Votes taken by The_Passenger_

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    Mother is back ripeto mother is back!
    AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
    BENTORNATERRIMA GLORY!
    Sai chi sono, adesso ti urlo via WA
  2. .
    Tutto il tempo con Astrea
    Taliesin
    Rakham Romberg
    Cyborg
    Politician
    The World
    Professor
    Sheet | Aesthetic | NY Accent | Look | Music | Voice
    Ed ecco che non era stato lasciato da solo in quel momento. Davanti a lui, si pose una delle persone più ricche all'interno di quella stanza. Nonostante non avesse bisogno di alcun tipo di presentazione si presentò. La Tate, una delle donne più ricche a New York ed una delle maggiori conservatrici d'arte in città ed in America.
    Non aveva bisogno di presentazioni, eppure l'aveva fatto, ed aveva anche fatto il primo passo. Donne come lei non facevano mai il primo passo.
    "Signora Tate, buonasera" rispose provando un baciamano. La guardò, cercando di studiarla per meno di un secondo, cercando quando possibile di comprendere se ci fossero altre motivazioni. Era diventato così dannatamente abituato a sentire e subire inganni da essere diventato particolarmente attento a tutti i piccoli movimenti. Non avrebbe avuto nulla da guadagnarci in quel momento, però. "Un vero piacere che lei sia qui per sostenere questo tema così importante per tutti i cittadini americani" lo disse con pacata gioia, un sorriso accennato.
    "Di recente ho avuto modo di passare nei vostri musei e collezioni e, curiosando nella vostra sezione sul Giappone feudale ho trovato alcuni reperti davvero ben conservati" perché ci era andato davvero, per mostrare ai suoi studenti dei reperti in ottima qualità e doveva fare un complimento.
    "Spero la serata sia di vostro gradimento e spero che potrà partecipare all'asta di beneficenza. I soldi raccolti saranno usati per sostenere queste cause che sono a cuore di tutti". Un mucchio di ovvietà che non erano altro che la base da usare per comprarsi dei bei voti, ma almeno erano usate per una buona causa, questa volta.
    Di quello se ne era assicurato diverse volte, perché non voleva che quel bene potesse essere sprecato in qualcosa di più pericoloso, più oscuro e corrotto rispetto a quanto aveva già avuto modo di vedere. Troppo spesso aveva visto le buone intenzioni corrodersi per il bisogno di potere, ma a lui il potere non interessava.
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  3. .
    Per Dorothea & Raviussino




    39 Y.O.– Animagus – Father – Royal Air Force – MAFI Agent – Sacred 28




    Era complesso, alzarsi la mattina, sentire il suono del respiro di Dorothea e non pensare che tutto quello che aveva vissuto per 10 anni era cambiato, radicalmente. Erano più felici da quando aveva smesso di bere, e molto spesso non dava problemi la cosa. Tranne le mattine, nel silenzio. Quando i muscoli sono rigidi perché il corpo è allenato ad essere all'erta, anche se non ne ha avuto bisogno da troppo tempo, quel riflesso condizionato che tende i muscoli come le corde di un violino, anche quando è a dormire, con sua moglie accanto.
    Quella moglie così dannatamente fragile ma così forte da poterlo sistemare e sostenere in questo processo nonostante tutto. Quelle spalle che solo all'apparenza sono così minute, piccole e fragili.
    Apprezzava vivamente sentire il dolce respiro della moglie, che lo calmava quando non riusciva a dormire, si stese e tornò a dormire, fino a quando non si svegliò per un bacio, il suo.

