Votes taken by hime.

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    È il 4 Luglio, i festeggiamenti sono in corso, sono circa le 21:20 e i fuochi d'artificio sono appena iniziati. I fuochi d'artificio infatti iniziano intorno alle 21:15-21:30 sull'East River, nei pressi di Midtown Manhattan. Lo spettacolo può essere ammirato al meglio da Long Island City, Greenpoint a Brooklyn o da Midtown Manhattan tra la 14th Street e la 50th Street. Tuttavia, ci sono 3 milioni di persone ad assistere, alcune sono già arrivate dalle 11:00 per assicurarsi un ottimo posto.
    Voi siete a Midtown Manhattan.
    Nella folla A (Cassian Whitehill) e B (Ren Crawley Mirel) si accorgono che un bambino di poco più di 3 anni è fermo e immobile nella strada, si guarda intorno preoccupato e sta piangendo, ha perso di vista la mamma. C (Emmanuel Eloi) è poco distante ma non nota il bambino, è più che altro molto preso da un gruppo di topi che probabilmente agitati dalle vibrazioni e dai suoni dei fuochi d'artificio si sono messi a correre sul marciapiede, la gente urla spaventata e si sposta ma una signora è stata morsa.


    nith85 Stanfa Nevermore.
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    Intanto ti lancio il mio cercasi se ti può interessare qualcuno <3 tra di loro (il cercasi è più aggiornato delle schede ahahha) potrebbero starci di più:
    – Kali, che è una royal (principessa) del Bahir, magari si conoscono tra alte sfere e situazioni più o meno politicheggianti.
    – Callum (PNG) e Raelyndra che sono delle Sacre 28, Cal forse di più perché è più presente nel jet-set americano dei riccastri, è un po' il Bruce Wayne della situa che organizza feste in continuazione, poi è un Assassino quindi è interessato a conoscere policanti e simili per vedere se sono corrotti, cosa che agli Assassini non piace. Raelyndra è più un'accademica.
    – Dean (PNG), è il boss della famiglia mafiosa dei Jackals, bazzica molto negli ambienti di economica e politica (anche perché se trova qualche politico da corrompere/mettere sul libro paga è contento).
  3. .
    Hai finito!
    Benvenuto a Brakebills!
    Ora sei ufficialmente un membro del Brakebills GDR! La prima cosa che devi fare è comunicare che la tua scheda è stata accettata e che quindi il prestavolto non è più prenotato ma IN USO, qui. Se è il tuo primo pg, ricordati di aggiungerlo nel censimento così verrai spostato nel gruppo Citizen.
    Poi controlla nella tabella se ci sono eventi in corso, potrai subito partecipare, oppure cerca qualcuno con cui ruolare in questa sezione (nei vari Cerca role e Trova il pezzo mancante), aprendo un cercasi.

    Puoi anche entrare nel gruppo Telegram, se ti va, a questo link.

    Ricordati di inserire un banner del GDR in firma o un link!

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  4. .
    Benvenuta ❤️ io sono Rob, Roberta, Roby, come preferisci ✨ per qualsiasi domanda chiedi pure quando vuoi!
  5. .


