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  1. .



    37– Weird Accent – Former DCMC – Man of Letters – Brother – Hakka




    Faceva freddo, ma non abbastanza per quel periodo e per quel tempo. Archer si era preso una passeggiata per festeggiare il suo primo anno di ritorno. La data, nonostante fosse impressa nella memoria era anche fin troppo facile da ricordare. Anno nuovo, vita vecchia. Non era finito in altre dimensioni da ben un'anno, che era un record visto il salto fatto l'anno prima. Aveva ancora dei problemi con la pioggia, ma sapeva che sarebbe passata, prima o poi.
    Quella sensazione di sentire l'acqua addosso cadere dal cielo senza dover temere l'invecchiamento era strana. Qualche volta gli mancava la vita lì, e per un poco si era trovato ad avere quello strano accento che era frutto di quel tempo passato lì.
    Si era preso un caffè grande e si stava godendo l'aria della zona industriale, quando vide qualcosa che era incredibilmente strano.
    Sul marciapiede vede una figura, snella, muscolare e soprattutto spaventata.
    Una figura nera, con in mano un casco. Tutto il vestito aveva un che di organico che fece rizzare i peli sulle braccia ad Archer.
    Decise di approcciarsi lentamente alla donna, con le mani alzate in segno di resa dicendo "Va tutto bene, riesci a capire quello che dico?" a tono di voce basso per non destare sospetti a tutti gli altri. Provò a porgere una mano ed un sorriso sincero per farla alzare, sperando che non dovesse tirare fuori la pistola che si era portato indietro. Sapeva quella sensazione di smarrimento fin troppo bene, ma non sapeva per il momento come comunicare con lei. "Va tutto bene, riesci a capire quello che dico?" chiese di nuovo, ma in idariano, in modo da capire se fosse qualcuno che avesse avuto contatti con quella terra estranea.

    Archer
    Bishop

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  2. .



    37– Weird Accent – Former DCMC – Man of Letters – Brother – Hakka




    In quel momento prese una birra anche lui, sorseggiando dalla bottiglia stappata con un colpo di polso. Prese una manciata di quei nachos che aveva portato appositamente per sua sorella. Prese a pieni polmoni quell'aria buona. Prese un secondo per guardare Arkell, perché sapeva da dove veniva quel nome. Veniva da quel buco in cui la pioggia aveva scavato il suo animo nella terra sempre arida e fangosa.
    La domanda era strana, anche se incredibilmente precisa. "Esatto" disse stupito e con gli occhi strabuzzati dallo stupore. Non poteva essere una coincidenza. Lui e Rex erano sempre stati collegati da un'intesa strana, quasi come se fossero stati pezzi di una stessa anima.
    Ascoltò Rexana che parlava con calma, con quella calma data dall'esperienza, di chi ci è già passato almeno una volta. E non erano pochi, evidentemente.
    Da quanto succedeva? Piccole istanze da quando era tornato, molte di più dopo quel dannato incidente con la corruzione nel bronx. Aveva detestato ogni istante in quell'appartamento infestato di corruzione in ogni dove.
    "Per un po' c'è stato un sogno occasionale o due da quando sono tornato qui... ma è aumentato con visioni da dopo l'incidente nel Bronx con Morgan, Edie e Dmitri". Rispose onestamente perché non avrebbe trovato altro modo per spiegare quello che succedeva.
    Piegò la testa brevemente per dire poi "Cosa intendi con ricordi di una vita precedente?". Perché voleva dire reincarnazione, e per quanto il mondo fosse folle non ricordava di esseri che si reincarnavano.

    Archer
    Bishop.
    Perciver

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  3. .
    Ancora chiacchere con Astrea e poi in ballo con Sara