    Aveva preso un abito firmato, anche se non sapeva troppo bene di chi fosse di preciso. Non era un'uomo che si interessava particolarmente delle fatture, ma della comodità. Sapeva che la cravatta che aveva scelto era di pessimo gusto evidentemente, ma sapeva che l'avrebbe corretto su qualcosa, non poteva essere il tipo di persona che sapeva mettere insieme due colori e Dorothea lo sapeva bene, anche troppo. Il tema del Gala era uno di quelli che avrebbe dovuto imparare nel corso degli anni, nel colore violaceo di lividi e sangue inferti. Fosse stato fatto prima di quell'incidente rivelatorio si sarebbe molto infastidito. Sarebbe stata una cosa così ovvia se qualcuno avesse avuto modo di vedere quello che succedeva intorno a lui. "Sei più brava di me a mettere i vestiti, lo sappiamo bene". Rispose alla moglie con un sorriso sincero. Il bacio che venne dopo fu tanto per lui quanto per le telecamere. Per la prima volta, però, il quadretto della coppia felice non era una parodia della realtà. Finalmente potevano essere felici per davvero.
    Entrarono nel locale, apprezzando l'architettura del Pier Sixty e del lavoro che era stato fatto nell'organizzare il tutto nelle massime minuzie.
    La domanda di Dorothea sul conoscere qualcuno gli fece rizzare le orecchie e muovere gli occhi per cercare persone conosciute, persone che si identificarono in un vecchio compagno. Ravius Lestrange, che venne a salutarli con la sua solita pacata gioia fatta di costrutti sociali. "Ah, Ravius che piacere vederti" il cenno del capo fu lo stesso fatto a lui, segno di rispetto reciproco, seguito da uno sguardo sul suo bicchiere pieno di un'alcolico conosciuto. Distolse lo sguardo per non averlo nella sua vista, non ne aveva proprio bisogno in quel momento di una tentazione. Aveva fatto una promessa e quella sarebbe stata mantenuta, nonostante tutto. In modo quasi impercettibile si strinse a Dorothea, per tenere a mente il perché della promessa, il suono della bottiglia che si frantumava e del dolore del suo fegato che, dopo anni di abuso implodeva. Fece un respiro più profondo prima di tornare con il suo solito sorriso di circostanza. "Come stai? Cosa stai facendo qui negli States?" gli chiese per cercare di deviare il discorso, per non dover parlare di qualcosa che interessava solo a lui ma che potesse tornargli utile.
    Si rivolse infine a Dorothea "Ravius, come ha accennato era mio compagno di classe, ed è un'indicibile in Inghilterra", perché voleva farlo parlare di lavoro o di quello che gli piaceva, per tenerlo occupato e non a bere, per evitare il più possibile la visione di quell'alcolico che era ancora una tentazione, nonostante tutto.

    Cyrus Ira
    Selwyn

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    numero 7
    Partecipa al ballo


    Edited by The_Passenger_ - 18/4/2024, 21:31
  4. .
    Rivolto a nessuno in particolare, cenno a Dorothea (venita a prendervelo belli)