    Sadie Hill
    the widow – huntress – hills' headfamily





    Venticinque ore di macchina per arrivare fino a lì. In fondo non sono niente contro il tempo che tutti hanno aspettato per poter mettere sul tavolo il futuro da compiere. Per lei, per tutta la sua famiglia, è già diventata una questione di vendetta più che giustizia. Una di quelle, però, che va gustata lentamente, perché soltanto così potrebbe essere della peggiore forma per quelli dall’altra parte.
    Si siede meglio sulla sedia di legno a cui aveva preso posto all’inizio, prima che il pub si riempisse. La mano guantata attorcigliata intorno a un bicchiere di rum scuro. Alza gli occhi su Rufus quando comincia a parlare e deve seppellire un sorriso dietro le labbra. Tenerezza, per un giovane uomo che cerca di fare del suo meglio sul palco che poi lo porterà a sedere sullo scranno di suo padre.
    Non crede che a Rufus importi davvero di mettere da parte le faide, è indubbiamente la cosa migliore da dire in una situazione come questa.
    Finisce il rum buttandolo giù con un sorso prima di alzarsi e spostarsi meno defilata.
    «Sono d’accordo.» Non cerca lo sguardo di alcun Turner, lì dentro. Non è fatta per frecciatine, sguardi accusatori o altre stronzate da bambini. Dopotutto pensa che persino loro, quella famiglia di dinosauri antiquati, possa essere d’accordo con una pausa dalle “risse da bar”. Il benessere della comunità è più importante, per i Turner di certo, per una come lei invece sono altre le priorità.
    «Fortunatamente i loro metodi li hanno fottuti ancora prima di cominciare. La mia famiglia non è stata granché indagata, il MACUSA ci tiene a preservare la sua faccia immacolata e a non mostrarsi in combutta con dei terroristi. Ma come ha detto Rufus, non durerà a lungo.»
    Ciò che ha detto a Polly quando è andata a prenderla al commando del MAFI è ancora lì, solido nella sua mente. Non crede questa una battaglia da combattere con troppe armi. È una partita a scacchi, di idee e poche stragi. Inutile uccidere chi la parola l’ha già espressa e si è sedimentata così profondamente nella mente di tante persone, bisogna depotenziarla prima di provare a cancellarla. Che poi è la stessa tecnica che utilizza anche a caccia, contro cose che sono sempre più forti, più veloci, mai umane tanto quanto.
    «La gente parla fin troppo dei Cacciatori adesso, non siamo più qualcosa a cui nessuno vuole pensare. Ci vorrà tempo per farci dimenticare di nuovo. Dobbiamo approfittarne ora e giocare con l’opinione pubblica, stuzzicare No Human Race, spingerli a fare di peggio. Devono scavarsi la fossa da soli.»
    Lancia sguardi casuali ai Cacciatori presenti. Si poggia con la schiena al bancone della Roadhouse e incrocia le braccia. «Per vincere dobbiamo uccidere il loro ideale, non ogni mostro che ne fa parte.»


    sheet song look voice aes 45y.o. floridian accent

  6. .
    Lancia bicchieri a Mitja e Lara, già comincia a fare il molesto

    Noah J. Brody Alpha lycan

    28y.o.voicelooksongtattooeast sussex accent – british
    Non gli era piaciuta la piega che avevano preso le cose recentemente. Da quando Lara era tornata, poi, era diventato più reale che mai. Lei era sempre stata un punto fermo che dettava la morale di tutti gli altri e si era detto che se persino Lara aveva scelto di stare dalla parte di No Human Race, allora non c’era altra maniera. Era passato troppo tempo da quando le cose erano state difficili, quando erano morte tutte quelle persone, quando aveva fatto cazzate su cazzate per scelte del cazzo. Si era disintossicato da quella merda. Così come si era disintossicato anche dal resto. Però sembrava voler tornare a tutti i costi, rischi e pericoli. I vampiri sostituiti da qualcosa di forse peggiore, si erano fatti notare, avevano segnato una tacca e l’avevano fatto su qualcosa di innocuo.
    Si era tolto tutta quella roba dalla testa con un paio di strisce appena la musica aveva cominciato a far tremare le pareti. Gli avevano ripulito la mente, un colpo di spugna composto da un bel respiro di polvere bianca e così aveva potuto concentrarsi su tutt’altro. Era una festa. Era per Jesse. Finalmente era uscito da quella fottuta fogna del cazzo. Che poi gli avevano anche rovinato la vita, spezzato le gambe con tutto quello che avrebbe potuto fare e ora sarebbe stato difficile. Un altro motivo per lottare dall’altra parte, non quella del governo, che era così facile a condannare uno di loro e si cagava addosso a farlo con gli altri, Cacciatori, che avevano rilasciato e nemmeno cercato.
    Era seduto da un po’, stravaccato su una delle poltrone, un bicchiere mezzo vuoto poggiato sul bracciolo e sempre una nuova sigaretta accesa nell’altra mano. Era quasi il momento del secondo round, comincia a sentirla scivolare via dalle labbra, spegnersi nel sangue, appesantirgli i muscoli. La testa troppo vagante e non affilata come voleva che fosse.
    Prese il bicchiere di carta e ingurgitò con un sorso quello che restava dentro. Mirò a Lara al meglio delle sue possibilità, non eccellenti nello stato in cui era, e lanciò il bicchiere ormai vuoto verso di loro, non sapeva se avrebbe colpito Lara che aveva mirato, o Mitja accanto a lei. «Che fate, vi scambiate intimi segreti?» Urlò poi per passare sopra la musica, subito dopo, agitando una mano come a invitarli a raggiungerlo. Magari anche con il rifornimento, ma sperava che Mitja lo intuisse da solo.
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    natural traveller – alpha lycan – extreme sports influencer – iron arm – aes – sheet
  7. .
    nith85





    abigor

    eliza graham


    33y.o. 414y.o. possessed. nyc accent. queen of the crossroads.