    Taliesin
    Rakham Romberg
    Cyborg
    Politician
    The World
    Professor
    Sheet | Aesthetic | NY Accent | Look | Music | Voice
    La donna stava facendo delle offerte incredibilmente allettanti, e non sarebbe stato per nulla educato evitarlo, ma sarebbe stato utile per Taliesin trovare il modo per incanalare la cosa. Aprì gli occhi un poco di più di quanto già fatto, prese un sorso di alcool per placare uno spirito bollente "L'accesso ai vostri archivi ed alle vostre apparecchiature sofisticate potrebbe portare a delle scoperte e delle conoscenze assolutamente interessanti per me ed i miei studenti signora Tate" testi a cui non avrebbe avuto modo di mettere mano per decenni ancora a sua disposizione ed alla disposizione dei suoi assistenti per la decifrazione e speculazione storica, erano diverse pubblicazioni possibili, ed oltre alla quantità di soldi possibile era di certo un apporto di conoscenza nuova ed interessante.
    "Sarà mia premura farle sapere il mio parere sull'esposizione nel formato che le sarà più comodo, le lascio il mio biglietto" perché quello lo poteva fare, volentieri. Le offrì il suo biglietto da visita vista la possibilità.
    "Sono sicuro che la signora Lovecraft abbia preso e trovato tutte le persone più interessate a parlare di questo tema, che è così caro alla sua campagna". Un poco di pubblicità a Dorothea era da aspettarsi in quella situazione, non sarebbe stata di certo la Tate ad aspettarsi diversamente.
    ****
    La muscia prese un ritmo che divenne riconoscibile, manche se non di suo particolare gusto. Non gli piaceva troppo il Waltzer, ma sapeva fin troppo bene che gli AC/DC non erano indicati per l'occasione. Si lasciò trasportare dalla musica fino a quando vide il bagliore sulla mano destra. Il mignolo della sua mano si mosse e vide un filo etereo ed illusorio lo collegò a qualcuno. Decise di seguire quel filo, con dubbio e curiosità. Trovò un volto ben più famoso, altro volto incredibilmente ricco all'interno dell'ecosistema magico, la principessa Sara del sultanato del Bahir, di sicuro una dei personaggi più illustri all'interno della sua festa. Una fortuita coincidenza, forse tutto parte di quella meravigliosa clessidra che scorreva davanti a loro aprendo ad infiniti mondi.
    "Vostra altezza il filo del destino ci fa incontrare, sarebbe un piacere ballare con voi" disse porgendo la mano destra alla donna, quella a cui era legato quel filo per prenderla per mano. "Spero che la festa sia di vostro gradimento, vedo che avete incontrato la signora Lovecraft, nel suo splendore, una mente davvero stimolante". Aveva imparato a ballare, più o meno almeno. La complessità dei circuiti che lo componevano aveva permesso nel periodo di pochi passi che lo aveva portato al cospetto della principessa di analizzare, controllare ed imparare tutti i passi di walzer che era necessario imparare. Un paio di anni di ballo appresi e perfezionati nel tempo di una breve passeggiata. "le meraviglie della tecnica del futuro, per imparare un waltzer. Pochi istanti di lavoro per padroneggiare una conoscenza di anni... Qualche volta è apprezzabile questa gabbia" pensò mentre il suo corpo si muoveva a ritmo della musica come se fosse stata seconda natura.
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  4. .



    37– Weird Accent – Former DCMC – Man of Letters – Brother – Hakka




    Lo sapeva che in quella casa c'erano sempre esperimenti da fare, gli piaceva quello perché voleva dire che c'era sempre qualcosa da fare e si vedeva che il piccolo Arkell era particolarmente stimolato nonostante in un lato poteva vedere di dinosauri abbandonati. Era occupato a costruire torri, come tutti i bambini sono soliti fare prima o poi. I primi passi nel controllo della gravità e dell'equilibrio.
    Come sempre la presenza di Rexana era quella più apprezzata, perché era leggera e dolce.
    Quella dolcezza era quella che portava ad offrire qualcosa, ben conscia che Archer era già pronto con del cibo, che tirò fuori dal suo Beutel.
    "Porto sempre le cose più buone per te, lo sai".
    Aveva sempre quella lista, la teneva in tripla copia, qualche volta l'aveva letta ad Idara, un piccolo ricordo di abitudini conosciute e familiari. I nachos apparirono dalla piccola sacchetta e Archer li offrì alla sorella. Il suo rapporto con le sorelle era sempre stato elettivo.
    Mentre masticava qualche nacho e qualcuno dei biscotti bruciati decise di svelare la sua motivazione per quella visita.
    "Sto avendo sogni strani, di tempi vecchi, tu e le altre siete esperte in ste materie" disse tranquillo.
    Non era una cosa strana, non per le sue sorelle almeno.
    "Se può tornare utile capisco la lingua e sono consapevole di chi sono" continuare la spiegazione e dare più dettagli, perché sapeva che i dettagli erano la cosa che poteva essere utile alla comprensione "in questi sogni sono come ossessionato da un guanto... forse, sembra essere la mia opera magna. Non ho trovato nulla di specifico su guanti, o altro...".
    Una mano raggiunge la tempia, segno di dolore seguito da una visione.