    Taliesin
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    Professor
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    Un Gala. Una sera, come tante altre alla fine, noiosa monotonia dei giorni che si muovono lenti e troppo veloci nello stesso momento. I piedi ancorati a Terra, in quel momento, in quell'Ora che lo circondava.
    Non era quello che si poteva considerare un "Animale sociale". Ovviamente non per sua voglia, ma per una mancanza totale di abitudine. Era abituato a vedere giovani ed assistenti, a vedere persone che, alla fine erano inferiori a lui nel ruolo in cui avevano, ma con intenzioni per lo più positive verso di lui.
    In quel momento non era il Professore, ma il vicepresidente. Non se lo sarebbe mai aspettato anni prima. Non era una di quelle questioni che avrebbe mai pensato possibili.
    Era una roccia alla fine, immobile davanti al mondo che si muoveva velocemente. La terra che calpestava era antica e aveva toccato la storia, che lui aveva saltato per troppo tempo. Prese un sorso mentre si godeva quell'arco e quel movimento che era lo scorrere di un granello di sabbia alla volta. Prese un sorso, lento e misurato, perché aveva bisogno di essere incredibilmente lucido, ma non poteva permettersi di sembrare poco sicuro nella sua posizione, la seconda posizione più scomoda nella stanza.
    Dorothea era, come al solito, nella posizione scomoda di essere la candidata. La scimmia che si portava a dietro sembrava più raggiante del solito, forse aveva deciso di lasciar andare il suo senso di inadeguatezza rampante per provare ad essere un marito e non un padrone.
    In quei momenti gli mancava un poco la sua famiglia. Quel ricordo di sua figlia e sua moglie, felici fu uno spillo bollente che decise di premere sulla nuca, un brivido freddo e sottile, una dolce pausa che come una fotografia in un'incendio prendeva fuoco ogni volta che la ricordava, sbiadendola via via, ad ogni ricordo rovinandosi un poco di più. Gli piaceva quel ricordo qualche volta, qualche momento era utile averlo. Guardò intorno a sé, cercando volti noti, nonostante tutto. Avrebbe voluto trovare un'alunno, un'assistente, un volto che fosse conosciuto.
    Arrivò per tempo, vestito di tutto punto in un vestito che non fosse incredibilmente elegante, ma allo stesso tempo abbastanza d'alta moda da poterlo permettere. Tutto sistemato e preciso. il piccolo dettaglio che nessuno avrebbe notato, ben nascosto nella camicia era la collana. Un piccolo daruma che aveva comprato pochi giorni dopo la sua decisione di diventare candidato vicepresidente con Dorothea. In segno della tradizione del daruma aveva dipinto con l'alchimia uno dei due occhi, in vista del suo obiettivo politico. L'altro avrebbe avuto modo di colorarlo per tempo. Vedendo un cenno di Dorothea, solleva il bicchiere alla coppia, in segno di saluto.
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    Numero 52
    Partecipa al ballo