    Preferisco conoscere di persona tutte le pedine in campo, non che un no-mag possa fare particolare differenza ma sono stata abituata dall’imprevedibilità della vita a non lasciare niente al caso. L’errore di molti Banditori, in fondo, è proprio questo: la superbia. Lo stesso difetto di Samenar stesso. L’idea di essere superiori, usare gli altri solo come pezzi di carne, solo alla fine si accorgono che i pezzi di carne hanno un cervello e possono anche mettergliela in culo se si ingegnano abbastanza. E coloro che sembrano più innocui, sono anche quelli che hanno la possibilità di rivoltarsi in sordina più facilmente. Il no-mag in questione lo aspetto in uno dei tavolini più privati, con la tenda rossa pronta a essere tirata in caso servisse. Sul palco va avanti lo spettacolo di burlesque del venerdì sera. Rivolgo sguardi disattenti, più che altro li tengo sulla clientela che si muove con il ritmo di un lungo serpente strisciante verso i sordidi desideri dell’essere umano. Tra qualche ora, come al solito, saranno tutti troppo impegnati a rivelare la loro natura più becera per rendersi conto che vendere l’anima non è una buona idea. Ma ormai non sono più io a occuparmi di questo genere di cose, io aspetto l’umano dell’altro locale, curiosa come un cornacchia di fronte a un brillio colto in lontananza. Ho dato ordine di farlo accompagnare al mio tavolo appena sarebbe arrivato. Appena lo vedo avvicinarsi non mi muovo ma mi faccio più attenta con gli occhi, gli faccio cenno di sedersi sul divanetto a semi cerchio, di fronte a me. Con un cenno faccio sgomberare il bicchiere ormai vuoto di assenzio che avevo lasciato sul tavolino, è una cameriera a portarlo via pronta a tornare con un bicchiere nuovo e riempito dello stesso contenuto per me, per prendere l’ordinazione del mio ospite. A lui rivolgo un sorriso affilato, allungo la mano per stringergliela, «Puoi chiamarmi Dahlia.» Poi torno con entrambe al tavolo per prendere una sigaretta dal pacchetto abbandonato lì, l’accendo rapidamente con uno zippo più elegante di quelli che uso solitamente. Mantengo gli occhi su di lui per tutto il tempo, con un solo cenno al menù poggiato dalla sua parte del tavolo. «Serviti pure, offre la casa.»




  8. .



    35y.o. crains' headfamily. maine accent. parabatai. dimensional war refugee.




    Mi esce spontanea una specie di risata distorta.
    Un po’ me ne pento subito dopo. Edie è sempre stata una che pensa a questo genere di cose. Quelli che potrebbero sembrare orpelli, in situazioni come queste. Ma dipende da come la guardi, per lei è importante, per me è un riguardo di troppo nei miei confronti.
    Forse nei miei primi anni di vita avrei avuto bisogno di non vedere, non sapere, girarmi, dare le spalle alla realtà e fare finta non esistesse. Ma ora sono gentilezze che non mi servono. Ormai non mi serve più non vedere, non sapere, girarmi e andarmene prima che succeda l’ennesima tragedia.
    Se Edie sapesse cosa sto pensando probabilmente direbbe che mi tratto male, che non mi concedo quello che dovrei. Ma dopo questi ultimi anni, dopo aver fatto cose che gli umani non dovrebbero fare e sopportato torture pensate per i morti e non per chi tornerebbe indietro con la mente più o meno integra, penso di poter dire di conoscere i miei limiti. Penso che quella linea si sia spostata molto più avanti e che ci siano poche cose che potrebbero davvero rompermi del tutto.
    Ucciderla sapendo di renderle meno terribile la fine, non è una di queste.
    È la sua morte, il problema, non che io possa o non possa alleggerirla.
    La sua morte.
    Andata.
    Finita.
    Per sempre.
    Nessun trucchetto questa volta.
    Messo davanti a una realtà che ho sempre pensato poco lucidamente, è tutto diverso. Per lei non farei quello che ho fatto per mio fratello. Non lo farei per nessuno.
    È questo il problema.
    È la morte, e il fatto che non cercherei di riportarla indietro.
    «Perché no?» Ancora il residuo di quella smorfia amara sulla faccia. «Dovrei guardarti mentre ti porta via il governo? O ti uccidono loro? O andarmene prima col pensiero che se non lo farai tu, ti terranno tipo cavia da laboratorio?»
    Sono più incazzato di quanto dovrei essere adesso.
    Anzi, sono più incazzato di quanto vorrei essere.
    Se fosse davvero la fine, inequivocabile, non vorrei avere una conversazione rabbiosa con lei.
    «Se lo dici perché pensi che sarebbe meglio per me, è una cazzata. A quel punto preferirei sapere almeno che è successo nel miglior modo possibile. Se lo dici per te, perché tu non vuoi che sia io, preferisci vedere qualcos’altro come ultima cosa, allora…» Alzo le braccia come un sospiro del corpo e poi ricadono in basso. Un sorriso distorto sulle labbra, attaccato lì nello scuotere la testa con uno sbuffo che le toglie gli occhi di dosso. «Va bene.»
    Alla fine non voglio che lei decida per me quanto io non voglio decidere per lei. Soprattutto non alla fine.