    Costruire e muovere le energie che spostano l'intero universo. Le magie che tutto spostano e tutto creano, distruggono aggiungono e tolgono. I cerchi che incanalano l'etere verso forme conosciute. La polvere che tutto permea per poterla rendere universale.

    Si scuote, torna in sé, torna ad essere Archer, di quella forza fuori dal tempo e dal mondo nessuna traccia apparente, se non il ricordo. Si aggrappa al tavolo di Rexana con una mano a doversi sorreggere e sostenere.
    "Che cosa mi succede Rex? Tu ne sai qualcosa" le chiede con il fiato sempre più corto

    Archer
    Bishop.
    Perciver

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  5. .
    Ad un certo punto la musica cambia, in modo lento, ma inconfondibile. Dalla musica da sala che ci si può aspettare ad un'evento del genere inzia a modificarsi in un Waltzer che potete facilmente riconoscere. Potete vedere dal vostro mignolo destro un filo illusorio che vi collega a qualcuno nella stanza, seguendolo avrete occasione di danzare questo Waltzer:

    Le coppie sono le seguenti

    Joshua - Diana
    Dorothea - Cyrus
    Quincy - Beatrice
    Chrysanthemum - Emma
    Saraswati - Taliesin
    Riley - Astrea
    Ravius - Jaime
    Magnus - Ariadne

  6. .
    Interagisce con: Dorothea bellissima, Ariadne, Quincy, Raviussino, Bea, Sara



    39 Y.O.– Animagus – Father – Royal Air Force – MAFI Agent – Sacred 28




    Sentì il braccio di Dorothea intorno al suo, e si sentì più tranquillo, perché loro sono fatti così, a difendersi a vicenda. La sua presenza era calmante, acqua fresca in quel deserto sociale che gli assorbiva le energie.
    Un'occhio, come abitudine, cadde verso il professor Romberg, che in quel momento era evidentmente preso in una conversazione con la Tate, una bella spina nel fianco, ma che non lo toccava a questo punto. "Speriamo solo che la Tate non lo metta nei casini" rispose.
    Lei era raggiante a rispondere a Ravius. Con un sorriso le risponde che "ero piccolo e giovane, ma qualche amico me lo son tenuto da quei tempi".
    Poi fece un cenno a Quincy, fu estremamente felice che vedere una faccia conosciuta in quel mare magno di volti tanto ricchi quanto viscidi. "Sempre bello vederti Quincy. Come va con il lavoro? Sei ancora professore di difesa contro le arti oscure?" Perché sapeva che non era furbo girare coltelli nelle piaghe chiedendo della moglie, che se non si era presentata insieme a lui non li avrebbe degnati della sua presenza.
    "Signora Lemoine, vostra altezza è un'onore fare la vostra conoscenza" e si unì a quell'inchino che aveva cominciato la moglie. "Il vostro supporto da lustro a questo evento e alla causa" anche se quel tema a lui non era legato nel modo giusto. Il suo legame con la violenza era quello del boia, non della vittima che in questo tipo di manifestazioni era celebrata come eroina.
    Stava imparando a sciogliere quella violenza che, dentro di lui, aveva per anni comandato le sue azioni con sua moglie. Perché non era un'uomo buono Cyrus, ma ci avrebbe provato ad esserlo. Per lei.
    Poi, infine si rivolse ad Ariadne, che era insieme al gruppo formato da Quincy e Ravius.
    "Ariadne, che piacere vederti, come stai? È un piacere averti qui con noi" e ride anche lui alla battuta di Dorothea, un poco per circostanza ed un poco perché non ci si vede con il cappello da Cowboy.
    "Secondo me stai meglio tu con il cappello da Cowboy tesoro" e risponde alla battuta di Dorothea con un sorriso dolce, perché dopo quello che le ha fatto passare si meritava un poco di gioia.
    Avrebbe provveduto a rieducarla con le buone in altri momenti e sedi, ben più scabrose di quel bellissimo Gala.
    "Beh Ravius la tua presenza nella terra delle promesse è di sicuro apprezzata, credimi per togliersi le abitudini ci vuole tanto, ma è questione di tempo" e di volontà. Quest'ultima cosa non la disse, perché lui ci credeva in quella piccola questione della volontà, che per troppo tempo era stata la parte mancante del suo problema con l'alcool.