    Edited by The_Passenger_ - 18/4/2024, 21:30
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    HTML
    <b>PG:</b> [URL=https://brakebillsgdr.forumfree.it/?t=77743105]Archer Bishop[/URL]
    <b>Ruolo:</b> Studioso degli uomini di lettrere, Hakka risvegliato e anche altro, Archer è interessato a questa trama perché è interessato a tutto l'extradimensionale
    <b>Contattabile:</b> Trame di studio, con gli uomini di lettere, trovabile nel bunker o a NY in base al momento
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    MACUSA, Husband, Father, not very social
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  7. .
    Taliesin
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    Decise di sedersi per iniziare quell'apertitivo che aveva il sapore più di un'antipasto della vita che sarebbe venuta dopo. L'alcool era una delle cose che non apprezzava particolarmente, ma che doveva, purtroppo, sopportare in quel momento. Eppure era lì a sentire quello che la Lovecraft stava dicendo. Non era avvenuta quella specifica conversazione nella sua linea temporale. Ma era certo che non erano accadute altrettante cose che si muovevano nel reame delle possibilità. Tutto si modificava, era il bello di quello che gli succedeva costantemente, una continua attesa e sorpresa nelle sue predizioni. Un piccolo bingo personale.
    Sapeva bene di essere una pedina in una scacchiera ben più ampia. Prese un piccolo sorso di vino, conscio di non avere organi che gli potessero permettere un'uso efficente dell'alcool assorbito. Preferiva il bianco di norma, ma quello era un vino davvero delizioso, impossibile da resistere.
    Ascoltò attentamente la donna, mentre con una mano lo complimentava e con l'altra ammetteva di aver fatto delle ricerche sul suo conto.
    Fu felice di essere considerato una persona con referenze straordinarie, era certo che l'EDIT gli avesse trovato una serie di fortuite coincidenze, per rendere la sua vita agiata.
    Si prese qualche istante per accennare un picolo sorriso una piccola macchia di orgoglio per qualcosa che non aveva. Era dexritto in modo corretto alla fine, anche se quelle referenze erano state ottenute per qualcosa di ben più complesso e pericoloso.Attese però a parlare, sentendo che quello che aveva era solo un preambolo.
    E come al solito la futura presidente andò al punto. Il Nigri si era ritirato? Alzò per poco gli occhi al cielo per ricordare come era proseguito il suo governo...
    Un titolo di giornale "mafia nel mafi, arrestato vicepresidente Lucius Nigri" evidentemente aveva trovato i sospetti di mafia ben prima dell'ascesa al governo.
    Sapeva che avrebbe vinto sapeva che il giverno avrebbe subito un paio di scandali, cominciando con il Nigri e proseguendo per le accuse al First Husband di violenza.
    Selwyn se non ricordava male, forse un divorzio, un po' troppa attenzione fino a quell'incidente che aveva messo l'america e la presidentessa sotto shock. Overdose dopo una lite più violenta del solito.
    "Prima prendere una decisione ho delle domande" disse Taliesin alla fine del discorso della Lovecraft.
    "Come mai proprio io? È vero, conosco la teoria ed una parte della pratica. Ma sono ben lontano dall'essere un politico esperto" dichiarò. Non era del tutto vero, aveva dovuto essere qualche volta reggente momentaneo in qualche governo, questione di settimane o mesi, ma ben lontano dall'essere vicepresidente.
    La seconda domanda era meno ovvia per la Lovecraft ma tautologica per il professor Rackham/Romberg "come mai l'avvocato e deputato Nigri ha dovuto rinunciare al suo futuro incarico nel mezzo della campagna? Cosa penseranno gli elettori a vedere me e non quello con cui ha fatto campagna elettorale?". L'immagine del Nigri doveva essere conservata, pur rendendo evidente che, purtroppo era necessario cambiarlo. Il tutto doveva essere fatto con la massima cura per preservare l'immagine della Lovecraft, ormai vicina all'elezione.
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  8. .
    Taliesin
    Rakham Romberg
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    La presenza di quel momento e di quel che succedeva intorno a lui era così tranquilla e felice che provò qualcosa per un'istante.
    Era un poco di felicità. Poi sentì quel rilascio che conosceva fin troppo bene, e comprese che nel suo corpo erano entrate le tossine che gli avrebbero tolto a breve quella traccia emotiva.
    Lo sapeva fin troppo quella sensazione, per fortuna. Voleva dire che l'apatia, nonostante tutto veniva rotta dalle sue emozioni. Vestigi di qualcosa che poteva essere un tempo, e che purtroppo era già consumato da quella chimica che le componeva in primo luogo.
    Così era la vita di Taliesin, che si consolò assaggiando un biscotto allungato da Michael. Lo guardò per un'istante prima, lo mise contro la prima luce disponibile, per cercare trasparenze nella pastella, per provare a sentire ed intuire la composizione prima dell'assaggio. L'assaggio avvenne pochi istanti dopo, seguito da un momento di riflessione, lento e composto.
    "Buoni, dolci ma non troppo, non contrasteranno con il sapore del tè" sentenziò con un mezzo sorriso. Sapeva fin troppo bene come fingere un sorriso pensoso.
    La consistenza era granulosa e pastosa, che avrebbe permesso di intingerli o di accompagnare il tè in modo eccellente, eppure poteva riconoscere che, a differenza di altro, non erano costruiti in fabbrica.
    "Fatti in casa? Bello, danno un sapore diverso da quelli fatti in fabbrica". Perchè gli bastava parlare di qualsiasi cosa. Gli piaceva quella piccola attesa, quella bolla di tempo che era necessaria per l'infusione. Il tempo nel tè era essenziale e tutto poteva essere misurato, ma un buon tè era preciso, non come il tempo che fluiva intorno a loro.
    La censura era una pratica della storia alla fine dei conti. Lo sapeva fin troppo bene, lui che era stato l'uomo che correggeva gli errori della storia, le sbavature della trama temporale che esistevano.
    Iniziò a parlare mentre finiva di mangiare quel biscotto che aveva preso "La censurano perché non la sanno" rispose. Finì di ingoiare il biscotto prima di continuare dicendo "Hanno paura che si ripeta, e quindi evitano di insegnarla, perché non vogliono che la gente capisca che le cose si ripetono, gli eventi hanno una ciclicità che non sempre è apprezzata." Controllò se non ci fossero briciole nel suo abito, pulendosi con un gesto veloce della mano. "Abbiamo sempre un'era d'oro dopo una tragedia, seguita da una crisi e poi un rinascimento, è sempre così, continuamente". Perché lo vedeva continuamente, anche se era sempre difficile vedere in quale momento fosse il suo presente e come avrebbe potuto fare qualcosa per evitare catastrofi.