    Morgan
    Crain.
    hunter.

  9. .


    Nova Bishop
    runic magic professor ⋆ woman of letters
    ny state accent ⋆ blind ⋆ wiccan





    Potrei indovinare da dove prende queste parole. Da dove vengono, chi le abbia cucite nelle sua testa, come poi si siano ingigantite nel tempo. Il paradosso è che chi genera la colpa, è lo stesso che la impianta in un’altra testa prima di tutto, pronta per sbocciare quando non ci sarà più. Come un’eredità da portare avanti, fatta però soltanto di auto-denigrazione. È quel sistema educativo che non funziona da cui mi sono voluta tenere lontana, in fondo è successo anche nella mia famiglia. La legge che crea responsabilità disequilibrate, una bilancia fallata perché mai sarà capace di misurare istantaneamente tenendo conto del tempo. E poi forse è proprio questo il fulcro, che si debba misurare, quando in fondo gli esseri umani non sono fatti per questo. Non quando sono in punti così profondi da rendere ciechi. L’unico vero problema di Caiden è che non ascolta. Che qualsiasi cosa io gli possa dire, sentirà soltanto quello che la vergogna, vuole che lui recepisca. Tutto filtrato. E nemmeno questo è colpa sua, è solo che l’hanno plasmato così. Un umano che non deve essere umano. Un bambino senza giochi, un ragazzo senza adolescenza, un adulto senza gli strumenti per tenersi in piedi ma con l’abilità di trascinarsi avanti all’infinito incastrato nel medesimo ciclo perenne. Gli direi anche che non deve essere meglio di così, che quel meglio è una concezione che si applica in modo eguale su circostanze diseguali, e lo rende uno standard impossibile. Ma è lo stesso concetto su cui si fondano i Cacciatori, è tutto uno standard impossibile, la loro stessa esistenza lo è e soprattutto ciò che gli viene richiesto. A volte penso che la loro breve vita sia un atto di pietà. «Non più di altri, Caiden.» Soltanto che i suoi errori hanno avuto una risonanza più grande, gliel’ho detto, ma lo so che è il principio che non capisce e non capirà mai. Che umano e divino non possono assomigliarsi, non possono equivalere, che l’universo ci ha fatto diversi per un motivo e che tutto ciò che un umano dovrebbe fare contro un dio per sopraffarlo, è esattamente quanto di più umano ci sia, anche sbagliare. E lui l’ha fatto, ma non l’ha compreso fino in fondo. «Quando le divinità ci usano o cercano di manipolarci si affidano alle nostre debolezze o alle nostre qualità, ma divinità e uomini pensano e penseranno sempre in modo diverso. Non saranno mai capaci di prevedere tutto, specialmente l’arte molto umana dell’adattamento, cosa che loro attuano solo quando sono agli sgoccioli. Per ora magari hai commesso errori che lui voleva che commettessi, ma sei un Cacciatore e questo non significa dover essere perfetti. Significa sapersi adattare a combattere contro cose oltre natura. Se lui usa i tuoi errori contro di te, tu puoi usare i tuoi stessi errori contro di lui, questo è il genere di cose che le divinità non si aspettano dagli esseri umani.» Non credo che adesso Caiden abbia le forze di fare alcunché, non più di quanto ne abbia già consumate per venire qui oggi, da me. Ma almeno voglio che questa cosa gli ronzii nel cervello per un po’, che la perfezione del divino non è qualcosa a cui aspirare, ma è l’umanità più umana che deve sfruttare per sconfiggere avversari del genere. E che quindi, in fondo, ha ancora un ampio margine in cui agire per sentirsi un Cacciatore migliore di quello che lui si vede. Per imparare che non esiste uno standard impossibile da raggiungere per forza, e che è e sarà quell’idea a farlo essere un casino ambulante, semplicemente perché sarà impossibile non esserlo partendo da quel punto.