    Cyrus Ira
    Selwyn

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  7. .
    Mother is back ripeto mother is back!
    AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
    BENTORNATERRIMA GLORY!
    Sai chi sono, adesso ti urlo via WA
  8. .
    Tutto il tempo con Astrea
    Taliesin
    Rakham Romberg
    Cyborg
    Politician
    The World
    Professor
    Sheet | Aesthetic | NY Accent | Look | Music | Voice
    Ed ecco che non era stato lasciato da solo in quel momento. Davanti a lui, si pose una delle persone più ricche all'interno di quella stanza. Nonostante non avesse bisogno di alcun tipo di presentazione si presentò. La Tate, una delle donne più ricche a New York ed una delle maggiori conservatrici d'arte in città ed in America.
    Non aveva bisogno di presentazioni, eppure l'aveva fatto, ed aveva anche fatto il primo passo. Donne come lei non facevano mai il primo passo.
    "Signora Tate, buonasera" rispose provando un baciamano. La guardò, cercando di studiarla per meno di un secondo, cercando quando possibile di comprendere se ci fossero altre motivazioni. Era diventato così dannatamente abituato a sentire e subire inganni da essere diventato particolarmente attento a tutti i piccoli movimenti. Non avrebbe avuto nulla da guadagnarci in quel momento, però. "Un vero piacere che lei sia qui per sostenere questo tema così importante per tutti i cittadini americani" lo disse con pacata gioia, un sorriso accennato.
    "Di recente ho avuto modo di passare nei vostri musei e collezioni e, curiosando nella vostra sezione sul Giappone feudale ho trovato alcuni reperti davvero ben conservati" perché ci era andato davvero, per mostrare ai suoi studenti dei reperti in ottima qualità e doveva fare un complimento.
    "Spero la serata sia di vostro gradimento e spero che potrà partecipare all'asta di beneficenza. I soldi raccolti saranno usati per sostenere queste cause che sono a cuore di tutti". Un mucchio di ovvietà che non erano altro che la base da usare per comprarsi dei bei voti, ma almeno erano usate per una buona causa, questa volta.
    Di quello se ne era assicurato diverse volte, perché non voleva che quel bene potesse essere sprecato in qualcosa di più pericoloso, più oscuro e corrotto rispetto a quanto aveva già avuto modo di vedere. Troppo spesso aveva visto le buone intenzioni corrodersi per il bisogno di potere, ma a lui il potere non interessava.
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  9. .
    Per Dorothea & Raviussino




    39 Y.O.– Animagus – Father – Royal Air Force – MAFI Agent – Sacred 28




    Era complesso, alzarsi la mattina, sentire il suono del respiro di Dorothea e non pensare che tutto quello che aveva vissuto per 10 anni era cambiato, radicalmente. Erano più felici da quando aveva smesso di bere, e molto spesso non dava problemi la cosa. Tranne le mattine, nel silenzio. Quando i muscoli sono rigidi perché il corpo è allenato ad essere all'erta, anche se non ne ha avuto bisogno da troppo tempo, quel riflesso condizionato che tende i muscoli come le corde di un violino, anche quando è a dormire, con sua moglie accanto.
    Quella moglie così dannatamente fragile ma così forte da poterlo sistemare e sostenere in questo processo nonostante tutto. Quelle spalle che solo all'apparenza sono così minute, piccole e fragili.
    Apprezzava vivamente sentire il dolce respiro della moglie, che lo calmava quando non riusciva a dormire, si stese e tornò a dormire, fino a quando non si svegliò per un bacio, il suo.