    "Detto questo siamo in un periodo strano storicamente parlando. Abbiamo avuto troppa pace. Alla fine, a parte piccoli conflitti non ci sono state grandi guerre da troppo tempo... Forse la cosa mi preoccupa e preoccupa quelli in alto e per questo mi chiedono di evitare di trattare nei dettagli i conflitti". Perché la guerra e la pace erano proporzionali. Stavano vivendo la pace meritata delle grandi guerre o stavano attendendo una guerra ancora più grande? Non lo sapeva bene.
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  9. .
    HEYYOH
    Sono Moreno, anche io sono una pippa con i benvenuti, ma BENVENUTA!
    non vedo l'ora di leggere il tuo corvo (in quanto mi sento Corvo sempre e comunque) o qualsiasi cosa hai in mente di portare!
  10. .
    Taliesin
    Rakham Romberg
    Cyborg
    Professor
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    Passeggiò per le vie di Manhattan lento e controllato nei suoi movimenti. Questa passeggiata era dovuta al lavoro, e non al solito piacere che rendeva interessante le cose. Aveva freddo, ma era abituato anche a quello. La sensazione della pelle che entrava a contatto con la pelle dei guanti senza le dita ed il contrasto con il freddo dell'aria era assolutamente piacevole. Andava in quel giorno perché era stato chiamato.
    In particolare le circostanze della vita avevano spinto Taliesin ad entrare in quella fredda sera di novembre nell'Empire state building, a muoversi nelle sale del palazzo più alto della città e di sedersi a quel tavolo. Davanti a lui la squisita presenza di Dorothea Lovecraft, la candidata presidente.
    Aveva ricevuto una mail, un invito ad un aperitivo che, come sempre, portava con se la richiesta di parlare di qualcosa. Non sapere di cosa si dovesse parlare era una novità interessante, l'avrebbe tenuto sulle spine per un poco
    Aveva deciso di vestirsi elegante, ma non troppo.
    Non aveva bisogno di cose particolari ed alla fine il professor Romberg poteva conversare con un candidato politico, nulla di scandaloso a riguardo.
    La presenza della donna con cui aveva discusso due mesi prima di politica era inaspettata. Di sicuro non si ricordava di conversazioni del genere nelle news. Ma alla fine ai tempi non c'era nel suo primo giro nel 2023 un professor Romberg a insegnare storia Giapponese al Brakebills... o forse c'era? Forse lui era nel mondo in cui aveva già agito una prima volta?
    Quella era la domanda vera, se lui stesse divenendo nonostante gli sforzi parte di un loop temporale che causasse la sua presenza in quel momento.
    Fece un respiro. Erano solo pensieri inutili in un circolo vizioso. Guardò intorno a sé, cercando di depositare nella sua memoria i dettagli che potevano tornare utili.
    La Lovecraft era seduta ad un tavolo per due. Si sedette anche lui con un "buonasera, signora Lovecraft" pacato e gentile.
    Provò un baciamano, che era così terribilmente vecchio da farlo sentire antiquato per molte cose.
    Era arrivato a quel punto perché, come spesso accade era spinto da quella curiosità che lo muoveva nel tempo e nel mondo in modo costante.
    Alla fine non riuscì a chiedere quello che stava pensando, perché tutto partiva da quello. D'istinto però chiese "Come sta? Come procede la campagna elettorale?" meglio parlare del nulla, per un poco, per qualche momento ancora e non entrare direttamente nel midollo delle situazioni. Avrebbe voluto mostrare un poco di fastidio ma, come sempre, le emozioni erano mutate, soffocate dalla tecnica di quel corpo terribilmente efficiente.
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  11. .
    Taliesin
    Rakham Romberg
    Cyborg
    Professor
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    Il gusto di poter parlare con qualcuno di conosciuto, con quasi un'amico, di sicuro con quella che poteva essere definita una bella conoscenza era uno dei piaceri migliori che Taliesin si era guadagnato negli anni, e la compagnia di Michael era di sicuro una di quelle che erano tra le più apprezzate.
    Sapevano entrambi che il taccuino era un semplice mezzo per annotarsi le caratteristiche del tè.
    Lo assaporava ogni volta con quel meraviglioso fare che avevano quando c'era qualcosa di nuovo in teeria. Le sfumature che il te prendeva quando era infuso divenivano via via più complesse, e, come spesso accade, a Taliesin era utile segnare quei cambiamenti quasi impercettibili nel gusto e nel sapore che via via andavano a migliorare o, semplicemente a cambiare.
    Tutto si muoveva, anche il sapore del tè che via via si schiudeva nell'acqua calda. Era tutto un costante divenire infondo.
    Tutto era in continuo cambiamento. Anche Michael e lui, ogni secondo che si susseguiva cambiavano divenendo nuovi mentre si parlavano.
    Ascoltò attentamente il suo amico mentre spiegava cosa vedeva, come si infondeva e come veniva raccolto dal germoglio fino alla tazza.
    "Un nome affascinante ed una storia che lo è altrettanto" commentò Taliesin mentre osservava la tazza fumare e si godeva quel momento. Gli piacevano quei momenti perché gli toglievano quel senso di caduta continua, quello che muove un passo dopo l'altro. In quel momento in cui ci si può semplicemente fermare ed apprezzare quelle piccole cose.
    Continua ad ascoltare, iniziando ad assaggiare uno dei biscotti, forse un po' troppo goloso, mentre attendeva che l'infusione fosse perfetta.
    "Tutto bene, Michael, troppo occupato con tutto quello che mi chiedono all'università per potermi godere un poco di sano relax. Sempre a dover scrivere qualcosa di nuovo, se no non vengo considerato e sempre a dovermi censurare perché se no mi cancellano". Pareri forti, ma che erano un problema. Quella correttezza che li inondava costantemente era insopportabile il più delle volte per Taliesin. Spesso avrebbe voluto sottolineare con più forza quei messaggi che la sua materia gli permetteva di mostrare, vedeva i cicli ripetersi costantemente e faticava qualche volta ad accettare l'ascesa di un'ennesimo leader carismatico per la mancanza di potere del sistema intero.
    Un bisogno di prospettiva e saggezza lo portava in quella sala da tè, insieme al bisogno di staccare la testa. Avrebbe preso una delle due volentieri, non sapeva quale però. Lasciò a Michael la scelta per il momento
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  12. .