    «The most beautiful experience we can have is the mysterious. It is the fundamental emotion that stands at the cradle of true art and true science.»

    sheet song look voice aes 34y.o. oracle hakka

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    Hai detto libri horror anni Ottanta e già siamo anime gemelle te lo dico, sia per horror che per anni Ottanta e poi soprattutto horror + 80, è la vita. Non pronuncerò invano il nome del Re, ma lo si ama follemente.
    A parte il mio entusiasmo per l'horror, io sono Rob, Roby, Roberta, come preferisci, e per qualsiasi domanda sulla vastità di regolamenti, robe di ambientazione e cose, sono disponibilissima quando vuoi <3
  11. .
    Imprevisti di Luglio
    Scadenza per le iscrizioni: 15 Luglio 2023

    Eccoci ai nostri Imprevisti di Luglio (Regolamento Imprevisti), di seguito elencheremo gli Imprevisti di questo mese a cui potrete iscrivere i vostri PG, un PG a testa per Imprevisto. Alla scadenza delle iscrizioni apriremo la role di gruppo e potrete ruolare liberamente fino alla fine della scadenza dell'Imprevisto che durerà 2 settimane.
    Ricordo che i PNG presenti di background negli ambienti li potrete muovere voi senza alcuna limitazione (con coerenza), se vi servono.
    Partecipare all'Imprevisto vi farà guadagnare 1 coupon povero per ogni post, che non dovrete richiedere ma vi verrà assegnato in automatico nel topic del Sistema Economico a Imprevisto concluso.
    Per iscrivervi basterà rispondere a questo topic compilando il seguente form, entro il 15 Luglio 2023 alle 00:00. L'Imprevisto avrà inizio il 17 Luglio e finirà il 30 Luglio alle 00:00.

    Potete segnarvi come uno dei "personaggi" del prompt quindi con un ruolo predefinito, specificando quale lettera è il vostro PG, oppure non segnarlo e quindi avrete totale libertà di dire cosa sta facendo il vostro PG.

    Cercate di occupare tutti i posti dentro le varie ambientazioni così da evitare che ce ne sia soltanto 1 in uno dei prompt e così via.

    HTML
    <b>Nome Imprevisto scelto:</b> inserite il nome dell'Imprevisto a cui volete partecipare
    <b>Nome PG + link scheda:</b> [URL=URLSCHEDA]Nome PG[/URL]
    <b>Personaggi:</b> indicare la lettera a cui corrisponde il vostro PG, se non volete un ruolo predefinito lasciate questo campo in bianco

    Whale watching a New York
    È il 1 Luglio alle 13:00, avete deciso di comprare un biglietto (90$ per gli adulti +13, 59$ per i bambini 0-12) per una traversata di whale watching (osservazione delle balene) nella New York Bay, punto di partenza Pier 36 in Lower East Side Manhattan – più info.
    Poiché il tour in barca parte direttamente dalla città, ci vuole pochissimo tempo per raggiungere e tornare dalla barca. Il tour è iniziato alle 9 del mattino e si prevedeva durasse 4 ore e mezza, non avete ancora visto nessuna balena (anche se dicevano ci fosse un buon 97% di possibilità), niente di esaltante, per tutto il tempo la guida vi ha rotto le palle intrattenuto raccontandovi tutto sulle acque e sulle balene.
    Alle 13:17 però, la guida si ferma con i suoi racconti e anche la barca. Dopo qualche minuto vi comunicano che c'è un guasto e che probabilmente ci vorrà ben più di mezz'ora per tornare a New York.
    A, che soffre di mal di mare, ha passato la maggior parte della traversata seduto a rischiare di vomitare addosso a qualcuno, con la notizia del guasto l'agitazione lo costringe finalmente a correre lungo la fiancata della barca e lasciarsi andare vomitando giù dall'imbarcazione. B lo vede e corre in suo aiuto. C è occupato a fare foto e non si accorge di niente, ma finalmente vede una balena che spunta dall'acqua e richiama l'attenzione di tutti. D se ne frega di A che vomita e corre a chiedere dei binocoli per vedere la balena, che gli vengono dati, e si posiziona al fianco di C per vederla meglio.