    Aveva preso un abito firmato, anche se non sapeva troppo bene di chi fosse di preciso. Non era un'uomo che si interessava particolarmente delle fatture, ma della comodità. Sapeva che la cravatta che aveva scelto era di pessimo gusto evidentemente, ma sapeva che l'avrebbe corretto su qualcosa, non poteva essere il tipo di persona che sapeva mettere insieme due colori e Dorothea lo sapeva bene, anche troppo. Il tema del Gala era uno di quelli che avrebbe dovuto imparare nel corso degli anni, nel colore violaceo di lividi e sangue inferti. Fosse stato fatto prima di quell'incidente rivelatorio si sarebbe molto infastidito. Sarebbe stata una cosa così ovvia se qualcuno avesse avuto modo di vedere quello che succedeva intorno a lui. "Sei più brava di me a mettere i vestiti, lo sappiamo bene". Rispose alla moglie con un sorriso sincero. Il bacio che venne dopo fu tanto per lui quanto per le telecamere. Per la prima volta, però, il quadretto della coppia felice non era una parodia della realtà. Finalmente potevano essere felici per davvero.
    Entrarono nel locale, apprezzando l'architettura del Pier Sixty e del lavoro che era stato fatto nell'organizzare il tutto nelle massime minuzie.
    La domanda di Dorothea sul conoscere qualcuno gli fece rizzare le orecchie e muovere gli occhi per cercare persone conosciute, persone che si identificarono in un vecchio compagno. Ravius Lestrange, che venne a salutarli con la sua solita pacata gioia fatta di costrutti sociali. "Ah, Ravius che piacere vederti" il cenno del capo fu lo stesso fatto a lui, segno di rispetto reciproco, seguito da uno sguardo sul suo bicchiere pieno di un'alcolico conosciuto. Distolse lo sguardo per non averlo nella sua vista, non ne aveva proprio bisogno in quel momento di una tentazione. Aveva fatto una promessa e quella sarebbe stata mantenuta, nonostante tutto. In modo quasi impercettibile si strinse a Dorothea, per tenere a mente il perché della promessa, il suono della bottiglia che si frantumava e del dolore del suo fegato che, dopo anni di abuso implodeva. Fece un respiro più profondo prima di tornare con il suo solito sorriso di circostanza. "Come stai? Cosa stai facendo qui negli States?" gli chiese per cercare di deviare il discorso, per non dover parlare di qualcosa che interessava solo a lui ma che potesse tornargli utile.
    Si rivolse infine a Dorothea "Ravius, come ha accennato era mio compagno di classe, ed è un'indicibile in Inghilterra", perché voleva farlo parlare di lavoro o di quello che gli piaceva, per tenerlo occupato e non a bere, per evitare il più possibile la visione di quell'alcolico che era ancora una tentazione, nonostante tutto.

    Cyrus Ira
    Selwyn

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    numero 7
    Partecipa al ballo


    Edited by The_Passenger_ - 18/4/2024, 21:31
  10. .
    Rivolto a nessuno in particolare, cenno a Dorothea (venita a prendervelo belli)

    Taliesin
    Rakham Romberg
    Cyborg
    Politician
    The World
    Professor
    Sheet | Aesthetic | NY Accent | Look | Music | Voice
    Un Gala. Una sera, come tante altre alla fine, noiosa monotonia dei giorni che si muovono lenti e troppo veloci nello stesso momento. I piedi ancorati a Terra, in quel momento, in quell'Ora che lo circondava.
    Non era quello che si poteva considerare un "Animale sociale". Ovviamente non per sua voglia, ma per una mancanza totale di abitudine. Era abituato a vedere giovani ed assistenti, a vedere persone che, alla fine erano inferiori a lui nel ruolo in cui avevano, ma con intenzioni per lo più positive verso di lui.
    In quel momento non era il Professore, ma il vicepresidente. Non se lo sarebbe mai aspettato anni prima. Non era una di quelle questioni che avrebbe mai pensato possibili.
    Era una roccia alla fine, immobile davanti al mondo che si muoveva velocemente. La terra che calpestava era antica e aveva toccato la storia, che lui aveva saltato per troppo tempo. Prese un sorso mentre si godeva quell'arco e quel movimento che era lo scorrere di un granello di sabbia alla volta. Prese un sorso, lento e misurato, perché aveva bisogno di essere incredibilmente lucido, ma non poteva permettersi di sembrare poco sicuro nella sua posizione, la seconda posizione più scomoda nella stanza.
    Dorothea era, come al solito, nella posizione scomoda di essere la candidata. La scimmia che si portava a dietro sembrava più raggiante del solito, forse aveva deciso di lasciar andare il suo senso di inadeguatezza rampante per provare ad essere un marito e non un padrone.
    In quei momenti gli mancava un poco la sua famiglia. Quel ricordo di sua figlia e sua moglie, felici fu uno spillo bollente che decise di premere sulla nuca, un brivido freddo e sottile, una dolce pausa che come una fotografia in un'incendio prendeva fuoco ogni volta che la ricordava, sbiadendola via via, ad ogni ricordo rovinandosi un poco di più. Gli piaceva quel ricordo qualche volta, qualche momento era utile averlo. Guardò intorno a sé, cercando volti noti, nonostante tutto. Avrebbe voluto trovare un'alunno, un'assistente, un volto che fosse conosciuto.
    Arrivò per tempo, vestito di tutto punto in un vestito che non fosse incredibilmente elegante, ma allo stesso tempo abbastanza d'alta moda da poterlo permettere. Tutto sistemato e preciso. il piccolo dettaglio che nessuno avrebbe notato, ben nascosto nella camicia era la collana. Un piccolo daruma che aveva comprato pochi giorni dopo la sua decisione di diventare candidato vicepresidente con Dorothea. In segno della tradizione del daruma aveva dipinto con l'alchimia uno dei due occhi, in vista del suo obiettivo politico. L'altro avrebbe avuto modo di colorarlo per tempo. Vedendo un cenno di Dorothea, solleva il bicchiere alla coppia, in segno di saluto.
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    Numero 52
    Partecipa al ballo