    37– Weird Accent – Former DCMC – Man of Letters – Brother – Hakka – Spirit Perciever




    La prima parte di riconoscimento fu quella più utile e più rassicurante. Archer prese un respiro in più dopo quella consapevolezza che si frangeva contro di sè, quel sì che confermava di non essere solo, o meglio di non essere solo in due.
    Almeno erano in famiglia anche per questo nuovo e strano dettaglio che era l'essere anche qualcosa di ben più antico. Quella presenza e quelle informazioni erano un qualcosa di rassicurante, però. Gli permettevano di avere delle basi, la possibilità di imparare e condividere quello che stava vivendo con qualcuno che aveva più conoscenza di quello che gli stava accadendo, che era molto buono. Perchè le cose condivise erano migliori di quelle affrontate nella solitudine e nella poca consapevolezza.
    C'era potere nei nomi, e lo sapeva fin troppo bene lui. Lo sapeva che nel sapere il nome di quella parte di sè era qualcosa di incredibilmente potente nel momento e nel modo giusto.
    "Ok, quindi siamo un po' tutti negli uomini di lettere ad essere maghi con anime antiche, figo" disse, per cercare di stemperare la sua ansia.
    "Il fatto che ci siano già state un po' di visioni e sogni credo sia positivo" perché era positivo che erano tante, giusto?
    "Tu chi eri, sei... insomma, chi è lo spirito con te?" era difficile definire come rappresentare quella complessità con le parole, perché non riusciva a trovare le parole adatte a quello che pensava a quel legame che c'era sempre stato e solo in quel momento era ricominciato a tornare in modo significativo, che si era svegliato dal lungo sonno.