    Posti disponibili (PG): 4/4

    4 Luglio (Midtown Manhattan)
    È il 4 Luglio, i festeggiamenti sono in corso, sono circa le 21:20 e i fuochi d'artificio sono appena iniziati. I fuochi d'artificio infatti iniziano intorno alle 21:15-21:30 sull'East River, nei pressi di Midtown Manhattan. Lo spettacolo può essere ammirato al meglio da Long Island City, Greenpoint a Brooklyn o da Midtown Manhattan tra la 14th Street e la 50th Street. Tuttavia, ci sono 3 milioni di persone ad assistere, alcune sono già arrivate dalle 11:00 per assicurarsi un ottimo posto.
    Voi siete a Midtown Manhattan.
    Nella folla A (Cassian Whitehill) e B (Ren Crawley Mirel) si accorgono che un bambino di poco più di 3 anni è fermo e immobile nella strada, si guarda intorno preoccupato e sta piangendo, ha perso di vista la mamma. C (Emmanuel Eloi) è poco distante ma non nota il bambino, è più che altro molto preso da un gruppo di topi che probabilmente agitati dalle vibrazioni e dai suoni dei fuochi d'artificio si sono messi a correre sul marciapiede, la gente urla spaventata e si sposta ma una signora è stata morsa.

    Posti disponibili (PG): Nessuno

    4 Luglio (Greenpoint, Brooklyn)
    È il 4 Luglio, i festeggiamenti sono in corso, sono circa le 21:20 e i fuochi d'artificio sono appena iniziati. I fuochi d'artificio infatti iniziano intorno alle 21:15-21:30 sull'East River, nei pressi di Midtown Manhattan. Lo spettacolo può essere ammirato al meglio da Long Island City, Greenpoint a Brooklyn o da Midtown Manhattan tra la 14th Street e la 50th Street. Tuttavia, ci sono 3 milioni di persone ad assistere, alcune sono già arrivate dalle 11:00 per assicurarsi un ottimo posto.
    Voi siete a Greenpoint, Brooklyn.
    Nella folla e nel casino generale A si accorge di essere appena stato rapinato, gli hanno scippato il telefono. B ha visto il furto ma non ha visto dove è andato il ladro. C invece, che è stato allarmato dalle urla di qualche altro spettatore passivo, ha visto in che direzione è andato il ladro ma ormai l'ha già perso di vista.

    Posti disponibili (PG): 3/3


    Edited by hime. - 13/7/2023, 12:35
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    35y.o. crains' headfamily. maine accent. parabatai. dimensional war refugee.




