora resistevano, sono stati tutti sacrificati, riassegnati per cercare di non farti mancare in nulla. E come è che va a finire? Finisce che dove non c'è lavoro da fare rimane un ozio pericoloso, rimane quel senso di colpevole ed inaccettabile stanchezza. La stanchezza ti ha portato via già troppe cose. O forse non era quella, ma non puoi permettere che la distrazione ti conduca verso altri errori, come già ha fatto. E allora, nonostante tutto, neanche qui ti senti completamente a tuo agio. È pure difficile, pensi, ritrovarsi tra gente che non facciano parte della vostra stessa cerchia, gente assolutamente normale, ordinaria. A volte è come se viveste separati dal mondo reale, da questo tipo di mondo. Ma meriterebbe di levarci quel plurale, e la ragione è sempre la solita: Putnam Valley è nata per essere lontana. E Putnam Valley ormai è Emeraude, e viceversa, per cui è ancora più difficile pensare di non essere qualcosa di utile anche qui, anche adesso. Una deformazione sofferente, anche se sono passati solamente due anni da quell'ultimo capodanno spensierato. Due anni che paiono giorni, e gli stessi due anni che sembrano invece secoli.
«Ti prego!» cerchi di farle cenno per evitare di mettere quei soldi sul bancone, abbastanza inutilmente «Allora grazie.»
Non hai mai avuto un'estrema confidenza con Anna, ad essere onesti, ma è piacevole ritrovarsi negli occhi di qualcuno e riconoscerci il semplice riflesso di sé stessi piuttosto che quello del proprio ruolo, delle proprie storie, anche se è una veste che non ti togli mai di dosso.
«Già, ho lasciato quattro bambini senza la loro mamma alla vigilia di Natale. Sono una madre pessima.» ed è un pensiero che in fondo ha una nota di onestà.
Prendi il bicchiere dal bancone velocemente, prima di scansarti quanto basta a non farti investire dalla calca della gente che comincia ad affollarsi.
«Quindi il regalo lo vuoi subito o aspettiamo prima di bere?» le chiedi avvicinando il bicchiere al suo per l'accenno di un brindisi.mother reliquary paleographer 34 y.o. wyomingcode role © usul; created for Brakebills GDR ma di libero usufrutto ovunque. -
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Viviana e RoxyRoseCassian Whitehillno mag26 y.o"Anche a te e famiglia""Pfft, ha parlato il pacco regalo umano." Do un delicato colpetto all'enorme fiocco che le adorna l'acconciatura, lanciando in contemporanea un rapido sguardo a ciò che ha scelto di indossare questa sera, senza soffermarmi su alcun dettaglio in particolare, anche se il maglione con Bambi che simultaneamente vomita e spara palline dal culo mi ha conquistato. Se dovessero metter su il contest del "Miglior o Peggior Maglione Natalizio" io e Vivi lo vinceremmo, a mani basse proprio, anche se ancora non so quale dei due si aggiudicherebbe il titolo del maglione più brutto. "Ti farai scartare da qualcuno?" Ammicco, mantenendo lo stesso tono di sfottò. Sul serio, non credo di averla vista così infiocchettata prima d'ora, ma mi chiedo se l'abbia fatto per far colpo su qualcuno. Magari più tardi avrei provato a scoprirlo o, ancora meglio, sarà la serata stessa a svelarmi le risposte. Tutto sommato sta bene, dai, solo che non so come dirglielo. Non so voi, ma fare i complimenti alle donne è per me il mistero più grande di tutti: non so né quando né come farglieli. E se ci provo, mi guadagno una sberla o un appellativo poco carino. Non avete idea di quanto mi renda felice non trovare nulla, assolutamente nulla, di attraente nel gentil sesso. Vivianne, comunque, non mi sembra una donna bisognosa di attenzione o di carinerie per nutrire la propria sicurezza. E ne sono sollevato.
Finalmente entriamo nel pub e subito una zaffata di aria calda carica di fumo di tabacco e fetore di corpi sudaticci, birra rovesciata e cipolle sott'aceto mi colpisce al volto. Aria che trovo comunque gradevole rispetto alle temperature dell'esterno, e lascio che mi abbracci come una coperta. All'ingresso mi spoglio del cappotto e lo affido all'appendi panni di legno che, sotto quella ingente massa di indumenti lasciati sopra, minaccia di cedere. Non mi preoccupo più di tanto di sapere se l'avrei ritrovato più tardi, consapevole che, una volta partito, tonrnare a casa con il montone non sarebbe stato il primo dei pensieri, invero.
"Non vuoi lasciare il capp-" Non ho il tempo di concludere la frase che vengo afferrato per un braccio e trascinato nella fiumana di corpi che si spostano da un punto del locale all'altro. Non ho bisogno di chiederle dove mi vogli portare perché mi sembra evidente e io non le oppongo resistenza. Malgrado la folla che riempie il locale, riesco a starle dietro mentre si dirige spedita verso il bancone. Dalla mia visuale Vì,con quel fiocco che le pende leggiadro dai capelli, appare come una scolaretta che si affretta ad andare in classe. E il fatto che io sia più alto di lei non aiuta affatto. Sorrido sotto i baffi e non mi sforzo a nasconderlo.
Arrivati al bancone, faccio un cenno alla barista dalla chioma che ben s'intona al fiocchetto rosso che porta al collo. Mi sfrego le mani, sia per riscaldarle un po' sia perché non vedo l'ora di metterle su qualunque tipo di birra che Roxy - mi pare che si chiami così - voglia servirci.
C'è un motivo per cui ho un disperato ed intrinseco bisogno di affogare i pensieri nell'alcool: è la viglia di Natale e non ho una famiglia con cui festeggiarlo. Un nodo alle viscere che, per quanto possa provare ad allentarlo, questo si fa ancora più stretto. E' quel tipo di nodo che per scioglierlo devi tagliarlo, ma non riesco. Posso scappare, posso reinventarmi tutte le volte che voglio, posso riempirmi di bugie fino a farmi venire la nausea, ma l'ombra del passato non smette mai di seguirmi.
Noto sul bancone il grosso contenitore di mance e, spontaneamente, decido di lasciare un pensiero anch'io. Ma quando infilo la mano nella tasca posteriore del pantalone in ecopelle, le mie dita sfiorano qualcosa che non mi sarei mai aspettato di trovare al suo interno. Dal tatto, sembra una cosa piccola e appuntita. Si tratta di.."Una stella natalizia?" L'afferro per il nastrino e la sollevo a mezz'aria per renderla palese agli sguardi di Vì e della barista, il sopracciglio inarcato che esprime chiaramente la mia confusione a riguardo. Poi i miei occhi scivolano sulla minuta figura di Vì al mio fianco e la fronte si distende. Sì, deve essere stata opera sua, senz'altro.
"Potrai anche essere dottoressa e amica dei baristi, ma con i scherzi fai schifo, fattelo dire."code role © usul; created for Brakebills GDR ma di libero usufrutto ovunque.