    Edited by The_Passenger_ - 18/4/2024, 21:30
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    HTML
    <b>PG:</b> [URL=https://brakebillsgdr.forumfree.it/?t=77743105]Archer Bishop[/URL]
    <b>Ruolo:</b> Studioso degli uomini di lettrere, Hakka risvegliato e anche altro, Archer è interessato a questa trama perché è interessato a tutto l'extradimensionale
    <b>Contattabile:</b> Trame di studio, con gli uomini di lettere, trovabile nel bunker o a NY in base al momento
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    MACUSA, Husband, Father, not very social
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  13. .
    Taliesin
    Rakham Romberg
    Cyborg
    Professor
    The World
    Former Edit Agent
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    Decise di sedersi per iniziare quell'apertitivo che aveva il sapore più di un'antipasto della vita che sarebbe venuta dopo. L'alcool era una delle cose che non apprezzava particolarmente, ma che doveva, purtroppo, sopportare in quel momento. Eppure era lì a sentire quello che la Lovecraft stava dicendo. Non era avvenuta quella specifica conversazione nella sua linea temporale. Ma era certo che non erano accadute altrettante cose che si muovevano nel reame delle possibilità. Tutto si modificava, era il bello di quello che gli succedeva costantemente, una continua attesa e sorpresa nelle sue predizioni. Un piccolo bingo personale.
    Sapeva bene di essere una pedina in una scacchiera ben più ampia. Prese un piccolo sorso di vino, conscio di non avere organi che gli potessero permettere un'uso efficente dell'alcool assorbito. Preferiva il bianco di norma, ma quello era un vino davvero delizioso, impossibile da resistere.
    Ascoltò attentamente la donna, mentre con una mano lo complimentava e con l'altra ammetteva di aver fatto delle ricerche sul suo conto.
    Fu felice di essere considerato una persona con referenze straordinarie, era certo che l'EDIT gli avesse trovato una serie di fortuite coincidenze, per rendere la sua vita agiata.
    Si prese qualche istante per accennare un picolo sorriso una piccola macchia di orgoglio per qualcosa che non aveva. Era dexritto in modo corretto alla fine, anche se quelle referenze erano state ottenute per qualcosa di ben più complesso e pericoloso.Attese però a parlare, sentendo che quello che aveva era solo un preambolo.
    E come al solito la futura presidente andò al punto. Il Nigri si era ritirato? Alzò per poco gli occhi al cielo per ricordare come era proseguito il suo governo...
    Un titolo di giornale "mafia nel mafi, arrestato vicepresidente Lucius Nigri" evidentemente aveva trovato i sospetti di mafia ben prima dell'ascesa al governo.
    Sapeva che avrebbe vinto sapeva che il giverno avrebbe subito un paio di scandali, cominciando con il Nigri e proseguendo per le accuse al First Husband di violenza.
    Selwyn se non ricordava male, forse un divorzio, un po' troppa attenzione fino a quell'incidente che aveva messo l'america e la presidentessa sotto shock. Overdose dopo una lite più violenta del solito.
    "Prima prendere una decisione ho delle domande" disse Taliesin alla fine del discorso della Lovecraft.
    "Come mai proprio io? È vero, conosco la teoria ed una parte della pratica. Ma sono ben lontano dall'essere un politico esperto" dichiarò. Non era del tutto vero, aveva dovuto essere qualche volta reggente momentaneo in qualche governo, questione di settimane o mesi, ma ben lontano dall'essere vicepresidente.
    La seconda domanda era meno ovvia per la Lovecraft ma tautologica per il professor Rackham/Romberg "come mai l'avvocato e deputato Nigri ha dovuto rinunciare al suo futuro incarico nel mezzo della campagna? Cosa penseranno gli elettori a vedere me e non quello con cui ha fatto campagna elettorale?". L'immagine del Nigri doveva essere conservata, pur rendendo evidente che, purtroppo era necessario cambiarlo. Il tutto doveva essere fatto con la massima cura per preservare l'immagine della Lovecraft, ormai vicina all'elezione.