    Non sono mai stato io quello che doveva tornare a casa. A volte, nemmeno mi sono impegnato a farlo. A volte, ho cercato di non tornare proprio. Non era più facile, non era neanche più difficile. Era solo diverso. Il peso di scegliere volontariamente di lasciare qualcuno, non è tanto maggiore o minore di quello di sacrificare qualcos’altro dall’altra parte per decidere invece di tornare vivo. Si tratta sempre di mettere due cose sulla bilancia. Che sia non dare il tutto e per tutto per risolvere una situazione o salvare qualcuno; che sia abbandonare la nave prima che si inabissi completamente.
    Si tratta sempre di scelte.
    Facciamo un lavoro che, quando fatto bene, si riduce proprio a questo: scelte difficili. Ed è ironico, perché la libertà di scelta è la prima cosa che ci è stata tolta proprio per poterlo fare, questo lavoro.
    Lo so perché Edie dice queste cose.
    Non c’è molto altro che possa dire, in fondo.
    Lo so che le dispiace.
    Non c’è molto altro che possa dire.
    Morire diventa fare un torto a chi resta, anche se da subito era una convezione accettata che saresti morto prima o poi.
    Quando le ho detto di fare questa cosa della Dimensione Ombra, ho accettato che sarebbe potuto succedere. Esattamente come lei ha accettato che io morirò più prima che poi. Esattamente come entrambi abbiamo accettato che ci sarebbe potuto succedere qualcosa per tutto ciò che è girato intorno a me e Den in questi anni.
    Abbiamo un rapporto confidenziale con la morte.
    Io e Den ci abbiamo giocato a scacchi.
    Eppure, è paradossale che ogni volta, quando minaccia di arrivare, sembri sempre una sconosciuta.
    Ho vissuto spesso momenti del genere e nonostante questo, ciò che ho imparato non è stato riconoscerla e accoglierla quando toccava agli altri. L’unica cosa che ho imparato è stato saper distinguere le cose davvero importanti. Vomitare via il superfluo, quello è il privilegio di chi non vive in guerra; accogliere le cose più piccole e costruire una scala di priorità che sia più vera possibile.
    È partendo da qui che ho capito quali sono le cose davvero importanti per me.
    È partendo da qui che posso dire di avere una gerarchia nella testa.
    Senza stronzate buoniste, di quelle che ti fanno apparire una brava e bella persona, nonostante mi vengano a dire che “faccio l’eroe”.
    La verità è che tornerò a casa e lo farò per mio fratello.
    I bambini potrebbero sopravvivere senza di me e senza Edie, crescerebbero forse meglio senza di me, ci sono tante persone che sarebbero cose brave a sostituirmi e su questo non ho dubbi. Edie di meno, certo. E anche di mio fratello, in altri momenti della nostra vita, avrei detto la stessa cosa. Adesso no. Anche se proprio quella, se mi chiedessero cos’è che voglio di più, un unico desiderio da esprimere, sarebbe la cosa che chiederei. Che possa farcela da solo, senza di me, senza problemi, e che possa vivere una vita molto migliore.
    Per cui sì, tornerò a casa.
    Ma non lascerò le cose a metà qui.
    «Non ti lascio sola.» Il mio corpo diventa un pezzo di pietra, immobile, la testa mezza sollevata per guardarla. «Tornerò a casa, ma non ti lascio sola.» Non m’importa cosa mi costerà, ma sono queste le due cose che farò: non lasciarla sola, e poi tornare a casa.
    «E non ho nessuna intenzione di farti vivere quella cosa, se non dovesse esserci modo di aggiustarla.»

    Morgan
    Crain.
    hunter.

  13. .


    Nova Bishop
    runic magic professor ⋆ woman of letters
    ny state accent ⋆ blind ⋆ wiccan





    Sembra una cosa enorme, dalle conseguenze sicuramente universali, ma in fondo non è niente di più che una persona che voleva morire e avrebbe accettato qualsiasi cosa pur di vedersi soddisfatto quel bisogno. In questo mondo devono essere davvero in pochi a non aver pensato mai, neanche una volta, di volere che finisse tutto. Io stessa l’ho pensato centinaia di volte. La differenza sta nel fatto che non avevo un dio a dirmi che se soltanto avessi detto quel , tutto sarebbe finito per davvero. È crudele pretendere da un uomo che sia inflessibile, perfetto, impavido in ogni suo momento. È impossibile che accada. È stato raccontato solo in storie di fantasia in cui gli eroi erano macchiette alla stregua di una realtà disegnata per farli vincere. Ma la vita vera non è una storia in cui tutti vincono sempre. Era un tentativo di suicidio, quello di Caiden, e non so quanti se ne siano accorti. Quanti l’abbiano letto in questo modo. Immagino sia più facile guardare all’errore, piuttosto che all’enormità del mostro che l’ha mosso come una marionetta per portarlo a gettarsi da un burrone e porre fine a tutto, ma per lui era la sua vita, non tutto. Spengo la sigaretta da cui ho preso a malapena due tiri. Allungo la mano ora libera al centro della scrivania, aperta e con il palmo rivolto verso l’alto. Non dovrei, so che non dovrei, so che è un gesto che farebbe del male a Chester. Ma penso anche che è molto più sensibile del pezzo di marmo che lo rende la sua rabbia, e in fondo lo capirebbe. Però non mi muovo più avanti, non aggiungo un altro cenno, aspetto solo che se vuole allora sia lui a fare l’altra metà. «Tutti fanno errori.» Un sorriso fugace, ne resta solo l’ombra sulle labbra. «Ti hanno messo nella situazione in cui un tuo errore avrebbe avuto effetto su tanti altri. Non volevi che finisse tutto per tutti, giusto? Volevi che finisse per te.» Questa è la differenza più importante. Non voleva essere l’artefice della fine. Non stava pensando a nessun altro se non a sè e sicuramente molti penserebbero che un uomo in quella situazione ha il dovere di pensare a tutti, ma non è un racconto mitologico. È un essere umano, e gli esseri umani subiscono il magnetismo di un letto, coperte tirate sopra la testa e l’assenza di tutto il resto. A me, in quei momenti, non importava nemmeno di mia figlia. «Penso che nessuno sulla faccia della Terra, in quei momenti, avrebbe la forza di pensare all’umanità intera.»