    Archer
    Bishop.

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  13. .
    Cass, Vivi e chi ci sta intorno
    Taliesin
    Rakham Romberg
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    La sua situazione, come al solito era finita per essere via via più divertente e strana. Lui si stava divertendo a vedere quel piccolo gruppo che si muoveva stranamente. Il maglione era semplicemente orribile. A Taliesin non interessavano più quel genere di vestiari, aveva passato già la sua prima gioventù ad apprezzare quello specifico stile di vestito. Anche lui, nel suo primo natale del 2023 aveva preso un maglione simile. Nello stesso modo aveva deciso negli anni dopo che funzionavano su altri e non su di lui.
    L'abito, nonostante gli adagi, faceva il monaco. Lo avrebbe fatto sempre. Ed a Taliesin non interessava che le cose fossero diverse da quello.
    Il giovane disse di chiamarsi Christopher. La sua ragazza, o almeno così poteva assumere, che aveva presentato come Vanessa se ne stava ben lontana dal farsi notare in un qualsiasi modo. Era più pacata di lui, si muoveva con fare più semplice e sottile rispetto a Chris. Forse in qualche futuro avrebbero potuto essere una bella coppia, forse lo erano anche nel passato di Taliesin. Stava incontrando per la prima volta persone diverse da lui, e che avevano passato e camminato la stessa terra che lui, al suo primo giro, aveva calpestato correndo.
    Ora però camminava e si godeva la passeggiata senza avere fretta di vedere dove la storia lo portava in quel giro. Perchè alla fine, come nei libri, la storia era sempre diversa e ad ogni passaggio rivelava arcani e indovinelli diversi. Sapere la trama gli faceva vedere come il mondo anticipava quegli eventi in modo inaspettato. Le linee della narrazione potevano essere tanto dirette e concatenate quanto assolutamente imprevedibili.
    Cercare di districare la matassa degli eventi era la cosa più interessante per lui.
    Si destò dalle sue riflessioni su quello che lo circondava per rispondere con pacata sincerità "Taliesin, gli amici mi chiamano Tal". Era la sua solita risposta, un muscolo involontario.
    Da quel momento avrebbe capito come si volevano porre gli altri al tavolo nei suoi confronti però.
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    Thea che poi verrà punita fortissimo