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  14. .
    Taliesin
    Rakham Romberg
    Cyborg
    Professor
    The World
    Former Edit Agent
    Sheet | Aesthetic | NY Accent | Look | Music | Voice
    La presenza di quel momento e di quel che succedeva intorno a lui era così tranquilla e felice che provò qualcosa per un'istante.
    Era un poco di felicità. Poi sentì quel rilascio che conosceva fin troppo bene, e comprese che nel suo corpo erano entrate le tossine che gli avrebbero tolto a breve quella traccia emotiva.
    Lo sapeva fin troppo quella sensazione, per fortuna. Voleva dire che l'apatia, nonostante tutto veniva rotta dalle sue emozioni. Vestigi di qualcosa che poteva essere un tempo, e che purtroppo era già consumato da quella chimica che le componeva in primo luogo.
    Così era la vita di Taliesin, che si consolò assaggiando un biscotto allungato da Michael. Lo guardò per un'istante prima, lo mise contro la prima luce disponibile, per cercare trasparenze nella pastella, per provare a sentire ed intuire la composizione prima dell'assaggio. L'assaggio avvenne pochi istanti dopo, seguito da un momento di riflessione, lento e composto.
    "Buoni, dolci ma non troppo, non contrasteranno con il sapore del tè" sentenziò con un mezzo sorriso. Sapeva fin troppo bene come fingere un sorriso pensoso.
    La consistenza era granulosa e pastosa, che avrebbe permesso di intingerli o di accompagnare il tè in modo eccellente, eppure poteva riconoscere che, a differenza di altro, non erano costruiti in fabbrica.
    "Fatti in casa? Bello, danno un sapore diverso da quelli fatti in fabbrica". Perchè gli bastava parlare di qualsiasi cosa. Gli piaceva quella piccola attesa, quella bolla di tempo che era necessaria per l'infusione. Il tempo nel tè era essenziale e tutto poteva essere misurato, ma un buon tè era preciso, non come il tempo che fluiva intorno a loro.
    La censura era una pratica della storia alla fine dei conti. Lo sapeva fin troppo bene, lui che era stato l'uomo che correggeva gli errori della storia, le sbavature della trama temporale che esistevano.
    Iniziò a parlare mentre finiva di mangiare quel biscotto che aveva preso "La censurano perché non la sanno" rispose. Finì di ingoiare il biscotto prima di continuare dicendo "Hanno paura che si ripeta, e quindi evitano di insegnarla, perché non vogliono che la gente capisca che le cose si ripetono, gli eventi hanno una ciclicità che non sempre è apprezzata." Controllò se non ci fossero briciole nel suo abito, pulendosi con un gesto veloce della mano. "Abbiamo sempre un'era d'oro dopo una tragedia, seguita da una crisi e poi un rinascimento, è sempre così, continuamente". Perché lo vedeva continuamente, anche se era sempre difficile vedere in quale momento fosse il suo presente e come avrebbe potuto fare qualcosa per evitare catastrofi.
    "Detto questo siamo in un periodo strano storicamente parlando. Abbiamo avuto troppa pace. Alla fine, a parte piccoli conflitti non ci sono state grandi guerre da troppo tempo... Forse la cosa mi preoccupa e preoccupa quelli in alto e per questo mi chiedono di evitare di trattare nei dettagli i conflitti". Perché la guerra e la pace erano proporzionali. Stavano vivendo la pace meritata delle grandi guerre o stavano attendendo una guerra ancora più grande? Non lo sapeva bene.
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  15. .
    HEYYOH
    Sono Moreno, anche io sono una pippa con i benvenuti, ma BENVENUTA!
    non vedo l'ora di leggere il tuo corvo (in quanto mi sento Corvo sempre e comunque) o qualsiasi cosa hai in mente di portare!
482 replies since 18/10/2017
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