    «The most beautiful experience we can have is the mysterious. It is the fundamental emotion that stands at the cradle of true art and true science.»

    sheet song look voice aes 34y.o. oracle hakka

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    Ma benvenuta ❤️ io sono Rob, Roby, Roberta, come preferisci! Per qualsiasi domanda sempre disponibile ✨
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    30y.o. hunter. crains. maine accent. parabatai. dimensional war refugee.




    New York fa schifo.
    E non è soltanto perché ci vive mio fratello in quell’altrettanto fottuta università, non è soltanto perché ogni volta che ci metto piede mi assicuro di non avvicinarmici neanche, alla sua università.
    No, non è per questo.
    È per il traffico.
    Odioso, noioso traffico. Un metro ogni mezz’ora, stronzi, come pensano che si possa sopravvivere così?
    Lo faccio per Theresa.
    Me lo ripeto, intensamente, in modo che penetri tra le sinapsi e mi conceda di non maledire ogni secondo del mio tempo passato qui. Lo faccio per Theresa che ha per le mani la svolta della sua vita. Lo so, che è importante per lei, e allora è importante anche per me.
    E poi, il parcheggio. Cristo quanto è difficile trovare parcheggio.
    Mi piange il cuore a dover incastrare la mia bambina tra un’utilitaria e una cazzo di Hyundai.
    Chiudo il sportello, dolcemente accompagnato, e faccio un sospiro. Uno di quelli che prendono aria dal naso e poi si trasformano in un respiro di concentrazione perché non al parcheggio che devo pensare ora. Né al traffico. No. È a non farmi vedere mentre raggiungo ed entro nella villetta di cui mi hanno parlato, una soffiata fortuita, ho detto a Theresa che me ne sarei occupato io e così farò. Solo una breve ricognizione.
    Entro nell’isolato, dopo aver parcheggiato a tre di distanza, e per fortuna sono tutti distratti dall’esplosione di una serie di allarmi. Cose che succedono. Ragazzini che fanno stronzate, era un gioco divertente anche a Bangor, farli suonare tutti insieme. Ho smesso di farlo quando ho capito che la voce arrivava a mio padre e dopo… beh, non era mai piacevole.
    Passo dai giardini, la porta sul retro è sempre una scelta migliore, anche perché il machete appeso alla cinta si noterebbe più facilmente di me.
    Che poi la gente normale non sappia a cosa mi serve, è un dettaglio. Ma del resto neanche molti altri Cacciatori lo saprebbero. È ciò che distingue quelli come me, da quelli che usano paletti di legno. Quando sono le teste a rotolare, è il marchio dell’efficenza.
    Scassino ed entro. E il silenzio tombale è la conferma che sono nella casa giusta: loro dormono.
    Una casa che è una scelta ovvia per dei vampiri, una casa come quelle da cui rubavo nel Maine. Una casa di ricchi del cazzo. Privilegiati che si masturbano con i soldi. Facile così, con grana accumulata in secoli.
    Mi guardo rapidamente intorno. Spero di trovare qualche appunto, magari una lettera, stronzate da 1800 come piace a loro. Qualcosa che possa darci una pista concreta. Una stanza per volta, un’area per volta, e le scale, una porta per volta e…
    Una sfera di fuoco che si lancia verso di me.
    Alzo una barriera al volo per farla andare a sbattere contro una parete invisibile e consumare lì la sua corsa. «Cristo» sbotto d’impulso, un mugugno più che una vera parola, ma senza pensare subito, senza collegare subito che i vampiri non possono usare la magia e di sicuro non è il fuoco che manipolano.
    La rossa di fronte a me è sveglia, a conferma del fatto che probabilmente non è una minaccia, ma una persona da portare subito fuori di qui.
    Alzo le braccia in segno di resa. Il tono di voce che si rilassa, basso, accompagna il gesto con un mezzo sorriso ma un volto di serietà. Accogliente, rassicurante. Sincero, perché è quello che sono. «Non ti voglio fare del male.»

    Morgan
    Crain.
    hunter.

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