    39 Y.O.– Animagus – Father – Royal Air Force – MAFI Agent – Sacred 28




    E le prese un'altro drink, di nuovo. La signora Whatley stava diventando un poco fastidiosa. E soprattutto Dorothea iniziava ad essere ubriaca. La guardò mentre faceva la bimba indisciplinata davanti a tutti, gli prendeva un'altro drink e lo metteva in imbarazzo davanti a tutti gli sconosciuti del bar.
    O così sperava.
    A lui, come sempre fregava ben poco della sua strategia. Quando lei decise di limonarlo sentì per la prima volta in un po' di tempo una sensazione che, a contatto delle sue labbra lo lasciava con l'amaro in bocca. Era ufficialmente infastidito dalla cosa.
    Era in imbarazzo, perché sua moglie era imbarazzante da ubriaca.
    Non ci era voluto molto alla fine. Era bastato poco per farlo sentire in imbarazzo, era bastato un limone al sapore di whisky, una cosa stupida alla fine.
    Sentì l'amaro nelle sue labbra e sentì il calore sulla faccia di quell'imbarazzo che gli pungeva dentro. Perchè lui non poteva vederla ubriaca, perché non era giusto che lei si ubriacasse. A lui non piaceva bere e non capiva come faceva lei ad apprezzarlo, a sfidarlo continuamente. Il solo pensiero gli creava fastidio.
    Ma non poteva mollare il gioco.
    Avrebbe avuto modo di punirla ad arte il giorno dopo, o successivamente. Non era difficile punirla alla fine. Bastava tenerla insoddisfatta per un poco, farle chiedere pietà e dimostrarle che poteva essere brava.
    Il circolo era sempre lo stesso alla fine, e lo sapevano entrambi. "Se domani ti svegli con male alla testa sono ufficialmente cazzi tuoi, signora Whatley" le disse in un soffio leggero all'orecchio, prima che lei tornasse a mettere la lingua nella sua bocca.
    All'urlo di Karaoke Cyrus alzò gli occhi al cielo, decise che gli dei avevano trovato un modo per punirlo e decise anche di seguire quella matta ubriaca di sua moglie, prima che si facesse male o dicesse cose di cui si sarebbe pentita.

    Cyrus Ira
    Selwyn

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  14. .
    Ciaoooo!
    Benvenutona!
  15. .



    39 Y.O.– Animagus – Father – Royal Air Force – MAFI Agent – Sacred 28




    Altra lunga serie di parole di Dorothea che, come sempre, assomigliavano ad una serie di cose che aveva già sentito un'altro paio di volte. Nulla di nuovo.
    Il velo di apatia iniziò ad entrare nella mente di Cyrus appena sentì le parole "Campagna elettorale". Era di sicuro un'altra cosa noiosa che doveva fare lei, massima sicurezza e tutto il resto "Tutte minchiate politiche, come al solito" pensò per quel che bastava per evitare di ascoltare tutto tranne la parola "Incriminato" che significava che avrebbe detto i dettagli, ma rischiava di perderci la carriera e forse anche la testa.
    Solito registro che significava nella mente di Cyrus che non stava mentendo. Se stesse invece mentendo aveva deciso che non gli interessava, quindi erano in pari. Aveva sonno, un paio di giunture doloranti. Nulla di importante, solo due o tre dolorini da sforzo. Vederla nuda rimaneva un gran bello spettacolo, e approfittò del momento per godersela mentre non sentiva quel che diceva.
    La vide entrare nel bagno, mettere l'acqua calda ed i sali da bagno.
    La seguì. Le diede un bacio sulla nuca, che era il suo segno di "Ci sono, sono qui per te". Un bagno avrebbe fatto bene ad entrambi per sciogliere i muscoli.
    Cyrus poi la strinse, di nuovo, mentre erano nella vasca, e sussurrò quello che sapeva avrebbe sistemato tutto, come sempre nella sua vita buttata "Ti amo" in quel modo che era un sussurro, che sembrava libero ed era l'ennesima catena messa per tenere Dorothea attaccata a lui, perché se lo diceva abbastanza i sensi di dovere e colpa di lei l'avrebbero tenuta attaccata.
    Perché senza di lei era perso, e quindi avrebbe fatto di tutto per tenerla con sè.

    Cyrus Ira
    Selwyn

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463 replies since 18/10/2017
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